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Legge sulle Unioni Civili


Sbuffo

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Questi discorsi e le varie interviste sono inutili. Quando si comincerà a discutere la legge? Qui nessuno dà date o comunque periodi. Persino la Cirinnà parla di "98% a gennaio-febbraio". La realtà è che questo Governo non ha la volontà di combattere per i diritti civili, altrimenti queste attese non ce le avrebbero fatte avere!

Adesso basta pronostici, voglio vedere il Governo approvare o meno questa legge senza rimanere perennemente in sospeso!

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A stretto rigore è una risposta insensata niente in effetti

impedirebbe di scrivere una norma che va a modificare

la norma punitiva contenuta in altra legge

 

Non è che la introduzione del reato universale sarebbe

contenuto nella legge sulle unioni civili, si andrebbe a

modificare l'attuale norma punitiva per relationem

 

Quindi se i "laici" del PD sono "imbarazzati" dalla questione

della GPA ( su questo ha ragione ) lui è un ipocrita, quando

avanza una motivazione formalistica di questo genere

 

Tuttavia se è vero, è una notizia parzialmente positiva anche

se rispetto ad uno scenario che sarebbe stato, nel caso contrario

agghiacciante

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Sì ciò non toglie il fatto che parla esattamente come Giovanardi e Buttiglione. Quindi c'è poco da rallegrarsi...
Ancora, a distanza di anni emergono tutti i limiti di un progetto politico come quello del PD, dove gente che nel resto d'Europa sta in partiti di fazioni opposte si ritrova magicamente nello stesso partito. Magie italiane.

Edited by Orfeo87
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L'Huffington Post

 

"Nessun riferimento alle coppie gay" nel documento finale del Sinodo, oggi alla sua conclusione.

 

Il cardinale viennese Schonborn anticipa le conclusioni dell'assemblea dei vescovi e dei cardinali che dal 4 ottobre discutono sulla dottrina che riguarda la famiglia e dichiara: "Qualcuno rimarrà deluso" poiché nel testo "non troverete molto sull'omosessualità" e cioè uno dei temi attualmente più scottanti per la Chiesa cattolica.

 

L'omosessualità è invece una questione che il Sinodo ha affrontato ma "sotto l'aspetto della famiglia". "Se facciamo esperienza di un fratello, una sorella, uno zio, una persona che è omosessuale, come gestire questa situazione da cristiano" ha spiegato Schonborn.

 

La dottrina sull'omosessualità dunque non cambia e rimane la definizione del catechismo secondo il quale "gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati" e contrari alla natura.

 

Nel documento del Sinodo "si parla con grande attenzione della situazione dei divorziati risposati ma la parola chiave è 'discernimento'" perché "i casi sono diversi tra loro". Non cambia dunque la dottrina ma si raccoglie un invito già lanciato a suo tempo da Giovanni Paolo II. Il documento del Sinodo "non tocca la questione in diretto ma in obliquo: dà i criteri fondamentali del discernimento delle situazioni. Se era attesa una risposta 'sì' o 'no', era una falsa domanda perché le situazioni sono diverse".

 

"Si tratterà di discernere le situazioni e accompagnarle secondo le esigenze. Il documento finale, dunque, darà criteri non solo per l'accesso a sacramenti ma soprattutto per accompagnamento le situazioni irregolari", ha ancora spiegato il cardinale austriaco, "come quella dei divorziati risposati".

 

Nel testo trova spazio anche un richiamo alla politica che specialmente in Occidente non comprende come sia difficile costruire una famiglia se il lavoro non è sicuro. Ma sono anche i Paesi in via di sviluppo contrari alle ricette economiche che danneggiano la famiglia.

 

"Tutto il testo della 'Relatio finalis' è stato approvato alla unanimità dalla Commissione incaricata di stilarlo: è stato presentato all'assemblea come un testo su cui tutti erano d'accordo, senza riserve, questo è un messaggio molto significativo", ha annunciato il presidente della Commissione, card. Erdo. Il testo è composto di 94 punti che saranno votati uno per uno dalla assemblea che si riunisce a partire dalle 16.

 

Edited by Rotwang
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Beh suppongo si possano avere opinioni diverse

 

La cronaca sul CARA di Mineo, le cooperative romane che avrebbero

dovuto occuparsi dei campi nomadi, l'opacità di gestione delle strutture

del volontariato ( private ma al contempo convenzionate e spesso più inefficienti

delle strutture pubbliche ) mi inducono ad una certa perplessità

Sono scandali che ci feriscono in quanto rappresentano la deviazione, e non la normalità di un sistema.

Non devo certo spiegarti io come funziona la rappresentazione mediatica di questi fatti disgustosi, ma mi sorprende che uno come te faccia di poca erba un fascio. Ti assicuro che se non stessimo cercando di fare il bene dei nostri assistiti, spesso combattendo delle battaglie per riuscirci, una enorme fetta di lavoratori se ne andrebbe. E io per primo.

Scusate l'ot

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Non era mia intenzione offendere i lavoratori, se un problema

esiste riguarda certo più gli amministratori e gli enti preposti al

controllo ( in particolare pensavo alla pretesa di Gelli pres del

Cesvot Toscana di affidare il controllo del 5 per mille ai centri

del servizio per il volontariato...sarebbe comunque solo il millesimo

caso di controllato-controllante, in palese conflitto di interesse e non

certo una peculiarità solo del "sociale" )

 

Detto questo ma siamo in effetti OT, è vero che il mio intervento

era un po' riduttivo nascendo da un paragone un po' forzato e

strumentale fra no profit "nobile" e GPA "ignobile"

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ecco i risultati del sinodo:

 

http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/10/24/0816/01825.html

 

sui gay:

 

"76. La Chiesa conforma il suo atteggiamento al Signore Gesù che in un amore senza confini si è offerto per ogni persona senza eccezioni (MV, 12). Nei confronti delle famiglie che vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con tendenza omosessuale, la Chiesa ribadisce che ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare «ogni marchio di ingiusta discriminazione» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 4). Si riservi una specifica attenzione anche all’accompagnamento delle famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale. Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia» (Ibidem). Il Sinodo ritiene in ogni caso del tutto inaccettabile che le Chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso."

 

che influsso avrà sui parlamentari cattolici ?

Edited by marco7
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Per quanto riguarda il Sinodo non credo che nessuno

( a parte@marco7  Lol ) nutrisse illusione alcuna circa

l'atteggiamento della CC sulle unioni civili

 

Registriamo semplicemente che Papa Francesco per un

pelo ha salvato la faccia

 

Per due soli voti è passata almeno la possibilità di valutare

"caso per caso" la responsabilità dei fedeli divorziati, che era

il contenuto minimo senza il quale il Sinodo avrebbe potuto

anche non riunirsi

 

Quanto ai gay, novità zero...si richiamano i documenti di Ratzinger

sull'omosessualità e si dice di dedicare una specifica attenzione alle

loro famiglie, non a loro in quanto individui

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La mia impressione e' che il coming out del monsignore a inizio sinodo abbia fatto incazzare anche i partecipanti al sinodo favorevoli a un'apertura ai gay.

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La mia impressione e' che il coming out del monsignore a inizio sinodo abbia fatto incazzare anche i partecipanti al sinodo favorevoli a un'apertura ai gay.

 

Questo è possibile, ma si tratta di vedere che significhi "apertura ai gay":

se significa "variazione della dottrina etica", mi pare molto improbabile che ci sarebbe stata, coming out o coming in di chicchessia.....

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Apertura ai gay puo' voler dire ad esempio riconoscere l'amore tra due persone dello stesso sesso. Che io sappia la chiesa non si e' mai espressa ufficialmente in questo senso.

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Non ci sarebbe stata nessuna apertura ai gay comunque

 

Non si sono fatte grosse aperture neanche su temi più facili

come il divorzio o la contraccezione, figuriamoci sull'omosessualità

o peggio ancora sull'amore omosessuale, che implicherebbe il

riconoscimento addirittura di una "coppia omosessuale"

 

Si è detto il contrario: l'unione omosessuale è contro il disegno di Dio

 

Lo stesso Papa ha riconosciuto che "è stato faticoso"

 

Il chè significa pressappoco il riconoscimento di una sostanziale

sconfitta

 

Ovviamente ora i mass media cercheranno in tutti i modi di amplificare

i modestissimi risultati che si sono prodotti sul divorzio, vuoi perchè è

ciò che la gente vuol sentirsi dire, vuoi per salvare il Papa ed il Papato

in senso istituzionale, dalla figuraccia.

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A dir la verità si è già espressa anche su quello.

Non può sussistere amore per una persona dello stesso sesso perché contro il disegno divino di amore volto all'unione in una sola carne per generare vita.

Può esserci solo una sorta di amicizia platonica casta.

Non vorrei aver detto strafalcioni perché non sono un esperto di dottrina cattolica, ma mi pare che grossomodo si esprimesse in questo modo.

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Apertura ai gay puo' voler dire ad esempio riconoscere l'amore tra due persone dello stesso sesso. Che io sappia la chiesa non si e' mai espressa ufficialmente in questo senso.

 

Amore è una nozione ambigua:

anche tra padre figlio c'è amore.

Il greco potrebbe essere più preciso distinguendo tra eros ed agape.....

 

 

 

 

Può esserci solo una sorta di amicizia platonica casta

 

Infatti hanno proclamato beato il cardinale Newmann che con un suo confratello aveva una tale dichiarata relazione, ovviamente basandosi sul presupposto che non fosse una relazione anche sessuale.....

Edited by Mario1944
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La chiesa ha la sua visione: l'amore serve alla procreazione col sesso. Il sesso non procreativo e' fuori dal disegno divino e dunque irregolare, che sia etero o gay. Per questo e' anche contro la contraccezione.

 

Dovrebbe riprendere il passo con la scienza e non fare le sue conclusioni sul mondo in base ai testi biblici. E' un cammino lungo che questa generazione di cardinali non credo fara' mai.

 

Uno spiraglio per piu' apertura futura e' la decentralizzazione della chiesa preannunciata da francesco in cui le chiese locali riceveranno autonomia su alcune faccende, quali faccende esatte non lo si sa ancora.

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Ho ritrovato la risposta che avevo letto tempo fa di un sacerdote ad una lettera di un padre con il figlio omosessuale e in conflitto con la moglie, lettera pubblicata tempo fa su Famiglia Cristiana.

Questa la parte relativa alla dottrina:

 

"L’insegnamento del Magistero è esplicito: «La Chiesa rifiuta di considerare la persona puramente come un eterosessuale o un omosessuale e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna» (Congregazione per la dottrina della fede, Cura pastorale delle persone omosessuali, 16).

La dignità della persona, omosessuale o eterosessuale che sia, è il punto fondamentale di partenza per affrontare gli altri problemi. Il primo riguarda il comportamento, cioè il modo di vivere la tendenza omosessuale. Se, infatti, non si è responsabili della condizione omosessuale, lo stesso non si può dire dei comportamenti sia pure con tutti i condizionamenti interni ed esterni che esistono.

 

La biologia e la psicologia potranno, forse, spiegare l’orientamento omosessuale, ma non possono indicare come viverla. La morale cattolica indica queste direzioni: accettare e rispettare la persona; proporre la realizzazione umana e cristiana attraverso l’accettazione della propria condizione omosessuale; vivere la relazione in termini di amicizia. Per questo, la Chiesa disapprova la convivenza omosessuale in base al significato del rapporto sessuale che è unitivo e procreativo. E, come tale, ha senso solo nel matrimonio. I conviventi omosessuali (ma anche quelli eterosessuali) non possono accedere ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Ma, in quanto battezzati, sono nella Chiesa e possono partecipare alla vita liturgica e caritativa della comunità ecclesiale."

 

Anche se non viene detto nella lettera, l'omosessualità è comunque considerata dalla dottrina come "condizione intrinsecamente disordinata".

 

Lettera e risposta complete: http://cisf.famigliacristiana.it/famiglia/don-sciortino-risponde/blog/don-sciortino-risponde/quando-il-figlio-e-omosessuale.aspx

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Di per se e' vero che la chiesa ammette al sesso solo gli sposati nel matrimonio cattolico e tratta in modo uguale per sacramenti e peccati gli etero non sposati che scopano e i gay che scopano.

 

Riconosce pero' forse anche l'amore eterosessuale fuori dal matrimonio ma non quello gay.

Edited by marco7
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Riconosce pero' forse anche l'amore eterosessuale fuori dal matrimonio ma non quello gay.

 

L'amore nel senso greco di eros è comunque lecito solo entro il quadro del sacramento matrimoniale e quindi fuori di questo quadro non si può avere lecitamente che agape, indipendentemente dal sesso dei due amanti.

Certamente tuttavia l'esuberanza eterosessuale (lussuria) ha una gravità minore dell'aberrazione contro natura (sodomia):

come diceva Dante nel primo caso si tratta di nervi troppo protesi, nel secondo si tratta di nervi mal protesi.....

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Cosa sia l'amore e' una cosa soggettiva. Un pedofilo magari dira' che ama un bambino con cui ha appena fatto del sesso anche se gli altri non riconoscono questo suo amore.

 

Un gay dice che ama il suo compagno e la chiesa non riconosce quest'amore.

 

Una suora sposata a cristo dice di amare cristo ma magari degli atei non riconoscono questo amore.

 

Qualcuno si innamora di una persona che non conosce e decanta questo innamoramento come amore anche se non lo comosce realmente.

 

E' una faccenda molto soggettiva.

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Corriere della Sera

 

Le famiglie si diversificano sempre più: accanto a quella tradizionale che popola il nostro immaginario (padre e madre sposati in chiesa con figli) prendono piede nuove costellazioni. Soprattutto a Milano che — metropoli e città del Nord — è un acceleratore dei cambiamenti sociali che investono il nostro Paese: nel capoluogo lombardo quasi una famiglia su due è composta da single (il 45%), la maggior parte delle coppie si sposa con rito civile (il 70% contro una media nazionale del 42%), e anche e le famiglie di fatto in soli dieci anni sono raddoppiate (dal 5,3% al 10,1% del totale).

 

È quanto emerge da una ricerca di Francesca Zajczyk, sociologa dell’Università di Milano Bicocca e delegata per le pari opportunità del Comune di Milano, sui dati dell’anagrafe cittadina («Fare famiglia oggi a Milano: una lettura di genere», in collaborazione con Mario Boffi) «Milano. Quale modello di città? Costruire il futuro con uno sguardo di genere», organizzato a Palazzo Marino da Soroptimist e Comune. «Milano mostra di essere sempre più una città postmoderna, dove progetti e modalità di vita sono mobili, come onde del mare vanno in direzioni diverse e poi si incrociano — spiega Zajczyk —. Fenomeni, comportamenti e culture si dipanano velocemente qui più che altrove perché c’è meno controllo sociale rispetto alle piccole città. E quindi maggiore capacità di decidere in autonomia ciò che si vuole».

 

Con risultati spesso sorprendenti anche per i ricercatori: «Il dato più inaspettato è quello dei single: le famiglie unipersonali sono passate dal 38.7% del 2003 al 45.6% del 2013». Ma soprattutto sono cambiate: «Negli ultimi dieci anni sono cresciute tra i giovani (nella fascia 18-34 anni) e gli adulti (35-64), che adesso sono complessivamente 184 mila e rappresentano il 63% di questi nuclei familiari, contro gli anziani e grandi anziani, spesso vedove, che sono 109 mila — dice la sociologa —. È un dato in controtendenza rispetto a quanto accadeva prima del Duemila, quando i giovani che uscivano di casa lasciavano la città per i comuni vicini. Milano è tornata ad attirare e in particolare a trattenere una parte di popolazione competente e talentuosa, fondamentale per la cosiddetta economia della conoscenza. È un dato che la avvicina alle metropoli europee».

 

Pur rimanendo minoritaria è aumentata anche la percentuale dei conviventi (includono, perché l’anagrafe non le distingue, tutte le coppie: etero e omosessuali). «Tra il 2003 e il 2013 è raddoppiata: oggi sono 26 mila e a fare la principale differenza sono le fasce di età tra i 18-34 e tra i 35-64 — dice Zajczyk —. La scelta sempre più diffusa di non sposarsi e spesso di avere figli fuori dal matrimonio denota cambiamenti demografici profondi».

 

Crescono anche le famiglie con un solo genitore e un figlio minore: erano il 7,6% nel 2003, sono diventate il 9,7% dieci anni dopo (28 mila in numeri assoluti). Lo stesso vale per quelle in cui il capofamiglia è donna, passate dal 6,2 al 10%.

 

«Sono tendenze che devono farci ripensare l’organizzazione generale della società — avverte Zajczyk —: per le famiglie monogenitoriali per esempio il problema della conciliazione è ancora più marcato e hanno bisogno di modalità di lavoro che permettano loro di gestire in maniera flessibile le esigenze familiari. È una sfida per tutti».

 

Anche perché se a Milano questi trend sono più spiccati, la moltiplicazione delle forme familiari è un fenomeno che riguarda tutta l’Italia: tra il 1998 e il 2009 le coppie coniugate con figli sono passate dal 46% al 36% del totale. Mentre i nuclei non tradizionali (single non vedovi, monogenitori non vedovi, famiglie ricostituite coniugate e convivenze) sono saliti dal 16,9% al 28% e rappresentano oggi un quinto della popolazione italiana. «È in corso un doppio processo di secolarizzazione e individualizzazione — conferma Anna Laura Zanatta, autrice di Le nuove famiglie (il Mulino) — che nell’ultimo decennio ha reso ancora più veloci i cambiamenti nelle famiglie italiane».

Edited by Rotwang
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Il Fatto Quotidiano

 

Dice di aver tollerato di tutto, dalla proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis “alll’ideologia gender”, ma sulla “rivoluzione antropologica voluta dal Pd delle Unioni civili” non è disposto a tapparsi il naso. Il senatore Carlo Giovanardidopo le minacce dei giorni scorsi, ha ufficializzato il suo addio al Nuovo centrodestra. E con lui si porta gli esponenti (pochi) del partito di Angelino Alfano in Emilia Romagna. “Prendiamo atto”, si legge in una nota, “del fallimento della missione e degli obiettivi alla base della nascita del Ncd, in quanto determinati a contribuire, in periferia come al centro, all’affermazione di un centrodestra, alternativo alla sinistra”. Nei giorni scorsi in segno di polemica si era dimesso da coordinatore del partito Gaetano Quagliariello.

 

Nel documento i firmatari ricordano che “con il 25 per cento dei voti ottenuti alla elezioni politiche, Pd e Governo vogliono imporre, scavalcando Ncd e con i voti dei 5 stelle, una vera e propria rivoluzione antropologica come quella del matrimonio gay, con una martellante azione del presidente Renzi, del ministro Boschi e del sottosegretario Scalfarotto che, addirittura, ha fatto lo sciopero della fame contro il Parlamento”. A tali azioni però, scrivono, non è corrisposta la resistenza di Ncd. “E’ evidente pertanto che l’arroganza di Governo e Pd è direttamente collegabile all’incomprensibile atteggiamento dell’Ncd disponibile ad accettare qualsiasi forzatura pur di non mettere in discussione la sua partecipazione al governo sino a teorizzare un’alleanza strategica con la sinistra con una vera e propria mutazione genetica della originale vocazione del partito”.

 

Il documento di ‘rottura’, si legge nella nota, è stato sottoscritto dai coordinatori provinciali del Ncd di Piacenza Romano Tribi, di Reggio Emilia, Christian Immovilli, di Modena, Alessandro Lei, dal sindaco di Monzuno Marco Mastacchi, dai consiglieri comunali di Modena Luigia Santoro e di Rimini Eraldo Giudici, dai presidenti di 31 circoli rappresentanti di tutte le realtà territoriali dell’Emilia Romagna.

 

Ma non ci sono solo le Unioni civili ad aver creato problemi a Giovanardi e i suoi. “Non è da meno – si legge ancora nella nota – il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova che sta portando avanti una insistente campagna per la legalizzazione della cannabis, mentre il professor Serpelloni non è stato confermato alla guida del Dipartimento delle Politiche Antidroga sostanzialmente svuotato da ogni funzione; rimane invece ancora al suo posto, alla guida dell’Unar Marco De Giorgi, attivissimo nel tentare di propagandare l’ideologia gender nelle scuole, addirittura in collaborazione con il circolo Mario Mieli di Roma, intitolato a un signore che nel suoi scritti inneggiava alla pedofilia e alla pederastia”. Infine, Giovanardi e i suoi parlano di quella che secondo loro sarebbe il disastro “nella gestione totalmente illegale della Commissione per le adozioni Internazionali, che ha visto negli ultimi tre anni crollare il numero dei bambini adottati”. “Su tutte queste questioni le nostre proteste e le nostre interrogazioni non hanno ottenuto nessun cambiamento di rotta”.

Edited by Rotwang
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La Stampa

 

La Legge di Stabilità è arrivata in Senato il 26 ottobre. Dieci giorni fa il partito di maggioranza al governo, nonché fonti dello stesso governo, avevano assicurato che il disegno di legge sulle Unioni civili si poteva solo incardinare in Aula «perché poi c’è la Legge di Stabilità». Molti dubbi erano stati avanzati, ma non c’è stato niente da fare e adesso c’è la prova provata che quel che è mancato non è stato il tempo, ma la volontà politica. 

 

La Finanziaria, adesso, continuerà ad aggirarsi per Palazzo Madama, fino alla riunione della capigruppo in cui verrà deciso il calendario dei lavori, poi il presidente del Senato dichiarerà in Aula che il testo va all’esame in Commissione. 

Ma tra il 15 e il 26 ottobre ci sono ben 8 giorni di lavori effettivi in cui il Senato è stato impiegato in decreti e leggine, ben guardandosi dal decidere in autonomia il proprio calendario dei lavori: il dettaglio non secondario è che un ramo del Parlamento lavora in perfetto ossequio al diktat del governo, quando nella vituperata Prima Repubblica i gruppi parlamentari erano autonomi non solo ovviamente dal governo ma perfino dai partiti, perché così è a termine di Costituzione. 

 

Ed è vero quel che dicono dal gruppo Pd di Palazzo Madama, il ddl Cirinnà-bis è oberato da mille emendamenti e arriverà in Aula senza relatore, farlo passare non è facile. Ma l’Italia ha appena assistito al miracolo di una consistentissima legge, addirittura di riforma costituzionale, senza relatore e oberata da 82 milioni di emendamenti, che è passata senza colpo ferire in due settimane per il «volli, fortissimamente volli» di Matteo Renzi. Se ce ne fosse bisogno, è un’ulteriore conferma che è mancata la volontà politica del governo, e del partito di maggioranza relativa al governo, di fare in tempi rapidi una legge di civiltà e che riguarda i diritti dei cittadini. 

 

Sarà anche in omaggio al Sinodo, e al gentlemen agreement tra Palazzo Chigi e la Segreteria di Stato vaticana che avrebbe chiesto di attendere il termine del conclave e di evitare lo “sfregio” di varare una legge così attesa, e così avversata Oltretevere, oscurando il Sinodo. Ma se è davvero così, meglio avrebbe fatto il presidente del Consiglio a spiegarlo apertamente alla pubblica opinione. Non solo i diritti civili e i cittadini possono attendere, ma soprattutto si nasconde la polvere sotto il tappeto. E la polvere, si sa, ha vita propria. Accumulata, diventa incredibilmente evidente. Minando la credibilità di chi cerca di nasconderla. 

Edited by Rotwang
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Ed è vero quel che dicono dal gruppo Pd di Palazzo Madama, il ddl Cirinnà-bis è oberato da mille emendamenti e arriverà in Aula senza relatore, farlo passare non è facile.
 

 

perché è senza relatore ?

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Riguardo l'articolo de La Stampa, avevo sentito dire che nella sessione di bilancio (che è comunque iniziata il 15) non è possibile votare leggi che richiedono una copertura economica.

 

perché è senza relatore ?

Perché non è stato finito il lavoro in commissione e si è passati direttamente all'aula.

Secondo il regolamento in questo caso il mandato del relatore decade.

Edited by Uncanny
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