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Legge sulle Unioni Civili


Sbuffo

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"Siamo fermissimi, al punto che se dovesse passare una cosa di questo genere, siccome non è materia di governo, proporremo subito un referendum per l'abrogazione dell'adottabilità dei bambini da parte di coppie dello stesso sesso". Lo dice il ministro dell'Interno e presidente del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, ospite de 'L'Arena', condotta da Massimo Giletti su Raiuno.

 

Rete Lenford

 

I giudici della sezione famiglia della Corte d'Appello di Milano hanno reso noto, oggi, il provvedimento reso all'esito di un lungo percorso giudiziario instaurato da una coppia di uomini, uno italiano e l'altro straniero, difesa dal'Avv.ta Stefania Santilli. La coppia si era sposata in Portogallo nel 2012 e si era vista rifiutare la richiesta di trascrizione del certificato di matrimonio dal Sindaco di Milano.

 

Al procedimento hanno preso parte, come intervenienti, un'altra coppia sposata a New York e l'associazione Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford con gli avv.ti Francesco Bilotta e Manuel Girola.

 

I giudici hanno definito il giudizio dopo una riflessione di otto mesi con un provvedimento che non accoglie la richiesta di trascrizione. Ad impedirla, secondo i giudici, sarebbe l'attuale contesto normativo nazionale che renderebbe inidoneo l'atto di matrimonio tra persone dello stesso sesso – di cui viene pur ribadita la validità e il rilievo sociale - a produrre effetti "vitali" nel nostro Paese.

 

I Giudici affermano che "non può essere colmato per via giudiziaria il vuoto normativo conseguente alla inerzia del legislatore" ponendo l'accento sul fatto che esso "ancora non si è adeguato alle plurime indicazioni dei giudici nazionali della Corte Europea dei diritti dell'Uomo e anche del Parlamento Europeo, le cui risoluzioni hanno incoraggiato gli Stati membri dell'Unione a contribuire alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili".

 

Nel merito la Corte d'Appello respinge la recente lettura data dal Consiglio di Stato circa la "inesistenza" dei matrimoni contratti all'estero, come peraltro aveva già fatto nel 2012 la Corte di cassazione con la sentenza n. 4184. Inoltre, i giudici escludono espressamente che esista una qualche contrarietà all'ordine pubblico internazionale, visto che "l'accesso delle coppie omosessuali al matrimonio è consentito da numerosi paesi dell'Unione Europea, e anche da altri Stati europei oltre i confini dell'Unione".

 

L'Associazione Avvocatura per i diritti LGBTI, per voce della sua Presidente l'avv. Maria Grazia Sangalli, esprime il proprio rammarico per una decisione che, pur contenendo elementi positivi, confonde, sovrapponendole, la questione della trascrivibiltà del matrimonio contratto all'estero con quella della celebrabilità del matrimonio in Italia.

 

"Avevamo posto in rilievo le differenze" afferma "chiarendo alla Corte che non si chiedeva di introdurre in via giurisprudenziale il matrimonio egualitario in Italia, bensì di trascrivere un certificato di matrimonio: si tratta di questioni radicalmente differenti, che producono effetti completamente diversi". "E' tuttavia importante" aggiunge "che i giudici ordinari si siano sottratti alla lettura fortemente restrittiva fornita solo qualche settimana fa dal Consiglio di Stato, ribadendo l'esistenza e la validità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. È ora, come dice la Corte, che intervenga finalmente il legislatore, ma dobbiamo ribadire che la trascrizione non può essere impedita già a legislazione vigente".

Edited by Rotwang
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Ma quali diritti?

Non c'è un diritto all'assegnazione delle case popolari e in ogni caso l'assegnazione dipende dalle condizioni economiche disagiate e quindi prescinde dall'essere in coppia o no.

E poi vorrei sapere quali sarebbero gli "sgravi" che hai citati nel post precendente....

 

Uhm, non è proprio così, ci sono legislazioni diverse da regione a regione, alcune equiparano quasi in toto le convivenze con le coppie sposate su alcuni argomenti, bisogna prendere le norme del diritto regionale, i vari bandi, ecc...

 

Alcuni statuti addirittura riconoscono "sulla carta" le unioni civili e le forme di convivenza, per esempio quello della Campania (art. 8 comma e) http://www.consiglio.regione.campania.it/cms/CM_PORTALE_CRC/servlet/Docs?dir=statuto&file=statuto.pdf o il registro regionale della Sicilia, c'è da dire che tutte queste norme sono rimaste, a distanza di anni, solo sulla carta.

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c'è da dire che tutte queste norme sono rimaste, a distanza di anni, solo sulla carta.

 

Appunto.....

E comunque rimane poi da vedere quanto un'equiparazione regionale o peggio comunale delle coppie omo a quelle etero sia legittima.....

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Appunto.....

E comunque rimane poi da vedere quanto un'equiparazione regionale o peggio comunale delle coppie omo a quelle etero sia legittima.....

 

Quella regionale è stata ritenuta legittima, ovvio che una regione, non essendo uno stato federale, non può istituire di sua spontanea volontà il matrimonio egualitario (a differenza ad esempio del Messico dove qualche stato ha il matrimonio, alcuni le unioni civili e altri hanno il matrimonio limitato alle coppie etero), ma può aprire alle coppie di fatto e ai conviventi registrati o no bandi sulle case popolari, assistenza sanitaria, ecc... 

 

I registri comunali invece sono più cose simboliche, in quanto le materie di competenza dei comuni sono davvero poche rapportate a quelle regionali.

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Tutto tace, a parte il deficiente di Alfano. Ma nessuno gli risponde? Voglio dire, la sinistra che tanto vuole fare scalpore con i "nuovi progetti politici"? Ah no, quelli lì sono già impegnati a farsi guerra tra di loro.

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ma può aprire alle coppie di fatto e ai conviventi registrati o no bandi sulle case popolari, assistenza sanitaria, ecc...

 

L'assistenza sanitaria mi risulta sia essenzialmente personale:

non m'intendo di medicina, ma non credo ci siano malattie "accoppiate" ;-)

 

Per il resto l'eccetera è molto, forse troppo vago e quindi in sostanza tutto si riduce alle trite e ritrite assegnazioni di case popolari, regolarmente citate come esempio dei benefici di queste registrazioni o trascrizioni, ma palesemente evanescenti anche per le coppie etero.

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Si potrebbe fare un referendum come quello di cui parla Alfano?

 

A mio avviso sarebbe molto rischioso: se infatti un referendum per l'abrogazione della legge sulle unioni civili sicuramente non avrebbe alcun esito, sul tema della stepchild adoption la maggioranza degli Italiani nutre ancora forti pregiudizi, anche molti che si inquadrerebbero come "progressisti a favore del matrimonio egualitario" sono parzialmente influenzati da alcune argomentazioni bigotte contro l'omogenitorialità.

 

Quindi temo che se ci fosse un referendum per abrogare la stepchild adoption potrebbe vincerebbe il sì.

Però secondo me c'é da restare tranquilli: sarebbe difficile che riescano a raccogliere 500,000 firme e poi vedo anche difficile che riescano a raggiungere il quorum.

Molti, anche tra gli scettici in materia, non adrebbero a votare. Anche perché si tratterebbe di andare a votare per togliere un diritto, quindi dico che andrebbero solo i cattolici integralisti. O gli scemi che credono alle balle del fantomatico "gender".

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Non sono sicuro ma credo che se si volesse fare un referendum lo si dovrebbe fare per l'intera legge.

 

Un referendum contro le unioni civili stravincerebbe anche senza la parte sulle adozioni perchè i favorevoli sono solo vagamente favorevoli mentre i contrari sono molto convinti.

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Non sono sicuro ma credo che se si volesse fare un referendum lo si dovrebbe fare per l'intera legge.

 

Un referendum contro le unioni civili stravincerebbe anche senza la parte sulle adozioni perchè i favorevoli sono solo vagamente favorevoli mentre i contrari sono molto convinti.

 

E tu voti contro giusto?

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E tu voti contro giusto?

 

Perchè non dovrei? A me le unioni civili non servono e non condivido le argomentazioni che in genere vengono esposte da chi è favorevole in Italia.

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I quesiti referendari per l'abrogazione di un'intera legge generalmente vengono rigettati perché in caso di approvazione lascerebbero un vuoto normativo, anche perché sia la Corte Costituzionale che quella di Cassazione hanno più volte invitato il parlamento a legiferare in materia per colmare questo vuoto normativo, sarebbe quindi illogico che ammettessero poi un referendum abrogativo in tal senso.

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Non sono un costituzionalista ma mi pare starno che la legge non si possa abrogare. Il vuoto normativo non è sarebbe tale da creare problemi e la legge è suscettibile di revisione come qualunque altra.

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Non sono un costituzionalista ma mi pare starno che la legge non si possa abrogare. Il vuoto normativo non è sarebbe tale da creare problemi e la legge è suscettibile di revisione come qualunque altra.

 

Ma perché, se devi vivere nella speranza (vana) che la tua condizione di omosessuale sarà un giorno intercambiabile essendo represso e inaccettato, non la fai finita?

Edited by Rotwang
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L'assistenza sanitaria mi risulta sia essenzialmente personale:

non m'intendo di medicina, ma non credo ci siano malattie "accoppiate" ;-)

 

Intendevo l'assistenza in ospedale del partner equiparata a quella del coniuge/parente, si il termine "assistenza sanitaria" non era molto corretto in effetti. 

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Un referendum contro le unioni civili stravincerebbe anche senza la parte sulle adozioni perchè i favorevoli sono solo vagamente favorevoli mentre i contrari sono molto convinti.

 

Non credo proprio:

in fondo una legge sulle unioni regolerebbe uno stato di fatto e quindi anche a livello di massimi principi non darebbe un gran fastidio, non per nulla anche i cattolici ed i partiti che li "accudiscono" in gran parte non sono contrari al regolamento delle unioni in sé, ma solo ad un'assimilazione troppo esplicita al matrimonio.

Semmai la previsione potrebbe valere in caso di apertura del matrimonio, ma anche in questo caso si potrebbe ipotizzare che il cigno nero che ha partorito in Irlanda deporrebbe un uovo anche in Italia.....

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anche i cattolici ed i partiti che li "accudiscono" in gran parte non sono contrari al regolamento delle unioni in sé, ma solo ad un'assimilazione troppo esplicita al matrimonio.

 

Il fatto che siano riusciti a convincere di questa cosa addirittura gli utenti di un forum gay dimostra perchè vincerebbero a mani basse. 

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Non capisco l'argomento, NewMarc:

di che cosa i cattolici hanno persuaso gli utenti di un forum gay?

di quale forum gay?

quali utenti?

che nesso c'è tra gli utenti di un forum gay e la maggioranza dei votanti in un possibile referendum sulle unioni civili?

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Io credo che una legge tipo la Cirinnà, sarebbe abrogabile sia totalmente

che parzialmente, certo l'abrogazione parziale ha dei limiti intrinseci nel senso

che va fatta con criterio, in modo tale che la legge che uscisse dal referendum

sia funzionante ( ma non vedo difficoltà insormontabili sul piano tecnico ) mentre

per quanto riguarda l'abrogazione totale non è materia esclusa dai quesiti referendari,

inoltre la stessa Cirinnà avendo precisato trattarsi di "formazioni sociali specifiche" ha escluso

siano coinvolte specifiche norme costituzionali come l'art 29 Cost, perchè si è accettata

l'idea di non toccarlo neanche di striscio

 

Secondo me - se nn mi sfugge qlcs - entrambe le vie sono praticabili il discorso sul vuoto

normativo si applica a norme sul funzionamento istituzionale tipo la legge elettorale o simili

o a norme costituzionalmente obbligate e non è questo il caso, anche perchè la stessa corte

costituzionale ha detto che esiste "discrezionalità" assoluta quanto al mezzo e modo per soddisfare

i singoli diritti che eventualmente fossero riconosciuti come fondamentali

 

In entrambi i casi i proponenti avrebbero il problema di portare il 50% degli aventi diritto al voto

cosa non facile, perchè recentemente non è riuscito a nessuno quindi non è detto che il referendum

"stravincerebbe"

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Sciocchezze la gente è favorevole alle unioni civili, non scherziamo, il fatto che i contrari sono più "militarizzati" è una cosa comune in tutti i quesiti referendari.

Inoltre se proprio la gente se ne fregasse delle unioni civli, cosa che non mi sento di escludere effettivamente, il quorum comunque sarebbe una chimera.

 

Quindi di cosa parliamo? Senza contare che la Corte Costituzionale non approverebbe mai un quesito totale, sono rare le occasioni in cui l'ha fatto, inoltre la stessa giurisprudenza costituzionale non è quella del Consiglio di Stato anche perchè si è già espressa in materia.

Edited by Iron84
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questi bravi giudici che decidono delle nostre vite, sono così pigri quando si tratta di questioni che non li interessano direttamente, ma se comincio a capire qualcosa di questo paese, è solo una questione di tempo, prima o poi dovranno decidere loro, anche se preferirebbero non farlo

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I limiti alla presentazione di referendum non sono esclusivamente quelli presenti all'art.75 della Costituzione ma sono anche quelli elaborati dalla Consulta tramite giurisprudenza.

 

La Consulta ha più volte invitato il Parlamento a colmare il vuoto legislativo sulle unioni civili quindi sarebbe insensato che accettasse un referendum che produce lo stesso vuoto legislativo facendo un salto indietro rispetto alle sue richieste.

 

Perchè per le unioni civili uno può anche non fare riferimento all'art.29 ma c'è tra i principi fondamentali l'art.3 sull'uguaglianza dei cittadini.

 

Infatti già in passato la Consulta aveva ritenuto non accettabili quesiti referendari proposti su un'intera legge, ad esempio nel 2004 il referendum sulla procreazione medicalmente assistita, perchè aveva ritenuto che il diritto alla procreazione va tutelato e questo sarebbe venuto meno in caso di vuoto legislativo in materia, allo stesso modo si era espressa nel 2012 sul quesito referendario riguardante il porcellum che chiedeva la totale abrogazione della legge elettorale, anche in quel caso la Consulta aveva dichiarato illegittimo il quesito referendario.

Nessuno di questi casi rientra tra i limiti dell'art.75 però la Consulta ha ritenuto di rigettarli perchè abrogavano un'intera legge.

 

In gual modo penso che si comporterebbe riguardo ad un referendum sulle unioni civili, lo rigetterebbe.

Edited by Sbuffo
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Tu pensi che si comporterebbe così, ma di fatto

non si sa

 

L'invito al parlamento a provvedere in qualche modo

non può escludere il diritto di una parte politica di ritenere

quello specifico modo, in cui si è provveduto, complessivamente

sbagliato

 

Per la legge elettorale il discorso è specifico, perchè si viene a

toccare il funzionamento della Costituzione, in assenza di una

qualsiasi legge non si potrebbero sciogliere le Camere, né sfiduciare

il governo e quindi si lederebbero i principi supremi dell'ordinamento

 

Ed i giudici che bloccarono il referendum sulla L.40 lo fecero perchè cattolici

non certo perchè ci volevano bene...visto che erano i Radicali a chiedere l'abrogazione

totale

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Ma se una parte politica ritiene che quel modo in cui si è provveduto è sbagliato interviene in parlamento a modificare quella legge ma non si può lasciare un vuoto legislativo che lascia privi di qualsiasi tutela gli omosessuali uniti civilmente, perchè sennò si va appunto contro il diritto fondamentale all'uguaglianza contenuto negli articoli 2 e 3 della Csotituzione.

 

La stessa cosa ha sostenuto la Corte quando ha rigettato l'articolo sulla fecondazione assistita, non è una questione di giudici cattolici, anche perchè cmq i quesiti sulle singole questioni contestabili di quella legge sono stati presentati e accettati, ma la motivazione era che non si poteva abrogare un'intera legge perchè andavano tutelati i diritti costituzionalmente rilevanti riconosciuti da quella legge.

 

In particola tra le varie argomentazioni diceva che le leggi che tutelano dei diritti costituzionalmente riconosciuti non possono essere abrogate nella loro interezza una volta approvate:

 

in quanto dirette a rendere effettivo un diritto fondamentale della persona, una volta venute ad esistenza possono essere dallo stesso legislatore modificate o sostituite con altra disciplina, ma non possono essere puramente e semplicemente abrogate, così da eliminare la tutela precedentemente concessa, pena la violazione diretta di quel medesimo precetto costituzionale della cui attuazione costituiscono strumento

 

Sarebbe quindi un controsenso che la Consulta da una parte invitasse il parlamento ad intervenire con una legge sulle unioni civili (riconoscendo il diritto di rilevanza costituzionale degli omosessuali al riconoscimento della loro unione) e poi dall'altra parte accettasse un referendum per cancellare quella legge e il diritto che essa tutela.

 

La Corte è quella che in una sentenza del 2010 ha detto riconosciuto:

 

"L’art. 2 Cost. dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri".

 

 

In un altra del 2014 (intervenendo sulle norme dell'ordinamento che prevedono l'automatico scioglimento del matrimonio nel caso in cui uno dei due coniugi cambi di sesso) ha sostenuto:

 

"Sarà, quindi, compito del legislatore introdurre una forma alternativa (e diversa dal matrimonio) che consenta ai due coniugi di evitare il passaggio da uno stato di massima protezione giuridica ad una condizione, su tal piano, di assoluta indeterminatezza. E tal compito il legislatore è chiamato ad assolvere con la massima sollecitudine per superare la rilevata condizione di illegittimità della disciplina in esame per il profilo dell’attuale deficit di tutela dei diritti dei soggetti in essa coinvolti."

 

Sarebbe poi un controsenso dare il consenso all'abrogazione totale di una legge su cui loro stessi hanno dichiarato la rilevanza costituzionale e la necessità che il parlamento intervenga ad approvarla.

Edited by Sbuffo
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Sta approvazione delle unioni civili è degna di una storia di Paperino. Se non fosse una realtà dall'ironia abbastanza amara ci sarebbe da farsi quattro risate per le vicende da comiche...l'ultima ho letto che è la Cirinnà che farà lo sciopero della fame, ma per favore xDD. Imparasse a vendere meno fumo e dire come stanno realmente le cose in questa Italia paleolitica per le questioni sociali e dal panorama politico che sa di muffa.

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Insomma, siamo arivati alla seconda decade del mese di novembre e tutto tace (sì, sì, a parte la minaccia della Cirinnà). Davvero è ancora possibile discutere del ddl per dicembre o per gennaio?

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