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Legge sulle Unioni Civili


Sbuffo

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Sulle unioni sono favorevoli sia quelli del Pd compresi i cattodem sia il M5S.

 

 

  

 

Non credo che i PD cattolici siano favorevoli alle unioni civili. Sono solo rassegnati che il loro partito ha proposto il ddl e Renzi li ha zittiti per non creare divisioni politiche. In caso di voto segreto, possono fare quello che vogliono.

 

 

Io penso che la riforma costituzionale sarebbe il caso di togliercela dai coglioni prima della discussione sul ddl cirinnà.

Preferisco di gran lunga la discussione del ddl Cirinnà.

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Ma sono gli stessi senatori di minoranza cattodem che hanno detto di non mettere in discussione l'impegno di approvare una legge sulle unioni civili e che concordano sull’esigenza di riconoscere un nuovo negozio giuridico alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, quello su cui si differenziano è la stepchild adoption, visto che loro preferiscono invece l'istituto dell'affido rafforzato.

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La Repubblica

 

La trattativa sulle unioni civili non è affatto chiusa. Saranno infatti venticinque giorni lunghissimi quelli che precederanno l'arrivo in aula del testo Cirinnà. Se i laici del Pd sono già usciti allo scoperto, arrivando a proporre le adozioni piene, i cattolici del Nazareno preparano la contromossa per scongiurare la stepchild adoption, che consentirebbe al componente di una coppia dello stesso sesso di poter adottare il figlio del partner. Da giorni Stefano Lepri, Emma Fattorini e Rosa Maria Di Giorgi lavorano a una mediazione "per evitare di aprire la strada all'utero in affitto". Hanno affidato il dossier a un gruppo di giuristi che starebbe formulando un emendamento sull'affido rafforzato. Si tratta, spiega Di Giorgi, "di un nuovo istituto giuridico che consente al partner di occuparsi del bambino, figlio del compagno, svolgendo tutte le funzioni genitoriali. Con la possibilità quando compirà 18 anni di poter scegliere l'adozione".

 

Una soluzione che potrebbe raccogliere un consenso largo e, secondo i promotori, mettere fine ai tormenti sul testo delle unioni civili che sta dividendo laici e cattolici. Guardano con interesse al cosiddetto affido rafforzato anche un drappello di senatori che fanno riferimento a Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani. Fra questi, Stefania Pezzopane, Annamaria Parente, Giorgio Pagliari, Claudio Moscardelli, Vannino Chiti e Gianluca Susta. E anche l'Ncd di Angelino Alfano, fermo restando il veto contrario dell'ultra conservatore Maurizio Sacconi, non esclude di convergere sulla mediazione dell'affido rafforzato. Ma, come rivela la senatrice renziana Di Giorgi, il fronte sarebbe ancora più vasto: "Ci sono anche molti cinquestelle e diversi di Forza Italia". Che il negoziato sia ancora in evoluzione e aperto lo dimostrano le parole di Ettore Rosato, capogruppo Pd a Montecitorio, che rappresenta al meglio le perplessità di Matteo Renzi: "C'è sempre spazio di manovra. Di certo, come è stato ripetuto più volte dal premier, non è materia di governo. Ma se si trovasse una mediazione l'esecutivo non porrebbe ostacoli".

 

Il premier vuole portare a casa il provvedimento, come d'altro canto ha assicurato nella conferenza di fine anno con la stampa, ma non intende strappare con i cattolici. L'obiettivo infatti è "più diritti per le coppie omosessuali ", ma senza uscire ridimensionato dall'esito del voto di Palazzo Madama. Dove, assicura Rosato, "l'iter che porterà all'approvazione delle unioni civili sarà pieno di voti segreti".

 

La stepchild adoption resta la grande incognita del testo Cirinnà. Sarà approvata così com'è o si punterà allo stralcio? Fino a oggi il premier ha cercato di tenersi lontano dalle polemiche e di non condizionare i lavori, assicurando libertà di coscienza e rimettendosi al Parlamento. Precisa Di Giorgi: "S'è fatta molta confusione. In realtà, nella conferenza stampa di fine anno Renzi non ha mai parlato di stepchild adoption, ma ha semplicemente detto che è una fra le opzioni in campo".

 

Monica Cirinnà, senatrice Pd e relatrice del testo sulle unioni civili, non concorda con questa lettura. "Certamente - afferma - tutte le posizioni sono da valutare e da rispettarsi. Ma in conferenza stampa Renzi ha avuto parole chiare. Che peraltro ripercorrono il nostro programma". Insomma, un no secco alla mediazione dei cattolici. "L'affido - continua Cirinnà - non ha per il genitore affidatario le stesse responsabilità che invece ricadono sul genitore adottante. Voterò contro tutti gli emendamenti che depotenzieranno la stepchild adoption. Ovvero, voterò contro l'affido, contro lo stralcio e contro il soppressivo". Per Beppe Lumia, componente della commissione Giustizia, con un passato da vice presidente nazionale della Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), l'affido rafforzato "sarebbe un errore madornale perché è un istituto che non ha nulla a che spartire con l'adozione. I bambini accuditi, curati e seguiti da genitori di fatto, ad alcune condizioni previste dal giudice, devono potere essere adottati. Diversamente rischiamo di fare del male ai bambini che non hanno nessuna colpa".

Edited by Rotwang
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Ma che cavolata. In che modo vorrebbero evitare l'utero in affitto? Con laffido? Senza alcuna norma? Già adesso, che non c'è alcuna legge, le coppie utilizzano questa pratica.

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Unioni civili, il piano di Renzi: portare a casa la legge e non scontentare nessuno

Vuole votarle col M5S, ma senza provocare le ire della Curia o del Ncd

Matteo Renzi fa capire che sulle unioni civili si sta preparando qualcosa di diverso dal solito: «La questione va depurata dalle tensioni di politica stretta...». Parole sfumate, "naturali" in un Paese come l'Italia, che ospita il Papa e dove esiste ancora un significativo retroterra cattolico. Non a caso governi e Parlamenti discutono di unioni civili oramai da anni e senza sbocco. Ma oramai ci siamo e in vista dell'approdo in Parlamento dell'apposito ddl, previsto per il 26 gennaio al Senato, dietro le quinte sta maturando un punto di caduta che potrebbe garantire una via d'uscita per tutti i contendenti. Una "quadratura del cerchio" di cui tutti parlano, per ora sottovoce. Il Pd di Renzi e il Cinque Stelle sono oramai d'accordo - alla luce del sole e non è poco - su un testo che preveda riconoscimento dei diritti individuali e personali alle coppie omosessuali e anche il diritto all'adozione, limitandolo al figlio di uno dei due partner. Se il Pd deciderà effettivamente di andare avanti fino in fondo assieme ai Cinque Stelle, by-passando il Nuovo Centro destra (contrarissimo alle adozioni), a quel punto l'Ncd sarebbe pronto a votare no alla nuova legge, ma senza trarne conseguenze traumatiche. E infatti il leader dell'Ncd Angelino Alfano esclude «crisi di governo» su questo tema. Dunque, una breve separazione consensuale che consentirebbe all'Ncd di farsi portavoce dell'Italia cattolica e tradizionalista.

E la Chiesa italiana? Sinora i segnali lanciati da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, vicino a papa Francesco, non sono molto diversi da quelli pubblici: la Conferenza episcopale è decisamente contraria alla norma sulle adozioni, ma senza battaglie campali. Come dimostrano gli editoriali di "Avvenire" e anche il titolo, di una risposta del direttore Marco Tarquinio ad una lettera: «Sì alle unioni, no ai matrimoni gay». Dunque, anche la Cei si prepara ad un pubblico no, ma senza "crociate". In questo modo sposando quella che riservatamente viene definita la "dottrina del male minore": una legge sulle unioni civili, per quanto sgradita, è comunque un argine rispetto alla deriva di matrimoni gay e adozioni fuori della coppia, realtà oramai nella cattolicissima Irlanda, per non parlare degli Stati Uniti o della Francia. Certo, una "quadratura del cerchio" ancora da consolidare, perché «questioni delicate come questa, un conto è immaginarle a "riposo", un conto è sperimentarle sotto sforzo», come osserva Giorgio Tonini, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, già presidente della Fuci. Anche perché Renzi è sempre prudente quando si tratta di mettere a rischio la propria maggioranza, tanto più nell'imminenza di un voto decisivo: quello finale dei senatori alla riforma costituzionale.

Proprio per evitare una prova di forza con l'Ndc nei mesi scorsi il presidente del Consiglio aveva fatto sapere di essere favorevole a stralciare la questione delle adozioni, rimettendole al giudizio dei tribunali europei e nazionali. Osserva il senatore, già Ncd, Gaetano Quaglieriello, che da anni segue queste questioni: «Renzi proverà fino all'ultimo di cercare una soluzione di compromesso, ma oramai nel Pd c'è una fortissima spinta favorevole alle adozioni». Il presidente del Consiglio dunque potrà giostrarsi tra due forni, quello di Grillo e quello di Alfano, ma con un obiettivo non negoziabile: ottenere dal Parlamento il via libera alle unioni civili (capaci di garantirgli una certa "patina" di sinistra) prima di un appuntamento decisivo: le elezioni amministrative di giugno.

La Stampa (Ed. Nazionale)

sezione: Italia data: 03/01/2016 - pag: 7

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La Stampa

 

Martedì 26, a Palazzo Madama, inizierà il dibattito sulle unioni civili. La legge in gestazione non piace ai centristi di Alfano, che potrebbero votare «no» rimpiazzati, quasi certamente, dai grillini. Per Renzi il pericolo è che queste tensioni finiscano per scaricarsi sulla riforma del Senato. Dove qualche scherzetto non appare impossibile dal momento che sarà richiesta la maggioranza assoluta dei componenti, con l’asticella piazzata a quota 161. 

 

Come farà il premier a superarla senza danni? Alcuni tra i suoi gli suggeriscono l’uovo di Colombo: infilare subito, a tempo di record, la riforma del Senato nel calendario dei lavori di Palazzo Madama, in modo da approvarla prima delle altre due scadenze, entro il 20 gennaio. Senza dare ai delusi un’occasione per vendicarsi... 

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Oltre alle unioni civili c'è appunto anche la questione del rinnovo delle Presidenze delle commissioni al senato e la lista di chi vorrebbe essere ricompensato per la sua fedeltà (dai centristi ai verdiniani) è bella lunga.

 

A Renzi credo proprio che convenga approvare immediatamente in seconda lettura la riforma costituzionale. Il punto è che i margini sono stretti...

Edited by Orfeo87
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Anch'io una risata me la sono fatta.

Ma poi a pensare che veramente c'è gente messa così male che veramente fa cose del genere in Italia, e che i figli di questa gente possono o potrebbero essere gay (e su 800 e passa persone che pregano, sicuramente ce ne sono con figli gay), mi viene tristezza.

Edited by Uncanny
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http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/01/04/unioni-civili-fi-pronti-emendamenti_92d2c685-02d9-4697-86b8-a605904a2a8c.html

 

Senza adozioni i grillini non votano la legge, con adozioni altri non la votano e finisce che la legge non si fa.

Altri chi? La legge con le stepchild la votano PD, M5S e Sel, cioè i due partiti più grandi e uno più piccolo ma presente.

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Sono allibito.

(se volete aprire il link, fatelo a vostro rischio e pericolo, io vi ho avvertiti)

http://www.unoradiguardia.it/

 

Ma dovete vederlo tutto....ci sta anche la preghiera contro il ddl (proprio ua preghiera specifica). Ed una tabella a con gli orari in cui le varie persone pregheranno questa preghiera...la cosa che mi fa più scompisciare è il tempo che la gente ha dedicato a metter su sto baraccone 

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L'incognita sarà il voto sull'emendamento all'affido rinforzato. Essendo un voto segreto potrebbe succedere di tutto.

 

Da un lato è positivo il fatto che già da ora M5s e SEL abbiano detto che non sono disponibili a votare il testo con la modifica dell'affido. Al di là di possibili calcoli politici interni del M5S ("ci mostriamo come i veri difensori dei diritti lgbt e così se il PD snatura l'articolo 5 votiamo contro e in questo modo magari tacitiamo pure qualche dissenso interno sulla questione adozioni")

questo avvertimento toglie potere contrattuale ai cattolici del PD o quanto meno frena quelli che sarebbero interessati a votarlo (mi riferisco ai senatori bersaniani e franceschiniani), perché se quell'emendamento passa SEL e M5S ti silurano il ddl cirinnà.

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Difficilissimo in questo paese accontentare tutti...speriamo facciano qualcosa di semplice e fruibile perché vorrei davvero sposarmi

 

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk

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Fi non è un partito minoritario al Senato, dal momento che ha 41 senatori, più del Movimento 5 stelle che ne ha 35 e di SEL che ne ha 7. Certo a inizio legislatura ne aveva 91, ma cmq costituisce ancora un bel manipolo di voti certamente sfavorevoli alla stepchild.

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Fi non è un partito minoritario al Senato, dal momento che ha 41 senatori, più del Movimento 5 stelle che ne ha 35 e di SEL che ne ha 7. Certo a inizio legislatura ne aveva 91, ma cmq costituisce ancora un bel manipolo di voti certamente sfavorevoli alla stepchild.

Non ha più peso politico e come tale non credo si vuole inimicare i poreri forti votando contro.

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Left


 


A fine gennaio la legge Cirinnà sulle unioni civili passerà al vaglio del Senato. È un voto delicato per le resistenze interne alla maggioranza di governo (Ncd è contrario) e allo stesso Pd. Sono anzi proprio tre senatrici dem ad aver annunciato un emendamento che punta a depotenziare l’aspetto più discusso della legge, l’istituto della stepchild adoption, l’adozione cioè del figlio del partner.


 


E se dei voti di Ncd si potrebbe anche fare a meno, contando sui voti di 5 stelle e Sel (il Pd stesso dice che si può fare, perché «l’importante è tenere fede all’impegno»), il premier ha detto chiaramente che ci potrà essere libertà di coscienza e il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini ha aggiunto che il testo potrà esser modificato, perché deve «rappresentare un punto d’equilibrio e non la vittoria di una parte contro l’altra».


 


E se i 5 stelle hanno detto (per bocca del senatore Airola) che non voteranno un testo annacquato (ma a palazzo Madama si dice che non vedono l’ora, in realtà, di sfilarsi, perché anche il loro gruppo non è così compatto sul tema), è così probabile che la legge Cirinnà incasserà il primo sì, ma che verrà ulteriormente ridimensionata.


 


Scriviamo ulteriormente, perché leggendo quanto scrive su Repubblica Stefano Rodotà, si capisce benissimo come la legge sulle unioni civili sia già un compromesso rispetto a quanto ci permetterebbe, come dice Renzi, di non essere più «fanalino di coda in Europa».


 


Scrive Stefano Rodotà: «La Corte Europea dei diritti dell’uomo, infatti, non si è limitata a condannare l’Italia per il ritardo nel dare una adeguata disciplina alle coppie dello stesso sesso. Ha ricordato pure che il nostro paese è ormai parte di un sistema giuridico allargato, di cui deve rispettare principi e regole, sì che la stessa scelta del Parlamento, la discrezionalità del legislatore risultato limitate. Si sottolinea che ormai la maggioranza dei paesi del Consiglio d’Europa (24 su 47) riconosce nella loro pienezza quelle unioni. E questo non è un semplice dato statistico, ma una indicazione che rende più stringente il “dovere positivo” dell’Italia di intervenire senza inammissibili restrizioni».


 


È «il paradigma eterosessuale», spiega Rodotà, che «crea oramai incostituzionalità». Ed ecco perché la legge Cirinnà è solo sufficiente, già senza ulteriori moderazioni: «Di questo si deve tener conto quando si contesta l’ammissibilità dell’accesso delle coppie tra persone dello stesso stesso al matrimonio egualitario, di cui oggi non si vuol nemmeno discutere».


Edited by Rotwang
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se Renzi vuole far passare questa legge, non deve scendere a compromessi e deve sfidare sul testo originale tutti i sedicenti laici che siedono in Parlamento, sia al governo che all'opposizione, richiamandoli alle loro responsabilità

lo potrebbe fare tranquillamente perché su questa legge il governo non corre rischi, non essendo materia di programma

se Renzi la vuole affossare, si infilerà nel ginepraio dei compromessi arrivando a proporre un testo emendato e monco, che però non servirà ad arrivare ad una più ampia approvazione ma darà ad alcuni (come il Movimento 5 stelle, che non aspetta altro) il pretesto per sfilarsi ribaltando le colpe sul governo

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In realtà io credo che Renzi abbia già accettato dei compromessi

 

1) il voto segreto e la libertà di coscienza

 

2) la riscrittura del ddl con l'eliminazione dei rinvii al matrimonio e

    la sostituzione del termina "famiglia" con "formazioni sociali specifiche"

 

La nostra diffidenza nasce dal fatto che nei casi precedenti, pur essendosi

fatti dei "compromessi" non bastavano mai e di compromesso in compromesso

si è andati allo sfacelo ( vedi PACS che diventano DiCo che diventano niente )

 

Renzi vuole però segnare una differenza di leadership, rispetto ai Bersani-Fassino etc

e quindi dobbiamo confidare in questa sua volontà, da un lato NCD non offre niente in

cambio di un compromesso perchè vuole poter votare contro per non perdere altri pezzi.

 

Restano le capacità di manovra dei catto-PD, la loro eventuale capacità di intessere intese

trasversali o patti sotto-banco ( e se la CEI si adopera nei fatti per una manovra del genere )

pare però che Renzi abbia detto no all'hp "affido rinforzato" rifiutando l'emendamento originario

e quindi i catto-piddini stanno studiando un altro emendamento diverso

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Non ha più peso politico e come tale non credo si vuole inimicare i poreri forti votando contro.

 

Non ha più peso politico? E' il partito di maggioranza in due regioni ed esprime i sindaci di una ventina di comuni capoluogo...

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Non ha più peso politico? E' il partito di maggioranza in due regioni ed esprime i sindaci di una ventina di comuni capoluogo...

 

I poteri forti sono cambiati.

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http://www.lastampa.it/2016/01/06/italia/cronache/diritti-civili-i-timori-del-pd-sulle-riserve-del-quirinale-l1yAKqHYFbEk32bCVNQcjK/pagina.html

Io non ne posso più. E' solo il 6 gennaio e già saremo al dodicesimo retroscena.

Vorrei andare in coma e risvegliarmi il 28.

È il caos mediatico: c'è chi scrive che i cattolici del PD stiano ideando un emendamento per l'affido, chi invece che Renzi li ha zittiti e che questi stiano pensando a un'altra proposta, chi ancora scrive che si sta addirittura pensando di eliminare la reversibilità. Meglio aspettare perlomeno il 22, scadenza per la presentazione degli emendamenti.

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