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Legge sulle Unioni Civili


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Stiamo parlando di Paolo Prodi (il fratello) comunque, non Romano.

Giusto, avendolo letto di fretta non ci avevo fatto caso. x)

Chissà se Romano è della sua stessa idea.

 

Comunque Magda Zanoni, senatrice del PD, ha dichiarato: "No a mediazioni su stepchild adoption, per recuperare il voto di 20 senatori si rischia di perderne molti di più. Nessun passo indietro".

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Sì, avevo letto.
Ovviamente noi non sappiamo quello che si sono detti davvero Renzi, Boschi, Zanda e Rosato ieri.... Abbiamo solo indiscrezioni giornalistiche o dichiarazioni a latere del vertice.

Bisognerà aspettare la riunione del gruppo del senato del PD. Dalla prossima settimana comunque è plausibile che inizino ad essere depositati gli emendamenti delle altre forze politiche (aspettatevi le solite cose vergognose di Giovanardi, Gasparri, Malan e Sacconi)

Anche su sta cosa della maternità surrogata, tanti che si affrettano a scandalizzarsi e dichiararsi contrari, fatico a comprendere questa posizione.

 

Per la legge sull'aborto si è sempre sostenuto il principio per cui il corpo è della donna e quindi deve decidere lei, allora perchè in questo caso non dovrebbe valere? anche nel caso della maternità surrogata il corpo è della donna e dovrebbe essere lei a scegliere senza divieti o imposizioni.

 

Poi già aprire il discorso ora mi sembra un errore, vuol dire cadere nel trabocchetto delle associazioni clericali che vogliono spostare la discussione sulla maternità surrogata invece che sulle unioni civili, perchè sanno che riguardo alle unioni civili la stragrande maggioranza degli italiani è favorevole.

Edited by Sbuffo

la senatrice Pd Valeria Cardinali segnala di essere stata contattata dall'Avvenire per sapere come voterà sulle unioni civili e la stepchild adoption...la CEI non si smentisce mai con le sue subdole forme di pressione.

 

https://www.facebook.com/valeria.cardinali.7/posts/1750480698507250?

 

 

 

Oggi alle 18:10 ho risposto ad una telefonata da Roma, una donna esordisce più o meno così: "Buonasera, chiamo dal quotidiano Avvenire, scusi se la disturbo, vorrei sapere quale sarà il suo atteggiamento nei confronti del DDL sulle unioni civili, stiamo chiamando i parlamentari per sapere come voteranno...", l'ho interrotta e ho risposto "scusi veramente ho da fare, ma le rispondo volentieri che io voterò convintamente il provvedimento sulle unioni civili." E lei "Ma...quindi anche con la stepchild?" Io "Naturalmente, voterò il DDL, stepchild compresa!" Lei "ah, grazie, buonasera." Io:"si figuri, buonasera." 
Mi hanno chiamata sul MIO cellulare per sapere.....MA VI SEMBRA NORMALE?! Perché fino ad oggi nessun giornalista di Avvenire mi aveva mai cercata per conoscere la mia posizione sulla povertà minorile, sul sostegno alle famiglie, sui migranti, in particolare minori non accompagnati, sull'omofobia, sulla violenza di genere...perché, non sono forse temi altrettanto importanti per un quotidiano cattolico? Sinceramente questa cosa mi ha infastidito e semmai ce ne fosse stato bisogno, mi ha convinto che sui diritti non si può e non si deve arretrare! Io rispetto le idee di tutti, ma farne una battaglia tra credenti e non, tra buoni e cattivi, non è che una strumentale mistificazione della realtà!

Edited by Sbuffo

Una domanda (seria). A che titolo parla Paolo Prodi? A titolo di "fratello di Romano"? ;-)

Me lo chiedo pure io. I titoli di Paolo Prodi sono sostanzialmente due: l'essere un docente universitario (cosa, in verità, non rarissima in casa Prodi) e l'essere stato tra i fondatori della casa editrice il Mulino.

 

Ma non starei a cercare il pelo nell'uovo dal momento che stiamo attraversando giorni in cui ogni 6 ore esce un nuovo retroscena sconvolgente (poi sonoramente smentito) sulle unioni civili o un nuovo editoriale di qualche giornalista che ha bisogno di parlare di qualcosa per portarsi a casa lo stipendio (eppure nel mio palazzo la ditta di pulizie per lavare le scale era in cerca di personale)

Edited by Orfeo87

 

 

Ma non starei a cercare il pelo nell'uovo dal momento che stiamo attraversando giorni in cui ogni 6 ore esce un nuovo retroscena sconvolgente (poi sonoramente smentito) sulle unioni civili o un nuovo editoriale di qualche giornalista che ha bisogno di parlare di qualcosa per portarsi a casa lo stipendio

È quello che dico da tempo...

 

eppure nel mio palazzo la ditta di pulizie per lavare le scale era in cerca di personale

Genio assoluto!

 

Il problema, però, in tutto questo è che si smarrisce il senso vero del dibattito. E cioè quello di portare all'attenzione dell'opinione pubblica la questione di  merito, i contenuti. Cioè, non dico che questi giornalisti debbano metter su un'impresa di pulizie, ma, magari, scrivere un articolo o comunque focalizzare la propria attenzione su contenuti, risvolti, implicazioni di questo disegno di legge. Che, secondo me, per essere un compromesso, è abbastanza discreto (avrei detto buono/ottimo, se non avessero fatto quella porcata delle formazioni sociali, ma vabbè). 

 

E qui aggiungo (considerazione non richiesta e magari strampalata); veniamo da un periodo caratterizzato da forti tensioni di antipolitica (di cui si ha riflesso in modo molto forte anche nel dibattito politico che tenta di reagire per salvare il salvabile) fomentate dal ceto giornalistico che ha visto in questo un modo per fare scoop, audience etc. D'altro canto, gli effetti che una certa misura avrà sui futuri assetti e rapporti di potere tra i partiti contano molto di più dei contenuti della legge stessa. E invece io credo che servirebbe molto parlare un po' del senso delle cose. Che ne pensano le persone sulle unioni civli? E sulle unioni di fatto? E sulla stpechild adoption? Perché il NO alla GPA? Anche un certo tipo di dibattito sarebbe utile alla crescita civile di un paese. Ho l'impressione che invece che questi aspetti tendano un po' a rimanere in secondo piano...al massimo si fa qualche pezzo strappalacrime su pomeriggio5. Invece andrebbe bene un confronto anche aspro, ma vero in cui chi segue la politica sappia interessarsi e interrogarsi (che vuol dire il riconoscimento di un certo tipo di unioni per il nostro paese?) e chi non la segue possa magari per un attimo smetterla di pensare che "c'è la crisi e come faremo", così da uscire un po' tutti dal nostro guscio, capirte che la "Giustizia", come base e prospettiva per costruire la società in cui viviamo, si costruisce in tanti modi; non solo modificando le aliquote fiscali o arrotando gli amministratori corrotti.

 

;-)

Il giornalismo italiano è corresponsabile di molte delle disgrazie mediatiche che si sono verificate negli ultimi anni, prima fra tutte l'isteria collettiva creatasi intorno alla questione del "gender" (con articoli falsi sul "gioco del rispetto", insegnanti che legittimamente cambiavano sesso e venivano dipinti come dei mignottoni usciti da qualche serata sadomaso berlinese e via dicendo).

 

Anche la questione delle unioni civili è trattata come argomento di strategia politica e di lotta per il potere tra vari portatori di interessi. Il centro del dibattito ruota tutto intorno alla possibile vittoria politica di Renzi, ai retroscena, agli sgambetti di Alfano, etc. Dei contenuti zero, forse perchè conviene a tutti così. Il giornalismo in Italia non fa informazione.

Edited by Orfeo87

L'Huffington Post

 

Tra i politici, al nuovo Family Day ci saranno solo gli aficionados, quelli che dal 2007 in poi non si sono persi un appuntamento, quasi tutti di centrodestra: Sacconi, Giovanardi, Formigoni, Quagliariello, Binetti, i forzisti Gasparri e Lucio Malan. “Nessuno sul palco”, precisano gli organizzatori, che per la “marcia” del 30 gennaio (data ancora da confermare, chiusura ipotizzata a piazza del Popolo) puntano a una mobilitazione esclusivamente dal basso, da quella rete di associazioni che a giugno scorso riuscì a riempire San Giovanni in un momento in cui il tema delle unioni civili era molto meno mediatico di oggi.

 

Una piazza con pochi politici e senza la mobilitazione esplicita della Cei, che mantiene una posizione di contrarietà alla legge Cirinnà ma questa volta ha scelto un profilo più soft, come ha spiegato a Repubblica don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale della Pastorale familiare, convinto che “il proprio punto di vista si può esprimere per varie vie, non solo limitandosi a singoli eventi di protesta”. L’incontro odierno dei vertici Cei, spiegano fonti della Conferenza episcopale, “non ha affrontato il tema delle unioni civili e delle manifestazioni”.

 

Una piazza dal basso, che vede in prima fila un gruppo di una dozzina di promotori che hanno dato vita al “Comitato Difendiamo i nostri figli”, guidato dal portavoce Massimo Gandolfini, del cammino neocatecumenale e composto, tra gli altri, dal direttore de La Croce Mario Adinolfi, Filippo Savarese di Manif pour tous, Alfredo Mantovano, Costanza Miriano, Sentinelle in piedi, circoli “La Croce” e “Voglio la mamma”, Luigi Amicone di Tempi, Giusy D’Amico, Emanuele Di Leo (presidente di Steadfast Foundation), Toni Brandi di ProVita e l’ex portavoce dell’Opus Dei Giuseppe Corigliano. L’obiettivo, spiega Adinolfi, è “portare in piazza due milioni di persone”. E la piattaforma, come si usa dire, non entra nei tecnicismi che stanno animando il dibattito nel Pd sulla stepchild adoption.

 

“L’obiettivo è fermare la legge Cirinnà, e non è affatto impossibile se la battaglia la si vuole fare davvero”, spiega Adinolfi ad Huffpost, senza fare sconti a Ncd e al suo leader Angelino Alfano che “non può cavarsela annunciando un referendum per domani: la battaglia si vince o si perde in queste settimane”. I promotori contano molto sul passaparola e sul peso delle loro associazioni, che hanno già organizzato il raduno del giugno scorso a Roma. Ma ci saranno assenze importanti nel mondo dell’associazionismo cattolico: a partire da Comunione e liberazione che, fedele al pensiero del leader spirituale Julian Carron ritiene che “con le manifestazioni la Chiesa cattolica non ha mai costruito nulla”. Non saranno in piazza neppure altre organizzazioni come l’Azione cattolica o l’Opus Dei. Il Forum delle associazioni familiari deciderà nel corso del direttivo previsto per il 15 gennaio. “Fino ad allora non c’è una decisione”, spiega il neo presidente Luigi De Palo, che in una recente intervista ha spiegato come per il Forum la vera priorità siano gli aiuti alle famiglie: “Se non riusciamo a mettere al centro del dibattito una fiscalità più equa per le famiglie italiane e la priorità del momento è sulle unioni civili, forse vuol dire che dobbiamo fare di più. E lo faremo".

 

Tra i 22 senatori Pd dubbiosi o contrari alla stepchild adoption il nuovo Family Day non scalda i cuori. “Non ci sarò”, spiega ad Huffpost il senatore Stefano Lepri, capofila dei dissidenti. “Io sono un parlamentare che deve legiferare e guardo con rispetto ma anche distacco a tutte le legittime manifestazioni. Ho grande rispetto per il Family Day ma anche per la manifestazione di segno opposto per i diritti omosessuali. Voterò in Aula in base alla mia coscienza e alle indicazioni del mio partito”. Più ruvida la renzianissima Rosa Maria Di Giorgi, promotrice insieme a Lepri dell’emendamento sull’affido rafforzato: “Non andrò assolutamente, questo tipo di manifestazioni in genere sono divisive e non mi appartengono. Nessuno dei venti senatori che ha firmato il nostro emendamento ha posizioni integraliste o clericali, né tantomeno oscurantiste. Siamo tutti a favore di una legge che dia diritti anche alle coppie omosessuali”. Tra i dem, l’unico possibilista sembra il deputato Beppe Fioroni, che spiega: Se ci sarà una manifestazione in sostegno della famiglia e dei diritti dei bambini ad avere un padre e una madre probabilmente ci sarò. Ma nessuno sta pensando a una manifestazione ‘contro’ qualcosa o per impedire l’approvazione di una legge. Non siamo più ai tempi del Family Day del 2007”.

 

In prima fila ci sarà la veterana Paola Binetti convinta che ci sia un “bisogno urgente di dimostrare, anche agli amici del Pd, che nel Paese ci sono molte sensibilità diverse rispetto all’impostazione del ddl Cirinnà” e che “la messa in discussione della famiglia tradizionale sia una sfida antropologica di grande portata” e che dunque richiede una forte “testimonianza operativa”. “Nessuno mette in discussione i diritti per le coppie omosessuali”, spiega Binetti. “Ma è un errore pensare che tra questi diritti ci sia anche la genitorialità. Se il tema dei figli, adozione o affido, venisse espunto sono convinta che avremmo una buona legge in 24 ore”. “La stepchild adoption e l’utero in affitto sono la stessa cosa”, rincara la dose Eugenia Roccella, che ha lasciato Ncd e la maggioranza in protesta dopo che il Pd ha ottenuto l’approdo in Aula della legge sulle unioni civili. E aggiunge: “Il governo doveva starne fuori, oppure avere almeno il coraggio di metterci la faccia come fece il ministro Bindi nel 2007 coi Dico. Rispetto al governo di oggi mi viene da dire ‘Viva la Bindi’”.

 

Sulla barricata opposta, si muove il “fronte arcobaleno” che ha organizzato una serie di manifestazioni per il 23 gennaio. Associazioni Lgbt come Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit si preparano a mettere in campo una mobilitazione capillare nelle principali piazze del Paese. Inoltre, dal prossimo 26 gennaio, è previsto un presidio in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato, per testimoniare l'attenzione e l'apprensione per il dibattito in corso. “Stiamo lavorando -sottolineano in una nota i portavoce delle associazioni- sui territori, coinvolgendo sia le forze della società civile sia il mondo associativo delle realtà LGBT, per costruire le reti necessarie per far esprimere a gran voce la domanda di diritti e di uguaglianza che in questo Paese da troppo tempo rimane inascoltata. Staremo insieme alle famiglie, a tutte le famiglie. Insieme alle persone”. “Non rispondiamo alla provocazione di chi in queste ore cerca di organizzare il solito schema delle piazze contrapposte: noi ci rivolgiamo al Paese intero”. Attraverso le manifestazioni sarà rivolto un appello a governo e Parlamento: Chiediamo loro di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti”.

Edited by Rotwang

"Se prima le unioni omosessuali venivano semplicemente ignorate e la discussione sociale in merito era aperta, con questa legge si legittima la discriminazione, ovvero la differenza tra coppie di serie A e coppie di serie B. Nulla più della legge può rafforzare un simile stigma culturale per cui le personalità più estreme negli atti discriminatori si sentiranno autorizzate indirettamente dalla legge stessa."

Giuro che ho appena letto su Facebook questo come uno dei motivi per essere contrari alla legge sulle unioni civili.

E niente, volevo condividere con voi le perle di certo attivismo lgbt.

 

Per rispondere a tutti quelli contrari alla legge sulle unioni civili perché "ingiuste, discriminatorie & ghettizzanti" ricopio invece il commento di un'altra persona, sempre letto su Facebook:

"Permettetemi di dire che chi si oppone alle unioni civili è un emerito coglione ignorante.

È facile dire che bisogna lottare per la piena uguaglianza e per il matrimonio, quando si è single e si passa la giornata su Grindr e/o Romeo. Voi preferite niente adesso e il matrimonio, anche se tra 10 anni, perché tanto non avete fretta. Non avete diritti, certo, ma con o senza diritti la vostra vita resterebbe uguale. Pensate invece alle persone a cui questi diritti servono SUBITO.

Io sono sposato con un extracomunitario in Argentina e, prima che mio marito potesse venire in Italia, sono passati DUE anni. Perché? Perché l'Italia non riconosce le coppie dello stesso sesso, ergo non aveva il "diritto" di venire in Italia. Adesso è in Italia, ma non vogliono rilasciargli la carta di soggiorno, impedendogli quindi di continuare gli studi qui. Perché? Perché l'Italia non riconosce le coppie dello stesso sesso.

E pensate a tutte le coppie con figli non riconosciuti; e pensate a tutte le coppie con uno dei due malato.

Certo, per voi oggi o domani non fa nessuna differenza se avete il fidanzatino/la fidanzatina che vive nello stesso quartiere o se campate di scopate con Grindr. Ma a noi SÍ. Servono, e non l'anno prossimo. ADESSO.

Poi sarò io il primo a scendere in piazza a lottare per il matrimonio, ma ADESSO vogliamo dei diritti. Perché, checché dicano, unioni civili o no, io sono SPOSATO. E lotterò per vederlo scritto sulla mia carta d'identità italiana. Ma nel frattempo, come ha detto Davide sopra, non possiamo restare nudi con la speranza di ricevere un giubbotto imbottito un giorno, se già oggi ci stanno dando un maglione di lana!"

Se ci volessero 10 anni per il matrimonio egualitario, potrei forse capire chi è contro il ddl Cirinnà. Il problema è che tra 10 anni ci saranno le stesse facce di culo in politica, che renderanno l'iter un inferno. La cosa migliore sono le unioni civili adesso, in modo che la società si abitui all'idea.

Le parole del presidente del Senato Grasso (consola sapere che la discussione sul ddl Cirinnà avverrà sotto la sua presidenza):

http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2016/01/10/ASMfSi7-diritti_grasso_cittadinanza.shtml

 

 

«Esprimo la mia opinione sulle unioni civili anche se so che sarò criticato. Ma quando si tratta di diritti anche il presidente del Senato rivendica il diritto di esprimersi. Mi esprimo perchè se ne parla ormai da troppi anni. È venuto il tempo di prendere atto della realtà sociale e riconoscere piena cittadinanza ai diritti delle coppie omosessuali. Nessuno va a toccare i diritti di chi già ne ha. Semmai si cambia la vita a chi finalmente se li vede riconoscere. Le stepchild adoption? tradotte in italiano fanno meno paura perché significa: prendersi cura del figlio del partner, ad esempio in caso di morte del genitore naturale. Più che un diritto, a me sembra un dovere. La polemica sulla maternità surrogata è strumentale. La maternità surrogata riguarda, per la quasi totalità, coppie eterosessuali. E comunque in Italia è un reato e tale resterà. Quindi poco c’entra con le unioni civili».

Edited by Sbuffo

Se ci volessero 10 anni per il matrimonio egualitario, potrei forse capire chi è contro il ddl Cirinnà. Il problema è che tra 10 anni ci saranno le stesse facce di culo in politica, che renderanno l'iter un inferno. La cosa migliore sono le unioni civili adesso, in modo che la società si abitui all'idea.

Io penso che la società tratterà le unioni civili alla stregua di matrimoni, come accaduto in altri paesi.

Se uno si unirà civilmente diranno che si sposa e che appunto sono "sposati" e non "civiluniti".

Li considereranno marito&marito o moglie&moglie, non partner 1 e partner 2.

E questo entrerà anche nel linguaggio dei media.

Figuriamoci che in Italia c'è un sacco di gente convinta che esista solo il matrimonio in chiesa.

Ne ho lette di persone contrarie al matrimonio per persone dello stesso sesso perché convinti che il nostro scopo sia quello di sposarci in chiesa.

E in alcuni servizi in cui sono andati in giro per le strade a fare domande, alla domanda "Sai cos'è un'unione civile?", alcuni dicevano "È il matrimonio per i gay".

 

Comunque segnalo che Berlusconi in un'intervista al Messaggero ha detto:

"Siamo un partito liberale al passo con i tempi, ma rispettiamo l’opinione di tutti. Nei prossimi giorni riuniremo i gruppi parlamentari e penso che sulle unioni civili daremo libertà di coscienza".

Edited by Uncanny

Io penso che la società tratterà le unioni civili alla stregua di matrimoni, come accaduto in altri paesi.

Se uno si unirà civilmente diranno che si sposa e che appunto sono "sposati" e non "civiluniti".

Li considereranno marito&marito o moglie&moglie, non partner 1 e partner 2.

E questo entrerà anche nel linguaggio dei media.

Figuriamoci che in Italia c'è un sacco di gente convinta che esista solo il matrimonio in chiesa.

Ne ho lette di persone contrarie al matrimonio per persone dello stesso sesso perché convinti che il nostro scopo sia quello di sposarci in chiesa.

E in alcuni servizi in cui sono andati in giro per le strade a fare domande, alla domanda "Sai cos'è un'unione civile?", alcuni dicevano "È il matrimonio per i gay".

Comunque segnalo che Berlusconi in un'intervista al Messaggero ha detto:

"Siamo un partito liberale al passo con i tempi, ma rispettiamo l’opinione di tutti. Nei prossimi giorni riuniremo i gruppi parlamentari e penso che sulle unioni civili daremo libertà di coscienza".

Lo penso anche io.

Gay sposati all' estero che si permettono di fare la morale a chi preferisce scopare su Grindr. Con quale diritto poi? Meriterebbero che in Italia si riconoscessero le unioni civili tra 50 anni...

Con quale diritto i gay che cercano solo sesso si intromettono in discorsi che a loro non riguardano, osteggiando gli sforzi che si stanno compiendo?

Anche io trovo demenziali certe uscite di opposizione interna al ddl cirinnà.

E lo dico io che culturalmente sarei pure contrario al matrimonio tout-court (ovviamente su un piano squisitamente simbolico, i diritti invece voglio che mi siano garantiti dal primo all'ultimo, anche se dubito che un giorno mi sposerò o metterò su famiglia).

 

Il ddl cirinnà non è affatto una legge perfetta. Come hanno scritto Rotelli e Winkler della Rete Lenford presenta più di una lacuna e diverse ipocrisie formali (anche se in diritto la forma non è mai solo "forma")...Tuttavia, penso che questa legge diventerà un trampolino di lancio per le future battaglie nei tribunali. Seppur imperfetta e con diversi limiti, è una legge che potrebbe essere migliorata attraverso i ricorsi giurisdizionali, capitolo adozioni compreso. Infatti, non aspettatevi nulla per i prossimi 10-15 anni dalla classe politica italiana...Se otterremo degli avanzamenti dopo il ddl cirinnà dovremo solo dire grazie ai tribunali, alla Corte Costituzionale, alla Corte europea di Giustizia e a quella dei diritti dell'uomo.

Edited by Orfeo87

Intanto, come giustamente hanno detto alcuni, per tutti saranno nozze gay. È questo il vantaggio del nome "unione civile", che secondo me non si sarebbe avuto con PACS o DICO.

Comunque, delle limitazioni rispetto al matrimonio lo sapranno solo i diretti interessati. Il popolo non ne saprà nulla perché non gli interesserà saperlo. Per tutti saranno nozze gay.

Gay sposati all' estero che si permettono di fare la morale a chi preferisce scopare su Grindr. Con quale diritto poi? Meriterebbero che in Italia si riconoscessero le unioni civili tra 50 anni...

Tu sei libero di scopare su Grindr, ma non puoi e non devi permetterti di auspicarti la non approvazione di una legge che non ti riguarda - visto che sei single e non ti interessa avere una vita di coppia riconosciuta - per questioni di principio e forma.

Vuoi scopare? Scopa, pensa a quello e non interferire con la vita degli altri.

C'è chi ha scelto di costruirsi una vita di coppia e ha bisogno di tutele e garanzie.

 

Comunque anch'io culturalmente sarei contro al matrimonio tout-court, ma ovviamente non mi sogno di auspicarmi una sua non approvazione.

Tutti devono avere le stesse possibilità, poi chi vuole ne usufruisce.

Diciamo che poi è una cosa legata al significato culturale che ha il matrimonio in Italia.

Perché ad esempio non avrei problemi ad avere un "marriage" in Canada o un "‎äktenskap" in Svezia, ma l'idea di avere un "matrimonio" in Italia - anche fossi etero - non mi entusiasma.

Ma sto divagando.

 

Riguardo le unioni civili, va detto anche che le leggi hanno un forte effetto pedagogico.

Le coppie gay sarebbero riconosciute dallo stato e quindi entrerebbero sempre di più nella normalità e di conseguenza si avrebbe un aumento dell'atteggiamento positivo verso le persone lgbt e una diminuzione dell'omofobia.

Le persone lgbt avrebbero più sicurezza e la garanzia di un futuro stabile, sarebbero anche più inclini a fare coming out e ad uscire allo scoperto.

Dopo la sentenza della Corte Suprema negli USA ci sono stati quasi un milione di coming out se non sbaglio.

Ovviamente non si può paragonare con le unioni civili, però anche quest'ultime avrebbero un effetto simile seppur in maniera ridotta.

Anche l'approvazione del divorzio e dell'IVG hanno avuto un forte effetto pedagogico, così sarà con le unioni civili e in un futuro il matrimonio.

Edited by Uncanny
Saramandasama

Io ho parlato di quelle persone che si permettono di giudicare la vita degli altri,collegandole alla mancanza di diritti. Eh si, quelle meritano di vivere nella merda italiana che si ritrovano.

 

Che poi perché collegare chi non vuole le unioni civili ma il matrimonio con gli utenti di grindr o chi non ha interesse nel formare una coppia? Una parte della microcomunità glbt italiana è alla frutta. RIPRENDETEVI!

Edited by Salamandro

Ma sono per lo più quelle persone a lamentarsi che non sia matrimonio e che quindi non vada bene. :)

Poi non mi è chiaro come siano state collegate all'assenza di diritti: è stato solo criticato il loro atteggiamento ed è stato chiesto loro in modo implicito di non interferire con una legge che non li riguarda.

Una coppia che convive da anni mai si auspicherebbe la non approvazione di una legge di cui ha bisogno per assistere il partner, per tutelare degli eventuali figli, per lasciare una pensione di reversibilità, etc. solo perché non ha il bollino di matrimonio.

Se ci sono coppie conviventi da anni che invece si auspicano il fallimento delle unioni civili, allora presentamele, finora non ne ho trovate. Mi auguro però, per coerenza, che una volta approvate le unioni civili, non accedano a esse e rimangano senza tutele fino all'approvazione del matrimonio che prima di almeno un decennio non credo arriverà. :))

Edited by Uncanny

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