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Legge sulle Unioni Civili


Sbuffo

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Un tempo non li pubblicavano neanche dopo...

se vogliamo è un piccolo passo avanti!

 

Io per la tesi di laurea, avevo bisogno dei lavori

di un "comitato ristretto" costituito in seno ad una

Commissione e dovetti ottenere delle credenziali

a Genova, andare a Roma al Senato ed essere

estremamente gentile con una serie di segretarie

addetti, collaboratori etc

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e c'è pure gentucola tipo questa bella tipina qui

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/01/29/news/dorina-bianchi-il-nuovo-sottosegretario-super-cattolico-col-vizio-di-cambiare-partito-1.248303?ref=HEF_RULLO

che adesso è *miracolosamente* diventata sottosegretario...

 

Quella che cambia i partiti a seconda di come tira il vento?

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Ma Dorina Bianchi dentro Ncd è una delle più moderate, in una intervista qualche mese fa si è detta favorevole ad una legge sulle unioni civili ed anche alla stepchild adoption:

http://www.lastampa.it/2015/09/01/italia/politica/la-famiglia-una-ma-da-cattolica-dico-s-alla-stepchild-adoption-owY4bs7ShOoWiTiq6UeWVO/pagina.html

 

C'è di peggio dentro Ncd.

 

Cmq non è senatrice ma deputata, quindi il suo orientamento sul voto risulta poco interessante.

Edited by Sbuffo
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nel mentre, x citare la twittata del sempre benemerito Spinoza.it di una decina di giorni fa,

pare proprio che sulle Unioni civili il Pd continui ad essere diviso tra il "No" e il "Sia chiaro che ho un sacco di amici gay".

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[...]

Monica Cirrinà incontra Enrico Costa, che ha già in tasca l’incarico da ministro agli Affari Regionali e, soprattutto, la delega alla famiglia: “Non ti preoccupare - gli sussurra il fidatissimo di Alfano - al Senato sulle unioni civili andrà tutto bene”

[...]

Ivan è uomo di spirito e intermezza ragionamenti con battute a raffica sui vari politici che gli passano davanti, che in piazza, da cattolici di professione, ostentano pubbliche virtù e poi si dedicano ai vizi privati, tra divorzi e peccati: “Qui – dice alla Cirrinà – la partita è su due livelli. Quello che dichiarano e quello che voteranno nel segreto dell’urna. Vale per i trenta cattolici del Pd, vale per quelli di Ncd”.

[...]

L’ex ministro Mario Mauro, varcando palazzo Madama, ragiona: “Siamo seri, è tutto così evidente. Se un partito sta al governo e vuole bloccare una legge, minaccia l’uscita dal governo. Punto. Invece Alfano che ha fatto? Ha detto: io ti faccio passare la legge nel voto segreto, tu dammi più poltrone. Dopo il rimpasto la Cirinnà passerà con tre stepchild adoptions”

[...]

Al momento il pallottoliere dice che, su 26 senatori, di irriducibili dentro Ncd ce ne sono davvero pochi. Meno di dieci, tra cui Sacconi, Formigoni, Albertini – inferocito per essere rimasto a bocca asciutta nel rimpasto – e poi Marinello, Dalla Tor e Bruno Mancuso.

[...]

Anche dentro il Pd avanza il “si fa ma non si dice” oppure il “si dichiara una cosa, se ne vota un’altra”. Una fonte di governo vicina al dossier spiega: “Dei 30 cattolici del Pd molti sono amici stretti di Renzi. Un conto è tenere il punto all’esterno, un conto è far saltare la legge. Il gruppo di Del Barba, Pagliari, Di Giorgi, Collina è dato per acquisito”.

[...]

 

http://m.huffpost.com/it/entry/9111158

Edited by Uncanny
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L'Huffington Post

 

"Un parroco mi impedisce di fare la madrina a mia nipote, mi interrogo se non sia giusto votare per la stepchild adoption". Nunzia De Girolamo sta viaggiando in treno diretta a Benevento, e al telefono con l'HuffPost vuole spiegare il motivo per il quale, dopo aver sempre appoggiato il riconoscimento dei diritti civili alle coppie gay, ora potrebbe essere pronta per compiere un passo avanti: votare l'intera legge Cirinnà, inclusa l'adozione del figlio biologico del partner.

 

Tutto è cominciato con la richiesta di essere la madrina della bimba della sorella ma un sacerdote di Benevento, vicario del Vescovo, si è rifiutato perché tra la deputata di Forza Italia e il marito Francesco Boccia (Pd) non è mai stato celebrato il matrimonio in chiesa. Così ha preso carta e penna e ha scritto a papa Francesco una lettera pubblicata sul Mattino di Napoli:

 

"Seppur nessuno dei due sia mai stato precedentemente sposato, non abbiamo i titoli per adempiere alla funzione di assistere la bambina nella sua crescita cattolica. Le devo confessare che il diniego mi ha fatto molto male. Credo che la mia situazione sia comune a migliaia e migliaia di persone alle quali oggi viene vietata la concessione dell’Eucarestia soprattutto se separate o divorziate, anche quando questa tragedia è stata subita e non cercata".

 

"Di fronte a questo rifiuto mi sento smarrita. Dal papa vorrei una parola di speranza e di misericordia per noi donne e uomini cattolici in cerca di una strada", dice ora De Girolamo, tornata nel partito di Silvio Berlusconi dopo una lunga parentesi nel Nuovo Centro Destra di Alfano.

 

Un episodio che però non rimane confinato nella crisi di coscienza e nel rapporto con la religione cattolica: "Al parroco ho detto: a questo punto entro in crisi anche nei confronti del ddl Cirinnà".

 

Onorevole de Girolamo, in che senso il divieto di fare la madrina sta cambiando la sua posizione rispetto alle unioni civili?

Ho sempre avuto paura dell'utero in affitto e continuerò a pensare che sia sbagliato, sia per le coppie eterosessuali che per le coppie gay. Ma dopo questo episodio personale mi sto chiedendo se non sia utile per l'Italia un segnale forte di discontinuità e uno scrollone alla cultura cattolica di questo Paese. Un colpo di rasoio per tagliare i ponti con il passato. Non lo faccio per ripicca, ma mi sento pronta a votare per la stepchild adoption.

 

Perché trova ingiusto il rifiuto del parroco, visto che non siete sposati in chiesa?

Io e Francesco abbiamo evitato il matrimonio religioso per non cadere nella pubblicità e nel gossip. Volevamo che fosse un momento privato, lontano dalle telecamere. Il fatto è che mio marito più volte ha fatto da padrino in Puglia per amici e parenti quando già eravamo sposati civilmente, perciò ho provato a capire come mai questo parroco di Benevento non ci lasciasse accedere al sacramento del battesimo di mia nipote. Ho compreso a mie spese che purtroppo la regola non è uniforme e che è totalmente discrezionale: alcuni sacerdoti accettano, altri no. Ma questo va contro quello che predica papa Francesco.

 

Nella sua lettera accenna alla comunione per i divorziati.

Sì, sono casi simili al mio. Per me è una grande sofferenza non poter fare da madrina a mia nipote, che considero una figlia. Perciò vorrei che papa Francesco desse una risposta, a me oppure al parroco di Benevento, per comprendere come mai questa apertura rivoluzionaria della chiesa non viene applicata nella pratica.

 

Questa vicenda la mette in crisi come cattolica?

Papa Francesco ha usato parole chiare, senza girare la testa dall'altra parte. Ha detto che la Chiesa deve essere accogliente. Ma a questo punto deve indicarmi la strada. Sto ricevendo in queste ore molti messaggi di cattolici che si complimentano per la mia lettera, perché si riconoscono e trovano assurdo e ingiusto quello che mi è accaduto. Abbiamo un pontefice che predica l'apertura e la misericordia e una Chiesa che invece diventa supremo giudice che allontana. E così come riconosco la sofferenza di persone credenti che si sentono escluse dai sacramenti pur volendo intraprendere un cammino di fede, così capisco la sofferenza dei gay esclusi dai diritti civili.

 

E dunque ora cambierà la linea: sì a tutta la legge Cirinnà. Sì alle adozioni. Ci voleva un parroco particolarmente severo...

Non lo faccio per ripicca. Come esponente politica mi sono sempre considerata laica e non mi sono mai lasciata condizionare dalla morale cattolica. Ho annunciato il mio si al riconoscimento delle coppie gay appena entrata in parlamento nel 2009. Tuttavia se a un certo punto come cattolica mi sento espulsa dalla mia Chiesa, allora come legislatore mi chiedo se non dobbiamo operare una fortissima cesura e diventare finalmente contemporanei. E sul fronte delle adozioni, ripeto, è l'utero in affitto a non piacermi e penso che si sarebbe dovuto affrontare il tema in un secondo momento, con maggiore serenità, perché credo per esempio che un bambino orfano possa crescere bene in qualunque famiglia se esiste l'amore.

 

Cosa vorrebbe che rispondesse papa Francesco?

A me piacerebbe che rispondesse a me e alle persone che si fanno domande e hanno dubbi. Siamo in una posizione fragile e avremmo bisogno di una parola di speranza e di misericordia, non certo per la mia umilissima persona ma per tutte le donne e gli uomini in cerca di una strada.

 

Tornando alle unioni civili: cosa pensa della promozione in massa di esponenti Ncd al governo, in vista della legge Cirinnà?

Mi rifaccio a una battuta della minoranza Pd: gli uomini e le donne di Alfano hanno più ministeri che voti.

 

Tra i promossi c'è un ripescato: Antonio Gentile, il senatore Ncd che dovette dimettersi nel 2014 per la brutta faccenda di "Calabria Ora". Che ne pensa?

Trovai ingiuste allora le sue dimissioni forzate, così come trovo ingiusta ora la sua promozione. Matteo Renzi adopera due pesi e due misure: Cancellieri, Idem, Lupi e la sottoscritta ci siamo dimessi, ma il premier non si fa scrupoli a riprendere un sottosegretario dimissionato. Si chiama garantismo a corrente alternata. Io invece rimango sempre garantista. E siccome tra i promossi c'è un esponente con delega alla Famiglia (Enrico Costa), staremo a vedere quali politiche famigliari riusciranno a proporre visto che finora, oltre a essere contrari alle unioni civili, gli alfaniani non sono riusciti comunque a migliorare la condizione delle famiglie. 

 

Trova corrispondenze con la piazza del Family Day?

Un politico non dovrebbe andare in piazza, deve legiferare.

 

Infine: chi farà da madrina a sua nipote?

La sorella di mio cognato. Non ho insistito col parroco perché non avrei comunque voluto un trattamento di favore.

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Anche Gandolfini, portavoce del Family Day, ha parlato di referendum per abrogare la legge Cirinnà.

Mette forse le mani avanti perché sa che verrà approvata? :D

Edited by Uncanny
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Finalmente abbiamo gli emendamenti Lumia:

3.6034 Lumia

Sostituire il comma 3 con i seguenti: «3. Il regime patrimoniale dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, in mancanza di diversa convenzione patrimoniale, e` costituito dalla comunione dei beni. In materia di forma, modifica simulazione e capacita` per stipula delle convenzioni patrimoniali si applicano gli articoli 162, 163, 164 e 166 del codice civile. Le parti non possono derogare ne´ ai diritti ne´ ai doveri previsti dalla legge per effetto dell’unione civile. Si applicano le disposizioni di cui alle sezioni II, IlI, IV, V e VI del capo VI del titolo VI del libro primo del codice civile. 3-bis. Quando la condotta della parte dell’unione civile e` causa di grave pregiudizio all’integrita` fisica o morale ovvero alla liberta` dell’altra parte, il giudice, su istanza di parte, puo` adottare con decreto uno o piu` dei provvedimenti di cui all’articolo 342-ter del codice civile. 3-ter. Nella scelta dell’amministratore di sostegno il giudice tutelare preferisce, ove possibile, la parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso che non sia legalmente separata. L’interdizione o l’inabilitazione possono essere promosse anche dalla parte dell’unione civile, la quale puo` presentare istanza di revoca quando ne cessa la causa. 3-quater. La violenza e` causa di annullamento del contratto anche quando il male minacciato riguarda la persona o i beni dell’altra parte dell’unione civile costituita dal contraente o da un discendente o ascendente di lui. 3-quinquies. In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennita` indicate dagli articoli 2118 e 2120 del codice civile devono corrispondersi anche alla parte dell’unione civile. 3-sexies. La prescrizione rimane sospesa tra le parti dell’unione civile. 3-septies. All’unione civile tra persone dello stesso sesso si applicano altresı` le disposizioni di cui al titolo XIII del libro primo del codice civile, nonche´ gli articoli 116, primo comma, 146, 2647, 2653, primo comma n. 4) e 2659 del codice civile».

 

5.6024 Lumia, Fedeli, Marcucci, Verducci, Mirabelli, Maturani, Puglisi, Cantini

Sostituire l’articolo con il seguente: «Art. 5. - (Disposizioni relative ai figli minori di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso) – 1. Una parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso puo` chiedere al tribunale per i minorenni l’estensione della responsabilita` genitoriale sul figlio dell’altra parte, attraverso l’adozione in casi particolari prevista dall’articolo 44, comma 1, lettera b, della legge 4 maggio 1983, n. 184. A tal fine, il giudice dispone le verifiche e le indagini di cui all’articolo 57 della medesima legge n. 184 del 1983. 2. Se una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso ha adottato il figlio dell’altra parte ai sensi dell’articolo 44, comma 1, lettera b, della legge 4 maggio 1983 n. 184, l’unione civile, anche se nulla, produce gli effetti dell’unione civile valida nei riguardi del figlio adottivo».

 

6.6005 Lumia

Sostituire il comma 1 con i seguenti: «1. L’unione civile tra persone dello stesso sesso si scioglie per la morte o per la dichiarazione di morte presunta di una delle parti. 1-bis. L’unione civile si scioglie altresı` nei casi previsti dall’articolo 3, n. 1) e n. 2) lettera a), c), d), e), legge 10 dicembre 1970, n. 898, nonche´ nei casi in cui e` stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra le parti dell’unione civile, ovvero e` stata omologata la separazione consensuale. In questi ultimi casi, per la proposizione della domanda di scioglimento dell’unione civile, le separazioni devono essersi protratte ininterrottamente da almeno dodici mesi dall’avvenuta comparizione delle parti innanzi al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale e da sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale, ovvero dalla data certificata nell’accordo di separazione raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato ovvero dalla data dell’atto contenente l’accordo di separazione concluso innanzi all’ufficiale dello stato civile. L’eventuale interruzione della separazione deve essere eccepita dalla parte convenuta». 1-ter. Si applicano gli articoli 4, 5, 1º comma e dal 5º all’11º comma, 8, 9, 9-bis, 10, 12-bis, 12-ter, 12-quater, 12-quinquies, 12-sexies, legge 1º dicembre 1970, n. 898, nonche´ le disposizioni di cui al Titolo II del libro quarto del codice di procedura civile ed agli articoli 6 e 12 del decretolegge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162. 1-quater. La separazione delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso e` disciplinata ai sensi degli articoli 150, 151, 154, 155, 156, 157 e 158 del codice civile».

 

6.6012 Lumia

Al comma 1, sopprimere le parole da: «al capo V» a: «codice civile».

 

9.6006 Lumia 

Dopo il comma 1, inserire il seguente: «1-bis. All’articolo 124, dopo le parole: "impugnare il matrimonio" sono inserite le seguenti: "o l’unione civile tra persone dello stesso sesso"». Conseguentemente, sostituire la rubrica dell’articolo con la seguente: «Modifiche degli articoli 86 e 124 del codice civile».

Gli altri si riferiscono alle convivenze di fatto e li tralascio, ma basta ricercarli nel file linkato gentilmente da Uncanny.


ECCO GLI EMENDAMENTI-VERGOGNA DEI CATTODEM (e non solo):

4.0.6000 Dalla Zuanna, Berger, Collina, Cucca, Cuomo, Di Biagio, Di Giorgi, Fasiolo, Fattorini, Favero, Fravezzi, Granaiola, Laniece, Lepri, Margiotta, Mauro Marino, Moscardelli, Orru`, Padua, Ranucci, Romano, Ruta, Santini, Saggese, Scalia, Susta, Vattuone
Dopo l’articolo, inserire il seguente: «Art. 4-bis. (Divieto della pratica di surrogazione di maternita`) 1. Le previsioni contenute nell’articolo 12, comma 6, della legge 19 febbraio 2004, n. 40 relative al divieto della pratica di surrogazione della maternita`, nonche´ le relative pene previste, si applicano anche al cittadino italiano che commette il fatto all’estero, essendo la presente legge disposizione speciale ai sensi dell’articolo 7 comma 5 del Codice penale. 2. In sede di trascrizione degli atti di nascita ricevuti all’estero dalle autorita` consolari, i richiedenti sono tenuti a rendere una dichiarazione diretta all’ufficiale di stato civile attestante che la nascita e` avvenuta senza il ricorso a pratiche di surrogazione della maternita` vietate ai sensi di legge. L’ufficiale di stato civile, nel caso ravvisi la necessita` di accertare la veridicita` della dichiarazione, ovvero in sua assenza, sospende la trascrizione dell’atto di nascita, fermo l’obbligo di cui all’articolo 331 del codice di procedura penale. 3. Nel caso in cui venga accertato il ricorso a pratiche di surrogazione della maternita`, la trascrizione e` negata se risulta provata la non sussistenza del rapporto di filiazione biologica tra il nato e almeno uno dei genitori risultanti dall’atto di nascita ricevuto all’estero. Ove invece sia provata la sussistenza del rapporto di filiazione biologica tra il nato e almeno uno dei genitori risultanti dall’atto di nascita ricevuto dall’estero, il giudice, nell’esclusivo interesse del minore, puo` autorizzare la trascrizione dell’atto di nascita con l’indicazione del solo rapporto di filiazione biologica».

5.6018 Lepri, Berger, Collina, Cucca, Cuomo, Dalla Zuanna, Di Giorgi, Fasiolo, Fattorini, Favero, Fravezzi, Laniece, Margiotta, Mauro Maria Marino, Moscardelli, Orru`, Padua, Pagliari, Ranucci, Romano, Ruta, Santini, Saggese, Scalia, Susta, Vattuone

Sostituire l’articolo con il seguente: «Art. 5. - (Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184) – 1. Dopo l’articolo 5 della legge 4 maggio 1983, n. 184 e successive modifiche e integrazioni, e` inserito il seguente: "Art. 5-bis. (Dell’affidamento in casi particolari) 1. In deroga alle disposizioni di cui agli articoli da 2 a 5 della presente legge, puo` essere disposto l’affidamento personale del minore alla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso e` figlio, anche adottivo, dell’altra parte dell’unione civile e il genitore biologico estraneo all’unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilita` genitoriale. Il giudice tutelare del luogo ove si trova il minore rende esecutivo il provvedimento con decreto. 2. Per l’affidamento personale di cui al comma 1 e` necessario l’assenso del genitore che e` parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, il consenso dell’altra parte dell’unione civile e il consenso del minore che abbia compiuto il quattordicesimo anno di eta`. Se il minore ha compiuto dodici anni deve essere personalmente sentito; se ha una eta` inferiore, deve essere sentito in considerazione della sua capacita` di discernimento. 3. Il genitore affidatario esercita tutti i poteri connessi con la responsabilita` genitoriale. In caso di pericolo imminente il genitore affidatario e` legittimato a compiere tutti gli atti giuridici necessari per il bene del minore, informandone immediatamente il genitore biologico o adottivo. Si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni dell’articolo 316 del codice civile. 4. L’affidamento personale e` disposto fino al compimento della maggiore eta` dell’affidato. Nel caso in cui la sua prosecuzione rechi pregiudizio al minore, esso cessa anticipatamente con provvedimento della stessa autorita` che l’ha disposto, valutato l’interesse del minore. 5. Lo scioglimento dell’unione civile tra persone dello stesso sesso durante il regime di affidamento personale non puo` essere causa di anticipata cessazione dello stesso affidamento. Con la pronunzia di scioglimento dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, il giudice stabilisce la misura e il modo con cui il genitore affidatario deve contribuire al mantenimento, all’istruzione e all’educazione dell’affidato, nonche´ le modalita` di esercizio dei suoi diritti nel rapporto con esso. 6. Con il provvedimento di affidamento personale, previa acquisizione del consenso da parte del genitore biologico o adottivo, il genitore — 92 — affidatario puo` essere autorizzato, per la durata dell’affidamento, a compiere tutti gli atti di amministrazione straordinaria di cui all’articolo 320 del codice civile. 7. In caso di morte del genitore biologico o adottivo del minore affidato, il genitore affidatario puo` avanzare richiesta di adozione. In tal caso si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 45 e seguenti del Titolo IV della legge 4 maggio 1983, n. 184. 8. Al compimento della maggiore eta` dell’affidato, il genitore affidatario puo` chiederne, con il consenso dello stesso, l’adozione, in applicazione degli articoli 291 e seguenti del codice civile"». Conseguentemente, all’articolo 3 comma 4 le parole: «di cui al Titolo II della legge» sono sostituite con le seguenti: «di cui ai Titoli II e IV di legge».

 

5.6014 Pagliari, Chiti, Corsini, Cociancich, Parente, Sangalli

Sostituire l’articolo, con il seguente: «Art. 5. - (Delega al Governo in materia di adozione dei figli di una delle parti nell’ambito dell’unione civile tra persone dello stesso sesso) – 1. Il Governo e` delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o piu` decreti legislativi in materia di adozione, nell’ambito dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, dei figli di una delle parti. 2. I. decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati nel rispetto dei seguenti princı`pi e criteri direttivi: a) riconoscimento per una parte dell’unione civile tra persone dello steso sesso della possibilita` di adottare i figli, anche adottivi, dell’altra parte; b ) per le finalita` di cui alla lettera a), introduzione, nell’ambito della disciplina dell’adozione in casi particolari di cui al Titolo IV, Capo I, della legge 4 maggio 1983, n. 184, di un apposito procedimento di adozione basato sulla ricorrenza delle seguenti condizioni: 1) assenso dell’altro genitore, estraneo all’unione civile, quando il minore ha, nei suoi riguardi, lo stato di figlio; 2) convivenza continuativa e stabile del minore con entrambe le parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, per almeno 3 anni, comprovata dalla comune residenza anagrafica ovvero mediante apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta` resa dal richiedente l’adozione, ai sensi degli articoli 21 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; 3) quando sia intervenuto il riconoscimento di un solo genitore biologico, previsione dell’obbligo di allegare alla domanda di adozione, — 93 — a pena di irricevibilita` della stessa, una apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta` del genitore parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, che attesti che il figlio e` nato senza il ricorso a tecniche riproduttive vietate dall’ordinamento giuridico italiano, con particolare riferimento all’articolo 12, legge 19 febbraio 2004, n. 40; c) previsione della possibilita` per il Tribunale per i minorenni di disporre, oltre alle verifiche e alle indagini previste dall’articolo 57 della legge n. 184 del 1983, lo svolgimento di un preventivo periodo di osservazione di due anni, durante il quale il Tribunale e` tenuto a vigilare sulla situazione personale e sulle condizioni di vita del minore e sull’idoneita` della sua convivenza con il richiedente l’adozione, avvalendosi anche del giudice tutelare e dei servizi locali sociali e consultoriali nell’interesse del minore. Tale periodo, d’ufficio o su domanda del richiedente l’adozione, puo` essere, con ordinanza motivata, prolungato per un periodo massimo di un anno. d) per ogni profilo non disciplinato autonomamente o espressamente derogato, applicazione della disciplina dell’adozione del figlio del coniuge di cui all’articolo 44, comma 1, lettera b ), della legge n. 184 del 183; e) introduzione di una disciplina transitoria orientata a garantite il superiore interesse del minore alla stabilita` e alla continuita` dei rapporti affettivi gia` instaurati alla data di entrata in vigore dei decreti delegati. 3. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati su proposta del Ministro della giustizia, previo parere del Ministro dell’interno. Gli schemi dei decreti sono trasmessi alle Camere per l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si esprimono nel termine di sessanta giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale i decreti possono comunque essere adottati. Se il termine previsto per l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari scade nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine per l’esercizio della delega previsto al comma 1, o successivamente, quest’ultimo e` prorogato di novanta giorni».

 

5.6015 Pagliari, Chiti, Corsini, Cociancich, Parente, Del Barba, Sangalli

Sostituire l’articolo, con il seguente: «Art. 5. - (Adozione del figlio della parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso) – 1. I figli di una parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso possono essere adottati dall’altra parte dell’unione civile. — 94 — 2. L’adozione puo` essere disposta dal Tribunale dei Minorenni quando ricorrono i seguenti presupposti: a) accettazione dell’adozione ad opera del genitore non componente dell’unione civile che ha riconosciuto il figlio ed e` titolare della potesta` genitoriale; b ) periodo di convivenza continuativa e stabile di tre anni tra le parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso. Questo presupposto puo` essere ritenuto sussistente pur, quando la convivenza, dimostrata dalla comune residenza anagrafica o da dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta` (articoli 21 e 47, decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 s.m.i.), e` precedente alla costituzione dell’unione civile. 3. Se l’adottando ha lo stato di figlio solo nei confronti della parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, la domanda di adozione deve essere accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta` del genitore parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso atte stante che il figlio e` nato senza il ricorso a tecniche riproduttive vietate dalla legge italiana. La domanda priva della predetta dichiarazione sostitutiva di atto notorio e` inammissibile e non puo` essere esaminata. 4. Il Tribunale dei minorenni dispone, prima dell’emanazione del provvedimento di adozione, un periodo, non inferiore ad anni due, destinato a verificare la situazione personale e le condizioni esistenziali dell’adottando nonche´ l’adeguatezza della convivenza con il richiedente l’adozione rispetto alle esigenze dell’adottando stesso. A tale scopo, il Tribunale dei minorenni ricorre al giudice tutelare e ai servizi locali e consultoriali. Il suddetto periodo puo` essere, nell’interesse del minore, adeguatamente prolungato sia d’ufficio che su domanda dell’istante per l’adozione. 5. Salva la disciplina di cui al presente articolo, in quanto non derogate e compatibili trovano applicazione le disposizioni delle legge 4 maggio 1983, n. 184. 6. Al fine di garantire il superiore interesse del minore alla stabilita` e alla continuita` affettiva, i bambini nati alla data di entrata in vigore della presente legge possono essere adottati dalla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sessonel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell’altra parte dell’unione civile ai sensi dell’articolo 44, comma 1, lettera  b ) della legge 4 maggio 1983, n. 184».

Edited by Orfeo87
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Segnalo anche la presenza di due emendamenti dell'intero gruppo ALA (18 senatori) per limitare l'adozione del figlio del partner ai soli nati precedentemente alla costituzione dell'unione civile.

Questo vorrebbe dire che ALA non è favorevole alla stepchild adoption così com'è impostata al momento.

E segnalo tre ordini del giorno, di cui due intenti a impegnare il governo a contrastare la maternità surrogata (uno di Russo e l'altro di Martini) e l'ultimo di 8 senatori PD che impegna il governo ad aprire l'adozione alle coppie omosessuali entro il 2016 come modo per evitare il ricorso alla maternità surrogata.

 

G5.102

Fedeli, Cantini, Mirabelli, Maturani, Puglisi, Pagliari, Mattesini, De

Biasi

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 2081, recante regolamentazione

delle unioni civilı` tra persone dello stesso sesso e disciplina delle

convivenze;

premesso che:

l’articolo 6, comma 1, della legge 4 maggio 1983, n. 184 dispone

che «L’adozione e` consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre

anni»;

consolidata giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo,

della Corte di Cassazione, nonche´ numerosissima giurisprudenza

di merito si e` espressa nettamente riguardo l’impossibilita` di considerare

l’omosessualita`. quale impedimento all’esercizio delle funzioni genitoriale

in tal senso si legga, la sentenza Corte di Cassazione sezione prima, 11

gennaio 2013, n. 601, per cui alla base della convinzione che l’inserimento

di un minore in una famiglia composta da due donne legate da

una relazione omosessuale possa avere ripercussioni negative «non sono

poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensı` il mero pregiudizio

che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in

una famiglia incentrata su una coppia omosessuale»;

il disegno di legge in oggetto, in materia di adozione prevede la

sola facolta`, gia` prevista per il coniuge, di adottare il figlio del partner

ai sensi della lettera :cool:, comma 1, articolo 44 della legge 4 maggio

1983, n. 184, cosiddetta adozione in casi particolari. Tale facolta`, meglio

nota con il nome di stepchild adoption, e` consentita, oltre che in Paesi

dove e` possibile per le coppie composte da persone dello stesso sesso ri—

correre all’adozione congiunta, come Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca,

Belgio, Francia e da ultime Austria, Irlanda e Groenlandia, anche

in Paesi come Germania e Finlandia che, pur precludendo l’accesso per le

coppie omosessuali all’istituto dell’adozione congiunta, consentono, comunque,

nell’ottica della tutela prevalente del diritto del minore a godere

di una stabilita` affettiva, di ricorrere all’adozione del figlio da parte del

partner;

in assenza di una puntuale disciplina italiana si e` venuta a creare

una situazione di vulnus dello stato giuridico dei minori figli delle coppie

formate da persone dello stesso sesso, infatti i medesimi sono privi di numerosi

diritti e prerogative derivanti dal possesso di status di figlio quali

ad esempio il diritto di essere mantenuti, assistiti, educati e istruiti, come

anche quello di ereditare. Di contro anche al genitore non biologico sono

negati diritti-doveri come il poter ottenere permessi parentali e assegni familiari,

mantenere continuita` affettiva con il minore in caso di separazione

dal genitore biologico, nonche´ di morte del medesimo;

in assenza di un riconoscimento per le coppie dello stesso sesso

della facolta` di accedere all’istituto dell’adozione, negli ultimi anni diversi

tribunali di merito si sono pronunciati riconoscendo la trascrizione dell’atto

di nascita del minore nato all’estero, nonche´ l’adozione da parte

del partner ai sensi dell’articolo 44, comma 1, lettera :cool:, della predetta

legge 184 del 1983 al fine di garantire il superiore interesse del minore

alla stabilita` e alla continuita` affettiva.

Considerato che:

l’articolo 12, comma 6 della legge 19 febbraio 2004, n. 40 punisce

il ricorso alla surrogazione di maternita` con la reclusione da tre mesi a due

anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro. Il divieto generalizzato

come configurato dalla predetta legge ricorre oltre che in Italia anche

in diversi paesi europei quali: Bulgaria, Francia, Germania, Malta, Portogallo

e Spagna, ma di questi solo Bulgaria e Italia vietano l’accesso all’istituto

dell’adozione per le coppie formate da persone dello stesso sesso;

il ricorso alla tecnica della gestazione per altri e` diversamente disciplinato

e accanto a Paesi che prevedono una legislazione piu` stringente

quali ad esempio laGran Bretagna, il Belgio, il Canada o i Paesi Bassi

dove nel normare il ricorso a questa tecnica il legislatore ha assunto parametri

che garantiscano l’assenza di sfruttamento del bisogno delle

donne, vi sono di contro legislazioni, in particolare nei paesi in via di sviluppo,

dove lo sfruttamento di donne in situazione di vulnerabilita` ha assunto

contorni tali da essere considerato una lesione dei diritti umani;

la tecnica della maternita` surrogata, cui ricorrono per la maggior

parte coppie eterosessuali e in percentuali ridotte coppie omosessuali, solleva

interrogativi profondi nelle coscienze e negli animi di persone di diversa

appartenenza politica, culturale e religiosa ed e` da piu` parti trasversalmente

condannata. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di un

uso del corpo della donna e della sue funzioni riproduttive come una

«merce» in palese contrasto con il principio universale della dignita`

umana. A quanto detto, si aggiunga la preoccupazione sollevata da più

parti, nel mondo scientifico e culturale, in merito alla negazione della relazione

che nasce tra la donna e il feto dentro di lei nel momento della sua

trasformazione in bambino durante la gravidanza, nonche´ la scomposizione

del processo, gravidanza, maternita` e nato considerate una violazione

dell’integrita` del bambino oltre che della donna stessa.

Rilevato inoltre che:

l’articolo 117, comma 1 della Costituzione dispone che: «La potesta`

legislativa e` esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione,

nonche´ dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli

obblighi internazionali», ove per ordinamento comunitario si intendono

anche le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea e della

Corte europea dei diritti dell’uomo;

nel 2014 la Corte europea dei diritti umani, nei due casi Mennesson

e Labassee contro Francia, e` intervenuta sulla questione dei figli nati

da maternita` per altri. Alle due coppie genitoriali, entrambe eterosessuali,

la Francia aveva negato in un caso la trascrizione del certificato di nascita

dei figli e nell’altro la trascrizione di un provvedimento del giudice francese

che riconosceva l’esistenza di una relazione di fatto tra genitori e figlio.

La Corte pur riconoscendo che il rifiuto di trascrivere l’atto di nascita,

costituisce una misura legittima da parte dello Stato che, nell’esercizio

della sua discrezionalita`, punisce penalmente il ricorso alla maternita`

per altri, ha tuttavia concluso affennando che quando sono in gioco gli interessi

dei minori, il margine di discrezionalita` dello Stato si riduce e una

previsione, pur legittima, non puo` essere bilanciata con l’incertezza giuridica

in cui i figli vengono a trovarsi;

le medesime conclusioni sono state confermate dalla Corte nella

sentenza Paradiso and Campanelli contro Italia del 21 gennaio 2015. nella

quale la Corte ha condannato l’Italia per aver sottratto e poi dato in adozione

il figlio di nove mesi di una coppia eterosessuale, che aveva fatto

ricorso in Russia alla fecondazione eterologa e alla maternita` per altri. Secondo

la Corte, i giudici italiani hanno violato l’articolo 8 della Convenzione

nel considerare non sufficienti 9 mesi di vita per l’instaurazione di

rapporti significativi tra il minore e i propri genitori e nell’aver privilegiato

la tutela dell’ordine pubblico italiano rispetto al preminente interesse

del minore alla stabilita` affettiva, indipendentemente dall’esistenza di una

genitorialita` biologica.

Impegna il Governo:

a modificare, entro il 2016, l’intera disciplina relativa al diritto del

minore alla famiglia di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184, consentendo

l’accesso oltre che all’adozione in casi particolari di cui all’articolo 44,

comma 1, lettera :cool:, anche all’istituto dell’adozione piena e legittimante

di cui all’articolo 6 alle coppie composte da persone dello stesso sesso,

anche alla luce della considerazione che il ricorso a tale istituto si configura

quale unico reale strumento di contrasto al ricorso alla maternita` surrogata.

Edited by Uncanny
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Segnalo anche quello a firma Marcucci che elimina anche l'ultimo riferimento alla parola famiglia nella legge. Giusto per rimarcare che i nostri affetti sono inferiori.

 

3.6025 Marcucci, Cantini
Al comma 2, sostituire la parola: «familiare», con la seguente: «comune», e sostituire e le parole: «la residenza comune», con le seguenti: «la loro residenza».


Gli emendamenti dei verdiniani a cui faceva riferimento Uncanny sono rispettivamente:

5.6053 D’Anna, Barani, Amoruso, Auricchio, Bondi, Compagnone, Conti, Falanga, Gambaro, Iurlaro, Langella, Longo, Mazzoni, Piccinelli, Repetti, Ruvolo, Scavone, Verdini
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente: «1-bis. E` fatto divieto alle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso di adottare il minore, figlio biologico o adottato di uno dei partners, nato o adottato successivamente alla costituzione ai sensi dell’articolo 2 della presente legge».

5.6054 D’Anna, Barani, Amoruso, Auricchio, Bondi, Compagnone, Conti, Falanga, Gambaro, Iurlaro, Langella, Longo, Mazzoni, Piccinelli, Repetti, Ruvolo, Scavone, Verdini
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente: «1-bis. Le parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso possono adottare solo ed esclusivamente il minore, figlio biologico o adottato di uno dei partners, nato o adottato anteriormente alla costituzione dell’unione ai sensi dell’articolo 2 della presente legge».

Edited by Orfeo87
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5.6053 D’Anna, Barani, Amoruso, Auricchio, Bondi, Compagnone, Conti, Falanga, Gambaro, Iurlaro, Langella, Longo, Mazzoni, Piccinelli, Repetti, Ruvolo, Scavone, Verdini

 

Bondi?

Non può essere il nuovo mito dei miei contatti facebook, vero?

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Mi sembra di capire che sia molto facile diventare un "mito"

su facebook, questo in generale ; per quanto riguarda i gay

invece direi proprio che la circostanza del dibattito sulle unioni

civili li rende dei "cerini emotivi"

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Circo Massimo oggi, Family day, presenti due milioni

 

Il-prato-del-Circo-Massimo-per-il-Family

 

Circo Massimo 22 Giugno 2014, Concerto dei Rolling Stones, presenti 71.000

 

33938_ppl.jpg

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Circo Massimo oggi, Family day, presenti due milioni

 

Il-prato-del-Circo-Massimo-per-il-Family

 

Circo Massimo 22 Giugno 2014, Concerto dei Rolling Stones, presenti 71.000

 

33938_ppl.jpg

 

Ssssh non dirlo se no Hinzelmann frigna, al Circo Massimo c'erano 4 miliardi di persone.

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L'Huffington Post

 

Una fiumana di passeggini, bambini, plaid e pranzi al sacco. Il Family Day al Circo Massimo è un gigantesco pic-nic all'aperto, i ragazzi con la chitarra cantano "Risorgerò", le coppie riposano abbracciate e stese sul prato, parroci con la tonaca troppo lunga fanno strada lungo la discesa ripida dove un pugno di frati esibisce un cartello semplice semplice: "No alle unioni civili".

 

Il terzo Family Day è, soprattutto, imponente. "Due milioni", urlano con gioia i promotori. Esagerano: la capienza massima del sito archeologico, grande 140mila metri quadrati, è 560mila persone. Ma il 30 gennaio almeno un terzo risulta inagibile per lavori in corso.

 

"Renzi ci ricorderemo" recita lo striscione più visibile dal palco di una mobilitazione che nelle parole del promotore Massimo Gandolfini (Difendiamo i nostri figli) è un monito al premier contro l'approvazione della legge sulle unioni civili: "Siamo laici e votiamo tutti i partiti politici. Seguiremo passo dopo passo la discussione sul disegno di legge e vedremo chi ci aiuta e chi ci oscura".

 

I promotori vogliono allontanare il sospetto di manifestare contro i gay: "Non siamo in guerra con nessuno, ci appelliamo a una legge laica che è l'art 3 della Costituzione contro le discriminazioni".

 

Mario Adinolfi, acclamato come una star, rincara la sfida al presidente del Consiglio e galvanizza la folla: "Siete arrivati in pullman con i bambini in braccio e avete cambiato la storia di questo paese. Una piazza così non si era mai vista. Il palazzo vi ascolti".

 

Dalle prime file si alza una selva di cartelli che ripetono: "Sbagliato è sbagliato anche se dovesse passare la legge". A pochi metri di distanza un enorme manifesto: "Cirinnò". E fogli incartonati scritti a pennarello: "Renzi sciagura dell'Italia".

 

Tra i palloncini rosa e azzurri, gli stendardi con la Madonna e l'occhieggiante striscione di Casapound - defilato rispetto al resto - non a caso non trovano spazio riferimenti polemici al ministro Angelino Alfano che nel mattino ha ricevuto il comitato organizzatore insieme con il neo ministro agli Affari regionali Enrico Costa e nel pomeriggio ha mandato la moglie al Circo Massimo. All'Huffpost commenta uno speranzoso Adinolfi: "Alfano? Sì, sta facendo degli impicci ma questa è la politica".

 

Carlo Giovanardi, senatore un tempo dell'Ncd e ormai habitué dei Family Day, si presta a un selfie collettivo e sorridendo ai cronisti chiede: "Vorrei vedere due uomini da soli su un'isola deserta se riescono a fare un figlio". Risate e applausi. Eppure è uno dei pochissimi parlamentari in piazza a rappresentare davvero le richieste delle migliaia di famiglie accorse da ogni parte d'Italia per scongiurare il riconoscimento dei diritti civili alle coppie gay e la stepchild adoption, vero incubo dei manifestanti.

 

Tra questi pochi spiccano Roberto Maroni (Lega Nord), Maurizio Gasparri (Forza Italia), Renato Brunetta (Forza Italia) e Gaetano Quagliariello, uscito dall'Ncd, contrarissimi alla legge. Non fanno parte della maggioranza di governo, non appoggiano il disegno di legge Cirinnà, non sono disposti a compromessi - anche se il partito di Berlusconi è spaccato - così come chiede a gran forza Gandolfini: "Quel testo non è accettabile dalla prima all'ultima parola e si rende necessaria una operazione radicale. Non si tratta di mettere a posto qualcosina e cambiare 3 o 4 paroline, il ddl deve essere totalmente respinto e non bastano operazioni di maquillage".

 

E per "operazioni di maquillage" intende anche quell'affido rafforzato che dovrebbe sostituire la stepchild adoption per rendere più digeribile il passaggio parlamentare delle unioni civili. Il "no" della piazza è netto: "Siamo qui per i diritti civili dei bambini".

 

Gli esponenti di Ncd arrivati al Circo Massimo, tra i quali Roberto Formigoni che ha potuto ammirare il gonfalone della Regione Lombardia sul palco, sono invece nel guado e ragionano come se ormai le unioni civili fossero ormai una realtà non più eludibile.

 

Renato Schifani (Ncd), per esempio, sottolinea che "così com'è la legge non la voteremo" ma indica anche che il Nuovo Centro Destra non uscirà dal governo se dovesse passare il ddl Cirinnà "perché si tratta di una questione di coscienza e d'altronde il promotore di questa legge non è il governo".

 

Un concetto ribadito anche dall'unico ministro che ha aderito al Family Day, Gian Luca Galletti (Udc): "Non capisco perché dovrei dimettermi se le unioni civili diventassero legge. E' una proposta del parlamento, non del governo". Galletti è anche ferocemente contro la stepchild adoption: "I gay e le lesbiche che decidessero di avere un figlio con l'eterologa o con l'utero in affitto devono sapere che cresceranno un bambino senza genitore".

 

"Mi auguro che Alfano, Lupi e Formigoni abbiano il coraggio di far cadere il Governo su una battaglia su cui non si possono immaginare mediazioni", è la stoccata di Mario Mauro, presidente dei Popolari per l'Italia, che mette il dito nella piaga: Ncd quasi in massa aderisce al Family Day ma i sommovimenti parlamentari degli ultimi giorni e l'infornata di sottosegretari e viceministri del Nuovo Centro Destra fa presagire che nel voto segreto più di qualche alfaniano sosterrà la legge lasciando la piazza del Circo Massimo orfana di una vera rappresentanza politica.

 

Orfana nonostante Beppe Fioroni (Pd) sia venuto a titolo personale per convincere Matteo Renzi che questa spianata è piena di elettori dem: "Il Pd deve far sentire a casa propria anche queste famiglie qui in piazza. Questa piazza non è contro nessuno. E' stolto chi pensa di fare campagna elettorale su questi temi" ma "sulle adozioni c'è una marea di elettori Pd che è qui. Sulle adozioni bisogna stare attenti".

 

Gli risponde a distanza Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd: "Ricerchiamo un ampio consenso ma siamo altrettanto convinti che è giunto il momento di decidere e lo faremo perché Il Pd è determinato ad allargare il campo dei diritti".

 

Quasi a smentire la consonanza tra questo Family Day e il Partito democratico sono gli slogan e i discorsi di coloro che intervengono al microfono. Costanza Miriano lamenta che "l'emancipazione ha fatto scordare il ruolo di accoglienza della donna" mentre il rappresentante di Provita onlus ricorda come "il mercato lgbt" valga 3mila miliardi di dollari "a beneficio delle industrie del porno e del condom". L'alternativa alla famiglia tradizionale, scandisce un altro, "è la solitudine": "Basta vedere cosa succede nei paesi dove i matrimoni gay sono realtà: la maggioranza è single. E allora meglio rimanere indietro se andare avanti significa rimanere soli".

 

Quando l'attivista americana Jennifer Lahl si scaglia contro la maternità surrogata e cita Elton John che ha fatto nascere i suoi figli da una donna in California, dalla folla nascono urla e fischi all'indirizzo del cantante britannico: "Carogna!".Più tardi Lahl spiega di essere stata invitata dal comitato promotore perché il suo obiettivo "è arrivare all'abolizione mondiale dell'utero in affitto": "Non entro nel merito delle unioni civili", sottolinea.

 

La piazza è anche orfana di papa Francesco. Nessuno lo nomina, gli striscioni si dimenticano del pontefice che ovunque viene acclamato, ma non qui. A differenza del Family Day del 2007, i vescovi non hanno dato una formale adesione. A festeggiare la mobilitazione sono invece i francesi di "Manif pour tous", l'unica grande sigla che sembra portare solidarietà al Circo Massimo oltre alle associazioni ultracattoliche, l'Alleanza evangelica, i protestanti, il rabbino capo di Roma, l'imam Mohammed Ben Mohammed di Centocelle.

 

Manca, rispetto all'appuntamento del 20 giugno 2015, l'iniziatore del cammino neocatecumenale Kiko Arguello che in quell'occasione aveva quasi oscurato la manifestazione con un contestato discorso sul femminicidio.

 

Paola Binetti, che nel 2007 aveva grandemente contribuito alla riuscita del Family Day, ascolta i discorsi che si succedono dal palco, attenta e riflessiva. Sul grande schermo passa il trailer di un film di ispirazione cristiana "God's not dead" e poi canzoncine-karaoke: "Giù le mani dai bambini/l'innocenza non è in vendita/una sola è la famiglia/un sigillo nel dna". In lontananza sventolano le bandiere di Alleanza cristiana e Militia Christi.

 

Persino Gandolfini sembra comprendere che esiste una enorme frattura tra il Circo Massimo e il Parlamento. E così, dopo aver minacciato di togliere il voto a coloro che agevoleranno le unioni civili, minaccia il giudizio divino: ""Se è vero che sul ddl Cirinnà ci sarà libertà di coscienza, dico ai politici: valutate bene la vostra coscienza perché, un giorno, dovrete dare conto delle vostre azioni".

Edited by Rotwang
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Li hanno abbastanza ripresi ma in effetti non in modo esagerato.
Comunque non credo ci sarà nessun particolare effetto sul dibattito parlamentare.
Condivido il pensiero dello scrittore (e papà omosessuale) Claudio Rossi Marcelli:
Amici, la posso dire una cosa? Secondo me questo family day ce lo siamo già messo alle spalle senza che causi troppi danni. Abbiamo visto la nostalgica messa in scena di una formula stanca che non riesce più a destare l'interesse né dei giornali né dell'opinione pubblica. Priva di sorprese né colpi di scena, è stata solo la ripetizione di un rito di epoca berlusconiana. Uno, due o tre milioni: perfino i numeri gridati dagli organizzatori erano talmente annunciati da non agitare nessuno. In confronto, le piazze d'Italia e le sveglie del movimento lgbt, seppur con una macchina organizzativa molto più povera, hanno dato prova di molta più vivacità comunicativa. Ma forse anche solo perché erano decisamente più in linea con il sentire comune della maggioranza silenziosa.

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Col nuovo papa la,cei non e' piu' potente come prima e deve badare bene a quel che dice.

 

Nella chiesa c'e' uno scontro cei - papa e non si sa ancora chi ne uscira' vincitore. Se il papa vive abbastanza a lungo per rinnovare i membri cei con altri di sua fiducia quando vanno in pensione vince lui, se muore prima il papa del rinnovo dipendera' dal prossimo papa.

Edited by marco7
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