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Non sa parlare l'italiano, cittadinanza negata!


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Mah.. considerato che ci sono molti italiani di nascita che non sanno parlare e scrivere in italiano... mi sembra un po' esagerata come cosa. 

Da una parte.. i leghisti sono contro gli immigrati.. e rendendoli cittadini italiani vorrebbe dire affossare la loro ideologia politica (un immigrato italiano poi voterebbe per i leghisti? Non credo). 

Dall'altra però è anche vero che molti non si integrano proprio.. e non è che serva un pezzo di carta e la possibilità di votare per farli integrare. 
Ricordo benissimo la madre di un compagno di scuola delle medie, marocchina che viveva da moltissimi anni in Italia ma praticamente non usciva mai di casa e quindi non aveva mai modo di praticare la lingua italiana.. e ovviamente in casa parlava solo arabo o francese. (Bisognerebbe capire più che altro se l'avevano costretta a stare in casa o se era una scelta personale). 

Ma nemmeno da discutere la cosa, la cittadinanza non deve essere una mera carta ma anche appartenenza e conoscenza della cultura di un luogo, cioè per me sapere la lingua non è nemmeno una condizione sufficente.

Su questo la penso come gli americani.

Siete d'accordo? Il saper parlare l'italiano è un requisito imprescindibile per poter diventare cittadini Italiani?

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/cittadinanza_italiana_negata_cairate_foto/notizie/1211671.shtml

 

ma no. potremmo anche darla a chiunque lo voglia, ovunque risieda, senza che sia mai venuto in italia e senza che abbia una goccia di sangue italiano.

 

cioè, ma sei serio?

 

Come si fa a dare la cittadinanza ad una che non sa minimamente parlare italiano? Immagino che dovrebbe dimostrare di saperlo scrivere e parlare perfettamente. Quindi mi trovi perfettamente d'accordo, non vedo discriminazioni di alcun tipo. 

"Saperlo scrivere e parlare perfettamente" no;

ma saperlo scrivere e parlare assolutamente sì.

 

Mi pare però strano che una persona con i requisiti per la cittadinanza italiana

non sappia parlare un italiano sufficiente.

 

Secondo me è una rivalsa leghista per i marò... :buba:

Metamorphoseon90

Va nell'interesse di chi richiede la cittadinanza di un paese, conoscere appieno la lingua parlata in quel paese, altrimenti non sarebbe possibile per l'individuo vivere nella comune società. Diverso - ma nemmeno tanto - il caso di chi decide di lavorare in Italia per un piccolo periodo di tempo, anche se sarebbe utile pure in quel caso conoscere bene l'italiano.

 

(Ma l'esame chi lo fa? In che contesto? Lo fa il sindaco? [l'italiano lo conosce XD?])

Ma chi vuole lavorare in Italia per un po'

non ha comunque bisogno della cittadinanza.

 

Per fare richiesta per la cittadinanza deve essersi fatta dieci anni initerrrotti in Italia.

Non è impossibile che una donna indiana arrivata qui a 47 anni,

magari inserita nella comunità indiana della sua città e/o con una tv via satellite su canali in hindi o in inglese

non riesca ad avere un italiano decente.

 

Secondo me ha comunque diritto a una perizia delle sue capacità linguistiche.

Metamorphoseon90

Sì beh, sul lavorare in Italia per un po' non è certo necessaria la cittadinanza, né sapere l'italiano in realtà (conoscerlo un po' sarebbe utile).

 

 

Secondo me ha comunque diritto a una perizia delle sue capacità linguistiche.

Sarebbe utile: per quello mi chiedevo chi avesse fatto l'esame (c'è stato un esame?), come, con che criteri... giusto per capire cosa è stato richiesto.

Mi sembra che la legge prescriva a chi fa domanda di imparare l'italiano ad un livello almeno pari all'A2. 
E si, c'è un esame da fare in prefettura, mi pare, poiché ricordo che un mio ex collega l'ha affrontato, nel periodo che lavoravo.

Il caso mi pare singolare: la prefettura ha autorizzato, per cui lei teoricamente l'italiano l'ha passato, ma è il sindaco leghista che fa storie.... ma come fa a farne se l'esame di italiano l'ha superato?!

Aldilà del caso particolare, è ovviamente imprescindibile e fondamentale sapere l'italiano per diventare cittadini italiani. Io restringerei di molto le regole, e chiederei anche altro: essere italiani non può che essere tra i privilegi migliori di un cittadino del mondo.

... se voi italiani voleste emigrare altro che lingua del posto dovreste conoscere! Dimostrare di non avere malattie croniche, sponsor per il lavoro, certezza del lavoro, profilo alto, un'età accettabile, dimostrare di avere i soldi sufficienti per poter vivere lì entro certi limiti temporali, non si tratta di immigrati o meno si tratta che forse l'Italia è uno dei Paesi che importa gente senza che vengano rispettati dei criteri rigorosi, questo alla lunga penalizza secondo la mia opinione il ceto medio-basso ... Sinceramente in questo periodo il degrado in molte città è aumentato, mendicanti ogni 50-100 in certe strade delle grandi città è insopportabile, ormai basta ... sono per criteri più rigorosi! Non solo lingua, e non perchè c'è il Vaticano e un papa di facciata (evviva il marketing!) dobbiamo essere l'approdo umanitario di popoli che anzichè emigrare dovrebbe lottare ..., perchè bello dico io usufruire delle democrazie altrui.! 

Il punto mi sembra che sia che serve il giuramento perché il decreto

di concessione della cittadinanza emesso dal ministero dell'interno abbia

efficacia. E deve prestarsi il giuramento entro 6 mesi.

 

Però tutto lascia pensare che i Comuni non abbiano alcuna discrezionalità

in merito e il loro sia un atto dovuto, vuoi perché la competenza è statale

e l'istruttoria è a cura di prefetture e questure e non dei Comuni, vuoi perché

un decreto di concessione già c'è e si tratta solo di renderlo esecutivo ( il giuramento

precede solo la trascrizione del decreto nei registri dello stato civile, perché sia conoscibile

dai terzi, cioè è una forma di pubblicità dell'atto, a logica )

 

Pur senza andarmi a leggere le norme ha tutto l'aspetto di un sopruso

Ora esce fuori che il marito e i quattro figli hanno tutti ottenuto la cittadinanza : http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/il-sindaco-di-cairate-vittima-di-un-paradosso-l-integrazione-sia-reale-_2098442-201502a.shtml

 

certo che chi ha preso gli Stati Uniti come metro di paragone per "cittadinanze severe"... sono forse il paese nel mondo dove le leggi sull'immigrazione sono più lassiste e dove è più semplice prendere la cittadinanza! Prendete la Svizzera piuttosto, dove fino a poco tempo fa servivano almeno 20 anni di tasse pagate nel paese, oppure l'Australia dove il numero di ingressi è limitatissimo.

Beh che debba sapere un italiano sufficiente dopo 10 anni credo sia il minimo, come comunica la tipa in giro?

 

Eh mi chiedevo la stessa cosa, l'ho vista ieri al tg e parlava come una turista alle prese per la prima volta con la lingua italiana, pure peggio... cioè cacchio, in 10 anni un minimo di italiano lo impari, sembrava fosse rimasta segregata in casa per tutto questo tempo...e da quel che ha detto il marito, non mi meraviglierei se fosse veramente così.

Beh oddio, se ha fatto 4 figli in 10 anni

è anche possibile che non sia andata molto

in giro

 

La situazione delle donne in India sta migliorando

ma si tratta pur sempre di una cultura maschilista

in cui fino a qualche decennio fa le Vedove si davano

fuoco o vivevano di elemosina dopo la morte del marito

 

Che in una situazione del genere la donna sia casalinga

e madre, soprattutto avendo da curare 4 figli mi pare il

minimo ( e non crediate che una mamma siciliana a little

italy sapesse molto meglio l'inglese...)

 

D'altronde è anche vero che noi ci lamentiamo dello

scarso tasso di natalità della popolazione italiana

La tipa non sa parlare l'italiano nel senso che conosce 50 vocaboli e non capisce manco il senso del giuramento, dopo 10 anni che ci vive. E' la prima volta che in quel comune quel sindaco nega la cittadinanza (il paese ha una media di 10 riconoscimenti all'anno).

Ha fatto più che bene, con la scusa italiana del "chiudiamo un occhio" per quasi tutto, il nostro senso di legalità e rispetto è finito nel cesto per gli assorbenti usati.

il nostro senso di legalità

 

Io lascerei perdere il senso di legalità degli italiani XD

 

Comunque a stretto rigore il principio di legalità impone che

una valutazione linguistica sia compiuta da organi competenti

a farla, individuati per legge, con un procedimento chiaro e trasparente

e uguale per tutti e non per "prassi" a capocchia, a seconda del Comune

in cui presti giuramento

 

Né si può sostenere che il giuramento in Sé può essere prestato solo da chi conosca la

lingua perché altrimenti in sede penale salterebbero tutti i doveri di testimonianza che incombono

sugli stranieri, i quali semmai hanno diritto alla traduzione

 

Che poi la donna in questione se non fosse forse analfabeta, forse ritardata, se lo imparava

a memoria, ma l'Italiano continuava a non saperlo

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