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Scegliere ed essere scelti (ovvero: Essere un amante trasparente)


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LocoEmotivo

(Okay, rischierò di essere un po' confuso, ma questo è un forum di finocchiacci e non un simposio di logici.)
 

Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?


Non so a volte quante volte sia successo, ma a me capita fin troppo spesso.

In alcuni casi, l'interesse che l'altra persona prova per me è sbilanciato dalla sua parte in senso maggioritario: io mi sento investito di ruoli ed importanza e, senza che me ne accorga, in poco tempo divento una figura "importante" (cercherò di stemperare l'utilizzo improprio di paroloni tramite virgolette). La cosa può arrivare a livelli tali che tu sei convinto che anch'io non sogni altro di prenderti per mano e correre insieme verso un futuro felice quando, in realtà, tra un paio di settimane non mi ricorderò nemmeno che tu sia mai esistito. Poi, però, c'è anche il retro della medaglia: persone con cui siete vicendevolmente presi, persone che ti intrigano e da cui sei intrigato. In quest'altro caso le cose vanno quasi sempre da sé, senza problemi, come due ingranaggi (immagine che uso molto, di questi tempi) che hanno trovato un modo di girare insieme. Non esistono regole generali o psicopatologie, quindi, ma solo alchimie più o meno riuscite.

Quello che mi lascia maggiormente perplesso, però, è l'impressione che mi porto appresso in molti dei casi succitati: quella, cioè, di essere un amante trasparente. Uno in cui puoi vedere quello che vuoi, quindi, un ragazzo per tutte le stagioni: dolce e sensibile quando basta, bastardo alla bisogna, e soprattutto ascoltatore instancabile. Di fronte alle persone "squilibrate", io mi sento sparire: mi sento violato, modellato sui loro bisogni e sulle loro aspettative, e per un momento perdo coscienza di me. In questo caso, mi produco in ciò che so fare meglio: la fuga. Sparisco, mi nego, cerco di stemperare il loro interesse in tutti i modi. Il risultato è una violenta crisi d'identità, un gorgo da cui devo uscire scoprendo e imparando (ancora una volta) chi sono davvero.

 

Queste menate sopra descritte trovano riscontro anche in altri di voi o sono costretto a parlarne alla mia analista?

Voi sapete come sfuggire a queste dinamiche? Come riconoscerle per tempo? Come evitare ogni volta questa catàbasi, questa discesa agli inferi con successiva risalita?

Io non uso il termine "trasparente" perché più che altro

ho avuto l'impressione che mi venissero proiettate sopra

le aspettative romantiche e le idealizzazioni dell'altro.

 

Una volta uno di questi ragazzi proprio fisicamente

fece un video in cui disegnava con un pennarello su un vetro

oltre il quale c'era il mio viso.

 

Il motivo per cui ti fanno essere "un buon ascoltatore"

è che fanno di tutto per non sentire quello che hai da dire

perché romperebbe il loro incantesimo.

 

Il mio consiglio? Smetti di frequentare gli effeminati :)

Sì a volte ho la stessa sensazione. La spiegazione che mi sono dato è che dipende dall'essere troppo aperti nei confronti delle aspettative e dei bisogni degli altri e troppo interessati a capire gli altri. Questo ti può portare a mettere da parte te stesso, la tua personalità e ad accettare di indossare il vestito che di volta in volta gli altri ti cuciono addosso a seconda delle loro necessità e dei loro bisogni del momento. 

L'unico modo per sfuggire a questo meccanismo penso sia quello di mantenere presente chi si è e cosa si vuole e di non lasciarsi "sopraffare" da quello che gli altri vogliono vedere in noi.

La sensibilità e l'apertura al prossimo sono delle caratteristiche uniche e che non andrebbero perse però a volte queste possono essere delle "debolezze" che rischiano di farci stare male. 

Uno in cui puoi vedere quello che vuoi, quindi, un ragazzo per tutte le stagioni: dolce e sensibile quando basta, bastardo alla bisogna, e soprattutto ascoltatore instancabile. Di fronte alle persone "squilibrate", io mi sento sparire:

 

Detto così, sembri un ragazzo con poca personalità, che si prende pochi

rischi anche i conseguenti rifiuti e rimbalzi che inevitabilmente ci stanno e

quindi ti scopri poco con gli altri

 

Direi sia un discorso di insicurezza

 

Sei opaco, non voglio dire "disonesto" e quindi diventi uno schermo

su cui ognuno può proiettare ciò che vuole, ma sei l'opposto che trasparente

sei uno schermo nero

 

In questo senso sei anche "troppo equilibrato" e quindi attrai i meno

equilibrati, per il principio dell'attrazione degli opposti

 

Poi è ovvio, molti gay vivono con la testa fra le nuvole, sono totalmente

privi di una personalità strutturata, ma va detta la verità, proprio per questo

sono assolutamente trasparenti, cioè si capisce nel giro di 10 minuti, come

la storia inizierà, cosa succederà e come finirà ( al di là del fatto che sono

magari carini e tutti ragioniamo anche con il cazzo...in queste cose )

 

 

 

dipende dall'essere troppo aperti nei confronti delle aspettative e dei bisogni degli altri
 

 

Balle, siete troppo autoindulgenti XD

 

 

Balle, siete troppo autoindulgenti XD

 

Non volevo sembrare quello che induce gli altri a fare le vittime...sicuramente gli elementi che hai tirato in ballo tu (insicurezza, disequilibrio e scarsa personalità) sono veri però non si può negare che il meccanismo base sia legato alla eccessiva preoccupazione per le esigenze altrui. 

Che ci siano persone prive di personalità è vero (che poi su cosa sia la personalità si potrebbero aprire discussioni infinite) però non credo tutto sia riconducibile a quello. 

Poi non necessariamente chi si "impone" nella relazione è poi anche quello con una personalità più forte e strutturata...

Non volevo dire tanto che chi ha una personalità forte si impone

quanto il fatto che è vero che molti gay vivono con la testa fra le nuvole

in un mondo tutto loro ed astratto, ma questi ragazzi per lo stesso motivo

si mostrano al partner esattamente come sono

 

Se ti ci metti insieme lo sai, magari ti fai trascinare dall'attrazione fisica

ci sta, ma non si può certo dire che ti possano ingannare o ci si possa

meravigliare se fanno delle proiezioni tutte loro etc

 

Sono le personalità più strutturate che invece possono mostrare una

maschera sociale o un personaggio che corrisponde solo parzialmente

a chi sono veramente

 

Comunque se ti senti scomparire in una relazione, non è per "bontà" nei

confronti delle esigenze altrui

Purtroppo io capisco in pieno questo disagio e il buon Almadell ha centrato il discorso sebbene non ridurrei tutto all'essere effemminato o meno.

Avendo un carattere molto accogliente ed empatico, tendo ad essere un buon ascoltatore, evito inizialmente giudizi (me li tengo per me) e quindi le persone con me si aprono. Ho sempre pensato che questo fosse un dono, perchè non essendo un tipo particolarmente riservato, mi  apro anche io, ho notato però che con il tempo sia in amicizia che soprattutto in amore la cosa ha avuto risvolti particolari.

In pratica le persone che si aprono non hanno interesse in te o comunque nel dialogo il ruolo di protagonista spetta a loro e ben presto si disinteressavano del tutto o quasi a me, cioè mi cercavano per parlare di se stessi.

 

La tua grande fortuna caro Loco è che queste persone che apparentemente sembrano sbilanciate a nostro favore, tu le tagli e fuggi, se non fuggi ti ritrovi a fare lo psicologo della situazioni, non parli più di te, li ascolti e alla fine vieni accusato di essere troppo psicologo.

Morale della favola: nessuno si interessa veramente a te.

Edited by Iron84
LocoEmotivo

Anzitutto, grazie a @freedog per il suo suggerimento!  :angry:  :angry:  :angry:

Quand'è così, chiedi al tuo geriatra se ha uno psicologo da consigliarmi  :haha:  :haha:  :haha:

 

Il motivo per cui ti fanno essere "un buon ascoltatore"

è che fanno di tutto per non sentire quello che hai da dire

perché romperebbe il loro incantesimo.

 

Il mio consiglio? Smetti di frequentare gli effeminati :)

"Buon ascoltatore" lo sono di mio: se usciamo insieme, mi interessi; se mi interessi, ti ascolto. 

Il fatto che molte persone ti riversino addosso troppe cose è effettivamente una questione non da poco, e anche da quelle tendo a fuggire il prima possibile.

Lascia stare gli effeminati, poi!, ché anche gli orsetti non scherzano  :hunter:

 

L'unico modo per sfuggire a questo meccanismo penso sia quello di mantenere presente chi si è e cosa si vuole e di non lasciarsi "sopraffare" da quello che gli altri vogliono vedere in noi.

Concordo in pieno: dimenticare chi sei e cosa vuoi ti porta in una spirale da cui non è facile né piacevole uscire. Anche qui, il dentifricio aveva ragione: è meglio prevenire che curare.

 

Sei opaco, non voglio dire "disonesto" e quindi diventi uno schermo

su cui ognuno può proiettare ciò che vuole, ma sei l'opposto che trasparente

sei uno schermo nero

 

In questo senso sei anche "troppo equilibrato" e quindi attrai i meno

equilibrati, per il principio dell'attrazione degli opposti

"Opaco", effettivamente, rende molto meglio del mio "trasparente": bravo, Hinz, hai colto in pieno.

Però è anche vero che i meno equilibrati sono i più interessanti: chi vorrebbe mai uscire con uno che ha un animo da geometra?

 

Poi non necessariamente chi si "impone" nella relazione è poi anche quello con una personalità più forte e strutturata...

Applauso.

 

In pratica le persone che si aprono non hanno interesse in te o comunque nel dialogo il ruolo di protagonista spetta a loro e ben presto si disinteressavano del tutto o quasi a me, cioè mi cercavano per parlare di se stessi.

 

La tua grande fortuna caro Loco è che queste persone che apparentemente sembrano sbilanciate a nostro favore, tu le tagli e fuggi, se non fuggi ti ritrovi a fare lo psicologo della situazioni, non parli più di te, li ascolti e alla fine vieni accusato di essere troppo psicologo.

Morale della favola: nessuno si interessa veramente a te.

Esatto, quello è il problema: tu non esisti se non in funzione di loro. Totalmente diverso da quelle persone (e ce ne sono) che magari ti sommergono pure delle loro storie e dei loro casini ma che poi ti ascoltano, ti capiscono, cercano una sintonia con te.

Non concordo con la tua chiusa pessimistica, però: gente che si interessa veramente a te ce n'è, eccome. Il grosso problema, come sempre, è solo quello che va trovata ;)

Edited by LocoEmotivo
  • 7 months later...

Ci sono infiniti modi x essere interessanti pur avendo un animo da geometra.Tutti possono sbilanciarsi,ma se sei sbilanciato l'inverso e' alquanto impossibile,il fascino delle persone instabili non sta nell'attrazione degli opposti,luogo comune alquanto usato e abusato bensi' nell'attrazione delle parti comuni,piu' o meno esposte quindi piu' o meno interessanti.Il modo migliore x non fare da psicologo e' trasformare il monologo in dialogo,ascoltare interromperli fare domande.Si troveranno nella condizione di dover ragionare su cio' che riversano,si potrebbero sentire offesi x la vostra scarsa empatia,nei casi piu' eccezionali rifletteranno sul problema o potrebbero anche soffrire nel rielaborarlo e cercheranno di cambiare argomento.In qualunque caso otterrai risultati positivi.

DoctorNievski

@loco posso chiederti con quanti ragazzi sei stato fino ad oggi?

Poi rispondo al topic, ma prima mi piacerebbe sapere sto dettaglio. :D


Ps: srtoria di un impiegato è l'album più bello di Faber mi sa. Se la batte con la buona novella e anime salve.. *___*

Edited by DoctorNievski

 

 

Tutti possono sbilanciarsi

 

Evidentemente lui no, almeno fino al momento in

cui ha aperto questo topic, non ne è stato capace

 

Che poi tutti abbiano la potenzialità di poterlo fare

questo è vero, ma una potenzialità può rimanere

anche inespressa

Non credo che l'essere disponibile e/o un buon ascoltatore abbia a che fare necessariamente con la condizione descritta a inizio topic. Io mi ritengo un buon ascoltatore (o almeno, molti non si fanno problemi a trattarmi come un pensatoio/sfogatoio, spesso non richiesti peraltro...), ma non rientro affatto nella condizione di "ragazzo trasparente" o quel che è. Anzi.

A me in realtà fa pensare più a una sorta di distacco emotivo (ma non in senso eccessivamente negativo), per cui meno emozioni ci metti tu in un rapporto e più l'altro sarà spinto a controbilanciare, aumentado la sua dose. Inconsciamente o meno. 

Premessa: ma come cavolo vi è venuto in mente di riesumare questa vecchia discussione?

 

Il modo migliore x non fare da psicologo e' trasformare il monologo in dialogo,ascoltare interromperli fare domande.Si troveranno nella condizione di dover ragionare su cio' che riversano,si potrebbero sentire offesi x la vostra scarsa empatia,nei casi piu' eccezionali rifletteranno sul problema o potrebbero anche soffrire nel rielaborarlo e cercheranno di cambiare argomento.

Non concordo: chi non vuole ascoltare o vedere, continuerà a non farlo nonostante tutto ciò che tu puoi mostrargli o fargli sentire.

 

@loco posso chiederti con quanti ragazzi sei stato fino ad oggi?

Poi rispondo al topic, ma prima mi piacerebbe sapere sto dettaglio. :D

Ps: srtoria di un impiegato è l'album più bello di Faber mi sa. Se la batte con la buona novella e anime salve.. *___*

Chiariamo un punto fondamentale: per me, Storia di un impiegato se la batte SOLTANTO con Non al denaro, non all'amore né al cielo. Chiaro, questo? :D

 

Poi, per rispondere alla tua domanda, ti dirò che sono stato a letto con circa venti ragazzi (sono di più, lo so, ma alcuni non me li ricordo proprio) e che ho intrattenuto storie con otto di essi (di cui una durata più di tre anni).

Ora sono curioso di vedere cosa mi risponderai :D 

 

Non credo che l'essere disponibile e/o un buon ascoltatore abbia a che fare necessariamente con la condizione descritta a inizio topic.

Esatto.

Le aspettative che gli altri si fanno di te e che ti proiettano addosso, quello è più o meno il punto della questione.

DoctorNievski

Ahahahahah, non avevo notato la data d'inizio del topic in effetti.. XD comuuuuunque.

te lo chiedevo perchè molto spesso ci si trova nella situazione di essere scelti, quando si è giovani ed inesperti e non avendo molte esperienze sulle spalle, non si nemmeno cosa ci piace o meno.
O per lo meno, di questo mi sono reso conto col tempo. Nelle prime esperienze mi lasciavo catturare con una certa facilità, ed ero "manipolato" con altrettanta facilità..via via ho capito cosa mi piace - e quindi, cosa IO scelgo - fino ad arrivare al punto che attualmente ho ristretto così tanto i canoni e sono così selettivo, che credo resterò single per una decina d'anni almeno.. XD

In ogni caso mi ritrovo molto in quello che scrivi all'inizio del topic. Soprattutto sulla questione "sparisco" e  "crisi d'identità".

PS: ok, tu porta i cd e io la birra. Ho un trauma con "storia di un impiegato", ma te lo spiego dal vivo.. XD

Sarà che io non ho mai capito cosa realmente volevo

e mi è andata bene sempre per caso, certo bisogna

anche avere culo non basta non capire un ca**o !

 

Comunque spero che non ti ci vogliano dieci anni per

ottenerlo, facciamo...10 mesi

 

Poi....sia il Caos

DoctorNievski

No, ma non ho un identikit. Ma esenzialmente se trovo qualcosa che so che non tollererei alla lunga, non faccio progetti oltre la settimana o chiudo proprio. Tipo gente che parla di portarti a destra e manca o "non mi dispiacerebbe presentarti come il mio ragazzo", dopo tipo una settimana che ci sentiamo su whatsapp(e mai conosciutio). O se ti addormenti la prima - ed ultima - volta che siamo a casa da soli.

E così via.

Spero anch'io mi ci vorranno meno di dieci mesi, ma fin qui nulla di intrigante all'orizzonte.. "^^

PS: siamo offtopic? XD

Delle volte le persone non si rendono davvero conto di quanto è incasinata la loro testa. Ti guardano con quegli occhi tondi da pesce triglia quando gli dici che tutto l'amore che ha provato era a senso unico. Eppure è così strano, certe cose una persona le sente a pelle se stanno funzionando o meno. Secondo me la cecità è una finzione. Il cervello finge di non accorgersi di quello che è invece l'invenitabile realtà.

Un pò come Verdone: "ma vedi che la cosa è reciproca?!" Ma quando mai, esci fuori dal film che ti sei fatto su di noi..

Il distacco è l'unica "arma" che si ha per far capire all'altro i limiti.

 

Ho lasciato il mio ex perché mi amava alla follia, quando lui per me era diventato un fratello. Ma come fai a non accargerti che l'altro non prova quello che provi tu?

DoctorNievski

Quest'ultima è una bellissima questione. È la risposta è che si, essere innamorati rende orbi completi. Quindi non c'è da stupirsi.

 

Ricordo che un pomeriggio andai per mollare il mio ex. Io cercavo di virare il discorso su quello..lui mi baciò.. >.>

 

 

Ricordo che un pomeriggio andai per mollare il mio ex. Io cercavo di virare il discorso su quello..lui mi baciò..

 

Questo però capita a tutti, in modo più o meno clamoroso

solo chi non si è mai innamorato e non è mai stato scaricato

perchè è scappato sempre prima, può vincere a questo gioco

ma il rischio è non innamorarsi più

 

Come è anche vero ciò che dicevo - oramai mesi fa - che se si

è schermo di proiezioni altrui, lo si è anche perchè si è opachi

o si è interpretato un ruolo o un personaggio

Ma come fai a non accargerti che l'altro non prova quello che provi tu?

è che l'ammore rende ciechi & sordi...

basta però riuscì a non arrivà a scene tipo questa

https://www.youtube.com/watch?v=OIhuzNYEUwM

Le aspettative che gli altri si fanno di te e che ti proiettano addosso, quello è più o meno il punto della questione.

 

Sono del tutto insensibile alle aspettative romantiche altrui, ma è perché su di me non le proietta più nessuno :D

Soffro molto di più quando temo di non riuscire a completare una performance: sessuale, intellettuale, lavorativa, sportiva (di rado)...

Tornando a te, io sospetto tu ti crogioli un po' a farti desiderare da ragazzi che ti piacciono così così; se cerchi di conquistare quelli che ti piacciono davvero va a finire che i ruoli si ribaltano.

Edited by schopy

Ma davvero il problema è degli "squilibrati"? O magari la colpa è anche di chi NON sa mettersi in gioco né essere sincero con sé stesso né con gli altri. Non capirò MAI sta storia della fuga o dell'essere stressati dai pretendenti come se fossero insetti e non persone. Se i sentimenti non sono corrisposti o uguali basta parlarne, capirai che drammi.

 

Mi fa parecchio ridere anche la panzana dei tempi "giusti" in amore. Gente che non si sa con quale logica decide che un "ti amo" o altro va detto rispettando una "tabella di marcia". Le cose arrivano quando devono arrivare senza dover per forza rispettare "tempistiche giuste". Nell'amore ci vuole un po' di sale in zucca, ma anche spontaneità altrimenti non ha senso. Io "tempistiche" non ne ho mai rispettato e mai avuto rimorsi o rimpianti, anzi nell'ultimo caso sono state pure "scandalose" da entrambe le parti, eppure...

 

Di mentalità del topic starter ne ho conosciute un po' e li etichettavo come immaturi e/o schizzofrenici(parlo di loro, non il topic starter). Se una persona non piace abbastanza basta dirlo senza troppi giri di parole né provando a pulirsi la coscienza attribuendo la colpa alla "pesantezza" dell'altro. Mi ricordo ad esempio di un tipo che cercava una relazione ed era "interessato" a me. A causa del suo lavoro non aveva mai tempo per farsi sentire e non faceva altro che lamentarsi di quanto dura fosse la sua vita (che lagna...) e che nel poco tempo libero la priorità erano amici/famiglia. Insomma una panzana xD! Così gli dissi in tutta onestà che era meglio lasciar perdere e lui si incazzò accusandomi di essere "pesante"(lol) e poi chiese di darci (?) un'altra possibilità(come se fosse mai iniziato qualcosa..lol). Subito dopo replicai che era immaturo e schizzofrenico e che le persone non sono oggetti da tira e molla.

te lo chiedevo perchè molto spesso ci si trova nella situazione di essere scelti, quando si è giovani ed inesperti e non avendo molte esperienze sulle spalle, non si nemmeno cosa ci piace o meno.

[...]

PS: ok, tu porta i cd e io la birra. Ho un trauma con "storia di un impiegato", ma te lo spiego dal vivo.. XD

Quando comincio a relazionarmi con qualcuno non so, effettivamente, cosa mi piace: non avendo un paradigma del ragazzo ideale, lascio che sia la singola persona ad affascinarmi. E continuo a comportarmi così, nonostante la discreta esperienza in merito.

PS: il trauma con Storia di un impiegato te lo faccio passare a suon di Non al denaro non all'amore né al cielo. E poi sono astemio, quindi ti farò ubriacare e ti ci prenderò in giro per il resto della vita :D

 

Tipo gente che parla di portarti a destra e manca o "non mi dispiacerebbe presentarti come il mio ragazzo", dopo tipo una settimana che ci sentiamo su whatsapp(e mai conosciutio).

Oh, mamma.

La fuga! La fuga!

 

Vabbè, il tempo di trasferirmi e mi rimorchio Loco..Non glielo diciamo però. XD

Okay, quindi mi tengo libero fino ad allora :D

 

Delle volte le persone non si rendono davvero conto di quanto è incasinata la loro testa.

Questa, effettivamente, è la risposta che io ho trovato alle domande che mi sono posto e che ho poi riportato nel topic. Ovvero: sembra che la gente abbia un caterpillar, in testa, e che voglia travolgerti con cose che che non stanno né in cielo né in terra.

 

essere innamorati rende orbi completi.

E meno male! Altrimenti innamorarsi non avrebbe senso.

 

Tornando a te, io sospetto tu ti crogioli un po' a farti desiderare da ragazzi che ti piacciono così così; se cerchi di conquistare quelli che ti piacciono davvero va a finire che i ruoli si ribaltano.

Potrebbe essere, ma non mi sembra. Anche perché, quando i ruoli si ribaltano, io mi ci impegno comunque.

 

O magari la colpa è anche di chi NON sa mettersi in gioco né essere sincero con sé stesso né con gli altri.

[...]

Mi fa parecchio ridere anche la panzana dei tempi "giusti" in amore.

[...]

Se una persona non piace abbastanza basta dirlo senza troppi giri di parole né provando a pulirsi la coscienza attribuendo la colpa alla "pesantezza" dell'altro.

Cosa c'entra la sincerità?

Io non so mettermi in gioco, con queste persone, perché non meritano tanto. Non ultimo, perché sono proprio loro le prime a non mettersi in gioco ma a proporre un copione che non è pertinente alla situazione. Per il resto, quando è valsa la pena, io mi sono messo in gioco: qualche volta mi è andata bene, qualche volta no. Ma se la persona che abbiamo davanti non si mette in gioco, come dici tu, può essere perché ha paura di amare, perché ha il cuore indurito, perché è disilluso oppure perché, semplicemente, NON GLI PIACCIAMO (dura verità con cui prima prendiamo confidenza e meglio è).

I tempi giusti ti sembrano una panzana? Se il mio ex (scusate se torno sempre a lui, ma è l'esempio più fulgido a cui posso pensare) mi avesse detto che mi amava il giorno in cui l'ho conosciuto, mi avrebbe fatto paura: tre mesi dopo, invece, era tutto diverso. E' questa, la questione dei tempi giusti: tu puoi sentire che dentro di te c'è qualcosa che sta crescendo, ma non puoi chiedermi seriamente alla prima uscita (esperienza reale) "Hai impegni per il resto della vita?".

Scusami, ilromantico, ma il "basta dirlo senza troppi giri di parole" che c'entra? Mi sembra che le tue esperienze personali abbiano leggermente influenzato il tuo post. Comunque, ti dico che io ovviamente allontanerò, allontano e ho allontanato persone del genere: quel che mi proponevo di fare in questo thread era un'analisi un po' più dettagliata del fenomeno.

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