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Anche mio fratello minore è gay, non ci posso credere


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In alcune culture - quelle orientali ad esempio - è una delle motivazioni principali, se non quella esclusiva, dell'omofobia  ( mancando agli orientali la componente sessuofobica )

 

Sai sempre un sacco di cose, ti presti per un trasferimento di informazioni "brain to brain" ? ahahahah 

Perché agli orientali manca la componente sessuofobica nell'omofobia? L'unica cosa che mi viene in mente è la mancata influenza della cultura cristiana che vede il sesso come peccaminoso...è solo questo?

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KrarayanDasH999

Mi spiace che tu non abbia questo fantastico rapporto con tuo fratello, e mi spiace soprattutto che tu sia addirittura "sconvolto" dalla sua omosessualità, e non ne capisco il motivo visto che sei anche tu gay, andiamo! Guarda, anch'io ho una sorella (gemella) gay, e ci siamo entrambe dichiarate a vicenda, lei a 13 anni, io due anni e mezzo dopo, e questo non ci ha certo scoraggiato, anzi. I nostri genitori non sono omofobi, grazie a Dio, quindi abbiamo deciso di farci avanti quando saremo un po' più grandi. Certo, non credo che ne saranno "contenti", ma neanche ci cacceranno di casa xD

Se proprio vogliamo tirar fuori il "capriccio da futuri nonni" (che secondo me, è davvero una stupidaggine, un genitore dovrebbe prima preoccuparsi della felicità e del benessere del proprio figlio, e poi pensare ai nipotini -.-) ci sarebbe comunque mia sorella maggiore che mi sembra intenzionata a metter su famiglia. E in ogni caso, se dovessi trovarmi una compagna, farei lo stesso di tutto per avere un figlio, e la mia gemella anche.

 

Un'altra cosa poi..."sono dispiaciuto perché volevo diventare zio"... guarda che tuo fratello ha la tua stessa "colpa". Credi che lui non volesse diventare zio?

 

Tu dici che i tuoi genitori sospettano di te, ma sono tolleranti? Come dici che reagirebbero se sapessero per certo di te o di tuo fratello?

Edited by KrarayanDasH999

 

 

L'unica cosa che mi viene in mente è la mancata influenza della cultura cristiana che vede il sesso come peccaminoso...è solo questo?

 

Semplificando al massimo  secondo il confucianesimo  l'obiettivo primario

del sesso è la riproduzione del nucleo sociale, cioè la famiglia ( esattamente

ciò che stiamo dicendo qui ) ma ciò che fuoriesce d questa sfera pubblica è

assolutamente privato ( e come tale, in certa misura, anche irrilevante e quindi

libero) Quindi se ti sposi e fai figli poi quel che fai nel tempo "libero" può essere

ignorato 

 

Considerazioni simili valgono anche per il confucianesimo giapponese o lo shintoismo

Le strade per poter avere dei figli sono molteplici, tutte complicate ma non impossibili...c'è anche la soluzione dell'affido giudiziale, o l'adozione come single.

Il punto comunque non era quello, ma questa ossessione per cui l'unico scopo della vita di un essere umano sia quello di figliare... per cui se uno è gay subito si pensa alla struggimento che colpirà la famiglia quando vedrà svanite le possibilità di continuare a prosperare con generazioni future. 

 

Ma , lo dico per me, il co mi blocca proprio per la delusione che darei ai miei, perchè so che questa sarebbe la cosa che li farebbe soffrire.

In fin dei conti, io penso che se fossi stato etero di sicuro avrei messo su prima o poi famiglia, perchè è nella mia indole essendo una persona stabile e questo non c'entra nulla con il senso di paternità, perchè da gay il fatto che non avrò figli non è che mi colpisca più di tanto.

Esatto, io ne "soffro" di più perchè sono molto vicino ai miei genitori, mentre mio fratello non ha un buon rapporto con nessuno e (credo) che se ne sbatti altamente

 

Un pò è dato dall'età, sai in adolescenza c'è sempre questo conflitto.

Per il resto diventa più difficile ma poi bisogna anche avere la lucidità di capire che non sono questi i problemi della vita.

 

Un consiglio te lo voglio dare, prima di fare co, quando lo farai, più che soffermarti sulla questione prole io li metterei anche in contatto con l'Agedo o comunque farei buone ricerche sull'origine dell'omosessualità.

 

E' probabile che avendo due figli gay si sentiranno responsabili e cattivi genitori, ecco questo sarebbe da evitare e andrebbero rassicurati in tal senso.

Il solo fatto che possano provare dispiacere li rende cattivi genitori. Quelli veri sanno che la cosa più importante è la felicità del figlio o dei figli.

Devo dissentire. Bisogna considerare anche il contesto sociale in cui i nostri genitori sono cresciuti. Credo che accettare di essere omosessuale non sia stata una cosa immediata per nessuno di noi, sbaglio? Allora perché per un genitore dovrebbe essere diverso? Ho fatto CO tre anni e mezzo fa, mentre mia sorella è stata "scoperta" due anni fa (che è anche peggio); i miei genitori dopo una serie di contrasti (in cui non ci hanno mai condannato) ne hanno fatto un tabù. Ciononostante non mi sento di condannarli: essere tolleranti ed accettare di avere un figlio (o due come nel mio caso o in quello dell'autore del Topic) sono due cose DIVERSE; tollerare è il primo passo, accettare richiede un percorso più lungo. Possiamo davvero considerare un genitore "cattivo" perché non ha avuto ancora la forza di accettare quello che il caso (o la genetica, pensatela come volete) gli ha dato? Mi sembra un grosso controsenso desiderare ardentemente di essere compresi onde poi sfociare in queste massime stereotipate, che non tengono per nulla in conto i sentimenti dei genitori.

 

Detto questo (ed avendo vissuto la stessa esperienza) consiglio all'utente di non farsi influenzare dalla sessualità del fratello nella sua decisione di fare o meno CO. Non è una gara a chi arriva prima, credimi, nè tanto meno puoi fare outing su di lui per sviare il discorso da te (spero che l'utente che l'ha detto fosse solo MOLTO ironico). Tuo fratello ne parlerà quando sarà pronto (se mai sarà pronto) e lo stesso devi fare tu. Avere un buon rapporto fraterno prescinde dal volersi dichiarare con i propri genitori: quella è una decisione solo tua. Non è vero che dichiararsi insieme cambierebbe le cose. Dovete accettare che i vostri genitori avranno un dolore, ma che poi (se avrete fortuna) col tempo impareranno ad accettarlo. Credo comunque che sia meglio una vita del genere piuttosto che continuare a mentire (o ad omettere, che poi non è troppo diverso) per anni sulla tua sessualità. È una situazione difficile, ma prima o poi andrà affrontata, ciò non vuol dire che finirà il mondo!

Ma , lo dico per me, il co mi blocca proprio per la delusione che darei ai miei, perchè so che questa sarebbe la cosa che li farebbe soffrire. In fin dei conti, io penso che se fossi stato etero di sicuro avrei messo su prima o poi famiglia, perchè è nella mia indole essendo una persona stabile e questo non c'entra nulla con il senso di paternità, perchè da gay il fatto che non avrò figli non è che mi colpisca più di tanto.

 

Certo questa tua situazione potrebbe spiegare le sciocchezze che poi scrivi

sull'omogenitorialità 

 

( e chissà che non sia la vera ragione per molti di voi...)

 

 

PS

 

A 30 anni forse un gay può dover fare CO per diventare adulto

e smettere di essere figlio

Certo questa tua situazione potrebbe spiegare le sciocchezze che poi scrivi

sull'omogenitorialità

 

( e chissà che non sia la vera ragione per molti di voi...)

 

 

PS

 

A 30 anni forse un gay può dover fare CO per diventare adulto

e smettere di essere figlio

La cosa che trovo irritante e spesso avvilente di parte del mondo gay è quello di dimenticare ed essere totalmente insensibili sulle dinamiche legate all'accettazione altrui.

Proprio perché ci si è passati magari certe sparate si potrebbero anche evitare.

 

P.S. sul discorso omogenitorialità io ho espresso chiaramente di riferirmi anche alla genitorialità a tutti i costi

Non vedo la sparata

 

Tu semplicemente hai bisogno di pensare che il desiderio di paternità

di persone che neanche conosci sia qualcosa di esasperato, non perché

sei insensibile e ti piace fare sparate a lettere maiuscole sui cani ( come hai fatto )

ma perché hai dei problemi in famiglia che ti trascini da tanto e non riesci

a risolvere e ti senti ancora un figlio indesiderato

 

Come vedi sono  più che comprensivo, solo dico la ( scomoda ) verità

Io non ho avuto nulla da accettare, è lo stesso discorso che si può fare per il colore della pelle o dei capelli. Chi non accetta è vittima di propaganda omofoba.

Accettare di essere gay non significa soltanto accettare di essere attratti dallo stesso sesso. Vuol dire accettare di vivere in una società pregiudiziosa. Vuol dire accettare ed essere consapevoli di non essere tutelati dalle leggi (almeno in Italia). Vuol dire accettare che un giorno bisognerà fare coming out con tutte le conseguenze che questo comporta o scegliere di vivere una vita nascondendosi. Quindi mi perdonerai se trovo il tuo paragone insensato, qualunquista ed oltremodo superficiale. Un genitore con uno o più figli omosessuali non deve accettare solamente le loro inclinazioni sessuali. Deve accettare che la vita che vivranno non sarà delle più facili. Un buon genitore lo fa? Sì. Un buon genitore lo fa immediatamente? Non necessariamente. Indubbiamente ammetterai che è un tantino più complicato del colore dei capelli. Spero vivamente che l'arroganza con cui condanni in due parole buona parte dei genitori ( diciamo la verità ) degli appartenenti alla comunità LGBT, sia solo frutto di un'eccessiva leggerezza di spirito; mi sembra assurdo che la chiusura mentale peggiore venga proprio da quelli che la condannano. Edited by Ipnagogico

 

 

Deve accettare che la vita che vivranno non sarà delle più facili.

 

Maddai :D

I genitori non accettano i figli gay non certo perché sono preoccupati delle difficoltà che incontreranno,

ma solo perché sono omofobi e sono terribilmente preoccupati di quello che diranno i vicini di casa

(E sono preoccupati dell'opinione dei vicini, perché loro stessi sparlerebbero a parti invertite).

 

Se fosse come dici la reazione al coming out

sarebbe di "preoccupazione" o di "sostegno"

come se dicessi di avere il diabete.

 

L'omofobia dei genitori poi si cura con una terapia shock,

semplicemente ignorando le loro reazioni

e insistendo a comportarsi con normalità.

Maddai :D

I genitori non accettano i figli gay non certo perché sono preoccupati delle difficoltà che incontreranno,

ma solo perché sono omofobi e sono terribilmente preoccupati di quello che diranno i vicini di casa

(E sono preoccupati dell'opinione dei vicini, perché loro stessi sparlerebbero a parti invertite).

 

Se fosse come dici la reazione al coming out

sarebbe di "preoccupazione" o di "sostegno"

come se dicessi di avere il diabete.

 

L'omofobia dei genitori poi si cura con una terapia shock,

semplicemente ignorando le loro reazioni

e insistendo a comportarsi con normalità.

Mi sembra che il tuo discorso sia estremamente semplicistico. È un insieme di cose. Non dubito che l'immagine sociale abbia il suo peso, ma da qui al dire "se non lo accettano è perchè sono omofobi", mi sembra sia alquanto infantile. Non esistono solo i buoni ed i cattivi, eh. Mia madre ha sempre avuto difficoltà ad accettarlo: vorrebbe dei nipoti, avrebbe preferito non mi trovassi in una situazione così difficile e sicuramente si preoccupa anche di quello che la gente potrebbe dire. Ciononostante non mi ha mai chiamato malato, deviato o surrogati, nè tanto meno ha mai limitato la mia vita, anzi mi ha sempre detto che devo sentirmi libero di fare quello che voglio. Dovrei considerarla omofoba, secondo il vostro ragionamento.

 

 

la chiusura mentale peggiore venga proprio da quelli che la condannano.

Dio mio quante cattolicate bavose in una sola frase, roba da apprendisti sentinelle. I genitori omofobi devono essere schiaffeggiati dalla verità finché non si ravvedono, non c'è patema d'animo che tenga, non esiste giustificazione adducibile perché non sia così. Il resto è solo omofobia.

 

 

 

Dovrei considerarla omofoba

Sì, finché lei pur non insultandoti ti guarda come si guarda un condannato a morte sul miglio verde, direi di sì. E se tu non consideri un problema questo suo omofobico struggimento interiore, ne sei attivamente complice.

Dio mio quante cattolicate bavose in una sola frase, roba da apprendisti sentinelle. I genitori omofobi devono essere schiaffeggiati dalla verità finché non si ravvedono, non c'è patema d'animo che tenga, non esiste giustificazione adducibile perché non sia così. Il resto è solo omofobia.

 

Sì, finché lei pur non insultandoti ti guarda come si guarda un condannato a morte sul miglio verde, direi di sì. E se tu non consideri un problema questo suo omofobico struggimento interiore, ne sei attivamente complice.

La cosa che mi fa ridere è che probabilmente se foste etero sareste proprio voi a schierarvi con i peggiori omofobi, vista la vostra attitudine alla comprensione al dialogo ed ai sentimenti altrui. Sento parlare di "terapia shock", o frasi come "devono essere schiaffeggiati dalla verità" e rabbrividisco se penso che fino a pochi anni fa era proprio con sparate del genere che gli omofobi criticavano la comunità LGBT.

@Ipnagogico, io sono passato dal dover sentire frasi davvero terribili

fino ad avere il mio ragazzo a pranzo a Natale coi miei

grazie al fatto che non ho mai giustificato nessun loro discorso omofobo.

 

Tu sai benissimo che tua madre non è preoccupata per i nipotini.

Non ha reagito nello stesso modo in cui avrebbe reagito se le avessi detto che sei sterile

e di certo non si iscritta a Famiglie Arcobaleno o all'AGEDO per avere una legge sulle adozioni

che permetta anche a lei di diventare nonna, giusto?

 

I genitori (ma anche la società intera) non ci concedono più di quanto noi chiediamo loro.

Se a te basta che tua madre non ti chiami deviato e in cambio non ti baci col tuo ragazzo davanti casa,

allora stai sicuro che non ti bacerai mai col tuo ragazzo davanti a casa...

 

Noi non dobbiamo cercare una mediazione tra la loro omofobia e la nostra omosessualità,

perché sarebbe come cercare una mediazione tra i ladri e le persone oneste;

l'unico modo per far capire a un bambino che rubare è sbagliato

non è lasciargli tenere qualche caramella dopo un furto,

ma togliergliele tutte e lasciarlo senza playstation per una settimana.

Bullfighter4

a me ha sempre fatto piacere pensare ai giovani come ribelli e idealisti. E poi to tocca leggere che non dite ai vostri genitori che siete gay perche' non volete ferirli.

Poi penso ai poveri ragazzini che si suicidano perche' non hanno la forza di sopportare tutti I sentimenti negativi dovuti all'incompresione e alla mancata accettazione ( spesso e soprattutto dei propri genitori), e penso che nascondersi dietro il nobile sentimento di non voler addolorare I propri genitori sia patetico.

Da che mondo e' mondo, sono I genitori che si dovrebbero preoccupare del benessere dei figli, non l'incontrario ( a parte quando i genitori sono troppo vecchi o malati per prendersi cura di se stessi).

Accettare di essere gay non significa soltanto accettare di essere attratti dallo stesso sesso. Vuol dire accettare di vivere in una società pregiudiziosa. Vuol dire accettare ed essere consapevoli di non essere tutelati dalle leggi (almeno in Italia). Vuol dire accettare che un giorno bisognerà fare coming out con tutte le conseguenze che questo comporta o scegliere di vivere una vita nascondendosi. Quindi mi perdonerai se trovo il tuo paragone insensato, qualunquista ed oltremodo superficiale. Un genitore con uno o più figli omosessuali non deve accettare solamente le loro inclinazioni sessuali. Deve accettare che la vita che vivranno non sarà delle più facili. Un buon genitore lo fa? Sì. Un buon genitore lo fa immediatamente? Non necessariamente. Indubbiamente ammetterai che è un tantino più complicato del colore dei capelli. Spero vivamente che l'arroganza con cui condanni in due parole buona parte dei genitori ( diciamo la verità ) degli appartenenti alla comunità LGBT, sia solo frutto di un'eccessiva leggerezza di spirito; mi sembra assurdo che la chiusura mentale peggiore venga proprio da quelli che la condannano.

 

Ripeto, non ho avuto nulla da accettare. E' facile essere lamentosi sulla questione per poter passare da forti. Il punto è che chi non si accetta e chi non accetta i figli è vittima di una debolezza: il plagio delle religioni e delle società che ne sono scaturite.

Capricorno57

 

 

Un buon genitore lo fa immediatamente? Non necessariamente.

 

L'importante che non ci metta una vita, gentile Ipnagogico . E che non cacci di casa il figlio nel frattempo.

 

Essendo io un po' finocchio e quindi di parte, mi stupisco sempre nell' apprendere di genitori che, facendo e crescendo i figli, non abbiano preventivato l'eventualità che potessero essere omosessuali.

 

E meno male, a volte. Se se ne fossero accorti prima, li avrebbero mandati dallo psicologo a 14 anni

(cose successe, neh, non a me ma a un mio ex...)  (roba da mat) 

Mia madre ha sempre avuto difficoltà ad accettarlo: vorrebbe dei nipoti, avrebbe preferito non mi trovassi in una situazione così difficile e sicuramente si preoccupa anche di quello che la gente potrebbe dire. Ciononostante non mi ha mai chiamato malato, deviato o surrogati, nè tanto meno ha mai limitato la mia vita, anzi mi ha sempre detto che devo sentirmi libero di fare quello che voglio. Dovrei considerarla omofoba, secondo il vostro ragionamento.

Prova a rigirare la frittata con frasi tipo "beh, ma in questo modo sai che tu sarai per sempre l'unica donna della mia vita. Dovresti esserne fiera!!"

O farai felice per qualche millennio il conto in banca di schiere di strizzacervelli che l'avranno in terapia 

o l'azzitterai per parecchio tempo..

 

PS: lavora un po' sull'autostima cmq: non sei nè un perverso malato nè un castigo di dio:

sei solo frocio, e la cosa non è un problema!

Edited by freedog
a me ha sempre fatto piacere pensare ai giovani come ribelli e idealisti.

 

Oggi come oggi non dovrebbe neanche esserci bisogno di essere "idealisti" e "ribelli"

 

Era quello un discorso che poteva avere un senso 30 anni fa, quando in effetti

fare CO in Italia non ti dava enormi vantaggi sul piano pratico immediato

 

Oggi si dovrebbe fare CO per i vantaggi enormi e la crescita che garantisce

 

A meno che uno non neghi il prezzo che sta pagando in termini di qualità di vita:

possibilità concreta di far coppia e convivere, possibilità di avere dei figli etc

Oggi come oggi non dovrebbe neanche esserci bisogno di essere "idealisti" e "ribelli"

 

Era quello un discorso che poteva avere un senso 30 anni fa, quando in effetti

fare CO in Italia non ti dava enormi vantaggi sul piano pratico immediato

 

Oggi si dovrebbe fare CO per i vantaggi enormi e la crescita che garantisce

 

A meno che uno non neghi il prezzo che sta pagando in termini di qualità di vita:

possibilità concreta di far coppia e convivere, possibilità di avere dei figli etc

Ma il co non si fa perché non si riesce a fare , poi si cerca di capirne i motivi, che sia utile e incida positivamente sulla qualità della vita penso sia scontato

 

Trovo strano che un omosessuale che viva con consapevolezza il suo essere non riesca a capire questa sfumatura

 

Scusa ho sbagliato a quotare

Edited by Iron84

a me ha sempre fatto piacere pensare ai giovani come ribelli e idealisti. E poi to tocca leggere che non dite ai vostri genitori che siete gay perche' non volete ferirli.

Poi penso ai poveri ragazzini che si suicidano perche' non hanno la forza di sopportare tutti I sentimenti negativi dovuti all'incompresione e alla mancata accettazione ( spesso e soprattutto dei propri genitori), e penso che nascondersi dietro il nobile sentimento di non voler addolorare I propri genitori sia patetico.

Da che mondo e' mondo, sono I genitori che si dovrebbero preoccupare del benessere dei figli, non l'incontrario ( a parte quando i genitori sono troppo vecchi o malati per prendersi cura di se stessi).

quanto hai ragione!!!

Bullfighter4

@hinzelmann: quello che intendevo con " ribelli" e' Che un ragazzi etero non Si preoccuperebbe del dispiacere di mamma se la morosa e' una ragazza con solo la terza media, pieno di tatuaggi, e un po' mignotta.

Mentre I ragazzi gay non dichiarati spesso dicono di non voler dare un dispiacere. Peccato che la morosa un po' mignotta puo' essere cambiata con una ragazza migliore, mentre il tuo orientamento no.

Io capisco benissimo quanti problemi ci siano nel considerare se fare co o no. Ma la scusa del dispiacere alla mamma proprio mi sembra l'ultimo dei problemi.

È un insieme di cose. Non dubito che l'immagine sociale abbia il suo peso, ma da qui al dire "se non lo accettano è perché sono omofobi", mi sembra sia alquanto infantile. Non esistono solo i buoni ed i cattivi, eh.

 

Comprendo la tua preoccupazione, perché a lungo ne sono stato vittima anch'io...nonostante un iniziale slancio verso un certo tipo di indipendenza dal giudizio dei genitori, stranamente dopo il CO con entrambi sono meno intraprendente di prima. Si vede che la preoccupazione per le loro preoccupazioni non se n'è andata del tutto...

 

Almadel ha ragione su tutta la linea:

 

Se a te basta che tua madre non ti chiami deviato e in cambio non ti baci col tuo ragazzo davanti casa,

allora stai sicuro che non ti bacerai mai col tuo ragazzo davanti a casa...

 

Noi non dobbiamo cercare una mediazione tra la loro omofobia e la nostra omosessualità,

perché sarebbe come cercare una mediazione tra i ladri e le persone oneste

 

Ho cercato a lungo questa "impossibile" mediazione, e poi t'accorgi che davvero non si può tener tutto insieme, è illogico voler integrare sentimenti e punti di vista contrastanti. Nondimeno chi mi conosceva bene mi dava spesso del doroteo...quando non apertamente dello smidollato: ecco, la ciliegina :D

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