Rotwang Posted May 28, 2015 Author Share Posted May 28, 2015 In generale la storia insegna che a periodi di grandi libertà seguono periodi di repressioni. Anche Berlino negli anni 20 visse un fervore intellettuale, sociale, ci furono attivisti per gli omosessuali, locali "trasgressivi"... e sappiamo come andò a finire. La storia non è matematica né sempre ciclica, e chi lo sostiene è superficiale e mentalmente pigro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted May 29, 2015 Share Posted May 29, 2015 Ma in realtà si dà una chiave di lettura edulcorata su certi eventi del passato. Il fatto che negli anni 20 ci fossero locali gay trasgressivi non vuol dire affatto che la società fosse gay-friendly. Le conquiste e l'accettazione lgbt sono storia recente, quindi inutile ripescare nel passato. La schiavitù, il razzismo discriminatorio, il voto negato alle donne, la non possibilità di divorziarsi, i mancini. Sono tutte cose superate e risolte in Occidente e per cui è arduo credere possano ripresentarsi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 29, 2015 Share Posted May 29, 2015 Non vedo analogie con la Germania di Weimar, perché tenderei ad interpretare quel periodo della storia tedesca, come un periodo di anarchia e caos conseguente al crollo di un ordine sociale e politico precedente Nel nostro caso noi parliamo di leggi, di referendum, cioè di una libertà "codificata" Certo un crollo complessivo dell'attuale ordine sociale potrebbe pregiudicare anche la codificazione dell'emancipazione omosessuale, nel momento in cui i gay ottengono qualcosa possono anche temere di perderlo e possono anche legittimamente ragionare in un'ottica conservativa-conservatrice Quando non avevamo niente e niente potevamo perdere eravamo portati ad essere affini e ad empatizzare con l'anarchia in senso lato, salvo il fatto che dall'anarchia poteva nascere la Reazione D'altronde se noi ipotizziamo delle "catastrofi" è anche perché riteniamo di essere altrimenti sufficientemente sicuri delle conquiste realizzate Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pix Posted May 29, 2015 Share Posted May 29, 2015 Io non vedo ciclicità nella storia: i neri sono stati resi liberi dalla schiavitù per la prima volta solo nel secolo scors, così come le donne sono state rese indipendenti. La fine del secolo scorso è iniziata una rivoluzione mai avuta prima nella storia dell'uomo, tesa al benessere globalizzante. Di religioni nuove ce ne sono eccome ma tendono a ricercare il benessere del singolo, evitando di imporre divieti o regole ferree. Le religioni del futuro saranno molto più pragmatiche e utili ai fini della vita quotidiana. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Freewheeler Posted May 29, 2015 Share Posted May 29, 2015 perché il comportamento della società riguardo l'omosessualità è cambiato più volte nel corso della storia, pensare che i diritti appena conquistati siano eterni sarebbe stupido Pensare che TUTTI i diritti conquistati siano eterni è stupido. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted May 29, 2015 Share Posted May 29, 2015 Io non vedo ciclicità nella storia la vera o presunta "ciclicità della storia" è un tema piuttosto vasto: ne parlò Vico, ne hanno parlato molti cosiddetti "esoteristi" e "tradizionalisti" del XX° secolo, tra cui vorrei ricordare Rene Guenon, infine convertito all'Islam senza voler condividere questi punti di vista, che legano periodi di rinnovamento palingenetico della storia a fatti cosmici ben precisi (il passaggio da un eone all'altro per effetto della precessione degli Equinozi, il cosiddetto "Mulino di Amleto" di De Santillana), è però necessario rendersi pragmaticamente conto che la civiltà attuale è frutto di un impulso storico che parte da metà '700, ha un vero inizio con le grandi rivoluzioni americana e francese, prosegue in Europa con Napoleone e infine passa il testimone agli Stati Uniti, che prendono il sopravvento dopo le due guerre mondiali in cui l'Europa e i residui dell'Ancien Regime si sono suicidati parliamo di una piccola parentesi che dura da 200-250 anni, potrà consolidarsi ma questo non è affatto scontato, e mi stupisco che molti di voi lo diano per scontato il consolidamento è solo un'opzione, l'altra è la regressione e l'annichilamento della civiltà democratica ci sono forze già sul palcoscenico della storia e nate all'interno stesso delle democrazie occidentali che minano grandemente la possibilità di consolidamento dei trend democratici le forze disgregatrici non sono più quelle che individuò il Marx originale, ma sono diverse: ad esempio una forza oggi "oggettivamente" disgregatrice è la grande finanza, il "bushismo" inteso come l'instaurarsi di dinastie laiche che prendono il controllo della cosa pubblica (qualcosa di analogo accadde nell'antica Roma con i triumvirati, e portò alla guerra civile e all'esperienza imperiale, a mio avviso fallimentare), la disgregazione degli stati nazionali a favore di regimi tecnocratici (l'Europa), etc. quindi si può anche essere ottimisti sul futuro delle democrazie, ma certi progressi non sono affatti scontati e andranno comunque consolidati attivamente il gay "dotato di diritti" diventa pienamente cooptato nella difesa delle democrazie, quindi un po' meno maudit rispetto al passato e un po' più "imborghesito" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AndrejMolov89 Posted May 30, 2015 Share Posted May 30, 2015 La ciclicità della storia sta alla realtà, come io sto alla bellezza.Oggettivamente la storia procede, in tutti gli ambiti, per processi competitivi che portano risultati differenti ogni epoca, quindi è auspicabile che l'umanità non ritorni indietro, se non in aspetto. Lo storicismo fa un po' cagare come prospettiva interpretativa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted May 30, 2015 Share Posted May 30, 2015 (edited) jawhol esperienza imperiale, a mio avviso fallimentare OTione come diavolo fai a chiamare "fallimentare" una forma di governo che è arrivata a durare più di 400 anni in occidente e ben 1100 a costantinopoli? (considerando che il principato non se l'è sognato augusto, ma è arrivato "per esaurimento" dopo una serie infinita di colpi di stato e guerre civili) tornando a noi, onestamente, credete che eventi minori e temporanei come la vittoria di un partito o una crisi economica ci facciano regredire da un processo stabile e continuo in moto da un paio di secoli, proprio nel momento in cui le tecnologie ci uniformano e rendono impossibile la censura? la questione dei periodi di libertà e di quelli di "rigidità" mi ricorda quel poco che ho sentito delle teorie di zygmunt bauman, che a me onestamente appaiono stronzate, considerando che mai una società è stata fluida e libera come la nostra e mai ha teorizzato in modo più querulo i ritorni a un passato identitario fermo e immobile come mai è stato. Edited May 30, 2015 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Boeche Posted May 30, 2015 Share Posted May 30, 2015 che c'entra la durata con la positività o negatività dell'istituzione imperiale romana? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted May 30, 2015 Share Posted May 30, 2015 (edited) come diavolo fai a chiamare "fallimentare" una forma di governo che è arrivata a durare più di 400 anni in occidente e ben 1100 a costantinopoli? beh la durata è un aspetto ma non è tutto se consideri che degli imperatori romani (ma credo anche di quelli dell'impero d'oriente) una percentuale attorno al 80% ma probabilmente più alta morì di morte violenta e/o veleno, se consideri che questo accadde perché Augusto (e nessuno dopo di lui) non normò mai la successione imperiale, se consideri che il governo imperiale è stato accettabile solo quando l'imperatore era persona degna, e che questo accadde tutto sommato in una minoranza di casi... ecco confronta tutto questo obbrobrio con la nitida bellezza della macchina istituzionale della repubblica romana, che non è che sia durata meno dell'impero, anzi il suo mezzo millennio se l'è fatto tutto... ed è in quel periodo che fu fondata la potenza di Roma direi che non c'è paragone... è come preferire un lungo e cupo tramonto (l'impero) a uno splendido mattino di Primavera... scusate l'OT Edited May 30, 2015 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted May 31, 2015 Author Share Posted May 31, 2015 se consideri che questo accadde perché Augusto (e nessuno dopo di lui) non normò mai la successione imperiale Beh essendo fondatore del principato imperiale se l'avesse normata sarebbe stato ucciso in quanto presunto tiranno che voleva instaurare una monarchia di tipo orientale, vedi tu. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 31, 2015 Share Posted May 31, 2015 Un problema di "tecnocrazia" rispetto ad una economia oramai "finanziarizzata" secondo me, esiste Non c'è bisogno di pensare che il capitalismo ed il mercato siano in sé un male, per osservare che i vincoli finanziari alle decisioni pubbliche promanano da autorità tecniche non elettive e che la politica è disarmata rispetto ad una realtà ( quella degli strumenti finanziari ) largamente misteriosa La sensazione è che le classi politiche addirittura dipendano da organi tecnici non essendo più in grado di governare la complessità dei problemi che il mercato propone Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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