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L'Era gay sta per finire?


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I gay fino a cinquant'anni fa non si consideravano "gay" ne "omosessuali" ne appartenenti a una "comunità." La "comunità gay" è nata artificiosamente nel clima delle battaglie sui così detti "diritti gay." Ora che questa battaglia è quasi conclusa, scompariranno anche i "gay"?

 

Le nuove generazioni di "omosessuali" negli USA non si considerano più ne "omosessuali" ne "gay" ne "queer." Non sono interessati a far parte di una comunità ne hanno interesse nel "coming out." D'altra parte le "nuove" tecnologie rendono superflui i luoghi di aggregazione gay e le relazioni di coppia sono in drastico calo in tutta la società. 

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https://www.gay-forum.it/topic/29633-lera-gay-sta-per-finire/
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Faccio un tentativo per riportare alla serietà il topic. Di era "post gay" si parla ormai da anni, che i luoghi di ritrovo gay stiano chiudendo uno dopo l'altro è un fatto, stesso discorso per le organizzazioni gay. E' logico, hanno esaurito la loro funzione. Non so citare studi scientifici ma che la nuova generazione "rifiuti le etichette" (ovviamente non vale per gli eterosessuali) e non capisca la necessità del coming out è sempre più evidente. I giovani "gay" sentono la battaglia per il matrimonio gay come qualcosa che non li riguarda essendo cresciuti in un mondo che non considera più il matrimonio rilevante. Internet permette di entrare in contatto con partner sessuali senza bisogno di dichiararsi o frequentare luoghi specifici. 

 

I "gay" esistono solo da 50 anni, non esistevano prima e non c'è ragione per cui debbano esistere per sempre. 

Come si diceva in un altro topic sembra che stia accadendo l'inverso

e che ci si stia avviando verso un'epoca in cui ci saranno sempre più "etichette"

e le comunità sessuali - unite dai social network - si faranno sempre più autoreferenziali.

 

Sarebbe simpatico se gli adolescenti statunitensi, alla domanda "Sei gay o etero?"

rispondessero semplicemente "Scopo con chi mi piace"

e se i trentenni statunitensi - invece di sposarsi - avessero una rete di amicizie erotiche

con cui anche crescere i figli e convivere...

 

Sembra invece che alla domanda "Sei gay o etero?" oggi rispondano

"Sono gender-free asessuale omoromantico e poliamoroso" o qualcosa del genere

spinti proprio dalla tendenza dei social network per appuntamenti

a classificarsi sempre con maggiore precisione per trovare partner sempre più simili a loro

http://www.smbc-comics.com/index.php?id=3665

Credo che questo valga solo per una piccolissima minoranza politicizzata.

 

Per il "Scopo con chi mi piace," se ti piace solo scopare con persone del tuo stesso sesso, allora stai volontariamente evitando di dichiararti. Nessun eterosessuale alla domanda sei gay o etero risponderebbe "Scopo con chi mi piace".

 

 

Credo che questo valga solo per una piccolissima minoranza politicizzata.

 

In realtà questa moda dell'iper-definizione vale anche per Facebook

che non è certo una "piccolissima minoranza politicizzata".

 

 

 

Per il "Scopo con chi mi piace," se ti piace solo scopare con persone del tuo stesso sesso, allora stai volontariamente evitando di dichiararti. Nessun eterosessuale alla domanda sei gay o etero risponderebbe "Scopo con chi mi piace".

 

Sei tu che hai detto che i giovanissimi statunitensi

- che sicuramente frequenti più di me -

non sono più interessati al coming-out...

 

Questo cosa potrebbe significare nella tua testa?

O che sono tornati a nascondersi come i loro nonni (ma sai che non è vero)

o che invece di dire "sono gay" quando la mamma glielo chiede

rispondono "No, non sono gay: a me piace farmi inculare dai miei amici!"

che - a casa mia - equivale comunque a un coming-out.

...io vorrei aver qualche fonte di riferimento.

Perché a me non pare proprio che questa era gay (che non capisco manco cosa voglia dire) stia finendo.

Idem per  il discorso sulla diminuzioni delle coppie.

 

Stesso discorso riguardo la chiusura dei locali.

 

Io non è da tantissimo che son espatriata, ma ho notato che il quartiere gayo più conosciuto di Londra è sempre vivo e vegeto dal lunedì alla domenica, idem per i locali.

 

Cioè boh, mi sembrano affermazioni sul calibro de "non esistono più le mezze stagioni"

La piccola realtà dell'associazionismo torinese mi mostra dei 20enni molto agguerriti sul punto di vista dei diritti e della " non omologazione in categorie" che come dice Alma diventa una sottocategorizzazione ancor più stretta . Idem per l'interesse sulle unioni e sul matrimonio, più sentiti che mai .

 

 

Vero anche che stanno chiudendo i locali di aggregazione ma stanno aumentando le cosiddette "serate" . Ma non vedo questo fenomeno una conseguenza di una scomparsa dell'identità gay, quanto un'influenza massiccia dei frocial nella vita comune, per cui (purtroppo) i pub gay non servono più a socializzare ( ricordo i locali col videotel o coi single party!) e rimangono solo i grossi eventi danzerecci, che hanno una funzione molto più ludica .

 

La scomparsa dei pub fa comunque da controaltare all'aumento di afflusso di giovani all'arcigay, fenomeno che fino a 10 anni fa non accadeva . 

 

Quindi direi che il senso omosessuale è molto vivo a dispetto di molti .

Cerco anch'io di dare un sintetico contributo:

1 è vero che l'omosessualità ha conosciuto diverse figure d'espressione nella Storia non sommersa dell'omosessualità (perché la massima parte della storia dell'omosessualità è invece una storia sommersa)

 

2 finirà quindi anche la figura del «gay» (bisognerebbe peraltro caratterizzare tale figura, in modo avveduto), ma finirà per chi era cominciata: chi ne è rimasto escluso, non troverà niente al suo posto (proprio perché sarà rientrato a una storia inespressa o scarsamente espressa)

 

3 l'illusione che si profili un'era in cui non c'è bisogno di espressione pubblica delle persone omosessuali è solo un'illusione (non c'è bisogno, intendo, per vivere una vita decente - si può sempre vivere malamente)

 

4 l'eccesso di etichette e sottoetichette è regressivo, è la vittoria del consumismo, ma è certamente il modo in cui l'enorme massa delle persone vivono 

Ilromantico

È finita un'epoca gay, ma ne è cominciata un'altra. Si tratta solo di banale e naturale evoluzione. Ad esempio i locali prima avevano una funzione di "rifugio", ma ora servono per passare le serate. Motivo per cui i locali che non si sono evoluti sono vuoti o hanno chiuso colpevoli del fatto di non essersi adeguati all'evoluzione gay. I gay non hanno smesso di frequentare i locali, ne preferiscono altri più attuali che di fatto sono belli pieni :)

@Almadel

 

 

 

Sei tu che hai detto che i giovanissimi statunitensi

- che sicuramente frequenti più di me -

non sono più interessati al coming-out...

 

Questo cosa potrebbe significare nella tua testa?

O che sono tornati a nascondersi come i loro nonni (ma sai che non è vero)

o che invece di dire "sono gay" quando la mamma glielo chiede

rispondono "No, non sono gay: a me piace farmi inculare dai miei amici!"

che - a casa mia - equivale comunque a un coming-out.

Partirei dal fatto che secondo me il "coming out" non è un'esigenza naturale ma "forzata" da motivazioni politiche o pratiche. Nel momento in cui queste cessano, il coming out scompare. 

I giovani omosessuali non si dichiarano gay ne sentono il bisogno di specificare il genere delle persone con cui fanno sesso. Molti sono "dichiarati" su internet ma proprio per questo sentono meno il bisogno di dichiararsi nella vita reale e ovviamente la differenza è enorme.

 

@GhostHunter77

 

 

La piccola realtà dell'associazionismo torinese mi mostra dei 20enni molto agguerriti sul punto di vista dei diritti e della " non omologazione in categorie" che come dice Alma diventa una sottocategorizzazione ancor più stretta . Idem per l'interesse sulle unioni e sul matrimonio, più sentiti che mai .

In Italia l'era gay non è nemmeno mai cominciata.

 

@Ilromantico

 

 

È finita un'epoca gay, ma ne è cominciata un'altra. Si tratta solo di banale e naturale evoluzione. Ad esempio i locali prima avevano una funzione di "rifugio", ma ora servono per passare le serate. Motivo per cui i locali che non si sono evoluti sono vuoti o hanno chiuso colpevoli del fatto di non essersi adeguati all'evoluzione gay. I gay non hanno smesso di frequentare i locali, ne preferiscono altri più attuali che di fatto sono belli pieni :) 

Direi che i gay hanno semplicemente smesso di frequentare i locali gay e frequentano locali "normali."

 

Postilla: Bisogna anche tenere in considerazione che gli omosessuali sono una piccolissima minoranza. In questi anni i media hanno dato ai gay una esposizione esagerata (spesso negativa) per via del dibattito politico che ha falsato l'importanza del "mondo omosessuale" anche agli occhi dei gay stessi. Quel dibattito ora sta per finire. Finita la sovraesposizione mediatica ci renderemo conto che da "far sparire" c'era comunque molto poco in realtà.

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