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I gay potranno essere discriminati per legge in indiana


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@@NewMarc, come predetto, il governatore dell'Arkansas non firmerà la legge.

 

http://www.internazionale.it/notizie/2015/04/01/liberta-religiosa-gay-legge-arkansas

 

La firmerà emendata. Ma legge o no, in Arkansas e Indiana per un ristorante appendere alla porta un cartello che dice NON SERVIAMO GAY rimane perfettamente legale.

E perché mai?

i fondamentalisti in genere proibiscono i contatti con gli infedeli, quando addirittura non ne raccomandano la soppressione!

 

Nel caso ad esempio del Giudaismo, un Ebreo osservante non potrebbe stare sotto lo stesso tetto di un non ebreo, per non esserne contaminato:

infatti Ponzio Pilato uscì dal Pretorio per ascoltare le lamentele dei capi dei Giudei contro Gesù, perché questi non potevano entrare nel Pretorio per divieto della loro religione.

Questo è il testo dell'emendamento approvato come compare sul sito dell'Assemblea dello Stato dell'Indiana:

 

*CC005005*
CONFERENCE COMMITTEE REPORT DIGEST FOR ESB 50
Citations Affected:
IC 34-13-9.
Synopsis:
Antidiscrimination safeguards. Indicates that the law related to adjudicating a claim or defense that a state or local law, ordinance, or other action substantially burdens the exercise of religion of a person:

(1) does not authorize a provider to refuse to offer or provide services, facilities, use of public accommodations, goods, employment, or housing to any member or
members of the general public;

(2) does not establish a defense to a civil action or criminal prosecution for refusal by a provider to offer or provide services, facilities, use of public accommodations, goods, employment, or housing to any member or members of the general public; and

(3) does not negate any rights available under the Constitution of the State of Indiana.
Defines the term provider.
(This conference committee report deletes the provisions concerning elections in SB 50, as amended by the house, and inserts provisions related to
the law governing adjudicating a claim or defense that a state or local law, ordinance, or other action substantially burdens the exercise of religion of a person.)
Effective:
July 1, 2015.

 

 

Se interpreto bene l'inglese, il divieto di discriminazione è comunque riferito a servizi o beni pubblici:

"services, facilities, use of public accommodations, goods, employment, or housing".

 

Quindi non è altro che un chiarimento  di quanto già previsto dalla legge nel passo:

"unless it is demonstrated that applying the burden to the person's exercise of religion is:

(1) essential to further a compelling governmental interest; and

(2) the least restrictive means of furthering the compelling governmental interest."

 

Però, a voler ben considerare, l'emendamento propone un chiarimento più restrittivo che ampliativo della norma di legge:

infatti normalmente è interesse pubblico (governmental interest)  che gli esercizi commerciali privati, tanto più se con sedi aperte al pubblico,  siano disponibili per tutti i cittadini senza distinzioni che non dipendano necessariamente dalla loro funzione.

 

Perciò, secondo il testo della legge, un  esercizio commerciale privato, in quanto offre i suoi servizi al pubblico e quindi ha autorizzazioni e registrazioni dallo Stato o da un Ente pubblico per tale offerta, non potrebbe discriminare tra i clienti, adducendo motivazioni religiose, se il servizio che egli offre serve a  promuovere un interesse pubblico:

certamente sarebbe poi da stabilire se concretamente i servizi offerti da quell'esercizio commerciale privato siano d'interesse pubblico, ma, ove questo interesse sia riconosciuto esserci, la discriminazione per motivazioni religiose non sarebbe ammessa o, meglio non sarebbe lecito all'imprenditore privato resistere ad azioni statali o locali che comprimano il suo diritto all'esercizio della sua religione (a state or local government action may not substantially burden a person's right to the exercise of religion).

 

Invece, secondo l'emendamento ora approvato ed in vigore dal 1° Lluglio, il rifiuto per motivazioni religiose di offrire ad alcune persone servizi, che pure dovrebbero essere rivolti indistintamente a tutto il pubblico, è illegittimo solo se si tratti di servizi, funzioni, uso di strutture, beni, impieghi od alloggi pubblici (services, facilities, use of public accommodations, goods, employment, or housing):

l'aggettivo "pubblico", dato l'uso della lingua inglese, dovrebbe logicamente essere riferito a tutti i sostantivi che lo seguono.

 

Si badi bene che si parla di (accommodations, goods, employment, or housing)  "pubblici" non "aperti al pubblico"  o "disponibili al pubblico".

 

In sostanza l'emendamento,  vietando recisamente la discriminazione in forza di motivazioni religiose, quando siano coinvolti beni o servizi pubblici, sembra invece ammetterla o comunque lasciarla all'arbitrio dell'autorità statale o locale (che dovrà stabilire se sia impedita la promozione di un interesse pubblico), quando non siano coinvolti beni o servizi pubblici, perché si tratta di beni o servizi offerti al pubblico da imprenditori privati.

 

Forse non capisco bene l'inglese, ma a me pare che l'interpretazione letterale sia questa.

 

Bene comunque che ci sia un'esplicita ed illimitata dichiarazione d'illegittimità di pratiche discriminanti per motivazioni religiose almeno quando si tratti di beni o di servizi pubblici.

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