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I soldi fanno o non fanno la felicità?


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Se la domanda cui bisogna rispondere è quella che dà il titolo al topic, pare anche a me che, fatte le debite valutazioni, si debba rispondere fondamentalmente con un no. Perché? Perché con i soldi si comprano cose. Si può realmente credere che la felicità sia una cosa e una cosa che si possa comprare? A me pare di no.

 

Naturalmente si può anche credere che la felicità sia una cosa, e che, come tutte o quasi tutte le cose, si possa comprare: ma è una posizione intimamente falsa, che uno psicoanalista, o un filosofo, o una persona dotata di intelletto e acume potrebbero, nella massima parte dei casi, smontare. E la falsità intima di questa posizione è dimostrata dalla vergogna che prova il supposto soggetto in questione a non limitarsi a chiamare le cose - che si comprano - con il loro nome (sesso, potere, divertimenti, dominio su cose o persone), ma a provare il bisogno di sostituirla con il termine molto più nobile di felicità. Ora chi prova vergogna, non è felice. A nulla vale obiettare: ma per me il sesso, il denaro, il potere sono la felicità. No, non è vero: perché, se lo fossero veramente, li chiamerebbe sesso, denaro, potere, posto che sesso, denaro e potere dovrebbero essere davvero e senza residui ciò che vi è di supremamente desiderabile.

 

In realtà, la parola felicità, è stata inventata per nominare una mancanza fondamentale. Qualcosa che non si ha, per lo più, ma che si intravede a tratti, che si prova in certi momenti meravigliosi dell'esistenza, oppure cui si aspira. Questo, se si vuole capire veramente il significato di parole e concetti.

 

Penso anche che chi sostiene con forza che i soldi danno la felicità, in realtà manifesta una evidente infelicità, in genere non ammessa e non confessata: chi dice questo, cioè, sta esprimendo una struttura autoconsolatoria; il suo pensiero implicito è: 1) visto che non posso essere felice, o: 2) visto che non è possibile agli umani (che implica comunque la 1) essere felici, allora 3) voglio i soldi con i quali comprarmi di tutto e di più. Chi la pensa così è l'ultimo a credere che si possa essere felici.

 

In effetti, una risposta un minimo pensata alla questione richiederebbe una riflessione sulla questione se la felicità sia possibile, in che misura, in quale approssimazione, etc. Qui le risposte potrebbero essere più interessanti.

 

Con questo non voglio affatto negare che i soldi diano qualcosa, e anche di importante, sia chiaro. Danno sempre qualcosa: per esempio anche preoccupazioni, senso di responsabilità, oppressione: in questo senso tolgono anche qualcosa. Ma a una persona "normale", avente desideri, ambizioni, gusti, renderanno più piacevole l'esistenza. Secondo me, «con misura»: il troppo stroppia :D

 

Anche per questo credo che il criterio dei soldi come misura della felicità non funzioni: non è aumentabile ad libitum, non è massimizzabile. Sono certo del fatto che ricchezze smodate generino complicazioni, ansie e una complessiva deformazione della vita.

Edited by Isher
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Salute, giovinezza fascino e virilità/femminilità sono un ottimo equivalente della felicità a... quanti anni? basta la parola giovinezza a escludere la seconda metà della vita dalla felicità. Che razza di felicità è se non può durare? Concordo invece sulla salute, benché essa non dipenda da noi, anzi è il massimo dell'incertezza: un cancro può venire in qualunque momento, anche a diciotto anni, es i può morire da un momento all'altro.

 

Ma voglio dire anch'io quali sono i miei equivalenti della felicità: avere mète, desideri ed entusiasmi, credere fermamente in essi e non cessare di cercare di realizzarli.

 

La cosa più preziosa nella vita è poi la spensieratezza, che è la prima cosa preziosa, tra le preziose, che si perde. Ah, essere spensierati! Quella forse è la felicità :D Quindi credo anche che la felicità si debba sempre confrontare e mediare con il contrario di essa: il dolore, l'infelicità, o l'inquietudine, o qualcosa di analogo. Altrimenti è intimamente falsa.

I soldi non bastano per la felicità. La felicità è uno stato d'animo, che si concilia poco con il concetto di possesso.

Sicuramente però aiutano a vivere sereni. I problemi economici complicano tremendamente la vita.

Ci sono persone squattrinate e felici, così come esistono milionari soli e insoddisfatti.

Per fortuna non ho mai avuto particolari problemi economici, ma non ricordo alcuna connessione tra i momenti più felici della mia vita e i soldi.

In questo periodo della mia vita sto per operare una scelta importante, alla base della quale vi è anche una ragione di natura economica... se questa sceltà mi renderà meno felice di prima, mi riservo la possibilità di venire a cambiare la mia opinione!

i soldi servono a comprare beni e servizi

i beni sono deperibili oppure non deperibili

 

i beni non deperibili sono una trappola micidiale: fondamentalmente offrono un servizio, ma richiedono anche "cure"

se io ho un'automobile, posso impiegare un tempo tollerabile a gestirla; se sono ricco e ne ho più di una, o addirittura una collezione, devo dedicare una bella porzione di tempo a prendermi cura del mio parco auto

lo stesso vale per le case: avere la casa dove si vive va bene, avere più case può essere un tormento

ogni casa comporta dei problemi di gestione, manutenzione, liti con i vicini, diatribe legali, tasse da pagare, eventuali affitti da riscuotere etc.

voi direte: ma io ho tante automobili e tante case, sono ricco e allora assumo un segretario che si possa occupare dei miei beni al posto mio

si può fare, ma il segretario deve essere gestito e controllato

in generale avere un patrimonio è un lavoro a tempo pieno: non è la pace dei sensi, è esattamente il contrario, è essere schiavo di ciò che ci dovrebbe liberare

 

ci sono poi i "beni" deperibili o servizi: sono ricco e pasteggio a champagne tutti i giorni; vado a fare le vacanze dove mi pare; etc.

queste cose sono episodiche, stancano presto, e non sono neanche godibili se non si ha tempo, se non si ha spensieratezza, se non si ha la salute

 

ecco la vera ricetta della felicità: recentemente hanno inventato delle lotterie in cui non si vince un capitale, ma una rendita mensile vita natural durante

poter contare su una rendita, per quanto non grande, senza avere preoccupazioni, dunque avere una sicurezza garantita senza doverci pensare: questo si avvicina a essere una precondizione per la felicità, perché regala tempo e spensieratezza

permette ad esempio di poter scegliere il lavoro che piace, anche se si guadagna poco

è il concetto cristiano del "dacci oggi il nostro pane quotidiano": dacci oggi quello che ci serve per oggi... ma pensaci tu e daccelo tutti i giorni :D

Non credo che i soldi siano un indice di vera felicità. Non dico che non aiutino, ma che solo loro fanno la felicità, quello proprio no. Esempio pratico: mio zio lavora all'estero, guadagna un sacco di soldi e ha una bella casa. Mia zia non lavora, resta a casa tutto l'anno. Mio zio torna soltanto una settimana a natale e due ad agosto, per i compleanni delle mie cugine non c'è mai. A volte cugine e zia cercano di far coincidere le vacanze nello Stato dove mio zio lavora per poter stare un po' insieme. Morale: se per avere una casa da un milione di euro devo rinunciare al mio partner, preferisco vivere in un monolocalino ma averlo sempre con me. QUESTO è per me la felicità: tornare a casa e trovare il mio ragazzo. Non la casa.

Edited by Kador88

Anche il cazzo gosso si compra.

Paghi il chirurgo...

 

ah prova se ti serve

 

a me no  :buba:

 

 

I soldi ti permettono di avvicinarti alla felicità, ma non la comprano necessariamente. La felicità la ottieni se hai me.

 

 

ti giocheremo a briscola un bel dì

Edited by Demò

 

 

Se la domanda cui bisogna rispondere è quella che dà il titolo al topic, pare anche a me che, fatte le debite valutazioni, si debba rispondere fondamentalmente con un no. Perché? Perché con i soldi si comprano cose. Si può realmente credere che la felicità sia una cosa e una cosa che si possa comprare? A me pare di no. Naturalmente si può anche credere che la felicità sia una cosa, e che, come tutte o quasi tutte le cose, si possa comprare: ma è una posizione intimamente falsa, che uno psicoanalista, o un filosofo, o una persona dotata di intelletto e acume potrebbero, nella massima parte dei casi, smontare. E la falsità intima di questa posizione è dimostrata dalla vergogna che prova il supposto soggetto in questione a non limitarsi a chiamare le cose - che si comprano - con il loro nome (sesso, potere, divertimenti, dominio su cose o persone), ma a provare il bisogno di sostituirla con il termine molto più nobile di felicità. Ora chi prova vergogna, non è felice. A nulla vale obiettare: ma per me il sesso, il denaro, il potere sono la felicità. No, non è vero: perché, se lo fossero veramente, li chiamerebbe sesso, denaro, potere, posto che sesso, denaro e potere dovrebbero essere davvero e senza residui ciò che vi è di supremamente desiderabile. In realtà, la parola felicità, è stata inventata per nominare una mancanza fondamentale. Qualcosa che non si ha, per lo più, ma che si intravede a tratti, che si prova in certi momenti meravigliosi dell'esistenza, oppure cui si aspira. Questo, se si vuole capire veramente il significato di parole e concetti. Penso anche che chi sostiene con forza che i soldi danno la felicità, in realtà manifesta una evidente infelicità, in genere non ammessa e non confessata: chi dice questo, cioè, sta esprimendo una struttura autoconsolatoria; il suo pensiero implicito è: 1) visto che non posso essere felice, o: 2) visto che non è possibile agli umani (che implica comunque la 1) essere felici, allora 3) voglio i soldi con i quali comprarmi di tutto e di più. Chi la pensa così è l'ultimo a credere che si possa essere felici. In effetti, una risposta un minimo pensata alla questione richiederebbe una riflessione sulla questione se la felicità sia possibile, in che misura, in quale approssimazione, etc. Qui le risposte potrebbero essere più interessanti. Con questo non voglio affatto negare che i soldi diano qualcosa, e anche di importante, sia chiaro. Danno sempre qualcosa: per esempio anche preoccupazioni, senso di responsabilità, oppressione: in questo senso tolgono anche qualcosa. Ma a una persona "normale", avente desideri, ambizioni, gusti, renderanno più piacevole l'esistenza. Secondo me, «con misura»: il troppo stroppia Anche per questo credo che il criterio dei soldi come misura della felicità non funzioni: non è aumentabile ad libitum, non è massimizzabile. Sono certo del fatto che ricchezze smodate generino complicazioni, ansie e una complessiva deformazione della vita.

 

complimenti! belle parole.... però forse la mia domanda è stata fraintesa o forse non mi sono spiegato bene... credo che tu abbia affrontato il discorso in modo troppo ampio... mi spiego meglio... quando parlo di soldi non parlo di milioni o miliardi o di sesso è potere... lungi da me questa idea... infatti quello a cui aspiro è avere un marito con cui condividere la vita insieme (si spera :P) in una casa semplice... non mi piacciono soldi, sesso o potere... io mi riferivo a quei soldi che possono migliorare la vita nella quotidianità... ad esempio parlando di salute cito un esempio concreto... dovevo fare una visita al naso perchè andava operato... in ospedale la visita mi era stata prenotata dopo 6 mesi... allora ho deciso di andare da un dottore privato che operava comunque in ospedale... beh 150 euro e dopo una settimana ho fatto la visita... e potrei fare altri tanti esempi... facendo un sunto... io parlo di soldi che possono contribuire alla felicità nel quotidiano... ma non credo che soldi=felicità... assolutamente 

 

 

se per avere una casa da un milione di euro devo rinunciare al mio partner, preferisco vivere in un monolocalino ma averlo sempre con me. QUESTO è per me la felicità: tornare a casa e trovare il mio ragazzo. Non la casa.

 

concordo in pieno... per me i sentimenti e i rapporti umani sono la prima cosa... però se invece di tornare in un monolocale, torni in un bilocale o in un trilocale è meglio... non credi?... a questo mi riferivo io... i soldi possono (non è detto che lo facciano) migliorare la vita nella quotidianità e possono renderla più felice...  tutto qui

 

 

facendo un sunto... io parlo di soldi che possono contribuire alla felicità nel quotidiano...

 

Ma questo, chi lo potrebbe mai mettere in dubbio? :-) Se la tua posizione è così moderata, il problema neppure si pone :D

 

Io quando penso a questa domanda penso ad una cosa: i viaggi. Io vorrei andare in Cina, Giappone, Thailandia, Sud America, Messico... e se non ho soldi per fare una simile vita come potrei realizzare questi sogni?

 

E questo vale anche per altri sogni, per alcune carriere (come quelle di alcuni sport come il tennis o la F1) o alcune passioni, che possono anche diventare il proprio interesse più grande e che richiedono un certo quantitativo di danaro.

Penso che la felicità, più che al danaro, corrisponda all'equilibrio interiore che per ognuno di noi è diverso.

Ognuno ha i propri desideri e le proprie aspirazioni... anche se certe cose come gli affetti e le amicizie vere non dipendono minimamente dal fattore denaro.

 

Conosco un ragazzo di famiglia ricchissima ma non proprio felice.

 

Poi ovviamente sono conscio che sto un po' banalizzando tutto il discorso e che in alcuni momenti più di felicità stabile sto parlando dei vari momenti felici e temporanei che ci sono dopo il raggiungimento di un proprio desiderio [emoji4]

Bullfighter4

I soldi non danno la felicita', ma non capisco tutta questa negativita' verso I soldi. I soldi sono una disgrazia solo quando uno non li sa gestire. E soprattutto sono un mezzo, e non un fine.

E poi, come disse un vecchio saggio, meglio ricchi e in salute, che poveri e malati :-)

Scusate non ho letto tutta la discussione ma se può aiutare qualcuno di voi a chiarirsi le idee sulle rappresentazioni che ci facciano legate ai soldi e ricchezza vi suggerisco questo articolo: "From wealth to well-being? Money matters, but less than people think" lo trovate su Google Scholar ed è stato pubblicato sulla rivista di Psicologia Positiva Americana :)

 

 

Per fortuna non ho mai avuto particolari problemi economici, ma non ricordo alcuna connessione tra i momenti più felici della mia vita e i soldi.

beh, aspetta di aver provato un minimo di povertà prima di esserne così sicuro, no?

 

 

Per il Taoismo la felicità è "mangiare quando si ha fame e dormire quando si ha sonno"

non manca "fare sesso quando si ha voglia" ? mi sa di felicità solo a metà.

 

 

allora ho deciso di andare da un dottore privato che operava comunque in ospedale
e per fortuna non abitiamo negli Stati Uniti !

Mah io quando ho conosciuto gente con i soldi, invece di andare a svernare alla Maldive, coltivare interessi, viaggi, buona cucina, spettacoli e cazzi vari, stavano sempre a lavorare anche quando sarebbero potuti andare a cazzeggiare.

 

Mi chiedo a sto punto se effettivamente i soldi non li abbiano per questo motivo.

E quindi è uno dei paradossi della vita, ma se hai i soldi sei socialmente più attrattivo, e con gli amici e con gli amori, ci sta poco da fare, la vita è in discesa, certo devi camminare lo stesso ma vuoi mettere?

Beh non chiamerei in causa i bisogni primari, come la salute o il fatto

di essere incarcerati...è chiaro che esistono dei beni fondamentali che

nella nostra società sono tutelati meglio se si hanno soldi e nessuno in

questi casi può rimproverarsi di averli spesi, sono per certi versi sempre

ben spesi

 

Quando un bene primario è minacciato, la certezza del dolore e della

infelicità che ne deriverebbe, fa desiderare ad ognuno il fatto di poter

avere almeno dei soldi per tentare la migliore protezione possibile ( ma

la realizzazione dell'obiettivo non è certa, sia che si sia malati che processati

ed in effetti attualmente due innocenti avrebbero fatto anni di carcerazione

preventiva )

 

Credo sia empiricamente descritto il fatto che la ricchezza, oltre un certo

livello non garantisce la felicità, vuoi perché ci si adatta al benessere, vuoi

perché ci sono beni relazionali che il denaro non compra ma anzi ostacola

( nel senso che si è assorbiti da frequentazioni lavoro etc )

 

In questi casi il denaro può solo garantire l'acquisto di beni sostitutivi o

compensativi, che restituiscono una felicità illusoria ( ma chi è stato veramente

felice sa che un escort non è come il primo amore etc )

 

 

ma chi è stato veramente felice sa che un escort non è come il primo amore

esatto  :yes:  :yes:  :yes:  

la cosa su cui focalizzarsi è la quantità dei soldi... io personalmente parlo di una quantità dei soldi "giusti"... ovviamente per ognuno di noi la quantità "giusta" è differente... diciamo che per giusta quantità intendo quei soldi che permettono di vivere più sereni e di raggiungere degli obiettivi che ci siamo prefissati... in questo caso possono contribuire alla felicità...

due cuori e una capanna va bene... ma due cuori e un appartamento sarebbe meglio  ahahaha  :P:  :P:  :P:

 

 

I soldi ti permettono di avvicinarti alla felicità, ma non la comprano necessariamente. La felicità la ottieni se hai me.

come non quotarti   :laugh:  :laugh:  :laugh: 

 

stavano sempre a lavorare anche quando sarebbero potuti andare a cazzeggiare.

chi ha i soldi ne vuole sempre di più... è una droga. Un povero e un ricco la pensano esattamente cosi... i soldi non sono mai abbastanza -_-

 

 

due cuori e un appartamento sarebbe meglio

 

Beh l'elenco dei beni primari è suscettibile di diverse interpretazioni

però ci puoi mettere pure il desiderio ad una abitazione, perché in effetti

per poter convivere con qualcuno, un posto serve 

 

Ma credo che impostata la questione in questo modo si possa trovare un

consenso di base abbastanza condiviso ( libertà, salute, abitazione, lavoro )

solo che non so se potremmo dire che chi ha tutte queste cose, solo per il fatto

di averle, sia felice; perché altrimenti sarebbe felice una larga maggioranza

di Italiani

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