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Non-normative gender behaviour e omosessualità...


wwspr

  

27 members have voted

  1. 1. Durante la vostra infanzia avevate un comportamento gender non-normative?

    • 12
    • No
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Ho sempre cercato di comportarmi come mio fratello, anche se spesso la cosa non mi convinceva... quindi in realtà non saprei come votare... fino a che punto facciamo quello che vogliamo da piccoli? fino a che punto invece è semplice imitazione, rispetto delle regole e voglia di omologazione per farsi accettare? 

 

Mi limito a dire che sarebbe interessante far crescere un bambino ed una bambina in un ambiente totalmente privo di condizionamenti riguardanti i ruoli di genere... e vedere fino a che punto un essere umano di sesso femminile ed uno di sesso maschile si differenziano nell'adattamento all'ambiente durante la crescita.

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Non saprei immaginare niente di più triste e noioso di un cartone animato

sul golf , sicuramente sarà un limite mio...XD

 

Ma no, era un cartone animato carinissimo, più che altro noterei che era uno dei pochi cartoni animati sportivi non di squadra.

Quindi senza il cameratismo maschile.

 

Edited by coeranos
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Con il passare del tempo mi rendo conto dei limiti del sondaggio che ho proposto, che mi pare essenzialmente rotto...  

Molti hanno votato "no" perché hanno avuto esperienze ludiche poco legate agli stereotipi di genere, altri, nelle stesse condizioni hanno votato "sì". Come fattore determinante per la selezione del "sì" io avevo inteso la semplice presenza non del tutto trascurabile del NNGB, ma capisco l'ambiguità.

La domanda corretta probabilmente sarebbe dovuta essere: è il NNGB più frequente nei bambini omo rispetto a quelli etero? Il sondaggio sarebbe dovuto essere impostato su questa domanda, perché di fatto questo è il vero discriminante, considerato che probabilmente, come dice Beppe_89, in tutti i bambini c'è una propensione a fare ciò che piace indipendentemente dagli stereotipi di genere. In ogni caso alla domanda così riformulata è difficile rispondere semplicemente basandosi sulla propria esperienza, senza un confronto preliminare non solo fra persone omo, ma anche con altre etero.

Quindi in conclusione credo che l'intero topic sia rotto.

 

:D

Edited by wwspr
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più che altro noterei che era uno dei pochi cartoni animati sportivi non di squadra. Quindi senza il cameratismo maschile.

 

Il cameratismo maschile? Non mi pare fosse quello.

A me infastidivano le critiche dal gruppo dei pari: moltissimo.

Ho fatto tennis e scherma perché non volevo assolutamente

che un altro ragazzino mi dicesse che avevamo perso per colpa mia.

 

Ho sempre pensato che fosse questo il motivo per il quale

a moltissimi gay non piacciono i giochi di squadra.

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Ilromantico

Temo ci sia un pregiudizio antiquato di fondo nella creazione di questo topic. Insomma sia maschi che femmine hanno giocato nella loro infanzia a giochi del non proprio gender. Inoltre credo che l'infanzia sia proprio l'unica età in cui piacciano un po' a tutti le stesse cose. Alla fine i giocattoli di moda e i cartoni sono un po' imposti perché è il mercato e l'orario dei cartoon che li impone. Certi cartoni femminili li trovavo da suicidio, ma li si vedeva con distrazione o noia aspettando con ansia i propri cartoni preferiti. Poi effettivamente a partire dai 10 in su i ragazzini cominciano a diventare più pro-attivi nella selezione di cio che realmente piace.

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Temo ci sia un pregiudizio antiquato di fondo nella creazione di questo topic. Insomma sia maschi che femmine hanno giocato nella loro infanzia a giochi del non proprio gender. Inoltre credo che l'infanzia sia proprio l'unica età in cui piacciano un po' a tutti le stesse cose. Alla fine i giocattoli di moda e i cartoni sono un po' imposti perché è il mercato e l'orario dei cartoon che li impone. Certi cartoni femminili li trovavo da suicidio, ma li si vedeva con distrazione o noia aspettando con ansia i propri cartoni preferiti. Poi effettivamente a partire dai 10 in su i ragazzini cominciano a diventare più pro-attivi nella selezione di cio che realmente piace.

Ah! Qualche ultra cattolico/a ti direbbe che sei un portabandiera dell'ideologia gender...inteso a sovvertire l'ordine naturale delle cose! E invece secondo me è proprio questo il punto, e però metto in positivo il tuo discorso riguardo all'apertura del topic: credo che l'idea fosse proprio quella di ragionare e andare oltre certi pregiudizi antiquati e  mi spiace che poi si è andati fuori tema rispetto alle intenzioni di chi lo aveva lanciato chè invece è un argomento interessante

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Cito, a questo proposito, un episodio che mi è capitato a Berlino (non che voglia fare l'esterofilo a tutti i costi). Alla stazione della s-bahn (metropolitana di superficie) un signore sui quaranta col figlio. Il piccolo gioca con la bici accanto al padre, mentre lui un po' gli dà un occhio un po' legge un libro. vestito "casual" si nota però solo un particolare che si potrebbe definire NNGB. Il tale ha le unghie delle mani con un curato smalto fucsia...senza altri particolari che lo possano identificare come "peculiare". Chi lo ha detto, quindi, che il rosa, o che lo smalto rosa sono una cosa da donna? Perché? E si potrebbe continuare su questo filone. La gonna? Perché, al contrario, la cravatta è da uomo? Sono le prime cose che mi vengono in mente...

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@d.gar88, mi spieghi da cosa nasce questa volontà di rendere neutre le espressioni di genere?

 

Secondo me un maschio che si mette lo smalto rosa

lo fa proprio perché vuole un particolare femminile

e sei tu che - forse avendo visto che ha un figlio -

hai deciso che fosse invece un particolare neutro.

 

Io - al contrario - se vedo un bambino giocare con le bambole

o un trentenne con un boa di struzzo o un quarantenne con lo smalto

penso che - se non lo fanno per scherzare - siano effeminati.

 

Credo che tu - e molti altri come te - considerando la parola "effeminato" un insulto

abbia deciso che non esistono persone, modi o atteggiamenti "effeminati".

Personalmente la trovo una cosa davvero molto strana.

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Come vedi è assai difficile rispondere correttamente anche perchè pure tra noi il comportamento NNGB non è ben inquadrato o se ne ha una visione molto personalizzata, che in una statistica diventa una roba mortale.

 

Personalmente ricordo ben due fatti nell'infanzia ricollegabili al NNGB; utilizzavo i fiori a imbuto rovesciati per mettere in scena delle ipotetiche ballerine che si muovevano su un palco e pretesi l'acquisto di un "Mio Mini Pony" appena lo regalarono a mia sorella nonostante i vari "ma è un giocattolo per femmine" che mi ripeterono. In più ho seguito qualche cartone prettamente femminile ma senza troppo entusiasmo, i miei preferiti erano Conan, Sugar e Holly e Benji. Per il resto soldati, piste e automobiline, costruzioni, dinosauri giocattolo, figurine panini ma so' frocio lo stesso.

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Ho risposto no.

Non mi sono mai piaciute le bambole, nè vestiti e cose simili. La cosa più femminile che ricordo è una specie di dolce forno, o quando giocavo con mia sorella e la sua mini-cucina. Alla fine interpretavamo la cosa come un "prepara pasticci di erbe spezzettate trovate in giardino e fingi sia un ristorante di prelibatezze", ma fare il cuoco non mi sembra così "genderizzabile".

Odiavo in generale le cose statiche, quindi anche soldatini macchinine e simili, ma le macchinine o trenini da far correre in un circuito mi piacevano.

La mia infanzia e prima adolescenza l'ho passata col mio (ex) miglior amico (ragazzo etero) a fare basi segrete, giocare a basket, calcio, con pc, playstation o il game boy.

Per i cartoni animati boh, pokemon sampei, dragon ball...non ricordo grande interesse per sailor moon e simili.

 

Penso che la correlazione di non normative gender behaviour e omosessualità sia sicuramente più forte che negli etero, ma così come non è assolutamente sempre presente nei gay altrettanto non è totalmente assente fra gli etero.

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Ilromantico

Ma poi anche sta storia di Sailor Moon che è "per femmine" quando alla fine è un anime come tanti. Sarebbe femminile solo perché le protagoniste sono tutte donne? Perché alla fine tra un dragonball e un sailor moon a livello strutturale non mi pare ci siano così tante differenze (combattimenti/nemici carismatici miste a comicità jappo).

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@d.gar88, mi spieghi da cosa nasce questa volontà di rendere neutre le espressioni di genere?

 

Secondo me un maschio che si mette lo smalto rosa

lo fa proprio perché vuole un particolare femminile

e sei tu che - forse avendo visto che ha un figlio -

hai deciso che fosse invece un particolare neutro.

 

Io - al contrario - se vedo un bambino giocare con le bambole

o un trentenne con un boa di struzzo o un quarantenne con lo smalto

penso che - se non lo fanno per scherzare - siano effeminati.

 

Credo che tu - e molti altri come te - considerando la parola "effeminato" un insulto

abbia deciso che non esistono persone, modi o atteggiamenti "effeminati".

Personalmente la trovo una cosa davvero molto strana.

No, credi male. O forse sono io a non essermi espresso bene. Non considero l'essere effeminati un insulto; anzi, penso che particolari che di solito la società attribuisce all'uno o all'altro genere sono per buona parte costrutti culturali, il che va bene ma non può diventare una gabbia in cui incasellare le persone. E, cioè , non dovrebbe stupire che uno abbia le unghie rosa. La riflessione per me era proprio quella. Il papà aveva le unghie rosa (e per il resto nessun altro particolare che lo potesse ricondurre alla categoria degli effeminati, se così vogliamo dire). Che poi sia necessario dare un nome alle cose, ci posso stare, o comunque è un punto di cui discutere. Possiamo cioè affermare che le unghie rosa tendono a caratterizzare un uomo come effeminato solo ove abbiamo appurato che il rosa è da femmine (e, quindi, la mia domanda è...perchè? Il fatto di avere un utero implica ciò? probabilmente ci saranno motivi ancestrali...? motivi il cui significato va però analizzato dato che siamo nel 2015. Essere effeminati è un insulto proprio perché molti considerano che il rosa è da femmine e deve essere da femmine. Poi te puoi pensare  che si debba agire esclusivamente sul piano del dover essere (il rosa "non deve essere" esclusivamente da femmine) ma allora che senso ha dire il rosa è da femmine? Forse è un po' contorto...

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penso che particolari che di solito la società attribuisce all'uno o all'altro genere sono per buona parte costrutti culturali, il che va bene ma non può diventare una gabbia in cui incasellare le persone. E, cioè , non dovrebbe stupire che uno abbia le unghie rosa.

 

Questo è sintomo di una tua estrema apertura mentale ed è positivo e questo non è messo in discussione... tu vedi un uomo con le unghie rosa e pensi "ah! un uomo con le unghie rosa!" boh...fine... senza esprimere giudizi "qualitativi".

Però penso che almadel intendesse farti notare che dietro quello smalto e quel colore, da parte di chi lo ha messo, c'è un INTENZIONE... non si è messo lo smalto rosa alle unghie PER CASO, ma perché intendeva esprimere, esteriorizzare un aspetto della sua personalità, un umore di quella particolare giornata ecc...così come facciamo tutti del resto, quando scegliamo come vestirci, come pettinarci, che tatuaggio farci... quindi quell'uomo che si è messo lo smalto rosa era assolutamente conscio del fatto che lo smalto rosa è considerato dalla società come un elemento esclusivamente femminile e lui quel giorno lo voleva. 

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quindi quell'uomo che si è messo lo smalto rosa era assolutamente conscio del fatto che lo smalto rosa è considerato dalla società come un elemento esclusivamente femminile e lui quel giorno lo voleva. 

Ok...vedi che io non avevo fatto questo passaggio, per me (che sono un po' facilone) la questione era: quell'uomo ha le unghie con lo smalto rosa perché gli piace così e se ne infischia che la società le consideri una cosa da donne. Why not?

L'interpretazione che ne dai tu è altrettanto (forse anche più) plausibile. La mia domanda a questo punto è: cosa voleva esprimere? Tu potresti dirmi, magari è irrilevante ( o comunque lo è in modo relativo) , come è irrilevante il tipo di scarpe o un tatuaggio...ma se ci stava coscienza e intenzionalità allora siamo al punto di cui sopra. La società considera certe cose da uomo e certe da donna e, se sgarri, non va bene...stigma sociale, ghettizzazione, diffidenze. Questa secondo me è la questione centrale. 

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Io no. Amavo spade, armi e non mi viene in mente nulla da femmina.

Però in quinta elementare mi comprai un greatest hits di Madonna perché mi piaceva una canzone che c'era.... e ascoltai il disco tantissimo.

A volte, nonostante poi sia passato al metal, ho pensato che è stato quel disco a farmi diventare gay

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che senso ha dire il rosa è da femmine?

 

Scusami, ma stai dimenticando qualcosa. In quel caso si aveva:

 

1 "smalto sulle unghie" (che è una tipica pratica femminile, e per nulla maschile".

2 e per dipiù "smalto rosa" (che non è ad es. lo smalto bianco incolore che anche alcune donne usano).

 

L'insieme dei due elementi esprime certamente - come dice Almadel - il desiderio di avere un comportamente femminile. E non NNG. Perché sono due cose diverse, e mi sembra che tu cadi nell'erore di non distinguerle. Se tu identifiche il NNGB con il femminile, fai sparire il femminile in quanto tale. È anche un errore di logica. 

 

NNGB dovrebbe essere inteso solo il comportamento (come dovrebbe anche logicamente essere, dato che si tratta di un concetto "negativo") che non si uniforma a comportamenti normativamente maschili, quindi a quella che in inglese si chiama "masculinity" e che si acquisisce durante l'adolescenza per costruire l'identità eterosessuale, la quale a sua volta implica negazione, devalorizzazione, stigma e spesso derisione e persecuzione del coetaneo presuntamente o realmente omosessuale. Altrimenti è solo un banale "politicamente corretto" per evitare di usare il termine "femminile" (e qui la cosa, sia detto in modo necessariamente volgare, "puzza").

 

NNGB è quello di chi si ne frega di apparire maschile o macho, che sa avere un comportamento bassamente caratterizzato come maschile, e all'occasione trasgressivo rispetto a canoni di comportamento esemplati sul genere. Comportamento femminile è quello di chi assume stabilmente o preferibilmente tipiche caratteristiche femminili. Perché tipiche, perché femminili? Perché sono quelle che nel corso della storia, o almeno nell'ultimo millennio, hanno caratterizzato prevalentemente le donne, semplice. 

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Ma eri almeno un bambino grasso?

 

Non saprei immaginare niente di più triste e noioso di un cartone animato

sul golf , sicuramente sarà un limite mio...XD

 

Ero cicciottello sì, poi magro, poi robusto, ora quasi sottopeso...

Ma a me piacevano e piacciono molte cose ritenute tristi e noiose :D

Comunque Lotti non era proprio in cima agli interessi, veniva sopravanzato da tutto quel che riguardava i castelli (le planimetrie di Versailles trovate su una guida turistica a casa dei nonni e gelosamente conservate per anni) e i "dietro le quinte" dei film...perché volevo fare l'architetto, poi il regista...

mi piacevano gli schemi. Andavo matto anche per le genealogie.

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NNGB è quello di chi si ne frega di apparire maschile o macho, che sa avere un comportamento bassamente caratterizzato come maschile, e all'occasione trasgressivo rispetto a canoni di comportamento esemplati sul genere. Comportamento femminile è quello di chi assume stabilmente o preferibilmente tipiche caratteristiche femminili. 

 

Uh ... no ...

Dalla determinazione con cui ti esprimi non capisco se questo distinguo cristallino che avanzi venga da una conoscenza effettiva di quello di cui parli o se si tratta soltanto di una rielaborazione di quanto scritto da utenti vari sul topic ...

Nel primo caso ho sicuramente torto, ma nel secondo caso devo precisare che non credo proprio che quello che stai dicendo sia corretto: NNGB dovrebbe essere un modo convoluto e generico per dire, terra terra, che se sei un maschio ti interessi di cose tipicamente femminili e viceversa.

 

E comunque femminile e maschile sono concetti astratti e largamente arbitrari. Tanto per fare un paio di esempi:

Prima del novecento il colore rosa indicava i bambini, l'azzurro le bambine.

Se ci accordiamo sul fatto che le unghie laccate siano espressione di virilità, così è, anche se per convenzione le unghie laccate sono considerate femminili, ma in realtà le unghie laccate non sono intrinsecamente né maschili né femminili, semplicemente sono.

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E comunque femminile e maschile sono concetti astratti e largamente arbitrari. Tanto per fare un paio di esempi: Prima del novecento il colore rosa indicava i bambini, l'azzurro le bambine. Se ci accordiamo sul fatto che le unghie laccate siano espressione di virilità, così è, anche se per convenzione le unghie laccate sono considerate femminili, ma in realtà le unghie laccate non sono intrinsecamente né maschili né femminili, semplicemente sono.

 

Il fatto che siano convenzionali non significa che non siano reali.

 

Se ti presenti a casa mia vestito con enormi scarpe, un buffo gilet,

la faccia dipinta di bianco, con un naso rosso di plastica e una parrucca verde

per quanto mi riguarda sarai vestito da clown.

Certo, "per convenzione" è vero: ma non si può essere intrinsecamente clown.

 

In molte sottoculture giovanili l'orecchino, i capelli lunghi e le unghie laccate

non sono considerati affatto "espressioni di femminilità".

E - al contrario - un gay effeminato potrà indossare un boa di struzzo o una maglietta di rete

che sono espressioni della sua effeminatezza

anche se hanno pochi o nessun contatto con la femminilità delle donne biologiche.

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Dalla determinazione con cui ti esprimi non capisco se questo distinguo cristallino che avanzi venga da una conoscenza effettiva di quello di cui parli o se si tratta soltanto di una rielaborazione di quanto scritto da utenti vari sul topic ...

 

 

 

NNGB dovrebbe essere inteso solo il comportamento
 

 

È una mia idea, cioè il modo in cui trovo non ideologico, e che considererei importante e 'politicamente' interessante e forse incidente, parlare di NNGB: è il modo che dovrebbe prevalere, a mio parere, secondo ragione. E la mia frase che hai citato presuppone quel "dovrebbe" (che anche dopo è ripetuto): non mi esercito a fare i riassuntini dei post dei forumisti :D 

 

Sul convenzionale ti ha risposto molto bene Almadel.

 

Si può aggiungere che è vano stilare una lista di caratteri che hanno fluttuato, o si sono mutati in un senso o nell'altro, lungo l'arco di secoli o millenni: noi viviamo non sull'arco di secoli, ma una vita infinitamente più breve, qui e ora, cioè nelle coordinate di una cultura data: non possiamo riferirci che a quella. 

 

Se si contesta il dato culturale, che è nomos, e per questo può essere decostruito, non si può poi contestare la realtà, come dice Almadel, o anche solo l'efficacia denotativa, del nomos stesso, che è il fondamento della teoria in questione.   

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Il fatto che siano convenzionali non significa che non siano reali.

 

Se ti presenti a casa mia vestito con enormi scarpe, un buffo gilet,

la faccia dipinta di bianco, con un naso rosso di plastica e una parrucca verde

per quanto mi riguarda sarai vestito da clown.

Certo, "per convenzione" è vero: ma non si può essere intrinsecamente clown.

 

In molte sottoculture giovanili l'orecchino, i capelli lunghi e le unghie laccate

non sono considerati affatto "espressioni di femminilità".

E - al contrario - un gay effeminato potrà indossare un boa di struzzo o una maglietta di rete

che sono espressioni della sua effeminatezza

anche se hanno pochi o nessun contatto con la femminilità delle donne biologiche.

Ok...ma il punto è: che succede a chi non si riconosce in queste convenzioni? 

Succede (e penso che questo lo riconosciamo tutti) che si viene considerati dei "sovvertitori dell'ordine naturale" o degli strambi (quando va bene). Per superare questo è naturale quantomeno riflettere sul senso di certe convenzioni.

 

 

"smalto sulle unghie" (che è una tipica pratica femminile, e per nulla maschile". 2 e per dipiù "smalto rosa" (che non è ad es. lo smalto bianco incolore che anche alcune donne usano).

E perché è una tipica cosa femminile? E non voglio sapere il motivo empirico ma quello logico. Semplicemente non ci sta.

È ovvio, alla fine, che viviamo in un mondo in cui le convenzioni sono dappertutto...ed è anche una cosa naturale, perché sono un elemento importante del vivere sociale. E in alcuni casi fondamentale: si pensi alla lingua. In questo caso se uno non rispetta la convenzione è un casino...ma il caso degli stereotipi di genere è più complesso, perché (questa è la mia visione), si tratta di convenzioni che hanno a che vedere con l'identità delle persone che è invece complessa e che non sempre si può rispecchiare in esse. Quindi la convenzione può risultare dannosa... E allora è ovvio che essa continuerà ad esistere ma non può diventare una categoria normativa...

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Ogni individuo rispetto alla società, si dovrebbe definire nella

sua unicità anche attraverso differenze e caratteristiche proprie

il problema nasce nel momento in cui ad "individuo" sostituisco

"persona"

 

Tu hai scritto l'identità delle "persone"

 

Noi viviamo in un paese che ha una Costituzione "personalistica"

che è il frutto di una cultura cattolica detta "personalismo" cioè della

idea che l'uomo si realizza nella "relazione" ( in senso cristiano con

Dio e poi con il Prossimo, in senso laico  con la Natura ed i legami sociali )

 

Se la mia identità fra capacità di autodeterminazione e relazionalità, è totalmente

sbilanciata sul secondo elemento, la "relazionalità",  io sono spinto al conformismo

ma il problema non sta tanto forse nelle varie norme sociali, quanto nel fatto che è

interiorizzata l'idea di dovercisi adattare per poter avere una identità

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Ok...ma il punto è: che succede a chi non si riconosce in queste convenzioni? Succede (e penso che questo lo riconosciamo tutti) che si viene considerati dei "sovvertitori dell'ordine naturale" o degli strambi (quando va bene). Per superare questo è naturale quantomeno riflettere sul senso di certe convenzioni.

 

Non tutte le stramberie sono marcate secondo il genere.

Se io da domani uscissi di casa vestito come il personaggio di un telefilm

non verrei classificato come NNGB, ma come non-convenzionale.

 

Perché io possa essere NNGB dovrei fare qualcosa attribuibile al sesso opposto.

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L'uomo che fa le pulizie se vuole passare da me (due volte a settimana) a esprimere tutto il repertorio sarà accettato pienamente visto che fosse per me altro che terra dei fuochi.

 

Ma poi, "fascinazioni sinistre" addirittura parlando di comportamenti non propriamente consoni al gender? Ma chi se ne importa, anzi spero che ai bambini di adesso venga insegnato di potersi vestire come cavolo gli pare sia da principesse che da cowboy.

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Ho dovuto rispondere si in quanto da ragazzo mi è capitato qualche volta di mettermi (ovviamente di nascosto) alcune cose di mia mamma per imitare una mia professoressa delle scuole medie alla quale ero molto affezionato (per inciso una delle tre donne che hanno lasciato un segno nella mia vita e che non ho dimenticato), tuttavia a parte questo episodio e l'abitudine a guardare il cartone animato Candy Candy non ricordo di avere mai avuto altri comportamenti "ambigui", giocavo con le pistole, la spada di zorro e i modellini dei robot e non mi sono mai sognato di desiderare una barbie.

 

Comunque generalizzando ho sempre avuto problemi a relazionarmi con gli altri maschietti, in quanto ero decisamente molto più calmo, riflessivo e quasi privo di atteggiamenti aggressivi, in questo ero più simile alle bambine, come tutti i ragazzini mi capitava di fare la lotta con altri ragazzi e ricordo che le prendevo sempre da tutti anche da quelli più piccoli, inoltre quando ero bambino o ragazzino io (si parla della seconda metà degli anni 80) il tempo libero non si passava su internet o sui videogiochi ma a giocare a calcio o calcetto e ricordo che era un disastro, detestavo (e detesto) quel gioco e avevo costantemente problemi a socializzare,e ne ho ancora oggi che sono aduto (anche se in forma minore).

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Per voi un uomo che fa le pulizie di casa sarà da considerarsi effeminato ?

 

Qui vale il discorso di Isher, cioè non viviamo più in una società

in cui la donna sta casa e l'uomo lavora, abbiamo scuole miste

da decenni, le donne hanno accesso a tutte le professioni etc

Cioè non possiamo prendere come riferimento nel 2015 qualcosa

che esiste ora, solo in Arabia Saudita

 

Questo però non significa affatto che vi sia stata una dissoluzione

totale dei ruoli, soprattutto nell'ottica di una "effeminatezza"

 

La contadina è femmina perché porta il fazzoletto e lavora nell'aia

etc. ma non è certo un modello di virtù femminili, se poi è Toscana

non disdegna neanche di bestemmiare Lol

 

E' nel momento in cui la donna arriva in città e la modernità impone

di superare una rigida distinzione dei ruoli sociali, che si ridefiniscono

la femminilità e la mascolinità, attribuendo loro una connotazione più

spiccatamente sessuale ( è una sorta di controbilanciamento della

maggiore uguaglianza )

 

Ecco che compare il rossetto, lo smalto delle unghie, gli interessi femminili

un certo modo di vivere ed atteggiarsi che è proprio della femmina etc 

 

Una spiegazione storico-sociale si può dare ed ha una sua logica

più o meno efficace nel cogliere il senso di una trasformazione sociale.

Poi in Italia questo fenomeno, essendo l'Italia un paese maschilista ed

avendo avuto il fascismo laddove altri avevano già le suffragette etc si

atteggia in modo peculiare, cioè alla donna viene attribuito un doppio ruolo

perché il maschio è restio a collaborare in casa.

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cioè alla donna viene attribuito un doppio ruolo perché il maschio è restio a collaborare in casa.

 

A me adesso pare il contrario.

 

La percentuale di maschi che fa la spesa, lava, cucina e stira

è enormemente superiore alla percentuale di femmine

che fanno piccole riparazioni elettroniche, elettriche, meccaniche e simili.

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