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Situazione dei diritti LGBT nel mondo.


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Il Parlamento del Ciad ha appena approvato una legge che rende illegale l'omosessualità: il provvedimento era stato proposto nel 2014, ma non passò. Il reato prevedeva nella prima versione del decreto dai 10 ai 15 anni di carcere.

 

Ora invece è stata criminalizzata: chi viene colto in flagrante viene processato di fronte a una Corte.

 

Il primo ministro Delwa Kassiré Koumakoye ha dichiarato: «L’omosessualità è condannata da tutte le religioni. Non possiamo perdonare qualcosa che Dio stesso rigetta solo perché gli occidentali lo dicono. Ho l’impressione che, in particolare nel Ciad, viviamo con le idee degli altri. Non abbiamo le nostre idee! Ma per il governo, la legge appena passata è una giusta via di mezzo tra l’opinione pubblica conservatrice e l’intransigenza della comunità internazionale sulla protezione delle minoranze».

Edited by Rotwang
  • 2 weeks later...

Taiwan, arriva il primo “sì” per i matrimoni gay

 

Il parlamento di Taipei, grazie anche al forte appoggio del governo, ha mosso il primo passo importante per trasformare Taiwan nel primo paese asiatico a riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso: una commissione parlamentare ha approvato il disegno di legge che permetterà alle coppie omosessuali di sposarsi. Ora deve arrivare il voto positivo dell’assemblea parlamentare, dopo una discussione che è prevista per aprile o maggio del 2017.

 

La comunità LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali) dell’isola è comunque già in festa, come anche gli attivisti della Cina continentale. Per esempio, Ah Qiang, fondatore dell’associazione cinese dei parenti e degli amici di omosessuali PFLAG China, ha dichiarato a Global Times che il voto taiwanese è una “pietra miliare fondamentale per tutta la regione”, immaginando che i progressi sull’isola indipendente possano avere influenze importanti anche per la Cina comunista.

 

La proposta in discussione non modificherà l’attuale articolo del codice civile che regola i matrimoni e che fa esplicito riferimento al fatto che gli sposi siano un uomo e una donna, ma aggiungerà semplicemente un nuovo articolo in cui si affermerà che anche le coppie dello stesso sesso possono convolare a nozze. Il piccolo escamotage serve soprattutto per rassicurare l’opinione pubblica sul fatto che semplicemente si allargano i diritti e che le coppie eterosessuali non saranno in alcun modo danneggiate.

 

http://www.ilgrandecolibri.com/taiwan-arriva-primo/

Edited by Uncanny

Insomma una trovata all'italiana e la sue famiglie 'speciali' lol

A me non sembra affatto la stessa cosa.

Semplicemente invece di dire "il matrimonio si stipula fra due parti indipendentemente dal sesso", si dice "il matrimonio si può stipulare o fra un uomo ed una donna o fra individui dello stesso sesso".

Ma di fatto non ci sono disparità di trattamento e nessuna "ghettizzazione".

 

Comunque l'articolo non specifica che oltre al matrimonio la legge comprende tutti i diritti adottivi, rimane esclusa solo la presunzione di paternità.

  • 2 weeks later...

Corriere della Sera

 

Tutto si può dire di Marcelo Crivella, tranne che sia un uomo qualunque. Ingegnere, compositore, pastore evangelico, ex tassista e missionario in Africa, cantante gospel (stile brasiliano), senatore e dal primo gennaio sindaco di Rio de Janeiro, oltre sei milioni di abitanti. Lui stesso «confessa» nella sua ultima hit, Seu Israel (sono Israele) dall’album «Dio vede»: «Sono stato creato per lottare e vincere, senza paura, per prevalere come la luce sulle tenebre. Io vincerò».

 

La vittoria elettorale
Ha vinto, in effetti. L’ex vescovo della Chiesa Universale del Regno di Dio (fondata da suo zio, Edir Macedo), al ballottaggio dello scorso ottobre, ha umiliato la sinistra con il 59 per cento dei voti. Merito degli elettori evangelici, i più poveri e meno istruiti, quelli che finora non si prendevano neppure la briga di andare alle urne. «Ringrazio i miei fratelli, oltre il 90 per cento degli evangelici di Rio mi ha votato», ha dichiarato il neosindaco nel suo discorso di investitura, attribuendo il suo successo ad un «disegno di Dio».
 
Ex ministro di Rousseff
Non è l’inizio di una teocrazia, e Crivella non è un miracolato dalla fede. Politico conservatore di lungo corso, ha navigato a vista per oltre vent'anni nei Palazzi di governo, fra Rio e Brasilia, servendo anche come ministro della Pesca sotto l’ex presidente (di sinistra) Dilma Rousseff. Quando il vento è cambiato, Crivella e il suo Partido Republicano Brasileño — ferocemente antiabortista e autore di un disegno di legge che obbligherebbe gli psicologi a curare l’omosessualità come «devianza» — hanno virato assieme agli altri e votato l’impeachment di Rousseff.
 
Un «muro» per Rio
Ora, però, gli evangelici non si accontentano più di fare proselitismo o da spalla ad altri partiti. Marcelo è la loro avanguardia, alla guida di una delle megalopoli più grandi, pericolose e iconiche del mondo. Una città, Rio, che il neosindaco, scimmiottando Trump, vorrebbe difendere con un muro «come quello di Gerusalemme, perché non entrino più armi e droga». Parole forti, che sembrano una eco delle sue posizioni oltranziste in materia di aborto (ancora vietato in Brasile), famiglia e omosessualità.
 
Gay e «spiriti immondi»
Durante la campagna elettorale il quotidiano O Globo scovò un saggio — Evangelizzando l’Africa, del 2002 — in cui l’allora missionario quarantenne affermava che «gli omosessuali sono vittime di spiriti immondi» e che la Chiesa cattolica «predica dottrine diaboliche» e incita «i suoi innocenti fedeli ad adorare idoli e venerare Maria come una dea protettrice». Nel frattempo, il sindaco si è scusato per le sue frasi «giovanili e estremiste» e ha moderato i toni. La sua ultima mossa a sorpresa è stata la nomina di varie donne e un ex guerrigliero nel suo gabinetto.
 
Parola d’ordine: austerità
Prese le redini della città carioca, con un discorso carico di riferimenti a Dio e ai «valori della famiglia», adesso Crivella è costretto ad affrontare realtà più prosaiche delle sue teorie creazioniste: «La parola d’ordine è austerità: proibito sprecare», ha detto nella sede del Consiglio municipale. Finita la festa olimpica, anche Rio fa i conti con una recessione nazionale che per due anni di fila ha superato il 3,5 per cento (ed era dagli anni Trenta che il Brasile non soffriva un biennio di crescita negativa).
 
La «bancada» evangelica
Crivella promette tagli e risparmi. Se riuscirà a salvare economicamente la città del samba, assicurano gli analisti politici, la sua stella punterà ancora più in alto, fino alla presidenza del Brasile (succedendo all’opaco, poco amato e mai eletto Michel Temer). Dalla sua parte ha la sempre più potente lobby degli evangelici — la cosiddetta «bancada» — che, in un Paese a stragrande maggioranza cattolica, fra il 2000 e il 2010 sono cresciuti del 61 per cento: oggi contano su 88 deputati e tre senatori (+14% nell’ultima legislatura), e vogliono un peso maggiore nel potere esecutivo del Paese.
 
La moglie «sottomessa»
Come da tradizione (o stereotipo), dietro ad un uomo di successo c’è sempre una donna, o meglio una moglie perfino più ortodossa di lui, Sylvia Jane, scrittrice e madre di tre figli, che in un libro ha paragonato gay, divorziati e drogati a «onde terribili» che minacciano la famiglia. La signora Crivella si è spinta fino a difendere la «sottomissione» delle mogli: «In fondo, significa stare sotto la stessa missione», ha assicurato alla radio. Sui social network è già una star, sarà per quel suo parlare senza peli sulla lingua anche quando racconta il primo incontro con il diciassette Marcelo, surfista su una spiaggia di Rio, «con il petto tutto scolpito». Che oggi, invece, assicura la mogliettina, «ogni tanto si fa il botox».
Edited by Rotwang
  • 3 weeks later...

La Repubblica

 

Dopo i richiedenti asilo, potrebbe essere la volta degli omosessuali: secondo il Washington Post, la Casa Bianca sta valutando la possibilità di annullare le tutele per gli LGBT che lavorano nel governo federale. Citando non meglio precisate fonti "informate", il quotidiano scrive che circola a Washington una bozza di potenziale ordine esecutivo con cui verrebbe revocata la direttiva dell'ex presidente Barack Obama che vieta le discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere fra i dipendenti federali e da parte dei soggetti cui il governo degli Stati Uniti assegna appalti.

Il giornale precisa che le fonti hanno chiesto l'anonimato perché ancora non è stata presa una decisione definitiva. La politica sull'argomento è ancora "fluida" ed è tutt'altro che certo che il presidente Donald Trump alla fine scelga di firmare un decreto che cancelli le garanzie estese da Obama a gay, lesbiche, bisessuali e trangender.

Il Washington Post ricorda come la questione stia particolarmente a cuore al vice presidente Mike Pence, che da governatore dell'Indiana firmò un provvedimento sulle libertà religiose che secondo i gruppi per i diritti dei gay apriva le porte alla discriminazione legalizzata. Le proteste a livello nazionale indussero poi Pence e il parlamento dello Stato ad ammorbidire quel provvedimento.

Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer non ha voluto commentare la notizia: "Non parlo di ordini esecutivi che potremmo o non potremmo emanare - si è limitato a dire - Ce ne sono tanti, tante cose di cui il presidente ha parlato e che continuerà ad attuare, ma ora non abbiamo nulla su quel fronte".

James Esseks, direttore del programma LGBT dell'Unione americana per le libertà civili, ha sottolineato che qualsiasi tentativo di cancellare o annacquare l'ordine esecutivo di Obama equivarrebbe a una mossa volta ad "autorizzare la discriminazione". "L'amministrazione Trump ha dimostrato che vuole andare contro i valori fondamentali americani di libertà e uguaglianza ed è inquietante che potrebbe prendere di mira anche le persone LGBT", ha aggiunto notando che in ogni caso l'impatto di una decisione del genere sarebbe mitigato perché la legge federale vieta la discriminazione sulla base del sesso e molti tribunali hanno interpretato come tale la discriminazione per orientamento sessuale o identità di genere.

L'ordine esecutivo firmato da Obama nel 2014 si componeva di due parti: estendeva all'identità di genere le tutele nelle assunzioni federali, che già vietavano le discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale, e stabiliva che le società che fanno affari con il governo degli Stati Uniti dovessero esplicitamente rifiutare la discriminazione contro gay e transgender. Una norma che si applica 24mila imprese che impiegano circa 28 milioni di persone. E che fu aspramente criticata perché non prevedeva eccezioni per le organizzazioni religiose che fanno affari con il governo, come quelle cattoliche.

Ho già messo nell'altro thread ("Trump si è già mosso") una dichiarazione in cui la Casa Bianca afferma di non avere intenzione di annullare le direttive di Obama coerentemente alle dichiarazioni in campagna elettorale di Trump di voler "proteggere la comunità LGBTQ".

Edited by Uncanny
  • 2 weeks later...

Gaypost

 

Aveva tutta l’aria di essere un normale sabato sera, alla discoteca lgbt “Super Super” di Zagabria. Invece, sabato scorso, mentre ballavano, le persone presenti hanno iniziato ad avere difficoltà a respirare, tutto si è annebbiato, improvvisamente, ognuno ha iniziato a gridare, a spaccare le finestre per fare entrare l’aria, chi era più vicino alla porta, è scappato fuori. Ignoti hanno attaccato il locale con gas lacrimogeni e solo per puro caso, la folla presa dal panico non ha provocato morti.

 

Due persone sono rimaste ferite, mentre tutti gli altri hanno dovuto fare i conti con difficoltà respiratorie, bruciore agli occhi e con la paura, ovviamente. L’aggressione si è verificata intorno alle 3.30 del mattino, secondo quanto riferisce il sito Osservatorio Balcani e Caucaso, quando la pista del locale era piena zeppa di gente che ballava e si divertiva. Una sola la rampa di scale che porta fuori dall’edificio, dove la gente si è riversata in massa, rischiando di calpestarsi a vicenda.

 

La comunità LGBT della capitale croata è scesa in piazza contro l’omofobia. Un’imponente manifestazione intitolata “L’amore è e resterà più forte dell’odio” e voluta anche dagli organizzatori del Zagreb Pride.

Non si registravano aggressioni di massa dal 2007, quando era fallito il tentativo dilaciare alcune bottiglie Molotv. Ed è dal 2010, raccontano gli attivisti croati, che non si registravano attacchi a singole persone che partecipavano ai pride. Insomma, proprio quando la situazione sembrava essersi tranquillizzata, torna la violenza omofobica in Croazia. Secondo Jelena Poštić coordinatrice del Zagreb Pride, nell’ultimo periodo è evidente un inasprimento dei toni e un ritorno della violenza. A partire da quella verbale, registrata sui social network. Una violenza in qualche modo avallata dal governo che continua a lanciare segnali negativi, come la scelta di un rappresentante dell’estrema destra a responsabile dei diritti umani presso il ministero degli Esteri.

Edited by Rotwang

Il parlamento finlandese conferma la legge sui matrimoni e sulle adozioni gay. Centoventi parlamentari hanno respinto una petizione pubblica che chiedeva di abrogare la legge che permetterà i matrimoni tra persone dello stesso sesso. La legge, approvata nel 2014, entrerà in vigore in marzo e porrà fine alla distinzione tra unioni civili e matrimoni eterosessuali, permettendo alle coppie gay di adottare bambini e condividere il cognome. La Finlandia, che ha introdotto le unioni civili nel 2002, è l’ultimo paese scandinavo a riconoscere i matrimoni omosessuali.

Edited by Rotwang
  • 2 weeks later...

La Slovenia ha legalizzato i matrimoni omosessuali: in tutto lo Stato è permesso celebrare nozze tra persone dello stesso sesso, a patto che non adottino bambini. Ksenija Klampfer, responsabile dei matrimoni civili in un comune, ha detto: “siamo molto felici e orgogliosi perché il matrimonio tra due persone dello stesso sesso rappresenta il primo passo verso una società più inclusiva nella quale tutti abbiano gli stessi diritti”.

La Slovenia ha legalizzato i matrimoni omosessuali: in tutto lo Stato è permesso celebrare nozze tra persone dello stesso sesso, a patto che non adottino bambini. Ksenija Klampfer, responsabile dei matrimoni civili in un comune, ha detto: “siamo molto felici e orgogliosi perché il matrimonio tra due persone dello stesso sesso rappresenta il primo passo verso una società più inclusiva nella quale tutti abbiano gli stessi diritti”.

Questa cosa l'ho letta un po' ovunque, dai siti lgbt italiani a quelli internazionali, ma è falsa.

La Slovenia non ha legalizzato i matrimoni omosessuali, ha legalizzato delle unioni civili con gli stessi diritti del matrimonio ad eccezione di quelli adottivi e la fecondazione artificiale. E' simile alla legge che abbiamo in Italia.

Il matrimonio era stato approvato in parlamento nel 2015 ma è stato poi abrogato con un referendum. Dopo il referendum allora è stata approvata questa nuova legge sulle unioni civili e anche in questo caso i conservatori si erano mossi per raccogliere firme per un referendum che però è stato dichiarato inammissibile.

Una legge sulle "partnership registrate" c'era comunque già dal 2006, ma dava diritti molto limitati.

In Irlanda del Nord, in seguito alle elezioni, è molto probabile che si otterrà il matrimonio egualitario a breve.

Il DUP, il partito unionista protestante, ha infatti perso la possibilità di bloccarlo con la petition of concern come ha fatto spesso negli ultimi anni. Per richiedere la petition of concern sono necessarie 30 adesioni e il DUP ha ottenuto solo 28 seggi.

 

Su cos'è la petition of concern copio dall'inglese (non mi va di stare a tradurre):

"Any vote taken by the Assembly can be made dependent on cross-community support if a petition of concern is presented to the Speaker. A petition of concern may be brought by 30 or more MLAs. In such cases, a vote on proposed legislation will only pass if supported by a weighted majority (60%) of members voting, including at least 40% of each of the nationalist and unionist designations present and voting. Effectively this means that, provided enough MLAs from a given community agree, that community (or a sufficiently large party in that community) can exercise a veto over the Assembly's decisions. The purpose is to protect each community from legislation that would favour the other community, but it has also been used to deny the opportunity to move forward on human rights initiatives such as same sex marriage which is opposed by the DUP."

Edited by Uncanny

Leggo ora che Gibilterra (32 mila abitanti) nell'ottobre del 2016 aveva approvato con voto unanime il matrimonio egualitario che è poi entrato in vigore a dicembre. Il primo matrimonio è stato celebrato il giorno dopo l'entrata in vigore della legge.

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L'isola di Jersey (100 mila abitanti), una Dipendenza della Corona britannica, aveva approvato il matrimonio egualitario due anni fa in linea di principio, ma verrano implementati i necessari cambiamenti legislativi solo ora, a quanto sembra entro marzo.

Edited by Uncanny
  • 3 weeks later...

Una commissione di giudici della Corte suprema in Taiwan ha iniziato venerdì 24 marzo 2017 l'udienza per un caso che potrebbe rendere il paese il primo a introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Asia.

 

Il caso è stato sollevato dall'attivista gay Chi Chia-wei, che aveva chiesto di registrare il suo matrimonio con il partner nel 2013. La richiesta è stata respinta dalle autorità della capitale Taipei.

 

Intanto, nel parlamento di Taiwan è in corso un dibattito su una proposta di legge che legalizzerebbe il matrimonio gay. La vicenda ha provocato la reazione dei conservatori che hanno contestato il progetto di legge negli ultimi mesi.

 

Secondo la legge del paese, il matrimonio è consentito solo tra uomini e donne e un'unione tra persone dello stesso sesso è incostituzionale.

 

 

https://www.tpi.it/mondo/taiwan/taiwan-diventare-primo-paese-asiatico-legalizzare-matrimoni-gay

  • 1 month later...
  • 3 weeks later...

Poco dopo l'inizio di una marcia LGBT dallo slogan 'Senza paura' a Chișinău, capitale della Moldavia, questa è stata fermata per evitare scontri coi gruppi ortodossi del Festival della Famiglia tradizionale. Allo stesso tempo il presidente della Moldavia, Igor Dodon, è stato citato dalla stampa per la seguente affermazione: "Non ho mai promesso di essere il presidente dei gay, avrebbero dovuto eleggerne uno proprio".

La marcia aveva lo scopo di attirare l'attenzione per la mancanza di un riconoscimento e di protezione degli LGBT moldavi, mentre poco tempo fa la Moldavia stessa aveva ipotizzato l'introduzione di un divieto di "propaganda gay" simile a quello in vigore in Russia. Amnesty International ha criticato Dodon per le sue parole, che vanno contro la Costituzione moldava, che vieta al capo di Stato di incitare all'odio e obbliga a rispettare i diritti individuali.

Precedenti marce sono state fermate proprio da ultraortodossi conservatori. Il paese dell'Europa orientale aveva introdotto una legge anti-gay anni fa, successivamente abrogata nella speranza di entrare nell'Unione europea. La stessa Chiesa ortodossa nazionale aveva combattuto molto contro l'abrogazione della legge, sostenendo che fosse l'inizio dell'"islamizzazione e dell'omosessualizzazione" della Moldavia.

Edited by Rotwang

Taiwan, sentenza storica: proibire i matrimoni gay è incostituzionale.

 

La Corte costituzionale si è espressa a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso. Il parlamento dovrà varare una legge entro due anni.

 

In una sentenza che si rivela storica, la Corte costituzionale di Taiwan si è espressa in favore di matrimoni fra persone dello stesso sesso e ha quindi chiesto al Parlamento di emendare il codice civile in questo senso entro due anni, dichiarando incostituzionale la legge taiwanese che proibisce i matrimoni gay.

 

I diritti Lgbt (di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) nella libera repubblica di Taiwan sono stati considerati come tra i più progressisti dell'Asia orientale. Il potere esecutivo ("Executive Yuan") della repubblica ha introdotto la proposta di legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso già nel 2003, ed è stato il primo paese dell'intero continente asiatico a farlo.

 

Il parlamento taiwanese, quindi, dovrà introdurre una specifica legislazione entro e non oltre i due anni, altrimenti le coppie omosessuali potranno, allo scadere di questi, comunque registrare il proprio matrimonio e sposarsi, godendo così degli stessi diritti delle coppie eterosessuali.

 

Il dibattito sulla legalizzazione dei matrimoni gay dura sull’isola da più di 14 anni. Ma solo a fine Dicembre 2016 in parlamento è stata presentata una proposta di legge, che ha superato una prima votazione (ne servono altre due), e che ha avuto anche l’endorsement della neoeletta presidente Tsai-Ing-wen. E’ da credere, adesso, che la strada sia spianata per l’iter legislativo. I recenti sondaggi, hanno mostrato come la società taiwanese sia favorevole al matrimonio egualitario, anche se le minoranze tradizionaliste e religiose (soprattutto di componente cristiana) hanno fatto sentire la propria voce con forza, aumentando i propri consensi, via via che l’uguaglianza diveniva sempre più verosimile.

 

La sentenza della Corte Suprema di Taiwan è storica. E’ infatti il primo paese asiatico a riconoscere un tale diritto. E le associazioni LGBT sperano che questo possa fare da sprone anche per altri paesi dell’aerea.

 

http://www.globalist.it/world/articolo/1000824/taiwan-sentenza-storica-proibire-i-matrimoni-gay-a-incostituzionale.html

Dichiarazione ufficiale della presidente di Taiwan Tsai Ing-wen riguardo la sentenza della corte costituzionale:

 

"Office of the President's position on Judicial Yuan Interpretation No. 748

 

First, the law must protect the people's freedom of marriage and right to equality. Under our Constitution, interpretations issued by the Justices of the Constitutional Court are binding upon individuals, and upon government agencies at all levels, throughout the entire country.

 

Second, all government agencies, acting in accordance with the interpretation and taking into account a full range of views, are requested to move as quickly as possible to draft legislative bills and forward them to the Legislative Yuan for deliberations. These bills must be passed by the Legislative Yuan in a timely manner.

 

Third, President Tsai Ing-wen calls upon everyone in our society to show an attitude of understanding, tolerance, and respect toward those who hold opinions that differ from their own. The president is confident that the mechanisms of democracy in Taiwan are mature enough to resolve dissent."

  • 2 weeks later...

In Irlanda Leo Varadkar diventerà presto primo ministro, dopo essere stato eletto leader di Fine Gael, partito di centro-destra al governo.

 

È dichiaratamente gay e fidanzato e fu sostenitore molto attivo del Sì al referendum sul matrimonio egualitario. Non è comunque ancora sposato.

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Nella seguente mappa di Termometro Politico è proposto il dato di accettazione dell'omosessualità nel mondo, paese per paese. In termini percentuali è indicata la frequenza della risposta negativa "non accettabile".

 

I dati provengono dalla "Global Views on Morality" del PEW Research Center. Il paese col maggior grado di accettazione sociale agli LGBT è la Spagna. Non a caso Madrid è stata definita una delle capitali gay del mondo. La maggioranza delle nazioni che accettano prevalentemente l'omosessualità è in Europa. L'Italia è tutto sommato aperta agli LGBT con un 59% e solo un 19% degli italiani continua a considerarli socialmente inaccettabili, dimostrando un grado di tolleranza, rispetto ad altri paesi, decisamente alto.

 

Dall'altra parte il Ghana, ex colonia britannica e con un impianto istituzionale "europeo", è uno dei paesi più intolleranti tra quelli rilevati. Il 98% dei ghanesi intervistati ritiene inaccettabile l'omosessualità. Seguono Giordania ed Egitto, col 95%.

 

Per i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) l'accettazione dell'omosessualità è ancora un tabù. I più reticenti sono i russi, poi gli indiani, i sudafricani e i cinesi, ma per tutti la disapprovazione supera il 60%. Il Brasile è sotto questa media, ma presenta una certa rigidità col 39% dei brasiliani che ritengono inaccettabile l'omosessualità, un po' come il 37% degli statunitensi.

Gli Stati Uniti (di parecchio) più omofobi dell'Italia, non l'avrebbe mai detto nessuno! Mi sorprende in positivo la Spagna e in negativo la Grecia, abbastanza sorprendente essendo due paesi di mentalità molto simile.

A me il dato degli Stati Uniti non stupisce per niente e le altre rivelazioni sono in linea con questa. È pieno di fondamentalisti evangelici omofobi, in particolare nella Bible Belt. Gli USA non sono solo New York e la California, l'elezione di Trump dovrebbe averlo reso chiaro.

 

Mi stupisce invece il 68% del Senegal, che francamente trovo poco realistico. Ho letto articoli allucinanti riguardo la situazione là e altre rivelazioni come quella dell'Afrobarometer vedono il Senegal come il paese africano più intollerante verso gli omosessuali con un'accettazione dell'omosessualità del 3%.

Di certo non è paragonabile al Sudafrica come sembra suggerire questa mappa.

L'appena rieletto primo ministro di Malta Joseph Muscat ha affermato che la prima legge che farà approvare nel suo nuovo mandato sarà quella sul matrimonio egualitario. Anche il partito di destra di opposizione è favorevole.

Edited by Uncanny
  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

La Merkel ha affermato che il voto sul matrimonio egualitario non deve essere una questione di partito, ma va lasciata libertà di coscienza al singolo parlamentare. Ammorbidisce così la sua posizione di opposizione al matrimonio egualitario.

 

La dichiarazione arriva dopo che tutti i partiti potenziali alleati di governo hanno posto il supporto al matrimonio egualitario come condizione necessaria per una coalizione post elezioni di settembre.

Ad affermare ciò sono stati i socialdemocratici, i verdi e i liberali del FDP e senza il supporto di uno di essi la Merkel non avrà speranza di avere una maggioranza in parlamento. AfD è contraria al matrimonio egualitario ma è esclusa una sua alleanza con la CDU mentre la sinistra radicale Die Linke è a favore del matrimonio egualitario ma è comunque esclusa da un'alleanza con la CDU.

 

Alla dichiarazione della Merkel è anche seguita quella del leader del SPD Schulz che ha detto di volere un voto in parlamento sul matrimonio egualitario subito entro questa settimana.

 

Se si avesse un voto oggi è facile che la legge passerebbe. Socialdemocratici, Verdi e Die Linke hanno da soli 320 seggi su 630 e inoltre anche una parte della CDU voterebbe a favore del provvedimento.

 

Prima o dopo le elezioni di settembre è probabile dunque che anche la Germania avrà il matrimonio egualitario.

Edited by Uncanny

E' una strategia politica,

ma quanto mi infastidisce questa roba della ''libertà di coscienza'' associata al matrimonio egualitario (o alle unioni civili, per stare in ambito italiano).

Manco si stesse legiferando sull'introduzione della pena di morte.

La Merkel è ben consapevole che gran parte dei tedeschi sia a favore del matrimonio egualitario, quindi ha assunto una posizione né troppo dura per non alienarsi l'elettorato CDU più progressista né di chiara apertura per non alienarsi la base più conservatrice.

Poi comunque dovrà per forza trovare degli alleati per avere una maggioranza dopo le elezioni di settembre visto che la CDU da sola non avrà mai la maggioranza assoluta, quindi la dichiarazione è funzionale anche in questo senso.

 

La libertà di coscienza associata ad una questione del genere è certamente fastidiosa, ma meglio così che avere un partito vincolato ad una posizione di opposizione. Si tratta pur sempre di un partito di centro-destra conservatore con pure l'aggettivo "cristiano" nel nome.

Ad un anno dall'approvazione delle unioni civili in Italia, leggiamo che in Germania le si veda come superate e si lavora, sia pur lentamente, per il matrimonio egualitario.

Intendiamoci, la Cirinnà è un passo importantissimo ed è giusto festeggiarla ma è evidente che è una legge vecchia.

A quanto pare il voto sul matrimonio egualitario con adozioni comprese è stato fissato questo venerdì, l'ultimo giorno possibile prima della pausa estiva.

Ci si aspetta che sarà approvato.

 

La Merkel afferma di aver cambiato idea sulla questione dopo avere avuto un “incontro memorabile” con una coppia di donne lesbiche della costa baltica della Germania con otto bambini in affidamento.

 

È chiara comunque la strategia politica di avere un voto subito prima delle elezioni che molto probabilmente sarà positivo: sarà così tolto a Schulz uno dei suoi cavalli di battaglia.

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