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Cineconsiglio: short skin


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Solita programmazione ad minkiam (complimenti a Good film sto giro: DUE-sale-due a Roma; non so quante altre in giro per l'Italia, ma temo pochissime .)

 

E' un piccolo gioiellino fresco, vivace & brillante visto a Venezia l'anno scorso che straconsiglio, anche se non è gay-themed.

A settembre l'ho recensito così.

Chi può, lo vada a vedere nel week end (chè non ha avuto promozione e se non lo salviamo col passa parola, in sala durerà pochissimo!)

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Il 17enne pisano Edo (Matteo Creatini) soffre di una malformazione al prepuzio che gli impedisce una perfetta erezione e lo rende goffo e insicuro nei suoi timidi approcci con l'universo femminile.
Tutti attorno a lui non fanno altro che parlare di sesso: l'amico Arturo, ossessionato dall'idea di perdere la verginità e disposto anche a farlo con un polpo, i genitori di Edo (Bianca Nappi e Michele Crestacci) che lo esortano a provarci con la vicina di casa Bianca, che però lo vede solo come un amico; persino la sorellina Olivia, nella sua ricerca di una cagnolina con cui fare accoppiare il cane di casa, è più disinibita di lui rispetto all'idea del sesso.
Edo invece rifugge il tema, spaventato all'idea di un intervento chirurgico e incapace di confidarsi con parenti o amici.
A far superare le sue paure non saranno le pressioni esterne, ma l'incontro con una ragazza conosciuta per caso in spiaggia e la presa di coscienza che il diventare adulto passa, per forza di cose, anche attraverso la soluzione del suo problema.

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Senza giraci troppo intorno, questo film è un gioiellino.
Tra tante commedie italiane di livello medio-basso, Duccio Chiarini esordisce nel lungometraggio con un piccolo miracolo di equilibri in cui pochi elementi, mixati in modo intelligentissimo, funzionano a meraviglia.
Funziona innanzitutto una storia - il classico racconto di formazione declinato come una tenera, seppure politicamente scorretta, educazione sentimental-sessuale - che non ha la pretesa di dire troppe cose e tutte insieme e che, così facendo, riesce ad avvicinarsi incredibilmente alla quotidianità.
Altra nota di merito è l'assenza di quel distacco tipico da autore onnisciente (vedi il Kids di Larry Clark) ma una sorta di affettuosa e pudica partecipazione ai "dolori del giovane Edo", come recita il sottotitolo del film.

E' una splendida descrizione di tutte le fragilità e debolezze della zona di passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta; in quest'ottica, la scelta del protagonista è perfetta. Piccolo gentiluomo magro e goffo nei movimenti, Matteo Creatini è la personificazione fisica dell'incerto che abita le spalle strette di chi attraversa quel passaggio in cui non si è più ragazzi ma non ancora uomini.

Non a caso somiglia all'Edoardo Gabbriellini di OvosodoShort Skin pare la risposta pisana all'inno allo "scazzo" generazionale del livornese Virzì.

Non va dimenticata poi la colonna sonora internazionale, interamente composta dalle ballate del collettivo canadese dei Woodpidgeon.

Tutti elementi che, sommati, fanno ben presto dimenticare il budget risicatissimo: Short Skin è stato realizzato coi 150mila euro della Biennale College - Cinema per le migliori opere prime o seconde.
Applaudito a Venezia e all'ultima Berlinale, la speranza è che questo piccolo film, più che essere semplicemente apprezzato, riesca a farsi amare da quanta più gente possibile

Edited by freedog
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https://www.gay-forum.it/topic/30017-cineconsiglio-short-skin/
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