Rotwang Posted May 6, 2015 Share Posted May 6, 2015 Il 7 maggio si tengono le elezioni nel Regno Unito. Conservatori e Laburisti hanno pressoché gli stessi risultati nei sondaggi e si profila l'ipotesi di una coalizione. Ecco i programmi dei principali partiti politici britannici. PARTITO CONSERVATORE - DAVID CAMERON Aumento della spesa destinata al National Health Service (servizio sanitario nazionale) di 8 miliardi entro il 2020. Garanzia di accesso al servizio sanitario tutta la settimana. Ritiro del paese dalla Convenzione europea sui diritti umani e introduzione di una Dichiarazione dei diritti britannica. Referendum sulla permanenza nella UE entro il 2017. Portare la soglia dei redditi non tassabili a 12.500 £. Ridurre il tetto dei benefici e dei sussidi che si possono incassare da 24mila a 23mila £. Consentire l'immigrazione nel paese ad un massimo di qualche decina di migliaia di persone. Negoziare nuove norme con la UE sull'accesso degli immigrati a sussidi e benefici solo dopo aver lavorato per un certo numero di anni nel paese. PARTITO LABURISTA - ED MILIBAND Aumento del salario minimo a più di 8 £ l'ora entro il 2019. Impegno a non aumentare le aliquote IVA, dell'imposta sul reddito o dei contributi per la previdenza sociale. Abolizione dello status di "non dom" (residente non domiciliato) di migliaia di persone che vivono nel Regno Unito per non pagare le tasse sui beni e guadagni realizzati all'estero. Fine ai contratti a zero ore, che saranno trasformati in contratti regolari. Riduzione delle rette universitarie ad un massimo di 6mila £ l'anno. Lotta contro l'evasione fiscale. Investimento di 2,5 miliardi di £ più dei Conservatori per garantire l'assunzione di 8mila medici di base, 20mila infermiere e 3mila ostetriche. Garanzia di prenotare appuntamenti col medico di base entro 48 ore ed esami per tumori entro una settimana. Abrogare il piano di privatizzazione del sistema sanitario nazionale previsto dal governo e mettere un tetto sui guadagni delle imprese private sui contratti del sistema sanitario. Rimanere nella UE, ma pretendere riforme per rendere le istituzioni comunitarie più efficienti e utili per il paese. Garanzia di non trasferire i poteri a Bruxelles senza prima tenere un referendum. Sostegno al TTIP (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti). PARTITO LIBERALDEMOCRATICO - NICK CLEGG Approvazione di una legge per portare le emissioni di gas serra a zero entro il 2050. Riduzione dell'accesso allo status non dom, mettendo fine al diritto di ereditarlo. Estensione del diritto di ricevere pasti gratuiti a tutti gli alunni delle elementari. Introduzione di una dichiarazione dei diritti digitale. Diritto di voto dai 16 anni. Tetto di 10mila £ alle donazioni ai partiti politici. Riforma elettorale a livello locale e nazionale per consentire una rappresentanza più proporzionale. Riforma della Camera dei Lord, dimezzandone le dimensioni. PARTITO PER L'INDIPENDENZA DEL REGNO UNITO - NIGEL FARAGE Promozione di un sistema migratorio sul modello australiano, con un divieto d'ingresso ai migranti non qualificati per 5 anni. I lavoratori immigrati potranno avere accesso a benefici e servizi sociali e chiedere la residenza permanente solo dopo aver pagato le tasse e contributi per 5 anni. Deportazione degli stranieri che commettono crimini nel Regno Unito. Aumento di 3.500 unità del personale di difesa delle frontiere, della polizia e dei penitenziari. Uscita dalla giurisdizione della Corte europea dei diritti umani. Referendum per uscire dalla UE il prima possibile. Negoziazione di un accordo commerciale con la UE per consentire agli imprenditori britannici di continuare le loro attività. Assegnazione del 2% del PIL alla difesa, che poi sarà gradualmente aumentato. Più potere ai servizi segreti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
m89 Posted May 6, 2015 Share Posted May 6, 2015 Mi fa ridere Farage vuole uscire del'UE ma poi vuole un accordo per consentire agli imprenditori britannici di continuare le loro attività...certo come dicono qui two birds with a stone. Se vogliono uscire dall'UE e dal Mercato Unico Europeo lo devono fare per bene non è un menu in cui prendi solo quello che ti piace, non senti di avere niente da dividere con altri europei?! bene ma devi rompere del tutto. Comunque ottima sintesi dei programmi dei diversi partiti...per quanto mi riguarda simpatizzo per i Laburisti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sbuffo Posted May 7, 2015 Share Posted May 7, 2015 Secondo il primo exit-poll i conservatori di Cameron si piazzerebbero in testa con 316 seggi, seguiti dai laburisti con 239 seggi, poi il partito nazionale scozzese con 58 seggi, i Libdem con 10 seggi e l'Ukip con solo 2 seggi. http://www.repubblica.it/static/speciale/2015/elezioni/regno_unito_gran_bretagna/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bad_Romance Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Ha vinto Cameron. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted May 8, 2015 Author Share Posted May 8, 2015 I Conservatori hanno ottenuto 316 seggi, mentre i Laburisti 239, i LibDem sono crollati a 10, l'UKIP 2, i Verdi 2, il Plaid Cymru (partito indipendentista gallese) 4 e tutte le altre formazioni politiche 19. Nonostante la maggioranza conservatrice risicata, coi Liberaldemocratici avrebbero 326 seggi per continuare a governare insieme. Alla CNN si è azzardato un paragone: "E all'improvviso la vecchia, posata Gran Bretagna sembra come l'Italia". Cameron conferma i programmi di governo: stabilità, crescita e referendum sulla UE. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Orfeo87 Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 (edited) Faccio notare solo che l'Ukip con quasi 4 milioni di voti ha preso (grazie a dio) solo due seggi. Lo Scottish National Party (ah, qualcuno avvisi Salvini che è un partito di SINISTRA, niente a che vedere con il suo fascistume) con 1 milione e mezzo 56 seggi. A proposito di disproporzionalità di sistemi elettorali.*Ovviamente ora mi si obietterà che la disproporzionalità del collegio uninominale non ha nulla a che vedere con quella di un premio di maggioranza (ah, ribadisco, onde evitare l'accusa di essere una velina di Renzi: a me di difendere la sua legge elettorale fatta a uso e consumo del PD non frega una beneamata mazza).Il labour paga la sua impostazione londra-centrica e infatti la Scozia è sempre stata uno dei suoi serbatoi di voti. Cameron invece ha potuto contare sulla mentalità isolazionista britannica rispetto all'UE. Edited May 8, 2015 by Orfeo87 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Anche stavolta - puntualmente - si prevedeva l'impossibilità di formare un governo Chissà come mai ogni volta che si vota in Inghilterra con questa legge si prevede lo stallo istituzionale Invece anche stavolta c'è una maggioranza chiara e senza che gli elettori vi siano stati costretti da meccanismi coercitivi La notizia principale rispetto ai "neri vaticini" dei giornali è questa doveva essere uno sfracelo ed invece ha funzionato ancora una volta Poi è chiaro che se si contano i voti invece di contare i collegi vinti un sistema maggioritario non può essere proporzionale, il problema però è che si sono contati i voti invece dei collegi L'elemento politico rilevante è l'irruzione dell'indipendentismo scozzese ai danni del partito laburista, che perde la Scozia, ma il problema non è certo il suo "londrocentrismo" quanto il fatto di essere un partito nazionale e non sezionale, come il partito nazionale scozzese La sconfitta Liberaldemocratica era ampiamente prevista, come anche il risultato modesto dell'UKIP dopo la mossa conservatrice del referendum UE, che ne ha svuotato il programma alla base Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bad_Romance Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Per me è un po' una cavolata questa dell' uscita dall' UE. Comunque la cosa da notare è una sola: chi ha vinto può governare e gli altri leader dei partiti hanno deciso di proprio volontà di dimettersi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Perché tanti commentatori italiani - in odore di grillismo - insistono su questa cosa? e gli altri leader dei partiti hanno deciso di proprio volontà di dimettersi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bad_Romance Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Perché tanti commentatori italiani - in odore di grillismo - insistono su questa cosa? Non sono in odore di grillismo ma almeno sono coerenti. Mica sono stati costretti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Per come la vedo io sono giuste le dimissioni di Clegg, perché i LibDem escono addirittura dal governo, dubito invece che un altro al posto di Miliband avrebbe potuto evitare il voto scozzese contro il labour Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted May 8, 2015 Share Posted May 8, 2015 Non mi riferivo a te, la trovo solo una cosa strana. La grande stranezza italiana è semmai quella per cui si dimettono non solo tutti i segretari PD che hanno perso, ma persino un segretario PD che ha vinto - Bersani - e che in qualsiasi altro Paese avrebbe governato. Ovviamente in Italia ci sono dei "partiti padronali" per cui se Grillo o Berlusconi si dimettessero, non esisterebbe più né il M5S né Forza Italia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted May 8, 2015 Author Share Posted May 8, 2015 (edited) Cameron ha stravinto, a differenza di quanto si è creduto inizialmente, con una maggioranza assoluta di 331 seggi in Parlamento (una delle vittorie più nette dagli anni '80). I Conservatori potranno governare da soli, senza la necessità di stringere accordi o alleanze con altri partiti. Miliband, leader laburista dal 2010, ha annunciato le sue dimissioni, lo segue a ruota Farage, capo dell'UKIP. Lo Scottish National Party ha ottenuto 56 seggi su 59 in Scozia, quasi tutti sottratti al Labour. Edited May 8, 2015 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 9, 2015 Share Posted May 9, 2015 si dimettono non solo tutti i segretari PD che hanno perso, ma persino un segretario PD che ha vinto - Bersani - e che in qualsiasi altro Paese avrebbe governato. Beh non è che Bersani si sia dimesso il giorno dei risultati elettorali ce lo hanno costretto Napolitano ( che gli ha impedito di tentare di formare un governo di minoranza ) e tutti coloro che lo hanno impallinato alla elezione del successore di Napolitano, come presidente della repubblica ( confermare Napolitano significava confermare l'idea della grossa coalizione ) Avendo un dissenso con il presidente della repubblica, peraltro del suo stesso partito, ha ricevuto un "incarico esplorativo" cioè condizionato e non pieno, di condurre le consultazioni per formare un governo, il ché lo ha costretto ha rimettere il mandato. Questo solo per dire che non sono state dimissioni immediate e spontanee ( come in Inghilterra ) ma provocate da una serie di mosse e contromosse di altri soggetti politici. In Inghilterra certamente la regina lo avrebbe spedito alla Camera dei Comuni se non si fosse dimesso spontaneamente e avrebbe votato il parlamento Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabius81 Posted May 9, 2015 Share Posted May 9, 2015 In sostanza si conferma il netto spostamento a destra dell'Europa (Conservatori+Ukip+Partiti protestanti nordirlandesi superano il 50% di voti), chi immaginava che, con la crisi economica, l'arco politico si spostasse verso sinistra ha preso una cantonata incredibile, ad oggi gli unici grandi paesi europei che hanno premier di partiti di centrosinistra siamo noi e la Francia, e se si dovesse votare adesso sia Renzi che Hollande sarebbero travolti. In sostanza o nasce qualcosa di realmente nuovo come Tsipras in Grecia oppure le destre giocano davvero a porta vuota. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 10, 2015 Share Posted May 10, 2015 Beh mi sembra anche giusto, nel senso che essendo la politica economica che ha prevalso in Europa, quella dell'austerità, forse un governo di destra è il più indicato ad applicarla In questa ottica però mi sembra che Tsipras sia in grosse difficoltà ( né i governi di Francia ed Italia han ritenuto di far fronte comune con la Grecia ) Nel caso inglese poi i fondamentali economici sono positivi quindi Cameron ha portato il paese fuori dalla crisi Certo i ceti medi e medio-bassi non ne hanno tratto alcun beneficio economico, ma il rilancio di investimenti e occupazione c'è, è reale nonostante Cameron non mi pare "piaccia" più di tanto La questione scozzese rendeva impossibile una vittoria laburista ed al contempo rendeva problematico il voto all'UKIP, perché in molti sostengono che se la Gran Bretagna uscisse dall'Europa, la Scozia potrebbe essere incoraggiata ad un nuovo referendum separatista PS che il voto all'UKIP sia un voto "di destra" in senso sociologico è tutto da dimostrare, come ogni movimento populista ( vedi Grillo ) pescano sia a destra che a sinistra. Solo che Cameron ha preso le contromisure rispetto al suo elettorato concedendo il referendum e irrigidendo i controlli sull'immigrazione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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