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Omofobia interiorizzata


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Saramandasama

Con quanta omofobia interiorizzata ancora convivete ? Ci siete affezionati? :) Ne siete consapevoli, ma vi sta bene così?

In questo sito sono descritte molto bene le varie sfumature di omofobia interiorizzata. Peccato sia in inglese, comunque mi concentrerò sul punto 5.

 

http://www.revelandriot.com/resources/internalized-homophobia/

 

5 Il gay in questione è dichiarato e di solito non ha problemi con altri gay, ma non sopporta le lesbiche mascoline e le "sfrante".

Molti gay sono out, aperti, istruiti. Insomma gay perfettamente meravigliosi, tranne per il fatto che odiano i gay appariscenti(stravaganti, esuberanti..sfrante).

Se sei una di queste persone, ci sono alcuni aspetti su cui dovresti riflettere.

 

-Queste minoranze visibili, esplicite (chi non riesce a farsi passare per etero) sono sempre stata l'avanguardia del movimento dei diritti gay sin dall'inizio. Pagano lo scotto più alto dell'omofobia, affrontano la maggior parte delle violenze, e attraverso le loro differenze hanno creato una maggiore visibilità per le persone LGBTQ nel mondo. Dopo tutto, se nessuno poteva vederci, come potevano sapere che esistevamo?

-Ogni gruppo di persone ha esempi estremi e stereotipi. Incontriamo continuamente eterosessuali  ridicoli, che potrebbero essere cartoni animati. Eppure, accettiamo queste differenze  perché rientrano nel "range" ammissibile dell'espressione e della stranezza umana.

-È importante distinguere le  persone esuberanti da quelle fastidiose. Il motivo per cui non ti piace  qualcuno potrebbe avere a che fare con il fatto che sia irritante, e non tanto  perché sia "strano"(queer).

- Molto dell'odio indirizzato verso le lesbiche estremamente mascoline e verso i gay estremamente effemminati è in realtà una forma di discriminazione di genere. Dobbiamo tener conto  del fatto che l'espressione del  gender è qualcosa che si manifesta congiuntamente alla sessualità. Molte persone che non rientrano nei canoni tradizionali vivono  il peso dell'omofobia interiorizzata e della transfobia, anche se non sono trans. Molti etero  vorrebbero chiudere  la sessualità in una scatola, ma altrettanti etero  e gay vorrebbero mettere il gender in una scatola. Il gender, come la sessualità,  è  sinonimo di molteplici espressioni. Alcune donne etero sono dure come chiodi, mentre alcune lesbiche mascoline  sono adorabili come gattini e non saprebbero nemmeno come usare un martello. Alcuni gay sono palestrati e senza cervello,  altri sono esili e gentili sognatori truccati. Nulla di ciò importa. Odiare altri gay(effeminati, eccentrici ecc) è solo un'altra forma di omofobia interiorizzata con una buona dose di transfobia aggiunta.

Edited by Salamandro
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https://www.gay-forum.it/topic/30126-omofobia-interiorizzata/
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losvedese

Beh, dipende molto, comunque.

A me i ragazzi molto effemminati non danno fastidio.

All'inizio, quando ero "nell'armadio" evitavo accuratamente questo tipo di frequentazioni, tanta era la mia paura di essere scoperto a causa della gente con cui mi accompagnavo.

Ora come ora mi importa davvero poco di quello che pensano gli altri.

Che poi, dal punto di vista dell'attrazione qualcosa cambi è ovvio. L'essere o non essere effemminati contribuisce a dare un'immagine di una persona che può risultare più o meno attraente, ma di per se non è limitante, a mio parere.

Se un ragazzo mi piace, mi piace indipendentemente da questo aspetto.

 

 

-Queste minoranze visibili, esplicite (chi non riesce a farsi passare per etero) sono sempre stata l'avanguardia del movimento dei diritti gay sin dall'inizio. Pagano lo scotto più alto dell'omofobia, affrontano la maggior parte delle violenze, e attraverso le loro differenze hanno creato una maggiore visibilità per le persone LGBTQ nel mondo. Dopo tutto, se nessuno poteva vederci, come potevano sapere che esistevamo?

 

Io sono sinceramente preoccupato per il prezzo più alto che paga chi è esplicitamente visibile,

anche se la cosa riguarda soprattutto le persone transessuali;

ma io non difendo affatto le persone transessuali in quanto omosessuale

- per questo trovo irrilevante che siano state o meno l'avanguardia del Movimento -

le difenderei in egual modo anche se fossi eterosessuale.

 

 

 

-Ogni gruppo di persone ha esempi estremi e stereotipi. Incontriamo continuamente eterosessuali ridicoli, che potrebbero essere cartoni animati. Eppure, accettiamo queste differenze perché rientrano nel "range" ammissibile dell'espressione e della stranezza umana.

 

La cosa importante è non usare "doppi standard"

accentando negli eterosessuali ciò che non accettiamo nei gay.

Una donna che rutta è maleducata quanto un uomo che rutta

e un maschio leopardato è ridicolo quanto una donna leopardata.

Che ciò rientri nel "range ammissibile della stranezza umana"

 

 

 

-È importante distinguere le persone esuberanti da quelle fastidiose. Il motivo per cui non ti piace qualcuno potrebbe avere a che fare con il fatto che sia irritante, e non tanto perché sia "strano"(queer).
è indubbio.

 

Questa parte è davvero difficile.

Quando una persona ci infastidisce è difficile prescindere dalle cose in cui ci è differente.

Probabilmente basterebbe pensarci qualche secondo in più.

Io ho sempre evitato di prendermela con i chili di troppo di Adinolfi o con l'altezza di Berlusconi.

Escludendomi da questo discorso visto che c'è ancora in me qualche residuo di omofobia interiorizzata, sul discorso in questione bisogna capire i contesti.

L'effemminato può dare fastidio, fastidio quando diventa esuberanza, io che sono una persona tendenzialmente posata e tranquilla trovo fastidiose le persone così a prescindere che siano gay o meno.
Per quanto riguarda i trans il discorso è complesso ma non saprei cosa dire non avendone mai conosciuto nessuno, è innegabile in tal senso un disagio però come diceva Almadell anche in questo caso è un problema di come sei.
Se sei una trans che veste da battona è un discorso (e ce ne sono tante anche se non fanno la professione), se sei una persona normale, per bene, che va in giro come tutti allora ok.

Poi si può discutere sui nostri pregiudizi sulle persone in generale, magari nello stare a disagio con chi si veste in un determinato modo o fa determinate cose, eppure qui si potrebbe estendere la questione ma prescidnerebbe dall'omosessualità.

Hinzelmann

Dubito che l'atteggiamento sociale di un gay possa prescindere

totalmente dalla propria omosessualità che è coessenziale alla

propria personalità.

 

Se sono cresciuto come un "bravo ragazzo" tanto da provare

fastidio per qualunque forma di stranezza e diversità, l'ho sempre

fatto in quanto gay

 

Certo esistono anche i "bravi ragazzi" eterosessuali, su cui possono

insistere analoghi condizionamenti familiari ( bigottismo, integralismo

religioso sessuofobia ) e sociali. Ma questi dispositivi culturali non agiscono

in modo neutrale 

 

Ad un maschio eterosessuale si permette tutto, basta salvare le apparenze

acquisisce un significato completamente differente in un gay che appartiene

ad una minoranza invisibile etc

 

 

Se sei una trans che veste da battona è un discorso (e ce ne sono tante anche se non fanno la professione), se sei una persona normale, per bene, che va in giro come tutti allora ok.


Ma che discorso è questo? 
Rigirando la questione (come piace tanto a me)... i gay vestiti elegantissimi e alla moda sono dei superficiali? I gay che hanno tatuaggi, piercing e vestiti larghi sono dei tossici? 

Se arriviamo a giudicare pure la gente per come si veste come fanno i Carabinieri (il famoso discorso sull'onore e la portanza).. beh siamo messi molto male. 

Un conto è "mi danno fastidio tutti gli effeminati, li brucerei tutti perché per colpa loro gli eterosessuali pensano male dei gays" e un altro conto è "gli effeminati mi sono indifferenti, ma mi danno fastidio quando hanno a che fare con me perché la gente potrebbe pensare che io sono gay (classico fai 2+2)" e un altro ancora è "essere riservati con chiunque.. e qualunque persona molesta nei miei confronti, che sia effeminata o meno, dà fastidio". 

A me danno fastidio le persone (che siano effeminate che non) che mi mettono sempre al centro dell'attenzione di tutti, tipo ubriachi.. ma più che altro perché mi ritengo una persona timida e riservata e mi sentirei a disagio se tutti mi fissassero come "cosa interessante del momento". 

Portanza non è forse il termine giusto.. ma era inteso che "devi apparire bene".. tipo barba fatta tutti i giorni, capelli a posto, vestiti stirati ecc.. perché devi appunto rappresentare l'Ordine. 
E questa è la mentalità più o meno di quelli che fanno il Carabiniere (con la mentalità vecchio stampo) o hanno fatto il militare come appunto mio padre ;) 

Portanza non è forse il termine giusto.. ma era inteso che "devi apparire bene".. tipo barba fatta tutti i giorni, capelli a posto, vestiti stirati ecc.. perché devi appunto rappresentare l'Ordine. 

E questa è la mentalità più o meno di quelli che fanno il Carabiniere (con la mentalità vecchio stampo) o hanno fatto il militare come appunto mio padre ;)

 

Mi ricollego anche al tuo, pacato :P, intervento di prima.

 

Non dico che sia giusto o sbagliato, dico che non è un discorso che lo puoi ricondurre solo all'omofobia, interiorizzata o meno.

 

Magari quel Carabiniere è infastidito da una che scheccheggia come lo sarebbe da un fricchettone o da un emo.

L'omofobia non c'entra, è un desiderio di conformismo e paura della diversità tout court

Edited by Iron84

@@Iron84, Scusami se mi sono lasciato un po' prendere la mano :D  

Intendevo dire che come ci sei tu che sei brizzolato (almeno credo XD) ed elegante c'è gente che ha modi più "gentili" e gente che enfatizza il carattere o il modo di vestirsi (ndr scheccheggia). 
Quindi se quel che consideriamo diverso non ruba e non uccide.. che male c'è? 

Mi risulta comunque che ci siano checche lo stesso anche nei Paesi dove è concesso il matrimonio omosessuale. 

Hinzelmann

 

 

Portanza non è forse il termine giusto..

 

Su questo non ci piove XD

 

Forse hai fatto una crasi fra portamento e divisa d'ordinanza? 

 

La cultura militare, certo è un po' un distillato di maschilismo poi trattandosi

in passato di una comunità di caserma esclusivamente maschile l'omofobia

serviva a scongiurare deragliamenti in realtà ben presenti, anche se nascosti

sotto le coperte del cameratismo maschile

 

E' un caso un po' particolare..però parliamo del passato, della tradizione Oggi

l'esercito è diventato un covo di lesbiche XD

ahahaha vero! 

E' che ne sentivo sempre parlare da mio padre al tempo del mio coming out (peraltro forzato) "Se tu avessi fatto un po' il militare.. tu non eri così!!".

Tsè.. direi.. se sapesse lui cosa circolava nella sua caserma.. 
Intendevo proprio il portamento.. non tanto la divisa d'ordinanza.. ma quella mentalità che è rimasta radicata anche nella vita civile dopo il militare. Devi essere vestito in un certo modo.. altrimenti è brutto.. altrimenti la gente pensa male di te. :) 

Saramandasama

Qui c'è anche un piccolo test, non so quanto attendibile, ma interessante.

http://www.gay.tv/articolo/omofobia-interiorizzata-ne-sei-vittima-test/68101/

 

La cosa importante è non usare "doppi standard"

Secondo te chi non fa i conti con la propria omofobia interiorizzata(avendone i mezzi intellettivi), arrivando persino a negarla, potrà mai fare a meno di  usare il "doppio standard"?

Sinceramente non ho capito il senso di questa domanda @@marco7,
oltre ad essere off topic ;) 

Non credo che andare al militare sia per imparare ad uccidere i cristiani. Più che altro c'è un forte senso del rispetto delle regole.. non ti sei fatto la barba? Non puoi uscire.. anzi vai a pulire le latrine. E così via. 
E forse a suo tempo considerava l'essere gay come un mancato rispetto delle regole della natura.. cosa che magari facendo il militare avrei capito meglio (seee crediamoci XD ). 

Saramandasama

Ecco, la sindrome/complesso di Solomon è molto interessante per capire i meccanismi dell'omofobia interiorizzata. Peccato che ho trovato materiale solo in ispagnolo.

 

Nel gergo dei rapporti sociali si dice di soffrire della sindrome Solomon  quando prendiamo decisioni o assumiamo determinati comportamenti per evitare di eccellere, mettersi in evidenza o essere brillanti  in un particolare ambiente sociale. E anche quando ci ostacoliamo per evitare di  uscire dal cammino  prestabilito  seguito dai più.

 http://psicologaamparocalandin.blogspot.it/2013/06/envidia.html

 

L'esperimento di (Solomon)Asch almeno su wiki c'è.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Asch

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