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Coming out con la mia famiglia


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Ciao, sono tornato con una grande novità, benché non sia molto felice di ciò che ho fatto. Una settimana fa decisi finalmente di dire ai miei parenti del mio orientamento sessuale e di vedere la loro reazione.

Beh, appena l'ho detto a mia madre lei si è messa a fare domande quasi balbettando e dopo queste, ha cominciato a fare domande più profonde: Es."Hai già avuto dei rapporti omosessuali? stai con qualcuno? Chi?"

La cosa mi ha infastidito parecchio, visto che non avevo nemmeno tutta questa voglia di dirglielo.

Mio padre è stato muto e fermo quando l'ho detto e, dopo cinque minuti, mi ha detto di andare in camera e di non dire mai più una cosa simile.

Mio nonno mi ha detto che mi avrebbe considerato un'estraneo se avessi ripetuto quello che gli dissi.

I miei zii mi hanno detto che sono un debole e che per questo credo di essere omosessuale, perché secondo loro tutti gli omosessuali sono dei conigli senzapa--e.

Sono terribilmente triste e non vedo l'ora di andarmene dalla casa dei miei.

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https://www.gay-forum.it/topic/30280-coming-out-con-la-mia-famiglia/
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Comunque prova tu ad essere comprensivo verso loro, magari così ti prenderanno ad esempio. 

 

Essere comprensivi non paga :(

Cioè, essere comprensivo con genitori prevenuti, dal loro punto di vista, significa nascondere la propria omosessualità, e non evitare di risentirsi per le loro reazioni...è utopico credere ché questo modo di fare sia loro d'esempio.

 

 

Cioè, essere comprensivo con genitori prevenuti, dal loro punto di vista, significa nascondere la propria omosessualità, e non evitare di risentirsi per le loro reazioni...è utopico credere ché questo modo di fare sia loro d'esempio.
 

E' molto pessimistico pensare che un genitore con dei pregiudizi non sia in grado di cambiare le sue posizioni dopo il co del figlio se gli viene lasciato il tempo di riflettere.

KrarayanDasH999

Mamma mia [emoji32] mi spiace davvero

Come detto anche dagli altri utenti forse non dovevi dirlo proprio a tutti tutti, ma fare poco a poco...non pensare a quello che ti hanno detto, anche se può ferirti...

Gli passerà prima o poi, dagli del tempo :/

 

 

Comunque prova tu ad essere comprensivo verso loro, magari così ti prenderanno ad esempio. 

La stessa cosa che mia sorella consiglia di adottare con mia madre: la comprensione.

Io le ho risposto che la comprensione deve essere da parte di mia madre, e non da parte mia.

Noi ne abbiamo già abbastanza dovendo combattere contro i pregiudizi della società, figuriamoci se possiamo perdere tempo a consolare i parenti per quella che loro - da idioti - vedono come una disgrazia.

Bullfighter4

Oramai e' tardi per tornare indietro. Lo sanno, e il tempo forse migliorera' le cose. Di sicuro adesso sei libero. Costruisciti un'indipendenza e Se le cose non migliorano, puoi sempre rivedere famiglia e parenti una Volta l'anno( o Mai piu').

 

Un abbraccio!

ribadisco: intanto fatti due chiacchiere con loro http://www.agedonazionale.org/

[il referente su Firenze è Irene Turchi, mail agedotoscana@gmail.com ],

chè possono esserti molto più di aiuto rispetto a chi, come noi, è dietro monitor & tastiera!

 

 

Noi ne abbiamo già abbastanza dovendo combattere contro i pregiudizi della società, figuriamoci se possiamo perdere tempo a consolare i parenti per quella che loro - da idioti - vedono come una disgrazia.

Visto che dobbiamo combattere i pregiudizi altrui perché non partire proprio da quelli di chi ci è più vicino?

Capisco la delusione che un genitore o un parente può dare nel non comprenderti, ma bisogna dare fiducia a chi ci ha cresciuto, perché catalogarli subito come degli idioti se in un primo momento si trovano a dover fare i conti con le loro idee preconcette? 

LocoEmotivo

Sono terribilmente triste e non vedo l'ora di andarmene dalla casa dei miei.

Mi dispiace davvero tanto di un simile epilogo.

 

Noi ne abbiamo già abbastanza dovendo combattere contro i pregiudizi della società, figuriamoci se possiamo perdere tempo a consolare i parenti per quella che loro - da idioti - vedono come una disgrazia.

Concordo su tutta la linea: io sono qui per vivere la mia vita, non per gestire difficoltà cognitive altrui.

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