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Post-coming out, come aiutare una mamma che si sente sola?


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Ciao a tutt* un consiglio. Mia mamma ha saputo che sono bisessuale a luglio 2014. Non volevo dirglielo, ma purtroppo ha voluto vedere la malizia in un abbraccio tra me e la mia ragazza, tempestandomi di domande finché non ho ceduto. Non ero pronta. Della mia famiglia solo lei sa. Siccome è palese che la cosa non le vada giù, verso Pasqua ha spifferato tutto per cattiveria, solitudine, ripicca e chi più ce ne ha più ne metta, alla mamma della mia ragazza, che era all'oscuro di tutto, nonostante le avessi detto che NON DOVEVA SAPERLO DA LEI. La mia ragazza non è dichiarata in casa, se non col babbo. Non vuole dirlo a sua mamma esplicitamente perché è sicura che non lo accetterebbe.

Mia suocera non ci crede che la figlia sia lesbica e stia con me, e dopo questa cosa non faceva più vivere la figlia, così per calmare un po' le acque abbiamo deciso di farmi passare per l'amica.

Fatto sta che ho saputo che la settimana scorsa mia madre ha richiamato la sua mamma (sono colleghe) per dirle che io e lei continuiamo a fare come prima (verso Pasqua ci eravamo lasciate, ma poi ci siamo rimesse subito insieme, mamma aveva saputo della rottura ma non del resto). Si è giustificata dicendo che non sa con chi parlarne, che si sente estremamente sola... La cosa ha mandato mia suocera nel panico totale, ha chiamato una parente medico per dire della figlia: questa donna fortunatamente l'ha rassicurata dicendole che la figlia non è malata né psicopatica, che sta benissimo così, se sta con me ecc ecc. Insomma, ha fatto ragionare mia suocera.

Il problema è: chi fa ragionare mia mamma, visto che oggettivamente non c'è nessuno con cui può parlarne, e con me non ne parla? E mi sta praticamente facendo outing di nascosto con non so chi?

Per quanto ti riguarda, ci sarebbe la strada più semplice: quella di essere già out con tutti. Una ragazza completamente dichiarata con tutte le persone che contano fra le sue conoscenze e soprattutto che ha raggiunto il punto in cui le viene spontaneo ed automatico parlare di sé e della propria vita affettiva senza omissioni o giri di parole con chiunque, anche con estranei, è una persona forte e soprattutto libera.

 

Le altre sono tutte troppo tortuose e assolutamente precarie.

 

Per quanto riguarda la salute di tua mamma, consigliale di fare qualche colloquio con uno psicologo per sfogarsi e avere rassicurazioni "esterne", che siccome non arrivano da te che sei la diretta interessata, dovrebbero calmarla un po'. Anche l'idea di portarla a qualche riunione dell'AGEDO devi fargliela presente come una buona valvola di sfogo e un ottimo strumento di mediazione.

Vedo che sei di Firenze, lì dovrebbe esserci una sede AGEDO (che non conosco personalemente), una volta era presso IREOS, non so se lo è ancora, qui c'è un recapito telefonico: http://www.ecn.org/filirossi/agedo2.html

CIao, grazie a tutt* per le risposte. Purtroppo ora come ora non posso uscire allo scoperto con tutti. A Firenze ci studio, ma sono originaria di un'altra città vicino. Non so nemmeno come consigliarla. Tra l'altro non frequento nemmeno associazioni. L'IREOS la conosco, ci sono stata un paio di volte... Non è male!

Edited by nihal

Le sedi AGEDO come ti hanno detto servono proprio per aiutare i genitori in difficoltà con l'omosessualità/bisessualità dei figli.

 

Resta da dire comunque che il suo non è stato un gesto carino: ok sentirsi sola e non parlare con nessuno, ma l'hai fatta riflettere sulle conseguenze che il suo spifferare ad altri può avere sulla gente? In primis dovrebbe parlare con te secondo me, e cercare di risolvere...

dovresti prendere TU le redini del discorso e parlarci con tua madre, e magari piano piano "comprenderà" o alternativamente lasciala fare prima o poi si stancherà o peggio...  :aikido:  

come lei ha la facoltà di comprendere tu hai diritto di vivere! 

Secondo me dovresti fregartene del fatto che tua mamma parla di te agli altri, anzi, è positivo perché vuol dire che lei percepisce involontariamente di essere in un loop e cerca ad ogni costo vie di fuga (ad ogni costo, certo, perché per un genitore omofobo la cosa più spaventosa è che "si sappia in giro che").

 

Inoltre è un ottimo sprone a liberarti delle ultime remore che hai nel vivere la tua vita apertamente e liberamente.

 

Io per esempio proprio ieri ho chiesto a mia mamma di smetterla di "omettere per questioni di privacy" il fatto che sono gay o che ho avuto casini con un tipo quando si chiede di me, e di parlarne serenamente. Non so quanto il mio imprimatur le possa servire, ma almeno allenterà le sue remore e i suoi dubbi.

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