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Che GENERE di studi?


purospirito

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CHE GENERE DI STUDI?

 

 

 

La domenica da soli a casa da modo di fare molte cose: le pulizie, lavare i vestiti della festa della sera prima, leggere le notizie della settimana e riflettere sull’eleganza esibita sui tacchi alti.

Nel mentre di questo escursus di vita quotidiana mi imbatto nella notizia simpatica del momento, il Magnifico Rettore ha votato la Magni-fica miss Università di quest’anno.

 

Scoppia la polemica e si richiede al suddetto di porgere pubbliche scuse in quanto un concorso di bellezza mercifica il corpo della donna e l’aggravante sta proprio nel fatto che il tema del concorso è l’università il luogo che dovrebbe spingere le sue studentesse a credere in se stesse e non nel modo in cui gli uomini valutano il loro corpo.

 

Lì per lì mi sono detto cosa c’è di male nel fatto che un’istituzione sia chiamata come giurato in un concorso, in fondo è pubblicità, comunicazione; però nel merito c’è anche approvazione.

Approvazione di quello che è il messaggio imperante del nostro sistema culturale, che ognuno può definire come meglio crede, in un contesto in cui, a livello globale, si cerca faticosamente di compensare situazioni di macroscopica disparità di genere.

Il mio pensiero è vacillato e cambiando un po’ ottica mi accorgo di come sia radicata in me, che di certo non mi posso definire il solito maschio bianco eterosessuale medio, questa stessa mentalità che porta a considerare possibile e funzionale anche una stupida partecipazione ad un concorso di bellezza.

 

Il lavoro da fare allora è tanto, ragion per cui ho deciso che inizierò un percorso di documentazione e riflessione sul tema e che condividerò con tutti voi e spero che possiate darmi anche il vostro contributo e insieme contaminarci al fine di superare i condizionamenti sociali che anche se chiaramente rigettati sono sempre latenti e sopiti dentro noi.

 

 

http://www.repubblica.it/scuola/2015/05/31/news/miss_universita_la_polemica_egregio_rettore_ora_si_scusi_un_offesa_vederla_dare_i_voti_a_miss_universita_in_bikini_-115687236/?ref=HREC1-7#gallery-slider=115677700

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ho letto l'articolo-petizione, francamente mi sembra eccessivo...

 

 

come professioniste e accademiche italiane, attive in diverse parti del mondo, sosteniamo che lei debba porgere le sue scuse pubblicamente a tutte le donne e gli uomini che si sentono offesi dalla sua partecipazione a questo vergognoso evento.

 

...definire "vergognoso" un concorso di bellezza

per dirla con le parole di Battiato, "cambierei molte cose, un po' di leggerezza e di stupidità", ma non nel Magnifico Rettore, ma in tutti quei ricercatori, maschi e femmine, che evidentemente sentono minacciata da un banale concorso di bellezza la loro etica de' "stiamo qui a salvare l'universo, non abbiamo tempo per le vanità del corpo"

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purospirito

Anno uno  AC.

 

Secondo me… un’emerita minchia!

 

Questo è quello che sono riuscito a raccogliere dalla trasmissione di ieri sera, che onestamente non ho visto subito, perché avevo di meglio da fare, ma poi tutti i commenti e il polverone alzato hanno suscitato in me curiosità critica e di semplice gossip.

Difficilmente si può parlare bene di ciò che si è visto ieri e degli ospiti e opinionisti, sinceramente vedere Di Pietro seduto al fianco di Alba Parietti mi ha lasciato un po’ sconcertato, ma lo sappiamo tutti che in tempo di crisi per campare si farebbe qualsiasi cosa!!!

La cosa che più mi ha dato fastidio è la presenza di Busi che nulla aveva a che fare con il tema della serata, continuava a chiedere del perché non si parlasse del rapporto tra stato e chiesa e della concezione della chiesa dell’omosessualità; chiedeva perché si parlasse di matrimonio e omogenitorialità che sono due argomenti che non lo riguardano minimamente… No eh, ma bel modo di fare dibattito. Lui sarebbe il rappresentante della parte gay? Ma rappresentante di che? Di una generazione che ha fatto del movimento rivoluzionario di liberazione sessuale il suo stile di vita.

 

Ma oggi dove si sente più parlare di liberazione sessuale? Ormai la liberazione è ovunque, si mostra il sesso nelle pubblicità, in tv, lo si usa per comunicare e molte cose sono permesse e comprensibili oggi in base a quel vissuto, all’evoluzione che quella lotta ha portato… il sesso è arrivato ovunque tranne che nelle istituzioni. Perché nella scuola è proibito parlare di sesso, perché fare prevenzione vuol dire incitare a comportamenti promiscui. Una delle poche cose che Busi ha detto di decente, per carità intelligentissimo, ma anche in quel caso è stato tacciato di essere fuori contesto in una trasmissione che non sapeva bene di cosa parlare e quindi ha parlato di un po’ di tutto lasciando spazio come voci autorevoli a dei ragazzi che a sentirli parlare fanno accapponare la pelle, pieni di tutto ciò che ogni giorno combattiamo, gli stereotipi.

 

Agli occhi di un attivista esperto, di uno studioso e di chi si informa sull’argomento complesso della storia e del movimento lgbtqi, questa messa in scena è sembrata così ridicola e povera che ci fa quasi domandare del perché noi ci impegniamo tanto se poi i risultati sono questi. Immagino la famosa casalinga di Voghera che avrà capito che le donne lo devono prendere in culo, che in realtà i gay il matrimonio non lo vogliono, che sarebbe meglio adottarli i bambini invece di comprarli al supermercato nel reparto verdura, si sa che stanno sempre sotto al cavolo, e che infine la famiglia vera è tra uomo e donna.  Tutti questi bellissimi assunti assolutamente non spiegati ma frutto dei più pittoreschi SECONDO ME! (tecnica che ritengo essere il nuovo male del secolo, dato che viviamo in un regime di comunicazione)

 

Ma una volta che avete studiato e acquisito buone conoscenze su un argomento ( parlo di competenze reali, con tutta l’umiltà del caso) cosa ve ne importa dell’opinione insindacabile e infondata di chi vi sta di fronte?  Questa considerazione mi fa rivalutare in ultimo Busi, che definisce tutti i ragazzi ignoranti e vecchi, forse pensandoli come chi non ha più nulla da scoprire nella vita, lui anche non sembrava dar molto peso alle opinioni altrui e rivendicava anzi la sua di opinione come legge massima. Allora mi dico che differenza c’era con il vescovo seduto al suo fianco.

 

Onore posso fare ad Andrea e Dario, di Nuova Proposta, associazione che ho conosciuto da vicino, che infine hanno rimarcato il bisogno e il diritto insindacabile della decisione personale dell’autodeterminazione. Ognuno è libero di scegliere per sé, del proprio vissuto e del proprio corpo; anche questa è liberazione.

 

E sul corpo concludiamo il ragionamento, puntualizzando che quando si parla di GPA, di maternità surrogata, si deve tenere in considerazione il diritto conquistato a fatica da parte della donna di poter decidere del proprio io, del corpo e di essere padrona del suo utero! Azione sconvolgente? No, semplice conseguenza del percorso di emancipazione, e se lo fa per soldi? Beh, pensate che portare avanti un percorso di gravidanza non sia un lavoro? Allora è giusto licenziare le donne che sono incinta, perché dare loro i congedi di maternità, se è così facile e semplice allora facciamolo tutti.

 

La bellezza di questo gesto è così vilmente deturpata dai “secondo me” di questi sedicenti opinionisti che della vita non vedono molto oltre il loro naso.

 

Siamo ancora molto indietro e soprattutto la cosa brutta è che restiamo a guardare permettendo che una tv trasmetta un programma che parla in maniera totalmente inadeguata di un argomento che riguarda la vita delle persone… la vita di bambini che non hanno bisogno di una mamma e un papà, hanno bisogno che gli vengano riconosciuti i diritti fondamentali, perché del loro bisogno primario sono appagati, sono pieni di amore, perché se un figlio “te lo vai a comprare” è perché lo vuoi veramente e non perché è capitato.

 

Sogno un Paese in cui tutti possano sentirsi figli ben voluti senza distinzione alcuna.

 

 

 

http://www.huffingtonpost.it/beatrice-dondi/anno-uno-sui-gay-quanti-danni-puo-fare-un-programma_b_7516674.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001

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