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Capitale d'Italia


Rotwang

  

31 members have voted

  1. 1. Quale capitale d'Italia?

    • Torino
      5
    • Milano
      5
    • Firenze
      5
    • Perugia
      4
    • Roma
      8
    • Napoli
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LocoEmotivo

A meno che non spostiamo tutto in un luogo desolato tipo il sud del Lazio

Ma sì, svuotiamo Roma! Lasciamola capitale di nome e non di fatto!

Appoggio :D

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  • LocoEmotivo

    13

  • Hinzelmann

    7

  • Pix

    6

  • Rotwang

    5

Canada, Australia, Olanda, Brasile, Stati Uniti, Pakistan , in parte la stessa Germania sebbene per altri motivi storici, l'hanno già fatta una scelta simile , sono scelte meno infrequenti di quanto si possa pensare.

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Capisco che i Ministeri ed i ministeriali possano creare

problemi di traffico, ma sono anche redditi capacità di spesa

catalizzatori di attività professionali e servizi privati

 

Se togliete all'economia Romana i servizi della capitale resta

la Roma papalina, non è che diventa New York XD

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LocoEmotivo

D'accordo, @Hinzelmann, ma Roma è invivibile.

E' troppo, troppo congestionata: il Grande Raccordo Anulare, nelle ore di punta, diventa un grande salotto di asfalto dove puoi amabilmente conversare con gli automobilisti che ti sono (fermi) accanto; le consolari sono un autentico dramma di percorribilità; il trasporto pubblico di superficie è inefficiente per la conformazione stessa della città; ci sono ancora soltanto due linee di metropolitana, visto che la terza non si interseca con nessuna delle altre; ci sono più di mille treni regionali al giorno ma sono comunque strabordanti gente; l'ipotesi di una mobilità "dolce", a dorso di bici, più che un'utopia è un'autentica cazzata.

Se proprio non vogliamo perdere i ministeri, almeno delocalizziamoli: valorizziamo le periferie e svuotiamo il centro. Tanto, Roma sarà sempre ambita capitale da chiunque voglia legittimare il suo potere.

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La terza linea di metropolitana pensata nel 1990, avrebbe dovuto essere

realizzata per il giubileo del 2000 

 

Uno potrebbe pensare...10 anni sono stati necessari almeno per trovare il finanziamento

dell'opera, in realtà no...parte come tutti gli appalti italiani a finanziamenti  intermittenti

parziali e con pagamenti ritardati ( con tanto di penali e risarcimenti ) nonostante parta

quando doveva essere finita

 

In 15 anni il Comune ha richiesto una cosa tipo 45 varianti d'appalto e ora si prevede

una ultimazione nel 2025 ( pur sfruttandosi ampiamente una linea di trasporto già esistente

di superficie )

 

Il Comune cioè ha operato in modo sistematico per aumentare i costi ed i tempi di realizzazione

dell'opera e questo al fine esclusivo di "mungere" ulteriori finanziamenti e "nutrire" la sua pletora 

di clientele politiche

 

In questo modo è chiaro che qualunque cosa si faccia non può che tradursi in un disastro annunciato

 

Perché il problema non sta ne "cosa si fa" bensì nel "come" la si realizza

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LocoEmotivo

Roma è una capitale "nata male", ed è diventata la perfetta metafora del resto d'Italia: qui si spendono vagonate di soldi per modificare qualcosa che è sostanzialmente sbagliato, in un continuo deflusso di denaro pubblico che va a riempire le tasche di amici e amichetti.

La terza linea di metropolitana, l'anello ferroviario, la quasi inesistente rete tramviaria, il raddoppio se non il quadruplicamento di alcune linee ferroviarie, le diramazioni delle metropolitane già esistenti... Niente di tutto questo è mai stato fatto, se non a distanza di decenni del loro concepimento. La "grande proletaria" non si è mossa: è semplicemente scivolata per inerzia.

Roma (come il resto del Paese) ha bisogno di aria.

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Non sarebbe un gesto di grande potenza simbolica spostare la capitale? A detta dei cattolici, Roma è la sede della cristianità. Difatti c'è Città del Vaticano e quindi il Papa. E' come se lo Stato pontificio fosse nel centro politico italiano. Se si spostasse la capitale si darebbe un messaggio forte ai cattolici: qui in Italia non comandate più.

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LocoEmotivo

Non sarebbe un gesto di grande potenza simbolica spostare la capitale?

No, non lo sarebbe.

Roma ha una valenza repubblicana, dittatoriale, imperiale, giurisprudenziale, accademica, teocratica, artistica, architetturale, letteraria, militare e forse anche altro che al momento non mi sovviene.

Roma è più città, ed è per questo che tutti vogliono appropriarsene: rappresenta l'immutabile eternità del potere, massima aspirazione di ogni aspirante potente.

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No, non lo sarebbe.

Roma ha una valenza repubblicana, dittatoriale, imperiale, giurisprudenziale, accademica, teocratica, artistica, architetturale, letteraria, militare e forse anche altro che al momento non mi sovviene.

Roma è più città, ed è per questo che tutti vogliono appropriarsene: rappresenta l'immutabile eternità del potere, massima aspirazione di ogni aspirante potente.

 

A me sembra solo una città in declino, meta di inglesi attempati che ricercano l'Italia post conflitto bellico, quella distrutta dalle bombe e in preda alla povertà. La città più forte ed imponente in Italia, attualmente, è Milano. Checché se ne dica.

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LocoEmotivo

La città più forte ed imponente in Italia, attualmente, è Milano. Checché se ne dica.

Potrei anche concordare, ma è un'affermazione che non azzecca molto col senso del mio discorso.

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Torino, anche perché lo era al momento dell'unità d'Italia ed è stata la città che spesso è stata l'innovatrice del paese (la radio e la televisione sono nate nel capoluogo piemontese), comunque per essere pignoli il centro geografico dell'Italia non è Perugia ma Rieti (che tra parentesi è pure una città carina).

Edited by Fabius81
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roma è la capitale d'italia perché è stata la più grande, popolosa e da cui è partito tutto. quando perugia avrà avuto un impero i cui confini vanno dal vallo di adriano al nord africa, facendo prosperare scuole, acquedotti, strade e città che perdurano ancora oggi dopo secoli e secoli (magari sotto altro nome, come londra-londinium, parigi-lutetia e istanbul-costantinopoli) potrà parlare. 

 

ma tutto cosa? l'unificazione l'hanno fatta i piemontesi, mica i romani

 

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LocoEmotivo

Comunque se togliamo il governo da Roma, con tutti i dipendenti pubblici che richiede, economicamente muore

Appunto! Svuotatela di travet e arrivisti e traffichini e faccendieri e ministri e sottosegretari e portaborse e auto blu: lasciate che la città torni alla città stessa, e spedite tra le giuste fiamme dell'inferno i successori di quegli ostrogoti che furono i savoiardi.

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spedite tra le giuste fiamme dell'inferno i successori di quegli ostrogoti che furono i savoiardi.

 

Questo è ormai il solito capro espiatorio falso e becero. Pensi davvero che i romani di Roma di oggi siano i successori degli Antichi Romani? Ma davvero? Come se un macedone di oggi si ritenesse discendente dei Macedoni di Alessandro Magno.

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LocoEmotivo

Pensi davvero che i romani di Roma di oggi siano i successori degli Antichi Romani?

No, no, Rot, fermo!

Mai sostenuto una cosa del genere!

Mi riferivo alla categoria, non alla discendenza di sangue: i burocrati di oggi sono gli eredi dei burocrati sabaudi, tutto qui! L'odio nei confronti di quei capostipiti è dovuto alla mancata lungimiranza, alla voglia di insediarsi tra rovine gloriose invece di impegnarsi a creare una città che potesse essere vivibile e godibile dai loro nipoti. Non mi sentirai mai dire Civis romanus sum, o cose così: non avrebbe senso, e lo sai meglio di me. Immaginati però di vedere la tua città sporcata da presenze "estranee", in qualche modo: immaginati di vederla non vissuta ma abbordata, non corteggiata ma stuprata da orde di arrivisti eccetera (non farmi ripetere l'elenco che ho fatto sopra) e la situazione non ti piacerà affatto. In me non c'è alcun orgoglio (anche perché ho origini abbastanza variegate) ma solo fastidio, tristezza e tanta frustrazione.

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Loco, non stai esagerando con Roma? A me sembra che la stai esaltando troppo. I moderni romani non sono gli antichi romani. Non condividono neppure lo stesso patrimonio genetico! L'Impero romano è stato molto importante per il mondo di migliaia di anni fa (se vogliamo ignorare volutamente il fatto che i greci lo erano ancora di più) ma adesso la situazione è cambiata: esistono le nazioni, che sono tutt'altra cosa ed i popoli nel tempo si sono mischiati tra di loro. I romani di oggi vivono nello scheletro di una città antica ma non vivono nella città stessa! Io noto troppa enfasi sulla romanità, questo voler parlare prepotentemente il dialetto solo perché "si è romani de Roma", quando poi chi lo dice magari vive nel basso Lazio o addirittura in Regioni contigue! L'Italia è un Paese arretrato anche perché non riesce a staccarsi dai suoi antenati, dalle sue tradizioni ormai fantasma. Per essere forti come le altre nazioni, dobbiamo prendere esempio: si necessita di un'Italia unita, senza regionalismi, che lavora all'unisono per il bene comune. Roma è sempre stata la città in cui ci si può gongolare dei politici truffatori, dei poveri popolani romaneschi che li combattono passivamente e del Papa, la sede della cristianità. Per il bene dell'Italia, questo comportamento deve essere eliminato, così come deve essere precisato che il Papa non vive a Roma ma in Città del Vaticano. Se cominciamo da questo l'Italia ha la speranza di migliorarsi e di prosperare.

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LocoEmotivo

I moderni romani non sono gli antichi romani.

Mi sembra di averlo specificato, infatti.

Però, Pix, le grandi città (intese in senso storico) danno un'idea di continuità e di eterno che le "new towns" non si sognano nemmeno: tu pensa alla bellezza di Spaccanapoli che abbiamo visto all'ultimo raduno, e dimmi se non è degna di travalicare i secoli! Se non cogli questo anelito, questo carattere delle città... boh, non lo cogli e basta.

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Loco, non stai esagerando con Roma? A me sembra che la stai esaltando troppo. I moderni romani non sono gli antichi romani. Non condividono neppure lo stesso patrimonio genetico! L'Impero romano è stato molto importante per il mondo di migliaia di anni fa (se vogliamo ignorare volutamente il fatto che i greci lo erano ancora di più) ma adesso la situazione è cambiata: esistono le nazioni, che sono tutt'altra cosa ed i popoli nel tempo si sono mischiati tra di loro. I romani di oggi vivono nello scheletro di una città antica ma non vivono nella città stessa! Io noto troppa enfasi sulla romanità, questo voler parlare prepotentemente il dialetto solo perché "si è romani de Roma", quando poi chi lo dice magari vive nel basso Lazio o addirittura in Regioni contigue! L'Italia è un Paese arretrato anche perché non riesce a staccarsi dai suoi antenati, dalle sue tradizioni ormai fantasma. Per essere forti come le altre nazioni, dobbiamo prendere esempio: si necessita di un'Italia unita, senza regionalismi, che lavora all'unisono per il bene comune. Roma è sempre stata la città in cui ci si può gongolare dei politici truffatori, dei poveri popolani romaneschi che li combattono passivamente e del Papa, la sede della cristianità. Per il bene dell'Italia, questo comportamento deve essere eliminato, così come deve essere precisato che il Papa non vive a Roma ma in Città del Vaticano. Se cominciamo da questo l'Italia ha la speranza di migliorarsi e di prosperare.

mmhh..

discorso un filo troppo fondamentalista direi...

se fosse come dici tu, non avremmo, per esempio, la spocchia odiosa dei parigini..

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i burocrati di oggi sono gli eredi dei burocrati sabaudi, tutto qui!

 

Ad averceli i burocrati sabaudi!!!

 

Saranno stati ottusi e formalisti, ma certo il

ras dei bibitari non l'avrebbero prodotto

 

Non è tutta colpa dei Romani, che anzi finiscono per pagare

200 milioni di tasse a creditori del vecchio Comune ( i cui crediti

per quanto legittimi e pagati in ritardo sono sotto il sospetto di non

essere neanche molto leciti )

 

Fare il conto di quanti siano i Romani che subiscono le prepotenze

e le ruberie di altri Romani, non è facile

 

Ma io tenderei a vederla così

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Vi segnalo l'opinione di Luca Sofri sul Post, che invece propone Reggio Emilia, che dopotutto le ragioni di terzietà e innovazione ce le avrebbe.

http://www.wittgenstein.it/2015/06/19/roma-capitale-spostare/

 

Per carità la città dove si sono costruiti nel nulla una inutilissima megastazione dell'AV per non farsi 20 minuti di treno per Bologna?

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Roma e' bella enorme gigantesca ad ogni angolo ti incanta con il suo passato . La mafia la corruzione c'e' da tutte le parti nel mondo , noi italiani non siamo i primi per corruzione neanche i primi per legalita' ma siamo i primi e unici ad autolesionarci e farci del male . Se c'e' un problema si risolve ; non si uccide un paziente per una verruca sul piede ......

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mmhh..

discorso un filo troppo fondamentalista direi...

se fosse come dici tu, non avremmo, per esempio, la spocchia odiosa dei parigini..

 

I francesi chiamano i parigini "le bestie". I parigini si danno così tanta importanza per eventi avvenuti negli ultimi secoli, quando la Francia già esisteva. Non credo che si definiscano galli, né che si esaltano per le imprese passate dei galli. Difatti, come ho detto prima, sono odiati da buona parte dei francesi e questo fa intendere che il loro attaccamento è a una sola città, non ad un Impero come accade per certi romani.

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la città dove si sono costruiti nel nulla

Appunto, nel nulla. Ci sarebbero gli spazi necessari e ha un'ottima posizione.

Il motivo sarebbe anche simbolico, dato che il primo tricolore è nato a reggio proprio (rep. cisaplina mi pare, 1806) 

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questo voler parlare prepotentemente il dialetto solo perché "si è romani de Roma"

 

 

A Roma il dialetto non esiste dal periodo del Rinascimento;  ad oggi si può parlare al massimo di calata o di accento, condita al massimo da qualche termine locale,  ma non di dialetto in senso oggettivo.

Non a caso nelle regioni in cui si parla dialetto, uno che viene da fuori non capisce nulla o quasi, cosa che assolutamente non avviene a Roma, nel Lazio, nelle Marche, in Umbria, ed in Toscana.

Edited by ben81
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A Roma il dialetto non esiste dal periodo del Rinascimento;  ad oggi si può parlare al massimo di calata o di accento, condita al massimo da qualche termine locale,  ma non di dialetto in senso oggettivo.

Non a caso nelle regioni in cui si parla dialetto, uno che viene da fuori non capisce nulla o quasi, cosa che assolutamente non avviene a Roma, nel Lazio, nelle Marche, in Umbria, ed in Toscana.

 

Il dialetto non esiste in Toscana, parte dell'Umbria e il Lazio fino alla provincia di Roma, qui sono tutte derivazioni dell'italiano volgare, le Marche hanno eccome il dialetto invece, nel nord (Pesaro) è quasi identico al romagnolo, mentre nel sud si avvicina molto all'abruzzese. 

La zona di Frosinone ha un suo dialetto ben definito, affine all'abruzzese, mentre il Lazio meridionale è a tutti gli effetti campano, anche perché fino agli anni '30 l'area di Gaeta, Formia, Ponza, ecc... faceva parte della c.d. "Terra di Lavoro" che arrivava fino a metà del Casertano, l'annessione al Lazio è avvenuta con la costituzione della provincia di Latina.

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Scusa prof: scrivo dal cellulare, e non posso mettermi ad elencare le eccezioni , come ad esempio che per le Marche l'italiano mediano è parlato non in tutta la regione ma solo nella parte centrale, che nel Lazio è parlato solo nell'area centrale e nord, e che in Toscana esiste l'eccezione nella zona a ridosso della Liguria.

Sta di fatto, e lo ribadisco, che nella gran parte del territorio delle succitate regioni, non si parla dialetto, e Roma ricade in questo ambito territoriale, ergo chi afferma l'esistenza di un dialetto romano vivo, dice semplicemente una cazzata :-)

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