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Un ragazzo PERBENE potrebbe provare ad organizzare un pride in cui vieta alle persone di vestirsi come vogliono. Vogliamo prevederne i risultati?

 

 

 

Se un ragazzo prova disagio e sente la propria identità minacciata se vede una drag queen, il problema è suo, non del tizio che gioca a travestirsi per scherzare.

 

Non credo sia impossibile lavorarci su per capire il motivo di questa irrazionale e bloccante sensazione di paura, che in fondo è molto comune.

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Ottimo, sono posizioni ideologiche le vostre un pò come i grillini che non scendono a compromessi con i politici e puntano alla totale irrilevanza, in attesa di un futuro cambiamento.
Io non nego che questo possa esserci, che questo modo di sensibilizzare possa portare in futuro a una completa emancipazione ma io dei diritti a 60 anni non so che farmene, io i miei diritti li voglio ADESSO perchè voglio legalizzare e tutelare l'unione con l'uomo della mia vita.
Giacchè mi auguro di incontrarlo prima dei 60 anni faccio qualsiasi compromesso.

 

Questo atteggiamento ha boicottato i Dico, io mi immagino un 30 enne di allora che oggi, a quasi 40 anni non può ancora avere uno straccio di diritto, sarei molto incazzato. Adesso 30 anni li ho io e sinceramente spero che qualcosa si muovi anche con compromessi.

 

 

Un ragazzo PERBENE potrebbe provare ad organizzare un pride in cui vieta alle persone di vestirsi come vogliono. Vogliamo prevederne i risultati?

 

 

 

Se un ragazzo prova disagio e sente la propria identità minacciata se vede una drag queen, il problema è suo, non del tizio che gioca a travestirsi per scherzare.

 

Non credo sia impossibile lavorarci su per capire il motivo di questa irrazionale e bloccante sensazione di paura, che in fondo è molto comune.

 

Ovviamente il perbene era inteso nel senso comune, quindi gli dici stattene a casa? Hinz e Marco hanno espresso la loro opinione senza giri di parole, glielo riconosco, tu allora? Che rispondi a quella domanda? Meglio un pride a metà ma vero o uno numeroso ma snaturato della sua identità (ma non del suo spirito combattivo)?

@Iron84 per me il fatto che tu sia omofobo è un realtà, un fatto

 

Ovviamente come ho già spiegato è una forma meno esplicita di omofobia

che deriva da una accettazione parziale della tua omosessualità e  ti rende

la persona meno idonea a parlare di pride

 

Dal mio punto di vista il pride non può cambiare, se il problema è

che sei TU che devi cambiare

Guarda che non è mica una cena sociale al Rotary Club, viene chi vuol venire, nella più totale ed assoluta libertà.

 

Non c'è coercizione di nessun genere, non c'è dress code, non c'è distinzione di orientamento, non ci sono regole di etichetta.

 

E' un'adesione spontanea, tant'è che si aggregavano anche i passanti, anche gli etero, anche i semplici simpatizzanti.

 

Le persone sono libere. Nessuno sarà discriminato per la sua identità. E' questo il messaggio del pride.

@hinzelman Per me tu sei una persona orgogliosamente sgradevole nel modo di porsi, assolutamente inidonea al dialogo, per me questo è un çfatto, tu fai del male al movimento io effettivamente non scenderei mai in piazza con persone come te, sia con le pailettes che con la giacca e cravatta e la stessa cosa tu con me, quindi che parliamo a fare?

 

Per il resto per me siete uguali ai cattotalebani che contestate, identici e lo stesso modo di porsi .

 

 

Guarda che non è mica una cena sociale al Rotary Club, viene chi vuol venire, nella più totale ed assoluta libertà.

 

Non c'è coercizione di nessun genere, non c'è dress code, non c'è distinzione di orientamento, non ci sono regole di etichetta.

 

E' un'adesione spontanea, tant'è che si aggregavano anche i passanti, anche gli etero, anche i semplici simpatizzanti.

 

Le persone sono libere. Nessuno sarà discriminato per la sua identità. E' questo il messaggio del pride.

 

Sampei ho capito lo spirito, non si rinuncia allo spirito del pride, va bene così, rispetto la tua opinione, non può essere cambiata qualsiasi compromesso non può essere accettato in questi termini.

 

Non combattiamo la stessa battaglia.

Edited by Loup-garou

 

 

viene chi vuol venire, nella più totale ed assoluta libertà.

 

è così però è lecito porsi la domanda:

 

è più efficace  un pride con 10 drag queen, altre 30 persone un po' appariscenti e 10'000 persone 

 

 

un pride senza drag queen, senza persone apparescenti e 50'000 persone ?

 

naturalmente sono numeri a caso e il 50'000 potrebbe anche essere solo un 12'000 ma è una questione su cui varrebbe pure la pena riflettere secondo me.

 

faccio un paragone con quel che accadde nella mia famiglia decenni fa: mia madre acquistò una pelliccia perché diceva che solo con la pelliccia non aveva freddo. a un dato punto io dissi che io non la accompagnavo in giro quando lei vestiva la pelliccia. era una mia libera scelta come libera scelta fu la sua di acquistarla e di portarla quando voleva. lei si adattò a vestirsi senza pelliccia quando c'ero anche io.

Io sono onesto

 

Ho scritto le stesse cose su Armani, non posso

certo contraddirmi solo per  fare il piacione o il

buonista o peggio l'ipocrita

 

Ritengo che il Pride possa cambiare entro certi limiti

ed i limiti in cui può cambiare sono quelli tali per cui

deve essere @Iron84 a superare i suoi disagi e non il

contrario

Le istanze cretine sono quelle più "estreme" è come se in olanda, al Pride, partecipassero anche quelli del partito pedofilo per rivendicare la necessità di abbassamento dell'età del consenso. Questa è un istanza idiota ed assolutamente controproducente per tutti in senso assoluto.

 

Il problema che non mi risolvi è chi stabilisce quando un'istanza sia "idiota e assolutamente controproducente per tutti in senso assoluto":

probabilmente se chiederai ad un miliardo di persone avrai almeno un milione di risposte diverse.

Ovviamente è necessario rifarsi a principi condivisi in un ambito socio culturale comune, che non è necessariamente quello tradizionale, e quindi certe istanze qui riproposte acriticamente ed indefinitamente, come il grido "liberiamoci" senz'altra specificazione, possono convenire ad un impeto passionale, ma suonano sinistramente stridenti in un esame razionale.

 

 

 

 

da sempre sono fautore dell'educazione dei bambini non nell'ambito genitoriale stretto ma in un ambito allargato, comunitario, come viene fatto in certi contesti considerati "arretrati" (e che da questo punto di vista arretrati non sono affatto)

 

Era il famoso sistema di educazione spartano che però non fu molto imitato neppure dagli altri Greci, benché fosse alla radice delle proposte platoniche per la repubblica ideale.

 

 

 

 

Fuori dalla controversia interna due cose contano principalmente 1) L'effetto positivo di poter conoscere l'elettorato progressista di un'altra città 2) La speranza che i partiti progressisti notino il nostro numero e ci inseriscano nel loro programma

 

Il primo punto non l'ho capito, il secondo mi sembra non tenga conto della scarsità dei numeri reali delle manifestazioni di piazza in generale, non solo beninteso di quelle del GayPride:

infatti sono state ridimensionate a meno di un ventesimo le cifre assurdamente milionarie del Family Day, che comportavano 26 e passa persone per metro quadro di piazza!.

 

Comunque, anche se ad un Gay Pride partecipassero un milione di persone:

1) i partiti, progressisti o no, inevitabilmente e giustamente, dato che siamo in democrazia elettiva, sarebbero sempre costretti a tener conto dei rapporti di forza risultanti dai voti validamente espressi alle elezioni nelle urne elettorali, i quali non necessariamente, anzi diciamo pure raramente, coincidono con le apparenze gridate nelle piazze;

2) sarebbe necessario  almeno che vi fosse una chiara e condivisa  definizione delle richieste del (supposto) milione di partecipanti, dato che qualche slogan, gridato fosse pure all'unisono, difficilmente potrebbe essere definito piattaforma di richieste.

 

Insomma, se mi dite che i Gay Pride aiutano la visibilità degli omosessuali, peraltro nelle loro numerose e talvolta contrastanti sfaccettature, posso anche convenire, mass media permettendo;   ma se mi parlate della loro efficacia rivendicativa sulla classe politica e sui partiti in particolare, lasciatemi dire che mi sembra una pia illusione.

Poi forse l'illuso sono io che non vedo l'evidente ;-)

Edited by Mario1944
Saramandasama

Perché poi la doppia sepoltura cristiana in uso nel nostro paese è razionale e condivisa da tutta la collettività, tanto è vero che se andate al vostro cimitero ad informarvi, potete sapere anche dopo quanti anni sarete riesumati dopo essere schiattati. Sí, buon senso e razionalità, nel liberare il vostro corpo dal peso della carne prima di accedere all` oltretomba. Se siete atei fareste bene a specificare di voler esser tumulati, altrimenti e questo quello che vi aspetta. Poi la slinguazzata e altre istanze libertarie sarebbero poco razionali.

Talmente intrisi dalle ideologie dominanti che vi vergognate di quello che siete, senza rendervi conto di prendere parte a meccanismi che di razionale o ragionevole non hanno nulla. Però l` aspettare di liberarsi dai vermi prima di essere riesumati per poi essere trasferiti nella tomba di famiglia, bah si può fare, s` è sempre fatto cosí.. Il voler cambiare lo status quo, eh, ma ci vogliono secoli. Poi mamma ci resta male. Meglio aspettare che schiatti o che non capisca più nulla prima di andare a convivere con l` amico. .., il gay pride, eh ma io insieme ai freak non ci sto, sono superiore, non mi possono associare a quei rifiuti. Del resto poi il pride non ha nessuna utilità. Anzi se non ci fosse stato nessun movimento lgbt, adesso in tutto il mondo ci sarebbero il matrimonio gay e adozioni per tutti!

 

 

 

Nel 2015 ancora questi discorsi...

Edited by Salamandro

@Mario1944, questo è quanto scritto da Cirinnà adesso

per confermare l'impegno del governo Renzi sulle unioni civili.

Leggi la parte in grassetto sul ruolo politico-simbolico del Pride.

 

Vi aggiorno in tempo reale del colloquio che ho avuto pochi minuti fa in Senato con il presidente Renzi, e a seguire con la ministra Boschi. Vi confermo che entrambi mi hanno chiesto di andare avanti rapidamente sull'esame del testo.
In commissione giustizia, martedì, riprenderemo dai nuovi pareri sugli articoli 3 e seguenti valutando i subemendamenti che saranno presentati all'articolo1 entro lunedì prossimo alle 18:00 . Se volete consultarli potrete seguire tutto sul sito Art.29, ringrazio per questo il Dott. Gattuso e i suoi collaboratori. Il lavoro sugli emendamenti sarà comunque utile per trovare convergenze ampie e tutti i voti necessari per arrivare all'approvazione in aula . voglio rassicurarvi sul fatto che non ci sarà alcun depotenziamento dei diritti enunciati nel testo base, che ben conoscete, accoglieremo solo alcune limature su questioni simboliche e non di contenuto, forse necessarie per rendere più accettabile l'argomento a coloro che ritengono il nuovo istituto troppo simile al matrimonio.
Questa è l'assoluta verità di ciò che stiamo facendo in commissione: stiamo creando un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico che dia diritti alle coppie same sex, con tutti i diritti sociali riconosciuti, e che non è equiparabile al matrimonio. Quindi basta falsità , speculazioni e disinformazione. Leggo inoltre alcuni tentativi di mistificazione ad opera dei tanti che vorrebbero frenare il nostro lavoro.
A tale proposito vi invito a considerare molto positivamente la scelta fatta dal governo di non dare propri ed autonomi pareri sul testo e sugli emendamenti, ma di rimettersi ai pareri della relatrice, questo, tradotto vuol dire: in parlamento si costruisca la maggioranza necessaria ad approvare il ddl, dialogando con tutti per avere un'ampia condivisione. Sia chiaro che sui primi 460 emendamenti esaminati ho dato solo due pareri favorevoli, tutti gli altri contrari, e il governo si è conformato a questa mia decisione, a riprova che saranno respinti tutti i tentativi ostruzionistici. Questo conferma che la via parlamentare se non è la più rapida è certamente la migliore per arrivare ad avere nel nostro paese finalmente una legge sulle unioni civili con quella maggioranza ampia che in modo limpido, e senza svendere diritti, vorrà rispondere presto e bene alle istanze di giustizia, dignità e libertà che ci viene dalle famiglie arcobaleno e dai tanti amori same sex che meritano pieno riconoscimento e dignità. Infine dobbiamo dare una risposta forte alla piazza di San Giovanni, una piazza rispettabile e legittima, che ha dichiarato però di voler fermare il nostro lavoro di riforma e di riconoscimento di tutte le famiglie.

Penso che la nostra unica e legittima risposta sia quella di partecipare in massa, anche noi etero con le nostre famiglie, ai prossimi Pride, già da sabato prossimo a Milano, Torino e Bologna.
Trasformiamo queste magnifiche piazze nelle piazze di tutti coloro che chiedono dignità e diritti per tutte le coppie e per tutte le famiglie.

Ottimo, sono posizioni ideologiche le vostre un pò come i grillini che non scendono a compromessi con i politici e puntano alla totale irrilevanza, in attesa di un futuro cambiamento.

 

Ma infatti continuare la discussione è una via di mezzo fra eroismo e vocazione al martirio XD io ribadisco, il punto l'ha espresso in maniera chiara @Greed89: un pride alla @iron84 snaturerebbe a tal punto lo "spirito" della manifestazione, da rendere più opportuno non farlo (piuttosto che farlo così). Non c'è molto spazio a vie di mezzo XD

 

L'unica cosa che rimane da discutere è, come fanno notare @Iron84 e @marco7, se questa fedeltà incondizionata volta alla preservazione dello "spirito" vero e puro del pride sia controproducente o meno. Il che si traduce nella domanda secca - rivolta ai "puristi" che stanno intervenendo - a mo' di pubblicità anni '90 del Dixan: "saresti disposto a scambiare un pride "puro" con 250.000 partecipanti con uno "non puro" con 300.000 (o più)?".(*)

 

Secondo me la risposta della maggioranza sarebbe "no" (attendo conferme). Il che implica, stravolgendo il celebre adagio latino, che si adotta una politica del "primum philosophari, deinde vivere" (spero di aver citato correttamente): ossia, si sacrifica deliberatamente l'ottenimento nel breve periodo di diritti concreti (ancorchè borghesi) che gioverebbero a tutti i gay, borghesi e non (perchè se ai più queer non interessa sposarsi, immagino interessi comunque essere tutelati in caso di manifestazioni omofobiche), per salvaguardare un arbitraria "libertà assoluta" (che assoluta non è, vedi dopo) e porsi obiettivi non raggiungibili se non nell'ordine dei decenni.

 

(*) ovviamente resta tutto da verificare l'assunto che un pride siffatto aumenterebbe la partecipazione, dato che parte dei flussi "in entrata" di "gay borghesi" sarebbe compensata da flussi in uscita di queer (per ragioni politiche) e "party-boys" (che non verrebbero più venendo a mancare l'atmosfera da spring break).

 

A me personalmente, una volta quasi-capito l'apparato intelletuale che sostiene le rivendicazioni poste (grazie all'intervento chiarificatore di @Greed89), interesserebbe fare un ragionamento di merito su questi assunti, perchè ne derivano anche implicaizioni pratiche.

Nonostante ciò che si vuol far passare è che il "cambiamento dell'ordine costituito" cui si mira sarà una liberazione assoluta da arbitrari (e sessuofobi) costumi morali (da cui il motto "liberiamoci!" più volte citato), in realtà il cambiamento che si paventa è semplicemente il passaggio da un sistema valoriale - quello attuale, di derivazione cattolica e patriarcale - ad un altro (migliore di certo, ma comunque arbitrario - dove per arbitrario intendo che non si impone come "migliore in senso oggettivo", ma come scelta di una parte).

Lo evidenzia molto bene l'intevento di @Greed89 sulle "istanze cretine", che ci indica che anche nel sistema valoriale paventato sarebbero comunque previsti (e d'altronde necessari) alcuni "vincoli". Tali vincoli, ancorchè giusti, sarebbero comunque stabiliti arbitrariamente - esattamente come quelli attuali.

 

Cosa implica questo pippone concettuale sul piano pratico? Implica che il modello valoriale che sostiene chi è pro-pride non è un modello di "libertà assoluta", che si auto-imporrebbe "per natura" qualora si rinunciasse ad avere un qualsiasi sitema morale/valoriale, ma un sistema di "libertà vincolata" (esattamente come l'attuale) che differisce dall'attuale solo per la portata minore (molto minore) dei vincoli: ma si tratta pur sempre di un costrutto sociale, non di un modello "di natura".

Quindi dal modello ideale che si sostiene non deriva assolutamente una "necessità" di non imporre vincoli sul piano pratico (ad esempio un "vincolo a evitare certi comportamenti volgari" alla manifestazione), perchè altrimenti si tradirebbe lo spirito ispiratore del tutto. Detto ciò, la presa di posizione di @Sampei:

 

Guarda che non è mica una cena sociale al Rotary Club, viene chi vuol venire, nella più totale ed assoluta libertà.

 

Non c'è coercizione di nessun genere, non c'è dress code, non c'è distinzione di orientamento, non ci sono regole di etichetta.

 

è totalmente arbitraria. Non si pongono vincoli PERCHE' NON SI VUOLE FARLO, e non lo si vuole fare perchè si vuole rimanere fedeli ad un ideale di "aderenza allo spirito della manifestazione" che però non trova riscontro - paradossalmente - nello stesso sistema valoriale che vuole proporre (che non è, nella pratica, un sistema di libertà assoluta).

 

Ovviamente è un atteggiamento legittimo ma, come ha detto @Iron84, non ha nulla di diverso dall'osservanza che ha un catto-bigotto per un dogma, cambia solo il dogma (la libertà assoluta invece di, che ne so, l'immacolata concezione) e la "parte della barricata" da cui si sta. Non ha nulla di diverso dall'osservanza di usanze "strane" ma considerate "giuste" che richiamava @Salamandro.

 

Per chiudere il sermone in maniera circolare, tornando alla salomonica chiusa di @Greed89: voi sostenete il pride per come è ora perchè "non può essere altrimenti", ma il fatto che non può essere altrimenti l'avete deciso voi (o qualcuno per voi), non è scritto in natura XD quindi qual è la differenza fra questo atteggiamento e l'atto di fede?

Edited by NewComer

@NewComer, il tuo problema non è solo che fai illazioni

(e te ne rendi conto da solo, quando ammetti che non sai se davvero

una manifestazione non festosa e sobria attirerebbe più persone)

è soprattutto il fatto che manchi di pragmatica:

non si può cacciare un travestito da una manifestazione

perché il servizio d'ordine non lo reputa consono

senza attirare gli strali di tutta la Comunità LGBTI internazionale.

 

Non c'è però bisogno di arrivare a questo punto.

Se davvero ci sono trecentomila o più "gay borghesi" là fuori

non hanno certo bisogno del nostro consenso per fare una manifestazione:

scambiatevi i contatti e fate un gruppo su FB, se non lo avete già fatto.

 

Riguardo i "limiti della libertà sessuale" questi sono già noti e hanno un nome:

questo nome è Consenso.

Il motivo per cui non è ammessa la pedofilia, la zoofilia, la necrofilia o lo stupro

è che i bambini, gli animali, i cadaveri e le persone forzate non possono essere consenzienti.

E il Consenso è lo stesso motivo per cui invece è più che legittima

l'eterosessualità, l'omosessualità, il poliamore e il sadomaso.

Questa è la "convenzione" che ci siamo dati.

Cioè se noi dovessimo valutare l'effetto delle manifestazioni

in base al nostro sistema ufficiale di informazione, il giudizio sarebbe

iscrivetevi in massa ad un partito politico perché ciò che conta in Italia

è solo il Potere

(...)

E d'altronde essendo il criterio fondamentale secondo cui opera la nostra

stampa, quello di indebolire la Società civile a vantaggio del sistema politico-partitico

e di svalutarne ogni manifestazione di autonomia, ottemperare  a questa direttiva

significherebbe fare esattamente ciò che il Sistema vuole che si faccia

 

Il ché magari può essere consigliabile nell'ottica di un vantaggio individuale, ma

non certo nell'interesse collettivo della comunità LGBT

 

Non credo al Potere o al Sistema colle maiuscole...

ma se la pensi così non stai ammettendo implicitamente la scarsa utilità del pride nell'ottica di rivendicazione di tutele/diritti?

 

Un conto è dire "secondo me come la faccio la faccio tu non vieni lo stesso" e va bene, questo discorso ha senso, ma mettiamo che il Pride potesse avere molte più adesioni adottando un profilo basso pensi che sarebbe giusto farlo?

Questo compromesso snaturerebbe il pride per te?

 

Non so se ha molto senso censurarsi per ottenere maggiori adesioni...

e d'altro canto è improbabile che chi è più timido si impegni fin dall'inizio per aiutare ad organizzare un pride "sobrio".

Pur non avendo partecipato a pride, non ho mai saputo di situazioni così folli da poter spaventare i partecipanti.

 

Ciò detto, rispetto tutte le forme di battaglia e i modi che le persone decidono di usare per manifestare le loro idee, tranne quelle che usano violenza o la menzogna per poter avanzare le loro proposte.

 

Tutti sono sempre terrorizzati dalla violenza della piazza...

ma se ci si avvicina ad una zona presidiata perché chessò, si vuole raggiungere l'ufficio della Prefettura, o il Quirinale, o quella che ci si prefigge sia la destinazione della manifestazione e si viene respinti, qualche scaramuccia non è nella norma? Spesso si resiste, o si cerca di avanzare, e lì scatta la carica...poi sui giornali si passa sempre per vandali, e va a finire che la gente "per bene" si spaventa.

Secondo me la risposta della maggioranza sarebbe "no" (attendo conferme). Il che implica, stravolgendo il celebre adagio latino, che si adotta una politica del "primum philosophari, deinde vivere" (spero di aver citato correttamente): ossia, si sacrifica deliberatamente l'ottenimento nel breve periodo di diritti concreti (ancorchè borghesi) che gioverebbero a tutti i gay, borghesi e non (perchè se ai più queer non interessa sposarsi, immagino interessi comunque essere tutelati in caso di manifestazioni omofobiche), per salvaguardare un arbitraria "libertà assoluta" (che assoluta non è, vedi dopo) e porsi obiettivi non raggiungibili se non nell'ordine dei decenni.

 

(*) ovviamente resta tutto da verificare l'assunto che un pride siffatto aumenterebbe la partecipazione, dato che parte dei flussi "in entrata" di "gay borghesi" sarebbe compensata da flussi in uscita di queer (per ragioni politiche) e "party-boys" (che non verrebbero più venendo a mancare l'atmosfera da spring break).

 

No no, qui ti sbagli; come suggerisce Almadel, chi vuole il pride basso profilo se lo organizzi.

Non è che dal tuo astratto sobrio pride fuoriescono i queer, è che i tuoi sobri amici non manifestano perché non è nel loro spirito manifestare...quindi mi pare che qui sia tu quello che filosofa prima di vivere :D

 

Non so quanta esperienza tu abbia in fatto di manifestazioni, ma io non ho quasi mai assistito ad "espulsioni" di manifestanti.

Piuttosto ci son state discussioni circa chessò, l'opportunità o meno di occupare una stazione o di sedersi in mezzo a una strada...certo, tra i rappresentanti di casapound da un lato e quelli dei centri sociali occupati dall'altro non corre buon sangue, ma ciascuno rivendica l'appartenenza al proprio gruppo d'origine in modo così radicato da escludere praticamente sempre la possibilità che ci si trovi a comporre lo stesso corteo...

 

Chi invece crede che l'ottenimento di diritti passi più attraverso le giuste affiliazioni politiche si impegni in tal senso; può essere, io francamente non lo so.

Tutti sono sempre terrorizzati dalla violenza della piazza...

ma se ci si avvicina ad una zona presidiata perché chessò, si vuole raggiungere l'ufficio della Prefettura, o il Quirinale, o quella che ci si prefigge sia la destinazione della manifestazione e si viene respinti, qualche scaramuccia non è nella norma? Spesso si resiste, o si cerca di avanzare, e lì scatta la carica...poi sui giornali si passa sempre per vandali, e va a finire che la gente "per bene" si spaventa.

sai hai ragione, ma spesso volentieri sono alcuni manifestanti, i più esagitati o uelli che si reputano più fighi, che cercano lo scontro con la polizia, lo voglio per poi potersi pavoneggiare e diventare i paladini della libertà. Quando, prima di una manifestazione, viene indicato che davanti a un certo luogo non ci si può arrivare per varie ragioni, che senso ha andare li e provare a passare? Ovvio che la polizia carica.... e ci mancherebbe, è il suo lavoro! E mi dispiqce per chi pensa il contrario, io in quelle occasioni sono dalla parte delle forze dell'ordine.

non si può cacciare un travestito da una manifestazione

perché il servizio d'ordine non lo reputa consono

senza attirare gli strali di tutta la Comunità LGBTI internazionale.

 

 

Ma questa comunità LGBT internazionale, esattamente, cosa fa per migliorare la condizione dei gay italiani?

@Mario1944, questo è quanto scritto da Cirinnà adesso per confermare l'impegno del governo Renzi sulle unioni civili. Leggi la parte in grassetto sul ruolo politico-simbolico del Pride.

 

Ebbe' ma un politico può dire tante cose, anche in buona fede beninteso, ma un politico non è tutto il partito e tutto un partito non è tutti i partiti e tutti i partiti non sono tutti gli elettori e tutti gli elettori non sono tutti i cittadini.

Comunque, se anche tutti i partiti o gran parte di loro domattina si svegliassero ed approvassero, per dire, l'apertura del matrimonio alle coppie omo, questo per sé non dimostrerebbe nulla a proposito dell'efficacia politica reale di manifestazioni come il Gay Pride:

sarebbe infatti illogico affermare "post hoc ergo propter hoc".

 

 

 

Riguardo i "limiti della libertà sessuale" questi sono già noti e hanno un nome:

questo nome è Consenso.

Il motivo per cui non è ammessa la pedofilia, la zoofilia, la necrofilia o lo stupro

è che i bambini, gli animali, i cadaveri e le persone forzate non possono essere consenzienti.

E il Consenso è lo stesso motivo per cui invece è più che legittima l'eterosessualità, l'omosessualità, il poliamore e il sadomaso. Questa è la "convenzione" che ci siamo dati.

 

Si potrebbe però obbiettare che un consenso può essere forzato ed invece un dissenso può essere consensuale, se si cambiano le definizioni del consenso ovvero i termini entro i quali si parli di consenso o di dissenso.

 

Ad esempio si assume dalla legge italiana che fare sesso con un ragazzo sotto i 14 anni implichi violenza senza possibilità di prova contraria, in forza dell'immaturità del ragazzo o della ragazza.

Ma si può validamente sostenere che 14 anni sia un'età troppo bassa per poter disporre pienamente di sé e della propria sessualità, specialmente qualora l'altra parte sia un adulto.

D'altro canto non manca chi al contrario sostiene che l'età potrebbe essere addirittura abbassata, perché, come si concede ci sia discernimento nel ragazzo per scegliere un giuoco od un cibo, così ci può essere discernimento per scegliere se e con chi fare sesso e l'opinone contraria dipende solo dall'abusiva sacralizzazione del sesso.

 

Idem si può obbiettare a proposito delle pratiche sadomaso, per le quali si potrebbe assumere una sostanziale "imbecillità mentale" dei protagonisti specialmente di quelli masochisti.

Del resto ti ricordo che nel secolo scorso e nel precedente l'omoerotismo era annoverato tra le deficienze mentali le quali implicavano che il consenso, benché presente, fosse solo apparente.

 

Insomma, come dell'essere di Aristotele, del consenso si può parlare in tanti modi, soprattutto se si rifiutano le convenzioni vigenti ed i termini stabiliti in proposito e si invoca indistintamente l'ormai famoso "liberiamoci!".

 

D'altronde si può osservare che anche la scelta del consenso come discrimine nelle pratiche sessuali è arbitraria.....

Edited by Mario1944
Ilromantico

 

 

Ma questa comunità LGBT internazionale, esattamente, cosa fa per migliorare la condizione dei gay italiani?

E che deve fare la comunità LGBT internazionale (ma esiste???) ?E' un'organismo di beneficenza?LOL

 

 

 

Per il resto per me siete uguali ai cattotalebani che contestate, identici e lo stesso modo di porsi .

 

CLAP CLAP! La penso allo stesso modo. Estremamente capoccioni, estremisti. Credono di avere ragionissima su tutto e non ammorbidiscono mai i loro punti di vista (estremisti). 

Intanto il gay pride ci sarà sta settimana anche a Milano e FN.....eccoli subito sul pezzo

 

Milano, Forza Nuova in piazza contro il Gay Pride: “Orrendo caravanserraglio di sodomiti”
Sabato 27 giugno, mentre la comunità Lgbt di Milano sfilerà per il "Milano pride", Forza Nuova ha organizzato in piazza San Carlo un presidio a sostegno della "famiglia tradizionale". Sul blog del movimento di estrema destra i toni sono offensivi: la sfilata è definita il "solito orrendo caravanserraglio di sodomiti, lesbiche e corte dei miracoli associata".
 
Non credo al Potere o al Sistema colle maiuscole... ma se la pensi così non stai ammettendo implicitamente la scarsa utilità del pride nell'ottica di rivendicazione di tutele/diritti?

 

Si tratta anche di esigenza di "sintesi" - nel riferimento generico al potere

Credo comunque in 10 pagine di non aver fatto parola dei diritti e di aver

parlato di :

 

identità-solidarietà omosessuale-comunità-omofobia-invisibilità

 

Cioè delle condizioni per cui gli omosessuali possono essere

Soggetti di diritti e non Oggetti di omofobia

 

C'è un certo numero di omosessuali italiani, che vede nei "diritti"

e nel riconoscimento giuridico della condizione omosessuale, quel

riconoscimento sociale in grado di conferire "rispettabilità" dall'esterno

 

La Paura dell'Esclusione Sociale, della marginalizzazione ( che poi produce

la demonizzazione della socializzazione gay vista sempre e solo come

auto-ghettizzazione, in realtà un gay visibile non può essere auto-ghettizzato )

 

Ma se c'è paura, non c'è pride...c'è disagio

 

Si è polemizzato proprio quest'anno per l'utilizzo dello slogan "it's human pride"

che fa riferimento alla questione omosessuale come questione di diritti umani

e non di diritti civili ( vista da alcuni come slittamento semantico-cedimento )

 

La mia risposta a quel dibattito è stata: scriviamo pure "human pride" io non mi

oppongo MA sappiate che non servirà a niente e ci ritroveremo come ogni anno

a discutere sul fatto che il "pride" è troppo "gay"

 

Questo topic non ha il valore di sondaggio, quindi la mia osservazione può essere

sbagliata, una parte che esprime resistenze esisterà sempre e quindi non posso dire

"ve l'avevo detto" senza contabilizzarla, solo in base a due utenti del forum

 

Però io rimango, per ora, della mia idea : rispetto alla paura dell'esclusione sociale

non c'è forma di rassicurazione sufficiente, deve maturare un cambiamento interiore

 

 

E che deve fare la comunità LGBT internazionale (ma esiste???) ?E' un'organismo di beneficenza?LOL

 

Ma infatti guarda che apprendo anche io qui dell'esistenza di questa entità. Chiedo che ruolo abbia visto che come argomentazione è stato citato(anche) il suo giudizio in merito.

La comunità GLBT internazionale è quella cosa che ha spaventato il signor Barilla con il boicottaggio

a tal punto da fare pubbliche scuse e a finanziare un "progetto per le diversità"

http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/11/04/news/barilla_dopo_la_gaffe_sui_gay_ecco_il_progetto_sulla_diversit-70211108/

o che ha risposto a Dolce & Gabbana attraverso vari vip omosessuali

perché purtroppo la Comunità GLBT nazionale ha la Litizzetto come voce più autorevole...

 

I media GLBT di tutto l'Occidente vi mangerebbero la faccia

se organizzaste un Pride espressamente proibito alle drag e ai leather

(ammesso che un simile potere possa essere esercitato dagli organizzatori)

senza contare le contestazioni in loco e gli infiniti strascichi di polemiche.

 

Infatti la soluzione per il Festival dei Diritti e della Sobrietà

sarebbe quella di farlo in un altro giorno

distinto da quello della Marcia dell'Orgoglio.

 

Se non ci andrà nessuno significa che ci eravamo fatti inutili scrupoli,

se invece ci saranno davvero più persone che al Pride

non sarà stato nemmeno necessario contestarne i partecipanti.

Ilromantico

 

 

I media GLBT di tutto l'Occidente vi mangerebbero la faccia se organizzaste un Pride espressamente proibito alle drag e ai leather (ammesso che un simile potere possa essere esercitato dagli organizzatori)

 

Mah, non scomoderei nemmeno i media. Probabilmente sarebbero le mafie dei locali lgbt a bruciarci vivi. Loro coi locali lgbt a tema ci fanno vagonate di soldi.

 

 

 

Infatti la soluzione per il Festival dei Diritti e della Sobrietà sarebbe quella di farlo in un altro giorno distinto da quello della Marcia dell'Orgoglio.

Ma basta con sta storia! E' demagogia purissima :D! In primis perché tutti gli sforzi di promozione e organizzazione vengono concentrati sul pride, quindi anche se qualche illuminato volesse fare la marcia della sobrietà (ma che vuol dire sto termine?LOL) non potrebbe MAI avere successo perché le mafie organizzatrici dei pride non ci darebbero l'aiuto e i mezzi necessari. Inoltre, non si capisce per quale logica non si possa trovare un accordo tra le 2 linee di pensiero e bisogna dare per scontato che il Pride e tutto l'aiuto di promozione/investimenti vada dato alla vostra linea di pensiero. Insomma per quale logica ai sobri non potrebbe spettare il pride e ai "liberiamoci" un giorno dedicato?Chi ha deciso cosa, e perché?

 

 

 

Ma infatti guarda che apprendo anche io qui dell'esistenza di questa entità.

E siamo in 2 :D 

Ammetterai che pretendere si voler fare un Pride senza drag

proprio nel giorno in cui si commemora una rivolta di travestiti

è quanto meno stravagante.

 

Come è stravagante pretendere l'aiuto di associazioni

sulle quali state spalando merda.

 

NewComer dice che ci sarebbero più persone

in una manifestazione senza uomini travestiti da suora.

e direi che l'onere della prova sta a lui.

Ecco arrivato il coglione del giorno : http://www.veneziatoday.it/politica/brugnaro-contro-le-favole-gay-togliamo-quei-libri-dalle-scuole.html

 

finché in Italia non si toglie di mezzo la dittatura fascio-clericale-mafiosa non abbiamo speranze, ne di diritti, ne di sviluppo economico.

Come è stravagante pretendere l'aiuto di associazioni

sulle quali state spalando merda.

 

NewComer dice che ci sarebbero più persone

in una manifestazione senza uomini travestiti da suora.

e direi che l'onere della prova sta a lui.

 

A me invece è proprio questo atteggiamento che fa imbestialire. Il volerla mettera in maniera molto infantile sulla competizione, del tipo "ahh vediamo se saprete fare meglio di noi" (sottintendendo: così potremo aspettare il vostro fallimento per poi fare gnè gnè).

 

Per me potete andare avanti a fare pride in stile carnevale fino ai prossimi 100 anni, pazienza. Come ho già detto, a mio parere i diritti (per lo meno, quelli che interessano ai "gai borghesi/sobri/comevepare) arriveranno "per inerzia di sistema", prima o poi.  

Qui si davano punti di vista in una discussione "interna", sono emerse delle proposte che si è deciso di non prendere in considerazione, quindi anche qui, pazienza: chi già andava al pride continuerà ad andarci, chi non ci andava continuerà a non andarci.

 

L'unica cosa su cui continuo a non transigere è la perversa equazione "chi non va al pride è contro i gay": è ampiamente emerso come il pride non sia e non voglia essere una rappresentazione "bilanciata" delle istanze e dei caratteri del popolo gay nel complesso, ma sia l'espressione invece di una parte ben precisa, col suo sistema di valori e le sue convinzioni - condivisibili o meno.

Chi non ci va non condivide - ed è pienamente legittimo - le idee della parte che si rappresenta nel pride. Stop. Altrimenti saremmo un po' ai livelli del ventennio, in cui "chi è contro il duce è contro la patria", perchè la patria coincide col partito.

 

 

A me invece è proprio questo atteggiamento che fa imbestialire. Il volerla mettera in maniera molto infantile sulla competizione, del tipo "ahh vediamo se saprete fare meglio di noi" (sottintendendo: così potremo aspettare il vostro fallimento per poi fare gnè gnè).

 

Quello che fai tu è molto peggio.

Non fai nulla e critichi quello che fanno gli altri.

E cosa fai quando ti si fa notare che potresti muovere il culo anche tu?

Rinfacciare che ti diremmo le stesse cose che già ci dici tu.

Questa è davvero ipocrisia.

 

 

 

Per me potete andare avanti a fare pride in stile carnevale fino ai prossimi 100 anni, pazienza. Come ho già detto, a mio parere i diritti (per lo meno, quelli che interessano ai "gai borghesi/sobri/comevepare) arriveranno "per inerzia di sistema", prima o poi.

 

Hai deciso tu che si stia arrivando "per inerzia" ai diritti gay.

Hai deciso tu che sia un caso che la Cirinnà inviti tutti a partecipare al Pride per sostenere il suo lavoro nel governo.

Hai deciso tu che si sia scelta questa data per la storica svolta nella giurisprudenza statunitense sull'estensione dei matrimoni gay.

Al Pride di Verona è venuto a parlare Stuart Milk, consigliere di Obama sulle politiche GLBT, a ribadire l'importanza del Pride

ma NewComer - che conta come il due di bastoni quando si gioca a scacchi - dice che il Pride è "dannoso" e raggiungeremo i diritti "per inerzia".

 

Davvero non hai mai la vaga sensazione di stare dicendo delle assurdità

e che l'unica cosa che succederà davvero è che i diritti civili andranno avanti,

tutto il Mondo penserà che ciò sia avvenuto soprattutto grazie ai Pride

e tu invecchierai borbottando contro i carri che ti passano sotto la finestra?

 

 

 

L'unica cosa su cui continuo a non transigere è la perversa equazione "chi non va al pride è contro i gay": è ampiamente emerso come il pride non sia e non voglia essere una rappresentazione "bilanciata" delle istanze e dei caratteri del popolo gay nel complesso, ma sia l'espressione invece di una parte ben precisa, col suo sistema di valori e le sue convinzioni - condivisibili o meno. Chi non ci va non condivide - ed è pienamente legittimo - le idee della parte che si rappresenta nel pride. Stop. Altrimenti saremmo un po' ai livelli del ventennio, in cui "chi è contro il duce è contro la patria", perchè la patria coincide col partito.

 

Il più abusato degli stratagemmi per avere ragione su internet è la "reductio ad hitlerum":

quando hai capito che ti sei incartato e non riesci ad argomentare

paragona l'avversario a Hitler. Evidentemente c'è anche la versione con Mussolini...

 

No.

Scendi dal tuo mondo di fiaba dove voi gay che odiate la volgarità e le pagliacciate

siete perseguitati da noialtri militanti come gli Ebrei durante il Ventennio.

Non fa ridere, fa pena.

 

Nella vita reale non esistete e vi limitate a rosicare su internet.

O fate come ilromantico che va al pride come se fosse un locale,

scaga tutte le iniziative culturali e politiche e si lamenta pure della superficialità.

Quello che fai tu è molto peggio.

Non fai nulla e critichi quello che fanno gli altri.

E cosa fai quando ti si fa notare che potresti muovere il culo anche tu?

Rinfacciare che ti diremmo le stesse cose che già ci dici tu.

Questa è davvero ipocrisia.

 

Hai deciso tu che si stia arrivando "per inerzia" ai diritti gay.

Hai deciso tu che sia un caso che la Cirinnà inviti tutti a partecipare al Pride per sostenere il suo lavoro nel governo.

Hai deciso tu che si sia scelta questa data per la storica svolta nella giurisprudenza statunitense sull'estensione dei matrimoni gay.

Al Pride di Verona è venuto a parlare Stuart Milk, consigliere di Obama sulle politiche GLBT, a ribadire l'importanza del Pride

ma NewComer - che conta come il due di bastoni quando si gioca a scacchi - dice che il Pride è "dannoso" e raggiungeremo i diritti "per inerzia".

 

Davvero non hai mai la vaga sensazione di stare dicendo delle assurdità

e che l'unica cosa che succederà davvero è che i diritti civili andranno avanti,

tutto il Mondo penserà che ciò sia avvenuto soprattutto grazie ai Pride

e tu invecchierai borbottando contro i carri che ti passano sotto la finestra?

 

Il più abusato degli stratagemmi per avere ragione su internet è la "reductio ad hitlerum":

quando hai capito che ti sei incartato e non riesci ad argomentare

paragona l'avversario a Hitler. Evidentemente c'è anche la versione con Mussolini...

 

No.

Scendi dal tuo mondo di fiaba dove voi gay che odiate la volgarità e le pagliacciate

siete perseguitati da noialtri militanti come gli Ebrei durante il Ventennio.

Non fa ridere, fa pena.

 

Nella vita reale non esistete e vi limitate a rosicare su internet.

O fate come ilromantico che va al pride come se fosse un locale,

scaga tutte le iniziative culturali e politiche e si lamenta pure della superficialità.

 

 

Et in saecula saeculorum, amen

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