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Non è il presidio alla regione, mi riferisco al girotondo ("pirlotondo" mi pare l'avessero chiamato, proprio perchè riferito a quella frase) in piazza della Scala, cui ha partecipato il gruppo giovani del CIG.

 

Anche perchè io il 17 Gennaio ero a NY XD

Edited by NewComer
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Alle manifestazioni in cui si va incazzati a chiedere diritti

- come ad esempio per l'IDAHO a maggio o per il TDOR a novembre -

siamo al massimo una cinquantina, quando va bene

contro i cinquemila che invece vengono al Pride di giugno.

 

Gli omosessuali e gli etero-friendly che "se ne lamentano"

alle manifestazioni sobrie non vengono mai

né si interessano di iniziative sui diritti di alcun tipo.

Tutti, senza eccezione.

 

Perché alla fine il Pride diventa un'occasione di esibizionismo da parte di certe persone. A tuo parere, chi si mette mezzo nudo lo fa esclusivamente per reclamare la propria libertà? A me sembra più un modo per mettere in mostra il proprio fisico (la maggior parte di questi individui ha il fisico palestrato). Perché la folla festante dei Pride si incontra solo per questa occasione?

Off Topic

Non è il presidio alla regione, mi riferisco al girotondo ("pirlotondo" mi pare l'avessero chiamato, proprio perchè riferito a quella frase) in piazza della Scala, cui ha partecipato il gruppo giovani del CIG.

Il pirlotondo era un evento organizzato dai Sentinelli tramite social network che, inizialmente e secondo accordi, si doveva tenere insieme all'evento organizzato da Arcigay sulle piazzate d'amore:

http://www.arcigaymilano.org/Web/2015/02/10/lostessosi/

http://www.arcigaymilano.org/Web/2015/02/12/piazzate-damore-san-valentino-lostessosi/

http://www.arcigaymilano.org/Web/2015/02/13/anche-milano-il-piazza-per-san-valentino-tutti-gli-amori-gli-stessi-diritti/

 

Poi i Sentinelli hanno unilateralmente deciso di spostare il loro evento perché il 14 era prevista pioggia. Noi ovviamente l'evento non lo potevamo spostare e l'abbiamo fatto lo stesso perché: 1) Era legato a san Valentino; 2) Era un evento che coinvolgeva più città d'Italia.

 

Che poi Arcigay abbia comunque partecipato anche all'evento dei Sentinelli è un altro conto, ma la pubblicità era stata riferita a un'altra data.

 

 

 

Perché la folla festante dei Pride si incontra solo per questa occasione?

 

Forse perché quella è l'occasione di festa:

non è che quelli che vanno alle feste pubbliche necessariamente si conoscano tutti tra loro e si rivedano poi durante l'aanno.

AndrejMolov89

 

 

Questo è nasconersi dietro ad un dito. Alcuni blog e siti fanno ciò, altri riportano le foto prese dal pride effettivo. L'articolo linkato da @Iron è un esempio: a meno che i cospiratori non abbiano allestito un set appositamente per la burla, quella è palesemente Roma.

Bisogna osservare la manifestazione nella sua completezza. Se viene osservata e fotografata una minoranza rispetto alla fiumana di persone presenti, ovvero se si preferisce guardare un determinato aspetto che viene giudicato rappresentativo della manifestazione da chi fotografa, non è colpa della manifestazione in sé stessa, bensì dell'operatore che riporta. L'esistenza delle esagerazioni all'interno del Pride ci saranno sempre, possono sembrare lontane anni luce dal tuo modo di essere, ma non credo che sia proprio nello spirito con cui è iniziato il Pride far venire le persone con un dress code. A me pare che si ponga la questione sulla rappresentazione del Pride. Il pride viene rappresentato, è un oggetto, se i giornalisti o i media ritengono rappresentativi le esagerazioni, ne consegue che sono loro da biasimare. Però, se per questo motivo si decide di evitare che esistano, ovvero si impedisce alla gente di essere vagamente "allegri" all'interno della manifestazione, se si impedisce a determinate realtà di partecipare, quello che si evince che la dignità di esistere sia ad appannaggio di ciò che viene ritenuto normale dalla media delle famiglie medio-basse. Il problema è che nonostante questo tante persone non accettano neppure l'esistenza dell'omosessualità, quindi, primo o poi dovremmo coprire anche il nostro orientamento? E' un esagerazione, ma credo sufficientemente pertinente. Il problema di cosa viene mostrato, è un problema di chi lo mostra.

Non sono qui a discuisire sulla leggitimità del pensiero, sei liberissimo di pensarla come vuoi, ma è evidente che dalla prospettiva da cui nasce il pride quel che viene proposto da te ed Iron sia di fatto la sua stessa negazione, ne consegue che se dovessimo ascoltarvi faremo prima a non farlo semplicemente; si può discutere, effettivamente, sulla valenza politica, ma anche lì, il significato del Pride non è assolutamente sovrapponibile ad una manifestazione politica (le manifestazioni politiche non sono ricorrenze, vedete il Pride come il primo maggio, non come la manifestazione della Cgl contro il job's act) ma ha un significato politico indiretto (come il primo maggio). Detto questo l'unica conclusione logica e possibile e che date le modalità del vostro pensiero, e date le modalità con cui vorreste modificare il pride, non è una rincorrenza che siete tenuti a considerare.

Altra questione, ad essa collegata, se pensate realmente che sia legittimo il pensiero dell'estensione di una caratteristica a tutto il gruppo d'appartenenza, semplicemente avete introiettato un ragionamento illogico e discriminatorio. Parafrasando Anna Frank se un ebreo commette un furto, lo commettono tutti, è il modo di ragionare che si dovrebbe ragionevolmente scardinare dal dibattito pubblico. Perché, sempre per la suddetta ragione, non possiamo controllare gli individui della nostra comunità, quindi se all'interno ci sono figure disturbate omo-bi-trans non possiamo ogni volta avere una sincope se commettono un reato afferente alla sfera sessuale ed essere constantemente sotto accusa.

Premesso questo capisco che magari il modo di porsi di determinate persone possa sembrare che vi incastri in trappole, e per evitare di trasformare in cacciara la discussione ho cercato di essere il più neutrale possibile. C y

 

Ho capito che i gay italiano sono fissati con l'abbigliamento,

ma davvero questa storia del torso nudo o delle piume

mi sembra un pochino esagerata.

 

Se la Lega discutesse per un mese all'anno

se sia giusto o meno indossare elmi con le corna a Pontida

e se queste spaventino la casalinga di Caserta

probabilmente sarebbe ancora al 2%.

 

 

Ho capito che i gay italiano sono fissati con l'abbigliamento, ma davvero questa storia del torso nudo o delle piume mi sembra un pochino esagerata.

 

Che sia esagerata è probabile, che però fissarsi con l'abbigliamento sia del tutto sbagliato, non direi:

se uno andasse vestito da camerata nazista con tanto di croci uncinate e volto di Hitler tatuato sul petto, penso che tu avresti da ridire.

Infatti, se è vero che l'abito non fa il monaco, è anche vero che ciascun monaco sceglie il suo abito!

Stranamente quello del nazista non è un buon esempio,

visto che c'è un etero molto simpatico che si veste da "nazista dell'Illinois"

e che viene a tutti i Pride. (L'ho conosciuto a Verona).

 

Magari a Pontida potrebbero fare storie se ti vesti da Pulcinella,

ma davvero non mi immagino i Leghisti ricamarci così tanto sopra.

 

Il "nazista dell'Illinois" non è l'unico etero poco sobrio.

Da quest'anno i Pastafariani sono una presenza fissa ai Pride

e sono riconoscibilissimi perché si vestono da pirati.

Il motivo per cui lo fanno è spassoso :)

Forse perché quella è l'occasione di festa:

non è che quelli che vanno alle feste pubbliche necessariamente si conoscano tutti tra loro e si rivedano poi durante l'aanno.

 

Quindi ammetti che il Gay Pride sia una festa invece che una manifestazione per i diritti arcobaleno? Non vedo differenza tra un Gay Pride e un convegno organizzato da Arcigay: in entrambi i casi si tratta di eventi pubblici, pubblicizzati dalle associazioni ed a cui tutti possono partecipare. Il punto è che il primo è un evento generalmente visto come motivo di festa e di baldoria mentre il secondo è un'iniziativa interpretata come seria e quindi noiosa.

 

 

Il "nazista dell'Illinois" non è l'unico etero poco sobrio.

Da quest'anno i Pastafariani sono una presenza fissa ai Pride

e sono riconoscibilissimi perché si vestono da pirati.

Il motivo per cui lo fanno è spassoso :)

 

Conosco bene quell'individuo e non è altro che un arrivista che in pubblico cerca di fare notizia in ogni modo, cercando di passare per eroe perché è contro l'omofobia ma sotto sotto insulta le persone anche pesantemente. 

 

 

Stranamente quello del nazista non è un buon esempio, visto che c'è un etero molto simpatico che si veste da "nazista dell'Illinois" e che viene a tutti i Pride. (L'ho conosciuto a Verona).

 

Questo fa onore alla tua tolleranza o forse il suo vestito è percepito come una presa per il c..o delle simbologie naziste.

A prescindere dall'esempio, il problema comunque esiste, perché è indubbio che l'abito, nel senso più vasto del termine, sia una forma di comunicazione.

 

 

 

 

Quindi ammetti che il Gay Pride sia una festa invece che una manifestazione per i diritti arcobaleno?

 

 

L'ho sempre visto e mi pare sia comunemente visto dagli estranei come festa con alcuni aspetti carnascialeschi ed ho sempre detto, anche poco sopra, che secondo me è un errore attribuire a tali manifestazioni troppo peso sia nel bene sia nel male, cioè sia efficacia nel procurare diritti o almeno stima sia efficacia nell'allontanarli.

Non credo quindi sia rilevante né sopprimerlo né continuarlo anche se forse propenderei lievemente per continuarlo data l'assoluta pacificità e festosità della manifestazione che può in qualche misura contribuire a smentire la percezione di alcuni che gli omosessuali siano "trinariciuti orchi mangiabambini", ammesso che ancora persone tali esistano.

 

 

L'ho sempre visto e mi pare sia comunemente visto dagli estranei come festa con alcuni aspetti carnascialeschi ed ho sempre detto, anche poco sopra, che secondo me è un errore attribuire a tali manifestazioni troppo peso sia nel bene sia nel male, cioè sia efficacia nel procurare diritti o almeno stima sia efficacia nell'allontanarli.

Non credo quindi sia rilevante né sopprimerlo né continuarlo anche se forse propenderei lievemente per continuarlo data l'assoluta pacificità e festosità della manifestazione che può in qualche misura contribuire a smentire la percezione di alcuni che gli omosessuali siano "trinariciuti orchi mangiabambini", ammesso che ancora persone tali esistano.

 

La questione è che il Gay Pride è una manifestazione che (tristemente) funge da biglietto da visita per le persone (ignoranti): questi individui guardano la TV e vedono carri con gente mezza nuda (alcuni sono addirittura spogliarellisti professionali) e pensano che i gay siano tutti così, in ogni frangente della vita quotidiana. Le persone intelligenti sanno che non è così ma il mondo è popolato maggiormente da ignoranti e noi tutti dovremmo tutelarci dando un'immagine diversa dell'omosessualità. Il Gay Pride non fa del male a nessuno? Su questo ho le mie riserve.

La questione è che il Gay Pride è una manifestazione che (tristemente) funge da biglietto da visita per le persone (ignoranti): questi individui guardano la TV e vedono carri con gente mezza nuda (alcuni sono addirittura spogliarellisti professionali) e pensano che i gay siano tutti così, in ogni frangente della vita quotidiana.

 

Come ho già detto, io ai telegiornali nazionali non ho visto servizi sui gay pride quest'anno e neppure sul Corsera e sul Sole24Ore.

Forse uno m'è sfuggito, ma tre insieme mi sembra strano anche perché sono state varie manifestazioni in città diverse.

Comunque mi sembra esagerato parlare di "biglietto da visita" (suppongo tu intenda valido per tutti gli omosessuali), anche perché:

1 ) i partecipanti ad un singolo gay pride non sono milioni e neppure centinaia di migliaia, forse neppure decine di migliaia,

2 ) se i mass media mostrano tutta la manifestazione, mostrano centinaia o migliaia di persone variamente atteggiate ed abbigliate,

3 ) se i mass media invece mostrano solo alcuni partecipanti chiamiamoli stravaganti, è evidente che sono solo alcuni pochi, anche per chi abbia le fette di salame sugli occhi,

4 ) è possibile che ci siano persone affette da imbecillità irrimediabile, sul tipo di quella attribuita (ingiustamente) nelle barzellette ai Carabinieri, le quali vedendo una drag queen con boa di struzzo estendano la visione a tutti indistintamente i gay, ma penso siano molto, molto poche ormai e quasi irrilevanti, infatti le aggressioni per omofobia, guarda un po', riguardano quasi sempre il ragazzo della porta accanto, non la drag queen della discoteca lontana.

 

Insomma, mi pare che sia i detrattori accaniti dei gay pride come sono ora, sia gli estimatori acritici pecchino d'ingenuità nell'attribuzione d'importanza positiva o negativa a tali eventi o forse pensino che la media degli Italiani sia più ingenua e beota di quello che realmente è.

Edited by Mario1944

La questione è che il Gay Pride è una manifestazione che (tristemente) funge da biglietto da visita per le persone (ignoranti): questi individui guardano la TV e vedono carri con gente mezza nuda (alcuni sono addirittura spogliarellisti professionali) e pensano che i gay siano tutti così, in ogni frangente della vita quotidiana. Le persone intelligenti sanno che non è così ma il mondo è popolato maggiormente da ignoranti e noi tutti dovremmo tutelarci dando un'immagine diversa dell'omosessualità. Il Gay Pride non fa del male a nessuno? Su questo ho le mie riserve.

 

Non mi aspettavo sposassi la causa!

purospirito

Ho seguito tre pagine di discussione, poi ho lasciato perdere. Scusatemi gli altri non per arroganza, ma anche per poco tempo.

Dico grazie all'intervento di Orfeo che mi è sembrato molto puntuale, e anche a Loup, ma in ognuno dei due manca il nodo centra dell'argomento. 

Non mi sorprendo che a questo post abbiano risposto solo uomini, solitamente è noto che le donne, per di più le lesbiche sono separatiste, e per altro non ho conoscenza se attualmente sul forum siano presenti persone transessuali. 

 

Insomma voi per tutto questo tempo avete parlato di me, e se sia giusto o no che io manifesti al Pride per come mi sento, per come sono.

 

Ebbene sì, ho partecipato a questo Pride vestico con la maglia ufficiale del RomaPride, le scarpe da ginnastica e una bellissima gonna rossa. 

Felice e a mio agio di essere me stesso, di sperimentare con il mio corpo, di far politica sulla mia pelle, di comprendere fino in fondo anche quelle che sono le argomentazioni della teoria queer e degli studi di genere... 

Questo perchè per me il Pride non è un giorno all'anno ma è la ciliegina sulla torta di un percorso che dura 365 giorni. 

 

Ho sfilato per tutto il corteo in varie posizioni, ognuna delle quali appartengono alla mia vita, al mio essere. 

Ho sfilato in testa al corteo portando la bandiera del Mario Mieli, ho sfilato dietro lo striscione del poliamore,insieme alle persone vestite di leather con il gruppo Bdsm, ho sfilato vicino ai ragazzi di Nuova Proposta, ho sfilato con le mamme di Agedo, con le famiglie arcobaleno, sono salito sul carro insieme alla Karl du Pignè, drag e attivista di vecchia data che è la voce ufficiale del RomaPride ogni anno e allieta la parata con tutte le sue storie, ho sfilato per i fori imperiali con i mieli amici e ragazzi dell'associazione e mi hanno fatto le foto insieme alla mia amica transessuale che non mancava occasione di buttarsi l'acqua addosso sulle tette. (che tra l'altro ho pure leccato, ma quella è un'altra storia) 

 

Se tutte queste realtà non ci fossero state, come facevo a sfilare ? 

 

Il punto è che voi non conoscete mi pare l'obiettivo del movimento, che non sono i diritti degli uomini gay, ma è la lotta di liberazione sessuale e la lotta alla cultura dominante del fallologocentrismo.

Si combatte un sistema maschilista dove l'unica realtà ammessa è quello dell'uomo bianco, etero, occidentale che è maschio ed ha una moglie che preferirebbe essere sottomessa a lui. 

 

Ragazzi è questa la battaglia vera, è culturale, e si vive ogni giorno sulla nostra pelle, nessuno vuole dei diritti che però la gente non percepisce, che non comprende. Si lotta per migliorare la mentalità, per fare cultura, per capire e comprendere che esistono tante diversità nel mondo e che ognuna appartene all'essere umano e per questo ha ragione di essere rispettata e ricoperta di dignità.

 

Ma se riducete il tutto a una semplice questione di diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso che vogliono vivere come tutti gli altri, allora abbiamo fallito come evoluzione sociale... perchè signori la storia insegna che la società e il costume cambia in continuazione nel corso dei secoli ed allora comprendiamolo e con voce unanime urliamo tutti insieme : LIBERIAMOCI. 

@Purospirito, quelli che scrivono su questa discussione

si immaginano - nella loro fantasia - di poterti dire:

"No guarda Puro, noi ci vergognamo di te

e pensiamo che la tua presenza sia controproducente

e vogliamo un Pride in cui la security ti allontani dal corteo"-

 

Nella realtà non ne avrebbero mai il coraggio

ed è per questo che discutere con loro non ha senso.

 

La differenza non è tra "sobri & fidanzati" e "pazze & promiscue".

La differenza è - per usare una metafora etero -

tra "giocare la partita" e "commentare al bar"

Ilromantico

Oh no, ci mancava il post autocelebrativo!!!xD

@purospirito

Bel raccontino, ma non si è capito cosa avresti apportato di utile o significativo a parte la gonnellina rossa, la leccata di tette trans e il tour dei vari gruppi del pride. Sarò cafone, ma a me pare la sindrome del paladino gay frivolo. Poi evitate di usare paroloni arroganti come "liberiamoci" perché potremmo controbattere in modo molto stronzo. Quelli che si devono "liberare" sono quelli come te che vivono in una realtà parallela fatta di marshmallow e con l'etero medio visto come un nazista. A me non frega un cavolo dei tuoi sogni (assurdi) di stravolgere le regole del Mondo, a me l'uguaglianza con gli etero basta e avanza anche perché, a differenza tua, non sono miei nemici e ho rispetto per TUTTI.

 

@almadel che problemi dovremmo farci nel dire che non si sopportano certi gay estremisti ed esagerati? Il problema è che poi si verrà sicuramente censurati e Loup provvederà a cens... Ehm, chiudere l'ennesimo topic...

Potrei anche dire che le pagliacciate che si vedono ai Gay Pride sono inni all’omofobia, in quanto ridicolizzano, umiliano e riducono a macchiette tante persone omosessuali che vivono la loro vita con grande dignità.

 

Se poi esistesse una legge per punirla, l’omofobia, allora bisognerebbe anche multare tutti quei frequentatori dei locali gay che sono pronti a selezionare amicizie e conoscenze in base alla disinibizione sessuale o ai canoni estetici che un dato sottogruppo gay richiede, pena l’emarginazione. Un gioco al massacro in cui ognuno afferma di essere “più maschio” dell’altro, perché più peloso, più muscoloso, o più attivo, riproponendo proprio quegli schemi orribili di cui molti omosessuali hanno sofferto nell’adolescenza: se sei più gracile non sei abbastanza uomo.

Non è discriminazione, questa? Non sarebbero quindi anche questi atteggiamenti omofobi?

 

Poniamo che sia la violenza il comune denominatore per definire tutti gli atti omofobi. Avrebbe davvero senso questa categorizzazione? Non dovremmo punire e combattere la violenza in quanto tale? O dobbiamo dire che un atto di violenza su un omosessuale è più grave di quello su un qualsiasi altro essere umano?

 

Tutto questo sarebbe mera speculazione, se non fosse che da giorni ormai i miei detrattori mi danno dell’“omofobo interiorizzato”: dicitura inventata negli anni ’70 dalla psicologia ufficiale per bollare tutti gli omosessuali che ragionano fuori dal sistema-gay. In particolare l’idea che l’omosessualità abbia della cause psicologiche è stata motivo di grandi discussioni.

Senza ironia, mi spiace davvero che le mie parole abbiano ferito involontariamente qualcuno, ma non capisco dove sia l’omofobia in una dichiarazione del genere, anche ammettendo i criteri di discriminazione, emarginazione e violenza di cui sopra.

 

***

@NewComer, @Iron84, @Pix e @ilromantico

se vi riconoscete in queste parole sappiate che un gruppo che vi capisce c'è già.

***

 

http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/06/17/societa/se-la-sentinella-e-omosessuale

Se Almadell lallero da te non me l'aspettavo un'uscita simile, in genere sei il più sagace qua dentro, mi rigiri la frittata, sono stufo di ripetere le stesse cose, forse io non sono chiaro, forse voi non volete capire, non lo so, il mio pensiero è scritto negli interventi precedenti è così difficile discutere senza stare bella trincea? Cercare di includere l altra meta del cielo non significa avercela con l'altra ma sto concetto proprio non entra...pazienza

Si lotta per migliorare la mentalità, per fare cultura

 

Infatti è risaputo che il miglior modo per fare cultura è leccare le tette ad un trans a favor di obiettivo. Beh effettivamente Manzoni, ad esempio, inscatolava la propria merda.

 

Siccome sono piuttosto provato dal dover continuamente argomentare, dico solo che il commento che meglio sintetizza il valore dei contenuti del tuo sproloquio è contenuto nel continuum che va da "e sticazzi" a "Smithers, libera i cani".

 

P.S.: magari mettetevi anche d'accordo, fra associazionisti, su quali sono questi santissimi obiettivi del movimento. Siamo passati da "diritti umani e civili", al poliamore, al "soverchiamento dell'ordine maschilista caucasico nazi come fosse antani (con scappellamento a destra)".

Al di là del fatto che io condivida o meno questi obiettivi "rivoluzionari" , faccio sommessamente notare che, qualunque siano i diritti rivendicati, non siamo esentati dall'usare coerenza fra gli obiettivi stessi: come non si può chiedere allo stesso momento la pari dignità fra le etnie e l'apartheid, così non si può chiedere contestualmente un diritto borghese come il matrimonio e il suo "superamento ontologico" o la sua negazione. O l'uno o l'altro.

 

Mi piacerebbe anche sapere quanti dei manifestanti "in maglietta e jeans" che sfilano con voi sono al corrente del fatto di non essere lì per acquisire un set di diritti "egualitari" ma per "combattere il fallologocentrismo" (ma ccche davero?!).

 

Ah, e mi accodo anche io allo sguardo basito per l'intervento di @Almadel. Mi astengo dal commentare perchè mi è simpatico però...

Edited by NewComer

Se Almadell lallero da te non me l'aspettavo un'uscita simile, in genere sei il più sagace qua dentro, mi rigiri la frittata, sono stufo di ripetere le stesse cose, forse io non sono chiaro, forse voi non volete capire, non lo so, il mio pensiero è scritto negli interventi precedenti è così difficile discutere senza stare bella trincea? Cercare di includere l altra meta del cielo non significa avercela con l'altra ma sto concetto proprio non entra...pazienza

 

Sinceramente neanche io riesco a capire il difetto di comunicazione.

 

Tu dici: "Ma se vogliamo il diritto a essere genitori,

perché non promuoviamo una manifestazione seria

senza gli eccessi che contraddistinguono il Pride?"

 

In sé sarebbe anche una domanda legittima,

purtroppo quando rispondiamo andate in palla.

 

@Newcomer almeno ha tentato di spiegare

il motivo per cui non ha mai partecipato a una manifestazione seria:

la cosa era poco pubblicizzata.

 

Visto che su questo siamo d'accordo si potrebbe partire da qui.

Lasciare che chi vuole lecchi le tette alle trans a Giugno

e impegnarsi anche in altre date.

 

Purtroppo tutti* i gay che dicono "Andiamo oltre il Pride! Facciamo qualcosa di diverso!"

fuori dalla dimensione virtuale di internet non esistono.

Per questo in molti pensano che sia un problema di "visibilità"

e che si scaglino contro il Pride perché non vogliono metterci la faccia.

 

*Ci sono anche gay che ci mettono la faccia per dire che loro al Pride non partecipano,

ma sono persone  del calibro di Lele Mora, di Platinette o del poverino delle Sentinelle in Piedi.

 

 

@Newcomer almeno ha tentato di spiegare il motivo per cui non ha mai partecipato a una manifestazione seria: la cosa era poco pubblicizzata.

 

La cosa era organizzata da una associazione che, a quanto pare, ha obiettivi diversi dai miei.

 

A me personalmente del fallologocentrismo non interessa nulla, e sto benissimo nell'orrenda società borghese e le sue regole. Il mio obiettivo è avere gli stessi diritti di un qualsiasi altro cittadino, che magari per certi aspetti li "merita" meno di me (ma l'onere di provare il merito è imposto solo a me, in quanto gay), potermi creare una famiglia e amenità varie. Dato che nessuno, a quanto pare, lotta per questo, perchè mai dovrei unirmi alla lotta?

@Newcomer, tu predichi alle persone sbagliate.

 

La domanda non dovrebbe essere:

"Perché i gay a cui fanno schifo il matrimonio e i bambini

sono disposti a manifestare per il matrimonio e le adozioni?"

 

Bensì la domanda da farsi sarebbe:

"Perché i gay che vorrebbero una serena vita borghese

se la prendono con quelli che manifestano

invece di prendersela con quelli che non manifestano?

O non manifestano a loro volta con altre modalità?"

 

In sintesi: la mentalità da cambiare è quella dei gay borghesi.

Ai queer dei centri sociali se il matrimonio gay arriva fra 50 anni non cambia nulla.

Ma se riducete il tutto a una semplice questione di diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso che vogliono vivere come tutti gli altri, allora abbiamo fallito come evoluzione sociale...

 

Qui commetti un grave errore, comprensibilissimo perché sei giovane 

 

Lasciati dire da chi è più vecchio di te, che io ho sentito dire le stesse identiche

cose che sento ora 15 anni fa, esattamente dallo stesso tipo di persone e con la

sostanziale unica differenza che il matrimonio gay all'epoca era visto come uno

"scimmiottamento degli etero"  e ora non lo possono dire, visto che c'è in tutti i paesi

in cui fanno le vacanze...e dicono di volere i diritti perché almeno hanno fatto CO in

famiglia o pensano di poterlo fare, prima o poi

 

Se io assumessi come vero - nel suo tenore letterale- ciò che ho appena scritto

dovrei dedurne che 15 anni fa il gay che non veniva al pride era orgoglioso della

sua diversità, visto che non voleva i "diritti degli etero"

 

Ovviamente non è così

 

Cioè voi non potete mica credere a ciò che la gente vi dice e vi scrive, solo per il

fatto che ve l'ha detto e scritto, ciò che viene detto e scritto va passato al vaglio

critico di un giudizio di logicità e verosimiglianza

 

Si era orgogliosi della diversità nella misura in cui non era mostrata

 

ed oggi

 

Si è orgogliosi della normalità nella misura in cui non è mostrata

 

Stop basta

 

Lasciate stare il fallologocentrismo...qui non c'entra niente stiamo

molto più in basso di una discussione accademica o ideologica

( contro cui io non ho niente anche se ahimé non mi causa orgasmi XD )

 

 

Bensì la domanda da farsi sarebbe: "Perché i gay che vorrebbero una serena vita borghese se la prendono con quelli che manifestano invece di prendersela con quelli che non manifestano?

 

Perchè manifestando alle loro condizioni allontanano il concretizzarsi del mio obiettivo, che a quanto pare non è il loro.

 

La situazione si sta facendo paradossale XD quindi tu dici che chi manifesta non ha alcun interessi in "matrimoni e bambini", ma manifesta comunque (anche per questo). 

 

La soluzione logica sarebbe allora che chi manifesta non manifestasse per matrimoni e bambini, ma solo per poliamori e superamento del falllologocentrismo. Ci guadagneremmo da ambo le parti XD chi manifesta non dovrebbe manifestare per cose che non vuole e in cui non crede, chi non vuole i pride smetterebbe finalmente di avere la "rappresentanza forzata" di persone da cui non vuole essere rappresentato.

 

Io comunque ribadisco: mi viene difficile pensare che le "famiglie arcobaleno", i genitori e una parte dei gay che manifestano al pride siano consapevoli di questi obiettivi che dichiarate.

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