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Roma si aggiunge (forse) alle Comunali 2016


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Renzi minaccia di "sfratto" Marino. La capitale diventa parte di un disegno politico nazionale che dovrebbe portarla ad elezioni comunali anticipate nella primavera 2016, insieme quindi ad altre grandi città come Milano, Bologna, Napoli, Torino e Cagliari. Aggiungendo la Città Eterna a questo importante appuntamento amministrativo, si spera in una rivincita per ristabilire un'immagine politica offuscata dagli ultimi ennesimi scandali di Mafia Capitale. Si prevede che il capo del Governo tramite il prefetto Gabrielli prema al sindaco di dimettersi con le buone o con le cattive. Non c'è la possibilità che il Comune romano sia sciolto per "mafia" (non che non sia sciolto), perché farebbe traballare il paese e crollare le borse. Sembrano però inevitabili le dimissioni di Marino (piuttosto contrariato) e un commissariamento di Roma per un anno per scegliere un candidato "che se la giochi" alle prossime consultazioni.

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https://www.gay-forum.it/topic/30480-roma-si-aggiunge-forse-alle-comunali-2016/
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scenario plausibile, dimenticando però un paio di dettagli (non) irrilevanti:

  • a fine anno comincia il giubileo e qui è ancora tutto in altissimo mare (NB: un commissario può gestire l'ordinaria amm.ne, NON coordinare un anno di eventi in città!)
  • sfrattare Marino sarebbe una botta letale alla candidatura alle olimpiadi (ok, forse questa non sarebbe sta gran perdita..)
Icoldibarin

Spero che Marino resista il più possibile. Roma potrebbe perdere quei piccoli-grandi progressi fatti e lasciare di nuovo campo libero alla totale corruzione.

Con Milano che si avvia a voltare pagina dopo la buona gestione di Pisapia potrebbe avviare un ombra nefasta per l'Italia.

Spero che Marino resista il più possibile. Roma potrebbe perdere quei piccoli-grandi progressi fatti e lasciare di nuovo campo libero alla totale corruzione.

Con Milano che si avvia a voltare pagina dopo la buona gestione di Pisapia potrebbe avviare un ombra nefasta per l'Italia.

 

Non è una domanda provocatoria, ma sinceramente sapresti dirmi quali?

Icoldibarin

I primi che mi vengono in mente sono gli interventi di pedonalizzazione (che dovrebbero continuare), l'istituzione del registro delle unioni civile, la seconda partecipazione ad un Pride (La prima è di Rutelli nel '94) e un volto decisamente schierato a favore del matrimonio egualitario (e nella capitale non è poco).

L'amministrazione di Marino è poi stata la prima a prendere una direzione precisa sul lago di Largo Preneste, decidendone infine per l'esproprio, dopo anni di tentativi di riconvertire l'area in un centro commerciale.

Malagrotta infine è stata chiusa dopo decenni, sebbene il problema rifiuti non è certo risolto.

Mi pare che si stia lavorando parecchio sulle storture dell'ATAC e sulla costruzione di una rete ciclabile significativa, come il progetto del GRAB.

 

Poi bisognerebbe chiedere ai romani del forum quali cambiamenti hanno notato, in meglio o in peggio, duranti questi anni.

mah..

è vero che cambià Roma è cmq complicato per chiunque: troppo grande, troppo caotica, troppo tutto.

E sicuramente le cose che hai scritto ha provato a farle (magari è ancora presto per vederne gli effetti sul lungo periodo).

Però

le necessità basilari continuano ad essere quel che sono:

  • mezzo temporale e s'allaga tutto, dalle strade coi tombini tappati (chi deve pulirli, visto che non esistono più gli stradini?) alle stazioni della metro dove puoi tranquillamente fare rafting.
  • Di sporcizia in giro ce n'è parecchia, sempre; e sta storia della differenziata porta a porta -che poi c'è in una via sì e in quella a fianco no; si ignorano i criteri della cosa..- sta a mandà ai matti in parecchi, anche perchè spesso non passano quando sarebbe il turno di ritiro
  • sui mezzi pubblici taccio, sennò parte l'embolo bestemmiatorio
  • siccome siamo nella web age, fatevi un giretto sul portale del comune, magari alla ricerca di un documento o di un'info che vi serve urgentemente: quando finirete di bestemmiare, comincerete a chiedervi chi è la capra che l'ha ideato/realizzato e quanto s'è magnata per mette su quell'accrocchio senza capo nè coda [che tra l'altro si pianta ogni 3 minuti..]
  • eccetera

E però mi chiedo quanto di questo sfacelo anche Nembo Kid di persona personalmente potrebbe risolvere, quando c'è cmq un enorme problema che si chiama ottusità burocratica: marino potrebbe fare anche le migliori delibere posibili & immaginabili, ma quando c'hai un muro di gomma di funzionari & dirigenti che regolarmente rallenta o blocca tutto per qualche cavillo surreale, c'hai poche possibilità di riuscire davvero a risolvere qualche problema.

[ah, ovviamente tutto ciò tenendo fuori tutto il capitolo mafia capitale & corruzioni varie]

Troverei paradossale però far apparire Marino "incapace"

come Sindaco, prescindendo dalla questione centrale che

è Mafia Capitale

 

Certo, Marino può avere buone idee ma non avere il polso

pratico dell'amministratore che è essenzialmente uno che deve

realizzare ( affidare appalti, controllare le spese, litigare etc )

 

Secondo me questo è il pregiudizio di Renzi, cioè uno che si

basa da sempre sul fatto che il Sindaco deve chiudere le buche

nelle strade e che considera Marino un "professorino"

 

Trovo però che ridurre la questione a questo aspetto, significa

far finta che non esista a Roma un problema di sistema amministrativo

corrotto ( un Sindaco non può controllare tutto e diffidare di ogni singolo

dirigente o ex assessore riciclato in aziende comunali etc )

beh, aspetta: qualche cazzata di troppo la sta facendo anche la sua giunta però:

esempio banale che vedo di prima mano dalle finestre di casa ogni mattina: la pulizia di parchi, ville & giardini comunali ce l'aveva la coop di Buzzi e appena è scoppiato il casino gliel'hanno revocata.

Fino a qui tutto logico, nevvero?

 

Peccato però che da quel momento NESSUNO se ne occupa più e giardini, parchi eccetera sono strapieni di mondezza e con l'erbaccia a un metro d'altezza...

-ah, tutto ciò sia in centro che in periferia..-

--

mi sembra d'averlo già detto in altre discussioni: se il blog più letto in città si chiama Roma fa schifo, mi sa che qualche problemino ci dovrà pur essere..

Beh mica è così semplice come la metti tu

 

E' saltato l'appalto di Buzzi, ma hanno anche arrestato Claudio Turella cioè il responsabile

comunale del settore giardini, il presidente de l'AMA, alcuni dei tecnici delle commissioni

giudicatrici degli appalti ( ma ovviamente i non arrestati non potevano non sapere...quindi

tutte le commissioni vanno azzerate ) 

 

Insomma a dicembre scorso un intero settore amministrativo del Comune è stato

azzerato, perché tutti erano coinvolti

 

A questo punto ci si è rivolti all'ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione ( vedi alla

voce Cantone--scandali expo 2015 ) e non so bene cosa sia successo, ma certo se

io sono un impiegato di seconda fascia che campa onestamente del suo stipendio

con le lenti della magistratura addosso, stai sicuro che non muovo un dito finché non

mi si dice come 

..e così mi arrivi alla conclusione che facevo prima: co sta burocrazia è quasi impossibile riuscì a combinà qsa!

poi ok, ci saranno tutte le motivazioni del mondo per esse arrivati a sto squallore,

però vallo a spiegare a un turista che va a fare jogging al parco che si trova in mezzo a una discarica perchè al comune c'hanno tutti paura di mette una firma..

E' il problema di una illegalità e corruzione "sistemica"

( non che sia un problema solo di Roma! )

 

Peraltro ciò che questo scandalo permette di vedere

è il giro delle nomine, con dirigenti amministrativi che

diventano assessori e poi ritornano a fare i dirigenti

amministrativi, al cambio di giunta 

 

Non so se si possa neanche parlare di "burocrazia"

come qualcosa di separato dalla politica, nel senso

che moltissime delle persone coinvolte hanno ricoperto

entrambe le funzioni, sia di assessore che di dirigente

Far cadere Marino è come mettere la polvere sotto il tappeto, si colpisce uno che non c'entra davvero nulla : è stato eletto meno di due anni fa ed ha ereditato un caos che andava avanti da vent'anni, e oltretutto farebbe da paravento verso il Governo, che invece ha molte colpe.

 

Sentire Renzi che dice a Marino di "governare bene altrimenti via" fa davvero ridere, visto che lui sta governando ben peggio l'intero paese e, quando Renzi scalava le giovanili del partito Marino era un medico di fama mondiale negli Stati Uniti, solo per questo il Bomba dovrebbe avere un atteggiamento di rispetto verso il sindaco di Roma.

I primi che mi vengono in mente sono gli interventi di pedonalizzazione (che dovrebbero continuare), l'istituzione del registro delle unioni civile, la seconda partecipazione ad un Pride (La prima è di Rutelli nel '94) e un volto decisamente schierato a favore del matrimonio egualitario (e nella capitale non è poco).

L'amministrazione di Marino è poi stata la prima a prendere una direzione precisa sul lago di Largo Preneste, decidendone infine per l'esproprio, dopo anni di tentativi di riconvertire l'area in un centro commerciale.

Malagrotta infine è stata chiusa dopo decenni, sebbene il problema rifiuti non è certo risolto.

Mi pare che si stia lavorando parecchio sulle storture dell'ATAC e sulla costruzione di una rete ciclabile significativa, come il progetto del GRAB.

 

Poi bisognerebbe chiedere ai romani del forum quali cambiamenti hanno notato, in meglio o in peggio, duranti questi anni.

 

Malagrotta è stata chiusa non per mano del sindaco ma per intervento dello Stato che ha sempre previsto eccezioni per la sua validità per non far finire sotto la mondezza la città di ROma.

Roma ad ogni modo era e resta una città senza ciclo dei rifuti, uguale ed identico alla situazione di Napoli. Malagrotta è una bomba ecologica esplosa già da anni quindi non è merito della giunta.

Sulla questione diritti civili, si bello ok, fine lo sapevo fare anche io come sindaco che poi sulla questione gli amministratori locali possono ben poco, rispetto ad Almanno è un bel passo in avanti, però parliamoci chiaro questo può portare simpatia umana ma poco più.

 

Ho vissuto a Roma un anno e ti posso assicurare che lo stato della viabilità è osceno, strade che si allagano in maniera vergognosa, io con lo scooter un paio di volte ho rischiato di morire trovando veri e propri fiumi soprattutto verso Roma Sud, na cosa giuro mai vista in vita mia e ti assicuro che non vengo da Zurigo ma da NAPOLI!!!

 

Il decoro urbano fa schifo e io la città la conosco da una vita, Roma non era così, aveva parchi curati, giardini, almeno in centro era sistemata adesso è uno schifo basti vedere il parco fuori il colosseo  oppure i giardinetti di Largo ARgentina, il piazzale sul retro di Piazza Venezia. Non sto parlando di Ostia. La città è messa male, anche i prolungamenti delle linee sono arrivati ad essere ridicoli, non c'è un vero piano di trasporti e SONO 5 ANNI CHE IL TRAM 3 DEVE ADEGUARE LE BANCHINE, 5 ANNI per limare due banchine!!!! Si stanno ristendendo i binari del Tram8 dopo che pochi anni fa li hanno rifatti, ma chi cura lam anutenzione dei beni pubblici a Roma?

 

La cosa più schifosa è che il comune ha lasciato fare all'Atac un buco di miliardi euro che non sa come pagare, per farsi un documento si aspettano ore perchè mancano circa 1800 ISTRUTTORI comunali!!!! Io sarei tra i vincitori di concorso in attesa di chiamata! Ma non mi chiamano perchè non ci sono soldi e hanno deciso di tagliare sul personale con disservizi immensi.

 

Macchine in seconda terza fila, traffico e disordine per il semplice fatto che mancano all'appello 2000 virgini urbani, città sottodimensionata per la stessa poltica del personale e lasciamo stare il trasporto..

 

Marino o non Marino, Roma sta vivendo un brutto periodo.

Diciamo che sono i problemi che vivono tutte le metropoli, perché è impossibile fare un confronto tra Roma (quasi tre milioni di abitanti) con qualsiasi città italiana, Milano che è al secondo posto è sul milione e duecento mila, Napoli sfiora il milione. I problemi che deve gestire una metropoli sono immensi, andrebbero gestite in modo diverso, magari adottando il sistema spagnolo e tedesco dove Madrid e Berlino sono regioni a se stanti. 

 

La raccolta dei rifiuti è, se c'è la volontà, il problema minore : dove abito io (provincia di Genova) nel giro di un paio d'anni, con la raccolta differenziata ampia (umido, vetro, carta, plastica, alluminio) si è passati nel giro di un anno dal 20% ad oltre il 65%, la questione diritti civili ma, a detta di tutti, riguarda una minoranza e non porta consenso (Hollande e Zapatero docet).

"Io non ho mai cambiato idea, sono qui per stare fino al 2023". Lo ha detto il sindaco Marino ad una conferenza stampa al Campidoglio in merito alla sua ricandidatura. A chi gli ha chiesto se le critiche rivolte contro di lui siano ingenerose, ha risposto: "Io giudico l'intervento alla fine, quando il paziente dopo la rianimazione abbraccia i familiari e torna a casa". E ha continuato: "Tutto il nostro lavoro di pulizia si deve accompagnare a risveglio, senso civico, ad una mobilitazione civica. Roma è una città di persone per bene che merita un'amministrazione per bene. In questo momento io chiedo alla giunta, ai partiti, alla città un grande sforzo per portare Roma ad essere capitale d'Europa in tutti i settori".

Altra tegola governativa su Roma Capitale:

 

Dal 2008 al 2013 i 23.000 dipendenti del Comune hanno ricevuto in

busta paga un premio di produttività generalizzato e automatico che

da 66 milioni è passato a 345 milioni, in questo modo il Comune ha eluso

il blocco degli stipendi ai propri dipendenti pubblici

 

Ragioneria dello stato e ministero dell'economia e finanze li rivogliono

indietro

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/06/19/news/comune_stangata_del_mef_per_il_salario_accessorio_restituite_350_milioni_-117187285/

Altra tegola governativa su Roma Capitale:

 

Dal 2008 al 2013 i 23.000 dipendenti del Comune hanno ricevuto in

busta paga un premio di produttività generalizzato e automatico che

da 66 milioni è passato a 345 milioni, in questo modo il Comune ha eluso

il blocco degli stipendi ai propri dipendenti pubblici

 

Ragioneria dello stato e ministero dell'economia e finanze li rivogliono

indietro

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/06/19/news/comune_stangata_del_mef_per_il_salario_accessorio_restituite_350_milioni_-117187285/

trattasi di segreto di pulcinella!!

lo sapevano pure i serci de quarto miglio che Aledanno aveva trovato sta scappatoia per evità il blocco degli stipendi & l'impossibilità di pagà gli straordinari ai dipendenti comunali.

 

SOLO adesso se ne sarebbero accorti al ministero??

improbabile..

L'accertamento dell'operato illegale di Alemanno risale al 2013

quindi chiaramente era noto

 

Nel Decreto Salva Italia già si era previsto l'obbligo a carico degli

Enti locali di recuperare le somme indebitamente erogate

 

E nel Luglio del 2014 il Comune di Roma non poteva che riconoscere

la situazione di illegalità, salvo il fatto che alla elusione di Alemanno si

è venuta a sommare l'osservanza "formalistica" di Marino

 

Il quale ha prorogato il salario variabile, rendendolo non "generalizzato"

( attraverso un taglio simbolico del 3%, che ne confermava il 97% ) dopo

uno sciopero massiccio dei dipendenti pubblici, dicendo che nel caso lo

Stato avesse richiesto le somme erogate in passato, sarebbero state

restituite " a conguaglio"

 

Ebbene pare che lo stato ora richieda la restituzione

  • 1 month later...

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha completato il lavoro per la formazione della nuova giunta capitolina. Marco Causi è vicesindaco con delega al Bilancio, Stefano Esposito è il nuovo assessore a Trasporti, Marco Rossi Doria si occuperà di scuola. L’ultima poltrona libera va a Luigina Di Liegro, come nuovo assessore al Turismo.  


 


Piemontese, parlamentare dal 2008 e senatore dal 2013, Esposito è noto per le sue posizioni “pro Tav”, che in passato gli hanno procurato minacce e intimidazioni provenienti dal movimento antagonista che si oppone alla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Il senatore dem è anche membro della commissione parlamentare Antimafia e, a seguito dell’inchiesta su Mafia Capitale, è stato designato come commissario del partito nel territorio di Ostia. 


 


Marco Rossi Doria, ex sottosegretario all’Istruzione nei governi Monti e Letta, rimpiazza Paolo Masini, che lascia l’esecutivo capitolino. «A breve presentano la giunta. Non so a che ora, lo decide il sindaco. Se fossi io il sindaco....».  


 


Luigina Di Liegro, nata a Gaeta e trasferitasi da piccola con la famiglia negli Stati Uniti, dove ha completato gli studi universitari, è nipote di don Luigi, fondatore della Caritas diocesana a Roma, ed è stata assessore alle Politiche della sicurezza della Regione Lazio quando era governatore Piero Marrazzo. 


 


http://www.lastampa.it/2015/07/28/italia/politica/roma-marino-presenta-la-sua-nuova-giunta-0Zr1qS56kCFGtRWDxh2lFL/pagina.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter


mah..

diciamo che hanno volato molto basso..

 

la DiLiegro sta lì praticametne solo per il cognome che porta,

Esposito gente che vive a Ostia lo definisce semplicemente un cialtrone,

sto RossiDoria non l'ho mai sentito nominare.

 

mi informerò

  • 2 months later...

L'Huffington Post

 

Il gioco del cerino non basta più. Se fino a questo momento il Pd ha aspettato un passo indietro di Ignazio Marino e il sindaco di Roma ha atteso che dal Nazareno arrivasse una presa di posizione ufficiale sul suo conto, creando così una situazione di stallo, ora i dem non ne possono più e mostrano tutta la loro insofferenza. Il primo cittadino della Capitale ha stufato anche loro.

Gli attacchi incrociati, le smentite della Comunità di Sant’Egidio e dei ristoratori sulle spese di rappresentanza, le accuse anche di aver sottratto i soldi al Comune, hanno portato – si apprende da fonti dem romane – il sindaco della Capitale a un passo dalle dimissioni. Per la prima volta, da quando è in carica, Marino stava per lasciare il Campidoglio nell’isolamento totale in cui si è cacciato e in cui il Pd nazionale lo ha lasciato. Ma poi il colpo d’ala e ci ha ripensato, studiando e meditando una controffensiva nei confronti di chi lo vorrebbe vedere arreso. Ed ecco che ha annunciato di restituire i 20mila euro utilizzati per le spese di rappresentanza attraverso la carta di credito del Comune di Roma: “E’ un regalo che faccio ai cittadini”, ha detto. Dichiarazioni lontane da un’ammissione di colpa ma che in tanti leggono come il gesto disperato di una persona che, appunto, fino a pochi minuti prima aveva pensato di dimettersi.

A nulla però sembra essere servita quest’iniziativa. Adesso il commissario dem romano, Matteo Orfini, starebbe cercando una exit strategy per limitare i danni. A riprova che anche l’ultimo baluardo del sindaco ha ceduto. Per mandare via Marino non si parla più di un anno ma di un mese di tempo. Sono queste, almeno per il momento, le voci che circolano. “C’è una valutazione politica in corso”, spiegano fonti dem che, nei fatti, stanno curando il dossier della Capitale. La confusione è tanta e per adesso si parla ovviamente solo di ipotesi. Ma di certo, il respiro, che era stato dato al sindaco per evitare il caos proprio alla vigilia del Giubileo, è stato soffocato. A novembre, secondo qualcuno, si voterà il bilancio del comune e, nel caso in cui non dovesse essere approvato, il Campidoglio può essere commissariato per poi tornare al voto nel 2017. Questo sarebbe uno dei possibili scenari, che il Pd sta vagliando con un occhio alla Capitale e con l’altro puntato sui sondaggi che vedono i dem in crisi e i 5Stelle in netta salita.

Che l'affaire Marino preoccupi i livelli nazionali è chiaro. Michele Anzaldi rompe gli indugi e spara a zero: “Roma merita questo stillicidio? E tutto questo quanto danneggia i dem nazionali?”. A breve il Pd prenderà una posizione ufficiale e a Montecitorio non si parla d’altro. In Aula, in un angolo, si sono riuniti il vice segretario Lorenzo Guerini, Matteo Orfini e Lorenza Bonaccorsi, punto di riferimento dei renziani di Roma. Il presidente del Pd ha ripetuto che, da questo momento, della vicenda delle spese del sindaco di Roma, si interesserà la Procura, che dovrà valutare se le accuse di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle sono fondate. Poi c’è una nuova riunione tra Orfini e Guerini, un segnale questo dell'attenzione riservata dai vertici del Nazareno al comune di Roma.

In Campidoglio si attende di capire l'orientamento del premier: “Serve una presa di posizione ufficiale”. Ma fonti parlamentari del partito sottolineano che non si esclude più alcuna ipotesi. Anche il commissariamento.

Sta resistendo con le unghie e con i denti quando ormai ha la maggioranza a pezzi, Sel è uscita e buona parte del Pd non lo vuole più. Non riesco a capire perchè non prende atto che è meglio che si faccia da parte e che Roma venga commissariata, pure il Berlusca aveva capito di levarsi di mezzo quattro anni fa, il che è tutto dire...

 

Sembra incredibile, tutte le paure venivano dai cosiddetti "sindaci arancioni" come Pisapia e De Magistris, invece a rivelarsi totalmente inadeguato è stato il "liberal" Marino!

il Post

 

Ignazio Marino ha annunciato le sue dimissioni da sindaco di Roma nel tardo pomeriggio di oggi: «Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione. Sin dall’inizio c’è stato un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine». E ancora: «Esiste un problema di condizioni politiche per compiere questo percorso. Queste condizioni oggi mi appaiono assottigliate se non assenti. Per questo ho compiuto la mia scelta: presento le mie dimissioni».

 

Da tempo Marino era criticato per diverse questioni, anche dall’interno del Partito Democratico; a circa due anni dalle elezioni aveva cambiato la giunta per tre volte, poiché aveva perso, per dimissioni spontanee o richieste, otto assessori su dodici. Marino ha presentato le dimissioni precisando di sapere che «possono per legge essere ritirate entro venti giorni» e dicendo che non si tratta di un’astuzia politica: «Non è un’astuzia la mia, è la ricerca di una verifica seria, se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche».

 

Il comune di Roma sta attraversando un momento molto difficile e Marino è stato spesso criticato per una generale inadeguatezza, per le inchieste sugli affari della mafia in città e anche per episodi nei quali c’entrava poco o con motivazioni pretestuose, come le improbabili polemiche sulla sua Panda (è capitato anche che Marino abbia involontariamente aiutato i suoi critici con un atteggiamento non proprio conciliante). L’ultimo episodio riguarda una serie di accuse di poca trasparenza su alcune spese da lui sostenute con la carta di credito del Comune. L’inchiesta “Mafia Capitale” e altri recenti episodi hanno causato molta indignazione e contribuito a rendere più fragile la sua posizione.

 

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva più volte commentato la situazione dicendo che Marino avrebbe dovuto dimostrare di «essere in grado di governare» la città. Durante un Consiglio dei ministri convocato alla fine di agosto era stato decisoche il prefetto Franco Gabrielli “affiancasse” Marino nell’amministrazione del Comune. Peraltro tra soli due mesi a Roma inizierà un Giubileo straordinario. Diversi giornali scrivono che proprio Franco Gabrielli potrebbe essere la persona a cui potrebbe essere affidato il compito di gestire Roma fino alle elezioni del 2016.

Edited by Rotwang

Il Fatto Quotidiano

 

Tanto lo hanno invocato che alla fine è successo, ma le facce in molti casi sono più tese che felici. Roma, se Ignazio Marino conferma le dimissioni e se non ci saranno altri colpi di scena, andrà al voto la primavera prossima. Il Movimento 5 Stelle, forse come mai prima d’ora, parte da favorito, ma non tutti pensano che sia un bene. Conquistare la capitale a poco più di un anno dalle elezioni nazionali potrebbe essere molto difficile per un Movimento che non si è mai cimentato con la gestione di una grande città. E il timore, nei corridoi grillini tra Parlamento e Campidoglio, è proprio questo: e se passare nella stanza dei bottoni poco prima della prova generale non rischiasse di far saltare tutto? In tanti vanno oltre: l’ipotesi che avanzano è che potrebbe fare comodo a molti partiti, Pd in primis, mettere in difficoltà il M5S facendolo vincere a Roma e bruciandolo ancora prima di arrivare alla partita più importante. Per ora teorie che non vanno oltre i dialoghi davanti a un caffè, ma di fatto sono preoccupazioni che pesano sul tavolo di chi sta elaborando le strategie.

 

Nel quartier generale si cerca di mantenere la calma e ci si nasconde dietro le procedure di routine. Il Movimento poche ore dopo le dimissioni di Marino aveva già fatto due riunioni: una tra parlamentari, consiglieri comunali e staff nazionale e l’altra tra gli attivisti locali. Il primo processo che partirà sarà rigorosamente quello legato all’elaborazione del programma elettorale. Poi si guarderà ai volti: forse si farà come Milano, con una preselezione di persone che devono rispettare i requisiti M5S e che si offrono e poi si chiederà agli attivisti di esprimere la preferenza.

 

Morale, le facce conosciute per il momento restano in panchina. Perfino la deputata Roberta Lombardi, che nelle scorse ore aveva osato dire “mi piacerebbe fare il sindaco”, è stata richiamata all’ordine. Lei, come Alessandro Di Battista, deve prima finire il mandato da parlamentare “perché alla regole i grillini non derogano mai”. Il diktat è arrivato dalla Casaleggio associati e non si discute. Anche perché mettere una faccia conosciuta e apprezzata anche oltre gli elettori M5S vorrebbe dire rischiare di vincere davvero.

 

Questa è la strategia iniziale, ma tutto potrebbe cambiare in un momento anche a seconda delle mosse degli avversari. Intanto vanno avanti i consiglieri in Campidoglio: “Il Movimento 5 stelle è pronto con un suo programma e una squadra di governo seria e credibile”, ha dichiarato uno dei volti papabili per correre a sindaco Marcello De Vito, già capogruppo in Comune. “Questi sono stati per noi due anni importanti, di formazione sul campo. Abbiamo approfondito tante questioni e problemi dei cittadini romani che sono quelli che vediamo ogni giorno”. L’avvocato grillino ha il compito di tranquillizzare gli animi e garantire che il M5S resta quello che è e, insieme agli altri tre colleghi (Daniele Frongia, Virginia Raggi e Enrico Stefano), si prepara alla corsa.

Edited by Rotwang
  • 3 weeks later...

La Repubblica

 

Ignazio Marino non è più il sindaco di Roma. E' stata raggiunta "quota 26", ovvero il numero minimo (più uno) di consiglieri capitolini che hanno scelto di dimettersi per far cadere l'Aula Giulio Cesare e sciogliere, oggi, la giunta Marino. Tutte le firme sono state depositate in Campidoglio, decade così l'assemblea capitaolina, giunta e il sindaco-chirurgo che fino all'ultimo non ha mollato il suo incarico. Ora la presidente d'Aula, Valeria Baglio, comunicherà la decadenza al prefetto che provvederà a procedere a firmare il decreto di scioglimento.

 

Dopo la riunione fiume durata sette ore ieri al Nazareno tra i consiglieri dem e il commissario romano del Pd Matteo Orfini, è arrivata dunque la decisione di staccare subito la spina, senza passaggi in Aula, al sindaco di Roma, che ieri ha deciso di ritirare le sue dimissioni. I consiglieri Pd, da via del Tritone, entrando da un ingresso secondario per dribblare cronisti fotografi e tv, sono poi arrivati in Campidoglio per formalizzare l'addio e così la fine dell'era Marino. Una vicenda, quella del tira-e-molla, che per l'Osservatore romano, quotidiano del Vaticano, "sta assumendo i contorni di una farsa". Alle 18, in Campidoglio, Ignazio Marino ha convocato uan conferenza stampa.

 

Le dimissioni dei consiglieri. Intorno alle 13 in via del Tritone, al quinto piano della sede dei gruppi consiliari del Campidoglio, i consiglieri si erano dati appuntamento per depositare le proprie dimissioni contestuali davanti al notaio. L'auto di Marino, di ritorno dall'Auditorium, è passata e filata via verso il Campidoglio senza fermarsi, mentre il via vai degli esponenti capitolini è proseguito incessante. Tra le prime ad arrivare Cecilia FannunzaMichela De BiaseFabrizio Panecaldo (Pd): "Il gruppo è compatto" ha detto la presidente d'aula Valeria Baglio confermando: "A breve le firme vengono consegnate in Campidoglio al segretariato comunale". E infatti uno dopo l'altro si sono aggiunti tutti da Orlando Corsetti (che entra di corsa, col casco ancora in testa) ad Alfredo Ferrari, da Maurizio Policastro a Dario Nanni, da Giovanni Paris alla stessa Baglio. E ancora: Athos De LucaErica BattagliaValentina GrippoLiliana MannocchiMarco PalumboLaura PastoreIlaria Piccolo, Antonio Stampete, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi. Sul portone della sede consiliare è spuntato un cartello affisso da alcuni dipendenti di Sel: "Oggi è morta la democrazia". E' durato qualche minuto, poi è stato rimosso.

 

Da soli però i dem non sono bastati. Ma "i numeri ci sono. È tutto a posto, entro stasera è tutto finito" ha assicurato anche l'ormai ex assessore ai Trasporti Stefano Esposito che ha aggiunto: "Già domani o lunedì il prefetto Franco Gabrielli potrebbe nominare il commissario". A lasciare infatti "ma solo per silurare Marino" ci sono anche esponenti di altri gruppi sia di maggioranza che d'opposizione come Svetlana Celli (Lista civica Marino), Roberto Cantiani (Ncd), Daniele Parrucci (Centro democratico), Alfio Marchini(arrivato da Milano e ultimo a firmare: "Per Roma faccio questo e altro", ha commentato) Alessandro Onorato della Lista Marchini (e i due fittiani (ed ex alemanniani) Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato che però hanno chiesto di depositare le dimissioni direttamente a Palazzo Senatorio per non partecipare alla "raccolta firme" dei dem.

 

In Campidoglio i sostenitori di Marino. "Siamo tutti Ignazio Marino", "Siete tutti Scilipoti", "Vendesi democrazia!", "Rivendico il mio voto, rivoglio il mio sindaco. Qui per la democrazia". Dopo la fima delle dimissioni in massa dei consiglieri, sono tornati in Campidoglio i sostenitori di Marino, arrabbiati con Renzi e con i consiglieri dimissionari del Pd. Si sono riuniti sotto la Lupa anche alcuni militanti di Forza Italia con le bandiere del partito e del movimento giovanile, tra loro Maurizio Gasparri: "Forza Italia vuole che si chiuda questo capitolo. Noi abbiamo sempre fatto opposizione ed è quindi giusto essere qui". Ci sono stati momenti di tensione: minacce e rissa sfiorata tra un manifestante autodefinitosi "di destra" e alcuni manifestanti pro Marino. "Ti metto le mani addosso" ha provocato il primo visibilmente alterato, mentre altri lo apostrofavano come "fascista".

 

Marino indagato. Ricompattati i dem questa mattina dopo la notizia anticipata da "Repubblica" e confermata dal legale di Marino, Enzo Musco, che il sindaco è indagato dalla procura di Roma sul caso degli scontrini. "Un atto dovuto" dice lui all'Auditorium doveva aveva promesso che avrebbe commentato l'inchiesta. "Io sono convinto di aver spiegato bene le mie ragioni e la mia trasparenza: sono assolutamente convinto di non aver mai utilizzato denaro pubblico a fini privati semmai ho fatto il contrario" aggiunge. Nei suoi confronti i pm ipotizzano i reati di peculato e concorso in falso in atto pubblico. Una vicenda di cui Marino era a conoscenza già dal 28 ottobre scorso. "La notizia è esatta - ha detto il penalista Musco con cui il sindaco di è visto stamattina - Ha ricevuto un avviso di garanzia ma so che lo avrebbe voluto dire in giunta, pubblicamente, come si fa in tutte le democrazie". Intanto su Twitter Esposito commenta: "Devo prendere atto di aver dato mia lealtà ad un bugiardo".

 

Nessun confronto in Aula. Con le dimissioni in blocco dei 25 si evita di arrivare in Aula per un confronto aperto come invece chiesto da Marino nella lettera con cui ieri, con qualche ora d'anticipo rispetto alle sue intenzioni, ha fatto dietrofront. "Ritengo non sia giusto eludere il dibattito pubblico, con un confronto chiaro per spiegare alla Città cosa sta accadendo e come vorremo andare avanti" aveva scritto. E oggi all'Auditorium ha ribadito: "Io mi chiedo perché in questo momento di fronte a un sindaco che ostinatamente e orgogliosamente chiede un confronto in un luogo democratico e deputato in Aula le forze politiche utilizzino ogni strumento possibile, anche le dimissioni di massa, per impedire un confronto?".

 

Marino cita Allende. A margine dell'inaugurazione di un parco a Tor Vergata, il primo cittadino ha citato il presidente del Cile Salvador Allende: "Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato".
 
I primi dimissionari. La giunta (di cui il sindaco ha sospeso comunque deleghe e sedute) è stata già dimezzata ieri: il vice Marco Causi, gli assessori Sabella, Esposito, Di Liegro, Pucci, Marinelli e Rossi Doria si sono dimessi. E oggi ha lasciato anche la Leonori. Sono rimasti fino all'ultimo accanto al sindaco solo i "fedelissimi" Cattoi, la Marino, Caudo e Danese. Così come i 4 consiglieri di Sel e 4 della sua lista civica, tranne la Celli.
 
Le critiche dell'Osservatore Romano. "Al di là di ogni altra valutazione resta il danno, anche di immagine, arrecato a una città abituata nella sua storia a vederne di tutti i colori, ma raramente esposta a simili vicende", scrive il quotidiano della Santa Sede. E il cardinal Bagnasco, presidente della Cei, ha commentato: "Roma ha bisogno di un'amministrazione, della guida che merita, perché è una città che merita moltissimo, specialmente in vista del Giubileo che è alle porte. Ci auguriamo che Roma possa procedere a testa alta e con grande efficienza".
Edited by Rotwang

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