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Senso di estraneità


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vabbè, mò pure tu non esagerà nel senso opposto: adesso datti tempo e fai un passo alla volta con calma.

 

per dire, è già qsa comincià a sondà qualche gruppo/ass.ne che ha interessi comuni ai tuoi.

 

certo, adesso non è il momento migliore per farlo, chè quasi tutti stanno a sbaraccà per ferie;

però magari intanto puoi sentì un responsabile per capire meglio come sono organizzati e se ti piace quel che progettano/realizzano.

così vedi se st'autunno sia il caso o meno de affacciatte da loro

la risposta è: perché questo non è un forum di incontri ma di discussione.

 

...non che però sia molto costruttivo discutere astrattamente di incomunicabilità nella vita quotidiana senza nemmeno accennare ad un oggetto della discussione, che non sia appunto il senso di smarrimento o di incomunicabilità di cui sopra...

Nun sei de Roma ma scrivi come fossi Mario Brega :D :D

 

Comunque non ricondurrei il tema solitidine forzatamente alla sessualità, anzi, è probabile che in molti casi esuli dall'essere gay o etero.Almeno secondo me.

 

Comunque quello che posso dirti è che anche se non è facile, devi iniziare a star bene con te stesso: concentrati su quello che vuoi davvero, prenditi un tempo, esci anche da solo. Ma non avere fretta: le conquiste migliori si raggiungono quasi naturalmente passo dopo passo.

Iscriversi qui e parlare di te è già un gradino in meno da fare verso la rottura del guscio ;)

Ci sono persone che hanno modi di percepire la realtà, di relazionarsi con gli altri... diversi...oserei dire..speciali.

Non credo sia un difetto, anche se ti porta poi all'isolamento.

Non bisogna sacrificare la propria natura per andare incontro agli altri...si rischia di rimanere un semplice oggetto in balia dell'altro e non un soggetto con una vera capacità decisionale...una propria personalità.

Non credo neanche che si possano trovare vere amicizie se non si è sé stessi fino in fondo.

 

Adesso, per usare le tue stesse parole, un senso d'estraneità l ' ho provato spesso e lo continuo a provare. Prima tendevo ad etichettarmi a pensare di essere sbagliato, poi ho capito che magari dovevo fare di questo sentimento un punto di forza. Ogni cosa può essere vista come un pregio o come un difetto. Cerco di vedere i lati positivi dell'essere diverso, e ce ne sono. Non mi riferisco ovviamente soltanto ai gusti sessuali, che sono una parte spicciola della mia vita, quasi ininfluente, mi riferisco ad una sensibilità più spiccata, che mi porta molte volte a soffrire.

Ho capito che dovrei sublimare questa mia qualità con qualche attività...

Edited by Olimpo

Scusa se insisto

- prometto che non ti chiederò un appuntamento -

visto che hai specificato che ai tuoi amici piace la discoteca

potresti anche specificare quello che piace a te?

 

Magari i miei consigli potrebbero cambiare

se mi rispondi "la pallavolo" rispetto a "l'astrofisica".

Spiritosolitario

Nun sei de Roma ma scrivi come fossi Mario Brega :D :D

Comunque non ricondurrei il tema solitidine forzatamente alla sessualità, anzi, è probabile che in molti casi esuli dall'essere gay o etero.Almeno secondo me.

Comunque quello che posso dirti è che anche se non è facile, devi iniziare a star bene con te stesso: concentrati su quello che vuoi davvero, prenditi un tempo, esci anche da solo. Ma non avere fretta: le conquiste migliori si raggiungono quasi naturalmente passo dopo passo.

Iscriversi qui e parlare di te è già un gradino in meno da fare verso la rottura del guscio ;)

No infatti, la mia solitudine non è causata solo dalla mia sessualità ma anche dal mio carattere e dal modo in cui sono cresciuto.

Grazie, è quello che ho bisogno di sentire!

Spiritosolitario

Ci sono persone che hanno modi di percepire la realtà, di relazionarsi con gli altri... diversi...oserei dire..speciali.

Non credo sia un difetto, anche se ti porta poi all'isolamento.

Non bisogna sacrificare la propria natura per andare incontro agli altri...si rischia di rimanere un semplice oggetto in balia dell'altro e non un soggetto con una vera capacità decisionale...una propria personalità.

Non credo neanche che si possano trovare vere amicizie se non si è sé stessi fino in fondo.

 

Adesso, per usare le tue stesse parole, un senso d'estraneità l ' ho provato spesso e lo continuo a provare. Prima tendevo ad etichettarmi a pensare di essere sbagliato, poi ho capito che magari dovevo fare di questo sentimento un punto di forza. Ogni cosa può essere vista come un pregio o come un difetto. Cerco di vedere i lati positivi dell'essere diverso, e ce ne sono. Non mi riferisco ovviamente soltanto ai gusti sessuali, che sono una parte spicciola della mia vita, quasi ininfluente, mi riferisco ad una sensibilità più spiccata, che mi porta molte volte a soffrire.

Ho capito che dovrei sublimare questa mia qualità con qualche attività...

Esatto, anche io cerco di vedere la mia diversità in modo positivo, però spesso mi fa soffrire e mi dico: ma dovrei cambiare per poter stare con gli altri? Io ho sempre proteso per il no, ma volevo sapere la vostra opinione, perché anche se mi sento di aver ragione potrei sbagliare senza accorgermene.

Ovviamente chi è "diverso" nel mondo si sente ed è in minoranza, e mi son sempre chiesto: là fuori ce ne sono persone come me, con cui posso condividere quello che ritengo importante? Qui nel forum ne ho trovati, e ne sono felice, spero di poterne incontrare anche più vicini a me!

Spiritosolitario

Scusa se insisto

- prometto che non ti chiederò un appuntamento -

visto che hai specificato che ai tuoi amici piace la discoteca

potresti anche specificare quello che piace a te?

 

Magari i miei consigli potrebbero cambiare

se mi rispondi "la pallavolo" rispetto a "l'astrofisica".

Ma quello della discoteca era un esempio visto che la maggior parte delle persone che conosco per non dire tutte o quasi vanno in discoteca. Io volevo sapere se qualcun altro sentiva questo senso di estraneità che io sento pur pensando di fare le cose giuste per me stesso e sapere come lo gestiva, non dire: a me piace questo o quello, chi vorrebbe farlo con me?

Il mio obbiettivo era capire se sono un disadattato e mi conviene sforzarmi di cambiare per non soffrire o se dalla mia diversità (che io tendo a vedere come un pregio, ma non gli altri) posso ricavare qualcosa di bello e trovare la felicità secondo quanto è successo ad altri come me.

Spiritosolitario

Stando qui sul forum ho compreso che le persone che sono nella mia stessa condizione di solitudine lo sono perché hanno avuto problemi a scuola, tipo di bullismo, derisione ecc. Mentre io non ne ho avuto, si, forse sono stato poco considerato perché in qualche modo sempre diverso dagli altri e timido ma le esperienze altrui mi confermano che sono stato io ad isolarmi dal mondo perché il mondo non mi si confaceva. Lo so che le cose si cambiano standoci dentro, ma non credo di avere la forza di cambiarle, così un po' senza accorgermi ho attuato una sorta di auto-emarginazione.

Il mio obbiettivo era capire se sono un disadattato e mi conviene sforzarmi di cambiare per non soffrire o se dalla mia diversità (che io tendo a vedere come un pregio, ma non gli altri) posso ricavare qualcosa di bello e trovare la felicità secondo quanto è successo ad altri come me.

tesoro, e allora cerca di far cambiare idea agli altri, convincendoli che la tua diversità -ma io direi meglio unicità- è il tuo migliore pregio!

 

certo però che, se ti emargini da solo, è un po' difficile riuscirci..

Spiritosolitario

tesoro, e allora cerca di far cambiare idea agli altri, convincendoli che la tua diversità -ma io direi meglio unicità- è il tuo migliore pregio!

 

certo però che, se ti emargini da solo, è un po' difficile riuscirci..

Facile a dirsi, difficile a farsi.......

Ho rivisto la tua presentazione e scrivi che sai di essere gay dai 14, ma ti sei

veramente accettato solo a 23 anni, ne hai 24 e non hai fatto CO con nessuno

 

E' vero non hai subito bullismo etc

 

Però questo significa che ti sei "difeso preventivamente" per 9 lunghissimi anni

cioè io suppongo che nascondere la propria identità, o una parte della propria

identità, per un periodo di tempo così lungo non possa che determinare quel

senso di estraneità che tu descrivi, tanto più se oltre a nasconderla questa parte

di te l'hai pure soppressa, di fatto decidendo anche di NON viverla

 

Quello che forse ti sfugge, al di là del fatto che l'espressione differita della propria

omosessualità conta già 9-10 anni, è che oltre al fatto di non avere una vita sessuale

e sentimentale questa cosa produce effetti complessivi sulla tua personalità, al punto

di aver soppresso anche la vita sociale in generale

 

Per questo non sei capace di dire in cosa sei diverso in positivo, perché la tua diversità

fino ad oggi ha prodotto solo "obblighi di non fare" ( diremmo noi giuristi )

 

Ma si potrebbe dire una serie di soppressioni, o repressioni

 

Se questa situazione cambia, scoprirai un te stesso nuovo

 

 

non volevo dire: a me piace questo, chi vorrebbe condividerlo con me? No, volevo discutere e capire dove sbaglio e se altri si sentono come me.

 

Una persona che non rivela i propri interessi è condannata a priori a sentirsi estranea a chiunque, perché vieta categoricamente agli altri di avvicinarsi ad essa.

 

Se non vuoi rivelare questi interessi perché non ne hai, allora è giunto finalmente il momento di constatare che non ne hai, e di prendere provvedimenti per costruirtene alcuni.

Spiritosolitario

Una persona che non rivela i propri interessi è condannata a priori a sentirsi estranea a chiunque, perché vieta categoricamente agli altri di avvicinarsi ad essa.

 

Se non vuoi rivelare questi interessi perché non ne hai, allora è giunto finalmente il momento di constatare che non ne hai, e di prendere provvedimenti per costruirtene alcuni.

No, ne ho molti interessi, ma la discussione non verteva su questo!

 

 

No, ne ho molti interessi, ma la discussione non verteva su questo!

 

Invece la discussione verte moltissimo su questo, anzi primariamente proprio su questo, perché il senso di estraneità ti è dato proprio dal custodire gelosamente questi interessi impedendo agli altri di avere uno spunto per avvicinarti, ed impedendo a te stesso di avere uno spunto per comunicare con chi ti circonda.

 

Una persona che non manifesta all'esterno i propri interessi è come circondata da un vetro opaco, gli altri non avranno alcuna chance per comprenderti e non potranno che tenersi lontani: sei tu che li tieni di fatto lontani ritenendoli (in maniera altezzosa forse) indegni di venire a sapere che cosa ti interessa. E dall'altro lato tu stesso ti fai saltare in aria il ponte sotto i piedi perché ti auto-impedisci di manifestare la tua personalità all'esterno.

 

Non sei un contenitore vuoto, ma lo sembrerai, sia agli altri, che non hanno nessuna chiave per leggerti, sia a te stesso, che non hai una griglia per interagire col mondo secondo le tue esigenze più intime. I rapporti rischiano di diventare un dialogo formale, magari anche cordiale e gentile, ma freddo e sterile, in cui tu squadri in lontananza gli altri, e viceversa. E non avrai modo di arricchirti ed arricchire nell'interazione col tuo interlocutore.

 

Più senso di estraneità di così...

Spiritosolitario

Invece la discussione verte moltissimo su questo, anzi primariamente proprio su questo, perché il senso di estraneità ti è dato proprio dal custodire gelosamente questi interessi impedendo agli altri di avere uno spunto per avvicinarti, ed impedendo a te stesso di avere uno spunto per comunicare con chi ti circonda.

 

Una persona che non manifesta all'esterno i propri interessi è come circondata da un vetro opaco, gli altri non avranno alcuna chance per comprenderti e non potranno che tenersi lontani: sei tu che li tieni di fatto lontani ritenendoli (in maniera altezzosa forse) indegni di venire a sapere che cosa ti interessa. E dall'altro lato tu stesso ti fai saltare in aria il ponte sotto i piedi perché ti auto-impedisci di manifestare la tua personalità all'esterno.

 

Non sei un contenitore vuoto, ma lo sembrerai, sia agli altri, che non hanno nessuna chiave per leggerti, sia a te stesso, che non hai una griglia per interagire col mondo secondo le tue esigenze più intime. I rapporti rischiano di diventare un dialogo formale, magari anche cordiale e gentile, ma freddo e sterile, in cui tu squadri in lontananza gli altri, e viceversa. E non avrai modo di arricchirti ed arricchire nell'interazione col tuo interlocutore.

 

Più senso di estraneità di così...

Sinceramente non l'ho mai vista in questo modo, si, sono molto chiuso, ma a me sembra che la maggior parte degli altri sia troppo diversa da me, i loro interessi non interessano a me e viceversa. La fuori sicuramente ci saranno le persone giuste per me, ma il difficile è scovarle.

  • 2 weeks later...
donniedarko

Non vi capita mai di sentirvi estranei alla società?

A me si, ma non solo per i miei gusti sessuali anche per il mio carattere particolare. Mi sento diverso dai miei coetanei e posso affermare di non aver mai avuto un vero amico ma solo dei conoscenti, con cui si ho passato dei bei momenti ma che non mi conoscevano veramente e io non conoscevo loro, con cui non mi sarei confidato e non condividevamo qualcosa di importante o delle passioni. Sicuramente in parte è colpa mia, ma possibile che sia così diverso da tutti?

Per esempio i ragazzi amano le discoteche, io invece non le frequento perché non mi attirano per niente. Non mi riconosco nel pensiero della gente e nei valori della società. Faccio fatica a trovare persone con cui fare dei discorsi interessanti.

Sono un caso perso?

Forse pretendo troppo, ma questo sono io!

Anche io spesso mi trovo nella tua condizione,ma molto spesso perchè io mi precludo di poter instaurare un rapporto con gli altri.Come dicevano anche altri non si tratta di costringersi a fare qualcosa che non si vuole,quantomeno a scendere a compromessi,il che non significa perdere la propria individualità.Molto spesso per pigrizia,o per cattiva informazione non si pensa alla possibilità di poter condividere situazioni che potrebbero piacerci,perchè le escludiamo noi a priori.

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