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La Corte Suprema degli Stati Uniti: Nozze gay sono diritto costituzionale


Rotwang

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Silverselfer

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A me pare che negli States ci sia stata "gradualità". Anche dal punto di vista culturale, la questione ha coinvolto i media di massa da circa quindici anni e per esempio cinema e televisione hanno prodotto molto materiale che ha aiutato a dare alla coppia gay delle chiavi di lettura comprensibili da tutti. Importantissimi sono stati anche i CO celebri e non, come nei fatti hanno continuato a contraddire certe cassandre che continuano a predire l'apocalisse. Qui in Italia si sta iniziando solo ora a diffondere quella produzione, grazie a Sky che trasmette in chiaro sul DT e, devo dire, anche la TV tematica di Feltrinelli trasmette buoni film sul genere.

 

Altra cosa è pensare che questo risolvi con un colpo di bacchetta magica ogni problema. Innanzi tutto perché il matrimonio è solo una tappa sulla via dei diritti e non vedo come potrebbe risolvere "tutti" i problemi. Poi, parlando degli Stati Uniti, se si pensa alla lotta per i diritti degli afro americani e alle leggi che le tutelano e poi si guarda quanto sta accadendo nella cronaca di certi tristi accadimenti (specie l'ultimo che pare di matrice terroristica), ma anche al fatto che oggi nelle prigioni americane sono detenuti tanti afro americani come mai accaduto prima nella storia degli USA ... insomma, c'è da capire perché si festeggia senza aspettarsi troppo da una sentenza.

 

Il Texas è il Texas ... mi fa venire in mente la proposta di questi giorni di rendere illegale la bandiera confederata degli stati del sud .. come se questo risolvesse il problema di come la pensano in Texas o Louisiana. Temo purtroppo che la decisione dalla corte suprema sarà presa come sempre, cioè un'imposizione Yankee. Tanto per dire ... il terrorismo interno negli Stati Uniti combatte lo stato federale nelle sue istituzioni: FBI e corte suprema in testa a tutte.

 

In finale, io trovo che sia più giusta la via americana ai diritti gay, che non quella referendaria irlandese. Nessuno mi deve "concedere" nulla, la mia libertà deve essere riconosciuta come tale a prescindere cosa ne pensa il mio vicino di casa o a dispetto della maggioranza democratica. Oggi i gay americani hanno uno strumento in più (molto importante) per continuare la loro lotta contro un'america che non smetterà mai di esistere e continuerà comunque a combattere le unioni civili alla pari di quelle interrazziali o a chiamare assassine le ragazze che abortiscono e  a considerare le conquiste dei diritti gay la causa per cui i soldati americani muoiono al fronte (non è un paradosso, succede anche questo).

 

La libertà va prima conquistata e poi difesa e i gay americani lo sanno benissimo.

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In finale, io trovo che sia più giusta la via americana ai diritti gay, che non quella referendaria irlandese.

 

Però un diritto specialmente quello matrimoniale, introdotto per via interpretativa da un gruppo ristretto di persone, per di più non unanimi, inevitabilmente si presta all'accusa di antidemocraticità e di cavillosità leguleia, magari con qualche sospetto di mene da parte di lobby segrete e potenti:

obbiettivamente la linea irlandese è meno attaccabile, specialmente da chi invoca il popolo, la gente, la comunità, la tradizione.

Edited by Mario1944
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Il referendum in Irlanda c'è stato perché qualsiasi modifica della costituzione preesistente deve essere votata dal popolo (la modifica riguardava il passaggio da "matrimonio uomo-donna" a "matrimonio indipendentemente dal sesso delle due parti" o qualcosa del genere).

Non fosse stato per questo non credo che si sarebbe passati per via referendaria, considerando che il parlamento aveva già approvato l'adozione i primi giorni di aprile e che tutte le parti politiche, da sinistra a destra, erano a favore del matrimonio.

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Silverselfer

 

 

obbiettivamente la linea irlandese è meno attaccabile, specialmente da chi invoca il popolo, la gente, la comunità, la tradizione.

 

Secondo me l'identità di genere rientra tra i diritti civili fondamentali che vanno riconosciuti in quanto tali. Le donne hanno il diritto di non essere sottomesse ai maschi, allo stesso modo è un diritto umano non essere privato della propria vita per nessuna ragione. Se mi sentirei proporre un referendum sulla pena di morte o sulla limitazione delle libertà civili delle donne, reagirei alla stessa maniera. 

 

Riconosco che l'Irlanda è un paese particolare e questo referendum come la metti la metti, rimane anche un bel "sganassone" (schiaffo) ai cattolici. 

 

Poi hai ragione anche tu e il matrimonio non so come possa essere meglio maneggiato. Del resto non sono manco convinto che sia la soluzione per ottenere eguali diritti o dignità sociale. Io che non mi sposo allora mi attacco al tram? Ma questo è un altro discorso e convengo che non è il caso d'iniziare.

 

Il matrimonio se inteso come tale e quale a quello etero, credo che non abbia bisogno di modifiche di carattere legislativo e in tal senso, ma non m'intendo di ordinamento giuridico, credo che una sentenza possa tagliare la testa al toro, sostenendo che è un diritto poter accedere a un istituto legale pensato per tutti i cittadini e non solo a quelli rispondenti a determinate caratteristiche di genere. 

 

A questo punto entrano in ballo i bambini e bisogna stabilire se la coppia è  intesa solo  a scopo procreativo. Ora dimmelo tu se sta scritto da qualche parte che uno si sposa perché sente il bisogno di riprodursi ... lo capirei se fossimo pinguini imperatori, ma in quanto primati propensi al libertinaggio, non mi sembra che tra i nostri istinti riproduttivi ci sia la discriminante di coppia chiusa. 

 

Ecco dunque la tanto acclamata "genitorialità" ... che primo o poi qualcuno dovrà spiegarmi cosa caspita significa questo termine. Ma è talmente pretestuoso lo scopo che ne viene fatto che io lo definirei il termine pedagogico per "omofobia". Hanno paura che sti pori pupi rimangano traumatizzati dal crescere in una coppia omogenitoriale. Beh, allora il divorzio non li priva lo stesso di uno dei due genitori? E non mi si venga a parlare di affidamento congiunto, come se trascorrere uno o due fine settimana con papà o mamma risolvi la questione. Oppure parliamo delle nuove riforme del mondo del lavoro che praticamente sottraggono il diritto a una famiglia di sedersi anche solo un giorno alla settimana intorno allo stesso tavolo.Cosa caspita tutela la famigerata genitorialità? Dal non essere stuprati, uccisi o fatti oggetto di violenze psicologiche? Perché in tal caso ci sono faldoni in tribunale che attestano il fallimento della genitorialità etero. 

 

Il solo timore reale è il modello educativo proposto da una coppia omosessuale, il cui figlio certo sarà portato a lasciare aperta l'opzione che ci possa essere un rapporto amoroso anche tra due persone appartenenti allo stesso sesso. E allora che scatta l'omofobia di tutti quegli aspetti omoerotici che rimangono sopiti nella morale etero normante. Ed io mi dovrei far condizionare la vita dai mariti che vanno a trans? Dalla frustrazione di donne che si castrano nel ruolo di madre pur di non ammettere la voglia di carezzare la loro amica del cuore? Oppure devo sforzarmi di accondiscendere a dei modelli sociali tradizionali per risultare rassicurante e quindi amatevi con discrezione, prendetevi un cane e non un bambino da educare a certe sconcezze, in altre parole chiedetemi il permesso di esistere senza infastidirmi? Perdonami, ma un vaffanculo a me sorge spontaneo. 

 

Voglio eguali diritti perché se nascevo etero nessuno mi avrebbe fatto di queste paranoie, anche se poi stupravo mia moglie ogni sera, me ne impippavo della mia genitorialità, della fedeltà di coppia o se me ne andavo in giro con le sopracciglia punzonate da metrosexual. Pago le tasse, contribuisco alla vite civile di questo paese e non vedo perché qualcuno mi debba venire a dire come vivere attraverso modelli legislativi ispirati alla morale degli eunuchi di Dio o peggio, indossare una rassicurante maschera per strappare un sì referendario.  E' un diritto e lo voglio, le leggi devono solo concedermelo incondizionatamente perché non sono un pericoloso criminale e chiedo solo di campare come il padreterno ha avuto la bontà di farmi.

 

Amen

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Del resto non sono manco convinto che sia la soluzione per ottenere eguali diritti o dignità sociale.

 

Diritti ovviamente no, pari dignità sociale probabilmente sì, perché l'equiparazione giuridica dell'amore omo con quello etero è uno stimolo potente, anche se non irresistibile....., sulla mentalità collettiva.

Infatti io, pur non essendo personalmente interessato al matrimonio, ne sono un fautore rispetto all'unione civile proprio perché l'unione civile comunque non parifica formalmente, neppure qualora conceda di fatto gli stessi diritti e doveri del matrimonio.

 

 

 

 

Secondo me l'identità di genere rientra tra i diritti civili fondamentali che vanno riconosciuti in quanto tali. Le donne hanno il diritto di non essere sottomesse ai maschi, allo stesso modo è un diritto umano non essere privato della propria vita per nessuna ragione. Se mi sentirei proporre un referendum sulla pena di morte o sulla limitazione delle libertà civili delle donne, reagirei alla stessa maniera.

 

E' un'opinione dipendente da una concezione per cui v'è un contenitore di diritti fondamentali, creato da un dio o da una natura divina, da cui ogni uomo in quanto uomo può attingere:

non condivido questa concezione, ma credo che qualsiasi diritto, anche quelli considerati "fondamentalissimi", sia il prodotto d'una certa cultura o civiltà.

 

 

 

 

credo che una sentenza possa tagliare la testa al toro, sostenendo che è un diritto poter accedere a un istituto legale pensato per tutti i cittadini e non solo a quelli rispondenti a determinate caratteristiche di genere.

 

In teoria una sentenza potrebbe, almeno una sentenza della Corte Costituzionale, più difficilmente una sentenza della Cassazione.

Ma il problema è che ai giudici è meglio lasciare il minor potere paralegislativo possibile, perché d'interpretazione in interpretazione sono capaci d'andare molto, troppo lontano.....

Certo che nell'inerzia del legislatore, spesso non si può fare o sperare altrimenti!

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Concordo sì e no.

 

La giurisprudenza ha sempre prodotto diritto, sia nei sistemi di common law che nei sistemi di civil law, e per converso anche nei sistemi di common law l'intervento del legislatore si è ormai esteso a tutte le branche del diritto. Sotto questo profilo vedo poche differenze, oggigiorno.

 

Per tornare IT, concordo nell'apprezzare la sentenza della Corte costituzionale che hai citato e, anzi, mi dai modo di chiarire un equivoco: il mio post non voleva criticare la sentenza 138/2010, ma solo mettere in evidenza un diverso approccio alla medesima questione. Peraltro, è bene ricordare (anche se già lo ha fatto Mario1944) che nella stessa sentenza, prima di negare che l'art. 29 Cost copra l'unione omosessuale, la Consulta aveva affermato con forza che questa è sì rilevante, ma ai sensi dell'art. 2 della Costituzione, che tutela anche l'unione omosessuale "intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri".

 

La mia chiosa polemica finale riprendeva solo la seconda citazione ed era ovviamente rivolta alla destra parlamentare italiana.

 

A dirla tutta il seguente passaggio non mi convince appieno: "Detta interpretazione, però, non può spingersi fino al punto d’incidere sul nucleo della norma, modificandola in modo tale da includere in essa fenomeni e problematiche non considerati in alcun modo quando fu emanata". Non mi convince perché sembra voler ancorare l'interpretazione del testo al solo significato che esso aveva o poteva avere nel momento storico in cui fu emanato. E' in questo senso che ho parlato, con una punta polemica, di "originalismo", perché non mi risulta che la Consulta si sia sempre attenuta strettamente a questo criterio. Sono tuttavia propenso a credere che si tratti di null'altro che una risorsa argomentativa con cui la Corte ha voluto manifestare quello che la Corte stessa ritiene un'interpretazione improntata a una stringente ragionevolezza. Ben avrebbe potuto richiamarsi alle tradizioni millenarie, come ha fatto il CJ Roberts nella sua dissenting opinion, ha invece preferito ossequiare la mitica volontà dei Pardi costituenti ;-)

Il risultato, a mio avviso, è (sarebbe stato) il medesimo.

 

Sul primo punto è da notare una serie di cose che vanno puntualizzate, la Cassazione fa giuripsrudenza ma resta non vincolante sotto un profilo strettamente giuridico, non è che puoi impugnare una sentenza perchè non ha rispettato un precedente caso, è questa la grande differenza con i sistemi di common law, che invece tendono ad uniformare le modalità interpretative delle norme giuridiche.

Quindi quello che dici è vero si e no.

Sull'altro punto invece hai perfettamente ragione, la Corte opera con le sentenze addittive un vero e proprio potere legislativo nello stesso tempo però è stato previsto che venga richiamato il legislatore ad intervenire in tal punto.

In questo caso la Corte ha operato secondo i suoi poteri, senza però entrare in gamba tesa dettando principi e modalità ma lasciando al legislatore l'obbligo di intervenire nelle modalità più opportune.

Ad ogni modo il suo intervento è sempre limitato al caso di specie e per una validità generale richiede una norma completa, perchè io posso anche dire che due persone dello stesso sesso hanno diritto di sposarsi per un interpretazione estensiva del matrimonio nel codice civile però non posso entrare ad applicare analogicamente una norma che giuridica che è stata fatta in un tempo dove la cosa non veniva nemmeno presa in considerazione e che quindi richiede comunque dei cambiamenti che non sono nel potere della Corte esser fatti.

 

Su questo punto ritengo che la nostra giurisprudenza si è da sempre distinta per essere moderna ed estremamente puntuale nel denunciare le storture del sistema, anche quella Costituzionale che è la corte maggiormente "politica".

 

Io , ti dirò, preferisco sempre l'intervento del legislatore per un motivo molto semplice, il riconoscimento di un diritto sociale è tale quando la società te lo riconosce. Questi interventi a gamba tesa trovo che polarizzino troppo le posizioni e rischiano di non essere effettivamente emancipatorie.

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la mitica volontà dei Pardi costituenti ;-)

.

 

"Pardi" :-D :-D

 

Ovviamente "Padri"

 

 

 

(...)

 

Iron, ti rispondo con calma nel we, oggi e domani sono troppo tirato ;-)

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Silverselfer

E' un'opinione dipendente da una concezione per cui v'è un contenitore di diritti fondamentali, creato da un dio o da una natura divina, da cui ogni uomo in quanto uomo può attingere: non condivido questa concezione, ma credo che qualsiasi diritto, anche quelli considerati "fondamentalissimi", sia il prodotto d'una certa cultura o civiltà.

Siccome a una discussione si risponde solo a quanto ci contraria, finendo per favorire chi la spara più grossa, tenendo spesso le discussioni centrate sugli aspetti più deleteri proposti dal provocatore di turno ... prima di spaccare in quattro questo capello cercando di proporre una riflessione, vorrei dirti che trovo il tuo punto di vista assennato e condivisibile.

 

Certo che i valori etici sono determinati dal tempo e dal luogo in cui fioriscono. Gli stessi Dei e la morale dei precetti che esprimono derivano dagli aspetti pratici della vita di un determinato bisogno di popolo (non mangiare carne di porco nel deserto, depilarsi il pube quando si dorme con le capre o tagliarsi il prepuzio origine d'infezioni). Non per niente si è in questa condizione in quanto figli di una religione sessuofoba e sessista che prima ha sentito il bisogno di espelle la figura femminile dalla propria trinità e poi evirarla in un ruolo materno privo di ogni aspetto sensuale (Ricordo che Iside resuscitò Osiride con un "pompino", giusto per dare un termine di paragone con un'altra trinità [per chi si ritenesse figlio di una religione moralmente più progredita di quella egizia, gli ricorderei che i nostri dieci comandamenti sono ricalcati sui precetti scritti sul libro dei morti egiziano]).

 

Ora, però, ci riteniamo appartenenti ad una civiltà laica che ha la fortuna di affondare le proprie radici su una tradizione culturale capace di mettersi in discussione attraverso il dubbio filosofico. Un elemento critico in grado di porre le condizioni per affrontare questa stessa discussione che in ambienti "fondamentalisti" non potrebbe avvenire, in quanto incardinata sulla morale di dogmi imprescindibili ---> divini.

 

I diritti civili di cui sto parlando non si propongono il rispetto della morale, ma l'etica laica nel riconoscere dei bisogni oggettivi dell'individuo, questo a dispetto anche della morale. L'infibulazione (ossia la castrazione femminile) per quanto facente parte di una certa tradizione culturale, lede l'integrità fisica delle donne e quindi i loro diritti fondamentali. Alla stessa maniera sostengo il diritto di genere perché esso caratterizza una ben determinata sessualità, la quale è sempre stata penalizzata dal rimprovero divino alla sodomia.

 

I gay ottocenteschi sublimavano il sentimento tra due uomini in qualcosa assimilabile con un'affinità elettiva priva di fisicità ... una sorta di romanticismo estremo. Del resto ritrovato pari pari proposto nella nuova catechesi di Papa Ratzinger. Quel modo di mediare l'identità di genere apparteneva proprio ad una concezione del diritto inscindibile dalla morale. Tant'è che nei fatti, come sempre accade tra ciò che si vuole essere e ciò che si é realmente, la sodomia continuò a praticarsi nell'ombra proiettata dalla virtù com'era sempre stato prima e continuò ad essere dopo.

 

A ben guardare la situazione oggi rimane sempre quella: la sodomia può essere riconosciuta tra i diritti fondamentali dell'uomo?

La linea politica attuale è che "Sì" essa è un diritto, ma solo per gli omosessuali, in quanto espressione di una sessualità particolare. Proibirla equivale alla castrazione di quegli individui che altrimenti non avrebbero modo di relazionarsi fisicamente tra loro. In questo modo si concede la sodomia come la carrozzella al portatore di handicap, rimanendo una pratica moralmente esecrabile per quanti invece possono godere di una sessualità "sana".

 

Per sfuggire a questa interpretazione del diritto pur sempre stigmatizzante che si arriva alla rivendicazione della pari dignità di coppia. Questa propone l'equiparazione dell'amplesso etero a quello omo, sostenendo che genera lo stesso rapporto di coppia. Ora chi ha meno di trent'anni troverà piuttosto scontato che due uomini si accoppino solo dopo essersi innamorati e poi convivano e si propongano d'invecchiare romanticamente insieme. In effetti, però, questa concezione "morale" del rapporto omosessuale (maschile) è retaggio di una politica piuttosto recente. E non perché prima gli uomini si amassero di meno, quanto piuttosto appartenente alla socialità maschile un erotismo svincolato dal rapporto di coppia (io amo te a prescindere con chi faccio sesso. Posso fare sesso anche con un amico o uno sconosciuto generando tipologie di rapporti che esulano dall'amore di coppia). L'HIV in tutto questo ha giocato un ruolo fondamentale, tuttavia ha solo spostato l'oggetto della discussione dal vizio della sodomia alla finalità morale dell'amplesso omosessuale, da cui la necessità di equipararlo a quello etero. Rendere uguali i due generi di amore ( e relativo erotismo) ha comportato le diatribe di cui ancora oggi siamo testimoni.

 

Cos'è dunque che rende superiore l'amore di una coppia etero, se non la procreazione? Si tratta di una discussione che ha poco a che vedere con i diritti civili laici Se una coppia omosessuale può assolvere al compito fondamentale in seno a una comunità del crescere i bambini in maniera conforme alle sue tradizioni, allora quell'amore che la unisce eleverebbe anche la sessualità che pratica alla pari dignità di una coppia etero. Ovviamente non sto discutendo che un gay ha il diritto di poter crescere un bambino, sto analizzando i risvolti sociali che questo comporta.

 

Due uomini che stanno assieme solo per amore rimangono amorali, in quanto finalizza il rapporto alla copula, cioè alla deleteria pratica sodomita. Una coppia riconosciuta legalmente isola la pratica a quel particolare genere di maschi (diritto civile), i quali possono aspirare alla pari dignità di coppia solo quando la finalizzeranno in qualche modo alla "procreazione" (diritto morale). Invece, il diritto di genere esiste in quanto la sessualità mi viene riconosciuta in virtù del mio istinto e non della qualità morale del mio amore. Io devo essere libero di praticare la sessualità che mi è più congeniale e nessuno può porre in analisi la qualità dell'amore che ne scaturisce. Il diritto laico "libertario" deve preservare i "fatti miei" dall'etica di popolo.

 

Mi rendo conto che si tratta di un discorso improponibile di questi tempi con i gay puritani che mietono successi storici. E poi ritengo che i matrimoni omosessuali siano veramente qualcosa di epocale che cambierà la società occidentale. Sono talmente belle le famiglie omogenitoriali! Per carità, non vorrei passare per il libertino pronto a sparare sulla moralità altrui. Voglio solo tutelare il mio diritto civile ad essere amorale (perché non mi pare di esserlo per niente) da certi individui come questo

 

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Si sa che le meretrici hanno sempre avuto un rapporto speciale con Gesù Cristo, però io li detesto al pari degli ex tabagisti che ti propinano le foto dei tumori al polmone sui pacchetti di sigarette. Purtroppo quando si maneggia la morale con troppa disinvoltura, il rischio è proprio quello di ritrovarsi con un cerino in mano davanti a una pira, su cui bisogna sempre trovare uno meno santo di te da metterci sopra, se non ci si vuole finire sopra noi stessi. Io credo nelle virtù che uniscono e non in quelle che servono a dividere.Spero che la comunità gay "vincente" conservi gli anticorpi giusti per mantenersi distante da certi fanatismi e gli attori porno la piantino di pentirsi in televisione o peggio, si facciano testimoni della nuova morale salvifica che ci donerà la felicità conciliandoci con Dio.

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Hinzelmann

Se stiamo alla cultura italiana l'affermazione del diritto alla libertà sessuale, come diritto soggettivo assoluto

avviene con la Sent. C. Cost. 561/1987 che riconosce il risarcimento del danno morale alla donna stuprata

 

In Italia cioè si riconosce che la sessualità e la libertà sessuale costituiscono un diritto fondamentale della

persona per affermare che la violenza sessuale è un reato contro la persona e non contro la morale pubblica

ed il buon costume 

 

Questo fa sì che il riconoscimento della sessualità come diritto fondamentale, venga a coincidere di fatto

non con una revisione delle norme repressive in senso decrescente ( decriminalizzazioni ) bensì in senso

accrescitivo ( la donna merita tutela )

 

Se poi volessimo focalizzarci sulla "sodomia" essa era tradizionalmente intesa come un "atto di libidine"

e non una congiunzione carnale, vuoi per il fatto che era un atto sessuale non riproduttivo, vuoi per il fatto

che non privava la donna del suo onore mantenendone la verginità, vuoi perché tradizionalmente intesa

si riteneva che fosse intrinsecamente un atto unilaterale in cui poteva godere solo il soggetto attivo

 

Le cose non stanno esattamente come tu dici, anche se citandomi paesi di Common Law, che cioè

mantennero in vita i Buggery Act, mi puoi saltare la Rivoluzione francese, il libertinismo e De Sade

e la decriminalizzazione della Sodomia eterosessuale 

 

Moltissimi paesi però - dopo il libertinismo- continuarono a vietare la sodomia SOLO omosessuale,

per punire l'omosessualità e non la Sodomia in sé

 

Il problema semmai è che l'affermazione della libertà sessuale nella nostra cultura è connotata nel

genere, anche come forma di limitazione di una libidine maschile che reifica la donna ed è su questo

che si dovrebbe semmai filosoficamente riflettere

 

Per la donna nel XX secolo si è trattato di affermare il proprio diritto a perdere la verginità con chi

volesse, a far sesso con chi volesse ( libero amore ) ed il diritto all'orgasmo ( non esiste dovere

coniugale o debito coniugale )

 

E' questo il dispositivo morale fondamentale, che fa storcere il naso di fronte a De Sade, o a Lolita

di Nabokov cioè in casi in cui la reciprocità è messa in dubbio, di fronte alla manifestazione massima

di un desiderio unilaterale maschile

 

Cioè alla nostra cultura è mancata una donna che scrivesse un libro in cui decantava le gioie di

essere sodomizzata e a niente vale il fatto che De Sade scrivesse di donne entusiastiche di tale

pratica

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Non per niente si è in questa condizione in quanto figli di una religione sessuofoba e sessista che prima ha sentito il bisogno di espelle la figura femminile dalla propria trinità e poi evirarla in un ruolo materno privo di ogni aspetto sensuale (Ricordo che Iside resuscitò Osiride con un "pompino", giusto per dare un termine di paragone con un'altra trinità [per chi si ritenesse figlio di una religione moralmente più progredita di quella egizia, gli ricorderei che i nostri dieci comandamenti sono ricalcati sui precetti scritti sul libro dei morti egiziano]).

 

Ma la religione (in specie quella cristiana) eredita la sessuofobia della tradizione socratico-platonica:

le religioni di ideologia autonoma non hanno nulla o pochissimo, perché in sostanza dipendono dall'ambiente socio culturale in cui nascono, crescono e si pascono.

Il loro problema è che cristallizzano, in forza della pretesa sanzione divina, le ideologie assunte.

 

 

 

 

I diritti civili di cui sto parlando non si propongono il rispetto della morale, ma l'etica laica nel riconoscere dei bisogni oggettivi dell'individuo,

 

Eh, belli i bisogni "oggettivi" dell'individuo!

Peccato che "oggettivamente" parlando si possa dire che praticamente ogni individuo abbia, o pensi di averne, bisogni diversi da quelli degli altri.

Ineffetti la morale e la religione servirono e servono ancora proprioa questo, cioè a dare un'apparenza d'oggettività comune ai bisogni dell'individuo come interpretati in una certa temperie socio culturale.

 

 

 

 

I gay ottocenteschi sublimavano il sentimento tra due uomini in qualcosa assimilabile con un'affinità elettiva priva di fisicità ... una sorta di romanticismo estremo.

 

Ci aveva già pensato Platone  ;-)

 

 

 

 

A ben guardare la situazione oggi rimane sempre quella: la sodomia può essere riconosciuta tra i diritti fondamentali dell'uomo? La linea politica attuale è che "Sì" essa è un diritto, ma solo per gli omosessuali, in quanto espressione di una sessualità particolare.

 

Ineffetti è una concezione ingiuriosa e che comunque presupporrebbe però che omosessuali si nascesse e si rimanesse senza possibìlità di scampo:

è vero questa assunto?

Ho parecchi dubbi ed in ogni caso la scienza finora non lo conferma.

Peraltro, se anche tale assunto fosse vero, perché una scelta "sodomita" non potrebbe essere lecita anche per chi omosessuale non è (nel senso che non è nato tale)?

Perché cioè un eterosessuale non potrebbe avere tra i suoi diritti riconosciuti anche quello di sperimentare, se mai volesse, una sessualità omoerotica, se non perché si ritenesse comunque fondamentalmente sbagliato e minorante l'omoerotismo?

 

 

 

 

Ora chi ha meno di trent'anni troverà piuttosto scontato che due uomini si accoppino solo dopo essersi innamorati e poi convivano e si propongano d'invecchiare romanticamente insieme. In effetti, però, questa concezione "morale" del rapporto omosessuale (maschile) è retaggio di una politica piuttosto recente. E non perché prima gli uomini si amassero di meno, quanto piuttosto appartenente alla socialità maschile un erotismo svincolato dal rapporto di coppia (io amo te a prescindere con chi faccio sesso. Posso fare sesso anche con un amico o uno sconosciuto generando tipologie di rapporti che esulano dall'amore di coppia).

 

 

A me, che ho ben più di trent'anni...., questa "dissolutezza" almeno teorica di noi gay d'altri tempi rispetto all'amore di coppia che sarebbe invece comune nei giovani gay d'oggi, proprio non risulta!

 

 

 

 

Cos'è dunque che rende superiore l'amore di una coppia etero, se non la procreazione? Si tratta di una discussione che ha poco a che vedere con i diritti civili laici Se una coppia omosessuale può assolvere al compito fondamentale in seno a una comunità del crescere i bambini in maniera conforme alle sue tradizioni, allora quell'amore che la unisce eleverebbe anche la sessualità che pratica alla pari dignità di una coppia etero. Ovviamente non sto discutendo che un gay ha il diritto di poter crescere un bambino, sto analizzando i risvolti sociali che questo comporta. Due uomini che stanno assieme solo per amore rimangono amorali, in quanto finalizza il rapporto alla copula, cioè alla deleteria pratica sodomita. Una coppia riconosciuta legalmente isola la pratica a quel particolare genere di maschi (diritto civile), i quali possono aspirare alla pari dignità di coppia solo quando la finalizzeranno in qualche modo alla "procreazione" (diritto morale). Invece, il diritto di genere esiste in quanto la sessualità mi viene riconosciuta in virtù del mio istinto e non della qualità morale del mio amore. Io devo essere libero di praticare la sessualità che mi è più congeniale e nessuno può porre in analisi la qualità dell'amore che ne scaturisce. Il diritto laico "libertario" deve preservare i "fatti miei" dall'etica di popolo.

 

 

Ma la dignità socio culturale dell'amore tra due persone non dipende necessariamente dall'effetto procreativo in senso fisico, infatti l'omoerotismo in Grecia classica aveva dignità socio culturale anche maggiore dell'eteroerotismo, perché aveva una funzione educativa e formativa dell'eromenos.

Quindi anche sul piano socio culturale, anche per "l'etica del popolo" l'omoerotismo può e deve avere almeno pari dignità, senza la necessità d'invocare principi laici "liberatari" per salvarlo da una condanna morale.

 

 

 

 

gli attori porno la piantino di pentirsi in televisione o peggio, si facciano testimoni della nuova morale salvifica che ci donerà la felicità conciliandoci con Dio.

 

Per fortuna sono ateo ;-)

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Sul primo punto è da notare una serie di cose che vanno puntualizzate, la Cassazione fa giuripsrudenza ma resta non vincolante sotto un profilo strettamente giuridico, non è che puoi impugnare una sentenza perchè non ha rispettato un precedente caso, è questa la grande differenza con i sistemi di common law, che invece tendono ad uniformare le modalità interpretative delle norme giuridiche.

Quindi quello che dici è vero si e no.

 

Che il diritto positivo non contempli il ricorso “per violazione di precedente” poco significa dal punto di vista pratico: nel caso che ipotizzi basterà limitarsi a denunciare la violazione di legge, ovviamente della legge così come interpretata dalla giurisprudenza difforme che si avrà cura di allegare.

A volte e a certe condizioni potrà essere persino una “legge”... di origine pretoria: vedi ad esempio le c.d. “tabelle di Milano”, il cui mancato utilizzo –afferma la giurisprudenza più recente- integra violazione di legge, salvo adeguata motivazione. Oppure vedi la c.d. “accessione invertita”, istituto che le SSUU hanno dapprima creato nell’83 e poi sepolto solo lo scorso gennaio (e il sicario è stato un’altra Corte, non il Parlamento).

Considera poi che le leggi dei paesi di civil law si caratterizzano per la maggiore astrattezza rispetto agli statutes dei paesi di common law (un giurista di common law arriverebbe forse a dubitare che norme come il nostro 2043 cc abbiano alcunché di giuridico per via della loro marcata astrattezza), il che paradossalmente amplia gli spazi che l’interpretazione giurisprudenziale dovrà riempire.

Peraltro, anche il diritto positivo ha implicitamente riconosciuto valore vincolante ai principi di diritto affermati dalle SSUU della Cassazione e dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato in quanto le sezioni semplici se ne possono discostare solo rimettendo la questione alle SSUU ovvero, per Palazzo Spada, all’Adunanza Plenaria.

 

Sotto questi profili, quindi, le differenze con i sistemi di common law sono di secondaria importanza.

 

 

Ad ogni modo il suo intervento è sempre limitato al caso di specie e per una validità generale richiede una norma completa, perchè io posso anche dire che due persone dello stesso sesso hanno diritto di sposarsi per un interpretazione estensiva del matrimonio nel codice civile però non posso entrare ad applicare analogicamente una norma che giuridica che è stata fatta in un tempo dove la cosa non veniva nemmeno presa in considerazione e che quindi richiede comunque dei cambiamenti che non sono nel potere della Corte esser fatti.

 

 

 

 

Ecco, come dicevo quest’ultima osservazione non mi convince del tutto per le ragioni che esponevo nel precedente post. Mi chiedo (e me lo chiedo veramente, non è una domanda retorica) quante volte l’argomento “originalista” sia stato usato dalla Corte: di sicuro non quando l’art. 11 Cost. fu richiamato per affermare l’immediata applicabilità del diritto comunitario, tanto per  fare il primo esempio che mi viene in mente.

Da qui l’impressione che si tratti, in ultima analisi, di una (mera) risorsa argomentativa

 

 

Io , ti dirò, preferisco sempre l'intervento del legislatore per un motivo molto semplice, il riconoscimento di un diritto sociale è tale quando la società te lo riconosce. Questi interventi a gamba tesa trovo che polarizzino troppo le posizioni e rischiano di non essere effettivamente emancipatorie.

 

Questo è il percorso migliore, se non altro perché i parlamenti li eleggiamo anche per legiferare ;-)

Non è tuttavia da escludere che l’intervento della Corte possa svolgere un’utile azione di guida e di stimolo, come ad esempio è successo per il diritto all’aborto: introdotto dalla Consulta, poi legislatore e referendum sono seguiti a ruota.

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Silverselfer

 

 

Ma la religione (in specie quella cristiana) eredita la sessuofobia della tradizione socratico-platonica: le religioni di ideologia autonoma non hanno nulla o pochissimo, perché in sostanza dipendono dall'ambiente socio culturale in cui nascono, crescono e si pascono. Il loro problema è che cristallizzano, in forza della pretesa sanzione divina, le ideologie assunte.

 

"eredità socratico-platonica" Quei ragionamenti (quindi opinabili) sono stati rimasticati, ruminati e digeriti fino a diventare ... passami il termine ... merda profumata, cui è stato posto il sigillo divino affinché nessuno "eretico" si azzardasse a dire che per lui puzzava. Basti pensare alla Summa Teologica di San Tommaso d'Aquino, in cui si vorrebbe ibridare Platone e Aristotele. . 

 

"le religioni di ideologia autonoma"  I vari culti hanno strutturato dei modelli sociali. Quelli derivati dalla trinità "padre, madre, figlio" difendono a spada tratta la coppia a scopo procreativo. Per esempio, anche l'Induismo è "omofobo". Se passa l'idea di una famiglia non basata su una sessualità vincolata alla procreazione, si legittima il piacere come fonte di virtù. Entra in crisi tutto un sistema morale che si fonda invece su un ascetismo che eleva attraverso la rinuncia dei piaceri terreni ed eleva attraverso l'espiazione degli stessi. 

 

"Il loro problema è che cristallizzano le ideologie assunte" Questo non è neanche tanto vero. Ogni periodo storico ha i suoi santi e martiri che servono a ristrutturare il culto sui nuovi bisogni sociali. Se dovesse passare la famiglia omogenitoriale, a breve vedremmo la chiesa proclamare qualche nuovo santo omosessuale o a svelare quanto già c'è. .

 

 

 

Eh, belli i bisogni "oggettivi" dell'individuo! Peccato che "oggettivamente" parlando si possa dire che praticamente ogni individuo abbia, o pensi di averne, bisogni diversi da quelli degli altri. Ineffetti la morale e la religione servirono e servono ancora proprioa questo, cioè a dare un'apparenza d'oggettività comune ai bisogni dell'individuo come interpretati in una certa temperie socio culturale.

 

Per quanto la sessualità incontra ancora molte resistenze ad essere intesa come un bisogno oggettivo, oggi ci si sta muovendo verso questa direzione. Un esempio è riconoscere i bisogni sessuali dei portatori di handicap. Il punto è che gli omosessuali non sono in alcun modo impediti nell'espressione della propria libido ed è la morale omofoba che gli va ad impedire di esprimerla apertamente. Ed ecco dunque la valenza del Gay Pride che ogni volta reclama il diritto di esistere a dispetto di chi non ammette l'omosessualità come espressione di amore e di tutto quello che ne consegue (lasciamo stare quello che il Pride è in grado di esprimere della comunità gay che è un altro discorso),

 

"la morale e la religione servono proprio a questo" Anche l'etica politica serve a questo, basti vedere il fascismo o il socialismo comunista come riduceva tutti ad un minimo comune denominatore molto duttile. Oggi non è che lo Stato non eserciti pressioni per condizionarci, offrendoci modelli culturali il più possibili congeniali al modello sociale che pretende di costruire.

 

 

 

Ci aveva già pensato Platone  ;-)

 

Sì, ma solo quando i giovinetti non glielo davano XD.

 

Io volevo indicare il romanticismo ottocentesco che induceva i giovani Werther  al suicidio per amore. E' quello che ravvedo io in certi discorsi dei ventenni di oggi che preservano il loro "fiore" dal pattume di certe vili passioni. In fondo si tratta anche qui di etica dell'amore. Si scinde l'amore viscerale da quello più alto che appartiene al sentimento in purezza spirituale. 

 

 

 

Ineffetti è una concezione ingiuriosa e che comunque presupporrebbe però che omosessuali si nascesse e si rimanesse senza possibìlità di scampo: è vero questa assunto? Ho parecchi dubbi ed in ogni caso la scienza finora non lo conferma.

 

dai tempo al tempo ... Questa è stata proprio una delle linee battute dai Gay statunitensi (puritani).

 

 

 

Peraltro, se anche tale assunto fosse vero, perché una scelta "sodomita" non potrebbe essere lecita anche per chi omosessuale non è (nel senso che non è nato tale)? Perché cioè un eterosessuale non potrebbe avere tra i suoi diritti riconosciuti anche quello di sperimentare, se mai volesse, una sessualità omoerotica, se non perché si ritenesse comunque fondamentalmente sbagliato e minorante l'omoerotismo?

 

Qui tocchi il punto saliente della questione.  Anche i peggiori omofobi sono disposti a concedere l'omosessualità agli omosessuali a patto che questo non legittimi la sodomia tra maschi etero. La fobia sta nel diffondersi del "virus" sodomita. Cosa ne sarà dei nostri bambini, se li esponiamo a tale tentazione? Persino gli angeli caddero a Sodoma! Che, come notava De Sade, non solo erano privi di sesso, ma cibandosi di sola luce non avrebbero neanche avuto il pertugio per goderne. 

 

Si torna dunque alla morale ispirata dall'amore, la quale eleva a pari dignità  conno e ano. Se guardiamo due sposini nessuno pensa in quale buco si mette cosa. E' l'amore che si celebra nella coppia. In un certo senso si tratta di marketing anche per la sessualità etero che deve fingersi "casta" nel suo esclusivo scopo procreativo. 

 

 

 

A me, che ho ben più di trent'anni...., questa "dissolutezza" almeno teorica di noi gay d'altri tempi rispetto all'amore di coppia che sarebbe invece comune nei giovani gay d'oggi, proprio non risulta!

 

Si tratta della "dissolutezza" della sessualità maschile in sé. Io metto da parte il termine morale e punto di più sull'aspetto antropologico. A ben guardare anche gli etero rimpiangono amaramente quando potevano lasciare la moglie a casa e recarsi comodamente nei bordelli. Cleopatra ci tenne in piedi l'Egitto con le sue orge sfrenate riservate ai colleghi imperatori maschi. Sappiamo come andavano le cose durante i simposi greci. Spostandoci anche in altri ambienti culturali ... non so, durante il regno collettivista tiahuanaco del lago Titicaca andino, i sacerdoti si facevano dei clisteri allucinogeni durante i loro riti orgiastici, quindi morali e per niente ritenuti dissoluti. 

 

E' la sessualità maschile che si esalta in un rapporto omosessuale. Ora se mi dici che questo non comporta il dovere di esprimerla in un certo modo, ma in quanto dotati di libero arbitrio possiamo "educarla" in rispetto delle proprie convinzioni culturali ... ovvio che sì. I bordelli sono stati chiusi e il divorzio legale riconosce l'addebito al coniuge fedifrago. Però questo rimane un gesto di volontà rispetto a una natura diversa. Se così non fosse si dovrebbero negare l'esistenza (proibizione) dei locali di cruising. Spero proprio che gli omosessuali puritani in coppia chiusa non si pensino mai depositari di una morale più "sana" solo perché "sposa" un etica etero normante. 

 

NB: Ognuno poi è testimone della propria realtà e quando penso al passato non parlo di quanto facevo io e la mia cerchia di amici ... mi riferisco alle comunità gay più capaci di lasciare un'impronta culturale. Poi anche i fatti di Stone Wall accaddero in contraddizione con una comunità gay fin troppo discreta "in giacca e cravatta" che era maggioritaria negli Stati Uniti. 

 

 

 

Ma la dignità socio culturale dell'amore tra due persone non dipende necessariamente dall'effetto procreativo in senso fisico, infatti l'omoerotismo in Grecia classica aveva dignità socio culturale anche maggiore dell'eteroerotismo, perché aveva una funzione educativa e formativa dell'eromenos. Quindi anche sul piano socio culturale, anche per "l'etica del popolo" l'omoerotismo può e deve avere almeno pari dignità, senza la necessità d'invocare principi laici "liberatari" per salvarlo da una condanna morale.

 

"Parole Sante" amico mio! C'è però da considerare che la società greca non aveva da tener conto di cosa ne pensassero le donne dell'eromenos. Tu mi dirai che caspita c'entrano le donne se si sta parlando di omosessualità maschile? Hanno voce in capitolo in quanto sono loro le maggiori riformatrici dello schema sociale etero normante occidentale. Premetto che la mia non è una critica al femminismo che è stato giusto e legittimo. Tuttavia è stata la donna che ha rieducato certi costumi. Per esempio, pretendendo la fedeltà coniugale e il rispetto della dignità del corpo delle donne negandone il mercimonio.

 

L'amore stesso è cambiato imponendo quella che è sempre stata la visione femminile, coincidente con la "mezura" dell'Amor Cortese che si può tradurre con il romanticismo di cui parlavo prima. Cioè, amore inteso come la sublimazione di una potente tensione erotica nella misura "alchemica" prodotta dalla sofferenza e il piacere, che potremmo ben chiamare desiderio ma che invece va a sostenere che solo chi ama possiede un cuore nobile. Qui secondo me c'è stato il fraintendimento della chiesa che lo ha accettato, credendolo compatibile con il concetto di sacrificio che nobilita l'amore. L'amor cortese nei fatti legittima l'adulterio e prenderlo a regola laica ha legittimato la fine di un rapporto di coppia. Un maschio amava la propria moglie anche se poi frequentava il bordello della propria città (o andava per palestre, terme o simposi). La femmina "per lo più" lascia il marito quando lo tradisce o addirittura chiede il divorzio quando sente che l'amore tra loro è finito, senza neanche aspettare di trovarne un altro (sappiamo bene dai tristi fatti di cronaca come questo concetto sia avulso ai maschi). 

 

Pretendendo un matrimonio egualitario a quello etero se ne importa anche l'etica che vi ha messo il mondo femminile. Primo dovere fra tutti è la fedeltà di coppia. Il tradimento arriva a parossismi ideologici, Quando la donna fa fantasie erotiche su un altro uomo, oggi quel rapporto viene inteso come "in crisi". Altro che "Pensiero Stupendo" della Pravo! Tant'è che i divorzi fioccano al punto da preferirvi la coppia di fatto in cui la tensione erotica del corteggiamento deve essere ribadita continuamente. 

 

NB: Chi stesse pensando che io sia un cinico libertino, vi assicuro che mi sono "sgrugnato" come pochi cadendo dall'alto di certi voli pindarici che non sto a raccontare ... 

 

Siccome qui l'andazzo è proprio quello di rendere esecrabile ogni altro tipo di eros fuori da quello proposto dalla coppia etero, con tutte le contraddizioni che si trascina dietro da millenni, allora reclamo il diritto alla mia appartenenza culturale che è proprio quella greca classica ...  cioè la nostra!

 

In atti pratici - voglio che nelle scuole s'insegni la storia senza oscurantismi omofobi. Si racconti com'era la società classica da cui proveniamo e mi perdonino le donne, ma della moglie di Socrate ne ho piene le scatole. Del coming out del sex symbol di turno mi frega relativamente, quanto invece voglio che si dica finalmente che Leonardo da Vinci era frocio e la cappella sistina è stata affrescata da un omosessuale. Alessandro Magno, Alcibiade e Achille e Cesare e Ottaviano e fermiamoci qua, usavano amare degli uomini. Voglio che sia svelata l'omofobia che costrinse Proust a velare l'identità dei suoi personaggi. Parimenti lo pretenderei anche per le donne, ovvio! 

 

e poi ---> Pretendo che nessuno m'insulti dandomi del "deviato" immorale perché la mia sessualità non è conforme al modello di coppia etero. Se amo due uomini o un uomo o una donna o qualsiasi altro equilibrio sentimentale abbia, nessuno mi deve venire ad accusare di essere dissoluto. E poi tutto quello che comporta una sessualità che sviluppandosi tra uomini non può essere uguale a quella degli etero che deve trovare un compromesso con l'erotismo femminile. 

 

in finale ---> Voglio essere tutelato da single come se fossi sposato. Basta aliquote più alte. Voglio poter lasciare la mia pensione di reversibilità (proporzionalmente ai contributi versati) a chi mi sta vicino anche se non sono sposato. L'asse ereditario in assenza di discendenti diretti non deve influire sulle mie volontà testamentarie. 

 

Troppo carne al fuoco, lo so ... ma almeno lascia che siano queste le utopie su cui disegnare la mia road map dei diritti. 

 

 

 

Per fortuna sono ateo ;-)

 

Tu ci scherzi, ma ultimamente mi è stato raccontato di quanto è stato bello terminare un presidio del Mieli, con una veglia di preghiera con i gay cattolici.

 

 

 

Moltissimi paesi però - dopo il libertinismo- continuarono a vietare la sodomia SOLO omosessuale, per punire l'omosessualità e non la Sodomia in sé  

 

Premetto il piacere che mi dai ogni volta solleticando i miei sproloqui notturni (XD)

 

Sulla sodomia eterosessuale mi cogli impreparato ... mi stai dicendo che in qualche epoca storica un maschio etero che compiva atti di sodomia su una donna rischiava il patibolo o la galera? Quale prova si poteva addurre a tale pratica se ben sappiamo quanto poco valesse la testimonianza di una donna? Forse era un'accusa da santa inquisizione? Del resto anche la sodomia maschile spesso era un capestro per tirare nel fango dei personaggi scomodi.  

 

Non mi sono dimenticato dei libertini e della letteratura che hanno prodotto, ma a livello di etica hanno solo causato delle successive condanne sociali con aspetti anche repressivi. Solo per questo che ritengo vincente la formula della coppia omogenitoriale. Solo contribuendo a crescere una nuova generazione si può sperare di cambiare la sensibilità su certi temi.

 

Parlando di sodomia non la confonderei con lo stupro, cioè un atto compiuto contro la volontà di qualcuno. E' la cultura popolare che la utilizza da sempre come un gesto profondamente umiliante per chi la riceve. Nel caso dei maschi proprio perché vengono a trovarsi nella posizione succube di una femmina. Tuttavia, di che se ne dica, è rimasta una pratica erotica seducente che ha coinvolto tutti nella propria intimità e forse è proprio questo che arriva la condanna come stigma di debolezza morale. 

 

Mi ricordo di quando le donne dicevano che la fellatio era un segno di sottomissione al maschio perché ci si doveva inginocchiare per praticarla. Esiste una donna che ne ha mai tessuto le lodi? Certo è che non hanno mai smesso di praticarla. 

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Hinzelmann

Se è per questo, ma siamo al livello di curiosità si indagò pure la possibilità di una sodomia femminile

la soluzione fu quella di suggerire di accertare, attraverso confessione o inspectio corporis, se la donna

«nymphium magnum haberet in vulva, ut plures habent; idest corunculam quamdam excrescentem aliquando,

adeo ut erigatur ad modum virgae»

 

Come ho già detto la sodomia eterosessuale fu trattata con maggiore indulgenza è ovvio ed in parte ne

ho spiegato i motivi a partire dal fatto che l'approdo sia stato l'assimilazione a mero atto di libidine contro natura

( assimilabile quindi a fellatio  etc ) e la si considerasse non fonte di "pubblico scandalo" a differenza di quella

omosessuale ( ma qui siamo già nell'Italia liberale prima del Codice Zanardelli )

 

 

 

Quale prova si poteva addurre a tale pratica se ben sappiamo quanto poco valesse la testimonianza di una donna?

 

Le prove in questo genere di reati sono l'ispezione corporale, la testimonianza la confessione

 

Per quanto riguarda l'ispezione corporale non dimentichiamoci che l'AIDS non è stata l'unica

malattia a trasmissione sessuale ( c'erano le cd malattie veneree tra cui la sifilide all'ano etc )

poi ovviamente tracce di violenza esterna ( nei casi di stupro ) e traumi interni o conformazione

dell'ano. La testimonianza divenne essenziale per il "pubblico scandalo" solo tardivamente, ma

è chiaro che non esiste solo la testimonianza della vittima anche se concretamente è chiaro che

il contesto sociale favoriva la delazione di ruffiani o marchettari o ricattatori ai danni di omosessuali,

per il fatto che esistevano "gruppi" o "ambienti" o "protocomunità" di omosessuali e non gruppi di

sodomiti etero ( e l'emarginazione sociale degli omosessuali li esponeva alla criminalità )

 

Tolti i casi di complotti o di flagranti adulteri o di liti in famiglia, l'omosessuale era quindi più esposto alle

indagini di polizia di una ragazza che soggiaceva a sodomia con il fidanzato per evitare gravidanze

pur al prezzo di perdere la virtù

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Anche i peggiori omofobi sono disposti a concedere l'omosessualità agli omosessuali a patto che questo non legittimi la sodomia tra maschi etero.

 

Questa tua opinione sulla "concessione" omofoba mi sembra molto forzata e comunque presupporrebbe un'omosessualità e quindi anche un'eterosessualità "di nascita", credute dagli omofobi irrevocabili ed insopprimibili:

a prescindere dal fatto che realmente sia così, ma la scienza per ora non conferma, comunque non direi che tale opinione sia molto diffusa tra gli omofobi, anzi!

 

 

 

 

Il loro problema è che cristallizzano le ideologie assunte" Questo non è neanche tanto vero. Ogni periodo storico ha i suoi santi e martiri che servono a ristrutturare il culto sui nuovi bisogni sociali. Se dovesse passare la famiglia omogenitoriale, a breve vedremmo la chiesa proclamare qualche nuovo santo omosessuale o a svelare quanto già c'è.

 

Non mi sembra così facile, almeno per quelle fedi religiose che hanno una struttura gerarchica che sostiene l'apparato dottrinale e che necessariamente lo riferisce ad una rivelazione od almeno ad un'ispirazione divina.

 

 

 

 

Per quanto la sessualità incontra ancora molte resistenze ad essere intesa come un bisogno oggettivo,

 

Ma comunque lo è veramente un bisogno oggettivo, a parte ovviamente la pura e semplice soddisfazione fisica dei "pruriti" sessuali, o non è in buona misura una costruzione culturale?

 

 

 

 

Cleopatra ci tenne in piedi l'Egitto con le sue orge sfrenate riservate ai colleghi imperatori maschi.

 

Quale Cleopatra??? Non certo la VII Filopatore! se non altro perché non ebbe "colleghi imperatori maschi"!

 

 

 

 

Si tratta della "dissolutezza" della sessualità maschile in sé.

 

Questa non l'ho mica capita:

la sessualità femminile "in sé" invece non è "dissoluta"?

Ma......

 

 

 

 

Spero proprio che gli omosessuali puritani in coppia chiusa non si pensino mai depositari di una morale più "sana" solo perché "sposa" un etica etero normante.

 

A parte la questione della "sanità" maggiore, che peraltro in senso strettamente medico non è poi così campata per aria, semmai è l'etica eterosessuale di coppia che ha copiato da quella omosessuale:

la coppia eterosessuale in tutte le culture (spesso neppure "coppia" perché  si conceva che la parte maschile avesse più parti femminile e raramente anche il contrario) è nata ed è sempre stata fondata, nell'etica sociale, sull'utilità di trasmissione patrimoniale e genetica del genos, non certo sull'amore tra due (o più.....) persone libere e coscienti.

Viceversa la coppia omosessuale è nata ed è sempre stata fondata nell'etica sociale (ovviamente in quei pochissimi casi in cui fu lecita) proprio sul reciproco amore tra due persone.

Quindi semmai l'etica "normante" è storicamente quella della nostra coppia, non quella della coppia etero, che s'è adeguata solo recentemente.

 

 

 

 

Tuttavia è stata la donna che ha rieducato certi costumi. Per esempio, pretendendo la fedeltà coniugale e il rispetto della dignità del corpo delle donne negandone il mercimonio.

 

Infatti ed hanno copiato "spudoratamente" ;-) i valori del rapporto omoerotico!

 

 

 

 

L'amore stesso è cambiato imponendo quella che è sempre stata la visione femminile, coincidente con la "mezura" dell'Amor Cortese che si può tradurre con il romanticismo di cui parlavo prima.

 

Sei un idealizzatore dei sentimenti femminili!

 

 

 

 

Pretendendo un matrimonio egualitario a quello etero se ne importa anche l'etica che vi ha messo il mondo femminile

 

No!:

è la concezione etico sociale del matrimonio che negli ultimi due secoli s'è adeguata alla severa concezione della coppia omoerotica!

 

 

 

 

Siccome qui l'andazzo è proprio quello di rendere esecrabile ogni altro tipo di eros fuori da quello proposto dalla coppia etero, con tutte le contraddizioni che si trascina dietro da millenni, allora reclamo il diritto alla mia appartenenza culturale che è proprio quella greca classica ... cioè la nostra!

 

Ma ques'appartenenza culturale ti dovrebbe portare a svilire un eros meramente riproduttivo come quello etero ed a sublimare un eros educativo e formativo come quello omo (rapporto erastes-eromenos).

 

 

 

 

Tu ci scherzi, ma ultimamente mi è stato raccontato di quanto è stato bello terminare un presidio del Mieli, con una veglia di preghiera con i gay cattolici.

 

Bello forse per chi crede in dio e specificamente nel dio cattolico o almeno cristiano.....

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  • 4 weeks later...
Silverselfer

 

 

si indagò pure la possibilità di una sodomia femminile

 

Ne so veramente poco e praticamente niente al riguardo, però lessi un saggio sul matrimonio di sorellanza nell'antica Persia in cui le due "maritate" si scambiavano un fallo di cera a foggia di bambolina.

 

Quello che è sicuramente certo è che le donne sono state discriminate anche nella sessualità lesbica.

 

 

 

Le prove in questo genere di reati sono l'ispezione corporale, la testimonianza la confessione

 

Non oso pensare come potessero essere estorte certe confessioni o fosse possibile procurare certe inopinabili prove corporali.  

 

 

 

Per quanto riguarda l'ispezione corporale non dimentichiamoci che l'AIDS non è stata l'unica malattia a trasmissione sessuale ( c'erano le cd malattie veneree tra cui la sifilide all'ano etc )

 

Conosciamo anche quanto la medicina sia una scienza "non esatta" oggi e meno che mai andando a ritroso nel tempo. 

 

 

 

conformazione dell'an
 

 

Tirso di Dioniso, credo che non te lo debba spiegare io che fu il progenitore di tutti i dildo. Per chi non lo conoscesse, si trattava di un fallo intagliato nei moccoli di cera ... che andavano di misura in misura in rapporto alla virtù del cero trafugato.

 

 

 

il contesto sociale favoriva la delazione di ruffiani o marchettari o ricattatori ai danni di omosessuali, per il fatto che esistevano "gruppi" o "ambienti" o "protocomunità" di omosessuali e non gruppi di sodomiti etero ( e l'emarginazione sociale degli omosessuali li esponeva alla criminalità )

 

Sì, concordo pienamente con la tua analisi. Il problema non è mai stato la sodomia in sé, ma l'esibizione della stessa come pratica sessuale di pari valore morale e quindi escludente della sessualità etero. Qui sta il valore del Gay Pride che di anno in anno ribadisce l'amore omosessuale e di qualsiasi altra natura, a sopraintendere ogni tipologia di sessualità. La procreazione non crea una gerarchia di valori etici e superare tale limite attraverso le nuove possibilità offerte dalla scienza, fa diventare verdi dalla rabbia i paladini di questo principio. 

 

 

 

Tolti i casi di complotti o di flagranti adulteri o di liti in famiglia, l'omosessuale era quindi più esposto alle indagini di polizia di una ragazza che soggiaceva a sodomia con il fidanzato per evitare gravidanze pur al prezzo di perdere la virtù

 

Parliamoci chiaro, io credo che gli uomini fatto oggetto di queste indagini fossero gli effeminati e non perché dediti a chissà quale vizio, bensì perché contraddicevano i valori di una società che aveva per modello i peggiori maschi "cinghialopodi". Non solo, ma questa misura la fornivano proprio le donne che per dispetto hanno sempre saputo dare il peggio di sé. 

 

 

 

Questa tua opinione sulla "concessione" omofoba mi sembra molto forzata e comunque presupporrebbe un'omosessualità e quindi anche un'eterosessualità "di nascita", credute dagli omofobi irrevocabili ed insopprimibili:

 

Scusandomi innanzi tutto per il ritardo nella risposta.

 

La mia opinione è una costatazione dei fatti ricavata dall'ascolto delle opinioni in merito. Bada che non sto facendo cernite. Tutto si fonda sulla caritatevole tolleranza per il povero malato da riporre in un rassicurante lazzaretto. Taormina, Scilipoti o Razzi, Adinolfi ecc ... sono tutti concordi nel concedere ai froci la loro carità cristiana purché se ne restino nei loro ghetti. Al contrario sono feroci verso quei maschi che "scelgono" di coltivare certe pratiche ... come le chiami tu .. omoerotiche. In finale, le checche sono degli handicappati che vanno compresi, ma i maschi "veri" che potrebbero esercitare una sessualità sana sono deprecabili perché la scelgono. 

 

 

 

Non mi sembra così facile, almeno per quelle fedi religiose che hanno una struttura gerarchica che sostiene l'apparato dottrinale e che necessariamente lo riferisce ad una rivelazione od almeno ad un'ispirazione divina.  

 

E no .. Basti andarsi a vedere la storia dei vari "infallibili" concili riguardo allo Spirito Santo, alla concezione stessa dell'Inferno e men che mai del Purgatorio di quel Santo Papa di Bonifacio VIII .Del resto non bisogna neanche andare lontano nel tempo per accorgersi come gli ultimi Papi abbiano "violentemente" impresso spinte "vettoriali" divergenti alla dottrina della chiesa.  

 

 

 

Ma comunque lo è veramente un bisogno oggettivo, a parte ovviamente la pura e semplice soddisfazione fisica dei "pruriti" sessuali, o non è in buona misura una costruzione culturale?  

 

Ti voglio bene ... perché te lo dico? Non lo so ... ma te ne voglio. Chi ti parla è un bisessuale e non ho certezze, ma solo dubbi. Il sesso e l'amore per me sono un puro esercizio di volontà e quindi non posso capire cose come il desiderio o l'entusiasmo scaturito da esso. Io amo per fascinazione che è quella roba tanto derisa quando Fantozzi dice alla moglie "ti stimo moltissimo".  

 

Il sesso è la carne e il sangue dell'amore, per me sono inscindibili ... ma io non faccio testo.

 

 

 

Quale Cleopatra??? Non certo la VII Filopatore! se non altro perché non ebbe "colleghi imperatori maschi"!

 

E chi altri se non la figlia di madre ignota, tacciata di volere assassinare il fratellino Tolomeo cui era stata associata nel comando, rientrò dopo la contesa al potere con il fratello in Alessandria con l'aiuto di Apollodoro avvolta nel famoso tappeto che fece srotolare ai piedi di Cesare. Espediente che le valse ben più dell'assassinio di Pompeo Magno offertogli dal fratello ... Cleopatra era una gran puttana. la faraona delle mignotte 

 

Mi permetto di consigliarti una lettura, non storica, ma veramente importante di Theophile Gautier .. direi - Una Notte di Cleopatra ... ma anche "il Romanzo della Mummia" .. e visto che sono dei racconti abbastanza brevi, ci aggiungerei "Arria Marcella" sui costumi di Pompei. Nessuno meglio di Gautier sa affrescare dei quadri di vita altrettanto minuziosi ... ora però non vedere in questo alcuna altezzosità ... sono la più capra di tutti, ok?

 

 

 

Questa non l'ho mica capita: la sessualità femminile "in sé" invece non è "dissoluta"? Ma......

 

Il termine "dissoluto" non è proprio consono a quanto cerco di chiarire. La sessualità maschile è diversa da quella femminile. Ci sono ragioni "antropologiche" a differenziarle. La sessualità femminile occidentale è fortemente condizionata da elementi culturali "castranti" allo stesso modo di quella maschile, ma nella seconda è preponderante a causa della mancanza dell'istero. Questo è, volenti o nolenti, una componente complementare al sesso delle femmine. 

 

Il punto del contendere sta nel volere traslare quelle stesse "inibizioni" indotte alla sessualità femminile a quella maschile più sincera, che è appunto la sessualità omosessuale priva del condizionamento indotto dal rapporto con la sessualità femminile. 

 

 

 

A parte la questione della "sanità" maggiore, che peraltro in senso strettamente medico non è poi così campata per aria, semmai è l'etica eterosessuale di coppia che ha copiato da quella omosessuale:

 

Che ti devo dire? Io l'ultimo test HIV l'ho dovuto fare perché il marito della mia ex compagna andava a puttane senza preservativo ... mente con il mio compagno che distribuiva condom davanti alla dark room di Mucca Assassina, ho ricevuto indirettamente test periodici rassicuranti negativi.

 

 

 

a coppia eterosessuale in tutte le culture (spesso neppure "coppia" perché  si conceva che la parte maschile avesse più parti femminile e raramente anche il contrario) è nata ed è sempre stata fondata, nell'etica sociale, sull'utilità di trasmissione patrimoniale e genetica del genos, non certo sull'amore tra due (o più.....) persone libere e coscienti.

 

Senza dubbio il fraintendimento è nato dal fatto che "er notaro" a stipulare tale contratto fosse un prete, che era il solo in grado di redarlo in una società analfabeta e lo stesso ad approfittarsene in caso di dispute patrimoniali. Le quali si sono verificate solo dopo che le donne hanno avuto un ruolo nell'asse ereditario paterno. Tante coincidenze che collimano nella necessità di una coppia chiusa, la quale si rende possibile nell'insano desiderio di possesso che scaturisce dalla passione dell'amore. Un difetto che per il vero non ci appartiene in quanto mediterranei, ma di cui siamo stati infettati dagli influssi barbari germanici durante la decadenza dell'Impero romano d'Occidente.  

 

 

 

Viceversa la coppia omosessuale è nata ed è sempre stata fondata nell'etica sociale (ovviamente in quei pochissimi casi in cui fu lecita) proprio sul reciproco amore tra due persone. Quindi semmai l'etica "normante" è storicamente quella della nostra coppia, non quella della coppia etero, che s'è adeguata solo recentemente.

 

Beh, qui dovremmo andarci a spulciare le discettazioni sull'Eros in quanto ci racconta Platone nel suo Simposio.  L'Afrodite Pandemia o Urania di Pausania per quanto legittime nelle ragioni esposte difettano sempre dell'apporto nobile della componente femminile, una mancanza che ne inficia anche la validità. E non perché sia falso quanto dica sul rapporto omosessuale, quanto piuttosto si cerchi di darne un origine più nobile trovando nell'istinto "bestiale" le ragioni dell'attrazione eterosessuale ... poi ---> quante discriminanti per delimitare un tipo di rapporto omo dall'altro ... L'amicizia in palestra e l'amore giusto solo quando spunta la barba sul mento e il rapporto più alto se non basato sulla sola prestanza fisica eccetera eccetera ... mi sa che Pausania andava per cessi pubblici (terme) e poi cercava di assolversi frequentando simposi in cui lo succhiava solo in cambio di virtù ... e lo so .. sono cinico, non posso farci nulla.

 

 

 

Infatti ed hanno copiato "spudoratamente" ;-) i valori del rapporto omoerotico!

 

Ho bisogno di qualche esempio concreto. Convengo che oltre agli struggimenti d'animo anche le donne la danno via con leggerezza, ma l'esempio contrario di rapporti omoerotici in cui si dia valore centrale alla "Camera Nuziale" nel senso inteso dall'apocrifo di Filippo apostolo (gnostico) non mi sovvengono.

 

 

 

Sei un idealizzatore dei sentimenti femminili!

 

Al contrario, ho sempre presente che si desidera quanto non si ha. Ad una donna poco importa sapere che l'ami oggi, rispetto alla certezza che l'amerai anche domani. Un concetto che coincide con l'etica moderna tutta proiettata sul futuro .. quanto più questo futuro si profila incerto ---> desiderio. I bambini sono la sintesi del futuro per ogni specie, ecco dunque che la concretezza del presente passa attraverso la procreazione o, quando non è possibile, l'adozione ---> crescita del futuro.

 

 

 

No!: è la concezione etico sociale del matrimonio che negli ultimi due secoli s'è adeguata alla severa concezione della coppia omoerotica!

 

Ok, spiegamelo così mi adeguo. Dammi indicazioni su coppia omoerotica e sul concetto stesso di omoerotismo perché mi sa che non lo conosco.

 

 

 

Ma ques'appartenenza culturale ti dovrebbe portare a svilire un eros meramente riproduttivo come quello etero ed a sublimare un eros educativo e formativo come quello omo (rapporto erastes-eromenos).

 

Sinceramente ho dei dubbi che l'omo erotismo oggi verta su tali principi "educativi", quanto piuttosto tenti ad ogni costo di proibire la sessualità under 18 quando non under 21. In UK si è combattuta una battaglia per ridurre a 16 anni il diritto ad avere rapporti sessuali liberi anche con persone più grandi ... obiettivamente questo ha portato solo i distributori di profilattici nelle scuole medie, senza però ridurre l'incidenza delle mamme adolescenti ... mi pare di ricordare un caso di un bambino manco undicenne che mise in cinta una coetanea ... inconveniente etero ... XD: 

 

E' obbiettivamente un argomento spinoso. Certo che abbassare l'età fino a 12 anni com'era nella Grecia classica lo trovo audace ... seppure, a livello individuale ... ammetto che anche a 12 io mi davo da fare e da lì a poco ebbi rapporti che rientravano in quel profilo ... seppure nessuno di questi mi dette alcun insegnamento, se non quello che l'età non è un buon antibiotico contro la stronzaggine.

 

 

 

Bello forse per chi crede in dio e specificamente nel dio cattolico o almeno cristiano.....

 

Oggi esiste il Dio Amore in tutte le sue declinazioni, dove amore sta per edonismo. Si potrebbe riassumere nello slogan dell'Oreal "Perché tu vali!". Ci si inginocchia davanti all'ego di se stessi per autocelebrarsi come in un "confessionale" di un reality show ---> Unico sforzo è essere se stessi. Tutti convinti che questo basti per rendersi interessanti o in qualche modo migliori. Il risultato è un coagulo di "scuse" per legittimare il menefreghismo di massa da farsi perdonare in veglie di preghiere come quelle. Bla ...  

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  • 6 months later...

E' morto il giudice Antonin Scalia, esponente di spicco dell'ala ultraconservatrice. La scelta del successore spetta al Presidente che deve però ottenere l'approvazione del senato, attualmente a maggioranza repubblicana. Potrebbero quindi cambiare gli equilibri nella Corte suprema, ribaltando la maggioranza conservatrice.

 

Non è un caso che i repubblicani chiedano al presidente Obama di non procedere alla nomina per lasciarla nelle mani del suo successore:

 

http://www.repubblica.it/esteri/2016/02/13/news/morto_antonin_scalia_corte_suprema_usa-133385010/?ref=HREC1-5

 

Segnalo infine che anche il presidente della Corte costituzionale italiana, Alessandro Criscuolo, ha annunciato le sue dimissioni dall'ufficio di presidente (ma rimarrà giudice). Candidati alla successione di Criscuolo (cattolico e redattore della sentenza 138/2010 che affrontò la questione delle unioni/matrimonio tra persone delle stesso sesso) parrebbero essere il prof. Grossi (area cattolica), il giudice Lattanzi e la prof.ssa Cartabia (area cattolica), per cui anche alla Consulta potrebbero essere in arrivo delle novità (ovviamente molto più modeste rispetto a quel che succede oltre oceano)

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E' morto il giudice Antonin Scalia, esponente di spicco dell'ala ultraconservatrice. La scelta del successore spetta al Presidente che deve però ottenere l'approvazione del senato, attualmente a maggioranza repubblicana. Potrebbero quindi cambiare gli equilibri nella Corte suprema, ribaltando la maggioranza conservatrice.

 

Non è un caso che i repubblicani chiedano al presidente Obama di non procedere alla nomina per lasciarla nelle mani del suo successore:

 

http://www.repubblica.it/esteri/2016/02/13/news/morto_antonin_scalia_corte_suprema_usa-133385010/?ref=HREC1-5

 

Segnalo infine che anche il presidente della Corte costituzionale italiana, Alessandro Criscuolo, ha annunciato le sue dimissioni dall'ufficio di presidente (ma rimarrà giudice). Candidati alla successione di Criscuolo (cattolico e redattore della sentenza 138/2010 che affrontò la questione delle unioni/matrimonio tra persone delle stesso sesso) parrebbero essere il prof. Grossi (area cattolica), il giudice Lattanzi e la prof.ssa Cartabia (area cattolica), per cui anche alla Consulta potrebbero essere in arrivo delle novità (ovviamente molto più modeste rispetto a quel che succede oltre oceano)

 

La Cartabia mi risulta essere molto molto cattolica...ma spero di sbagliarmi. Anche perché credo sia molto quotata. Anche se una volta c'era la prassi alla Corte di eleggere il giudice da più anni in carica. Il presidente, questa è una cosa importante, decide chi è relatore delle questioni di volta in volta sottoposte. E il relatore, insieme al suo staff, studia ed imposta la questione proponendo la decisione alla corte.

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La Cartabia mi risulta essere molto molto cattolica...ma spero di sbagliarmi. Anche perché credo sia molto quotata. Anche se una volta c'era la prassi alla Corte di eleggere il giudice da più anni in carica. Il presidente, questa è una cosa importante, decide chi è relatore delle questioni di volta in volta sottoposte. E il relatore, insieme al suo staff, studia ed imposta la questione proponendo la decisione alla corte.

 

Secondo il Corriere di oggi, i due nomi più probabili sono Paolo Grossi e Marta Cartabia, entrambi di area cattolica.

 

La prof. Cartabia, prima della nomina a giudice costituzionale, aveva effettivamente esternato opinioni piuttosto marcate:

 

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2011/6/28/NEW-YORK-Matrimonio-a-ogni-costo-la-pretesa-dei-falsi-diritti/190094/

 

l'articolo del Corriere sostiene tuttavia che la sua attività di giudice è molto apprezzata dai colleghi per equilibrio e competenza. Lo stesso Sabino Cassese, un paio di anni fa, l'avrebbe voluta presidente, lodandone "acume giuridico e pacatezza di approccio".

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Quale sentenza?

 

Questa:

http://www.corriere.it/politica/16_febbraio_16/caso-eleonora-liz-consulta-puo-decidere-prima-parlamento-stepchild-b66af7c8-d421-11e5-ad4b-f58d2f08a6c7.shtml

 

La Cartabia è quasi un ospite fisso ai meeting CL di Rimini.

Es:

Meeting di Rimini 2010:

https://www.youtube.com/watch?v=a5WtqnaSrss

Meeting di Rimini 2011:

https://www.youtube.com/watch?v=cXjDMEdY-IE

Meeting di Rimini 2013:

https://www.youtube.com/watch?v=ok5SfNxGVr8

Meeting di Rimini 2015:

https://www.youtube.com/watch?v=cNnuZWxo_5Q

 

Di certo non è una giurista vicina alla richieste della comunità lgbt.

Edited by Sbuffo
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Grazie.

Vedo che relatore è il prof. Zanon, area centrodestra, si dice vicino a NCD. Sua moglie, la prof. D'Amico, è da sempre sostenitrice dei diritti delle coppie gay... forse può metterci una buona parola :-P

Staremo a vedere

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  • 4 weeks later...

Intanto Obama ha fatto la sua proposta per la nomina del nuovo giudice della Corte Suprema dopo la morte del conservatore Antonin Scalia.

http://www.repubblica.it/esteri/2016/03/16/news/nomina_corte_suprema_usa_obama_sceglie_merrick_garland-135622019/?ref=HREC1-4

 

Il candidato scelto da Obama è Merrick Garland, un progressista moderato, presidente della Corte d'Appello di Washington D. C.

 

Il problema è che per la nomina serve la ratifica da parte del Senato, dove però attualmente c'è una maggioranza repubblicana.

 

Vedremo se i repubblicani faranno ostruzionismo (o bocceranno direttamente la proposta di nomina) per arrivare fino alle elezioni presidenziali di novembre.

 

Questa nomina è particolarmente importante perchè attualmente alla Corte Suprema siedono 4 giudici di nomina repubblicana e 4 di nomina democratica, quindi il nono giudice sarà quello che farà la differenza nelle votazioni.

Negli Stati Uniti la Corte Suprema ha un ruolo molto rilevante, quindi una maggioranza democratica e progressista al suo interno potrebbe comportare dei cambiamenti rilevanti per la società americana nel prossimo futuro.

 

Questa forse sarà l'ultima grande battaglia della presidenza Obama.

Edited by Sbuffo
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Gaypost

 

La Georgia approva una norma sulla “libertà di culto” che di fatto apre a comportamenti omofobi e alla discriminazione contro la comunità gay, e molte aziende valutano la possibilità di cambiare stato.
A cominciare da 373K, un’azienda di telecomunicazioni che ha il suo quartier generale proprio in Georgia, il cui CEO Kelvin Williams ha spiegato a Business Insider che sta già organizzando il trasferimento della società in Delaware.

 

Il “First Amendment Defense Act”, approvato lo scorso febbraio dal Senato e ora anche dalla Camera e in attesa della firma del governatore, consente a tutte le organizzazioni religiose (come le agenzie per le adozioni, coloro che si occupano di senzatetto o di disabili), di non ammettere ai loro programmi persone omosessuali o coppie dello stesso sesso, estendendo di fatto la facoltà di rifiuto a tutti coloro che non rispettano i dettami della religione (pensate, ad esempio, alle ragazze madri o alle persone divorziate). Molte di queste agenzie ricevono finanziamenti dallo stato perché offrono servizi alla popolazione. Ma grazie alla nuova legge, possono di fatto ignorare le ordinanze antidiscriminazione emesse sia a livello federale che statale.

 

Nonostante la legge non sia ancora stata varata, Williams, che è gay, ha già deciso di andare altrove.

“Abbiamo deciso di andarcene quando la legge ha ricevuto il primo sì – ha spiegato -. Tutti pensavano che fosse solo una minaccia. Ma no, eravamo serissimi”.
Il governatore del Delaware ha telefonato all’imprenditore per esprimergli il suo personale benvenuto nello stato.

La 373K è ufficialmente un’azienda del Delaware e nel giro di qualche giorno chiuderà qualsiasi rapporto con la Georgia.

 

L’azienda di Williams non è un colosso, con i suoi 20 dipendenti, ma è in espansione e sta continuando ad assumere personale. La decisione andare altrove è stata presa in accordo con i dipendenti che hanno votato per lo spostamento. Coloro che non vorranno trasferirsi potranno comunque lavorare da remoto.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’imprenditore non ha deciso di lasciare la Georgia perché si sente personalmente toccato dalla legge.
“Una delle ragioni per cui ho deciso di andarmene – ha spiegato a Business Insider – è che i nostri dipendenti vengono da tutto il mondo. Fai un nome e ce l’abbiamo. Quello che io dico alle persone è che, con questa legge, ho solo due dipendenti che risultano accettabili per la Georgia, solo due eterosessuali che si sono sposati una sola volta. Tra i lavoratori di 373K ci sono musulmani, buddisti, atei, persone divorziate e membri della comunità gay: tutte persone che potrebbero subire discriminazioni se la legge venisse varata.

 

Williams ha anche denunciato il clima politico generale della Georgia. Alle recenti primarie per la corsa alla Casa Bianca, tra i repubblicani il più votato è stato il miliardario Donald Trump, noto per le sue posizioni razziste, sessiste e omofobe. Di contro, tra i democratici, ad avere la meglio è stata Hillary Clinton le cui idee di estrema apertura verso la comunità gay non sono certo meno note.

Edited by Rotwang
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Gaypost

 

La Georgia approva una norma sulla “libertà di culto” che di fatto apre a comportamenti omofobi e alla discriminazione contro la comunità gay, e molte aziende valutano la possibilità di cambiare stato.

A cominciare da 373K, un’azienda di telecomunicazioni che ha il suo quartier generale proprio in Georgia, il cui CEO Kelvin Williams ha spiegato a Business Insider che sta già organizzando il trasferimento della società in Delaware.

 

Il “First Amendment Defense Act”, approvato lo scorso febbraio dal Senato e ora anche dalla Camera e in attesa della firma del governatore, consente a tutte le organizzazioni religiose (come le agenzie per le adozioni, coloro che si occupano di senzatetto o di disabili), di non ammettere ai loro programmi persone omosessuali o coppie dello stesso sesso, estendendo di fatto la facoltà di rifiuto a tutti coloro che non rispettano i dettami della religione (pensate, ad esempio, alle ragazze madri o alle persone divorziate). Molte di queste agenzie ricevono finanziamenti dallo stato perché offrono servizi alla popolazione. Ma grazie alla nuova legge, possono di fatto ignorare le ordinanze antidiscriminazione emesse sia a livello federale che statale.

 

Nonostante la legge non sia ancora stata varata, Williams, che è gay, ha già deciso di andare altrove.

“Abbiamo deciso di andarcene quando la legge ha ricevuto il primo sì – ha spiegato -. Tutti pensavano che fosse solo una minaccia. Ma no, eravamo serissimi”.

Il governatore del Delaware ha telefonato all’imprenditore per esprimergli il suo personale benvenuto nello stato.

La 373K è ufficialmente un’azienda del Delaware e nel giro di qualche giorno chiuderà qualsiasi rapporto con la Georgia.

 

L’azienda di Williams non è un colosso, con i suoi 20 dipendenti, ma è in espansione e sta continuando ad assumere personale. La decisione andare altrove è stata presa in accordo con i dipendenti che hanno votato per lo spostamento. Coloro che non vorranno trasferirsi potranno comunque lavorare da remoto.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’imprenditore non ha deciso di lasciare la Georgia perché si sente personalmente toccato dalla legge.

“Una delle ragioni per cui ho deciso di andarmene – ha spiegato a Business Insider – è che i nostri dipendenti vengono da tutto il mondo. Fai un nome e ce l’abbiamo. Quello che io dico alle persone è che, con questa legge, ho solo due dipendenti che risultano accettabili per la Georgia, solo due eterosessuali che si sono sposati una sola volta. Tra i lavoratori di 373K ci sono musulmani, buddisti, atei, persone divorziate e membri della comunità gay: tutte persone che potrebbero subire discriminazioni se la legge venisse varata.

 

Williams ha anche denunciato il clima politico generale della Georgia. Alle recenti primarie per la corsa alla Casa Bianca, tra i repubblicani il più votato è stato il miliardario Donald Trump, noto per le sue posizioni razziste, sessiste e omofobe. Di contro, tra i democratici, ad avere la meglio è stata Hillary Clinton le cui idee di estrema apertura verso la comunità gay non sono certo meno note.

Ma potrebbe durare poco sta legge, se le aziende boicottano come la sopraccitata saran costretti ad abrogarla. Edited by Rookie92
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La Repubblica

 

Le grandi case di produzione cinematografica americana contro la legge anti-gay approvata in Georgia in nome "della libertà religiosa". I due colossi del cinema e dei fumetti, the Walt Disney Co. e Marvel Studios, hanno detto che, se una legge dello Stato dovesse consentire pratiche discriminatorie, contrarie ai diritti dei gay, sposteranno il loro business altrove. Un pressing non da poco sul governatore repubblicano Nathan Deal, sia per il danno all'immagine. Sia perché grazie a generosi incentivi fiscali la Georgia è diventata uno dei più grandi centri Usa di produzione. Marvel sta girando "Guardiani della Galassia 2" presso i Pinewood Studios di Atlanta (uscita prevista, 25 aprile 2017). E ha girato la scorsa estate "Captain America: guerra civile".
A sollecitare studi e società di produzione di rifiutare di impegnarsi per ulteriori produzioni in Georgia (se il governatore Nathan Deal non si opponensse con il veto alla legge anti gay), la Human Rights Campaign, la più grande associazione lesbica, gay, bisessuali e transessuali (Lgbt) d'America, con più di 750.000 soci e sostenitori. Il suo presidente, Chad Griffin - rivolgendosi alle case cinematografiche - ha detto che "se questo disegno di legge sarà firmato e diventerà legge, i dipendenti, i fornitori, tutti coloro che lavorano sulla vostra produzione sono a rischio di discriminazione sponsorizzata dallo Stato. Questo è sbagliato, è antiamericano. È un affronto a tutti i valori di cui si vanta Hollywood".

 

La legge in attesa della firma. Il 17 marzo la Georgia ha approvato una controversa legge che in nome della "libertà religiosa" autorizza individui ed organizzazione a rifiutarsi di fornire servizi ai gay per non violare "convinzioni sincere" riguardo al matrimonio. La legge passa alla firma del governatore della Georgia, Nathan Deal. La misura nella sua prima formulazione era tesa a garantire ai pastori che non sarebbero stati costretti a celebrare matrimoni gay - legalizzati nel giugno dello scorso anno dalla sentenza della Corte Suprema che ha abolito tutte le leggi statali che vietavano i matrimoni omosessuali - è stata però ampliata dal Senato, con l'aggiunta di articoli che permettono appunto non solo ad individui ma anche alle organizzazioni religiose di negare i servizi "sociali, scolastici e caritatevoli" alle coppie gay.  Questo fa temere che anche scuole, ospedali, agenzie di adozione oltre che le attività commerciali possano appellarsi alla legge a causa della sua formulazione molto generica. Il governatore repubblicano ha criticato questa nuova versione della legge ed ha detto che porrà il veto se riterrà che questa possa autorizzare forme di discriminazione.

 

l pressing sul governatore della Silicon Valley. Deal deve fare i conti con le pressioni non solo della comunità Lgbt ma anche con quelle dei leader delle grandi corporation che hanno sedi nello stato - Microsoft, Google, Coca-Cola e Home Depot - che si oppongono alla misura anche nel timore che questa provochi un boicottaggio economico della Georgia, come è avvenuto lo scorso anno in altri stati.

La Silicon Valley è in pressing sul governatore della Georgia, al quale chiedono di mettere il veto sul progetto di legge che legalizza la discriminazione, consentendo alle imprese di negare il posto del lavoro in base alla religione. Ad appellarsi al governatore Nathan Deal sono gli amministratori delegati di Intel, Saleforce.com e Yelp. Ma anche Microsoft e Coca-Cola. "Ancora un volta la Georgia sta cercando di approvare una legge che rende la discriminazione legale. Quando finirà questa follia?" si chiede Marc Benioff, il numero uno di Saleforce.com. "Ci opponiamo alla discriminazione sotto ogni forma. Il governatore Deal faccia la cosa giusta e metta il veto" mette in evidenza Brian Kranich, l'amministratore delegato di Intel.

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