freedog Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Molto interessante st'articolo; credo che abbia da insegnarci parecchio a livello di strategie comportamentali se vogliamo ottenere qsa di concreto.. http://www.huffingtonpost.com/marc-solomon/come-abbiamo-conquistato-il-matrimonio_b_7685334.html?utm_hp_ref=italy Da notare quanto i vari punti elencati somiglino molto a quelli che il capo degli attivisti irlandesi disse in un'intervista tv a Zoro per Gazebo (rai3) un mesetto fa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dreamer_ Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Aka Marketing. Paga una think-tank di marketing e un paio di volti conosciuti per convincere il popolino. Wow, che novità! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted June 30, 2015 Author Share Posted June 30, 2015 Aka Marketing. Paga una think-tank di marketing e un paio di volti conosciuti per convincere il popolino. Wow, che novità! vabbè, ma ormai TUTTO è mktg, dalla politica a come sono disposti i cibi al super, fino alle copertine dei libri! vogliamo continuare a fare le battaglie contro i mulini a vento in difesa dell'Ideologia dura & pura o ci farebbe piacere riuscire a ottenere qsa di concreto??? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Capricorno57 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 (edited) ma ormai TUTTO è mktg Indubbiamente. Da quando in questa parte di mondo sono state appese temporaneamente al chiodo le clave e i kalasnikov, non c'è altro modo per "convincere" le persone. Anche una buona idea, se mal presentata e sostenuta, non ha possibilità di farsi strada. A qualcuno potrà dispiacere... Proporrei di stare al gioco usando il giudizio che, in fondo, risiede in ognuno di noi. Edited June 30, 2015 by Capricorno57 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
NewComer Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Praticamente l'articolo consiglia di fare tutto il possibile per ottenere appoggi politici (possibilmente bipartisan) e il consenso del "popolino"...ossia quello che io ed altri utenti auspicavamo nella discussione sul pride e per cui siamo stati infamati abbestia bah Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Capricorno57 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 (edited) fare tutto il possibile per ottenere appoggi politici (possibilmente bipartisan) e il consenso del "popolino" La discussione sul Pride, mi è sembrato di capire, verteva sulla domanda: "al fine di ottenere appoggi e consenso il Pride è producente o controproducente?" Personalmente ritengo che sia un pochino producente. Edited June 30, 2015 by Capricorno57 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
NewComer Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 La discussione sul Pride, mi è sembrato di capire, verteva sulla domanda: "al fine di ottenere appoggi e consenso il Pride è producente o controproducente?" Personalmente ritengo che sia un pochino producente. Se leggi l'articolo e poi le argomentazioni della discussione cui ci riferiamo, noterai che le argomentazioni sono opposte: a parte il fatto che l'articolo, in generale, si focalizza esclusivamente sull'istanza matrimoniale (non vi è traccia di "cambiementi culturali/morali" in senso libertario e amenità simili), al punto 3 e 5 si suggerisce di "produrre una reazione empatica" mostrando la similitudine di problematiche, cercando di "tirare dalla nostra parte" il cittadino medio mostrando comunanza di valori; le posizioni qui sono diametralmente opposte: usare la diversità, ostentarla, per favorire un cambiamento nei valori del cittadino medio. Da un lato abbiamo l'articolo che propone un frame di lotta "entro i valori costituiti", dall'altro uno che "lotta contro (alcuni) valori costituiti". Non capisco come vadano assieme l'una e l'altra posizione, piuttosto si escludono. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Mi sfugge completamente una cosa: in USA il matrimonio egualitario è stato ottenuto per via legale: quindi nessuna delle cose lì scritte è significativa. Avrebbe senso capire le caratteristiche degli Stati che hanno approvato i matrimoni PRIMA della sentenza. Perché io ci vedo poca strategia: i matrimoni gay sono passati nei feudi dei Democratici. E a cambiare le cose è stata la "conversione" del giudice della Corte Suprema scelto da Reagan. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Io in quell'articolo leggo 1) Per essere di ispirazione bisogna chiedere SOLO il matrimonio le Unioni civili non sono di ispirazione non bisogna "annacquare" le richieste Si può essere d'accordo o meno, in Italia certamente le stiamo annacquando 2) Bisogna mantenere una strategia di lungo periodo lottando tatticamente stato per stato Questo vale per modo di dire, perché noi a livello locale possiamo ottenere solo i registri comunali e leggi regionali, non saprei dire quanto i gay italiani abbiano trascurato gli enti locali o quanto essi siano marginali in Italia per ragioni istituzionali, però lotte locali le abbiamo fatte 3) Non concentrarsi solo sui sondaggi ma cercare di creare una comunicazione emotiva e tutto quel che segue In parte potrebbe essere ciò che abbiamo fatto con l'human pride certo abbiamo pochi testimonial e non siamo finanziariamente in grado di creare delle "campagne" nei mass media, in questo senso è chiaro che siamo deficitari La strategia giudiziaria in Italia esiste ed ha prodotto dei frutti, questo perché finanziare 10-20 cause in Tribunale è effettivamente alla nostra portata Per il resto però mancano i soldi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Se leggi l'articolo e poi le argomentazioni della discussione cui ci riferiamo, noterai che le argomentazioni sono opposte: a parte il fatto che l'articolo, in generale, si focalizza esclusivamente sull'istanza matrimoniale (non vi è traccia di "cambiementi culturali/morali" in senso libertario e amenità simili), al punto 3 e 5 si suggerisce di "produrre una reazione empatica" mostrando la similitudine di problematiche, cercando di "tirare dalla nostra parte" il cittadino medio mostrando comunanza di valori; le posizioni qui sono diametralmente opposte: usare la diversità, ostentarla, per favorire un cambiamento nei valori del cittadino medio. Da un lato abbiamo l'articolo che propone un frame di lotta "entro i valori costituiti", dall'altro uno che "lotta contro (alcuni) valori costituiti". Non capisco come vadano assieme l'una e l'altra posizione, piuttosto si escludono. Pulzello d'Orleans, forse che loro non fanno pride o lo fanno nascondendo le drag? Capisco portare acqua al tuo mulino, ma da qui a leggere quel che vuoi tu ne passa. Semmai indica che il pride, come molti ti hanno detto, ha meno importanza di quella che gli attribuisci tu. I cambiamenti si ottengono con una strategia politica, tanta organizzazione, tanti soldi, esperti di comunicazione e una buona dose di cinismo e furbizia. Ció nei 364 giorni dell'anno che restano oltre il 365 nel quale si fa il pride. Io credo che non ci siano assolutamente le capacità di gestire un programma così strutturato in Italia, perché qui i movimenti vivono all'ombra del sistema partitico da una parte e dall'altra sono troppo impegnati a ricalcare le modalitá della stessa politica, con tutti i personalismi che ne conseguono( Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Posso dire una cosa sui Pride USA che mi ha lasciato basito? Da quanto mi hanno detto non c'entrano nulla coi Pride italiani (almeno a San Francisco): sono delle sfilate di carri tipo Carnevale di Rio e la gente li guarda passare lati della strada. Per partecipare alla sfilata devi pagare l'organizzazione! E ci sono i carri dei locali, dei sindacati, dei partiti, delle grandi aziende... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 @Almadel Vabbé devi considerare che nei paesi anglofoni il sistema giurisdizionale é completamente differente dal nostro. Un giudice della corte suprema non é un polveroso professore o magistrato nominato di nascosto dal parlamento il presidente della repubblica o il consiglio superiore della magistratura, là deve rendere conto alla pubblica opinione delle sue scelte, perché ha in parte il potere di creare il diritto. La conversione del giudice non é corruzione, ma movimento di persuasione che coinvolge grandi masse Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 @Demò, non volevo davvero togliere all'associazionismo statunitense il diritto di vantarsi delle proprie strategie :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 3. Concentrarsi sui valori e sulle emozioni Io penso che sia questo il problema principale. Il gay medio italiano affronta la lotta per i diritti e si manifesta come stesse andando in trincea. Con assoluta poca empatia verso gli etero, verso le proprie emozioni e verso gli altri gay. Infine c'è anche un GROSSO problema strutturale e organizzativo di fondo. Le associazioni gay italiane sono PENOSE, inconcludenti, antiquate e con zero peso politico. C'è da dire che alcune aziende italiane, vuoi anche per puro interesse commerciale, ogni tanto fanno timide campagne pubblicitarie pro-gay. Tuttavia ciò NON è paragonabile all'enorme aiuto dato dalle grande multinazionali degli USA. In fondo per gli USA è stato più facile grazie ANCHE a loro, in Italia non si può contare su certi aiuti. Aggiungerei anche che la ricetta per la conquista dei diritti, cambia spesso di paese in paese. In francia unioni civili poi matrimonio, in Spagna direttamente matrimonio, in Irlanda referendum e in USA una battaglia giudiziale. Io SPERO vivamente che in Italia i matrimoni gay non si approvino per mera obbligazione giudiziale dell'UE, altrimenti vi giuro che brucio il passaporto italiano :S. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Non è che non siano possibili delle analogie o dei paragoni E' chiaro però che la tattica del combattere "stato per stato" avrebbe senso ad un livello Europeo Cioè se -e nella misura in cui- esistesse una solidarietà Europea che si producesse in finanziamenti mirati su singoli paesi dell'Unione in cui si "accende" di volta in volta la battaglia, da parte delle varie associazioni nazionali LGBT E' chiaro che siamo più nell'ambito di rapporti cordiali e di coordinamento ed intesa per iniziative a livello europeo ( cioè nella fase cd. "ascendente" delle cd iniziative comuni ) non esiste invece l'idea di una solidarietà europea in battaglie "nazionali" ( cioè nel livello discendente ) NB non è una carenza specifica nostra, tutta la politica europea funziona così Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Da quanto mi hanno detto non c'entrano nulla coi Pride italiani (almeno a San Francisco): sono delle sfilate di carri tipo Carnevale di Rio e la gente li guarda passare lati della strada. Per partecipare alla sfilata devi pagare l'organizzazione! E ci sono i carri dei locali, dei sindacati, dei partiti, delle grandi aziende... Niente di nuovo sotto il sole, anche nella capitale spagnola succede la stessa identica cosa. Pensavo che lo tu lo sapessi già, non è proprio una novità recente. Nelle grandi aziende NON paghi, ma nelle altre se non sbaglio qualcosina devi dare. Il motivo è che il carro è una specie di giostra o posto VIP del Pride e che con la piccola somma che doni paghi l'alcool e le bevande del carro. L'esperienza dei carri è MOLTO divertente, se smetti di pensare che bisognerebbe utilizzare l'opportunità del Pride in altri modi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 (edited) L'esperienza dei carri è MOLTO divertente, se smetti di pensare che bisognerebbe utilizzare l'opportunità del Pride in altri modi. Bene, allora perchè il pride è l'elemento che più viene criticato da chi propone modalità alternative di lotta per i diritti? Considerando che i pride italiani sono molto meno spinti (quei due che ho visto sembravano manifestazioni di studenti delle superiori), com'è che i gay "non ideologizzati" italiani sanno solo sparare contro la manifestazione? Lo chiedo a te, visto che vivendo in Spagna hai senza dubbio una prospettiva oggettiva su questo fenomeno, Per il momento sul forum abbiamo sprecato un sacco di energie a difendere la legittimità dei pride, sarebbe anche il caso di superare la tematica per affrontare qualcosa di più significativo(in termini di strategie ovviamente) Edited June 30, 2015 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Molto interessante st'articolo;credo che abbia da insegnarci parecchio a livello di strategie comportamentali se vogliamo ottenere qsa di concreto..http://www.huffingtonpost.com/marc-solomon/come-abbiamo-conquistato-il-matrimonio_b_7685334.html?utm_hp_ref=italy Da notare quanto i vari punti elencati somiglino molto a quelli che il capo degli attivisti irlandesi disse in un'intervista tv a Zoro per Gazebo (rai3) un mesetto fa Ahahha huffington OMOFOBIIIII @AlmadelVabbé devi considerare che nei paesi anglofoni il sistema giurisdizionale é completamente differente dal nostro. Un giudice della corte suprema non é un polveroso professore o magistrato nominato di nascosto dal parlamento il presidente della repubblica o il consiglio superiore della magistratura, là deve rendere conto alla pubblica opinione delle sue scelte, perché ha in parte il potere di creare il diritto.La conversione del giudice non é corruzione, ma movimento di persuasione che coinvolge grandi masse Se lallero! Scusami Demò ma hai detto una serie di mostruosità in questo intervento che hai una visione completamente distorta del ruolo della magistratura in uno stato democratico Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Ahahha huffington OMOFOBIIIII perchè una persona intelligente come te riesce ad essere così ceca su questo tema? :) Non ti pare strano che nessuno si sia ancora lamentato dell'articolo? Probabilmente la parte più significativa per noi italiani è quella che riguarda la necessità di smettere di andare al rimorchio del pd visione completamente distorta del ruolo della magistratura in uno stato democratico ti risulta che la corte suprema degli stati uniti abbia la stessa attenzione mediatica e politica della corte costituzionale italiana? Ti risulta che in italia siano mai state attuate grandi manifestazioni popolari per influenzare le decisioni dei giudici della corte costituzionale? :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 @Demò non è che sposo cause perse è che mi arrabbio che nessuno critica questo articolo quando per 10 pagine nel discorso precedente alla domanda che ponevo che qualcosa sbagliavamo, la risposta è stata "omofobo" "tu cosa faresti?" ecc. Insomma se si ritiene che il movimento italiano non sbagli nulla perchè allora accettare le critiche che provengono da fuori? QUando alla fine pongono in essere una serie di rilievi non diversi da quelli posti, cioè che per avere risultati politici bisogna fare politica. Vabbè, sull'argomento è stato già detto tanto, sul resto invece io difenderò a spada tratta la magistratura italiana che è sempre stata attentissima sull'argomento dei diritti civili, sollecitando spesso il legislatore e denunciando il vuoto.La Corte Costituzionale interviene sull'incostituzionalità di una norma e non produce diritto a differenza della Corte Suprema Usa che è in un sistema misto common low di stare decis e quindi ha la possibilità di fare giuripsrudenza che in quei sistemi ha vero e proprio valore di legge. Inotre guai quando il potere giudiziario sia influenzato dall'opinione pubblica, la magistratura deve obbedire solo e soltanto alla legge. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Bene, allora perchè il pride è l'elemento che più viene criticato da chi propone modalità alternative di lotta per i diritti? Considerando che i pride italiani sono molto meno spinti (quei due che ho visto sembravano manifestazioni di studenti delle superiori), com'è che i gay "non ideologizzati" italiani sanno solo sparare contro la manifestazione? Credo che la questione delle critiche nasca, solo ed esclusivamente, dal fatto che il Pride sia l'unica grande occasione per manifestare e farsi vale. Se ci fossero altre 2-3 grandi manifestazione sui gay non si starebbe certo discuterne ogni anno e ad azzuffarci come cani e gatti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 essuno critica questo articolo quando per 10 pagine nel discorso precedente alla domanda che ponevo che qualcosa sbagliavamo, la risposta è stata "omofobo" "tu cosa faresti?" ecc. Ma in realtà per 10 pagine abbiamo parlato del pride, non solo di quello dirai tu. Però è innegabile che l'argomento principe fosse quello. Neghi che ti dia fastidio? Neghi di trovare quelli che chiami "eccessi" del tutto controproducenti? Eppure l'articolo non tocca neppure l'argomento pride, che anzi sappiamo essere negli stati uniti ancora più eccedente di quanto avvenga in Italia. Poi, io non voglio fare l'italianotto che prende per santa verità la prima cosa che esce di bocca ad un americano, però oggettivamente l'articolo tocca alcuni punti che indubbiamente sono interessanti, anche se calati nel contesto italiano tutto si riduce ad un "mancano i soldi". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Beh se io dovessi ragionare da Europeo, orientandomi sulla base di ciò che loro scrivono, dovrei dire 1) contano i matrimoni 2) in Italia il dibattito è fermo alle Unioni Civili ( siamo il Texas d'Europa ) 3) concentriamo tutti gli sforzi dopo Inghilterra, Francia e Irlanda, in Germania Premesso che una cosa del genere in Europa non esiste, noi militanti del Texas d'Europa dovremmo spiegare che è bene respingere le proposte del Governatore Renzi, in vista di una vittoria a livello Europeo che ci motiva ad investire in un altro Stato, la Germania, decisivo a livello Europeo come noi non possiamo essere Anche se una ipotesi del genere fosse realistica e non lo è, non sarebbe esattamente uno spasso, perché saremmo lo stato retrivo e periferico PS E se tentassi di dire il contrario, cioè che noi Italiani siamo "maturi" per un investimento potrebbero citarmi contro tutti gli interventi di @NewComer @Iron84 etc per dimostrarmi che sono partigiano e non voglio vedere la "realtà" XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Molto interessante st'articolo; credo che abbia da insegnarci parecchio a livello di strategie comportamentali se vogliamo ottenere qsa di concreto.. http://www.huffingto...tm_hp_ref=italy Mi sembra uno di quei libri che vorrebbero insegnare agli altri il modo di diventare ricchi, ma spesso neppure arricchiscono l'autore. La discussione sul Pride, mi è sembrato di capire, verteva sulla domanda: "al fine di ottenere appoggi e consenso il Pride è producente o controproducente?" Personalmente ritengo che sia un pochino producente. Personalmente penso sia un "moltino" poco producente, non tanto per la presenza, sia pure enfatizzata, di alcuni personaggi stravaganti, quanto per la natura del mezzo, la sua frequenza, la sua localizzazione, i numeri della partecipazione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 Quella delle unioni civili è la questione principale su cui non ci sono idee chiare. Generalmente gli attivisti "duri e puri" son proprio quelli che puntano al matrimonio ugualitario e rifiutano le unioni civili come matrimonio di serie B per i soli gay. Ma una parte consistente dei gay è meno interessata a questioni di principio e gli interessa essere tutelati subito, e fa discorsi come "i cambiamenti avvengono per gradi", e altri discorsi che abbiamo già sentito. La soluzione attuale a questa spaccatura è quella che abbiamo già visto in questi giorni di pride. Il movimento gay fa del matrimonio egualitario il proprio obiettivo e cavallo di battaglia principale (tra l'altro la stessa locuzione "matrimonio egualitario" è entrata nel lessico abbastanza di recente) e nessuno nasconde il fatto che le unioni civili alla Renzi sono insoddisfacenti e nel caso in cui venissero approvate la battaglia continuerà fino a che non si sarà ottenuta la parità di diritti e il matrimonio egualitario. Contemporaneamente però si prende parte al dialogo con le forze politiche sulle unioni civili e non le si respinge clamorosamente. Piacerebbe anche a me immaginare che dire no alle unioni civili fortificherebbe il movimento gay, ma molto più probabilmente non farebbe altro alienare molti gay e far diventare ancora di più il movimento organizzato gay il capro espiatorio di tutti i mali. Il discorso sull'impegno a livello locale è un discorso valido per gli USA ma che ha poco senso per l'Italia, visto che il problema è casomai proprio il contrario. Le associazioni gay tendono ad essere forti a livello locale e trovare interlocutori con gli enti locali, mentre a livello nazionale e ancora di più a livello comunitario tutto ciò manca. Per quanto riguarda l'apertura ai repubblicani, possiamo fare un parallelo con la realtà italiana di questi giorni. Noi a Milano abbiamo deciso di chiedere alla Regione Lombardia il patrocinio del Pride, nonostante a questa idea fossero contrarie non poche persone vista la maggioranza che governa la Regione e gli altri eventi che son stati patrocinati dalla Regione proprio quest'anno. E la Regione ha concesso questo patrocinio anche con il voto di un esponente della Lega, che poi durante la settimana del Pride è stato acclamato pubblicamente e invitato a fare un discorso. Non si tratta quindi di cose che qui non avvengono, il problema è che il sistema politico italiano funziona in modo molto diverso da quello statunitense. Senza voler entrare troppo nel merito, è proprio l'articolo linkato a ricordarci che per i politici ciò che conta più di ogni altra cosa è la propria rielezione. In Italia la possibilità di questa rielezione è in mano ai partiti politici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted June 30, 2015 Author Share Posted June 30, 2015 Io credo che non ci siano assolutamente le capacità di gestire un programma così strutturato in Italia, perché qui i movimenti vivono all'ombra del sistema partitico da una parte e dall'altra sono troppo impegnati a ricalcare le modalitá della stessa politica, con tutti i personalismi che ne conseguono( sad, but true! Ahahha huffington OMOFOBIIIII Beh, considerando che ci scrivono 4-5 amici fraterni (nonchè antiche sorellonze di frociaggine, che non si vergognavano di dirsi gay nemmeno 20 anni fa) diciamo che è una critica quanto meno.. criticabile!!! se si ritiene che il movimento italiano non sbagli nulla perchè allora accettare le critiche che provengono da fuori? QUando alla fine pongono in essere una serie di rilievi non diversi da quelli posti, cioè che per avere risultati politici bisogna fare politica. Dove l'hai vista la critica al movimento italico, di grazia? se sto pezzo vuoi proprio definirlo, mi pare più un interessante case history su come le ass.ni frocie americane sono riuscite a vincere sta battaglia storica! Esperienza da cui perfino noi avremmo da imparare un po' più di qsa, peraltro! Quella delle unioni civili è la questione principale su cui non ci sono idee chiare. Generalmente gli attivisti "duri e puri" son proprio quelli che puntano al matrimonio ugualitario e rifiutano le unioni civili come matrimonio di serie B per i soli gay. Ma una parte consistente dei gay è meno interessata a questioni di principio e gli interessa essere tutelati subito, e fa discorsi come "i cambiamenti avvengono per gradi", e altri discorsi che abbiamo già sentito. La soluzione attuale a questa spaccatura è quella che abbiamo già visto in questi giorni di pride. Il movimento gay fa del matrimonio egualitario il proprio obiettivo e cavallo di battaglia principale (tra l'altro la stessa locuzione "matrimonio egualitario" è entrata nel lessico abbastanza di recente) e nessuno nasconde il fatto che le unioni civili alla Renzi sono insoddisfacenti e nel caso in cui venissero approvate la battaglia continuerà fino a che non si sarà ottenuta la parità di diritti e il matrimonio egualitario. Contemporaneamente però si prende parte al dialogo con le forze politiche sulle unioni civili e non le si respinge clamorosamente. Piacerebbe anche a me immaginare che dire no alle unioni civili fortificherebbe il movimento gay, ma molto più probabilmente non farebbe altro alienare molti gay e far diventare ancora di più il movimento organizzato gay il capro espiatorio di tutti i mali. Il discorso sull'impegno a livello locale è un discorso valido per gli USA ma che ha poco senso per l'Italia, visto che il problema è casomai proprio il contrario. Le associazioni gay tendono ad essere forti a livello locale e trovare interlocutori con gli enti locali, mentre a livello nazionale e ancora di più a livello comunitario tutto ciò manca. Per quanto riguarda l'apertura ai repubblicani, possiamo fare un parallelo con la realtà italiana di questi giorni. Noi a Milano abbiamo deciso di chiedere alla Regione Lombardia il patrocinio del Pride, nonostante a questa idea fossero contrarie non poche persone vista la maggioranza che governa la Regione e gli altri eventi che son stati patrocinati dalla Regione proprio quest'anno. E la Regione ha concesso questo patrocinio anche con il voto di un esponente della Lega, che poi durante la settimana del Pride è stato acclamato pubblicamente e invitato a fare un discorso. Non si tratta quindi di cose che qui non avvengono, il problema è che il sistema politico italiano funziona in modo molto diverso da quello statunitense. Senza voler entrare troppo nel merito, è proprio l'articolo linkato a ricordarci che per i politici ciò che conta più di ogni altra cosa è la propria rielezione. In Italia la possibilità di questa rielezione è in mano ai partiti politici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Capricorno57 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 non tanto per la presenza, sia pure enfatizzata, di alcuni personaggi stravaganti, quanto per la natura del mezzo, la sua frequenza, la sua localizzazione, i numeri della partecipazione -personaggi stravaganti a Torino pochi pochi; -frequenza e localizzazione: 7 date in 15 luoghi; -i numeri li sommeremo alla fine dell'onda. dai Mario, l'anno prossimo andiamo insieme in speedo endurance+ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dreamer_ Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 vogliamo continuare a fare le battaglie contro i mulini a vento in difesa dell'Ideologia dura & pura o ci farebbe piacere riuscire a ottenere qsa di concreto??? Se poni attenzione sul mio intervento capirai che non criticavo la strategia ma la palese banalità dell'articolo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 la palese banalità dell'articolo. Beh una "rivelazione decisiva" effettivamente non c'è Ma il problema è che rapportati gli USA all'Europa una campagna massmediatica sarebbe possibile solo unendo tutte le forze Lgbt europee impegnandole insieme stato per stato Altrimenti tutto l'articolo, cade....a parte il riferimento iniziale che bisognerebbe concentrarsi solo sulla rivendicazione matrimoniale ( la qual cosa in effetti non costa niente ) che comunque come è stato spiegato non coincide esattamente con la strategia italiana molto più disponibile a possibili compromessi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted June 30, 2015 Share Posted June 30, 2015 (edited) -personaggi stravaganti a Torino pochi pochi; -frequenza e localizzazione: 7 date in 15 luoghi; -i numeri li sommeremo alla fine dell'onda. Non faccio questioni di numero di personaggi stravaganti, neppure se i mass media si concentrano su quelli. Frequenza e localizzazione: la pubblicità dev'essere diffusa e costante e nessuna manifestazione pubblica può essere tale, di qualunque tipo e di qualunque partito od associazione sia, con l'eccezione delle cerimonie religiose a ricorrenza settimanale della Chiesa cattolica ;-) Numeri: fossero anche stati decine di migliaia in tutto, razionalmente quale partito si può sperare ne tenga conto, quando gli elettori italiani sono 40 milioni e più? è vero che alcuni partiti sono o sembrano alla canna del gas o comunque devono far conto anche di percentuali minime di elettori, ma qualche decina di migliaia di persone non hanno mai né spaventato né fatto sperare alcun partito, almeno in Italia. Io direi che sia quelli che vogliono continuare a celebrare il Gay Pride così com'è, stravaganze comprese, sia quelli che vorrebbero correggerlo in senso più serioso e politico possono mettersi il cuore in pace che né le continuazioni né le correzioni smuoveranno mai la nostra classe politica e partitica né a favore né (per fortuna!) contro le nostre richieste in generale e quelle in materia matrimoniale in particolare. dai Mario, l'anno prossimo andiamo insieme in speedo endurance Orrore!: io sono all'antica...... Edited June 30, 2015 by Mario1944 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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