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Eterno amico per tutti


Ishida94

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@IShida un paio di uscite sono più che sufficienti per tirare in ballo l'approccio sessuale. Non solo, questo passaggio è obbligato nel momento in cui tu ti sei rotto le palle di fare l'eterno amico di tutti perché solo così metti in chiaro le cose con il tuo interlocutore. Devi obbligarlo a prendere posizione, che sia sì o no non importa, l'importante è che se ci vuoi fare sesso glielo fai capire molto presto ed esplicitamente.

Edited by Sampei
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Il problema non é che fai il consigliere (anche un potenziale fidanzato può fare da psicologo..) ma evidentemente non piaci fisicamente o caratterialmente.

 

Certo che se da tutte ste uscite fallimentari non sei riuscito a capire il motivo.. Beh non so che dirti..

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Io direi che un ragazzo che volutamente o meno tende

a schiacciarsi nel ruolo del "confidente" sia una persona

che cerca delle "alleanze" con gli altri non avendo un suo

ruolo sociale ben definito

 

Credo succeda a molti; non capisco poi cosa significhi avere un ruolo sociale definito...

@Ishida, non per esser cinici, ma se il problema è di rompere il ghiaccio, cerca di combinare un'uscita con qualcuno a cui puoi immaginare di piacere, non è necessario che piaccia a te...fidati un po' dell'istinto e inizia giocando sul "sicuro". Poi magari va male, ma almeno è un inizio :D

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@schopy si beh vorrei trovare una persona con cui stare bene e in futuro fidanzarmi, quindi se non mi piace un ragazzo non ci provo, però dico subito le cose come stanno e magari creo un bel rapporto di amicizia. Si non è che abbia chissà quanti pretendenti poi ahahah xD grazie per la risposta :)

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Ora mi chiedo...che devo fare?

evita di fare il "passivo*" e per na volta ribellati al tuo comportamento accondiscendente. 

 

*non mi riferisco al ruolo eh lol

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LocoEmotivo

Ti suggerisco una riflessione.

Al di là di un normale desiderio di affettività e intimità, potresti non essere realmente pronto per una relazione. Potresti non volerla affatto, anzi, e per questo ti riduci al ruolo di confidente: portare gli altri a confessarsi è comunque una "violenza" che tu fai sull'andamento dell'uscita, è un punto di non ritorno che ti nega (e quindi ti mette al riparo da) evoluzioni più "scabrose".

Solo un'idea, eh.

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@LocoEmotivo grazie della risposta :) non sono io che porto la gente a confidarsi, semplicemente mi dicono loro i problemi, e ok una volta ci sta, due va bene, ma poi basta. Se volevano uno psicologo bastava se lo pagassero xD

E fidati che la voglio eccome una relazione ;) Però parte del problema é anche mio, e come mi hanno giustamente consigliato, devo cambiare un po' il mio approccio, essere più diretto e mettere in chiaro le cose, e devo dire che già ho iniziato a farlo e si notano dei miglioramenti :) grazie ancora

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Credo succeda a molti; non capisco poi cosa significhi avere un ruolo sociale definito...


Probabilmente, intendeva dire che non riesce a calarsi perfettamente nel ruolo del maschio gay che corteggia gli altri maschi gay - e permane quindi in un dominio di neutralità (che NON è però propriamente definibile come amicizia) basato su un ascolto poco coinvolto delle storie altrui.

 

 

 

Poi la gente si chiede come mai certi gay scrivono "solo sesso" nelle presentazioni su Romeo :)


Ah beh, mi sembra ovvio. E' il modo più semplice che ti permette di ammazzare tempo e capacità d'autocritica in un colpo solo. :D
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Potresti non volerla affatto, anzi, e per questo ti riduci al ruolo di confidente: portare gli altri a confessarsi è comunque una "violenza" che tu fai sull'andamento dell'uscita, è un punto di non ritorno che ti nega (e quindi ti mette al riparo da) evoluzioni più "scabrose"

Condivido in pieno, però faccio notare che...

 

 

 

se non mi piace un ragazzo non ci provo, però dico subito le cose come stanno e magari creo un bel rapporto di amicizia

 

...te la cerchi proprio eh. Smettila di voler "cercare le basi per un bel rapporto di amicizia" con la gente con cui esci. Sono due mondi diversi.

 

Due amici NON iniziano una amicizia sulla base del fatto che NON sono riusciti a piacersi per fare sesso o per frequentarsi o per stare insieme. NON sono questi i presupposti per una amicizia. Mi pare che poche persone se ne rendano veramente conto, preferendo scivolare un una dolce ed ipocrita nuvola di fumosità ambigue. Il termine "amicizia" in questi casi è usato infatti in maniera impropria, significa "fare finta di rimanere in buoni rapporti dopo che si erano create delle aspettative situazionali specifiche che sono state deluse perché non si sono realizzate per qualsivoglia motivo".

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@Sampei scusa ma che ne sai? Cioè alcune ( non tutte) delle persone con cui ho provato a creare una relazione sono diventati miei amici adesso. Ci siamo detti: non ci è andata bene in quel senso ma mi piace parlare con te, quindi diventiamo amici. Non vedo cosa ci sia di sbagliato! Ovvio queste frasi non le dico prima di aver provato a creare un legame più profondo. Però non è certo detto che non si può diventare amici...uno di loro é diventato uno dei miei più cari. Ad ogni modo non mi sembra coerente con quello che avevo chiesto io, dato che chiedevo come fare a non essere marchiato come amico/psicologo in una possibile relazione, non dopo xD

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chiedevo come fare a non essere marchiato come amico/psicologo in una possibile relazione, non dopo

Se tu ti poni in prospettiva di dover fare l'amicone di tutti ad ogni costo non riuscirai ad osare un bel niente perché dovrai a priori autocensurarti quando provi interesse sessuale per un ragazzo, dovendo parametrare le tue azioni del "prima" rispetto al fatto che "bisognerà sempre e comunque restare amici". E infatti lo fai, e ne paghi le conseguenze.

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Non ho detto che sempre e comunque rimarremo amici :/ i ragazzi che mi gettavano solo addosso problemi neanche li ho più sentiti. Poi se uno mi attira fisicamente, ci provo ma poi non va in nessun caso, sento che nemmeno lo voglio come amico, allora non ci si sente e amen.

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