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Siete favorevoli allo ius soli?


  

33 members have voted

  1. 1. A quale ius soli siete favorevoli?

    • Ius soli temperato
      8
    • Ius culturae
      7
    • Ius soli puro
      5
    • Sono contrario
      13


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Lo "ius soli" è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza in un Paese come conseguenza dell'essere nati nel suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. In Italia si applica per circostanze eccezionali in due casi: per nascita nel territorio italiano da genitori ignoti o apolidi o impossibilitati a trasmettere al soggetto la propria cittadinanza secondo la legge dello Stato di provenienza, oppure se il soggetto è figlio di ignoti ed è trovato in territorio italiano.

La legge sulla cittadinanza promessa dal governo Renzi e dal sottosegretario Del Rio slitta ancora. Ora si parla di arrivare con un testo, già approvato in commissione Affari costituzionali, in aula in autunno. L'ennesimo rinvio sulla questione che si attende da anni non piace alle associazioni, che temono un contentino anziché una riforma seria. L'iter però è ripreso con l'esame degli emendamenti in merito. La proposta ufficiale del PD è uno ius soli temperato, cioè una cittadinanza alla nascita da legare al soggiorno legale di almeno cinque anni dei genitori sul territorio italiano. Tra le forze politiche di centrodestra continua a prevalere l'idea di uno ius culturae, cioè si diventa italiani non alla nascita ma dopo aver frequentato corsi di studio nel nostro paese. Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2 (l'associazione che riunisce i figli di immigrati) teme l'ennesima delusione: "Siamo preoccupati dal fatto che si stanno sommando ritardi su ritardi, e non ci piace che si riparta con la discussione a pochi giorni dalla chiusura delle Camere per il periodo estivo: è il segno della poca attenzione che si dà a questo tema. Ci aspettiamo quantomeno che ne esca fuori una legge più aperta possibile, e che permetta ai figli di immigrati, nati in Italia o arrivati in tenera età, di poter finalmente essere riconosciuti cittadini italiani". Anche Filippo Miraglia, vicepresidente di Arci si unisce al coro: "Quello che è chiaro è che questo tema non è una priorità del governo, nonostante si tratti del riconoscimento di diritti fondamentali". Non si vede all'orizzonte alcuna proposta di ius soli puro, cioè la cittadinanza del paese dove si nasce a prescindere dal tempo di permanenza sul suolo dei genitori. Più difficile sarà la naturalizzazione degli immigrati adulti legalmente residenti in Italia, che con la legge attuale devono aspettare dieci anni di residenza stabile (quattro per i cittadini della UE), ma le lungaggini burocratiche fanno in modo che per tale riconoscimento passi molto più tempo.

 

Siete favorevoli allo ius soli? Se sì a quale?

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https://www.gay-forum.it/topic/30815-siete-favorevoli-allo-ius-soli/
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Ius soli temperato.

Lo Ius soli puro è assurdo. Mi pare che ci siano testimonianze di famiglie cinesi che nascondevano gravidanze, partorendo negli USA per fare in modo che i figli ne ottenessero la cittadinanza. Una pratica, a mio parere, truffaldina se non pericolosa (metti che alla donna incinta si rompono le acque in volo sul Pacifico).

Lo ius culturae è inutile. Non vedo perché un immigrato, per diventare italiano, debba avere credenziali culturali più rilevanti di un italiano che ha la cittadinanza bella e servita.

Non ho capito bene in cosa consisterebbe lo ius culturae.. cioè che corso dovrebbero frequentare? 

Io sono per lo ius soli temperato.. anche se non mi dispiacerebbe anche la dimostrazione di avere una conoscenza di base della lingua italiana.
Ho sentito di gente mai uscita di casa, dopo anni che richiedeva la cittadinanza senza sapere nemmeno una parola di italiano. 
Non chiedo che tu sappia la storia, la geografia ecc.. ma un minimo di lingua per capire che sei venuto in Italia per starci e vivere si (d'altronde se non sai l'italiano come fai a votare?). 

Conosco ragazzi stranieri che vivono fin dall'infanzia in Italia, parlano perfettamente italiano o perfino dialetto, hanno costruito la loro intera vita qui, la loro stessa mentalità è italiana, e si sentirebbero dei veri e propri stranieri nel paese in cui sono nati e hanno trascorso giusto qualche anno da bambini piccolissimi. Quindi direi che sì, non solo lo ius soli (non necessariamente combinato ad uno ius culturae) ha senso, ma lo dovrebbe avere anche uno ius permanentiae, che sarebbe giusto per le persone la cui nascita all'estero ha rappresentato un mero "fatto accidentale e minoritario" della loro vita.

entrambi i genitori devono risiedere legalmente in italia da 5 anni o ne basta uno per lo ius temperato ?

 

per me dovrebbe essere importante in che contesto il bambino cresce per ottenere la cittadinanza in un paese. 

Edited by marco7

Personalmente sono favorevole allo ius soli temperato, per chi arriva nel nostro Paese non in tenera età, deve dimostrare concretamente di voler essere cittadino italiano, con i diritti e gli obblighi che ne derivano. Diverso è il discorso per chi nasce qui o arriva qui in tenera età, nella maggior parte dei casi saranno persone che si sentiranno italiane, parleranno la nostra lingua e si spera ben integrati nel tessuto sociale, per loro credo ci debba essere un riconoscimento automatico della cittadinanza. 

Dello ius culturae non ne avevo mai sentito parlare ma su due piedi mi sembra il più ragionevole. In fin dei conti se si desidera essere cittadini italiani bisognerebbe acquisire un livello elementare di cultura riguardante il paese, nonché saper parlare decentemente l'italiano, cosa che non mi sembra necessariamente scontata se si parla di ius soli. Se togliamo questo livello base di cultura la cittadinanza non ha valore e chi diventa cittadino potrebbe avere difficoltà a orientarsi in ambito politico e a votare coscientemente...

Lo ius soli potrebbe essere sufficiente nella maggior parte dei casi, ma lo ius culturae dovrebbe garantire che si abbiano sempre delle cittadinanze acquisite sensate.

In effetti mi chiedo perché la maggioranza sembra essere orientata verso lo ius soli. Mi sto perdendo qualche elemento a sfavore dello ius culturae?

Edited by wwspr

Posso dire una cosa?

Chi è favore dello ius culturae è già a favore dello ius soli.

 

Un ragazzino cinese nato in Italia a 13 anni

ha tutte le carte in regola per essere italiano.

 

Se la pensate diversamente... non so

vorrei che mi spiegaste perché per farvi cambiare idea.

Lo ius soli temperato mi sembra un buon compromesso.

 

Lo ius soli puro forse finirebbe per favorirebbe sbarchi con la sola finalità di venire a partorire qui per poter far ottenere la cittadinanza al proprio figlio.

 

Essere nati qui e da genitori che risiedono qui con un regolare permesso di soggiorno da 5 anni mi sembra più sensato.

Icoldibarin

Credo che l'essere italiano dipenda molto più da dove si cresce che da dove si nasce. La situazione di due dodicenni che frequentano la stessa classe ma nati uno a Bangkok e l'altro a Roma dovrebbe essere equiparata dal punto di vista legale.

 

Anche per gli adulti, dieci anni per richiedere la cittadinanza sono troppi. Credo che 6 anni sia un termine ragionevole.

Sono contrario. La questione è già tesa così.

 

Se si approva lo ius soli temperato la questione si risolve in buona parte non lasciando molti stranieri (che sono più italiani di me e te) senza la cittadinanza del paese adottivo.

Edited by Rotwang

Se si approva lo ius soli temperato la questione si risolve in buona parte non lasciando molti stranieri (che sono più italiani di me e te) senza la cittadinanza del paese adottivo.

Argomentazioni da radical chic. A quando: "Sono povera gente" o "Fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare"?

Argomentazioni da radical chic. A quando: "Sono povera gente" o "Fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare"?

 

No guarda, non sono radical shit. Credo tu non conosca la differenza tra immigrato che ha un lavoro, vive qui da decenni, i suoi figli sono nati o comunque cresciuti qui ed è piuttosto integrato con la nostra cultura (parlando più o meno perfettamente pure la lingua), e quello clandestino dell'ultim'ora che non ha né famiglia né casa né lavoro. Prima di scrivere a sproposito informati caro Pix, perché qui nessuno vuole dare la cittadinanza e il diritto di voto ai primi disperati che approdano a Lampedusa.

Edited by Rotwang

No guarda, non sono radical shit. Credo tu non conosca la differenza tra immigrato che ha un lavoro, vive qui da decenni, i suoi figli sono nati o comunque cresciuti qui ed è piuttosto integrato con la nostra cultura (parlando più o meno perfettamente pure la lingua), e quello clandestino dell'ultim'ora che non ha né famiglia né casa né lavoro. Prima di scrivere a sproposito informati caro Pix, perché qui nessuno vuole dare la cittadinanza e il diritto di voto ai primi disperati che approdano a Lampedusa.

Io non voglio darla neppure ai cinesi che lavorano qui in nero per poi tornare in Cina a vivere in ville costruite coi loro guadagni.

Icoldibarin

Tu stai parlando di pomodori e noi di patate, ma i tuoi crescono in aria e le nostre sottoterra.

E anche parlando di pomodori, facendo un inciso, conosco diversi esercizi gestiti da personale di provenienza orientale che regolarmente rilascia scontrini, a differenza di alcuni italiani.

AndrejMolov89

I famosi radical shit. Io propongo dei campi di sterminio allora così mi sembra che qualunque posizione e ragionevole e sensata venga bollata come troppo buoni sta. Quindi l unica soluzione e dare un colpo in testa a tutti. E morta là. Volete questo sotto sotto. Lo ius soli temperato è la soluzione: chi è cresciuto i n Italia è italiano. Non mi pare il caso di rimpatriare persone che per 15 anni hanno vissuto in Italia o ci sono nate. Per la questione degli scontrini: sono due argomenti diversi e per tengono alla sfera fiscale. Se ci sono vuol dire che il fisco in Italia non funziona e che siamo incompetenti. I CONI d ombra li creiamo noi con la nostra inconpetwnza

AndrejMolov89

L'altro messaggio è un abominio, ero col cellullare:
Propongo di sparare in testa a tutti gli immigrati, per poi dargli la cittadinanza italiana dopo la morte: come soluzione vi aggrada? Perché mi pare che con la storia dei radical shit si cerchi constantemente di abdicare la possibilità di fare discorsi ragionevoli.
Io sono favorevole allo ius soli temperato, ovvero: se una persona cresce in Italia è necessariamente Italiano, al di là delle questioni di imprinting famigliare, ciò che influenza maggiormente e culturalmente una persona è il luogo in cui è inserito: frequenta scuole, amicizie eccetera. Se si applicano le assurde regole della cittadinanza anche a chi ha vissuto da sempre in Italia, non puoi rimpatriarlo se non trova lavoro entro due tre anni (non ricordo), è abbastanza ridicola come cosa, anche perché di fatto il rimpatrio non lo colloca in una società e cultura che conosce, bensì in uno stato che per lui è straniero.
Mi pare che sia ragionevole come soluzione, ma sembra che siano discorsi buonisti e giù a dire merda (che raffinatezza argomentativa!), sembra che l'unica risposta che vi aggradi è dire : sterminiamoli. E va bene, se il discorso si deve ridurre così, allora propongo lo ius mortem, sei cittadino se schiatti nel suolo italiano (cosa per altra fatta per chi crepa in mare). Vi aggrada come soluzione? Apposto dell'ufficio anagrafe facciamo dei campi di concentramento, così chi vuole diventare italiano deve solo aspettare i tempi d'attesa per essere eliminato.

Altra questione: i reati fiscali sono un argomento diverso, e oggettivamente lì è un problema che si applica con altri mezzi, oltreché con altre competenze, se non capite la differenza, cazzi vostri, mi pare di aver accheffare con ritardati a volte. Se l'evasione fiscale avviene usualmente a tutti i livelli ed è trasversale, vuol dire che c'è un problema a monte: l'inefficienza del fisco.  I reati che vengono commessi dagli immigrati e rimangono "impuniti" non sono altro che il risultato del cono d'ombra normativo che ABBIAMO lasciato noi. Tipo qua ci si lamenta che gli spaccini vengono rilasciati subito, e ci credo, mi pare che le diverse leggi fatte da lega+pdl(o FI), per salvare i soliti noti abbiano modificato le coordinate giuridiche per emettere sentenze. Dopo non lamentatevi, soprattutto se votate Lega. Con ciò non dico che siano innocenti perché abbiamo una legislazione butterata, inutilmente complessa e soprattutto che viene cambiata a seconda degli apparati clienteri politici, ma dico soltanto che lasciamo noi le maglie larghe perché certi giri di affari sporchi vengano fatti in tutta sciallà.

 

  • 1 month later...

Linkiesta

 

I bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri saranno presto italiani. La riforma della cittadinanza è sempre più vicina. Il percorso della proposta di legge sullo ius soli procede senza incidenti a Montecitorio, e tra pochi giorni il provvedimento arriverà in Aula. Gli ultimi nodi sono stati sciolti in commissione Affari Costituzionali, dove Partito democratico e Area Popolare, insieme a Scelta Civica, Per l'Italia e Sinistra Ecologia e Libertà hanno raggiunto un accordo. Resta la posizione contraria della Lega Nord. Ieri il Carroccio aveva presentato 150 emendamenti con l’obiettivo di rallentare i lavori. Un ostruzionismo contro quello che viene definito “suicidio etnico” che oggi è stato abbandonato, in attesa del passaggio in assemblea.

 

Intanto il provvedimento prende forma. Il testo base nasce da oltre 20 proposte di legge depositate alla Camera dall'inizio della legislatura. Una modifica alla legge 91/1992 - la relatrice è la deputata dem Marilena Fabbri - con l’obiettivo di superare il principio dello ius sanguinis e la possibilità di ottenere la cittadinanza solo attraverso la discendenza. Se la riforma sarà approvata cambierà tutto. Molti dei bambini nati sul nostro territorio da genitori stranieri potranno essere italiani. Il nuovo accordo rivede in parte i requisiti necessari. Il testo base prevedeva l’acquisizione della cittadinanza per i minori nati in Italia, purché uno dei genitori fosse legalmente residente nel nostro Paese da almeno cinque anni e senza interruzioni. Oggi la norma è stata leggermente modificata per venire incontro alle richieste del Nuovo Centrodestra. Stando all'emendamento presentato dalla deputata Dorina Bianchi, il genitore residente dovrà essere in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. Ma per chi ha già presentato la relativa istanza prima della nascita del figlio sarà sufficiente avere raggiunto i requisiti per l’ottenimento del documento. Restano i cinque anni di permanenza, insomma, ma bisognerà anche dimostrare di avere un “alloggio idoneo” e la disponibilità di un reddito. 

 

Il procedimento per diventare italiani è rapido, ma non automatico. La cittadinanza potrà essere acquisita solo per scelta. Come prevede la riforma, dovrà essere uno dei genitori a presentare una dichiarazione di volontà presso l'ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore. Non solo. Una volta diventato adulto, il diretto interessato potrà anche rinunciare. «Entro due anni dal raggiungimento della maggiore età - recita il testo base - l'interessato può rinunciare alla cittadinanza italiana se in possesso di altra cittadinanza». Italiani sì, ma solo per convinzione.

 

Ancora. La norma all’esame di Montecitorio non riguarda solo i bambini nati nel nostro Paese. Potranno diventare italiani anche i bambini nati all’estero, purché entrati nel nostro territorio entro i dodici annidi età. Il testo base prevedeva come unico requisito la frequenza scolastica per almeno cinque anni. Lo ius culturae. Un emendamento di scelta Civica approvato oggi in commissione specifica che, in caso di iscrizione alla scuola primaria, sarà necessario ottenere anche la licenza elementare. Non sarà sufficiente, insomma, la semplice partecipazione ai corsi.

 

Dopo almeno due anni di discussione, la riforma arriva a un punto di svolta. Soddisfatti i deputati del Partito democratico e di Area Popolare, mentre i colleghi di Sinistra Ecologia e Libertà e del gruppo Per l’Italia-Centro democratico lamentano un compromesso al ribasso. Entrambi avrebbero voluto estendere le norme sulla cittadinanza anche agli adulti. Eppure, fanno sapere dalla maggioranza, solo l’intesa raggiunta in commissione permetterà di arrivare a una rapida approvazione. Sia a Montecitorio - dove il provvedimento è atteso in Aula per il 28 settembre - che a Palazzo Madama, dove il peso del Nuovo Centrodestra è determinante. «Di questa legge c'è bisogno - racconta in Transatlantico l’esponente di Sel Celeste Costantino - Anche per questo abbiamo accettato un accordo al ribasso». Sinistra Ecologia e Libertà voterà a favore. «Ma se in Aula qualcuno proverà a fare ulteriori modifiche - continua la deputata - decideremo se confermare la nostra posizione. Questa riforma è necessaria, ma non può essere ulteriormente svuotata della sua efficacia». D’accordo il collega Gian Luigi Gigli, del gruppo Per l’Italia. «In questi ultimi giorni avevamo cercato di riaprire la partita -racconta - E di estendere le norme sulla cittadinanza anche agli adulti. Ma la maggioranza ha preferito di no. Per noi è un'occasione persa».

 

Resta contraria la Lega Nord. Ieri tutti i deputati del gruppo hanno partecipato alla seduta della commissione per provare a rallentare i lavori. «Siamo in trincea - aveva spiegato il rappresentate del Carroccio Cristian Invernizzi - con il Pd al governo il Paese rischia di soffocare d’immigrazione». Contrario anche il gruppo di Forza Italia, dove pure convivono diverse sensibilità. Ma la vera sorpresa è la posizione dei Cinque Stelle. Inizialmente i grillini avevano dimostrato una certa freddezza verso il provvedimento, considerato “non una priorità”. Eppure in commissione gli esponenti pentastellati hanno deciso di non presentare alcun emendamento. «In linea di massima siamo favorevoli al testo - racconta in un corridoio di Montecitorio il deputato Danilo Toninelli - che è molto simile a una nostra proposta di legge precedentemente depositata». Un’apertura di credito verso la riforma, non verso il Partito democratico. «Siamo sicuri che nel passaggio al Senato - continua il grillino - il testo sarà svuotato o insabbiato». Con ogni probabilità l’ultima parola spetterà ai militanti. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la prossima settimana gli iscritti al Movimento Cinque Stelle potrebbero essere chiamati ad esprimersi sulla riforma con una votazione online.

 

:D

Edited by Rotwang

Lo ius soli puro incentiverebbe l'emigrazione clandestina di donne gravide,

essere completamente contrari ad una corsia preferenziale per l'ottenimento della cittadinanza creerebbe una massa di frustrati, magari pronti a farsi saltare in aria,

Le altre due opzioni sono entrambe valide, forse lo ius culturae che riconosce la cittadinanza alla fine delle elementari garantisce una certa conoscenza dell'italiano e della cultura italiana.

Ma siamo sicuri che davvero molti ambiscano alla cittadinanza italiana, specie con la situazione economica attuale? Io penso di no, specie se poi vogliono tornare nel paese d'origine una volta sistemati economicamente (le colf e badanti russe e ucraine una volta messi di parte i soldi per la pensione tornano la, l'ho constatato di persona).

La cittadinanza italiana obiettivamente dovrebbe essere ambita da molti immigrati, se non altro perché garantisce libertà di movimento e gli altri diritti dell'UE.

Anche un immigrato interessato a vivere in Germania riceverebbe positivamente la cittadinanza italiana di suo figlio.

 

A me quello che non piace di quello che ho letto (ma ammetto di aver letto poco e velocemente) è che visto che si parla di almeno 5 anni di soggiorno, 5 anni di scuola, ecc. mi sembra che non si parli per niente di ius, sanguinis o soli che sia.

 

Quando si parla di figli e Ius sanguinis/soli si dovrebbe parlare delle condizioni per l'acquisizione *automatica* della cittadinanza. Se hai comunque bisogno di vivere 5 anni sul territorio stai parlando di un'altra cosa, e a quel punto davvero mi domando perché semplicemente non si possano abbassare i tempi e facilitare le condizioni per tutti. Mi sembra più semplice e razionale.

"it is not a nation we inhabit but a language"

lascio da parte il mio pensiero generale sulla cittadinanza (per me gli stati e i passaporti non dovrebbero proprio esistere :/ )
comunque, secondo me l'unico requisito per diventare cittadini italiani dovrebbe essere la conoscenza della lingua. se usassimo la conoscenza della cultura, temo che dovremmo togliere la cittadinanza a parecchi italiani.

  • 3 weeks later...

L'Espresso

 

L’aula della Camera con con 310 sì, 66 no e 83 astenuti, ha approvato la modifica alla legge 91 del 5 febbraio 1992, in materia di cittadinanza. La legge, che passa ora al Senato, introduce quello che è stato ribattezzato "ius soli temperato". In sostanza, se la legge finirà il suo corso, potrà richiedere e ottenere la cittadinanza chi è nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno sia in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Proprio questo requisito è stato al centro di una trattativa tra Pd e alfaniani.

 

Un emendamento di Ncd e Scelta Civica, votato in commissione dalla maggioranza, ha infatti ritenuto opportuno una stretta rispetto alla semplice residenza continuativa per 5 anni. Il testo originale redatto dalla democratica Fabri, relatrice della legge, stabiliva infatti che la cittadinanza sarebbe scattata per i bambini nati da almeno un genitore residente legalmente in Italia da cinque anni, senza interruzioni. Ora servirà invece il permesso di lungo periodo, detto anche a tempo indeterminato. Questo permesso è però concesso solo a determinate condizioni di reddito (non inferiore all’importo dell’assegno sociale, che è di circa 6mila euro) e al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana.

 

C'è poi però anche lo ius culturae: sempre se la legge dovesse venire effettivamente approvata dal Senato - senza modifiche - potrà ottenere la cittadinanza il minore straniero, nato o arrivato in Italia entro il compimento del dodicesimo anno di età. Bisognerà però aver frequentato «regolarmente, per almeno cinque anni istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale». Per chi ha invece più di 12 anni, nel momento in cui i genitori richiedono la cittadinanza, serviranno sei anni di residenza e un ciclo scolastico.

 

L’approvazione di Montecitorio è stata segnata dalla polemica in aula per il comportamento del Movimento 5 stelle, che non ha votato a favore della riforma. «È una scatola vuota» ha detto il deputato Riccardo Nuti, intervenendo in aula per annunciare l’astensione. Ma dal Pd non hanno perso l’occasione per sottolineare le difficoltà dei 5 stelle sui temi che riguardano stranieri e migranti.

 

La legge, in realtà, non piace troppo neanche a SEL, che avrebbe voluto riformare anche altre procedure: «Questa legge è un compromesso a ribasso con Area popolare di Angelino Alfano, visto che sono stati cancellati tutti i riferimenti alla cittadinanza per gli adulti», dice la deputata Celeste Costantino. Sel ha però votato a favore della legge: «Peccato», dice ancora Costantino, «avremmo potuto fare meglio. Ma noi tra un avanzamento e la barbarie, scegliamo l'avanzamento». Proprio ai 5 stelle Costantino riserva una stoccata: «Le astensioni le lasciamo ai giochetti politici. Il Movimento 5 stelle è il grande assente di questo provvedimento. Non ha presentato emendamenti e non è mai intervenuto in commissione, cosa molto rara per loro».

 

E se Lega e Forza Italia hanno invece votato proprio contro. È giusto segnalare il voto in dissenso dal proprio gruppo di Renata Polverini: «Voterò convintamente», ha detto la deputata in aula, «nella consapevolezza che oggi quest'aula mostra il suo volto migliore».

Edited by Rotwang
  • 1 year later...

Riprendo questo thread per fare una domanda.

In Italia non è già presente una forma di ius soli?

Dal 1993 è in vigore una legge che - cito - "permette allo straniero nato in Italia che ha mantenuto costantemente la residenza dalla nascita la facoltà, al raggiungimento della maggiore età, di chiedere e ottenere, anche senza le condizioni normalmente richieste (reddito sufficiente, incensuratezza, circostanze di merito, ecc.), la cittadinanza italiana; tale facoltà però può essere utilizzata solo entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, termine dopo il quale la cittadinanza è ottenibile solo tramite le norme ordinarie".

Prima dei 18 anni lo straniero nato in Italia, pur non avendo la cittadinanza, è garantito in tutto, dalla sanità all'istruzione che sono un diritto universale sancito dalla Costituzione. Se il ragazzo deve andare all'estero per qualsiasi motivo basta che chieda un visto al consolato.

Questa legge del 1993 può essere migliorata, ad esempio toglierei la residenza continuativa per tutti i 18 anni, magari abbasserei l'età per ottenere la cittadinanza e aumenterei il range di tempo per fare domanda.

Quale sarebbe la necessità della legge attualmente in discussione (ius soli + ius culturae 0-12 anni + ius culturae 12-18 anni), che presenta molte criticità e che se approvata sarebbe una delle leggi con una delle maglie più larghe in tutta Europa? Se volete vi spiego anche il motivo visto che la legge me la sono studiata.

Faccio infine presente che stando ai dati Eurostat, l’istituto statistico dell’Unione europea, l'Italia già ora è il paese europeo che rilascia all'anno più cittadinanze. Nel 2015 - ultimo anno per cui si hanno dati - ne ha rilasciate 178 mila. Seguono Regno Unito con 118 mila, Spagna con 114 mila, Francia con 113 mila e Germania con 110 mila.

 

Edited by Uncanny
2 hours ago, Uncanny said:

Faccio infine presente che stando ai dati Eurostat, l’istituto statistico dell’Unione europea, l'Italia già ora è il paese europeo che rilascia all'anno più cittadinanze. Nel 2015 - ultimo anno per cui si hanno dati - ne ha rilasciate 178 mila. Seguono Regno Unito con 118 mila, Spagna con 114 mila, Francia con 113 mila e Germania con 110 mila.

Vero ma si tratta per la quasi totalità di persone di origine italiana i cui genitori, nonni, ecc... erano emigrati in Sud America e oggi gli eredi tornano vista la situazione politico-economica difficile di quei paesi. È un trend iniziato dal 2002 in poi (crisi in Argentina, adesso in Venezuela). Questo spiega il numero così alto di cittadinanze negli ultimi anni.

Falsissimo. Secondo i dati del Ministero dell'Interno nel 2015 le cittadinanze concesse a stranieri provenienti dall'America Meridionale (in 1/3 dei casi provenienti dal Perù) sono state 13.192 mila, cioè l'11% del totale. La maggioranza riguarda albanesi (24.946 cittadinanze), marocchini (16.972 cittadinanze) e rumeni (12.579 mila cittadinanze).

L'unico dato che non torna è il totale delle cittadinanze concesse, 122 mila in totale e quindi 56 mila in meno rispetto ai dati Eurostat. L'Italia rimane in ogni caso il paese che ha concesso più cittadinanze, dal momento che il Regno Unito ne ha concesse 4 mila in meno.

http://ucs.interno.gov.it/FILES/AllegatiPag/1263/DIR_INT_00018__DLC_CITTADINANZA_ed_2016.pdf (pag. 14 e 15 in particolare)

Edited by Uncanny

I figli minori di chi acquista o riacquista la cittadinanza italiana, se convivono con esso, acquistano la cittadinanza italiana (...) (art. 14 L. 91/1992).
Quindi non sempre occorre attendere il compimento del diciottesimo anno di età. 

Io lascerei i criteri per l'acquisto così come stanno. Certo, come tutte le norme, può essere migliorata. Ma, come scritto anche da altri, la vera tragedia è che concediamo la cittadinaza a persone che non conoscono una parola d'italiano. Ho personalmente assistito al giuramento di neo cittadini che non comprendevano le parole che pronunciavano. E trovo bizzarro che per vincere un concorso pubblico sia necessario dimostrare di conoscere una lingua straniera ma sia possibile acquistare la cittadinaza italiana ignorando la lingua.

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