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La solitudine dei numeri primi.


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Buona serata a tutti,

Il titolo di questo topic è spudoratamente preso da un libro che ho letto l'estate scorsa e che spero non sia sconosciuto da queste parti. Sì, lo so che c'è anche la categoria "libri & co.", però ho voluto inserirlo qui perché non voglio discutere del libro, ma di qualcos'altro che c'entra anche con il libro. Vedete, spesso mi ritorna in mente, poiché non è assolutamente una storia banale e prende molto a livello emotivo, ma soprattutto mi torna in mente la secondaria e non poco desolante storia di Denis, un ragazzo che si riscopre e si accetta come gay, dopo essersi innamorato perso di un protagonista, Mattia, un amore destinato a rimanere inconcludente, dato che Mattia dal canto suo non lo caga pari (sotto quel punto di vista, dato che non è omo). Devo dire che una cosa simile è successa anche a me, nonostante però il ragazzo di cui mi sono follemente innamorato non fosse manco mio amico (ma non ho certezze che sia etero...)... Un amore fulminante che mi sono costretto a ignorare, perché ho sempre pensato che fosse impossibile. E voi? Avete storie simili da raccontare?

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Amori impossibili a senso unico? L'universo gay ne è pieno.

 

Ti racconto, vi racconto il mio.

 

Nel primo posto di lavoro in cui sono stato mi sono innamorato cotto di un collega di lavoro, aveva un viso, una voce e dei modi di fare che mi facevano letteralmente impazzire: lui era un tecnico informatico, girava per gli uffici a far funzionare i pc e ricordo che quando era sulla mia postazione di lavoro solo sentire il suo odore mi faceva uscire di testa, quando lo vedevo in fila in sala mensa mi concentravo cercando di immaginarlo nudo, qualche volta lo avevo visto strizzarsi il pacco: in quei momenti morivo.

Se gli parlavo insieme tendevo a balbettare dall'emozione: una cotta impressionante.

Sapevo che aveva la morosa, era nostalgico di Mussolini, ma mi ero messo in testa, per certi suoi atteggiamenti, che potesse essere bisex.

All'epoca avevo da poco preso coscenza della mia omosessualità e vivevo nel terrore di essere scoperto, pertanto mi limitavo a fantasticare su di lui e mi sono sempre ben guardato dal provare un approccio di qualsiasi genere, mi limitavo a parlarci qualche volta o a dargli qualche pacca sulla spalla.

 

Poi ho cambiato lavoro e poco per volta me lo sono tolto di testa ma confesso con fatica.

 

Un paio di anni fa lo ho rivisto a una sagra: un pò ingrossato, qualche capello bianco, era con la famiglia: il perfetto archetipo dell'etero; ora che sono un gay evoluto ed emancipato, mi sono reso conto di quanto fossi sciocco all'epoca a perdermi così dietro ad una simile chimera.

 

Confesso però che dal punto di vista sessuale tuttavia.....mi ha intrigato ancora.

 

Ma ormai non inseguo più chimere.

Edited by atreio
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beh è una cosa comunissima nel mondo gay, l'amore per l'amico etero. Ci passano tutti, e ci sono passato anche io con un mio amico, con cui ancora siamo amici dopo tutto il casino che avevo combinato :D

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beh è una cosa comunissima nel mondo gay, l'amore per l'amico etero. Ci passano tutti, e ci sono passato anche io con un mio amico, con cui ancora siamo amici dopo tutto il casino che avevo combinato :D

Scusami per l'impertinenza, ma cosa sarebbe "tutto il casino" che hai combinato?

Forse io ho avuto la fortuna-sfortuna che il ragazzo di cui mi sono innamorato non era mio amico, anzi, non ci badavamo proprio. Eravamo giusto legati dalla scuola in comune e da qualche amico in comune (e il Comune di residenza, ma vabbe). Così non ci sono quasi mai stati momenti imbarazzanti tra noi...

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Ho letto quel libro.

Di quel ragazzo di cui parli mi ricordo abbastanza bene.

Il libro in sé non mi è piaciuto e mi trovo d'accordo con la critica che lo definisce senza capo né coda, ma il particolare del ragazzo omosessuale mi ha spronato ad andare avanti nella lettura.

Mi ci immedesimo anch'io. Paolo Giordano ha voluto inserire, anche se in secondo piano, un altro esempio di adolescente che soffre, isolato dal resto, e significativa è sotto questo punto di vista la scena in cui il tipo viene coinvolto in un gioco di baci con una ragazza, ad una festa, e lui non sa che fare, si trova spaesato.

Sai,  è capitato anche a me. le ragazze sanno essere perfide con quelli più timidi , e che celano la loro omosessualità, checché si dica spesso siano buone e comprensive. Io, anche, a delle feste ho avuto modo di notare questo comportamento derisorio ed irritante , forse più irritante della stessa omofobia maschile, meno ipocrita, almeno.

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@Olimpo, mi fa piacere che qualcun altro lo abbia letto. Anch'io non mi ricordo tutta la storia, dato che è passato un anno, però anche a me quel particolare mi ha colpito, dato che è piuttosto raro trovare nella narrativa contemporanea personaggi omosessuali. A tal proposito, mi ha colpito molto anche la saga uscita da poco, genere fantasy-urbano, "Shadowhunters"...

Per quanto riguarda quello che hai scritto, penso che le ragazze lo facciano solamente per mettere in ridicolo davanti alle altre, ma causando più dolore di quel che pensano inconsapevolmente (perché non credo che ipotizzino subito l'omosessualità). Sta di fatto che una mia cara amica è stata molto comprensiva quando gliel'ho detto e siamo notevolmente diventati più uniti, da allora.

Qui avrei una domanda rivolta al mondo femminile ma aperta ovviamente anche a tutti gli altri: lei mi disse tempo fa che non comprendeva l'omofobia, perché per le ragazze è diverso, loro non pensano male delle lesbiche. È davvero così?

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Qui avrei una domanda rivolta al mondo femminile ma aperta ovviamente anche a tutti gli altri: lei mi disse tempo fa che non comprendeva l'omofobia, perché per le ragazze è diverso, loro non pensano male delle lesbiche. È davvero così?

 

Dico la mia opinione ma maschio, sarebbe davvero interessante sentire anche cosa ne pensano le donne iscritte, direi che questo spunto meriterebbe una discussione a parte, è davvero interessante.

 

Secondo me dipende dal fatto che i maschi etero hanno, chi più chi meno, quasi tutti una certa tendenza al cameratismo o al gruppo (anche se poi quando ci sono di mezzo interessi economici o avanzamenti di carriera vige l'individualismo più assoluto, ma questo è un'altro contesto) pertanto a mio avviso spesso nei maschi etero c'è "di "default" una certa tendenza a diffidare ed avversare quello che tende ad uscire dai valori "standard" quali appunto.....l'andare a donne, perchè viene visto come un qulacosa di "estraneo" al branco: nelle congreghe di maschi al 90% si parla di gnocca  e chi non è su questa lunghezza d'onda ...è out!!

Dall'escludere al discriminare il passo e immediato!

Non è un caso che il mondo del calcio (tutto maschile e impostato sul gruppo) sia molto più omofobico rispetto ad esempio al mondo della cultura.

 

Nelle donne secondo me invece l'istinto "del branco" è molto meno marcato, direi quasi inesistente:  in genere le donne etero tendono alla coppia o alla relazione stabile e in questo contesto non hanno motivo di odiare le lesbiche: per loro sono semplicemente ......concorrenza in meno.

 

E' assolutamente vero che non sempre le donne sono ben-disposte verso i gay, alcune sono più cattive dei maschi!

Conosco una ragazza che disprezza i gay, ogni tanto sono costretto a frequentarla perchè abbiamo amici (etero) in comune; è single da una vita per il suo carattere pesante (sapete una di quelle che si atteggia sempre a professorina e sa tutto lei? non invidio il poveretto che se la prenderà), la mancanza di un uomo le pesa molto e spesso dice di non sopportare i gay, che gli uomini così andrebbero "curati e riportati sulla retta via" in quanto a suo dire i maschi devono fare "il loro dovere" perche lei "non ha uno straccio di fidanzato e non ce la fa più..." ...mamma mia riuscirebbe a stressare un reggimento;  non ci credere cari amici ma...... non l'ho mai sentita dire una mezza parola contro le lesbiche, anzi quelle le stanno simpatiche !!!

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Beh, se vogliamo aprirne una discussione a parte lo possiamo fare anche subito, @atreio. Da quello che hai scritto, soprattutto dall'esperienza che hai raccontato e dalle citazioni che hai riportato, possiamo concludere che probabilmente per le lesbiche c'è più gente simpatizzante che nei confronti dei gay. Oppure no? Effettivamente, sarebbe bene indagare più a fondo... Ci rivediamo su "Spunti & Ruflessioni"?

PS. Avvio io la discussione...

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Dico la mia opinione ma maschio, sarebbe davvero interessante sentire anche cosa ne pensano le donne iscritte, direi che questo spunto meriterebbe una discussione a parte, è davvero interessante.

 

Secondo me dipende dal fatto che i maschi etero hanno, chi più chi meno, quasi tutti una certa tendenza al cameratismo o al gruppo (anche se poi quando ci sono di mezzo interessi economici o avanzamenti di carriera vige l'individualismo più assoluto, ma questo è un'altro contesto) pertanto a mio avviso spesso nei maschi etero c'è "di "default" una certa tendenza a diffidare ed avversare quello che tende ad uscire dai valori "standard" quali appunto.....l'andare a donne, perchè viene visto come un qulacosa di "estraneo" al branco: nelle congreghe di maschi al 90% si parla di gnocca  e chi non è su questa lunghezza d'onda ...è out!!

Dall'escludere al discriminare il passo e immediato!

Non è un caso che il mondo del calcio (tutto maschile e impostato sul gruppo) sia molto più omofobico rispetto ad esempio al mondo della cultura.

 

Nelle donne secondo me invece l'istinto "del branco" è molto meno marcato, direi quasi inesistente:  in genere le donne etero tendono alla coppia o alla relazione stabile e in questo contesto non hanno motivo di odiare le lesbiche: per loro sono semplicemente ......concorrenza in meno.

 

E' assolutamente vero che non sempre le donne sono ben-disposte verso i gay, alcune sono più cattive dei maschi!

Conosco una ragazza che disprezza i gay, ogni tanto sono costretto a frequentarla perchè abbiamo amici (etero) in comune; è single da una vita per il suo carattere pesante (sapete una di quelle che si atteggia sempre a professorina e sa tutto lei? non invidio il poveretto che se la prenderà), la mancanza di un uomo le pesa molto e spesso dice di non sopportare i gay, che gli uomini così andrebbero "curati e riportati sulla retta via" in quanto a suo dire i maschi devono fare "il loro dovere" perche lei "non ha uno straccio di fidanzato e non ce la fa più..." ...mamma mia riuscirebbe a stressare un reggimento;  non ci credere cari amici ma...... non l'ho mai sentita dire una mezza parola contro le lesbiche, anzi quelle le stanno simpatiche !!!

Quoto al 100% questo intervento.

 

Io penso anche che l'omofobia da parte dei maschi etero sia relativa a questioni culturali arcaiche, Come tutti sanno storicamente il maschio era ritenuto la perfezione fatta persona in assoluto (non c'è bisogno di ricordare che la donna ha vissuto una posizione di sudditanza e di subordinazione perché considerata inferiore...). Un omosessuale era considerato un maschio mancato o ''venuto male'': per questo motivo veniva denigrato, deriso e beffeggiato dal branco degli altri maschi..forse questa concezione ancora un po' ahimè è diffusa.

Poi aggiungo che  l'omofobia è generata  forse da una paura che attanaglia alcuni maschio (che tanto etero non sono...). Mi spiego meglio. a volte sento la seguente frase da parte di alcuni etero; "Io rispetto i gay (anzi ho molti amici omosessuali) ma l'importante che non mi saltino addosso o che non mi corteggino perché non c'è trippa per gatti "..Io mi chiedo questa frase può nasconde un'omosessualità repressa che spaventa il povero maschio etero in questione??? Se una persona è in pace con il suo orientamento sessuale questi tipi di discorsi non li fa perché non gli vengono in mente....

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Buona serata a tutti,

Volevo riprendere quell'esempio che hai riportato tu, @Galaxio. Effettivamente è una cosa che non ho mai capito neanche io (pur nelle mie limitatissime, se non assenti, esperienze), e pensandoci così, ponderando la questione, beh vengono solo altre domande. Un etero che sia tale ed è certo di quel che è, non farebbe di certo queste osservazioni. Si limiterebbe a chiarire il proprio orientamento e se riceve delle avance potrebbe solo venirne fuori con un "no, scusa, sono etero e la cosa non mi interessa". Io sto parlando solo a livello di ragionamenti, sarebbe utile qualche esperienza concreta...

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Buona serata a tutti,

Volevo riprendere quell'esempio che hai riportato tu, @Galaxio. Effettivamente è una cosa che non ho mai capito neanche io (pur nelle mie limitatissime, se non assenti, esperienze), e pensandoci così, ponderando la questione, beh vengono solo altre domande. Un etero che sia tale ed è certo di quel che è, non farebbe di certo queste osservazioni. Si limiterebbe a chiarire il proprio orientamento e se riceve delle avance potrebbe solo venirne fuori con un "no, scusa, sono etero e la cosa non mi interessa". Io sto parlando solo a livello di ragionamenti, sarebbe utile qualche esperienza concreta...

 

L'altro giorno ho dimenticato di inserire il seguente discorso che fece un ragazzo etero che usciva con noi ai tempi dell'università....sosteneva che era sicuro del suo orientamento sessuale. Non aveva un giudizio sui ragazzi gay, ne negativo e ne positivo. Gli erano indifferenti. Un mondo che per lui non esisteva: quindi non aveva interesse ad insultare o difendere i gay (diceva lui!). Lui era un bel ragazzo e molto piacente: le ragazze lo mangiavano con gli occhi e lui si vendeva alla migliore offerente. Dava un due di picche con tranquillità e sicurezza a ragazze che non gli piacevano e che precedentemente gli si erano avvicinate. Un nostro amico gli fece quindi la classica domanda omofobicissima: "hai avuto mai avuto avance da omosessuali?". Lui rispose.."no e se mai accadesse gli direi di no. E' difficile farlo?" A questa domanda l'altro divento rosso in faccia e non disse nulla...

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