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Ultime scintille o prime avvisaglie?


Mario1944

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Dall'Ansa di ieri:

 

"Sei persone (fra cui una agente di polizia) sono state accoltellate al Gay Pride di Gerusalemme. Lo riferiscono fonti mediche, aggiungendo che due di essi sono in condizioni gravi.(......)

Sulla stampa ortodossa la manifestazione era stata bollata come "la marcia disgustosa". Ma i rabbini avevano detto di ignorarla "per non esporre i timorati a quel genere di degrado". L'attacco al Gay Pride appare dunque come l'iniziativa autonoma di singoli zeloti.

La persona arrestata a Gerusalemme per aver accoltellato sei persone al Gay Pride è la stessa che aveva accoltellato altre quattro persone alla stessa parata del 2005. Si tratta di un ebreo ultraortodosso, Yishai Schlissel, rilasciato tre settimane fa dopo una condanna a 12 anni di carcere."

 

 

Nell'opinione comune sul banco degli imputati per omofobia, almeno nelle sue manifestazioni di violenza fisica, ormai siedono solo i Musulmani, ma forse non sono da trascurare i rigurgiti omofobi di altre ideologie, non necessariamente religiose, se perfino in un Paese normalmente considerato ai più alti livelli per diritti garantiti alla libertà ed all'integrità fisica delle persone possono allignare tali fanatismi violenti non solo a parole.

Ma al di là del caso singolo, che può essere anche considerato eccezionale, c'è da domandarsi se siano le ultime scintille cruente d'un'omofobia in via d'estinzione, almeno come violenza fisica omicida, oppure se siano le prime avvisaglie d'un ritorno di fiamma d'un'ideologia che, accanto alle condanne teoriche per l'aldilà, non disdegna di raccomandare ai seguaci l'uso della violenza fisica per punire anche nell'aldiquà le persone "disgustose" e "degradate" che si rotolano nell'immondezza sodomitica.

 

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Mah, né uno né l'altro, gli ebrei ultraortodossi sono allevati come psicopatici sanguinari sempre e comunque, indipendentemente dallo scorrere del tempo e della storia.

 

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2015/07/31/cisgiordania-rogo-doloso-uccide-bebe_de7077d2-cb54-4eea-9eb1-742aec607fc3.html

Edited by Sampei
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oddio, israele un paese ad alti livelli di tolleranza...

 

diciamo che, come scritto su haaretz, è stata una falla nel servizio d'ordine della polizia che infatti l'ha ammesso. poi l'assalitore è anche uno che, oltre a esser stato condannato a 10 anni di galera per lo stesso crimine nel 2005, appena uscito andava in giro ad appendere volantini istigando la ribellione popolare pur di non permettere agli abomini di scendere in piazza, e questo la dice lunga sulla sua psicolabilità, che purtroppo vantiamo anche noi, viste le aggressioni fuori il gay village o il coming out a roma.

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Insomma parliamo di Israele e gli ebrei è noto non siano proprio il massimo della tolleranza nè che la loro religione contempli ampi margini in tal senso, esistono le Unioni Civili ma non prenderei il paese come esempio di apertura sebbene nel contesto geografico in cui si trova è grasso che cola.

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beh, ma Israele è uno stato molto particolare, dove convivono il fanatismo religioso degli ultraortodossi, il nazi-onalismo dei coloni (vedi il ragazzino palestinese che hanno ammazzato stanotte) e il laicismo ultra liberal di Tel Aviv (che, visitandola, fa sembrare gli eccessi di Castro & San Francisco dei posticini morigerati..).

 

E molto del suo fascino è cercare di capire come facciano a convivere in qualche modo ste visioni totalmente divergenti del mondo & della vita

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Mah, né uno né l'altro, gli ebrei ultraortodossi sono allevati come psicopatici sanguinari sempre e comunque, indipendentemente dallo scorrere del tempo e della storia.

 

Un giudizio un po' troppo tranciante, che non spiega ad esempio perché gli Ebrei ultraortodossi non assalgano con furia omicida le processioni cristiane a Gerusalemme.

 

 

 

 

oddio, israele un paese ad alti livelli di tolleranza...

 

Veramente non ho scritto alti livelli di tolleranza, ma:

"alti livelli per diritti garantiti alla libertà ed all'integrità fisica delle persone".

Non è esattamente la stessa cosa ed inoltre la considerazione normale non necessariamente corrisponde ad una verità fattuale.....

 

 

 

 

è stata una falla nel servizio d'ordine della polizia che infatti l'ha ammesso

 

Un servizio d'ordine della polizia che controlli perfettamente una manifestazione gioiosamente disordinata come un Gay pride mi sembra difficile da ipotizzare, se non blindandola da cima a fondo!

 

 

 

 

sua psicolabilità, che purtroppo vantiamo anche noi, viste le aggressioni fuori il gay village o il coming out a roma.

 

Il problema è appunto se si tratti dell'estemporanea follia omicida d'un singolo, che s'è sfogata lì come poteva sfogardi ad una riunione di condominio, oppure se il sottofondo culturale ebraico (o quello cristiano o quello musulmano) è così irriducibilmente omofobo da causare prima o poi una resilienza d'omofobia diffusa e violenta ad onta dei diritti civili ormai acquisiti nel Paese in cui si manifesti.

 

 

 

 

beh, ma Israele è uno stato molto particolare, dove convivono il fanatismo religioso degli ultraortodossi, il nazi-onalismo dei coloni (vedi il ragazzino palestinese che hanno ammazzato stanotte) e il laicismo ultra liberal di Tel Aviv

 

Non è che stiamo diventando così anche noi in Occidente (penso agli USA del matrimonio gay ed insieme dei Cristiani fondamentalisti che vogliono il diritto di rifiutarsi di servire clienti gay in quanto gay, ma anche all'Italia con un Crocetta presidente di regione ed insieme un Taormina che s'impiccia dei fatti di letto di dipendenti e clienti.....)

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Veramente non ho scritto alti livelli di tolleranza, ma: "alti livelli per diritti garantiti alla libertà ed all'integrità fisica delle persone".

 

 

ma non c'è libertà in un paese che si identifica con una sola religione, infatti tutti i giovani israeliani che non vogliono starci scappano in europa (ne avrò conosciuti un miliardo).

 

non crediamo che il paese sia da "alti livelli per diritti di libertà e integrità" solo perché ogni anno c'è un gay pride e il primo ministro si pronuncia con aria compunta contro le aggressioni e solo perché tel aviv è una capitale gay, tra l'altro piuttosto controversa visto che già nella parte sud è una baraccopoli di rifiuti della società e in tutto il resto del paese la gente è parecchio conservatrice. 

 

la falla della polizia, come ha giustamente commentato chi c'era, è stata data dal fatto che i poliziotti avrebbero dovuto seguire il pride proprio perché 10 anni fa un pazzo ha accoltellato i manifestanti, perciò sì, la blindi una manifestazione che sai già che attrarrà dei problemi, non rimani a guardare nella speranza che tra i gruppi di estrema destra, a cui hai pure concesso il diritto della contro-manifestazione, non ci sia qualche altro svitato. 

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Rispetto assoluto per gli ebrei, ma bisogna considerare che anche fra loro ci sono quei fanatici capaci di macchiarsi di questi delitti.

Stiamo attenti a non fare generalizzazione né in positivo (gli ebrei sono tutti buoni) né negativo (gli ebrei sono tutti cattivi).

Ogni ideologia o religione porta con sé i germi della violenza, che in certe persone possono crescere fino a manifestazioni di odio sanguinario, plateale.

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perciò sì, la blindi una manifestazione che sai già che attrarrà dei problemi, non rimani a guardare nella speranza che tra i gruppi di estrema destra, a cui hai pure concesso il diritto della contro-manifestazione, non ci sia qualche altro svitato.

 

Be', sì, ma il problema della polizia israeliana potrebbe essere stato appunto quello del giudizio da dare sul gesto passato e quindi sulla sua probabilità  futura:

si tratta d'una follia isolata ed estemporanea e quindi difficilmente prevedibile, che s'è sfogata lì come si sarebbe potuta sfogare ad una riunione di condominio, oppure si tratta dell'effetto normale, se non addirittura necessario e quindi prevedibile e reprimibile con un minimo d'attenzione, d'un sottofondo culturale che non solo si manifesta omofobo con una teoria morale che minaccia conseguenze punitrici per l'anima in una vita futura, ma anche e soprattutto con una pratica morale che raccomanda di attuare ed attua realmente nella vita presente la violenza fisica punitiva contro il peccatore.

 

 

 

 

non crediamo che il paese sia da "alti livelli per diritti di libertà e integrità" solo perché ogni anno c'è un gay pride

 

Forse non solo per questo, ma obbiettivamente la libertà di celebrare una tale manifestazione dovrebbe avere un peso notevole a mio parere nel giudizio complessivo sulla libertà delle persone in un certo Paese.

 

 

 

 

ma non c'è libertà in un paese che si identifica con una sola religione

 

Però la moltiplicazione delle religioni in cui si identifica un Paese non necessariamente porta libertà, perché ne sono esclusi comunque quelli che abbiano altre religioni o non ne abbiano punto.

Inoltre la religione come principio fondante d'uno Stato non è certo un'esclusiva israeliana:

se non è religione d'un dio, è religione della nazione, della classe, della cultura, della tradizione, perfino del territorio.

Ma il principio fondante dell'entità statale non preclude per sé la possibilità dell'affermazione di libertà pubbliche e private anche contrarie o comunque non allineate con quel principio fondante.

 

 

 

 

A dire il vero tutte le ricerche indicano che i casi di omofobia aumentano ovunque nel mondo.

 

I casi dichiarati ovvero i casi attuati?

Un confronto corretto implicherebbe che si conoscessero  i casi attuati, ma in un contesto omofobo de iure è poco probabile che ci si dichiari anche solo vittime, quindi, cessata l'omofobia de iure, l'omofobia de facto apparirebbe accresciuta se dedotta dalle denunce, ma queste potrebbero essere aumentate solo in forza della cessata avversità giuridica.

Inoltre si dovrebbe distinguere tra un'omofobia astratta che sia dipendente da una teoria morale o che sia addirittura "viscerale" (del tipo: "mi fa schifo pensare che due maschi facciano l'amore") da una parte ed un'omofobia fattuale violenta o addirittura omicida dall'altra.

 

Comunque io ho la sensazione, forse un po' irrazionale....., che la maggior visibilità, l'uguaglianza giuridica ottenuta (dov'era negata almeno.....) e la parità politico sociale in corso di conseguimento o già conseguita stimolino in frange non irrilevanti della popolazione un'omofobia d'una violenza se non inaudita, quanto meno prima non teoricamente giustificata.

Edited by Mario1944
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