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Cosa fare dopo la maturità


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Non c'è molto da fare, la disoccupazione giovanile è alle stelle, specie per chi non è specializzato in nulla..

Cerca qualche lavoro saltuario, ossia tùffati nello schifo del mercato dello pseudolavoro attuale, oppure contempla l'idea 

di soggiornare all'estero, imparare l'inglese e crearti un futuro, visto che sei giovane

Al di fuori delle banalità, lavorano più i diplomati che i laureati, il consiglio che ti dò è di non stare a sentire chi ti romperà i coglioni nel prenderti una laurea, salvo non sia ingegneria, nessuna è in grado di garantirti un lavoro.

 

Devi delinare un ambito, se vuoi fare l'operaio fallo specializzato, impara ad incollare i pavimenti a terra, fai dei corsi alla regione per specializzarti in determinati settori richiesti,diventa un buon commesso, cerca di lavorare nelle migliori catene di abbigliamento, comincia ad andare al sindacato e ai centri per l'impiego.

Potrebbe addirittura essere necessario fermarsi un anno ma rendilo produttivo, se è necessario vai all'estero qualche mese (almeno-4 o 5 ) per imparare l'inglese bene, insomma cerca di avere le idee chiare, se non ce l'hai prenditi tempo.

 

Se sei del nord sarà più facile se sei del sud so cazzi perchè qui gli unici stimoli che puoi trovarli sono vicino alla presa della corrente e se aspetti i tuoi coetanei sarebbe buona cosa mettersi una fune al collo, le donne andranno all'università per cercare marito o per laurearsi e poi cercare marito, mentre i mariti si laureano per poi pensare dopo a cosa fare, o emigrare o cercare la raccomandazione del caso.

 

Detto ciò affronta il mare aperto, non cercare porti sicuri vicino la costa perchè altrimenti questa traversata non la farai mai.

Edited by Iron84

mmhh.. mica dappertutto..

hai presenti i prezzi di Londra anche solo per una stanza in affitto, per tacer dei trasporti?

 

No ce la fai, puoi vivere di stenti come fanno tantissimi italiani all'estero ma vuoi mettere vivere di stenti a Londra che a San Benedetto del Tronto?

Con laurea o senza, devi "sceglierti" una professione. Trovare qualcosa che ti piace, specializzati e renderti professionale.

 

Il trasferimento all'estero ha senso solo se vuoi imparare una lingua. Andare a fare un lavoro sottopagato all'estero, che quasi sicuramente non sarà "il lavoro della tua vita" ma solo un modo per pagarti l'affitto e il cibo, non è una grande idea. Se invece trovi una professione particolare qui in Italia e scopri che all'estero c'è più lavoro o ci sono stipendi migliori (a parità di costo della vita), allora è un altro discorso.

 

A meno che tu non voglia fare il commesso o il cameriere tutta la vita, perdere uno due o più anni a fare? lavori "tappabuchi" può aumentare un po' la tua maturità o la tua autostima, se pensi alla soddisfazione di vivere da solo... ma poi quando sarà il momento di trovare "un lavoro vero" sarai punto a capo e per di più sarai più vecchio.

Saro' ignorante in materia ... ma io so che in uk per lavori standard come il cameriere o commesso o porta busta di hm

( insomma lavori che non richiedono laurea e diplomi specializzati ) lo stipendio è pressapoco lo stesso e si riesce benissimo

a pagare un affitto ... tralasciando poi il fatto che se trovi un impiego duraturo dopo un anno/ anno e mezzo riesci anche a salire

di livello quindi un lavoro superiore e uno stipendio maggiore.

lettura consigliata:

http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/italia-yes-italia-no/

Siccome a parte la grecia l'italia e' ultima per disoccupazione giovanile, non sarebbe buono cambiare nazione ?

 

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ocse-Italia-penultima-per-disoccupazione-giovanile-Boom-di-Neet-8aa6f98a-5f84-48c6-b460-f13c8aa5a31a.html

 

All'estero ci sono più opportunità solo per chi sa fare qualcosa, a formarti devi formarti in Italia

 

Mi è bastata la frase finale" Londra non è meglio dell’Italia. Ma a Londra io ho trovato la banalità della normalità. Qui si può finalmente uscire dall’emergenza continua, qui si può vivere normalmente. Ecco perché a Londra si vive peggio ma si sta meglio. Perché è un posto normale. È l’Italia a non esserlo più" per cassare questo libro come una cagata pazzesca del solito esterofilo figlio di papà.

 

Se non sei nessuno, senza soldi e sbandato il massimo che potrai fare a Londra è vivere in una stanza in zona 3 facendo il direttore di uno starbucks lavorando a Natale e festivi.

Non so quali ambizioni si possano avere dalla vita ma tutte le persone che lavorano all'estero con soddisfazione il lavoro se lo sono trovato dall'Italia oppure sapevano cosa fare e soprattutto volevano vivere in un determinato paese.

 

L'Italia ha i suoi pro e i suoi contro ma non siamo il Mali o il Niger dove si muore di fame, se si emigra lo si dovrebbe fare per andare a migliorare, io sono stato dei mesi a Londra per imparare l'inglese ed è abbastanza avvilente il panorama umano di italiani all'estero che ho visto.

Blonde, non ho detto che fare il cameriere non sia un vero lavoro, sto dicendo che spesso ci sono ragazzi che vanno all'estero a fare i camerieri anche se non gli interessa minimamente come lavoro. Poi tornano in Italia senza niente di nuovo in mano (a parte eventualmente la lingua).

 

«Ho stato spiegato?»

http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2014/03/12/news/italia_yes_italia_no-80820553/

Citando questo articolo e le parole dell'autore del libro ...

" In un giusto mix di pro e contro metterei la scuola: a Londra l’istruzione pubblica è pessima, mentre quella privata è d’eccellenza. Un po’ come in America. Ci sono borse di studio per i meritevoli, ma non ho trovato questa meritocrazia che noi tanto citiamo quando parliamo della Gran Bretagna. O almeno non come la immaginiamo noi. I migliori vengono premiati, questo è vero. Ma per essere tra i migliori devi nascere dalla parte giusta. Il figlio di un idarulico di Manchester molto difficilmente avrà la possibilià di andare all’università o di fare carriera. "

 

Non penso che il figlio di un idraulico di Scampia abbia possibilità di andare all'università e far carriera come il figlio di quello di Manchester, la differenza che noto è che quest'ultimo non mi pare sia venuto in Italia ma è  rimasto in uk o al massimo si sposta in altre zone o nazioni sapendo a che lavori puo' aspirare con le sue qualifiiche e con le sue aspirazioni e sogni ( insomma parti sapendo quello che puoi fare quindi non meravigliarti)

Certo che se si ha la visione del resto del mondo a mo' di italiano agli inizi del 900 con la valigia di cartone che approda a New York e scorge la statua della Libertà ... si va con una visione distorta delle cose.

 

COn la differenza che a New York cercavano lavoro e ti facevano entrare proprio per esigenza di manodopera.

A Londra, ad esempio, le scuole pubbliche vanno per quartieri, le migliori sono in centro e solo chi abita lì può frequentarle, un sistema elitario e terribilmente discriminatorio. Inoltre i mezzi funzionano bene ma costano uno sproposito e più vivi lontano dal centro più devi subire il salasso degli abbonamenti. 250 euro al mese fino a 350 per le zone più periferiche è veramente tanto soprattutto quando ci devi mettere anche costi immobiliari assurdi. Certo l'Inghilterra non è tutta Londra ma è anche londracentrica le più grandi occasioni di lavoro stanno lì, gravitano intorno alla capitale circa 20 milioni di persone cioè quasi la metà della popolazione. Se metti fitti di case a circa 1000 euro nelle zone più lontane, mettici altri 1000 euro di mezzi pubblici (visto che in centro non si può praticamente usare l'auto) con il costo della vita che è quello che è, anche per una famiglia media inglese non è che si navighi nell'oro, se poi aggiungi il costo per l'istruzione ecc. ti rendi conto che per andare a vivere all'estero non puoi fare il cameriere da starbucks per avere una vita dignitosa.

Sono calcoli che vanno fatti, sono strategie, bisogna muoversi per bene e pensare in modo appropriato a cosa fare.

All'estero ci sono più opportunità solo per chi sa fare qualcosa, a formarti devi formarti in Italia

Non capisco il motivo sinceramente. Se fai l'universita' in inghilterra ti formi inghilterra.

 

Stesso discorso se fai un'altra scuola all'estero o impari un mestiere all'estero.

Edited by marco7

Non capisco il motivo sinceramente. Se fai l'universita' in inghilterra ti formi inghilterra.

 

Stesso discorso se fai un'altra scuola all'estero o impari un mestiere all'estero.

Certo certo per i figli di papà il mondo è un luogo pieno di opportunità

Certo certo per i figli di papà il mondo è un luogo pieno di opportunità

Che differenza fa se studi e lavori in italia, germania o inghilterra ?

 

Credi che tutti quelli che studiano in inghilterra e in germania abbiano genitori ricchi ?

 

Ti diro' di piu':

 

Normalmente chi fa una gran carriera professionale nella vita non e' mai ricco di partenza.

Edited by marco7

Mi è bastata la frase finale" Londra non è meglio dell’Italia. Ma a Londra io ho trovato la banalità della normalità. Qui si può finalmente uscire dall’emergenza continua, qui si può vivere normalmente. Ecco perché a Londra si vive peggio ma si sta meglio. Perché è un posto normale. È l’Italia a non esserlo più" per cassare questo libro come una cagata pazzesca del solito esterofilo figlio di papà.

 

Se non sei nessuno, senza soldi e sbandato il massimo che potrai fare a Londra è vivere in una stanza in zona 3 facendo il direttore di uno starbucks lavorando a Natale e festivi.

Non so quali ambizioni si possano avere dalla vita ma tutte le persone che lavorano all'estero con soddisfazione il lavoro se lo sono trovato dall'Italia oppure sapevano cosa fare e soprattutto volevano vivere in un determinato paese.

 

L'Italia ha i suoi pro e i suoi contro ma non siamo il Mali o il Niger dove si muore di fame, se si emigra lo si dovrebbe fare per andare a migliorare, io sono stato dei mesi a Londra per imparare l'inglese ed è abbastanza avvilente il panorama umano di italiani all'estero che ho visto.

eh ,ogni volta che si tocca il tasto lavoro sei particolarmente avvelenato sul tema,

però,

avendo letto il libro, ti posso assicurare che non è il diario di viaggio di una bambocciona, ma un'analisi disincantata di una che cmq là ci è andata a stare senza tutti quei *paracadute* di cui parli.

 

Quanto alla questione "fuga dei cervelli", mi avvalgo della consulenza dell'Esperto del forum sul tema, che ne sa più di noi tutti messi assieme.

Svedesuccio, sto parlando proprio di te!!!

Che differenza fa se studi e lavori in italia, germania o inghilterra ?

 

Credi che tutti quelli che studiano in inghilterra e in germania abbiano genitori ricchi ?

 

Ti diro' di piu':

 

Normalmente chi fa una gran carriera professionale nella vita non e' mai ricco di partenza.

Ma chi è che studia e lavora? A meno che facendo il cameriere al pub o la babysitter tu non intenda lavori con cui ti mantieni e paghi le profumate rette universitarie

eh ,ogni volta che si tocca il tasto lavoro sei particolarmente avvelenato sul tema,

però,

avendo letto il libro, ti posso assicurare che non è il diario di viaggio di una bambocciona, ma un'analisi disincantata di una che cmq là ci è andata a stare senza tutti quei *paracadute* di cui parli.

 

Quanto alla questione "fuga dei cervelli", mi avvalgo della consulenza dell'Esperto del forum sul tema, che ne sa più di noi tutti messi assieme.

Svedesuccio, sto parlando proprio di te!!!

È vero perché continuano a girare un fottio di palle che ho constatato tutte con mano BASTA CON I CONSIGLI SBAGLIATI MEGLIO TACERE! Girano tante di quelle palle e banalizzazioni in merito che guarda mi fanno girare le ovaie!

È vero perché continuano a girare un fottio di palle che ho constatato tutte con mano BASTA CON I CONSIGLI SBAGLIATI MEGLIO TACERE! Girano tante di quelle palle e banalizzazioni in merito che guarda mi fanno girare le ovaie!

ok, però potresti pure buttare un occhio su TUTTO quel libro -e non limitarti a mezza riga di una sinossi scritta chissà da chi-:

secondo me ti troveresti d'accordo con parecchie riflessioni che ci sono.

 

-e fu così che smoccolò dalla prima all'ultima riga..-

Ma chi è che studia e lavora? A meno che facendo il cameriere al pub o la babysitter tu non intenda lavori con cui ti mantieni e paghi le profumate rette universitarie

Io so solo a zurigo: al politecnico,lavora quasi nessuno mentre all'uni meta' degli studenti lavora,e,studia.

Lavorare e studiare è follia.

Io ho una piccola borsa di studio e faccio lavori saltuari (prevalentemente traduzioni, adattamenti linguistici e, talvolta, insegnamento) e già così ho a malapena tempo per respirare.

 

Riguardo a Londra, avendola toccata con mano, sono d'accordo con Iron. La maggior parte degli italiani che vi si trasferisce è costretta a fare lavori abbastanza umili per poter vivere in stanze affollate dell'East End (Bow Church e Whitechapel, per citarne due).

Onestamente, questa può essere solo una soluzione palliativa, e lascia il tempo che trova.

Londra è satura di manodopera a basso costo, di italiani che fanno i camerieri e così via.

Per quanto riguarda i costi dei mezzi, Londra è meno cara di Tokyo, ma comunque se stai in zona 3/4, l'abbonamento mensile mi pare stia sopra i 200 pounds, che non è pochissimo. (Gli abbonamenti vanno per zone a due a due).

In definitiva, no, l'Inghilterra non è un buon posto per trasferirti, così come non lo è la Svezia, dove, comunque, l'inglese è parlato correntemente ed in più saresti costretto a imparare una lingua inutile.

 

Se fosse possibile, avessi qualche attestato di cucina, potresti pensare di intraprendere una carriera di chef in Sudamerica - la neonata megalopoli di San Paolo da letteralmente la caccia agli chef italiani. Inoltre, i visti per il Sudamerica sono molto più facili da ottenere di quelli per gli Stati Uniti.

 

Ps: mi pare che tu provenga dall'istituto tecnico aeronautico, ed ho un amico che ha fatto un corso di manutenzione in aeroporto sui 777. Casualmente, qualche giorno fa mi è arrivata la newsletter delle offerte di lavoro di Delta Airlines per la manutenzione dei 777. Secondo me, questo tipo di corsi può essere un buon inizio. Ovvio che devi sapere l'inglese, ma non preoccuparti della pronuncia: ho amici italiani che studiano a Cambridge e parlano un inglese barbino. Alla fine, la forma, se non veicola sostanza, rimane fine a se stessa ;)

Per quanto mi riguarda dopo la maturità provai a fare un test per ingegneria edile - architettura a Pisa ma non sono riuscito a passare. Preso un po' dal malessere di vivere perché non sapevo come cavolo impiegare il tempo ho fatto domanda per fare servizio civile che dura praticamente un anno. Secondo me se vuoi fare una piccola esperienza lavorativa può essere utile. Penso che cambi da regione a regione comunque io ricevevo al mese sui 420 euro. E' stato molto bello e mi è servito fare un esperienza di questo tipo. 

LocoEmotivo

Senza perdermi nell'interessantissima diatriba "Italia sì, Italia no" (mamma mia che titolo originale!  :nyam: ) posso solo ripetere a @Bad_Romance ciò che ho già consigliato ad un altro utente, anche lui uscito fresco fresco di maturità (vero, @Derek?  :haha: ).

Se non vuoi intraprendere l'università, non farlo: se tu non hai la giusta motivazione per affrontarla, è un buco nero che rischia di risucchiarti soltanto tempo e denaro. Però puoi comunque "costruirti" come lavoratore, cioè impiegando risorse per emergere da quella mediocritas in cui ti lascia la scuola secondaria superiore: se hai un qualche talento, un'inclinazione o una passione particolare, questo è il momento buono di seguirla. Solo diventando qualcuno (dall'installatore di pannelli solari all'autista di autobus, per farti un esempio non universitario), il tuo curriculum comincerà a "pesare" più di quello degli altri: quando sarai arrivato a questo punto, potrai aprire un altro post e valutare se restare nello Stivale o cambiare bandiera.

Ma, ovviamente, è solo la mia opinione.

Con i corsi regionali non ci fai niente, oltre ad essere una spesa inutile.

Un mio amico ha fatto un corso regionale della durata di 1,5 anni di Marketing o qualcosa del genere che ha la stessa spendibilità

della carta igienica e in più è costato 2500 euro circa, con gli stessi soldi avrebbe potuto benissimo pagare le tasse di una università pubblica

Italiana almeno del primo e forse secondo anno ... pensava di imparare qualcosa poichè veniva da un istituto turistico, ma alla fine non gli hanno fatto fare niente di concreto. Mio cugino ha fatto allo stesso prezzo un corso regionale per pizzaiolo e lo hanno chiamato a fare " uno stage " ( lavorare agratisse ) presso una pizzeria ...

già so che non verrà più richiamato alla prima occasione o quando inizierà a chiedere dei soldi ( una mia amica faceva la stessa cosa che fa mio cugino a partire dal 3 superiore e senza corso regionale ).

corsi regionali a pagamento??

sei sicuro??

a me risulta che siano a gratis per chi li frequenta perchè foraggiati coi fondi comunitari.

[anzi, a quanto ne so adesso li stanno incentivando causa l'obbligo scolastico fino a 16 anni: ci parcheggiano chi fino ad ora si sarebbe fermato alla 3^ media].

 

poi vabbè, ci sarebbe da ridì su come le regioni (o le provincie) li organizzano e chi ci mettono come docenti, ma andrei un filo off topic rispetto al discorso che stiamo facendo

corsi regionali a pagamento??

sei sicuro??

a me risulta che siano a gratis per chi li frequenta perchè foraggiati coi fondi comunitari.

[anzi, a quanto ne so adesso li stanno incentivando causa l'obbligo scolastico fino a 16 anni: ci parcheggiano chi fino ad ora si sarebbe fermato alla 3^ media].

 

poi vabbè, ci sarebbe da ridì su come le regioni (o le provincie) li organizzano e chi ci mettono come docenti, ma andrei un filo off topic rispetto al discorso che stiamo facendo

Non ti sbagli, infatti: i corsi regionali si chiamano così perché sono pagati dalla regione.

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