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Devo entrare nel liceo


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Bene, grazie del consiglio, mi dichiarerò in modo indiretto a persone delle quali mi fiderò, e terrò conto del fatto che le voci potrebbero girare...

grazie a tutti, mi avete messo in chiaro le cose!

 

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Capricorno57

 

 

Quattro cazzotti per ristabilire l'ordine

sono il minimo sindacale per rispondere a eventuali malaugurati e non cercati attacchi bulli omofobi da parte di eventuali aggressori balordi. In un vicolo buio (da evitare) come pure durante l'intervallo. 

 

Poi, da genitore, vado io a parlare col Preside e coi Carabinieri. 

Non intendo assolutamente fomentare violenza, la difesa è altro. 

Di sicuro non è restare lì a prendere spintoni e insulti. 

Classico o Futurista che sia, cerchiamo di stare dalla parte della ragione senza rimetterci. Ne va della nostra autostima. 

Io mi sono dichiarato in classe in quarta superiore, nel 1995.

Ovviamente non l'ho detto a tutti (con molti non ho neanche mai parlato),

ma ho sempre dato per scontato che la voce fosse girata.

 

Sarà che ho fatto il liceo classico, ma nessuno mi ha mai detto nulla

e avevo persino il fidanzatino nella stessa scuola.

 

Vent'anni dopo ci si immagina che le cose siano migliorate, no?

 

Qualcosa è cambiato. Nei primi anni novanta non mi ricordo di aver mai sentito parlare di diritti dei gay e di una legge per le coppie gay. Ma non voglio andare OT.

Se vuoi vivere liberamente la tua vita, senza nasconderti, allora devi essere dichiarato. Se non proprio ufficialmente, almeno con i tuoi parenti e amici più cari. Questo lo riconosco anch'io.

Ma le situazioni sono le più diverse per ogni persona, situazione e luogo. Mi ricordo di aver letto in questo forum di un utente (non ricordo il nome) che veniva insultato pesantemente dalla propria madre. Se fosse successo a me, non so proprio cosa avrei fatto. Non ho fatto CO con i miei genitori (che non ho più) e non mi pento di averlo fatto. Mi volevano bene ma penso che avrei dato loro un dolore. Purtroppo questa è un'altra questione delicata di cui tener conto.

Ho letto pure storie a lieto fine. In alcune i figli venivano accettati così tranquillamente da concludere che, forse, i problemi ce li facciamo noi gay.

Fare CO è una scelta e non un dovere. Io non ritengo di dover dare spiegazioni che non devo dare, perchè non c'è nulla da spiegare. Devo forse spiegare perchè sono castano?

 

 

Ho letto pure storie a lieto fine. In alcune i figli venivano accettati così tranquillamente da concludere che, forse, i problemi ce li facciamo noi gay.

 

Con i miei la storia sarà sicuramente a lieto fine, mamma già lo sa e quando gliel'ho detto non ha esitato a tranquillizzarmi... e papà ha le stesse idee di mamma...

Capricorno57

 

 

ricordo di aver letto in questo forum di un utente (non ricordo il nome) che veniva insultato pesantemente dalla propria madre

io ad esempio

 

 

 

Se fosse successo a me, non so proprio cosa avrei fatto

lo gnorri, cosa vuoi fare?

 

 

 

Ho letto pure storie a lieto fine
 

di nuovo, la mia ad esempio

Non intendo assolutamente fomentare violenza, la difesa è altro. 

Di sicuro non è restare lì a prendere spintoni e insulti. 

 

Meglio restituire i cazzotti che scivolare nella depressione...però ecco, fare CO un po' per volta mi pare più saggio.

Ho 25 anni, per cui ho terminato il liceo da un bel pezzo, ma se potessi tornare indietro, senza dubbio parlerei molto liberamente della mia sessualità, senza il bisogno di fare un CO "forzato".

Ok che probabilmente non sei il tipo di ragazzo che non risponderebbe ad eventuali provocazioni, anche fisiche, ma preferirei essere conosciuto come "Tizio" (bel ragazzo, intelligente, simpatico, etc. -e se capita l'argomento... "Ah, lo sai che è gay?"-) piuttosto che  come "Tizio il gay" (che oltre ad essere gaio è anche un bel ragazzo, intelligente e simpatico...).

 

Ti faccio un parallelo con la mia vita universitaria.

Mentre alla triennale non avevo ancora la minima intenzione di parlare con qualche collega della mia sessualità (considera che ho stretto delle profonde amicizie e sicuramente non si farebbero problemi se lo sapessero), all'inizio della specialistica ho deciso di fare l'esperimento e parlarne con un'amica come se niente fosse: stava facendo dei commenti su un ragazzo dicendo che non lo trovava particolarmente carino, ma neanche brutto, così ho risposto che io invece lo trovavo (e lo trovo) un gran figo.

Siccome l'esperimento è riuscito e siamo rimasti amici, l'ho fatto con altre due colleghe e anche in quei casi non si sono fatte problemi, anzi, si sono rilassate un po', visto che pensavano ci stessi perennemente provando con loro, visto che eravamo sempre seduti vicini.

Un altro mio collega, invece, diciamo che ha letteralmente fatto CO spiattellando la sua omosessualità ai 4 venti: oltre ad aggiungere su fb tutti i maschi del mio corso ed aggiungere commenti tipo "Che figo!" alle loro foto, ha sempre usato dei toni e dei modi di fare molto effeminati ed interrompeva spesso le lezioni di diritto internazionale quando si parlava di diritti umani facendo esempi non richiesti collegati all'omosessualità ed incazzandosi perchè l'aula intera (compreso il docente e naturalmente me compreso) gli faceva notare come non centrasse nulla e di tacere e seguire la lezione come tutti gli altri.

Potrei citarti innumerevoli spiacevoli episodi riguardanti il suddetto ragazzo, ma ciò che vorrei dirti è che tutt'ora (e giustamente) qualunque studente del polo didattico che frequento lo trova una persona molto fastidiosa, in quanto non solo si riferisce a tutti con un tono di superiorità, ma si comporta come se tutti dovessero trattarlo diversamente  ed onorarlo di più rispetto ad altre persone solo in quanto gay.

Ed ovviamente, appena si parla di lui: "...ah, il gay!!" (anche se solitamente le parole sono altre).

 

Ora, a me un po' dispiace, in quanto non si saprà mai che cosa ha passato una persona, la sua storia, ma credo che a prescindere sia sbagliato e controproduttivo comportarsi così: per questo ti sconsiglio vivamente di pubblicizzarti in questo modo, anche con le migliori intenzioni possibili ed immaginabili.

Se e quando sarai pronto per fare CO, allora potrai farlo con chi vorrai :)): .

Ho 25 anni, per cui ho terminato il liceo da un bel pezzo, ma se potessi tornare indietro, senza dubbio parlerei molto liberamente della mia sessualità, senza il bisogno di fare un CO "forzato".

Ok che probabilmente non sei il tipo di ragazzo che non risponderebbe ad eventuali provocazioni, anche fisiche, ma preferirei essere conosciuto come "Tizio" (bel ragazzo, intelligente, simpatico, etc. -e se capita l'argomento... "Ah, lo sai che è gay?"-) piuttosto che come "Tizio il gay" (che oltre ad essere gaio è anche un bel ragazzo, intelligente e simpatico...).

 

Ti faccio un parallelo con la mia vita universitaria.

Mentre alla triennale non avevo ancora la minima intenzione di parlare con qualche collega della mia sessualità (considera che ho stretto delle profonde amicizie e sicuramente non si farebbero problemi se lo sapessero), all'inizio della specialistica ho deciso di fare l'esperimento e parlarne con un'amica come se niente fosse: stava facendo dei commenti su un ragazzo dicendo che non lo trovava particolarmente carino, ma neanche brutto, così ho risposto che io invece lo trovavo (e lo trovo) un gran figo.

Siccome l'esperimento è riuscito e siamo rimasti amici, l'ho fatto con altre due colleghe e anche in quei casi non si sono fatte problemi, anzi, si sono rilassate un po', visto che pensavano ci stessi perennemente provando con loro, visto che eravamo sempre seduti vicini.

Un altro mio collega, invece, diciamo che ha letteralmente fatto CO spiattellando la sua omosessualità ai 4 venti: oltre ad aggiungere su fb tutti i maschi del mio corso ed aggiungere commenti tipo "Che figo!" alle loro foto, ha sempre usato dei toni e dei modi di fare molto effeminati ed interrompeva spesso le lezioni di diritto internazionale quando si parlava di diritti umani facendo esempi non richiesti collegati all'omosessualità ed incazzandosi perchè l'aula intera (compreso il docente e naturalmente me compreso) gli faceva notare come non centrasse nulla e di tacere e seguire la lezione come tutti gli altri.

Potrei citarti innumerevoli spiacevoli episodi riguardanti il suddetto ragazzo, ma ciò che vorrei dirti è che tutt'ora (e giustamente) qualunque studente del polo didattico che frequento lo trova una persona molto fastidiosa, in quanto non solo si riferisce a tutti con un tono di superiorità, ma si comporta come se tutti dovessero trattarlo diversamente ed onorarlo di più rispetto ad altre persone solo in quanto gay.

Ed ovviamente, appena si parla di lui: "...ah, il gay!!" (anche se solitamente le parole sono altre).

 

Ora, a me un po' dispiace, in quanto non si saprà mai che cosa ha passato una persona, la sua storia, ma credo che a prescindere sia sbagliato e controproduttivo comportarsi così: per questo ti sconsiglio vivamente di pubblicizzarti in questo modo, anche con le migliori intenzioni possibili ed immaginabili.

Se e quando sarai pronto per fare CO, allora potrai farlo con chi vorrai :)): .

Capisco, mi affido alla ragione[emoji4]

Grazie infinite del consiglio

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