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Quanti immigrati può ospitare un paese?


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Buonasera ragazzi avevo letto una discussione simile a questa che sto per scrivere stasera ma non ricordo più che fine ha fatto.

Sono interessato a sapere in un Paese come Regno Unito, Germania, quanti immigrati (ma non solo africani, anche italiani, rumeni, spagnoli ecc) può ospitare? so che attualmente ci sono 7 milioni di stranieri in Regno Unito e sono in aumento.. addirittura ho letto di una ragazza trasferita in inghilterra dire che si parla di più italiano e spagnolo anziché inglese.

volevo sapere: gli immigrati possono superare addirittura il numero di persone nate in quel luogo? tipo esserci più spagnoli e italiani anziché britannici? 

a londra (ma anche in altre città del regno unito) è così difficile trovare un britannico o sono tutti stranieri? 

se l'immigrazione è in aumento, come andrà a finire? 

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A parte le etnie che si mischiano, intendevo dire.. non ci sono leggi a riguardo? 

 

Di leggi ce ne sono ma sopratutto per gli extra-comunitari, i cittadini che non fanno parte di stati dell'UE.

Per un italiano e uno spagnolo è facile emigrare in Inghilterra così come ad un inglese è facile emigrare in Italia.

 

Riguardo a Londra di brittanici se ne trovano non ti preoccupare anche se ho letto che di britannici a Londra ne è rimasto solo la metà e nelle altre città del Regno Unito non ci sono poi così tanti immigrati come si pensa a mio parere.

 

Poi "gli immigrati possono superare addirittura il numero di persone nate in quel luogo?"

Ci sono paesi come gli Emirati Arabi che hanno l'80% della popolazione che è immigrata, anche il Qatar e molti altri paesi ricchi.

 

"se l'immigrazione è in aumento, come andrà a finire?"

Alcuni paesi, come l'Italia, se non avessero un alto numero di immigrati crollerebbero. Le morti supererebbero le nascite/nuovi cittadini e l'economia andrebbe in crisi perché molti immigrati lavorando onestamente pagano la pensione ai nonni.

 

Io non so quanti immigrati possa tenere un paese, è un argomento molto complicato ma sono certo che con gli anni il mondo sarà sempre più vario e più misto, la cosa non mi spaventa affatto e a mio parere non deve spaventare, chiudere le frontiere non è la soluzione migliore.

se l'immigrazione è in aumento, come andrà a finire?

prendiamo il discorso alla larga e con razionalità.

 

il modello multiculturale può funzionare solo quando si danno anni e anni di tempo alle generazioni immigrate di integrarsi e soprattutto anni e anni di tempo alla società ospitante di accettare la cosa. per dire, negli usa ci hanno messo svariati secoli ad avere un presidente nero, e lì i neri erano partiti come schiavi, e ancora oggi non è che il razzismo non esista più. non esiste la favola che hanno tutti avuto tutto e ogni cosa è andata a posto in una decina d'anni.

 

la ricchezza più grande che un paese possa avere è la propria cultura identitaria. non si può prendere 1 miliardo di persone e permettere che si trapiantino altrove tutte insieme, perché la gente del posto verrebbe invasa e obliterata da tradizioni, costumi e usanze diverse... a casa propria. io voglio vedere la svezia per la maggior parte piena di gente bionda e l'italia per la maggior parte piena di gente che mangia la pasta, perché altrimenti riscriviamo i libri di geografia e ancora meglio non disturbiamoci più a studiarla se non abbiamo rispetto per le nazioni e la diversità dei loro confini.

 

il che è un po' quello che successe con i nativi e i maya, popoli originari del nord e sud america che furono spazzati via quando, di punto in bianco, fu deciso che la loro terra doveva appartenere agli immigrati europei. oggi per fortuna le invasioni non sono più così sanguinose, ma gli effetti sui delicatissimi equilibri economici e lavorativi sarebbero (anzi, sono) ugualmente disastrosi.

 

un modo sano di fare immigrazione, e già messo in atto da tanti paesi, è quello di prevedere un numero chiuso per anno così che si dia il tempo alla società ospitante di assorbire i nuovi arrivati e nessuno minacci nessuno, poiché così si permette agli immigrati di sentirsi cittadini veri e propri che hanno semplicemente un accento o un background differente, e non micro comunità chiuse contro tutti.

 

poi, naturalmente, nel mondo perfetto l'occidente dovrebbe restituire le ricchezze depredate all'africa e uscire dalla gestione di risorse territoriali che non gli appartengono, difatti io non muoverei un dito né mi lamenterei se il prezzo della benzina o del caffé o di qualunque altra cosa raddoppiasse in seguito alla ribellione dei cittadini africani e alla cacciata delle potenze straniere dalle loro regioni, ma purtroppo dubito che potranno farlo tanto presto dato che - esattamente come accade nella corruttissima india - europa e usa si assicurano che tutto rimanga com'è dando mazzette ai potenti di turno.

 

nonostante questo trovo aberrante che per giustificare l'immigrazione incontrollata si faccia spesso passare il messaggio che anche il cittadino normale, che non ha messo la firma su nessun mandato di sterminio, debba sentirsi in colpa ad avere l'acqua corrente e la luce elettrica, dunque spingendolo a pagare le colpe dei governi precedenti (che agirono quando magari non eravamo nemmeno nati) quando si fece scempio delle colonie.

Dopo la prima guerra mondiale la grecia ha accolto un due milioni di rifugiati ovvero poco meno dei suoi abitanti(ed i rifugiati erano contadini anatolici cristiani che di greco avevano molto poco, poi se li son dovuti reinventare)....se la domanda é quanti dipende solo dallo spazioXD

Saramandasama

 

 

un modo sano di fare immigrazione, e già messo in atto da tanti paesi, è quello di prevedere un numero chiuso per anno così che si dia il tempo alla società ospitante di assorbire i nuovi arrivati e nessuno minacci nessuno, poiché così si permette agli immigrati di sentirsi cittadini veri e propri che hanno semplicemente un accento o un background differente, e non micro comunità chiuse contro tutti.

Sono d'accordissimo. È così che dovrebbe andare. Purtroppo il flusso degli ultimi tempi è ininterrotto e massiccio. Ormai si stanno creando delle vere e proprie Enclave in alcuni paesi. Un paese di 9 milioni di abitanti che vede interi quartieri se non interi villaggi essere ripopolati da altre etnie che non hanno alcuna intenzione di integrarsi, a lungo andare porterà ad una "balcanizzazione" del paese stesso. Esempi concreti già li abbiamo in Svezia.

http://www.express.co.uk/comment/expresscomment/402693/As-Sweden-burns-is-it-time-to-rethink-our-immigration-policy

gli immigrati possono superare addirittura il numero di persone nate in quel luogo?

Per quanto possiamo dire a noi stessi di essere diventati degli stanziali, continuiamo a restare nomadi. Quando siamo in cerca di risorse, semplicemente ci spostiamo: duemila anni fa Attila lo faceva con le armi in pugno, oggi lo fanno coi barconi. La fuga da una terra che non possa più garantire (per un'infinità di fattori) la sopravvivenza è una conseguenza inevitabile della nostra indole più profonda e più atavica di quando eravamo ancora dei cacciatori erranti.

Comunque, la risposta alla tua domanda è: sì. Guarda gli americani WASP, che sono un'etnia inesistente e che hanno colonizzato con la forza un territorio che non era loro. Guarda gli australiani, idem con patate. Guarda la nostra stessa piccola Italia, che già in passato ha assorbito "invasioni" di questo tipo per poi digerirle (e penso alla Lombardia, la terra dei Longobardi, o a quello straordinario miscuglio di razze che sono i siciliani).

Il problema, di fronte alla quantità di immigrati, è: possiamo fornire loro una possibilità di integrazione? Se per identificare la nostra terra e i nostri simili come italiani abbiamo bisogno (come suggeriva @R.post) di vederli mangiare la pasta, dobbiamo mettere queste persone in condizione di farlo. Oppure vogliamo solo essere una terra di transito, una sorta di area di servizio lungo il corridoio che porta alla prospera e laboriosa Europa del nord?

 

Alcuni paesi, come l'Italia, se non avessero un alto numero di immigrati crollerebbero. Le morti supererebbero le nascite/nuovi cittadini e l'economia andrebbe in crisi perché molti immigrati lavorando onestamente pagano la pensione ai nonni.

Questo è un punto su cui non si ribatte mai abbastanza, al di là delle balle sensazionalistiche e populiste.

Gli italiani pensionati sono in costante crescita mentre il numero stesso dei lavoratori (potenziali o meno) si assottiglia in continuazione: l'Italia sta morendo. Che lo si voglia o no, che si sia pronti o meno, noi abbiamo bisogno di nuova linfa.

Sono d'accordissimo. È così che dovrebbe andare. Purtroppo il flusso degli ultimi tempi è ininterrotto e massiccio. Ormai si stanno creando delle vere e proprie Enclave in alcuni paesi. Un paese di 9 milioni di abitanti che vede interi quartieri se non interi villaggi essere ripopolati da altre etnie che non hanno alcuna intenzione di integrarsi, a lungo andare porterà ad una "balcanizzazione" del paese stesso. Esempi concreti già li abbiamo in Svezia.

http://www.express.co.uk/comment/expresscomment/402693/As-Sweden-burns-is-it-time-to-rethink-our-immigration-policy

 

si potrebbe dire che è un episodio estemporaneo, senza contare che quel 16% di disoccupazione noi ce lo sogniamo a fatica -paese che vai...-

Certo hanno avuto politiche molto favorevoli all'immigrazione!

 

Adesso dirò cose estremamente ovvie ma sforzandomi di non dire stronzate, visto che queste ultime di solito mi vengono spontanee.

Il problema, nei suoi due aspetti strumentalizzato da entrambe le aree d'opinione che si formano intorno alla questione "immigrazione"(e ridurle a destra e sinistra, non so perchè, mi sembra stupido), è che l'Europa ha bisogno di lavoratori giovani per alimentare il suo sistema economico a fronte di una popolazione sbilanciata nel rapporto vecchi-giovani ma al contempo non vuole gli immigrati perchè, pur andando benissimo dal punto di vista lavorativo, essendo una massa di disperati non qualificati o con qualifiche che non riconosciamo, sono tuttavia troppo disperati o comunque troppo diversi  e poco integrabili in alcune componenti, o per cercare di dire ancor meno stronzate, una parte degli individui coinvolti in questo fenomeno, per origini, cultura etc, ci pone di fronte a notevoli problemi di "integrazione" in senso lato.

Ora, io non ho molta esperienza in fatto di immigrati, ma non mi riesce impossibile credere che alcuni di essi, provenienti da aree particolari, rifiutino categoricamente di accettare alcuni principi base delle nostre costituzioni(o che comunque caratterizzano eticamente alcune nostre leggi o il sentire comune).

La cosa innegabilmente produce problemi di natura non culturale(la cultura è cosa impalpabile e aleatoria) ma sociali e di ordine pubblico(anche se per il momento pare che la componente maggiore di questi problemi sia "prevista" nel senso che il timore principale consiste nel domandarsi cosa accadrà nel futuro se i ritmi di arrivo non diminuiscono)

 

Allora si può dire che l'Europa è affetta da schizofrenia: non possiamo volere gli immigrati e non volerli allo stesso tempo, cioè volere il loro apporto produttivo ma non volere i problemi sociali che il loro arrivo comporta (o comporterebbe).

 

Non mi sembra che facciamo molto per attirare laureati cinesi o pakistani o ghanesi, noi vogliamo proprio il negro da schiaffare in fabbrica per abbassare i costi di produzione! E allora con chi dobbiamo prendercela? Se il problema è strutturale, meglio domandarsi come farvi fronte invece che concentrarci sul nonsense "immigrati si immigrati no" come se fosse quello il problema!

 

Ora, I'm trying to improve my english, sicchè può ben essere che abbia drammaticamente frainteso questa frase dell'articolo Salamandresco, ma, quando leggo:

 

"Dr van de Beek says: "Countries with extensive welfare provisions, such as the Netherlands, Sweden and Britain, attract more lowskilled workers and there is a higher risk that these will become unemployed and turn into welfare recipients."

 

Beh, mi viene l'orticaria e penso: toh, ecco un perfetto nazistello neoliberista del nord europa!

Non sapevo che la Gran Bretagna avesse uno stato sociale più esteso di quello francese o italiano! Quindi se questi immigrati arrivano(in vario modo, ragionevolmente solo una piccola parte di quelli che arrivano in Gran Bretagna passano il mediterraneo sui barconi), è perchè sono dei pigroni poveri che desiderano solo vivere alle spalle degli onesti cittadini autoctoni del nord europa, eh? Sono tipo i greci insomma.

Edited by Demò

Risponderò dal punto di vista teorico-filosofico.

 

Io credo che ogni essere umano dovrebbe avere diritto a scegliere la propria identità nazionale.

 

"Essere di una certa nazionalità" non è altro che uno dei tanti modi di essere un essere umano.

Non sapevo che la Gran Bretagna avesse uno stato sociale più esteso di quello francese o italiano!

 

Da quel che ne so io il NHS inglese è completamente gratuito (si pagano solo i farmaci), a differenza del SSN italiano che prevede il pagamento di ticket e balzelli vari

Edited by Fer

Da quel che ne so io il NHS inglese è completamente gratuito (si pagano solo i farmaci), a differenza del SSN italiano che prevede il pagamento di ticket e balzelli vari

Immagino che tutti questi immigrati esenti ticket si siano fatti il porsche grazie ai sacrifici dell'onesto contribuente britannico

Edited by Demò

Più che domandarci quanti ne possiamo ospitare dovremmo domandarci quanti ne dovremo ospitare, date le condizioni di Siria, Libia, Iraq e dell'Africa subsahariana.

Comunque non a farei tanto tragica, almeno per ora.

Se pensiamo che dei 2 milioni (milioni!) di profughi siriani evacuati fuori della Siria circa 600.000 sono ospitati dalla Giordania che ha una popolazione di circa 6 milioni di abitanti e che per di più è in gran parte desertica!

 

Per il resto non è una novità che movimenti importanti di popolazioni anche inizialmente di numero inferiore a quello delle popolazioni indigene può apportare nelle terre d'insediamento sconvolgimenti politici e sociali non trascurabili.

Peraltro in generale le popolazioni indigene sono scomparse o sono state ridotte al lumicino o quando gli invasori erano molto più numerosi o molto più organizzati o quando gli invasi erano strutturalmente già indebliti da feroci contese interne.

Per ora non mi pare che questo quadro sia attuale in Italia od in Europa occidentale.

 io voglio vedere la svezia per la maggior parte piena di gente bionda 

 

Chissà ancora per quanto ci saranno biondi e occhi azzurri in Germania, Svezia e Regno Unito.... con il mescolarsi continuo delle razze troveremo persone con capelli neri, occhi castani e carnagione scura nata in Svezia e Germania..

Io credo che ogni essere umano dovrebbe avere diritto a scegliere la propria identità nazionale.

Casa non è dove nasci ma dove ti senti a casa.

 

Immagino che tutti questi immigrati esenti ticket si siano fatti il porsche grazie ai sacrifici dell'onesto contribuente britannico

Ahahahahahah!

 

Chissà ancora per quanto ci saranno biondi e occhi azzurri in Germania, Svezia e Regno Unito.... con il mescolarsi continuo delle razze troveremo persone con capelli neri, occhi castani e carnagione scura nata in Svezia e Germania..

In Sicilia (e parlo di Sicilia, eh! Non di Svezia) i biondi e gli occhi chiari sono più comuni di quanto si possa pensare nonostante la dominazione normanna risalga a quasi mille anni fa.

I capelli biondi, poi, sono un carattere recessivo.

Chissà ancora per quanto ci saranno biondi e occhi azzurri in Germania, Svezia e Regno Unito.... con il mescolarsi continuo delle razze troveremo persone con capelli neri, occhi castani e carnagione scura nata in Svezia e Germania..

 

 

infatti è un problema, si perdono i tratti (fisici e culturali) caratteristici di un territorio laddove l'influenza esterna non giunga poco e poco e non abbia temo e modo di diluirsi per bene. 

In realtà il paese con il più alto tasso di immigrazione è il Lussemburgo

( 43% ) anche se trattandosi di quadri e dirigenti di società ivi trasferitesi

per ragioni fiscali, sono composti all'86% da cittadini UE

 

In generale il numero di lavoratori stranieri Europei che si spostano

in altri paesi UE si attesta a circa un terzo del totale diciamo 33%

 

Ad ogni modo a parte il caso straordinario del Lussemburgo i lavoratori

stranieri UE sono la maggioranza in Irlanda Belgio, Slovacchia, Cipro e

Ungheria ( si dovrebbero aggiungere i paesi baltici, ma in quel caso le

statistiche sono "drogate" dal fatto che quei paesi considerano "stranieri"

gli appartenenti ad una minoranza etnica di persone in realtà nate lì, cioè

i Russofoni )

 

La maggioranza degli stranieri residenti in Europa è comunque Europea

per i combinato effetto dell'immigrazione da paesi europei non appartenti

all'UE : Ucraini, Albanesi, Russi, Moldavi ).

 

Se si considera come fanno gli uffici statistica UE la turchia come appartenente

al continente europeo, gli immigrati europei non UE sono il 37%

 

Seguono gli Africani ( 24% ) Asiatici ( 21% ) Americani (15%)

 

Solo un terzo degli immigrati è quindi costituito da non Europei in senso giuridico E

geografico

 

 

Alcuni paesi, come l'Italia, se non avessero un alto numero di immigrati crollerebbero. Le morti supererebbero le nascite/nuovi cittadini e l'economia andrebbe in crisi perché molti immigrati lavorando onestamente pagano la pensione ai nonni.[[/font][/color]

Finalmente qualcuno che la pensa così! Ho scritto la frase nel tema d'esame di terza media, tale e quale nella prima parte[emoji23] ... Comunque parole sante!

Gli immigrati contribuiscono dell'11% al PIL Italiano!

 

 

 

Inviato dal mio LG-D373 utilizzando Tapatalk

tecnicamente... no. la frase "gli immigrati fanno lavori che gli italiani non vogliono fare" è piuttosto propagandistica.

 

in realtà bisognerebbe dire "gli immigrati fanno lavori che gli italiani non sono disposti a fare da quando gli imprenditori (sempre italiani) si sono abituati alla manovalanza a prezzi stracciati".

 

ovvio che chi è in regola, ha un appartamento, paga le tasse e magari convive non può permettersi di lavorare a 1 euro all'ora, anche se la crisi spinge più di qualcuno a farlo. ma questo, nuovamente, è un problema causato dalla situazione di cui sopra. c'è anche da dire che tanti lavori anche qualificati come per esempio quello di infermiere/a, receptionist e cuoco vengono dati a stranieri pur di risparmiare due soldi.

 

questo perché la mentalità rapace del sfruttare la corsa al ribasso si attuerebbe anche senza immigrati, ma la curva discensionale del mercato e del relativo rapporto domanda/offerta ovviamente sarebbe molto più controllata e non saremmo mai arrivati a questo (e tantomeno a gente che fonda associazioni per l'integrazione solo per ricevere fondi e lucrare su progetti come mare nostrum).

Il motivo per cui gli immigrati sono uno risorsa per un Paese

è piuttosto semplice: sono sempre più giovani della media.

Quindi pagano più tasse di quelle che consumano col welfare.

 

E' vero che il capitalismo ha bisogno di nuovi poveri

per tenere bassi gli stipendi, ma nei settori strategici - come l'industria -

se anche non ci fossero gli immigrati gli imprenditori aprirebbero in Cina...

 

A me piacerebbe che in qualche grande Paese sviluppato

vincesse una volta l'estrema destra e chiudesse i confini all'immigrazione

per vedere in concreto quali sarebbero le ricadute economiche:

(suppongo che verrebbe finanziata la natalità

per avere tanti nuovi poveri piccoli lavoratori...)

 

 

Quindi pagano più tasse di quelle che consumano col welfare.

 

Insomma

 

E' sicuramente vero in Italia dove il welfare è orientato su previdenza e sanità

 

Meno forse in quei paesi scandinavi o nordici che hanno 1.000.000 di case popolari

asili nido gratuiti e provvidenze alle famiglie con figli, indennità di disoccupazione

servizi sociali che si premurano di fornire servizi sociali per l'integrazione ed ora anche

contro la "radicalizzazione islamica" ( da quando si è visto il numero di volontari partiti per

la Siria )

 

Tutte cose che spiegano una certa piega a destra in paesi come la Danimarca o l'Olanda

o la Svezia, ma certo non in Italia ( anzi in Italia che sostiene la famiglia rischia di beneficiare

di fatto le famiglie di extracomunitari per motivazioni catto-ideologiche )

 

Va detto che le varie Confindustrie non sono mai state contrarie all'immigrazione

semmai l'ipocrisia è di presupporre ( o far finta ) che sia legale, laddove invece

spesso fa comodo quella illegale, per sorreggere lavori illegali ( o al nero )

 

Ma il problema diventa una immigrazione illegale in un paese che di suo già

vive nell'illegalità ( vedi alla voce funerali di Casamonica e Roma-Sicilianizzata )

 

 

in realtà bisognerebbe dire "gli immigrati fanno lavori che gli italiani non sono disposti a fare da quando gli imprenditori (sempre italiani) si sono abituati alla manovalanza a prezzi stracciati".

Preciso, basta pensare ai neri ai campi e alle badanti polacche o di altri paesi dell'est! Del primo caso ho l'esempio di Fucino, il grande lago prosciugato vicino alla mia città, dove lavorano solo gli immigrati!

 

 

in realtà bisognerebbe dire "gli immigrati fanno lavori che gli italiani non sono disposti a fare da quando gli imprenditori (sempre italiani) si sono abituati alla manovalanza a prezzi stracciati".

 

 

Preciso, basta pensare ai neri ai campi e alle badanti polacche o di altri paesi dell'est! Del primo caso ho l'esempio di Fucino, il grande lago prosciugato vicino alla mia città, dove lavorano solo gli immigrati!

 

P.s. scusate le risposte vuote

ovviamente il mio discorso si riferisce all'immigrazione selvaggia, quella che viene criminalmente incentivata dall'annullamento del reato di clandestinità, mozione approvata sulla scia del "non abbiamo mai aperto un libro di antropologia e quindi abbattiamo tutti i confini perché è risaputo che la società campa di unicorni e arcobaleni"

 

a me piace che le cose si chiamino ognuna con il proprio nome: se non hai i permessi sei clandestino, se scappi dalla guerra sei un potenziale rifugiato (da spargere in tutta europa e solo a titolo temporaneo), se hai i permessi entra come ti pare... basta che paghi le tasse e non ti vengano destinate più risorse che alla gente nativa, perché così crei volontariamente una guerra tra poveri, magari anche con l'obiettivo di speculare sulle gravi conseguenze per il mercato lavorativo.

 

la carità e il volontariato si fanno quando esistono surplus di tempo e denaro per pensare agli altri, quando sei con l'acqua alla gola pensi prima di tutto a metterti in sicurezza, e solo una volta che sei salvo, semmai, pensi al prossimo. è un fatto di lungimiranza: inizialmente passi per egoista, ma nel lungo andare potrai fare molto più bene e in armonia con il tuo popolo.

in realtà bisognerebbe dire "gli immigrati fanno lavori che gli italiani non sono disposti a fare da quando gli imprenditori (sempre italiani) si sono abituati alla manovalanza a prezzi stracciati".

 

Direi proprio che non è vero:

è noto (ed è anche logico) che persone scolarizzate spesso in medie superiori se non in università, come sono la stragrande maggioranza degli Italiani specialmente giovani, non gradiscono fare lavori di bassa manovalanza tanto più se lontani dal proprio titolo di studio.

Clienti imprenditori edili ad esempio mi confermano l'estrema difficoltà di trovare giovani disposti a fare i muratori,  benché anche gli stipendi base nell'edilizia non siano affatto, anzi!, inferiori a quelli di altri settori.

 

Comunque il "prezzo stracciato" per la mano d'opera in regola è piuttosto difficile da trovare almeno in Italia.

Certamente c'è il problema del lavoro nero, ma questo è un problema diverso che non ha connessioni con la volontà dei giovani e non solo giovani nostrani di non fare lavori considerati inferiori o comunque non convenienti col proprio titolo di studio.

 

Ovviamente non ci si può poi meravigliare se questi lavori considerati inferiori o che comunque non richiedono titoli di studio siano pascolo degli immigrati dai paesi poveri, dove sarebbe già una grazia avere un lavoro qualunque, per quanto gramo e mal pagato, per non morire di fame.

Edited by Mario1944

Io sono andato in Svezia, a Malmo che è proprio la città che ospita più immigrati, che sono perlopiù arabi. Ed erano perfettamente integrati, vedevi scene come ad esempio una ragazza bionda con gli occhi azzurri che passeggia con un' amica scura di pelle e col velo, coppie interrazziali senza che potessi percepire la minima tensione. 

 

Quanti immigrati può ospitare un paese? dipende soprattutto dalla buona volontà degli ospitanti, e anche degli ospiti. Ad esempio qua in Italia ci sono molti meno immigrati che in Germania e in Inghilterra, però vengono percepiti come se fossero dieci volte più numerosi, perché non c'è la volontà di ospitarli, e soprattutto perché a causa della crisi economica i politici hanno avuto sempre più bisogno di trovare un capro espiatorio. 

Dipende però anche da chi viene ospitato, nel senso che se gli immigrati iniziano a fare come gli ebrei in Israele che hanno voluto uno stato tutto per loro, la convivenza diventa difficile. E quando ci sono degli scontri è facile che degenerino, perché la violenza genere altra violenza, dopodiché nascono gruppi estremisti che non fanno altro che peggiorare le cose e diventa un circolo vizioso.

io so che sono sentimentale e ondivago, ma quando sento storie come quella del ragazzino somalo di 15 anni morto di sete e fame dopo lavori forzati, percosse e torture, proprio nell'istante in cui erano arrivati i soccorsi e lo sbarco in Sicilia era vicino, penso che dobbiamo essere proprio dei cazzari isterici che non si meritano niente delle fortune e privilegi che abbiamo, se perdiamo tempo a imbastire queste buffonate di discussioni, considerato che nel corso del '900 'Europa ha attraversato prove ben peggiori che dover accogliere qualche centinaio di migliaia di persone, in gran parte donne e bambini.

Edited by Demò
Quanti immigrati può ospitare un paese? dipende soprattutto dalla buona volontà degli ospitanti, e anche degli ospiti. Ad esempio qua in Italia ci sono molti meno immigrati che in Germania e in Inghilterra, però vengono percepiti come se fossero dieci volte più numerosi, perché non c'è la volontà di ospitarli, e soprattutto perché a causa della crisi economica i politici hanno avuto sempre più bisogno di trovare un capro espiatorio.

 

A parte le speculazioni dei politici (indubitabili) c'è però da dire che la crisi economica, in quanto aumenta la disoccupazione, riduce i redditi e diffonde il timore di non poter conservare in futuro il benessere presente, inevitabilmente induce molti a percepire gli immigrati come pericolosi concorrenti, se non altro nella ripartizione delle sovvenzioni pubbliche ai disagiati, proprio perché essi sono in condizioni medie  molto peggiori di quelle medie nostrane:

ho udito io stesso un Italiano, che aveva perso il lavoro di muratore per la crisi, lamentarsi che nelle assunzioni pubbliche di spazzini (rectius operatori ecologici.....) del suo Comune lui fosse stato sorpassato da "musi neri" (ha detto proprio così) immigrati.

La cosa curiosa è che il tizio de quo ha sposato una mulatta del Centramerica e quindi le sue figlie non sono propriamente un esempio dl "musi bianchi"!

 

 

 

 

penso che dobbiamo essere proprio dei cazzari isterici che non si meritano niente delle fortune e privilegi che abbiamo, se perdiamo tempo a imbastire queste buffonate di discussioni, considerato che nel corso del '900 'Europa ha attraversato prove ben peggiori che dover accogliere qualche centinaio di migliaia di persone, in gran parte donne e bambini.

 

E' inevitabile che si guardi sempre alla condizione  nostra presente e si tema per quella futura e non si consideri quella nostra passata e tanto meno quella dei nostri antenati.....

Edited by Mario1944

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