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Gran Bretagna, boom di immigrati italiani


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Secondo i dati diffusi dal quotidiano conservatore The Telegraph per la prima volta gli italiani sono al secondo posto nella classifica degli stranieri che si sono trasferiti nel Regno Unito, con un incremento del 37%. Tra il 2014 e il 2015, i cittadini italiani che si sono registrati ottenendo il "National Insurence Number" (l'equivalente del nostro codice fiscale, indispensabile per lavorare), sono stati ben 57.600, contro i 42.000 dell'anno precedente.

 

I numeri parlano di un esercito di 824mila immigrati giunti nel Regno Unito lo scorso anno, di cui 629mila arrivano dall'Unione Europea, 100mila dall'Asia e 79mila dal resto del mondo. Gli italiani hanno scalzato gli spagnoli (ora al terzo posto con 54mila immigrati, cresciuti comunque del 19% rispetto all'anno scorso), mentre dalla Romania sono arrivate ben 152mila persone contro i 47mila del 2013. Resistono i polacchi: 116mila nel 2014-2015, anche se in calo rispetto a quel picco di 220mila di qualche anno fa, quando si parlò di una vera e propria invasione.

 

Le cifre di arrivi e partenze sono "molto deludenti" per James Brokenshire, Segretario di Stato all'immigrazione, perché cinque anni fa Cameron aveva promesso di limitare la crescita di immigrati regolari a qualche migliaio l'anno.

 

Il governo di Londra, già intervenuto con durezza sugli immigrati di Calais, prepara misure sempre più severe nei confronti degli immigrati irregolari, ma non solo contro i clandestini: un portavoce governativo ha detto: "Gli inglesi sono giustamente preoccupati che la gente venga in questo paese per le giuste motivazioni. Questo governo ha aperto la strada a una serie di misure per contrastare gli abusi, dare una stretta sulle rotte dell'immigrazione e inasprire le norme in materia di accesso ai sussidi. Avere un National Insurence Number non significa che qualcuno può pretendere automaticamente sussidi o posti di lavoro". Allo studio del governo c'è una riforma che impedisca agli immigrati UE di avere accesso ai sussidi se prima non abbiano vissuto e pagato le tasse nel Regno Unito per almeno quattro anni. Inoltre, secondo il Times, si privatizzerà il servizio di espulsione e rimpatrio di quanti saranno sorpresi a non avere i titoli necessari per restare (tra cui anche i richiedenti asilo respinti).

 

Pensate che nei prossimi anni il governo conservatore britannico potrebbe espellere migliaia di immigrati italiani?

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https://www.gay-forum.it/topic/31142-gran-bretagna-boom-di-immigrati-italiani/
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Parlo da studente ed immigrato in quel di Londra...senza dubbio è vero che c'è una sorta di invasione in particolar modo a Londra e ti posso assicurare che le procedure per ottenere il famoso NIN si stanno facendo sempre più rigide. Ad ogni modo credo sia giusto che un paese possa selezione e stabilire dei criteri per chi vuole soggiornare in quel dato paese. Molti italiani vengono qui perché Londra si porta perché leggende vogliono che tutto sia rose e fiori niente di più falso. Londra è senza dubbio una città meravigliosa ma cavolo se chiede tanto in cambio se non si hanno programmi seri e si viene allo sbaraglio Londra ti macina e ti disintegra. Spesso gli italiani ma non solo subito chiedono benefits etc ma a che scopo affronti un trasferimento all'estero se poi non hai la volontà di realizzare niente? Molti li vedo solo a bere birra e fare la vita dei turisti, bene questi devono tornare a casa perché non servono qui. In generale però devo dire che noi italiani riceviamo quasi sempre una calorosa accoglienza gli inglesi amano l'Italia e la nostra lingua.

La situazione degli italiani in UK (ma se vogliamo direttamente fare a meno di prenderci per il culo: a Londra) è ridicola. Ridicola la situazione, ridicoli certi nostri compaesani.

 

Ma soprattutto, come anche accennato da m89, ridicole certe "motivazioni".

 

Vedremo

è bello vedere come vivere all'estero consenta di riverniciare il leghismo con una tinta di accettabilità pangermanica

 

Se ti riferisci a quello che ho detto allora hai colto poco di quello che ho scritto sinceramente e poi da meridionale sono ben lontano dal leghismo credimi ma la realtà è questa molti vengono qui senza un programma senza idee e senza volontà e poi si trovano male. La questione non riguarda solo gli italiani ad essere onesti..
Allo studio del governo c'è una riforma che impedisca agli immigrati UE di avere accesso ai sussidi se prima non abbiano vissuto e pagato le tasse nel Regno Unito per almeno quattro anni

 

Una misura del genere mi pare di dubbia legittimità

 

Se la Gran Bretagna vuole uscire dall'UE, lo faccia pure

ma fintantoché vi rimane deve garantire ai cittadini UE gli

stessi diritti che hanno i cittadini inglesi

@m89 non spetta a te sindacare la ragionevolezza delle motivazioni degli italici che migrano in Britannia, ognuno si faccia i conti in tasca da solo.

Esiste certamente un mito che alimenta questo fenomeno, come immagino esista sempre nel caso di tutti i fenomeni migratori, ma non sei tu a dover rispondere delle motivazioni altrui. Se vengono elargiti sussidi con troppa liberalità, riformino restrittivamente i requisiti in presenza dei quali vengono assegnati, ma nel rispetto dei trattati, come ci fa notare hinzelmann.

Per il resto, non fate come i froci che giudicano il gay pride una carnevalata: astenetevi da certi giudizi non richiesti che puzzano di presa di distanza.

Edited by Demò

Non è stato fatto alcun discorso di "di tutta l'erba un fascio", almeno da parte mia. Il concetto del farsi gli affari propri vale nel momento in cui le decisioni dell'altro non vengono a scassare le balle a me, vedi ad esempio gli italiani che si trasferiscono a Londra e poi calano da un fantomatico "alto" lapidari giudizi (gli stessi di cui parli tu) dimenticandosi da dove vengono e magari come siano arrivati dove si trovano.

Quindi sì, io ritengo "certi" - che non significa "tutti" - delle tdc. E non mi interessa se sia richiesto o meno. Questi "certi" di cui parlo rientrano, appunto, nelle persone che hanno fatto un certo tipo di scelta (legittima in quanto riguardante loro soltanto) ma che cercano di propinarmela ricoperta d'oro a volte inconsapevolmente finto (le motivazioni di cui parlavo sopra erano intese in questo senso). Il mio pensiero comunque era orientato forse un po' Off-topic, in quanto legato ad un discorso diverso da questo

Edited by Shell

Conosco fin troppe persone che scelgono di emigrare a Londra o in Giappone perché fa figo. Alla fine vanno lì per farsi i selfie e per straparlare su quanto sia entusiasmante vivere lì.

Comunque credo che la Gran Bretagna faccia bene a essere più attenta sull'immigrazione.

Quando hai colonizzato mezzo mondo non puoi lamentarti dell'immigrazione verso il tuo paese.

Questa storia, ovviamente, non vale per gli italiani, che sembrano avervi trovato una nuova america.

Anni fa mi sarebbe piaciuto molto andare a vivere in Inghilterra; ma da quando - durante una vacanza - vi ho trovato più italiani, indiani e jamaicani che inglesi, ho presto cambiato idea. Ormai Londra, di inglese, ha solo il passato.

L'Inghilterra non ha problemi con le conseguenze della sua era coloniale, infatti agevola i cittadini delle ex colonie (come India e Canada) che decidono di trasferirsi. Certo ci sarebbe il problema del possedere miniere e giacimenti in terre africane ostacolando lo sviluppo locale, ma questo è un po' il leitmotiv di tutto l'occidente. Comunque, come dicevo nell'altro topic, non è strano che un paese si guardi bene da alti flussi migratori.

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