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Qualcosa sta cambiando


Giovanni13

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Nonostante io non sappia come sia stato il comportamento verso i gay in passato sento che qualcosa sta cambiando. Tanti ragazzi della mia età e compagni sono molto tolleranti sulla'argomento anzi se ne "fottono" proprio. Non gli importa se qualcuno è gay o no. Dove vivo io (non dico la città esatta...sono minorenne) sembra che la maggior parte sia tollerante. Tutto sommato però c'è chi è ancora nella mentalità sbagliata

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Nonostante io non sappia come sia stato il comportamento verso i gay in passato sento che qualcosa sta cambiando. Tanti ragazzi della mia età e compagni sono molto tolleranti sulla'argomento anzi se ne "fottono" proprio. Non gli importa se qualcuno è gay o no. Dove vivo io (non dico la città esatta...sono minorenne) sembra che la maggior parte sia tollerante. Tutto sommato però c'è chi è ancora nella mentalità sbagliata

Anch'io sono minorenne, e ti dico che se i tempi stanno cambiando, non è dappertutto. Io ho una paura gigantesca di fare C.O. perché vivo in una città omofoba al 90%...
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Anche io sono minorenne, (wow quanti siamo?) Ma ho notato qualcosa di simile.

 

Si è fatti passi da gigante rispetto al tempo in cui l'omosessualità era nei manuali diagnostici come una condizione psichiatrica, ed era normale "odiarli". La mia famiglia, decenni fa, aveva un parrucchiere omosessuale di fiducia, molto bravo. Ne presero le distanze immediatamente con il boom dell'AIDS, per timore di un contagio. Cosa che oggi credo sia decisamente improbabile (lo spero).

 

 

Oggi, invece, sebbene persistano idee e pregiudizi contro l'omosessualità, questi sono sempre meno radicati.

 

Purtroppo persone ottuse, ostruite e ignoranti ce ne saranno sempre, l'importante è che il trend generale si stia avviando verso l'accettazione totale della comunità LGBT.

 

Ah e ovviamente in certi luoghi, tipo questo paese, il cammino sarà più lento.

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Ragazzi a quanto ne so nemmeno uno, ragazze qualcuna (anche se quelle non dichiarate sono moltissime, quindi presumo ci siano anche vari gay "velati")

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Nel mio liceo (si, anche io minorenne xD) non so -penso pochi però-, però credo (e spero soprattutto) che la maggior parte delle persone abbiano mentalità aperta.

Mentre in una scuola superiore vicina l'opposto: omofobia a livelli assurdi. Sigh :\

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Nella scuola si viene "discriminati" per qualsiasi cosa.

Tutti noi abbiamo fatto parte (o ancora ne facciamo parte) di altre minoranze "discriminate" apertamente

perché senza possibilità di essere celate.

Chi è obeso ne sa qualcosa. 

Si è discriminati per le ristrettezze economiche della famiglia di cui si fa parte, per 

la provenienza geografica, per il colore della pelle... 

Questo non può farti non venire la voglia di tenere per te ciò che risulti possibile

evitare di divulgare. 

Così un omosessuale non farà le corse per dichiararsi in classe, ma credo anche un etero feticista dei piedi od

un etero amante del travestitismo.

Fino al momento in cui non sarà minato il concetto stesso di discriminazione della minoranza 

(se mai sarà possibile farlo) o la minoranza non avrà approntato degli strumenti che mettano 

al riparo e/o difendano/rappresentino i propri membri (un'associazione di studenti gay, per esempio... )

difficilmente  nascerà spontaneo il desiderio di CO all'interno di un istituto scolastico.

Ma che l'atteggiamento della maggioranza nei confronti della nostra minoranza sia in parte cambiato

è anche secondo me percepibile.

 

Sono comunque d'accordo che il CO rappresenti di questo cambiamento uno dei cardini...

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Nel mio liceo non ho mai conosciuto gay dichiarati. Qualche volta incrociavo un ragazzo abbastanza effeminato che andava spesso in giro con una sua amica, ma non l'ho mai visto a quei pochi eventi in cui si parlava di omosessualità… vedi cineforum e conferenze durante le autogestioni. Sarà stato in pace con la sua gaiezza…

Di ragazzi della mia scuola (gay o meno) che facciano attivismo credo che a parte me non ce ne siano. Ne parlavo giusto qualche tempo fa con alcuni amici dell'associazione di cui faccio parte: coinvolgere giovani sotto i 25-30 anni sembra impossibile! Ragazze forse, ma ragazzi proprio no.

 

Per quanto riguarda la mia classe credo che tutti si siano comportati piuttosto bene con me. Certo le frecciatine c'erano e non ho idea di cosa dicessero alle mie spalle, ma poco mi importa. Certo potrebbero smetterla di insultarsi a vicenda chiamandosi "frocio"…

Qualcosa sta cambiando, forse. Non è certo un cambiamento rapido, ma molto progressivo e che per il momento coinvolge solo certe realtà.

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davydenkovic90

 

 

Di ragazzi della mia scuola (gay o meno) che facciano attivismo credo che a parte me non ce ne siano. Ne parlavo giusto qualche tempo fa con alcuni amici dell'associazione di cui faccio parte: coinvolgere giovani sotto i 25-30 anni sembra impossibile! Ragazze forse, ma ragazzi proprio no.

Questo è vero... però devi considerare che i ragazzi, solitamente, maturano un pochino più tardi delle ragazze... e che è molto difficile, in qualsiasi contesto, che un ragazzo, già a 13-14-15 anni, non abbia paura di esternare e di vivere la propria omosessualità. Magari se ne accorgono a 16-17 e a quel punto aspettano altri due anni e, una volta liberi, vanno a vivere altrove la propria gaiezza... alcuni iniziano ancora più tardi.

Io ad esempio non ho avuto nessuna esperienza fino al primo anno di università, non mi sono mai dichiarato al liceo e non ero neanche interessato a vivere la mia omosessualità, a incontrare altri gay, eccetera. Pensavo a studiare a basta, e non soffrivo.

Una volta nel mio liceo durante un'occupazione vennero dei ragazzi di arcigay a parlare e furono totalmente ignorati. Io quel giorno, sentendoli parlare, mi sentii "chiamato in causa" dentro di me, ma fondamentalmente non ero interessato né a intervenire né a informarmi su niente, perchè forse ero ancora immaturo, o meglio, ero stato reso immaturo dal contesto in cui vivevo. Nella stessa conferenza era stato invitato un ragazzo disabile per parlare della propria disabilità e noi ragazzi eravamo molto più interessati a lui che non ai temi proposti dai ragazzi di arcigay, dato che a scuola avevamo anche una professoressa disabile e spesso non sapevamo come comportarci con lei...

Si parla comunque di 5-10 anni fa, le cose secondo me sono già cambiate (in meglio) e sicuramente cambieranno ulteriormente in meglio nel prossimo futuro.

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Almeno c'è ricambio generazionale per voi anziani con un piede nella fossa :D

Ahahahahahahah!

Zitto, e torna a metterti il grembiulino!

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Ahahahahahahah!

Zitto, e torna a metterti il grembiulino!

Se tu vai a cambiarti il pannolone e a pulirti la dentiera :D
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Anche io lo stavo "percependo"... cioè a molte persone che conosco non interessa più di tanto sapere cosa sei. Però l'omofobia c'è e rimarrà.

Secondo me l'omofobia scomparirà.

Un tempo le persone venivano descriminate solo perchè mancine.

Una professoressa delle medie raccontò alla classe che fu costretta a imparare a scrivere con la destra perchè i compagni di classe la deridevano. Ora se una persona sia destrorsa o mancina non ci importa nulla.

Così sarà anche per l'omofobia; tra una ventina di anni non ci importerà più quale persona uno si porti a letto. Forse ci importerà maggiormente della sua ideologia politica.

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Nonostante io non sappia come sia stato il comportamento verso i gay in passato sento che qualcosa sta cambiando. Tanti ragazzi della mia età e compagni sono molto tolleranti sulla'argomento anzi se ne "fottono" proprio. Non gli importa se qualcuno è gay o no. Dove vivo io (non dico la città esatta...sono minorenne) sembra che la maggior parte sia tollerante. Tutto sommato però c'è chi è ancora nella mentalità sbagliata

 

Credo che tu abbia ragione. D'altra parte, penso che conti ancora molto l'ambiente, in quanto ve ne sono molti davvero gretti (parlo, ovviamente, in generale). Ho percepito anch'io questa cosa, comunque, soprattutto, però, con l'inizio dell'università. Penso sia dovuto al fatto che quando uno è piccolo, spesso è insicuro, pertanto chi non è gay (e, purtroppo, a volte anche chi lo è) tende a mostrarsi omofobo, per "fare gruppo con gli altri" e cercare un capro espiatorio. Con il passare degli anni e con le esperienze, uno perde le sue insicurezze e non sente più il bisogno di "aggregarsi" facendo del male a "quello diverso" :)

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Ovviamente dei miglioramenti ci sono stati però siamo

mille miglia lontani rispetto alle realtà avanzate, dove già

nei licei esistono alleanze gay-etero contro l'omofobia ed il bullismo

o associazioni studentesche LGBT di minorenni etc

 

D'altronde da noi mancano pure le leggi e si avversano

anche i libri

 

In alcuni casi manca nei giovani gay pure la consapevolezza del problema

o si leggono cose allucinanti ( tipo il paragone fra omosessuali e obesi e omosessuali

e feticisti dei piedi...che è uno sfondone incredibile )

 

Per non essere troppo pessimista direi che la situazione è MOLTO migliore

per chi fa una vita universitaria, ma dobbiamo essere consapevoli del

fatto che molti non fanno o non possono fare l'università, in ispecie fuori

sede e tantissimi ragazzi ci arrivano senza aver fatto CO in famiglia

 

Insomma c'è tantissimo da fare e ogni anno la distanza fra noi ed il resto

del mondo avanzato si fa necessariamente più marcata ( e non perchè

esista una via italiana diversa, solo perchè noi siamo degli zoppi rispetto

agli altri )

 

PS ci sarebbe poi il problema dei figli di famiglie di immigrati, cinesi

africani etc di cui neanche si parla e vivono in famiglie spesso più ostiche

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tipo il paragone fra omosessuali e obesi e omosessuali e feticisti dei piedi...che è uno sfondone incredibile

 

Forse sono stato poco chiaro o forse, com'è probabile, faccio degli sfrondoni incredibili perchè ho un modo sfrondonato di vedere la vita,

la mia sensazione è che in mancanza di un supporto, le persone siano portate naturalmente a celare ciò per cui potrebbero essere discriminate e/o biasimate e che questo comportamento sia favorito dalle altre discriminazioni rispetto alle quali non ci si possa sottrarre neanche volendo...

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