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La casa di burro!


intercity

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Questo topic non è un invito al colesterolo, ma bensì alla riflessione sulla vita e le sicurezze che la circondano...

 

Come vi comportereste se i punti di riferimento nella vostra vita cominciassero a vanificare fino a scomparire?

 

Spero di non spaventarvi? :P

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Nonostante abbia 22 anni, mi è successo di vivere fino a poco fa basandomi su delle sicurezze della vita quotidiana, tipo la casa, alcuni parenti ecc... poi ad un certo punto tutto è andato perduto e sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso e sono caduto in depressione...

Ma come si fa ad avere sicurezze nella propria vita avendo la garanzia di non perderle?

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Non ci sono garanzie.

Il rischio di perdita è sempre presente anche verso ciò che riteniamo stabilmente sicuro. 

L'errore più grave che possiamo commettere è dare qualcosa per scontato, perché è abbassando la guardia che subentrano le peggiori batoste.

Quindi, qualora i miei punti di riferimento - che, attualmente, non sono tanti - cominciassero a vacillare mi domanderei se io possa aver commesso un errore, una sottovalutazione e cercherei di rimediare al problema, se possibile.

Va poi valutato ogni caso e ogni fattispecie, molti punti di riferimento non sono comparabili e sarebbe impossibile reagire allo stesso modo: tendenzialmente, però, un esame di coscienza e un po' di autocritica potrebbero aiutare a venir fuori. 

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Capricorno57

I parenti se ne vanno, se vecchi è nell'ordine naturale, se giovani è una tragedia.

Perdere la casa deve essere una grana incredibile e dai risvolti potenzialmente pericolosi. 

La ricondurrei a una più generica mancanza di denaro. 

Non so che dire, quindi sto in rispettoso silenzio, gentile Intercity...

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Nella vita poche cose sono sicure, una di queste è che tutto, anche se non sembra, cambia e muta. Sembra che tutto stia fermo e ci dà un senso di sicurezza e di certezza, ma è una sensazione sbagliata ed erronea. Non solo il mondo intorno a noi cambia ma così le persone che ci circondano, alcune si avvicinano altre semplicemente prendono strade diverse, altre ancora purtroppo ci lasciano per sempre, ma siamo noi stessi a cambiare, tra qualche anno non ti riconoscerai più nel ragazzo che oggi ha scritto sul forum, sarà come parlare di una persona che hai conosciuto. Quello che voglio dire è che i punti di riferimento cambiano in continuazione perché rispondono ad esigenze e momenti diversi, Come ti è stato detto non bisogna dare niente per scontato perché tutto può cambiare all'improvviso, quello che si può fare è prepararsi quanto più possibile all'idea di cambiamento e anche al concetto di perdita. 

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Ma come si fa ad avere sicurezze nella propria vita avendo la garanzia di non perderle?

Non si può.

Tu sei l'unica sicurezza di te stesso.

E bada che non ti sto invitando all'egoismo più totale, eh: semplicemente, devi trovare in te i punti cardinali della tua vita. La tua esistenza (come quella di tutti) verrà comunque probabilmente sconvolta a ripetizione dai tanti rovesci che dovrai affrontare (che è un po' il concetto della Ruota della Fortuna rinascimentale, no?, dove ciò che va su poi torna giù e così via): l'unico modo che hai per affrontare il mondo e le sue sorprese è seguendo una Stella Polare. La tua.

Questo non ti eviterà di soffrire o di sbandare, ma ti permetterà di rialzarti e continuare il tuo cammino.

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E' difficile che tutti i punti di riferimento della tua vita scompaiano contemporaneamente. Più probabile che scompaiano alcuni di essi, magari proprio quelli su cui eri maggiormente concentrato in quel momento. In quel caso uno is aggrappa ai punti di riferimento superstiti e si rimbocca le maniche per ricostruire, lentamente, nei limiti del possibile, ciò che è stato spazzato via in modo da ritrovare una propria stabilità. In questo caso si possono comunque, nonostante il disorientamento e la sofferenza, trovare aspetti positivi: si può rivalutare la presenza e l'importanza dei punti di riferimento superstiti, che magari erano rimasti per lungo tempo in disparte, sottovalutati e mai espressi al massimo della loro potenzialità. Si può studiare cosa è capitato e valutare la necessità o meno di fare affidamento su questo o su quell'altro aspetto della vita. Si può anche cogliere l'occasione per ristrutturarsi in maniera diversa, secondo direzioni e prospettive nuove che in passato non si sarebbero mai intraprese.

 

Se anche dovessero sparire tutti i punti di riferimento, senza che ne resti nemmeno uno, anche qui si possono trovare dei lati positivi nonostante il caos e lo smarrimento siano naturalmente devastanti. Certo, qui rischia di essere in ballo la questione della propria identità, del proprio Io in senso integrale, ma questo rischio può anche diventare l'opportunità di fortificare la propria identità "per contrasto", "in opposizione" a ciò che è venuto a mancare. Paradossalmente un punto di riferimento che sparisce offre l'occasione di "farlo diventare parte di te" attraverso il più efficace e tremendo metodo di apprendimento: l'esperienza.

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cuddlemaniac

Il rischio fa parte della vita, il mondo è un posto caotico e competitivo per sua natura, in particolar modo lo è il mondo globalizzato in cui grossi cambiamenti possono essere quasi istantanei. Il femomeno dell'insicurezza è fondamentalmente economico e in ultima istanza psicologico, basti pensare al lavoro, lo strumento principale con cui ci procuriamo un reddito, e alla cancellazione delle garanzie sociali che abbiamo vissuto anche durante questi ultimi mesi.

IMHO, il passaggio da un generico modello di stato socialista ad una gestione finto liberista, carente delle più importanti garanzie sul sostegno dei cittadini, con una sanità assente, senza strumenti di reddito di cittadinanza, senza garanzie sul lavoro e senza nessuna panificiazione a medio lungo termine ci sta mettendo in una sorta di "modalità di sopravvivenza" creando da un lato degli esseri superegoisti, cinici, pronti a venderti al nemico per un paio di calze di nylon, da un altro lato soggetti vinti, senza attitudine al rischio, e senza una particolare voglia di affrontare il mondo, una sorta di Hikkikomori (ci sono anche delle vie di mezzo, ma immaginare i due casi estremi ci aiuta a vedere come stiamo messi).

Quindi non solo abbiamo perso le garanzie istituzionali, nemmeno gli affetti in un certo senso sono più garantiti, le persone oggi ci sono, domani no e anche questo contribuisce all'effetto "casa di burro"

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cuddlemaniac

Non ci sono garanzie.

Il rischio di perdita è sempre presente anche verso ciò che riteniamo stabilmente sicuro. 

L'errore più grave che possiamo commettere è dare qualcosa per scontato, perché è abbassando la guardia che subentrano le peggiori batoste.

Trovo il tuo intervento estremamente interessante, tuttavia mi chiedo come ci trasforma nel tempo in tenere la guardia sempre alta e che uomini ci rende vivere con questi livelli di "stress sociale".

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Non ho capito cosa sarebbero questi "punti di riferimento"

 

Chi perde la casa, non perde un punto di riferimento ma

l'abitazione, ha il problema di trovare un tetto

 

E così via per il lavoro etc

 

Chi perde un affetto forse può perdere anche un punto di

riferimento, sentirsi più solo

 

Mi sembra più un problema di dolore e solitudine che di

sicurezza ( concetto semmai riferito al cd ambiente familiare

sicuro a cui avrebbe diritto il bambino )

 

Il concetto di sicurezza è la nostalgia di una condizione di

accudimento infantile?

 

Se è questo mica va bene, oltre una certa età

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come ci trasforma nel tempo in tenere la guardia sempre alta e che uomini ci rende vivere con questi livelli di "stress sociale".

 

Mah...

La guardia sempre alta non è da vivere come uno stress, quanto più come un coltivare e mai dar per scontate certe situazioni a cui teniamo.

Fermo restando che, come ho già detto, ci son riferimenti che non seguono queste "regole" e che purtroppo, per quanto strenuamente lottiamo, se debbon sparire, spariranno comunque.

 

E' un discorso molto soggettivo, perche' si basa su cosa, singolarmente, si ritiene fondamentale nella vita e la propria attitudine affinché questo si preservi nel tempo: va da sé che se qualcosa è a noi caro, dovrebbe - dovrebbe - esser spontaneo averne cura e, quindi, tener "la guardia alta". Tuttavia, strani meccanismi del nostro cervello spesso nascondono ciò che davvero conta finché questi, magicamente, non se n'è già andato.

Edited by Laen
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