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Sondaggio sui vostri pareri riguardo la comunità gay


Matt

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1. Pensi che la comunità gay sia una comunità aperta?


Si


2. Ti trovi a tuo agio in locali gay?


Alla mia età non sopporto più le discoteche, in altri tipi di locali gay come bar e movida, no, mi trovo a disagio, come un pesce fuori dall'acquario. 


3. Credi che la comunità gay punti troppo sull'estetismo e la giovinezza?


Giovinezza no, sull'estetica sì. Le palestre e i centri estetici altrimenti sarebbero deserti.


4. Credi che la maggior parte dei gay single che hai conosciuto troveranno un compagno stabile in futuro? 


A parte una sola coppia, conosco solo gay single. Quelli che conosco io resteranno single a vita, i 40-50 enni soprattutto, i 20-30enni se la tirano in modo mostruoso e rifiutano tutti, a volte rimango basito perché danno del "cesso" a persone che io reputo bellissime.


5. Quali sono le cose che AMI della comunità gay?


Che è molto vasta, c'è di tutto, c'è un nome e una categoria per ogni tipo di fisico, si trovano sostegni legali e medici, e locali per ogni fantasia strana.


6. Quali sono le cose che ODI della comunità gay?


Che se non sei bello o laureato, non sei nessuno, devi per forza tirare da un lato ed eccellere in qualcosa per conquistare l'elite della tua categoria/sottocultura, se sai fare "un po' di tutto" in modo equilibrato senza eccellere in qualcosa sei fuori dal gioco perché non c'è la categoria dei "tuttologi mediocri" ma solo forti settorializzazioni dove bisogna distinguersi.


7. Hai molti amici lgbt o, anche se provi, fai fatica ad avere amici lgbt?


Sì, ma mi trovo male con quasi tutti.


8. Come dovrebbe essere la comunità gay perfetta?


Estesa anche nei paesini, non concentrata solo nelle grandi città.


9. Ti senti ascoltato e capito dalla comunità gay?


Più dagli sconosciuti on-line che dalle persone che conosco personalmente.


10. Credi che la comunità gay sia superficiale? 


Dipende dalle dimensioni del cazzo. Generalmente noto che vanno di moda gli atteggiamenti di elitismo.


Edited by Fantom
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E quindi perché pretendi il matrimonio e tutti gli altri diritti se addirittura non ami nulla della comunità di minoranza di cui fai parte volente o nolente? Certo che certi gay hanno proprio un bel coraggio.

 

Io non faccio parte della comunità gay. Non è che se uno è gay fa automaticamente parte di una comunità.

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Io non faccio parte della comunità gay. Non è che se uno è gay fa automaticamente parte di una comunità.

 

Assolutamente no, ma se sei gay si suppone tu sia favorevole alle numerose cause che ci stanno dietro tale il termine del tuo orientamento sessuale, o preferisci essere lapidato nella pubblica piazza?

Edited by Rotwang
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1. Pensi che la comunità gay sia una comunità aperta?


Non credo tutto sommato che esita una comunità gay, almeno nel nostro paese. 


Mi sembra più semplice parlare di "isole gay" alcune più accoglienti altre decisamente meno.


2. Ti trovi a tuo agio in locali gay?


Anche in questo caso non riesco a dare una risposta univoca. Nei locali concepiti per il solo


abbordaggio direi che non mi sono mai sentito particolarmente a mio agio. Le discoteche


mi piacciono ma non ho più l'età. I pub sono ciò che si avvicina di più a quanto preferisco. 


Ultimamente sono attratto dai locali che potremmo definire gay friendly.


3. Credi che la comunità gay punti troppo sull'estetismo e la giovinezza?


Non ho mai avuto questa sensazione.


4. Credi che la maggior parte dei gay single che hai conosciuto troveranno un compagno stabile in futuro? 


Glielo auguro.


5. Quali sono le cose che AMI della comunità gay?


Quella dolcezza smisurata spesso nascosta dietro un cinismo di facciata. 


6. Quali sono le cose che ODI della comunità gay?


Quando è presente, un eccessivo esibizionismo.


7. Hai molti amici lgbt o, anche se provi, fai fatica ad avere amici lgbt?


Non mi interessa avere molti amici. Mi interessa stare in mezzo alla gente


ed avere pochi amici. Tra questi alcuni sono certamente gay. Il mio miglior amico


è un ex-gay.


8. Come dovrebbe essere la comunità gay perfetta?


Piena di imperfezioni, naturalmente.


9. Ti senti ascoltato e capito dalla comunità gay?


Credo che in alcuni momenti topici alcuni gay abbiano saputo


ascoltarmi quanto nessun altro avrebbe saputo fare


10. Credi che la comunità gay sia superficiale?


 La superficialità rimane in superficie, il fatto di non


essere stati in grado di scavare, è spesso più un nostro 


problema.


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@rotwang

Si può essere gay e non far parte della comunità. Non ci vuole mica la laurea per capirlo!xD

Ti faccio un esempio pratico, io sono italiano, ma non sono patriottico italiano e ne detesto gli usi e costumi.

 

Generalmente quelli che non appartengono alla comunità o sono in disaccordo con le sue "dottrine" vengono chiamati repressi, omofobi interiorizzati, perbenisti, moralizzatori, retrogradi... Io da qualche tempo prendo volentieri le distanze dalla cosiddetta comunità visto che più che esaltare le diversità e le esigenze dei gay si comporta come una dannata setta.

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Guardate che "non far parte della comunità gay"

non è un puro atto della volontà;

non é che se non vi piace Madonna allora non ne fate parte.

 

Andare in un locale gay, scrivere su gay-forum,

essere iscritti su Grindr o GayRomeo

significa già far parte della comunità gay.

 

Voi quotidianamente venite in contatto con persone

che hanno come unica cosa in comune il fatto di essere gay.

 

Un Italiano in Gran Bretagna potrebbe benissimo non essere parte della comunità italiana in UK,

però non può andare da Mario's Pizza tutte le settimane per vedere la Roma in via cavo,

iscriversi al sito "Italians in UK", dare consigli a tutti i Pugliesi appena arrivati a Londra

e pretendere anche di non essere nella comunità italiana.

 

Purtroppo ci siete dentro anche voi,

altrimenti non sarei costretto a sentire le vostre opinioni :)

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Guardate che "non far parte della comunità gay"

non è un puro atto della volontà;

non é che se non vi piace Madonna allora non ne fate parte.

 

Andare in un locale gay, scrivere su gay-forum,

essere iscritti su Grindr o GayRomeo

significa già far parte della comunità gay.

 

Voi quotidianamente venite in contatto con persone

che hanno come unica cosa in comune il fatto di essere gay.

 

Un Italiano in Gran Bretagna potrebbe benissimo non essere parte della comunità italiana in UK,

però non può andare da Mario's Pizza tutte le settimane per vedere la Roma in via cavo,

iscriversi al sito "Italians in UK", dare consigli a tutti i Pugliesi appena arrivati a Londra

e pretendere anche di non essere nella comunità italiana.

 

Purtroppo ci siete dentro anche voi,

altrimenti non sarei costretto a sentire le vostre opinioni :)

Concordo.

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A onor del vero per far parte di una comunità dovresti supportarla e starci a stretto contatto quotidianamente. Il Mondo è pieno di gay che non stanno di fatto nella comunità, non sarà certo l'utilizzo di Grindr, l'andare nei locali gay e/o avere qualche amico gay a costituire l'appartenenza alla comunità gay. Anche perché capirai, l'intercambio gay/comunità in quei casi è inesistente. Nemmeno il frequentare sporadicamente ristoranti italiani (a parte la pizza, il resto si cucina meglio a casa propria) o vedere qualche amico italiano ti rende parte della comunità italiana all'estero. Alcuni amici italiani invece escono quasi sempre con gruppi d'italiani, vanno quasi solo in ristoranti italiani e partecipano ad attività culturali italiane, insomma fanno davvero comunità italiana all'estero o come dico io "credono di vivere in Italia". Che poi io sia italiano, niente e nessuno potrà mai cambiarlo (e ci mancherebbe), ma della comunità puoi uscirne tranquillamente se smetti di identificartici.

 

Io ne sono dentro come identità di bisex e del mio legame con mio marito, ma a conti fatti da un po' di tempo non facciamo nemmeno un uso strumentale della comunità gay (andare per locali,ecc), figurarsi sentirsene identificati (anzi a onor del vero parecchio delusi). Capisco che "tecnicamente" scrivere in un forum, andare per locali o al pride possa essere considerato come partecipazione alla comunità, ma non vuol dire farne parte o sentirsi identificati.

 

Per me chi fa comunità gay è l'attivista, il frequentatore assiduo di un locale gay, il tipo amico di tutti nell'ambiente gay. Non lo è di certo caio che va di tanto in tanto nei locali gay a rimorchiare.

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Allora vediamo un po:

 

1. Pensi che la comunità gay sia una comunità aperta?

Si

 

2. Ti trovi a tuo agio in locali gay?

In linea di massima si

 

3. Credi che la comunità gay punti troppo sull'estetismo e la giovinezza?

E' in parte un luogo comune, ma in parte è vero

 

4. Credi che la maggior parte dei gay single che hai conosciuto troveranno un compagno stabile in futuro? 

No

 

5. Quali sono le cose che AMI della comunità gay?

Facilità di rimorchiare, e la capacità di organizzare eventi

 

6. Quali sono le cose che ODI della comunità gay?

Certi atteggiamenti e certi discorsi da donne mancate, l'eccessiva attenzione alla moda e all'aspetto fisico

 

7. Hai molti amici lgbt o, anche se provi, fai fatica ad avere amici lgbt?

Faccio abbastanza fatica, in genere se non vogliono portarti a letto non ti cagano

 

8. Come dovrebbe essere la comunità gay perfetta?

Scuramente più estesa (i gay anzichè il 5% della popolazione dovrebbero essere almeno il triplo) e senza i difetti del punto 6

 

9. Ti senti ascoltato e capito dalla comunità gay?

Non sempre

 

10. Credi che la comunità gay sia superficiale? 

Spesso lo è, almeno dalla mia esperienza

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1. No, è opportunista e ipocrita.
2. Dipende.
3. Non in modo esasperato.
4. Non mi interessa.
5. Il sesso facile.
6. Il pressappochismo e l'incoerenza.
7. Pochi amici gay/bi.
8. Non mi interessa.
9. Non mi è mai interessato.
10. Sì.

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A onor del vero per far parte di una comunità dovresti supportarla e starci a stretto contatto quotidianamente. Il Mondo è pieno di gay che non stanno di fatto nella comunità, non sarà certo l'utilizzo di Grindr, l'andare nei locali gay e/o avere qualche amico gay a costituire l'appartenenza alla comunità gay. Anche perché capirai, l'intercambio gay/comunità in quei casi è inesistente. Nemmeno il frequentare sporadicamente ristoranti italiani (a parte la pizza, il resto si cucina meglio a casa propria) o vedere qualche amico italiano ti rende parte della comunità italiana all'estero. Alcuni amici italiani invece escono quasi sempre con gruppi d'italiani, vanno quasi solo in ristoranti italiani e partecipano ad attività culturali italiane, insomma fanno davvero comunità italiana all'estero o come dico io "credono di vivere in Italia". Che poi io sia italiano, niente e nessuno potrà mai cambiarlo (e ci mancherebbe), ma della comunità puoi uscirne tranquillamente se smetti di identificartici.

 

Io ne sono dentro come identità di bisex e del mio legame con mio marito, ma a conti fatti da un po' di tempo non facciamo nemmeno un uso strumentale della comunità gay (andare per locali,ecc), figurarsi sentirsene identificati (anzi a onor del vero parecchio delusi). Capisco che "tecnicamente" scrivere in un forum, andare per locali o al pride possa essere considerato come partecipazione alla comunità, ma non vuol dire farne parte o sentirsi identificati.

 

Per me chi fa comunità gay è l'attivista, il frequentatore assiduo di un locale gay, il tipo amico di tutti nell'ambiente gay. Non lo è di certo caio che va di tanto in tanto nei locali gay a rimorchiare.

 

Sei talmente italiano da far cadere le braccia, te ne vai in Spagna con la pappa pronta e poi puoi anche permetterti il lusso di disinteressarti delle lotte che quella comunità ha fatto per vederti riconosciuti quei diritti che stai beatamente usufruendo.

Come se poi i diritti non avessero bisogno di una difesa quotidiana.

Concordo al 1000% che dietro la comunità LGBT c'è un pensiero unitario abbastanza inquietante e da setta per cui o sei con loro o sei contro di loro ma non è il distinguo che può essere la soluzione. La tentazione è forte, ammetto che anche io in passato ho sentito questo bisogno di disinteressarmi da un movimento che ha un atteggiamento spesso verbalmente violento nei confronti di chi la pensa diversamente (e non su questioni centrali dove ci potrebbe anche stare) ma non è quella la soluzione.

 

Di quella comunità tu ne fai parte eccome.

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Che la comunità gay sia una setta-inquietante lasciamolo sparare

con questa disinvoltura a Massimo Introvigne XD

 

Cioè io ora potrei reagire male invece che ridere, ma come

vedi rido

 

Ma il fatto che tu sia disinvolto - come la maggior parte dei gay

italiani - nell'impiegare espressioni violente come setta-ghetto etc

non cancella la violenza di quelle espressioni

 

Questo deve essere ben chiaro

 

EDIT

 

Cioè avete idea di quanti giudizi sprezzanti uno che si occupa

di cose gay si vede sparare addosso, fra carnevalate, puttanai

ghetti, sette etc, da altri gay?

 

Vogliamo partire dal fatto che non sono critiche espresse in termini

pacifici o costruttivi, ma cariche di un certo livore?

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Hinzelmann per me puoi reagire come meglio credi, non è che mi interessi molto in tutta onestà.

 

Per il resto, certe opinioni non derivano dal fatto che la gente si svegli con la luna storta e abbia voglia a divertirsi nel dire cose negative, ma sono il frutto di delusioni ed esperienze.

 

Io le dinamiche forzate e da setta della comunità gay non le ritrovo nei gruppi etero dove uno è libero di stare con le persone che più gli aggradano e di avere differenti opinioni. Ed è così che guai a non sopportare le shampiste, trovare di mal di gusto le drag queen trash, dire una sola parola su cornificatori seriali o trovare volgari orgie o gente che si spoglia all'improvviso alle feste. È così scontato e obbligato che a un gay "autentico" debba andare tutto bene che NON può rifiutarsi. Le regole della supposta "libertà" devi accettarle tutte senza fiatare, altrimenti sei un represso, omofobo, perbenista, antico...

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La comunità degli etero temo che non esista.

Una comunità è un'aggregazione di soggetti che non solo decidano di vivere a stretto contatto ma che si pongano e/o condividano obiettivi comuni.

In  questo caso la stessa locuzione "comunità degli etero" esiste solo in quanto elemento complementare/contrapposto alla (o alle) comunità gay.

 

Pensare che frequentare una discoteca gay ci ponga automaticamente all'interno di una comunità credo che sia sbagliato.

Pensare che l'eventuale mancanza di condivisione di alcune mode o atteggiamenti imperanti all'interno di locali o ritrovi gay 

possa permetterci di esprime giudizi sprezzanti sulla comunità o chiamarcene fuori credo che sia sbagliato.

 

Posso essere un integerrimo moralista o la puttana che si sia ripassati tutti gli avventori di un bar gay e sentirmi ugualmente parte

della medesima comunità nel momento in cui ritenessi giusta la battaglia contro la discriminazione, gli atti di violenza gratuita,

la corretta rivendicazione di alcuni diritti.

 

Perché sottolineare ogni volta ciò che potrebbe divide rispetto a quello che potrebbe accomunare?

 

Mi piacerebbe cercare di comprendere meglio.

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Cioè avete idea di quanti giudizi sprezzanti uno che si occupa di cose gay si vede sparare addosso,

fra carnevalate, puttanai ghetti, sette etc, da altri gay?

 

Mi chiedo come sia all'estero.

Questi termini vengono usati dai gay

contro la comunità gay anche altrove?

 

Può essere che capiti e noi non lo sappiamo?

Mi sembrerebbe strano che io non ne abbia mai sentito accenno.

 

 

 

Posso essere un integerrimo moralista o la puttana che si sia ripassati tutti gli avventori di un bar gay e sentirmi ugualmente parte della medesima comunità nel momento in cui ritenessi giusta la battaglia contro la discriminazione, gli atti di violenza gratuita, la corretta rivendicazione di alcuni diritti.

 

Questa però è la definizione di "movimento gay"

e non proprio di "comunità gay".

 

La comunità gay è più o meno come la parrocchia.

Non basta essere cattolici per far parte della parrocchia:

ma se vai a messa, mandi il figlio agli scout,

vai a mangiare alla sagra del Santo e così via

sei sicuramente parte della parrocchia.

 

Vale infatti anche il contrario.

Ho un paio di amiche che fanno parte della comunità gay

anche se sono assolutamente etero.

 

E si può essere nella comunità gay

e disprezzare il movimento gay e le sue rivendicazioni politiche:

perché magari sei un padre di famiglia non dichiarato.

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Assolutamente no, ma se sei gay si suppone tu sia favorevole alle numerose cause che ci stanno dietro tale il termine del tuo orientamento sessuale, o preferisci essere lapidato nella pubblica piazza?

 

Continuo a non capire che c'entri il fatto di essere gay con il fatto di frequentare ambiti gay.

 

@rotwang

Si può essere gay e non far parte della comunità. Non ci vuole mica la laurea per capirlo!xD

 

Infatti, non capisco il suo ragionamento.

 

Guardate che "non far parte della comunità gay"

non è un puro atto della volontà;

non é che se non vi piace Madonna allora non ne fate parte.

 

Andare in un locale gay, scrivere su gay-forum,

essere iscritti su Grindr o GayRomeo

significa già far parte della comunità gay.

 

 

Ah quindi basta iscriversi ad un forum e scrivere qualche messaggio ogni settimana per essere considerato membro di una comunità? Comodo!

 

A onor del vero per far parte di una comunità dovresti supportarla e starci a stretto contatto quotidianamente.

 

Concordo. Io credo tuttavia che anche frequentare l'ambiente con regolarità voglia dire far parte di una comunità. Un ambiente fisico, non siti di incontri e forum.

 

 

Cioè avete idea di quanti giudizi sprezzanti uno che si occupa

di cose gay si vede sparare addosso, fra carnevalate, puttanai

ghetti, sette etc, da altri gay?

 

Vogliamo partire dal fatto che non sono critiche espresse in termini

pacifici o costruttivi, ma cariche di un certo livore?

 

Giudizi non propriamente usciti da un cappello da prestigiatore.

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Mi chiedo come sia all'estero.

Questi termini vengono usati dai gay

contro la comunità gay anche altrove?.

certo che sì! esempio abbastanza noto:

alle manif pour tous francesi contro i matrimoni gay, in prima fila & a favor di telecamera *casualmente* finivano sempre i "gruppi gay" contrarissimi ai matrimoni tra froci, con Frigide (ossia la presidentessa de st'accozzaglia cattofascia; nb: si chiama veramente così! nomen omen..) che squittiva frasi tipo "loro sono la voce della maggioranza dei veri homos, non quei 4 gatti politicizzati sfruttati dalle associazioni e da quei cattivoni della gauche" e bla bla bla

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E' chiaro che esiste anche all'estero, perchè è un

pericolo insito al far parte di una minoranza, l'odio

di sé

 

Ma non nella misura in cui esiste in Italia, il caso francese di gay

cattolici omofobi designa una risicata minoranza

 

Qui la mancanza di coscienza collettiva è tale che già un buon 60-70% di

persone approccia una discussione del genere esternamente, cioè simulando

il fatto di non far parte di una comunità gay

 

E parlo di simulazione, perchè è evidente che - piaccia o non piaccia -

se si è gay se ne fa parte in qualche modo anche contro la propria

volontà

 

A questi si aggiungono coloro che a seconda dei casi si sentono dentro

e si sentono fuori

 

Si sentono dentro nel "basico" bisogno di rimorchio, che viene accettato

per come è e criticato nella misura in cui si trova o non si trova il fidanzato

Altrimenti si è fuori e per tenere le distanze occorre il disprezzo

 

Il mio intervento sul questionario conteneva una serie di critiche, o spunti

critici, che non essendo però connotati dal disprezzo, non interessano ( una

critica costruttiva già ipoteticamente implica un coinvolgimento che si rifiuta )

 

Questa è la situazione italiana, per come la vedo io

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Continuo a non capire che c'entri il fatto di essere gay con il fatto di frequentare ambiti gay.

 

Io mi riferisco più al pretendere diritti civili e poi schifare la propria minoranza, coerenza zero (come sempre).

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@hinzelmann

Il senso di non appartenenza alla comunitá è una cosa abbastanza comune anche qui. Anzi oserei direi che più la nazione sia civile ,e garantisca diritti, e più ai gay la comunità sappia di vecchio e fuori dalla realtà.

Poi non confondiamo il disprezzo con il rammarico. Le dure critiche sono spinte da una comunità che al momento è incapace di evoluzionare e riflettere le realtà di tutti.

 

@rotwang

Secondo la tua logica quindi i neri dovrebbero essere pure orgogliosi di quei neri del ghetto gangster e che spacciano droga. È troppo comodo giocare al pietismo e a voler inculcare per forza a tutti che la comunità vada accettata in pieno così com'è, ma nella realtà dei fatti tutte le comunità si dissociano da parte della propria comunità. Solo che guai a farlo in chiave gay...dobbiamo essere tutti fratelli per convenienza!!!

È vero che la comunità si è mossa per i diritti, ma le leggi di fatto le hanno fatte i parlamenti e l'opinione pubblica(o erano tutti gay?).

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davydenkovic90

1. Pensi che la comunità gay sia una comunità aperta? 

2. Ti trovi a tuo agio in locali gay? A mio agio sì. Non ne faccio una ragione di vita.

3. Credi che la comunità gay punti troppo sull'estetismo e la giovinezza? 

4. Credi che la maggior parte dei gay single che hai conosciuto troveranno un compagno stabile in futuro? Non so

5. Quali sono le cose che AMI della comunità gay? Siamo colorati e fantasiosi

6. Quali sono le cose che ODI della comunità gay? La stupidità e il clericalismo di alcuni

7. Hai molti amici lgbt o, anche se provi, fai fatica ad avere amici lgbt? Pochi

8. Come dovrebbe essere la comunità gay perfetta? Non esiste la perfezione

9. Ti senti ascoltato e capito dalla comunità gay? Cos'è la comunità gay?

10. Credi che la comunità gay sia superficiale?  

 

Aggiungo che credo anche di aver "fatto la pace" con l'idea che ai gay pride siano presenti i carri delle varie discoteche gay...

prima pensavo che fosse ingiusto che ci fossero, perchè la manifestazione è fatta per promuovere i diritti, non per promuovere i locali o i personaggi o altri prodotti... e cioè l'autoghettizzazione e l'omologazione a un certo stile di vita.

E' chiaro che al gay pride presenziano per promuoversi, ma sono anche lì per far sentire la propria voce esattamente come chiunque altro, e quindi alla fine è giusto.

Senza contare che è fondamentale anche compiere una rivoluzione estetica all'interno della società, e quindi sono d'accordo (adesso, ma in passato non lo ero) anche sul mostrare immagini provocatorie.

Edited by davydenkovic90
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Secondo me è anche l'alterità che crea e identifica la comunità gay, o perlomeno costituisce la sua identificazione "esterna".

Un gay (dichiarato), per un etero, rappresenta fisiologicamente un membro della comunità gay (inteso nel semplice assioma "uomo a cui piacciono uomini").

Si potrebbe dire che basta fare coming out per entrare a far parte della comunità gay, almeno agli occhi di chi gay non è.

Così come un italiano emigrato in Germania per i tedeschi fa parte del popolo italiano (inteso nel senso di "nato e cresciuto in Italia")

Il fatto di frequentare locali gay, chattare su Grindr e scrivere su un forum gay sono caratteristiche interne,

evidenti principalmente a chi nella comunità gay già c'è.

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Vale infatti anche il contrario. Ho un paio di amiche che fanno parte della comunità gay anche se sono assolutamente etero.   E si può essere nella comunità gay e disprezzare il movimento gay e le sue rivendicazioni politiche: perché magari sei un padre di famiglia non dichiarato.

 

Penso che molto dipenda dalla definizione che diamo di comunità.

A me, personalmente, viene da pensare che per comunità non ci si

possa solo riferire all'aggregazione di soggetti ma anche ad un fine

comune che questa aggregazione dovrebbe perseguire.

 

Poi magari quel fine non è quello che ho indicato io genericamente e che,

giustamente, tu rimandi al "movimento".

 

Se penso all'utilizzo del termine comunità... mi viene da pensare

a San Patrignano, ad esempio. Che non è una semplice aggregazione

di tossici o ex tossici, potendo detta comunità includere educatori,

stallieri, cuochi, contadini.

 

Esiste però un fine comune che può ben dirli appartenenti alla medesima

comunità.

 

Così pure, le comunità montane, non sono semplici aggregazioni di comuni,

ma enti territoriali che si pongono come fine ultimo quello di erogare servizi

di qualità ai propri cittadini che, come singoli municipalità non potrebbero riuscire a

fare.

 

Insomma, io penso che un fine comune ci debba essere e che, in qualche modo

chi decida di far parte della comunità debba in qualche modo aderirvi.

 

Anche le tue amiche, possono dirsi di appartenere alla comunità gay solo perchè

frequentano alcuni locali con una certa assiduità?

Magari lo fanno perché si mangia particolarmente bene o perchè hanno piacere

di godere della tua compagnia.

Se le motivazioni fossero queste, forse sarebbe improprio sostenere che facciano

parte della comunità gay.

 

Magari una comunità di gay si pone come obiettivo la semplice creazione/frequentazione di uno o più luoghi

di aggregazione, che siano in grado di far sentire i propri membri a proprio agio, escludendo

ogni forma di discriminazione e le tue amiche dovrebbero quanto meno condividere questa semplice finalità

per potersi veramente definire membri di questa comunità.

 

Se poi possiamo sostenere, in funzione di una scelta più o meno consapevole, che sia possibile stabilire che due eterosessuali possano entrare a far parte della

comunità, dobbiamo anche ammettere che, per un'identica e contraria valutazione, sia possibile per un gay decidere di non farne parte...

Edited by ciuciuta
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Io mi riferisco più al pretendere diritti civili e poi schifare la propria minoranza, coerenza zero (come sempre).

 

Non mi risulta che la comunità gay rappresenti la maggioranza degli omosessuali italiani. Difatti questi ultimi la odiano perché dà un'immagine poco edificante dei gay. Continuate a spacciarvi per maggioranza, quando non lo siete affatto e voi lo sapete benissimo.

Mi fa divertire come certi utenti parlino di coerenza quando loro stessi paiono essere mossi da strani allucinogeni brasiliani.

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