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Elio Petri


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ogni Estate all'Isola Tiberina a Roma si tiene un'Arena estiva dove ripropongono i migliori film della passata stagione

entrando, se guardate su un muro a sinistra, troverete allineati i cartelloni dei film italiani che hanno vinto l'Oscar come migliore film straniero dal dopoguerra a oggi

ce ne sono 4 di De Sica, 4 di Fellini, poi Nuovo Cinema Paradiso, Mediterraneo, La vita è bella, La grande bellezza.... ok tutti film molto conosciuti e celebrati

ma ce n'è anche un altro, del 1970: "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"

è un film di un regista praticamente dimenticato, la cui filmografia non viene mai riproposta in televisione e di cui non si parla mai: Elio Petri

di quel film avevo sentito parlare, perché uscì quando ero bambino e in un certo senso me lo ricordo: ma non lo avevo mai visto

l'ho visto per la prima volta nei giorni scorsi e sono rimasto molto colpito: una sceneggiatura eccezionale, una storia assurda e quasi grottesca ma trattata con una tecnica "neorelista", attori in stato di grazia (Gian Maria Volontè e Florinda Bolkan), una denuncia dello stato della giustizia in Italia devastante, modernissima e attuale, la foto di un paese sull'orlo della dissoluzione scattata all'inizio di uno dei decenni più difficili della sua storia

la denuncia è di un livello intellettuale e morale tale, che noi oggi ce la possiamo soltanto sognare con la stupida satira da operetta che ci ritroviamo, una satira che piace al sistema perché procura tante risate ma niente contenuti veri, nessuna idea che rimanga in testa oltre le risate

la satira di Petri è invece devastante, dolorosa, inquietante: scomoda (nel senso letterale del termine: uno non riesce a vedere un simile film rimanendo seduto comodamente in poltrona)

 

dal punto di vista tecnico: io non capisco tanto di cinema, sono un dilettante

ma a giudicare dalle inquadrature, dalla capacità di muovere la macchina da presa ho avuto l'impressione che Elio Petri fosse davvero un grande regista anche da un punto di vista strettamente tecnico

 

ho visto successivamente un film di Petri del 1965, "La decima vittima", e proprio non l'avevo mai sentito: anche questo mi è sembrato un capolavoro

un film con un tema non facilmente inquadrabile, una sorta di "fantascienza grottesca" o qualcosa del genere

anche in questo film si intravede una sottile trama allusiva e un simbolismo che resta sullo sfondo, ma che dipana un filo narrativo con un forte potere evocativo

conto di vedere a breve due suoi film tratti da romanzi di Sciascia, "A ciascuno il suo" e "Todo modo"

Edited by conrad65
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beh, lui & Francesco Rosi sono stati i principali esponenti del cosidetto "cinema di denuncia" a cavallo tra la fine degli anni 60 e i 70 (vedi anche "Le mani sulla città" di Rosi, per capire di cosa parlo).

Oggi, forse sbagliando -perchè alla fine della fiera gli italici vizi sempre quelli sono-, vengono visti come film d'epoca, che descrivono un mondo ormai superato dalla *modernità*.

 

non dimenticarti poi che c'è l'ipotesi molto realistica che l'intellighentia sinistrorsa

allora [da opposizione al sistema dc] li esaltò

ed oggi [che è parte integrante & integrata nella stanza dei bottoni] li ignora e voglia quasi farli cadere nell'oblio perchè "scomodi",..

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Su Sky ogni tanto i suoi film li passano

la cinematografia italiana degli Anni '70

è tutta abbastanza cancellata

 

Eppure fu l'ultimo decennio in cui esistette anche

la produzione di un valido cinema di genere

 

Io ipotizzerei proprio la cancellazione del decennio

non solo dei film più politici, che comunque restano

scomodi ( a parte l'effetto Tarantino notoriamente

appassionato, che ha costretto una parziale riscoperta

ma solo dei film che piacciono a lui )

 

E' più facile che passi la commedia all'italiana degli anni '60

che pure non era scevra di contenuti critici, ma si inseriva in

un decennio ottimistico

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Hinz, aspetta un attimo: la commedia anni 70 coi suoi vari filoni (dai poliziotteschi der Monnezza alle varie Giovannone Coscialunghe) mi sembra non sia così dimenticata [un film leggero come Febbre da cavallo per molti è un super-cult!];

cosa che invece è successa coi film di denuncia dei vari Petri, Rosi, Germi eccetera, che al max vengono riesumati in qualche cineforum *impegnato* o nei corsi di cinema.

 

Che è un po' la stessa fine che ha fatto pure il Pasolini cantore delle borgate: di Mamma Roma e Accattone non si ricorda quasi più nessuno, ma i suoi film in costume, tipo Decamerone, Medea o il Vangelo secondo Matteo spesso & volentieri vengono ritirati fuori..

Edited by freedog
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la cancellazione degli anni '70 ci sta tutta: del resto, e lo dico da spettatore (come si suol dire, ero già lì :D), è stato un decennio "orribile"

e vi dico questo nonostante io lo veda con gli occhiali rosa dell'infanzia... ricordo però le inquietudini di un periodo in cui sono esplose tutte le contraddizioni accumulate a partire dal dopoguerra, con una strisciante guerra civile che vedeva contrapposti terroristi di destra e sinistra, le varie mafie e cosche del paese, pezzi stessi dell'apparato dello Stato che si sono dati allo stragismo, un panorama politico dominato da due grandi partiti ma sostanzialmente impotente, un partito egemone, la DC, imposto a forza da una situazione internazionale tesa tra i due blocchi e a sua volta colonizzato da correnti e clientele, il sindacalismo arrembante, gli scioperi selvaggi, l'arroganza di un capitalismo acerbo fatto da padroncini analfabeti con la villa e l'amante, un'economia allo sfacelo con un'inflazione superiore al 20%, un sistema scolastico e universitario allo sbando, la crisi energetica con il razionamento della benzina e le Domeniche a piedi....

 

vorrei però distinguere tra i registi impegnati  da voi citati: ad esempio secondo me Petri è una spanna sopra Rosi

Rosi rimane un regista di denuncia legato a fatti specifici (che siano davvero "superati" è un altro discorso...)

Petri ha una sua poetica originale, non fa un puro cinema di denuncia ma va oltre, proponendo una visione molto personale che ripesca anche nel grottesco e onirico felliniano, ad esempio, o in tematiche "simboliche" che prendono spunto dalla psicanalisi e sono sviluppate soprattutto da cineasti del dopoguerra non italiani

ad esempio nella vicenda di Indagine su un cittadino etc. il tema "esterno" dello sfacelo della giustizia in Italia va di pari passo con la sottile analisi del rapporto tra i due protagonisti, che si basa su flashback, non spiega in dettaglio ma è condotto su un magistrale piano di "seduta" psicanalitica

il rapporto tra i due è un rapporto sado-maso, sono analizzate le meccaniche che lo hanno prodotto: i ruoli si confondono, e il delitto è un esito di questo gioco perverso ritratto in modo molto nitido

è un regista originalissimo anche tecnicamente e, per quello che ho potuto vedere nei due film visti finora, ha diretto magnificamente tutti i suoi attori: ho visto un grandissimo Mastroianni, un eccezionale Volonté per non parlare della Bolkan e di Ursula Andress, Elsa Martinelli, Salvo Randone, Massimo Serato...

davvero dei pesi massimi del cinema, dei giganti: eppure la mano di questo regista ha saputo esaltarli

Edited by conrad65
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la classe operaia  va in paradiso .

Quello sì che è un c*zzo di film.

Bello davvero.

 

Hinz, aspetta un attimo: la commedia anni 70 coi suoi vari filoni (dai poliziotteschi der Monnezza alle varie Giovannone Coscialunghe) mi sembra non sia così dimenticata

Il primo Fantozzi, per la regia di Luciano Salce, è del 1975.

Ed è molto più che un classico, visto che non era ancora uno sgangherato centone di gag ma una satira feroce della vita di un impiegato-tipo.

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Io  ricordo poi di un attore   era molto amico di mio  zio    ; ve lo ricordate  Maurizio Merli ?  a me  manca molto .

come no, il biondino coi baffetti dei poliziotteschi milanesi.

è morto, se non sbaglio; giusto?

 

Il primo Fantozzi, per la regia di Luciano Salce, è del 1975.

Ed è molto più che un classico, visto che non era ancora uno sgangherato centone di gag ma una satira feroce della vita di un impiegato-tipo.

i Fantozzi di Salce sono i primi due, e che siano dei mega cult non lo scopro certo io (indimenticabile la telecronaca di Martellini -quello vero!!- di Inghilterra-Italia; ogni volta che rivedo la scena rido alle lacrime).

Poi vabbè, Villaggio stesso & Neri Parenti hanno buttato tutto in vacca annacquandolo per un'altra ventina d'anni in una brodaglia di gag molto forzate e francamente dimenticabili, palesemente solo per far soldi.

---

Se poi ci vogliamo buttare del tutto off topic, tra le commedie cult anni 70 non mi puoi lasciar fuori il Monicelli di Amici mei;

per tacer del Borghese piccolo piccolo, sempre del mezzo toscano (così si autodefiniva, perchè era tappo), dove tra la sceneggiatura di Cerami e quello che per me è stato il miglior Sordi di sempre, hanno tirato fuori una commedia amarissima. Ma meravigliosa

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tra le commedie cult anni 70 non mi puoi lasciar fuori il Monicelli di Amici mei

Che c'entra.

Quello è un capolavoro totale e assoluto.Non regge il ritmo narrativo del secondo episodio, ma quella bellissima e malinconica amarezza che lo pervade lo rende... insuperabile, credo.

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ieri sera ho visto Todo Modo (da un romanzo di Sciascia)

un altro capolavoro, qui la componente politica, sempre presente, diventa secondaria rispetto all'ambientazione surreale e grottesca, tanto che si potrebbe azzardare un parallelo solo con il Bunuel de "Il fascino segreto della borghesia"

la trama è molto semplice: un gruppo di politici e boiardi democristiani si ritirano 3 giorni per un ritiro spirituale secondo la regola ignaziana

non dico altro per chi lo volesse vedere: tra gli attori si riconoscono chiaramente le controfigure di Andreotti e di Aldo Moro, quest'ultimo interpretato da Gianmaria Volonté; il gesuita che tiene gli esercizi è Marcello Mastroianni

un film dimenticato ingiustamente, che vi consiglio di vedere

con un finale agghiacciante, profetico

 

il film ebbe un destino avverso: sequestrato in sala a meno di un mese dall'uscita, la pellicola fu ritrovata bruciata dentro gli archivi di Cinecittà

poi, dopo un noto fatto avvenuto nel 1978 in Italia, preconizzato nel film, praticamente sparì dai circuiti cinematografici

se ne sono salvate alcune copie, malandate, e recentemente è stato restaurato

Edited by conrad65
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Beccai il film "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" in videocassetta (che naturalmente ancora conservo!)

allegato ad una di quelle uscite dell'Unità che all'inizio degli anni '90 riproponeva i capolavori del cinema italiano...

grazie anche al fatto che Walter Veltroni ne fosse stato nominato direttore.

 

E' uno dei miei film preferiti, con una colonna sonora strepitosa ed una trama che 

purtroppo rimane nel panorama italiano di un'attualità disarmante.

 

Ricordo quando entravo in ufficio con il giornale sottobraccio. Il mio capo mi guardava di

traverso.

 

Un giorno alzò la cornetta per chiamare mio padre: "Mimmo, devo darti una brutta 

notizia.... tuo figlio è... comunista!"

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una colonna sonora strepitosa

 

si è di Morricone ed è geniale: una sorta di marcia militare, che però viene sbugiardata dall'uso del mandolino, dello scacciapensieri e (credo) del basso tuba, come a suggerire la natura di tutti questi uomini di legge, marziali apparentemente ma in realtà tromboni (basso tuba) poco seri (mandolino) e mafiosi (scacciapensieri)

 

 

c'è una storia anche dietro la colonna sonora di Todo Modo, che leggevo su Wikipedia: la prima colonna sonora fu composta dal grande jazzista Charles Mingus; poi, su intervento pare di Renzo Arbore (compagno della Melato che recitava nel film), fu accantonata e sostituita da una colonna sonora di Morricone, che riprende lo stile di Messiaen (ed è molto efficace rispetto al contenuto del film)

 

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-off topic-

Il primo Fantozzi, per la regia di Luciano Salce, è del 1975.

Ed è molto più che un classico, visto che non era ancora uno sgangherato centone di gag ma una satira feroce della vita di un impiegato-tipo.

a propò: m'hanno appena girato la news che è morto l'attore che interpretava il professor Guidobaldo Riccardelli, fanatico cinefilo de ''La corazzata Potemkin'' del "Secondo tragico Fantozzi"

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OT

-off topic-

a propò: m'hanno appena girato la news che è morto l'attore che interpretava il professor Guidobaldo Riccardelli, fanatico cinefilo de ''La corazzata Potemkin'' del "Secondo tragico Fantozzi"

Guidobaldo Maria Riccardelli, prego.

Tra l'altro, ho scoperto ieri sera che a fine Ottobre ripropongono i film di Salce e Villaggio in sala. Pensi sia il caso di aprire una discussione apposta?

 

Fine OT

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come no, il biondino coi baffetti dei poliziotteschi milanesi.

è morto, se non sbaglio; giusto?

 

i Fantozzi di Salce sono i primi due, e che siano dei mega cult non lo scopro certo io (indimenticabile la telecronaca di Martellini -quello vero!!- di Inghilterra-Italia; ogni volta che rivedo la scena rido alle lacrime).

Poi vabbè, Villaggio stesso & Neri Parenti hanno buttato tutto in vacca annacquandolo per un'altra ventina d'anni in una brodaglia di gag molto forzate e francamente dimenticabili, palesemente solo per far soldi.

---

Se poi ci vogliamo buttare del tutto off topic, tra le commedie cult anni 70 non mi puoi lasciar fuori il Monicelli di Amici mei;

per tacer del Borghese piccolo piccolo, sempre del mezzo toscano (così si autodefiniva, perchè era tappo), dove tra la sceneggiatura di Cerami e quello che per me è stato il miglior Sordi di sempre, hanno tirato fuori una commedia amarissima. Ma meravigliosa

Si e morto nel 1989  davanti a sua  figlia    giocava a tennis   e  venne colpito da infarto     mori'  sul campo   ;  l' ho conosco bene  da bambino  mi teneva in braccio era  amico di mio zio  ; era un duro  dal cuore tenero ed era anche  bello .

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