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Vale davvero la pena fare outing?


Marcuse

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Ciao, è il mio primo topic e volevo esporre una mia considerazione sul coming out. Ho 20 anni, ho accettato il fatto di essere gay verso i 16, dopo un lungo lavoro interiore e pressochè tutti i miei amici lo sanno e mi hanno sempre accettato. Penso, però, che la tappa coming out coi genitori sia vissuto quasi come una forzatura, quale prima tappa di una sessualità consapevole e accettata. Non si può vivere tranquillamente la.propria sessualitá da giovani senza che i genitori lo sappiano? Non pensate che sia un'intrusione nella vostra vita privata, un motivo di imbarazzo per noi e per loro? Non sento l'esigenza di dichiararmi come un'ammissione di colpevolezza, quando si scoprirá, penso sarà per caso quando ormai l'età l'autonomia personali saranno maggiori. Cosa ne pensate? Voi avete fatto coming out oppure è avvenuto tutto per caso?

Edited by Marcuse
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Torni a casa con un tipo, tuo babbo apre la porta, "Ah, che bello, è tuo amico ? studiate insieme ?"

Torni a casa con una tipa, tuo babbo apre la porta, "è la tua ragazza ? vi servono i preservativi ?"

 

 

Ok ciao.

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Si dice "coming out".

"Outing" è quando sono gli altri a farlo a te.

 

Se si tratta unicamente di sesso non serve davvero fare CO:

in un locale ti scopi Tizio poi conosci in rete Caio e vai da lui a farti scopare.

Una volta la vivevano tutti così.

 

Se invece vuoi poterti comportare in pubblico

liberamente come si comportano i tuoi coetanei etero

potrai farlo solo se sarai dichiarato con le persone-chiave della tua vita.

 

Sarà la tua vita sentimentale e non quella sessuale

ad avere bisogno del tuo coming out.

 

Il problema di "lasciare che lo scoprano per caso"

è che ti fa vivere con l'ansia di nasconderti

e quando accadrà non sarai preparato per affrontare la cosa.

Ed esserti nascosto - quello sì - è una ammissione di colpevolezza.

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Tutto si può fare, quando lo si accetta e lo si vive bene.

Nessuno ti obbliga a fare coming out se non dovessi avvertirne l'esigenza, che comparirà spontaneamente con tempi e modalità variabili in base al contesto (relazione o meno) e alla tua sicurezza personale.

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Non esistono regole si può anche non fare, io penso sempre che la cosa migliore sia farlo e levarsi il dente, la vita è già abbastanza complicata per i fatti suoi.

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Ti dirò, vale la pena fare coming out se la cosa ti aiuta veramente a raggiungere una maggiore serenità.

Io ho vissuto entrambe le cose: ho fatto coming out con i miei amici e mi è sembrato subito di star meglio, mentre i miei genitori hanno fatto outing per me...

In quel caso non ero pronto a farglielo sapere ed è stato un periodo difficile.

Ancora adesso non lo hanno veramente accettato (papà continua a chiedermi se le mie amiche sono fighe e se sì perché non me le porto a letto, mentre mamma mi ricorda a intervalli semi-regolari di farmi fare i controlli del sangue perché non si sa mai... Terrorismo psicologico insomma).

 

Io studio a Vienna, quindi ho dalla mia il fatto di non essere a casa e di potermi muovere con maggiore libertà, ma recentemente ho notato di vivere una vita a metà: a Vienna sono me stesso al 100%, ma in Italia mi reprimo.

Recentemente sono venuti a trovarmi due miei amici dall'Austria e hanno detto che a casa non sono così "fabulous & crazy" come a Vienna.

Un po' mi spiace che l'abbiano detto, ma credo sia anche giusto così.

 

 

 

 

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Non si può vivere tranquillamente la.propria sessualitá da giovani senza che i genitori lo sappiano? Non pensate che sia un'intrusione nella vostra vita privata, un motivo di imbarazzo per noi e per loro?

se è la nostra apostolica benedizione al fatto di non volerlo dire ai tuoi che vai cercando,

la risposta migliore te l'ha data il saggio Almy

Se si tratta unicamente di sesso non serve davvero fare CO:

in un locale ti scopi Tizio poi conosci in rete Caio e vai da lui a farti scopare.

Una volta la vivevano tutti così.

 

Se invece vuoi poterti comportare in pubblico

liberamente come si comportano i tuoi coetanei etero

potrai farlo solo se sarai dichiarato con le persone-chiave della tua vita.

 

Sarà la tua vita sentimentale e non quella sessuale

ad avere bisogno del tuo coming out.

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Una sola domanda: ti va che i genitori vengano a saperlo da altri, con tutte le possibili conseguenze del caso, in modi e tempi a te ignoti?

Edited by Fe92
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si tratta di metterli davanti a un fatto compiuto... senza anticipare le cose quando magari è vano raccontarle.

 

Direi che "il fatto" è più che compiuto. Sei gay.

 

Non è che sarai più gay o meno gay fra qualche anno.

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Io credo che si possa vivere tranquillamente senza dirlo ai genitori! Dipende tutto da come uno vive la cosa, se sente l'esigenza di dirlo! Io, personalmente, l'ho detto a mio padre perché sentivo il desiderio di dirlo, ma non si è trattato di un'ammissione di colpevolezza, né c'è stato imbarazzo da parte sua (inizialmente da parte mia sì, ma poi è svanito data la sua reazione positiva). Credo che a volte possa capitare di provare la voglia di aprirsi con le persone più vicine, ma dipende anche dal rapporto che si ha! Penso, comunque, che se uno vuole dirlo, lo deve fare quando ha una certa sicurezza di sé, ovvero proprio quando non si tratta di una "forzatura", altrimenti vuol dire che i tempi non sono maturi. Ad ogni modo non è una cosa necessaria secondo me, lo è solo se uno la sente come tale :)

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Credo che Almadel,come altre volte,abbia dato una risposta completa.Saranno il momento e le circostanze a portarti verso un coming out in famiglia. Io per esempio non ne vedo l'esigenza adesso sia perché sono lontano sia perché le reazioni sarebbero tremende quindi preferisco vivere tranquillamente questo periodo prima di affrontare nuovi problemi!

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Boh, sicuramente non è una benedizione quella che mi serve, ho deciso bene di stare zitto con loro, consigliato anche da persone con molta più esperienza di me. Ma non pensate che quello che capita alla vita affettivo/sessuale/sentimentale di un figlio debba rimanere suo ambito riservato?

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Boh, sicuramente non è una benedizione quella che mi serve, ho deciso bene di stare zitto con loro, consigliato anche da persone con molta più esperienza di me. Ma non pensate che quello che capita alla vita affettivo/sessuale/sentimentale di un figlio debba rimanere suo ambito riservato?

riparliamone quando avrai trovato un ragazzo...

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Marcuse mica devi dire "mamma ieri giacomo mi fa fatto una pompa che non immagini! Poi abbiamo fatto sesso anale ma tranquilla ho usato il preservativo!"

 

Piuttosto dirai"sabato sera esco col tipo"

"domani dormo da lui"

"andiamo a fare una vacanza insieme"

 

Insomma tutte cose normalissime.

Come fanno gli etero.

E come fanno i gay bisex out.

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Io penso di sì, la vita sessuale e sentimentale del figlio rimangono suoi e i genitori non dovrebbero averne molto a che fare, (non decidono certo loro di chi tu ti debba innamorare), ma va anche detto che a loro farebbe probabilmente piacere sapere con chi tu ti stia vedendo ecc.

 

Penso ci sia una via di mezzo che andrebbe trovata.

 

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Ma non pensate che quello che capita alla vita affettivo/sessuale/sentimentale di un figlio debba rimanere suo ambito riservato?

 

No, non lo pensiamo;

ma probabilmente lo pensavo a 19 anni

(quando mia madre ha scoperto che ero gay).

 

Ora che convivo da - credo - otto o nove anni

sarei ridicolo a credere che sia una cosa "riservata".

Anche perché sono l'unico dei miei amici a non essermi sposato.

 

Eggià perché le persone normali nei Paesi normali si sposano.

E un matrimonio è una delle cose meno "riservata" che esista.

I pompini su Grindr sono riservati, i sentimenti sono pubblici.

 

Puoi non dirglielo adesso, magari tra un anno, tra cinque, tra dieci, quando vuoi...

ma più tardi glielo dici più sembrerai una barzelletta.

Puoi avere un "coinquilino" a venticinque anni,

ma a trenta sembri solo un gay che si vergogna.

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Ma va!!! Ma per caritá, spero di avere una qualsiasi forma.di relazione sentimentale con un Uomo, e sono certo e voglio ciò. Quelll che penso è non reputo opportuno ora come ora, farglielo sapere. Sicuramente lo verranno a sapere, penso quando avrò una relazione seria, ma non bisogna forzare le cose. Volevo sentire opinioni su ciò

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Non si può vivere tranquillamente la.propria sessualitá da giovani senza che i genitori lo sappiano?

Sì.

Se vivi da solo - e per "solo" non intendo lo studente fuori sedere che comunque torna a casa per le feste o per le vacanze: proprio solo, con una sua vita isolata. Altrimenti, la tua vita orbita ancora attorno alla tua famiglia, e ammantare di mutismo le informazioni circa la tua vita sentimentale otterranno l'effetto contrario.

Sarai "uomo" quando dirai: "Questo è il mio confine, non lo oltrepassate", non quando cercherai di evadere domande e domandine.

L'unico modo per conservare un segreto è esibirlo in faccia a tutti.

 

Se invece vuoi poterti comportare in pubblico liberamente come si comportano i tuoi coetanei etero potrai farlo solo se sarai dichiarato con le persone-chiave della tua vita.

Tutto qui.

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a te sembra normale che i tuoi genitori non sappiano con chi ti accompagni? ma mica per i dettagli morbosi, ma perché se avrai una frequentazione è giusto che tu sia spontaneo e loro siano partecipi.

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In generale è utile perché ti sentirai più libero di fare quello che vuoi, senza trovare per ogni situazione una scusa.

Ma poi dipende da noi, da come reagiranno i genitori, dal rapporto che abbiamo con loro. Personalmente preferisco "nascondermi" e fare gli affari miei, e anche se facessi coming out con loro di certo non mi metterei a parlare con mia mamma della mia vita sentimentale. 

 

E sono sempre dell'idea che i genitori dovrebbero essere i primi a capirlo e a fare un passetto in avanti. Tanto gli indizi per capire che siamo froci ci sono. 

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Mah io ne ho parlato con i miei genitori, soprattutto con mia madre (con mio padre quasi per niente, ma credo che lo abbia capito).

Dico solo che un conto è accettare l'omosessualità di un figlio su un piano teorico, un altro farlo su un piano pratico.

Credo che un 'accettazione, almeno, teorica ci sia, ma mia madre soprattutto - con la scusa che ''incontrare persone conosciute su internet'' sia pericoloso - non mi vuole far vivere la mia sessualità.

In poche parole posso parlare con lei dei miei sentimenti, ma non posso viverli in prima persona, come merita un adolescente.

Non ho mai avuto l'illusione che le cose cambiassero con un ipotetico coming out, e invito anche te a non farti venire quest'idea.

La vera libertà la raggiungerai quando vivrai solo , avrai un tuo appartamento - e sì a quel punto potrai fare davvero quello che vuoi.

Finché vivi in famiglia il timore e il senso di colpa sono normali. Non ti va di rivelargli un particolare della tua vita privata - come dici stesso tu - ma al contempo ti senti quasi obbligato a farlo, perché loro sono i tuoi genitori, e forse ''desideri'' anche che sappiano di te.

Mentire non è mai semplice.

Non sentire il ''coming out'' come una forzatura. Cerca di vivere la tua sessualità in modo spontaneo, senza bisogno di dire niente a nessuno - vivila in modo naturale, come farebbe un eterosessuale che però non lo va a dire in giro (del resto nel suo caso non ci sarebbe affatto bisogno visto che si dà per scontato che siano tutti etero).

Lo so che è una situazione difficile. Fatti coraggio e cerca di guardare sempre ai tuoi desideri, ai tuoi obbiettivi, non farti condizionare da ciò che potrebbero pensare loro. E intanto mira a costruirti un 'indipendenza - economica- ma soprattutto affettiva e psicologica.

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Mah io ne ho parlato con i miei genitori, soprattutto con mia madre (con mio padre quasi per niente, ma credo che lo abbia capito).

Dico solo che un conto è accettare l'omosessualità di un figlio su un piano teorico, un altro farlo su un piano pratico.

Credo che un 'accettazione, almeno, teorica ci sia, ma mia madre soprattutto - con la scusa che ''incontrare persone conosciute su internet'' sia pericoloso - non mi vuole far vivere la mia sessualità.

In poche parole posso parlare con lei dei miei sentimenti, ma non posso viverli in prima persona, come merita un adolescente.

Non ho mai avuto l'illusione che le cose cambiassero con un ipotetico coming out, e invito anche te a non farti venire quest'idea.

La vera libertà la raggiungerai quando vivrai solo , avrai un tuo appartamento - e sì a quel punto potrai fare davvero quello che vuoi.

Finché vivi in famiglia il timore e il senso di colpa sono normali. Non ti va di rivelargli un particolare della tua vita privata - come dici stesso tu - ma al contempo ti senti quasi obbligato a farlo, perché loro sono i tuoi genitori, e forse ''desideri'' anche che sappiano di te.

Mentire non è mai semplice.

Non sentire il ''coming out'' come una forzatura. Cerca di vivere la tua sessualità in modo spontaneo, senza bisogno di dire niente a nessuno - vivila in modo naturale, come farebbe un eterosessuale che però non lo va a dire in giro (del resto nel suo caso non ci sarebbe affatto bisogno visto che si dà per scontato che siano tutti etero).

Lo so che è una situazione difficile. Fatti coraggio e cerca di guardare sempre ai tuoi desideri, ai tuoi obbiettivi, non farti condizionare da ciò che potrebbero pensare loro. E intanto mira a costruirti un 'indipendenza - economica- ma soprattutto affettiva e psicologica.

e bravo il ranokkietto nostro!! 

stai diventando -quasi- saggio, lo sai??

abbraccione!!

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Se pensi di poter avere una relazione seria in clandestinità, però ti sbagli.

 

Qui però dissento...premesso che imho il coming out in famiglia è importante per vivere serenamente e senza stupidi sotterfugi (io l'ho fatto a circa 15 anni), conosco gente, tra cui il mio ex, che hanno avuto varie storie serie e lunghe, senza aver mai fatto coming out con la propria famiglia... 

Edited by ben81
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