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Roma sprofonda, Milano splende


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io porterei i commissari a 22 così il sabato pomeriggio si fanno anche 'na partitella di calcio... 

comunque anche 16 può andare, c'è sempre il calciotto

poi volendo ci sono anche le caciotte e i caciocavalli ma queste so' cose serie

Ma di foto stile metropoli orientale o statunitense con la piscina in primo piano ne vedo tante, conoscendo la storia dei villaggi potemkin o degli aerei di Galeazzo Ciano, mi viene un dubbio. Non sarà che é sempre la stessa piscina?

Edited by Demò

La piscina nella foto di rotwang Si trova su di una terrazza di un locale del quale è il pezzo forte. Quella piscina con i grattacieli dietro a una marea di foto sul web. Non so se sia l'unica certamente buona parte delle foto che hai visto ritraggono proprio quella.

Ecco, questo è il tipo di cosa che puzza un po' di provinciale. Ma se lo dico poi mi si accusa di essere un gufo, che non va mai beneh nullah, che sieteh la rovinah dehll'Italiah etc etc. Che sicuramente ci saranno tanti pessimi motivi che mi spingono a pensarla così non si discute, ma quanto non è vero Dio c'è stato un tempo nel quale Milano non aveva bisogno di fare foto a 4 grattacieli carini quanto bassi da una terrazza con piscina(sempre la stessa), per pomparsi l'autostima.

 

C'è da dire che un sacco di italiani si sono divertititi a fare la fila all'expo per entrare a vedere dei padiglioni sostanzialmente vuoti, quindi si vede che sono io a pensarla sbagliata.

Ecco, questo è il tipo di cosa che puzza un po' di provinciale. Ma se lo dico poi mi si accusa di essere un gufo, che non va mai beneh nullah, che sieteh la rovinah dehll'Italiah etc etc. Che sicuramente ci saranno tanti pessimi motivi che mi spingono a pensarla così non si discute, ma quanto non è vero Dio c'è stato un tempo nel quale Milano non aveva bisogno di fare foto a 4 grattacieli carini quanto bassi da una terrazza con piscina(sempre la stessa), per pomparsi l'autostima.

 

C'è da dire che un sacco di italiani si sono divertititi a fare la fila all'expo per entrare a vedere dei padiglioni sostanzialmente vuoti, quindi si vede che sono io a pensarla sbagliata.

 

Purtroppo il grattacielo è diventato sinonimo di modernità ma questo ahimè non solo in Italia anzi il nostro provincialismo ha evitato che le nostre città diventassero un cimitero di cazzoni di cemento.

Edited by Iron84

Obiettivamente Iron, Milano non ha nulla da perdere coi grattacieli, il suo tessuto urbano li sopporta bene e non di rado ne viene migliorato.

Dipende da che grattacieli però, il complesso di citylife fa abbastanza schifetto e non c'entra un picchio con lo stile della città, nel senso che lo si è voluto perchè era scenografico senza ragionare su come una città possa avere un proprio stile ancora oggi evitando sprechi economici e azzardi urbani.

Però questo è un di più, non ha neanche senso pretenderlo, a me urta che gli italiani vanno al baretto con la piscina in terrazza e fanno la foto come se fossero a singapore(anche se loro penseranno più a manhattan).

Nel senso che, se non possiamo competere con le grandi metropoli internazionali che queste cose le hanno per davvero e su ben altra scala, che senso ha? E' come la casalingua che si compra la borsetta tarocca di louis vuitton, si esibisce neanche uno status, ma solo la forma minorata dello status, pare che la vera competizione sia interna al Paese.

 

Poi c'è da dire che di città abbastanza grosse da potersi permettere dei grattacieli ne abbiamo 3, delle quali una ha il problema che la cupola dei preti è limite d'altezza invalicabile, mentre le altre due i loro grattacielini, minidotati ce li hanno.

Edited by Demò

Ecco, questo è il tipo di cosa che puzza un po' di provinciale. Ma se lo dico poi mi si accusa di essere un gufo, che non va mai beneh nullah, che sieteh la rovinah dehll'Italiah etc etc. Che sicuramente ci saranno tanti pessimi motivi che mi spingono a pensarla così non si discute, ma quanto non è vero Dio c'è stato un tempo nel quale Milano non aveva bisogno di fare foto a 4 grattacieli carini quanto bassi da una terrazza con piscina(sempre la stessa), per pomparsi l'autostima.

 

C'è da dire che un sacco di italiani si sono divertititi a fare la fila all'expo per entrare a vedere dei padiglioni sostanzialmente vuoti, quindi si vede che sono io a pensarla sbagliata.

 

Vicenza fa schifo, più di Piacenza.

Obiettivamente Iron, Milano non ha nulla da perdere coi grattacieli, il suo tessuto urbano li sopporta bene e non di rado ne viene migliorato.

Dipende da che grattacieli però, il complesso di citylife fa abbastanza schifetto e non c'entra un picchio con lo stile della città, nel senso che lo si è voluto perchè era scenografico senza ragionare su come una città possa avere un proprio stile ancora oggi evitando sprechi economici e azzardi urbani.

Però questo è un di più, non ha neanche senso pretenderlo, a me urta che gli italiani vanno al baretto con la piscina in terrazza e fanno la foto come se fossero a singapore(anche se loro penseranno più a manhattan).

Nel senso che, se non possiamo competere con le grandi metropoli internazionali che queste cose le hanno per davvero e su ben altra scala, che senso ha? E' come la casalingua che si compra la borsetta tarocca di louis vuitton, si esibisce neanche uno status, ma solo la forma minorata dello status, pare che la vera competizione sia interna al Paese.

 

Poi c'è da dire che di città abbastanza grosse da potersi permettere dei grattacieli ne abbiamo 3, delle quali una ha il problema che la cupola dei preti è limite d'altezza invalicabile, mentre le altre due i loro grattacielini, minidotati ce li hanno.

 

Faccio un'osservazione anche rilegandomi al discorso sul belpaese che facevi l'altro giorno.

Concordo che Milano è la città che più riesce ad adattarsi ad un discorso moderno visto che la sua identità architettonica è andata persa prima con il Fascismo che ha snaturato diversi luoghi e poi con il boom industriale. Ad ogni modo la modernità o comunque la capacità di aprirsi al moderno sono anche cifre di stile, magari esteticamente non esaltanti ma che danno l'idea di una città viva che si muove e Milano è l'unica che lo fa.

 

Per il resto va anche detto che io tutto questa passione per il moderno proprio la trovo stridente in Italia, basti vedere la schifosa Torino Porta Susa, un complesso architettonico che non c'entra nulla con il contesto seicentesco e liberty della città. Le varie archistar fanno copia e incolla di loro progetti precedenti quindi o li fanno a Torino o a Parigi o a Jakarta poco importa. Da noi gli interventi devono essere centellinati e ben studiati, in realtà sono solo centellinati.

 

In fin dei conti non abbiamo megalopoli che giustifichino la presenza di grandi centri direzionali di tale stampo e comunque lo si potrebbe fare cercando di trovare un linguaggio che sappia dialogare con il contesto urbano cosa che si è ampiamente persa.

L'ultima volta che ho visto Roma risale a fine 2014, quando andai a trovare mia zia (nei pressi di Laurentina, Linea B) e mia cugina (Qre Nomentano): due aree che ho trovato molto sgradevoli e poco curate, e ricordo bene anche altre aree non centralissime come Boccea, ad esempio, e non le ricordo migliori). Molte bellezze del centro calamitano molta attenzione, togliendone ai lampanti disagi heheh

Roma, secondo me, soffre della mediterraneità tipica di molte città sia italiane, che sud-spagnole, che greche. Centro, periferie e il decoro urbano spesso soffrono, e ho notato questa caratteristica anche a Siviglia, Malaga e Napoli. Da quel che so, anche ad Atene c'è lo stesso problema. Non son certo che la matrice sia la stessa, però tant'è.

Milano, che NON è un'idillio, è come se mostrasse una parte più 'mitteleuropea' a livello di gestione e decoro urbano, per quanto le zone degradate (per lo piu periferiche, però) esistano come in tutte le grandi città (ricordo Parigi, con le zone di La Corneuve, Clignancourt e Clichy).

Mi spiace, perché Roma è bellissima e avrebbe potenzialità enormi. Dolcis Infundo, chi ritiene Milano anonima palesa a gran voce quanto non la conosca per nulla.

Edited by Laen

 

 

Dipende da che grattacieli però, il complesso di citylife fa abbastanza schifetto e non c'entra un picchio con lo stile della città

 

Il progetto originario prevedeva 4 elementi centrali, per quel poco che posso capire e sapere io

i tre grattacieli, che avrebbero dovuto costituire una specie di business center internazionale ed

un museo di arte contemporanea oltre al verde pubblico etc com più forte valore pubblico

 

Per ragioni di tagli causa crisi il museo è stato abbandonato a favore della riqualificazione del

Vigorelli e di un palazzo dello sport e questa decisione è stata presa dal Comune di Milano,questo

ha consentito credo di salvare il complesso dei tre grattacieli

 

Tuttavia al di là dello stile, a quel che so io di tre grattacieli uno è destinato a sede della Allianz

ed uno a sede delle Generali, cioè in pratica due terzi del business center saranno la sede delle

stesse società che hanno investito in Citylife, il chè a me pare abbastanza autocelebrativo

 

Certo certifica un dato di fatto storico che qualunque legale conosce bene...cioè la distruzione

del mercato assicurativo italiano in favore di un duopolio ( con ricadute non indifferenti sul piano

delle tutele degli assicurati ) perchè "ce lo chiede l'Europa"

 

Solo il terzo grattacielo, il più piccolo e curvo consentirà a soggetti terzi di guardare con deferenza

quasi inchinati i due colossi

 

E' giusto che questa "cosa" sia assolutamente estranea al tessuto urbano milanese, che rappresenta

altro, un altro tipo di capitalismo e di mercato

 

 

ora che Marino si è dimesso, e le tangenti finalmente ricominceranno a circolare nell'esausto circuito politico-malavitoso romano, vedrete che i mezzi pubblici ricominceranno a funzionare, che la spazzatura sarà di nuovo raccolta nei modi e nei tempi dovuti

 

sono stato al solito eccessivamente ottimista

 

questa è la situazione della metro A stamattina

 

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/atac_metro_ferma_guasto_bus/notizie/1622121.shtml

 

per quanto riguarda la nettezza urbana

 

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/ama_sciopero_servizi_cimiteriali_luned_amp_igrave/notizie/1620722.shtml

 

 

collasso finale

 

Roma è stata la capitale del mondo e la città più grande di ogni tempo e qualche secolo dopo era ridotta a un pantano imputridito pieno di rovine... per poi riprendersi nuovamente grazie alla religione cristiana

a Roma è tutto relativo, anche il concetto di "collasso finale"

si potrebbe andare avanti in caduta libera per altri 300 anni minimo...

Roma è stata la capitale del mondo e la città più grande di ogni tempo e qualche secolo dopo era ridotta a un pantano imputridito pieno di rovine... per poi riprendersi nuovamente grazie alla religione cristiana

a Roma è tutto relativo, anche il concetto di "collasso finale"

si potrebbe andare avanti in caduta libera per altri 300 anni minimo...

 

Roma si crogiola nel suo passato perché ha solo quello, il presente per lei non sembra esistere, ma chi vive nel passato sono solo le tombe. Sarebbe bene che diventasse capitale dell'oggi, non solo del culto cattolico e del suo passato glorioso con cui i suoi abitanti odierni non hanno nulla a che vedere :)

Edited by Rotwang

Io un po mi ci ritrovo in quello che e' stato detto dalla tv svizzera. 

 

Premesso che son 4 anni che non vivo piu' in Italia... ho lavorato a Milano per 7 anni e viaggiato a Roma piu' volte, sia per lavoro che per vacanza,  e la mia idea e' che Milano e' efficiente e dinamica e mi da una sensazione di modernita' che Roma non da, dall'altro lato Roma ha una storia e un fascino che sono senza eguali.

 

Comunque solo chi ha vissuto Milano per un po puo capire quanto e' bella, sara' anche una pagina satirica ma date un occhio qua per farvene un idea.  http://ilmilaneseimbruttito.com/2015/10/16/15-motivi-per-cui-milano-fa-schifo/ 

 

Milano si avvicina di piu ad altre citta' europee, Roma fa storia a se', e diciamocelo, non sfrutta a dovere il potenziale che ha a disposizione. 

 

Roma non e' neanche nella classifica delle 10 citta' piu visitate al mondo (http://www.travel365.it/citta-piu-visitate-al-mondo.htm), dato pessimo visto il suo potenziale di storia e monumenti.

 

Parentesi sui grattacieli, a me piacciono, perche' mi appassiona l'architettura, non solo quella antica ma anche quella moderna. E credo di non essere l'unico, visto che fra le citta' piu visitate al mondo ce ne sono molte che bene o male per lo piu' hanno quello da offrire...

 

Poi non parliamo del vivere, mi sembra di capire che soprattutto negli ultimi anni i servizi a Roma sono peggiorati e fanno pena, e la gente paga le tasse solo per finanziare macchine burocratiche senza avere un ritorno in cambio. Milano mi sembra vada un po meglio da questo punto di vista, anche se resta comunque lontana dalle citta piu efficienti 

 

Io vivo a Perth, le tasse non sono basse, ma quanto meno hai i servizi indietro (ecco la classifica delle dieci citta' piu vivibili al mondo http://www.huffingtonpost.it/2015/08/18/classifica-citta-piu-vivibili_n_8002928.html)ed a mio parere e' questo quello che conta nella vita di tutti i giorni. 

Sì, diciamo che la parte che convince meno è quella

in cui dice che avrebbe candidato Marino perchè Gentiloni

per quanto più capace, era più debole nei cfr del M5S

 

Lui candidò Marino, perchè a ragione temeva che avrebbe

altrimenti prevalso Sassoli, cioè il candidato Dalemiano-Bersaniano

dopochè Bersani non lo aveva ripagato della candidatura di disturbo

alle primarie dello stesso Marino ( contro Franceschini )

stamattina totalmente fuori servizio a Roma la linea B della metro dalle 7 alle 9:30 per un guasto

l'ormai ex sindaco Marino, per far smaltire il traffico riversatosi sulle strade, ha fatto aprire i varchi della zona a traffico limitato (ZTL)

 

http://www.romapost.it/roma-odissea-sulla-metro-marino-apre-i-varchi-della-ztl/

L'Espresso

 

No, non è solo l'Expo il volano, l’algoritmo, la soluzione della metamorfosi. C’è pure Porta Nuova e il Bosco Verticale, ne vogliono uno identico anche in Cina. E l’Hangar Bicocca, Citylife, la Torre Isozaki di Allianz e la Fondazione Prada, ex distilleria recuperata ad arte, il bar serve unicamente panini gran gourmet, la Miuccia dice che il genere socializza. Poi la darsena, da non credere, ora finalmente è riempita d’acqua. Milano, città nuova dove tutto succede.

Dopo anni grigi, di colpo, ha cambiato pelle. E si è rinnamorata di se stessa. Sono apparsi gli alberi e i piccoli giardini, il rilancio delle aree verdi lo varò il sindaco Albertini, con quel nome, per forza. Passano in fila indiana ricche cinesi vestite gran moda con il naso in su ad ammirare i grattacieli. Cerca casa Fabio Gallia, nuovo ad di Cassa Depositi e Prestiti, la cassaforte piena di dobloni pubblici. Il suo presidente Claudio Costamagna, avuto da Cesare-Matteo quel che aspettava da Cesare-Matteo, lascia malvolentieri il suolo meneghino, e se la Cassa dev’essere più di mercato, lui e la chiave del tesoro stanno il più possibile a Palazzo Litta, Corso Magenta. Torna a casa Corrado Passera, la Capitale è stata assai amara, Milano, come già in passato, forse potrebbe dare di più. A maggio si libera il Comune e lui ha parlato con Paolo Glisenti che al fianco di Letizia Moratti sognò l’Expo, vedi mai, si può provare.

Il sindaco, Giuliano Pisapia, gran borghese rosso che non vuole ricandidarsi nonostante le suppliche romane è venerato come Padre Pio. Non è sovrannaturale la trasformazione di Milano in brulicante città turistica? Il traffico è spesso infernale. Le corsie sono ristrette in nome del ciclismo cittadino e Pisapia e cinque assessori danno il buon esempio, tanto non si spalancano i buchi e i crateri di Roma. Si fa lo slalom nelle strade invase dai viaggiatori, la città è al secondo posto tra le più visitate d’Italia, Firenze si piazza dopo di lei e sembra uno scherzo. Il dato non dipende dall’effetto Expo applaudito dalla stampa di mezzo mondo, dopo mesi di apocalittici anatemi e scandali nostrani. L’ascesa inizia ben prima. Ecco, il miracolo a Milano. Se questo non è miracolo, allora cos’è?

A Milano, a Milano, persino per un week end, per famiglie e sublimi snob, la città è nel grand tour. Un grand tour in un crocevia più che mai politico, economico, internazionale, bancario esteticamente rivoluzionato e frutto di una ritrovata passione civile e del rigore calvinista della città. È bastato che saltasse il tappo del berlusconismo e nella Milano dalle mille anime - culturali, etniche, di censo - e dalle quattro linee della metropolitana, è tornato di botto il senso e l’orgoglio della comunità.

Sette università, un quarto di milione di studenti da tutto il mondo, due orchestre sinfoniche, la Scala e va bene, ma anche la Verdi che è privata e un po’ arranca un po’ no, ma sopravvive. Intanto Etihad per togliersi dai pasticci romani valuta la possibilità di potenziare gli uffici milanesi e di incrementare il cargo su Malpensa sottraendolo al disastrato Fiumicino ancora in attesa del restyling. Che schiaffo per Roma! C’è chiasso allegro e tanti giovani, e persino la musica vicino alla Triennale completata e bellissima, accanto alla Galleria Vittorio Emanuele restaurata, e sulle rive dei Navigli. Anche le file all’Expo, nonostante ora siano esagerate, da class action come si è visto, sprigionano energia, elettricità. Nuovi bar ovunque, mentre il Comune è preso d’assalto dalle richieste di dehors, come a Parigi come a Londra. Chi se ne importa se il clima è quello che è. I romani che provengono da una Capitale diseredata, abbandonata a se stessa, ammutoliscono e commentano: «Prima Milano non era così».

No, non era così. E ora che il restauro delle facciate, i virtuosismi architettonici, i segni dei mecenati mostrano l’inaspettata grande bellezza, è in arrivo un’altra svolta sostanziale, profonda, forse chirurgica: il cambio degli uomini, si aspettano nuovi venuti. C’è l’attesa del dopo. Il dopo Expo, il 31 ottobre si chiude. Il dopo Pisapia, a primavera tutti a casa. Il dopo Edmondo Bruti Liberati, il procuratore generale è già scaduto: sarà Francesco Greco o Ilda Boccassini che ha presentato la richiesta o magari la poltrona toccherà invece all’ex marito di lei, Alberto Nobili? Attendendo l’Antitrust, ecco anche il dopo “Mondazzoli”, la fusione Mondadori-Rizzoli: quali saranno i prossimi capitani delle letture? Si profila forse il dopo Angelo Scola viste le voci insistenti su un ritiro anticipato dell’arcivescovo di Milano, uno dei tredici disobbedienti firmatari della lettera al Papa contro il metodo del Sinodo (lui ha smentito).

Molti metri sopra al cielo, in due delle torri simbolo della città si scruta l’avvenire. Cambierà qualcosa al vertice della Torre Unicredit, 239 metri zona Porta Nuova, a ridosso di Corso Como, (acquisti proibitivi, effetto assicurato da naufraga depressa), sopra piazza Gae Aulenti (altro luogo di turismo cult) dove Fabrizio Palenzona, vice presidente dai mille incarichi, anche presidente degli Aeroporti di Roma, è indagato dalla Direzione Antimafia di Firenze? Il cda della banca ha confermato la fiducia. Ma fino a poco fa, lui sembrava un intoccabile totem. Da una torre all’altra, a quella del Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo dove il vice presidente Mario Mantovani è stato arrestato per corruzione e la vicenda ha aperto una crisi negli equilibri politici già traballanti del Consiglio.

A palazzo Marino, l’eredità Pisapia peserà come un macigno. Per la valenza politica a livello nazionale del risultato locale e per il ruolo della città nelle comunità economiche finanziarie del nuovo mondo: «i giovani del Far East», ha raccontato l’ad Expo Giuseppe Sala, «considerano Milano una delle mete più desiderate d’Europa». Meglio non farlo sapere a Parigi. A differenza di altre città italiane - si stenda un velo pietoso sulla Capitale - c’è ancora una società civile pronta a mettersi al servizio del bene comune.

L’ha fatto l’avvocato Umberto Ambrosoli, sconfitto da Roberto Maroni. Sollecitato da Palazzo Chigi, proverà anche Sala, ex dirigente Pirelli, presentato a Letizia Moratti da Bruno Ermolli, ora diventato ardente renziano. C’è il tormentone Ferruccio de Bortoli, a sinistra, al centro, con una lista civica, non si sa! L’ex direttore del “Corriere della Sera” non è tipo da primarie. Nicchia, si favoleggia di un incontro con Renzi definito da lui in un editoriale «maleducato di talento». Ma le settimane passate nella Capitale come presidente della Commissione per il concorso Rai non saranno certo trascorse invano. La nebbia che non c’è più a Milano, è fitta invece intorno al nome del prescelto sull’altare berlusconian-leghista.

Il potere si sposta e così anche Roma. L’hotel più alla moda è il nuovo Mandarin Oriental, ex Goldman Sachs, ex Cariplo. Chi c’è dietro? Giuseppe Statuto, l’immobiliarista saltato agli onori delle cronache con «i furbetti del quartierino» (anche l’albergo Four Seasons è suo). L’archistar Massimiliano Fuksas viene e va, racconta che la figlia Lavinia, designer di gioielli cresciuta tra Parigi e Roma, preferisce di gran lunga Milano.

Si corre di qua e di là, c’è tanto da vedere, i lavori della Fondazione Feltrinelli, 2700 metri quadrati su cinque piani, il restauro della casa di Alessandro Manzoni, ossessione del banchiere Giovanni Bazoli, per decenni gran capo della finanza cattolica e di Banca Intesa-Sanpaolo, appena entrato nell’affollato club italiano dei presidenti emeriti. Comincia anche Bookcity, si parla del fatto che primo in Italia, il liceo classico Tito Livio sia diventato bilingue, anche il latino è spiegato in inglese. Pochi mesi prima di morire, il finanziere Robert de Balkany ha comprato uno stabile in via Bagutta, diventerà un luxury shop. A due passi, dal grande antiquario Carlo Orsi c’è un via vai di tycoon. Poi si attraversa la strada e su via Monte Napoleone appare la coda davanti alla nuova pasticceria Marchesi, storico marchio meneghino, panettoni indimenticabili, comprata da Miuccia Prada. Ora i petit choux e i bignè sono da passerella.

Naturalmente i milanesi si lamentano un po’, elencano i difetti comuni a tante amministrazioni mentre Pisapia inaugura con il sindaco di Mosca Serghei Sobyanin una «diplomazia economica parallela delle città», canale complementare a quello fra Russia e Italia. A Mosca a Mosca! A Milano, a Milano!, ci sta tutta.

Edited by Rotwang

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