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Roma sprofonda, Milano splende


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2 hours ago, marco7 said:

ma nooooo

è che non si trovano mai i parcheggi e l'Amministrazione ne sta allestendo di sotterranei......

sì vabbè..

diciamocela tutta

ricordate? “Niente Olimpiadi perché i romani vogliono che si facciano le cose piccole: le strade, gli asili nido...”.

Siamo a due anni di nulla. Mesi e mesi di incapacità e nullafacenza amministrativa hanno mandato la città a gambe all’aria

per tacer della loro arroganza

Edited by freedog
14 hours ago, marco7 said:

Il fascicolo previne altri buchi ?

No, ma fa capire quanto sia facile perdere tempo e risorse in attività del tutto inutili ad ogni livello di governo

D'altronde sempre meglio di ciò che la magistratura sta facendo sul terremoto

http://www.umbria24.it/cronaca/norcia-sequestrato-centro-polivalente-boeri

Bisogna distinguere tra buco e buco: i buchi piccoli si vedono e non sono molto pericolosi. I buchi grandi con voraggini non si sa dove si formeranno, sono pericolosissimi e non si formano su strade dissestate ma si formano per motivi sconosciuti in parte sotto le strade e improvvisamente inghiottono la strada e quel che c'e' sopra.

un sequestro delle strade dissestate non previene dai buchi grandi pericolosi.

29 minutes ago, marco7 said:

i buchi piccoli si vedono e non sono molto pericolosi.

anche no:

se la strada è allagata (e qua bastano due gocce di pioggia perchè accada) la buca, pure se piccola, non la vedi e ci caschi di sicuro.

così ti giochi semiasse, motorino, rotule...

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  • 2 weeks later...

se volete capì un po' sta città (e perchè oggi pare tanto bella pure co na pioggerella noiosa) dovete comincià a capì perchè a vivece se diventa così

5 h · 

È che siamo abituati male.

No, mi correggo, ci siamo abituati male da soli. Non siamo in un film, i nostri cavalieri difficilmente fanno le imprese. Inoltre, abbiamo anni di brocchi bòni solo pe' l'ammazzatora che ci hanno spacciato per fenomeni "strappati alla concorrenza di Real e Barca", e ve lo dice uno che era a Fiumicino per Cicinho.
Vojo dì, Cicinho. 
Che manco la madre lo annava più a prenne all'aeroporto.
Poi esaltiamo i portieri: Storari, Sorrentino, Mirante, ROSATI, portieri a cui il procuratore nemmeno rispondeva più al telefono, gente che ha strappato anni di contratto solo dopo essersi scontrati con attaccanti capaci solo di tirargli addosso o di metterla in modo potessero fare "la parata plastica".
Per non parlare poi delle rubbbate.
Abbiamo i ladri in casa, letteralmente. Ci siamo talmente tanto abituati a loro che ci togliamo il cappello quando li incontriamo. Roba che ormai non ci si incazza nemmeno più: le buche, i Tredicine, gli appalti, Turone...
Diamo tanto. Tanto. Forse troppo. E a tutti.
C'è chi ci ripaga, perdonatemi l'autocitazione dal libro, ma vedere un padre che regala al figlio la maglia numero 2 del 1996, beh, significa davvero che se mostri i denti pure al cavaliere nero, dietro de te ringhia tutta 'na città. 
Diamo talmente tanto da non capire un cazzo, a volte. Da diventare cattivi, in maniera totale e ingiustificata, specie quando ci sentiamo traditi, anche se non è vero.
Ricordiamo come è stato trattato Agostino.
Io non dimentico. Come a Bologna.

Semo cojoni, santi e sognatori, rassegnati e fregnoni. Ce pòi raccontà le peggio stronzate ma se te sentimo amico nostro ce credemo a tutte, diventamo ingegneri, finanzieri e avvocati quanno serve, salvo nun capì un cazzo quanno c'è da fà er 730. Nun pagamo er biglietto, zompamo le file, se lamentamo der sole quanno c'è e je chiedemo a gran voce de tornà quanno piove.
Si se tratta de aiutà qualcuno, beh, addò se magna in tre, se magna pure in quaranta. 
Passamo in mezzo a San Pietro e manco ce famo caso, ce sò pezzi de Roma che te fanno dì "ammazza si c'ha rotto er cazzo 'sto Caravaggio, sta ovunque eccheppalle". Portamo le ragazze a Via Piccolomini pe' fà quelli fichi e le famo guardà dal buco della serratura all'Aventino, a riprova de come, nel bene e nel male, sto cacchio de Papa ce serva, magari non nel modo in cui crede lui.
C'è Corviale. Ma anche Sant'Egidio. Il primo sta fermo in un posto, trincerato in sé stesso e nun se mòve, il secondo è un posto senza pareti e senza confini, ha quattro mura, ma servono solo pe' regge er tetto e dallo a chi nun ce l'ha.

Semo gente che nun c'ha 'na lira. Ma che ha riempito uno stadio carissimo. Padri che nun c'hanno er core de dì de no a due occhi regazzini co' 'na sciarpa intorno, specie se quell’occhi qualcuno ha deciso che li pòi vede solo ogni quindici giorni, se fanno sacrifici. Le scarpe nòve aspettano, Nino er carrozziere ha aspettato un mese, ne aspetta due e la luce 'sti stronzi stavolta me la staccano ma sticazzi. Volemo l'aria pulita buttando i mozziconi per terra, puntamo er dito contro le storture ma parcheggiamo in doppia fila, tanto sto cinque minuti, nun rompe er cazzo.
Ma coi palmi delle mano sempre aperti.
Pe' na vecchia a Piazza Navona.
Pe' fa da pavimento a un regalo che nun se aspetta.
Pe' fa vede che dove serve, semo tutti colorati uguale.

E stamo intorno a 'na maglia.

Una maglia che te porta a Firenze de lunedì co' er cartello "semo tutti parrucchieri", a Manchester pe' vede entrà Okaka, De Martino e chi cazzo se lo ricorda, due colori che te sò stati vicino quanno c'avevi solo quelli.
A un Divino. Un Principe. Un Fornaretto. Un Tedesco Volante.
Ma anche e soprattuto a Er Cicoria, Kawasaki e PicchiaSebino.
A tre rincojoniti capaci de fà sei gol in due partite.
Uno che doveva andarsene a gennaio, n'antro che lo chiamano Futuro pure se c'ha l'età mia e l'ultimo, mortacci sua e de chi nun glielo dice a mano aperta (stavolta co' la minaccia de 'na pizza), che pareva bòno giusto come olivaro.
Manolas che impazzisce.
Quei secondi, quella corsa iniziata senza capicce un cazzo, le braccia aperte che vonno abbraccialli tutti, le gambe corrono senza sape' manco loro andò cazzo annà, ma intanto corri, scarta, zompa, fermate e riparti, strilla senza capì che stai a strillà, roba da nun ricordasse chi sei e che stai a fà.
Roba che nun ce credi manco te a quello che hai appena fatto.
E ancora co' i baci sulla maglia...
Sognavo questi colori da ragazzino...
Un club con una grande storia...
Quando il mio procuratore mi ha detto di questa opportunità non ci volevo credere...

Impazzisci.
Solo così diventi davvero uno di noi.

Non abbiamo vinto un cazzo, eh.
Ma oggi siamo i re del mondo.
Tutti insieme.
Come sempre. Come è giusto. Come deve essere.

le giuoie della burocrazia vissute sulla propria pelle

-son cose che possono capità solo che qui..-

--

oggi era giorno di paga per chi -come me & 16mila romani circa (si era 6 per seggio, e i seggi a Roma sono 2.700; ci vuol poco a fare il conto..)- il 4 marzo lavorò al seggio.

Onde evitare la ressa delle 9, opto per affacciarmi allo sportello di Unicredit [da un paio d'anni non si va più all'anagrafe a ritirare l'assegno, ma allo sportello della banca pagano cash] in pausa pranzo (allungandola un attimo, chè alle 14.30 riapre l'agenzia vicino l'ufficio).
Con mio enorme giubilo, non c’era molta fila (4-5 persone davanti, si poteva fare, no?).

Arriva il mio turno, passo carta d’identità & codice fiscale al cassiere, controlla e mi dice:
“no guarda, mi dispiace, devi tornare tra un paio di giorni: il comune c’ha mandato le liste scrutatori solo dalla A alla L; speriamo che ci mandino quelle complete sti giorni!”

Ora, non so quale sia la causa di sta situazione; avrei due ipotesi:
1. La cialtronaggine del comune colpisce ancora
2. Allo sportello, causa ressa scrutatori stamattina, avevano finito i contanti e rimandavano indietro la gente con la prima scusa che gli frullava per la testa, in attesa di far arrivare altra liquidità

Qsi sia la motivazione, so solo che la mia faccia in quel momento deve essere stata all'incirca questa

01.jpg

 caro  @freedog,

posso testimoniare che oggi

una scrutatrice con cognome che inizia con P

e una segretaria con cognome che inizia con U

hanno tranquillamente incassato il loro compenso!

   :D 

Edited by castello
3 minutes ago, castello said:

 caro  @freedog,

posso testimoniare che oggi

una scrutatrice con cognome che inizia con P

e una segretaria con cognome che inizia con U

hanno tranquillamente incassato il loro compenso!

   :D 

e allora sarà come pensavo: il cassiere s'è inventato al volo la cazzata perchè aveva finito il liquido e non sapeva come cavasse d'impaccio

4 minutes ago, castello said:

non è che forse c'erano problemi per i presidenti di fuori roma?

veramente ho il domicilio in rione prati; sennò non mi avrebbero potuto nominare pres. di seggio...

5 minutes ago, castello said:

cmq  come al solito te la sei presa  con quell'innocente della povera Raggi...

ma vaffafotte!!!!:P::P:

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