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Roma sprofonda, Milano splende


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On 7/17/2018 at 12:35 AM, marco7 said:

pure oggi non è stato tenero lo sgrullone del lunedì mattina..

16 hours ago, Sorgesana said:

ma voi andreste mai a fare il bagno lì

non penso che il bagno sia contemplato, sinceramente. Se hanno veramente pensato che qualcuno (che non sia Mister Ok) possa tuffarsi nel Tevere di sua spontanea volontà stanno veramente messi male.

On 7/26/2018 at 9:16 PM, Bloodstar said:

Sotto Ponte Marconi. Che figata.

l'indimenticabile spiaggi attrezzata Tiberis.. come non farci un salto?

anche solo conoscendone le motivazioni per cui è stata allestita

http://www.romafaschifo.com/2018/08/roma-allultima-spiaggia-sotto-ponte.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

PS: accetto scommesse che già solo settimana prox sarà totalmente devastata/sventrata/ripulita...

Il Messaggero

Altro che polizia municipale a controllare la nuova spiaggia di Roma quando sulla riva del Biondo fiume scende la notte. Non servirebbero neanche gli agenti della polizia locale (indispettiti dal nuovo compito che gli è piovuto addosso) a proteggere il piccolo stabilimento “Tiberis” proprio sotto al ponte Marconi. Ci pensano i rom, gli stessi nomadi che, ai tempi della bonifica dell’area, furono allontanati dalle capanne di fortuna innalzate tra i canneti.

LA RACCOMANDAZIONE
«Ci siamo raccomandati a Zorro» spiega ridacchiando una delle responsabili del progetto, Simonetta De Ambris. In che senso? Ma poi chi è questo Zorro? Forse un dirigente del Comune? Macché. Si tratta del “capo” di un gruppo di rom che da anni vivono accampati a pochi passi dallo stabilimento, in vicolo Nicola Savini, e che si è messo a disposizione del Comune di Roma per “proteggere” la spiaggia. 

La vicenda è un po’ surreale. Il racconto che ne segue altrettanto. Ecco la scena. Domenica mattina, secondo giorno di apertura dello stabilimento; al “Tiberis” ci sono una trentina di persone pronte a trascorrere la giornata sulla riva del Tevere e al fianco dell’unica fontanella disponibile, si accalca una manciata di curiosi in bikini che chiedono ai responsabili del progetto – la De Ambris appunto e Silvano Simoni a capo dell’ufficio Tevere per il Campidoglio – informazioni sul sistema di sicurezza dello stabilimento. Perché va bene il modello parigino, ma in quest’ansa golenale del Biondo fiume c’era un accampamento di rom e si fa largo la preoccupazione che qualcuno possa tornare a rioccupare l’area. Ecco che esce il nome Zorro. Pare una leggenda, invece è realtà: «Un rom, diciamo particolare, che si è presentato quando stavamo facendo i lavori – racconta la De Ambris – ce ne hanno parlato come fosse il capo del campeggio», (ovvero dell’insediamento abusivo che sorgeva proprio dove oggi ci sono venti ombrelloni e quaranta lettini prendisole) e che affittava illegalmente le capanne. 

«È venuto a vedere cosa facevamo nella sua area» continua la dirigente di fronte ai curiosi. Quindi la spiaggia la controllano i rom? «E certo» risponde lei. «Non ha chiesto soldi», prosegue la dirigente. Ci mancherebbe pure. Si è solo messo a disposizione per evitare che la spiaggia venga occupata di nuovo. Tra rom, del resto, se la intendono e alla fine c’è solo da tirare un sospiro di sollievo. Anche perché per aprire questa spiaggia i responsabili del progetto hanno fatto «i doppi salti mortali carpiati» commenta ancora la De Ambris. Eccolo l’accordo tacito tra i responsabili della spiaggia e i rom del quartiere Marconi che, a seguire il racconto della progettista, suona un po’ così: noi non vi diamo fastidio, voi ci date una mano. «Sabato – prosegue la dirigente – c’erano dei ragazzi che passeggiavano sulla strada, li avrà mandati lui». 

IL BOSS DI ZONA
Una figura conosciuta, quella di Zorro, tra i gruppi rom della Capitale. Abita dentro «alle casette comunali che un tempo erano dei giardinieri e poi sono state occupate – aggiunge la progettista – ma è una storia di vent’anni fa». Nessuno gli ha mai intimato lo sgombero. All’anagrafe risponde al nome di C. Z., e in passato è stato denunciato dagli uomini della polizia locale per ricettazione dal momento che pare affittasse dei posteggi nel mercato abusivo di via della Vasca Navale. Zorro ci ha saputo fare: modi «gentili, carini un caso raro – conclude la De Ambris – è venuto anche l’altro giorno che voleva parlare con la sindaca». Ma la Raggi in questo lido un po’ scompigliato, con i bagni chimici già maleodoranti e l’erba di riporto, ancora non si è fatta vedere. Magari un giorno a Zorro gli stringerà la mano, forse per ringraziarlo. Lui non aspetta altro.

La stazione della linea 1 della metropolitana di Porta Venezia a Milano diventa 'rainbow' in modo permanente. Lo ha deciso ATM, l'azienda municipale dei trasporti, che ha accolto la richiesta del sindaco Beppe Sala. L'appello era stato lanciato sui social da alcuni cittadini quando Netflix, la casa di produzione di numerose fiction e film, aveva lanciato la campagna "Rainbow is the new black" in occasione del Milano Pride. Tappezzando di manifesti la fermata della metropolitana di Porta Venezia e colorando le pareti delle banchine con i colori dell'arcobaleno. Ora che la campagna è finita, i manifesti sono stati sostituiti, ma ATM ha deciso di non rimuovere l'allestimento 'rainbow' che ricopriva le pareti della fermata della linea M1. A pochi passi dal quartiere dei locali gay friendly, frequentati anche dalla comunità LGBT. Da ATM fanno sapere: il sindaco ci ha chiesto di tenere l'allestimento e noi lo abbiamo fatto. Esulta il presidente di Arcigay, Fabio Pellegatta che sottolinea con soddisfazione: "La scelta del sindaco è segno di rispetto per la comunità milanese e un segnale politico estremamente importante".

Metrò, Porta Venezia diventa fermata arcobaleno: l'allestimento per il Milano Pride diventa permanente

Edited by Rotwang
On 8/4/2018 at 4:55 PM, freedog said:

l'indimenticabile spiaggi attrezzata Tiberis

L'ho spizzata dal ponte l'laltro giorno, verso la mezza, tornando dallo Spallanzani.

Una cosa deprimente ai massimi livelli, specialmente per i teloni neri tipo Malagrotta. C'erano la bellezza di 4 avventori.

  • 2 weeks later...

No, beh questo capita in tutta Italia in Toscana ci sono stati diversi casi di maltrattamenti di bambini

C'è stato il famigerato caso del Cip&Ciop di Pistoia con condanne ( credo definitive ) a 6 anni circa alle maestre  ( poi Empoli Grosseto etc )

Il mestiere di maestra slatentizza il lato sadico delle donne, la maestra è una "cattiva madre" o semplicemente è già dura sopportare il figlio proprio ed i figli altrui sono semplicemente insopportabili, quale che sia il motivo siamo a 13 denunce al giorno

I mass media cercano di silenziare la cosa, se ne parla lo stretto necessario, anche perchè le maestre tornano in genere ad insegnare

Certo è antisportivo picchiare bambini così piccini, negli anni '90 venivano seviziati i bambini alle Elementari ( umiliazioni, banchi nel corridoio, bambine appese alle lavagne etc ) oggi forse le violenze alle Elementari sono in calo ma  è esploso il problema agli Asili

Edited by Hinzelmann

E' indubbio il fatto che Roma sia una città in "disfacimento" e che il problema sia quello, poi certo le violenze e e le violenze negli asili sono un problema altrettanto rilevante, ma non credo siano un problema specifico-romano, è un problema generale di costume sociale che si sta manifestando ovunque e che non è neanche facile da spiegare.

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