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La storia del participio passato


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AntropophagusJoe

Non so come dovrei iniziare questo breve resoconto su di me. Probabilmente un informale "Ciao a tutti." sarebbe la cosa ideale. Ma non sono per questo genere di cose. Già il fatto di dovermi presentare in qualche modo mette a disagio. Perciò opto per un inizio in medias res, così butto subito in tavola il sugo di tutta a storia. Sono un ragazzo di 28 anni, della provincia pavese, tra Pavia e Milano. Studio. Faccio questo nella vita: studio. "Ancora?", vi chiederete voi. Ebbene si, in procinto della terza laurea. Non sono dichiarato. Che poi penso sempre: cosa dovrei dichiarare? Non mi definisco perché sarebbe scientificamente un errore grossolano e, francamente, non credo si oggetto del pettegolezzo morboso altrui con chi mi intrattengo. Vivo in una cittadina fortemente di destra, chiusa, gretta. Lavoro in un ambiente a matrice fortemente cattolica. Già questo limita in qualche modo una "dichiarazione" di qualsiasi tipo. Ho sempre avuto una vita non facile, con avvenimenti che a cadenza quasi regolare, hanno sempre "sconquassato" la serenità labile della mia vita familiare. Dichiararsi è un atto che richiede dell'egoismo. Eppure ha ripercussioni sui nostri cari, è inevitabile. Bisogna essere responsabili e capire quando è possibile concedersi questo piccolo traguardo personale e quando no. Ovviamente io sono nella fase del no. Quindi la famiglia non sa (e per ora non deve sapere), il lavoro è da salvaguardare e l'ambiente dove vivo proibitivo. Non mi è mai pesato tutto questo perché ho sempre avuto altro a cui pensare. Ora però, lo sento, prepotente...questo bisogno di trovare qualcuno adatto a me. Ma come? Non ho amici gay e non frequento locali. Ho detto di me ad alcuni amici (si contano sulle dita di una mano) ma l'argomento è tabù, se ne parla poco, di sfuggita e si chiude freneticamente con una pacca sulla spalla e un "passerà" di circostanza. Ho degli amici limitati. Di questo mi sono anche reso conto. L'unico modo che ho di conoscere qualcuno sono le chat, le app. E beh...sapete anche voi come sono. Sono sempre stato una persona decisa, sicura di me. Ora, dopo pochi mesi di iscrizione, ho solo la testa piena di complessi, insicurezze. Sono stato insultato da gay apertamente dichiarati perché io preferisco la discrezione. Senza sapere nulla di me, della mia vita o dei motivi che mi portano a questa scelta, sono stato pesantemente discriminato. Vengo giudicato sulla base di una foto. Eppure chiedo un incontro, un caffè...semplice conoscenza, senza secondi fini. Ma viene negata. Oramai ho assunto le sembianze di un participio passato. "Rifiutato". Ecco. Proprio così. E, dulcis in fundo, sono stato discriminato da membri attivi di una grande associazione Arcigay. Già. Pare strano? Ho scritto al Presidente di tale Associazione, manifestando la mia delusione, amarezza, il mio non sentirmi accolto e compreso. Certo, ho conosciuto queste persone in chat, ma una persona che fa volontariato, che fa parte di un gruppo che vuole accogliere, come può comportarsi così nel privato? La risposta è stata desolante. Mi è stato fatto capire che c'è un luogo e un tempo adatti all'accoglienza. Al di fuori di quell'ambito i membri sono autorizzati, a quanto sembra, a comportarsi come persone pressoché mediocri (a fare un complimenti, gli aggettivi sono alti ma non voglio essere bannato da subito). Seguono poi i gay portatori di Verità: quelli che vogliono obbligarti a dichiararti. Perché con loro, accidenti, a funzionato. Poco importa se i contesti sono esattamente all'opposto. E alla fine approdo qui, un'altra pagina bianca digitale. Chissà poi con quale risultato. Beh, eccomi qui: io sono un participio passato. Sono rifiutato, discriminato, non capito da quelli che sanno di me, solo. Eppure l'unica cosa che vorrei è vivermi, trovare qualcuno. Ma per diversi motivi, limitazioni, non posso. Oltre questo c'è la cattiveria gratuita delle persone...che ti abbatte, ti butta giù. E ti fa dubitare, di tanto in tanto, che te sia fatto per trovare una tua piccola felicità personale. Ecco spiegato il nickname. Due canzoni dei Baustelle. Riassumo tutto. 

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https://www.gay-forum.it/topic/31495-la-storia-del-participio-passato/
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Per conto mio e' quasi normale che chi e' attivo nel promuovere la causa gay veda di mal occhio i gay non dichiarati. Altrettanto abituale e' il fatto che in una app dove si cerca principalmente sesso si venga scartati se non si piace esteticamente. Capita a tutti, non solo a te.

davydenkovic90

Perché invece di iniziare da queste note dolenti non inizi col dirci che cosa studi e che tipo di lavoro fai e che ambiente è quello che frequenti?

Il discorso del dichiararsi non l'hai capito, secondo me.

Non è che uno deve dichiararsi come atto di egoismo o provocazione... non c'è mica bisogno di mettere i manifesti, basta semplicemente "non nascondersi" e il gioco è fatto. 

Il problema del non dichiararsi e del voler al contempo frequentare un ragazzo è che arriverebbe un momento in cui queste due cose entrerebbero in conflitto l'una con l'altra. Se uno mi dicesse (in chat) "guarda esco con te però dobbiamo nasconderci e non farci vedere perché la gente potrebbe capire che io sono gay" io mi rifiuterei di vederlo. Potrei capire i motivi della riservatezza, ma non li condividerei e non sarei a mio agio in una situazione del genere. 

Sei tu che devi fare un piccolo lavoro su te stesso e arrivare a capire che non c'è nessun problema ad essere gay, che la vita è tua, la sessualità e gli affetti di una persona sono cose strettamente individuali e personali e nessuno deve ostacolarti quando cerchi di vivertele.

Forse dovresti essere più autonomo dalla tua famiglia per non sentire più determinate pressioni... ma l'autonomia si conquista anche facendo un po' violenza sugli altri e su se stessi, è inevitabile. Funziona così per tutti, non è che a seconda del contesto ci siano differenze abissali. Sì, qualche famiglia può essere un po' più difficile di un'altra, ma non puoi farti schiacciare.

Benvenuto e magari apri un topic e vai più "al dunque", così puoi ricevere risposte più precise e utili.

Edited by davydenkovic90
AntropophagusJoe

Perché invece di iniziare da queste note dolenti non inizi col dirci che cosa studi e che tipo di lavoro fai e che ambiente è quello che frequenti?

Il discorso del dichiararsi non l'hai capito, secondo me.

Non è che uno deve dichiararsi come atto di egoismo o provocazione... che poi non c'è mica bisogno di mettere i manifesti, basta semplicemente "non nascondersi" e il gioco è fatto. 

Il problema del non dichiararsi e del voler al contempo frequentare un ragazzo è che arriverebbe un momento in cui queste due cose entrerebbero in conflitto l'una con l'altra.

Se uno mi dicesse (in chat) "guarda esco con te però dobbiamo nasconderci e non farci vedere perché la gente potrebbe capire che io sono gay" io mi rifiuterei di vederlo. Potrei capire i motivi della riservatezza, ma non li condividerei e non sarei a mio agio in una situazione del genere. 

Sei tu che devi fare un piccolo lavoro su te stesso e arrivare a capire che non c'è nessun problema ad essere gay, che la vita è tua, la sessualità e gli affetti di una persona sono cose strettamente individuali e personali e nessuno deve metterti i bastoni fra le ruote quando cerchi di vivertele.

Forse dovresti essere più autonomo dalla tua famiglia per non sentire più determinate pressioni... ma l'autonomia si conquista anche facendo un po' violenza sugli altri e su se stessi, è inevitabile. Funziona così per tutti, non è che a seconda del contesto ci siano differenze abissali. Sì, qualche famiglia può essere un po' più difficile di un'altra, ma non puoi farti schiacciare.

Benvenuto e magari apri un topic e vai più "al dunque", così magari puoi ricevere risposte più pertinenti e utili.

Io non intenso il dichiararsi come discorso di egoismo. Hai frainteso. Dichiararsi, o come dici te non nascondersi, presuppone vivere la situazione dal punto di vista egoistico. Faccio questo perché voglio farlo. Ha conseguenze sugli altri però. Inevitabilmente. La mia famiglia ne ha passate tantissime...per ora ho la responsabilità di risparmiare loro questa cosa. Perché inevitabilmente si riflette anche su di loro. Non nascondiamoci dietro ad un dito. Io non sono il tipo che propone un incontro e si nasconde. Assolutamente, vedo apertamente la persona. Che problema c'è? Essere gay non è un problema...assolutamente. Ma l'ignoranza in giro c'è e bisogna farci i conti.

AntropophagusJoe

Per conto mio e' quasi normale che chi e' attivo nel promuovere la causa gay veda di mal occhio i gay non dichiarati. Altrettanto abituale e' il fatto che in una app dove si cerca principalmente sesso si venga scartati se non si piace esteticamente. Capita a tutti, non solo a te.

Illuminami: perché dovrebbe vederli di mal occhio? 

davydenkovic90

 

 

ichiararsi, o come dici te non nascondersi, presuppone vivere la situazione dal punto di vista egoistico. Faccio questo perché voglio farlo. Ha conseguenze sugli altri però. Inevitabilmente. La mia famiglia ne ha passate tantissime...per ora ho la responsabilità di risparmiare loro questa cosa. Perché inevitabilmente si riflette anche su di loro. Non nascondiamoci dietro ad un dito. Io non sono il tipo che propone un incontro e si nasconde. Assolutamente, vedo apertamente la persona. Che problema c'è? Essere gay non è un problema...assolutamente. Ma l'ignoranza in giro c'è e bisogna farci i conti.

Intanto il discorso "famiglia" mi pare un alibi. A 28 anni uno non sta ad ascoltare la propria famiglia e le cose che hanno passato, vive la propria vita e basta.

E poi, quanto hai scritto è contraddittorio con quello che hai scritto nel messaggio iniziale, dove affermi:

 

 

L'unico modo che ho di conoscere qualcuno sono le chat, le app. E beh...sapete anche voi come sono. Sono sempre stato una persona decisa, sicura di me. Ora, dopo pochi mesi di iscrizione, ho solo la testa piena di complessi, insicurezze. Sono stato insultato da gay apertamente dichiarati perché io preferisco la discrezione. Senza sapere nulla di me, della mia vita o dei motivi che mi portano a questa scelta, sono stato pesantemente discriminato.

Come si manifesterebbe questa tua "riservatezza" per la quale vieni discriminato?

E soprattutto: ci spiegheresti, se vuoi, di che ambiente cattolico fai parte e che cosa stai studiando? 

Mah insomma, non ci si capisce molto...scrivi che "definirti"

sarebbe un grossolano errore scientifico (?) poi dici di aver

fatto CO con degli amici ( ma allora gli avrai detto chi sei )

ed infine sostieni che i gay ti avrebbero discriminato in quanto

non dichiarato ( evidentemente non gli hai detto che ti sei

dichiarato con qualcuno, anche se non in famiglia e sul lavoro )

 

Per essere un 28nne con tre lauree, non è che riesci a spiegarti

in modo molto chiaro, forse c'è una componente di sfogo

 

Certo per un gay lavorare alle dipendenze della chiesa cattolica

non è una buona idea, in prospettiva uno dovrebbe cercarsi un

lavoro con organizzazioni non di tendenza, in cui si è tutelati dalla

legge e più liberi di essere ciò che si è

 

Non capisco bene come un tuo CO potrebbe danneggiare la tua

famiglia, eventualmente potrebbero essere danneggiati se altri

esterni alla famiglia ti facessero Outing cioè diffondessero la voce

che sei gay per metterli in cattiva luce

Se cerchi persone per discutere su qualsiasi cosa sei capitato nel posto giusto.

Credo che i gay che ti hanno "rifiutato" siano i soliti che ragionano in termini <se non fai come faccio io non sei nulla> ce ne sono molti purtroppo.

L'egoismo è pretendere che gli altri vivano come dici tu, non quando sei tu a scegliere di vivere come ti pare (senza nuocere agli altri ovviamente).

Una relazione tra due maschi non può essere egoista se sono entrambi a volerla, perché non nuoce a nessuno. Se ti fidanzi in segreto e i tuoi lo vengono a sapere non è che sei egoista perché loro ne hanno passate tante ... cioè non ha senso!

Le definizioni mica devono avere un valore scientifico, al contrario servono alle persone come inquadramento ideologico, è più un concetto filosofico teso a rafforzare la percezione di sé.

Non riesco a immaginare una definizione scientificamente esatta, sarebbe limitante e forzata.

es. se io mi definisco omosessuale e versatile, è perché voglio escludere ogni relazione amorosa con le donne, e perché preferisco il sesso sia da attivo che da passivo, e sticazzi se è scientificamente grossolano, semplicemente è quello che voglio fare io, ha una valenza personale che si rafforza nel momento in cui mi serve per conoscere altri omosessuali versatili.

Che poi a molti potrebbe anche dare fastidio essere considerati degli scopatori di donne, ad altri potrebbe dare fastidio che un familiare/amico/conoscente gli chieda di continuo: <e la ragazza ce l'hai? quando me la fai conoscere?> avere il coraggio di dirgli <no, sono fidanzato con Paolo> rappresenta un passo avanti per la propria dignità, non un dolore per i propri cari.

è obbligatorio dirlo? certo che no, potresti anche avere una doppia vita se è quello che preferisci.

si dice a tutte le persone che si conoscono? neanche.

 

 

 

Certo per un gay lavorare alle dipendenze della chiesa cattolica non è una buona idea

 

touché 

Beh io ti capisco, anch'io non sono dichiarato e non sento necessita di far sapere al mondo con chi vado "a letto" francamente, ma qui sul forum ci sono persone che non la pensano così, come poi nel mondo reale come hai visto pure tu. Anch'io non frequento locali gay, non ho amici gay se non alcuni che ho conosciuto in internet però non mi abbatto. Ho fatto delle scelte, ho scelto una strada e continuo imperterrito senza problemi, fregandosi anche (ogni tanto) delle persone, dopotutto nessuno conosce la nostra storia meglio di noi e le varie complicanze no?

Comunque vedrai che qui ti troverai bene e avrai modo di conoscre varie persone, anche realmente (si fanno spesso raduni).

 

Comunque se offri un aperitivo vedria che ci saranno un sacco di persone a Pavia o Milano che verrano.... in caso vengo io! :D

AntropophagusJoe

Dunque, chiarisco. Non lavoro alle dipendenze della Chiesa Cattolica. Però dove lavoro io c'è una grande fetta di persone attive in Comunione e Liberazione. Io ho un'ambizione nella vita, fare quello che mi piace. Non decido di fare altro solo perché l'ambiente di lavoro è bigotto. Quindi non ritengo sia un controsenso. Bensì coerente con la scelta di voler seguire la mia passione. Classificarsi come eterosessuali, omosessuali, bisessuali o pansessuali da un punto di vista scientifico è non è corretto al momento attuale. Nuove definizioni si stanno facendo strada e psicologi, sessuologi e neuropsicologi della comunità scientifica stanno chiedendo che venga redatto un nuovo rapporto Kinsey. Perciò, si non mi definisco. Non sono dichiarato e a questi amici ho solo detto che non sono eterosessuale e che al momento cerco un ragazzo. Senza scendere in etichette. Fare CO ha delle conseguenze. Se vivete in una famiglia che ha sempre vissuto colpita da malattie e lutti molto pesanti, vi sentireste responsabili verso di essa. Dopo tanto tempo c'è un accenno di serenità. Fare CO ora, o subire outing, rovinerebbe ora. Per questo al momento voglio riservatezza. Che si manifesta nel non sbandierare ai quattro venti. Se conosco qualcuno ci esco, alla luce del sole, tranquillamente, limitandomi a chiedere che non vada un giro a dirlo al mondo. Chiedo solo un piccolo compromesso. Ovvio, arriverà il momento in cui lo farò, il momento giusto per me e la mia famiglia. Ma non è ora...

davydenkovic90

 

 

Però dove lavoro io c'è una grande fetta di persone attive in Comunione e Liberazione.
 

Tombola.

Dalla tua reticenza si capiva tutto, comunque.

Be', parteggi per comunione e liberazione e pretendi che i gay ti accolgano e ti capiscano?

Non ti sembra un po' insensata come cosa?

Ma poi, il delirio: 

 

 

Io ho un'ambizione nella vita, fare quello che mi piace. Non decido di fare altro solo perché l'ambiente di lavoro è bigotto. Quindi non ritengo sia un controsenso. Bensì coerente con la scelta di voler seguire la mia passione. Classificarsi come eterosessuali, omosessuali, bisessuali o pansessuali da un punto di vista scientifico è non è corretto al momento attuale. Nuove definizioni si stanno facendo strada e psicologi, sessuologi e neuropsicologi della comunità scientifica stanno chiedendo che venga redatto un nuovo rapporto Kinsey. Perciò, si non mi definisco.

Spero che le tre lauree siano in teologia o economia. A parte il fatto che scrivi malissimo, ragioni veramente coi piedi. Ti auguro di trovare un represso come te che parteggi per il proprio boia con imprecisate ambizioni di carriere in non so quale ambito. 

Poi voi cattolici vi rigirate sempre tremila frittate, non avete una coscienza dentro di voi che vi urla che ciò che state facendo è sbagliato?

O che almeno che non possiate volere tutto e avere tutto? Volete un ragazzo e volete rimanere riservati, siete gay però tentate carriere in comunione e liberazione. Ma dico io, ma fare il costumista di Valeria Marini no, eh?

Baci stellari, caro, e buona fortuna.

AntropophagusJoe

Non hai capito proprio un accidenti di niente. Ma proprio niente. Dove lavoro io ci sono persone che fanno parte di Comunione e Liberazione. Mio malgrado, io sono agnostico e non ho nulla a che spartire con certe persone. Purtroppo sono capitato in questo ambiente per seguire la mia passione: è una colpa? Non pretendo per altro che mi accolgano e mi capiscano. Hanno le loro idee...limitate, ma sono loro idee. Io sto nel mio punto. Quando ho parlato che ho una mia ambizione significava che nella vita voglio fare quello per cui ho studiato, e al massimo delle possibilità. Voglio farlo bene. Questo significa lavorare al momento in questo ambiente? Lo faccio, anche se non mi appartiene. Non rinuncio a questa cosa. Ci tengo al mio lavoro. E poi, eccolo che arriva: il represso. Perché è così...da una parte ci siete voi, quelli dichiarati, fieri di esserlo, che solo per il fatto di poter dire al mondo come siete vi fregiate di valori e virtù; dall'altra ci sono i repressi, quelli che, per un motivo o per un altro, non sono dichiarati. E chissà come vi urtano...io non ho mancato di rispetto a nessuno. Sono iscritto da nemmeno un giorno e già mi sento dare del represso solo perché non si è saputo capire ciò che ho scritto e si è partiti prevenuti? Complimenti...in fin dei conti forse questo forum non è diverso dalle chat o le app. Non c'è senso di accoglienza...forse, come dici te non sarò chiaro e ragionerà coi piedi, me ne scuso. Ma, come intuito da qualche utente poco sopra, c'è molto sfogo nelle mie parole.Te quale scusa hai se non di essere un cafone maleducato? Inorridisco quando ho a che fare con gente come te, priva della benché minima empatia e sensibilità...darmi del represso, senza sapere chi sono, senza sapere nulla della mia vita, e dopo il mio sfogo di presentazione denota solo ignoranza emotiva. Mi lascia amareggiato. Francamente speravo di non subire certe dinamiche in questo forum...

Dichiararsi è un atto che richiede dell'egoismo.

 

 

Ho detto di me ad alcuni amici (si contano sulle dita di una mano) ma l'argomento è tabù, se ne parla poco, di sfuggita e si chiude freneticamente con una pacca sulla spalla e un "passerà" di circostanza.

 

Secondo me chi ti dice "passerà" o non capisce, o non ti è amico. Sul fatto che dichiararsi richieda egoismo, io non lo credo. Semmai è il non dichiararsi a sembrarmi egoistico: si continua a vivere tranquilli. L'ho fatto anch'io perché non mi causava patemi (nel tuo caso invece si). Lo facevo per mia convenienza, perché ero concentrato sullo studio o nel lavoro e non mi andava di turbare la mia serafica routine quotidiana.

Quando alla fine ho dovuto dichiararmi, ai tempi del mio "fidanzamento", i miei amici non hanno avuto problemi (giusto una mezz'ora di sorpresa, ma ci siamo fatti delle risate: "E' tutto qui?" "Questa è la sua foto"). La mia famiglia ha avuto bisogno di qualche giorno, ma sempre senza grandi patemi.

 

Non credo che in provincia di Cagliari siamo più "tolleranti" che in provincia di Pavia. Credo che ognuno imposti la propria vita in un modo peculiare, e poi ne riceva le conseguenze. Per questo mi permetto di dire che tu dovresti essere assolutamente più positivo e meno complesso e contorto.

Dovresti abbandonare l'accezione negativa con la quale percepisci e gestisci il tuo orientamento. Non c'è nulla di negativo in te. Nulla di brutto, sconveniente o da nascondere a tutti i costi. Se non puoi dirlo agli amici, sul lavoro, nel tuo ambiente, allora cambia amici, lavoro, ambiente. Abbandonali oppure fai capire loro che, alla fine, non c'è nulla di sconveniente in te. Sii meno contorto. La complessità è bella se osservata o se applicata alla comprensione dei fenomeni, non di per sé stessa. Non per complicarsi la vita.

 

Ho detto la mia opinione nell'intento di aiutare, non di offendere. Benvenuto. ;)

Edited by Paolo77

La tua dedizione alla carriera ti ha fatto trascurare la vita sentimentale, stai piano piano scoprendo anche questo lato della vita.

è curioso però come intendi le "etichette" aspetti che la comunità scientifica delinei chiaramente le giuste definizioni prima di "appiccicarti" quella giusta.

Ma non è così, le etichette esistono per una ragione prettamente pratica, è un po' come la musica, non puoi dire che non hai un genere perché la musica è musica a prescindere, non troverai mai un'intesa con qualcuno se volessi mettere su un gruppo musicale.

Tornando al dichiararsi, è palese che ognuno ha i suoi tempi, e si dichiara con chi, quando e nelle modalità che riterrà più opportune, per cui se non te la senti evita e rimanda.

 

Perciò, si non mi definisco. Non sono dichiarato e a questi amici ho solo detto che non sono eterosessuale e che al momento cerco un ragazzo. Senza scendere in etichette

 

 

cioè se cerchi un ragazzo e non sei eterosessuale hai voglia ad aspettare un nuovo Kinsey... è come se gli avessi urlato in faccia <io sono gay>

è come andare al bar e dire al barista <voglio da bere, non è analcolico, non c'è rum, né whiskey, né gin, non è scuro né rosso, non è un invisibile né angelo azzurro>

<ma è un black russian ?>

<non ho definizioni, aspetto che la comunità dei baristi definisca i nuovi cocktail>

Edited by Fantom

Dove sta scritto che dichiararsi a cani e porci sia obbligatorio?

Ovvio che i dichiarati raramente cercano non dichiarati.

 

Puoi vivere tranquillamente la tua vita e non dichiarati a lavoro (visto che vai là per lavorare non per fare gossip, come i tuoi colleghi).

 

Tra le righe leggo che non ti piaci molto fisicamente quindi perché non inizi a lavorare su questo? Allenamenti e dieta e vedrai che poi andrá meglio!

se può farti sentire meglio... fortuna che non sei bisex e represso (perché da quello che vedo vengono trattati peggio) :aha: 

continua a fare quello che ti piace professionalmente, il CO come dice fabio non è obbligatorio anche se ti apre molte porte...e non solo quelle :aha:

davydenkovic90

Io non ho detto che tu ti debba dichiarare, ho detto che non puoi pretendere di trovare qualcuno che accolga e condivida tutte queste tue idee,  visto che sono molto contraddittorie fra loro e a tratti anche offensive verso la comunità gay.

1. fai parte di comunione e liberazione (ancora non hai detto che lavoro fai, cosa studi, ecc ecc, e già questo è preoccupante) che è un movimento totalmente anti-gay di pazzi invasati (a mio parere) e io non ci lavorerei con quella gente neanche se mi facessero fare l'allenatore di pokèmon ad Antigua.

2. cerchi un ragazzo ma non riesci a definirti gay e soprattutto non vuoi che lui vada "a dire in giro" cose di te (anche questa non si capisce, cioè, se lui lo dicesse ai suoi amici? se lui ti aggiungesse su facebook e iniziasse a commentare, mettere foto ecc...) ? Non pensi che se tu trovassi un ragazzo gay "normale" (cioè una cosa a metà fra Vladimir Luxuria e Joseph Ratzinger, uno che non va in giro coi capelli arcobaleno ma neanche si fa tanti problemi se al lavoro o in altri contesti scoprono che è gay) questo potrebbe causare problemi? E che il ragazzo in questione dovrebbe fare un grosso sforzo per poter stare con te? 

3. Hai 28 anni, un lavoro e 3 lauree. Per quanti lutti e malattie gravi possa aver subito la tua famiglia (tutte le famiglie subiscono queste cose, comunque, non sei così privilegiato, purtroppo) devi comunque esserne autonomo e non puoi vivere con la paura di essere scoperto e di cosa possano pensare, altrimenti non vivi bene. Non ho detto di dichiararti, se non te la senti di farlo, ma almeno di non lasciarti troppo condizionare da questa paura, che è già un bel passo.

 

Le scelte pubbliche e private sono le tue, però, come sempre, una scelta comporta una rinuncia e comporta l'assunzione di responsabilità. Se scegli di far parte di C&L non avrai il sostegno di nessuna associazione gay e molti ragazzi gay ti eviteranno, e non perché sono poco comprensivi o empatici, ma perché quell'associazione è profondamente omofoba.

E' un po' come se tu andassi a bastonare in testa i cuccioli di foca e poi andassi dal capo di greenpeace a chiedere di essere empatico e comprensivo con te, perchè tu fai quello per soldi però sei a favore delle povere foche. 

Fai la tua vita, lavora con chi e dove vuoi, però se fossi in te non mi stupirei di trovare tante difficoltà in altri ambiti che non siano quello lavorativo, nella tua situazione.

Scusa se sono così diretto, ma questo è quello che penso.

Mi dispiace molto se soffri capisco che tu stia cercando aiuto e comprensione, però cerca anche di essere obiettivo nel valutare la tua situazione. 

Hai mai avuto qualche esperienza? (con ragazzi o con ragazze)

Anche questo non lo dici, ma sembra che tu debba ancora capire cosa ti piace, e che non ti sei ancora accettato più di tanto...

dovresti lavorare su questo, secondo me, e non nasconderti dietro un "non mi definisco".

Prova a insistere un po', prima o poi qualcuno un caffè con te accetterà di prenderlo! 

Edited by davydenkovic90
Perciò, si non mi definisco. Non sono dichiarato e a questi amici ho solo detto che non sono eterosessuale e che al momento cerco un ragazzo

 

Scusa ma che differenza fa? XD

 

O hai degli amici decerebrati o gli hai detto che di

fatto sei gay

 

Se c'è differenza, c'è solo per te, non certo per loro ; quindi tu hai un problema

con te stesso da risolvere prima di decidere cosa dire agli altri

 

Tu puoi anche scegliere di vivere una doppia vita, per ora o per sempre

ma devi scegliere consapevolmente di "non dire" avendo ben chiaro in

testa chi sei e cosa vuoi

 

Attenzione a non sublimare la tua omosessualità tutta e solo nello studio

e nel lavoro, a vivere di "passioni" desessualizzate perchè è una strada

che ti può condurre ad una vita solitaria

AntropophagusJoe

Io non ho detto che tu ti debba dichiarare, ho detto che non puoi pretendere di trovare qualcuno che accolga e condivida tutte queste tue idee,  visto che sono molto contraddittorie fra loro e a tratti anche offensive verso la comunità gay.

1. fai parte di comunione e liberazione (ancora non hai detto che lavoro fai, cosa studi, ecc ecc, e già questo è preoccupante) che è un movimento totalmente anti-gay di pazzi invasati (a mio parere) e io non ci lavorerei con quella gente neanche se mi facessero fare l'allenatore di pokèmon ad Antigua.

2. cerchi un ragazzo ma non riesci a definirti gay e soprattutto non vuoi che lui vada "a dire in giro" cose di te (anche questa non si capisce, cioè, se lui lo dicesse ai suoi amici? se lui ti aggiungesse su facebook e iniziasse a commentare, mettere foto ecc...) ? Non pensi che se tu trovassi un ragazzo gay "normale" (cioè una cosa a metà fra Vladimir Luxuria e Joseph Ratzinger, uno che non va in giro coi capelli arcobaleno ma neanche si fa tanti problemi se al lavoro o in altri contesti scoprono che è gay) questo potrebbe causare problemi? E che il ragazzo in questione dovrebbe fare un grosso sforzo per poter stare con te? 

3. Hai 28 anni, un lavoro e 3 lauree. Per quanti lutti e malattie gravi possa aver subito la tua famiglia (tutte le famiglie subiscono queste cose, comunque, non sei così privilegiato, purtroppo) devi comunque esserne autonomo e non puoi vivere con la paura di essere scoperto e di cosa possano pensare, altrimenti non vivi bene. Non ho detto di dichiararti, se non te la senti di farlo, ma almeno di non lasciarti troppo condizionare da questa paura, che è già un bel passo.

 

Le scelte pubbliche e private sono le tue, però, come sempre, una scelta comporta una rinuncia e comporta l'assunzione di responsabilità. Se scegli di far parte di C&L non avrai il sostegno di nessuna associazione gay e molti ragazzi gay ti eviteranno, e non perché sono poco comprensivi o empatici, ma perché quell'associazione è profondamente omofoba.

E' un po' come se tu andassi a bastonare in testa i cuccioli di foca e poi andassi dal capo di greenpeace a chiedere di essere empatico e comprensivo con te, perchè tu fai quello per soldi però sei a favore delle povere foche. 

Fai la tua vita, lavora con chi e dove vuoi, però se fossi in te non mi stupirei di trovare tante difficoltà in altri ambiti che non siano quello lavorativo, nella tua situazione.

Scusa se sono così diretto, ma questo è quello che penso.

Mi dispiace molto se soffri capisco che tu stia cercando aiuto e comprensione, però cerca anche di essere obiettivo nel valutare la tua situazione. 

Hai mai avuto qualche esperienza? (con ragazzi o con ragazze)

Anche questo non lo dici, ma sembra che tu debba ancora capire cosa ti piace, e che non ti sei ancora accettato più di tanto...

dovresti lavorare su questo, secondo me, e non nasconderti dietro un "non mi definisco".

Prova a insistere un po', prima o poi qualcuno un caffè con te accetterà di prenderlo! 

Mi sembra di parlare italiano: NON faccio parte di CL! Il luogo dove lavoro io in teoria, e ripeto solo in teoria, dovrebbe essere laico. Ma non lo è. Non mi sembra difficile da capire. Comunque, mi pare che proprio non capisci. Credo te si sia fatto un'idea pregiudizievole e che la continui a portare avanti nonostante io cerchi di spiegare che le cose stanno diversamente. Addirittura mi dici che ho detto cose offensive per la comunità gay...si rasenta l'assurdo...

davydenkovic90
Mi sembra di parlare italiano: NON faccio parte di CL! Il luogo dove lavoro io in teoria, e ripeto solo in teoria, dovrebbe essere laico. Ma non lo è. Non mi sembra difficile da capire. Comunque, mi pare che proprio non capisci. Credo te si sia fatto un'idea pregiudizievole e che la continui a portare avanti nonostante io cerchi di spiegare che le cose stanno diversamente. Addirittura mi dici che ho detto cose offensive per la comunità gay...si rasenta l'assurdo

Smetti di fare la vittima, per favore. Non hai spiegato proprio un bel niente. Sei entrato parlando di male di quelli che si dichiarano e di quelli delle associazioni gay, dicendo che non puoi dichiararti perchè fai un lavoro imprecisato all'interno di un ambiente vicino a comunione e liberazione, che non ti definisci né gay, né etero perchè non vuoi e che allo stesso tempo stai cercando un ragazzo che, naturalmente, accetti tutto questo.

Io ti ho detto semplicemente che forse dovresti mettere in discussione alcune di queste cose e sentirti più libero, altrimenti non sarà facile creare dei bei rapporti ed essere felice. Cercare accoglienza e compassione va bene, ma poi bisogna anche fare qualcosa per migliorare la situazione. Poi puoi anche non fare nulla e cercare uno come te, che non sarà proprio facilissimo ma puoi trovarlo.

Hai già avuto esperienze, con ragazzi o ragazze? Giusto per capire cosa ti piace e cosa no? 

Sei in una fase di scoperta della tua sessualità o hai già chiaro che quello che vorresti è un ragazzo e che con un ragazzo staresti bene dal punto di vista emotivo, sessuale ecc.?

 

ps. dichiararsi non è una formula magica che automaticamente fa sparire tutti i problemi e neanche un "giochino" per adolescenti ribelli che si divertono e basta. Spesso il percorso di accettazione che porta a dichiararsi con famiglia e amici è molto difficile, lungo, e a volte anche doloroso. Quindi abbi rispetto per chi è dichiarato e vive serenamente la propria sessualità senza vergognarsi di ciò che è.

Edited by davydenkovic90
AntropophagusJoe

In par

 

Smetti di fare la vittima, per favore. Non hai spiegato proprio un bel niente. Sei entrato parlando di male di quelli che si dichiarano e di quelli delle associazioni gay, dicendo che non puoi dichiararti perchè fai un lavoro imprecisato all'interno di un ambiente vicino a comunione e liberazione, che non ti definisci né gay, né etero perchè non vuoi e che allo stesso tempo stai cercando un ragazzo che, naturalmente, accetti tutto questo.

Io ti ho detto semplicemente che forse dovresti mettere in discussione alcune di queste cose e sentirti più libero, altrimenti non sarà facile creare dei bei rapporti ed essere felice. Cercare accoglienza e compassione va bene, ma poi bisogna anche fare qualcosa per migliorare la situazione. Poi puoi anche non fare nulla e cercare uno come te, che non sarà proprio facilissimo ma puoi trovarlo.

Hai già avuto esperienze, con ragazzi o ragazze? Giusto per capire cosa ti piace e cosa no? 

Sei in una fase di scoperta della tua sessualità o hai già chiaro che quello che vorresti è un ragazzo e che con un ragazzo staresti bene dal punto di vista emotivo, sessuale ecc.?

Non sto facendo la vittima. Non sono entrato parlando male di chi si dichiara o delle associazioni gay. Ho palesato l'amarezza che ho verso queste persone visto come si sono comportate con me. Altro punto che hai frainteso, evidentemente. Quello che ho scritto non è un j'accuse verso nessuno...solo il riportare delle mie personali esperienze, negative. Punto. Si sta vedendo il male ovunque: che parlo male di chi si dichiara (ma dove???), che addirittura manco di rispetto ai gay (dove???) e tutto a puntualizzare questa cosa che non mi definisco. Si, non mi definisco. Lo trovo stupido. Mia idea personale. Il comportamento sessuale umano è complesso e variegato. Io sono attratto dai ragazzi. Mi è capitato di essere attratto da un paio di ragazze nella mia vita. Molto attratto. Sono gay? Sono bisessuale? Non lo so. Sono io, punto. Non ho interesse a dare un nome. Domani potrei svegliarmi e sentirmi attratto da una ragazza. Sarei etero? Il comportamento sessuale è mutevole. Non lo dico io, la scienza. Ora, io faccio la scelta di non definirmi. Io sono io, un ragazzo di 28 anni che è attualmente attratto dai ragazzi che cerca un ragazzo. Ma non è estraneo all'attrazione verso le donne. Volete chiamarmi bisessuale a preferenza omosessuale? Fate come volete. Mi fa specie che su un forum mi debba sentire di giustificare quello che scrivo...io per mia natura non sono un che giudica. Semplicemente raccolgo quello che gli altri dicono. Punto. Non faccio questioni di lana caprina che non servono a nessuno. Ho profondo rispetto per chi si dichiara. Come ti permetti di dirmi che non è così? Mi conosci? NO! E allora?! Ma quanta arroganza...per altro sottolineata dal fatto che continui a non capire. Un ragazzo che conoscevo si è tolto la vita per tutti questi motivi...quindi non venirmi a fare prediche del cazzo. Impara ad avere rispetto e a parlare dopo aver capito bene quello che gli altri stanno dicendo. 

Edited by AntropophagusJoe
DoctorNievski

Scusate, ma mi permetto di spezzare una lancia a favore di AntropophagusJoe.

Ha aperto un topic giusto per presentarsi, e povero gli avete fatto un bel frullato di coglioni. "^^

Non è dichiarato, non vuole definirsi gay (problemi suoi,no ?non mi pare abbia detto che definirsi secondo un etichetta sia il male, o che lo è essere dichiarati col mondo, o peggio che i sodomiti meritano la morte per questo..)..Non ha ancora fatto coming out in famiglia, perchè vuoi o non vuoi, è una cosa che può - soprattutto all'inizio - creare tensioni..e lui non se la sente visti i casini della sua famiglia (anche qui, saranno capperi suoi?)..

Poi possiamo sindacare sulla forma di quanto scritto, ma non vi sembra che vi sia sfuggita un po' la cosa di mano?Anche perchè, ad esempio, non ha mai detto di essere lui stesso di CL, ma avete portato avanti na polemica sul nulla decidendo che siccome lavora in un ambiente fascistello, lo è pure lui.




Just saying..


Ah, benvenuto. :D

davydenkovic90

 

 

non ha mai detto di essere lui stesso di CL, ma avete portato avanti na polemica sul nulla decidendo che siccome lavora in un ambiente fascistello, lo è pure lui.

non ha detto cosa fa, né cosa studia. secondo te perchè?

forse non conosci abbastanza quei buontemponi di comunione e liberazione.

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