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Episodi di omofobia nel mondo: discriminazioni, censure e simili


kiano

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NorwegianWood

Sarebbe molto più semplice se le persone che violano i diritti umani con parole, azioni o altro non avessero a loro volta il diritto di rappresentare i cittadini del loro Paese. Ci risparmieremmo in ordine:

  • il mal di fegato nell'ascoltarli
  • i topic per contestarli
  • gli idioti in Parlamento

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La Binetti ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, e credo di non dire una fesseria col botto se affermo che è invece rappresentativa di una larga fetta della cittadinanza che la vede pressappoco come lei in materia d'omosessualità.Includerei nella cerchia anche una parte della comunità scientifica, o presunta tale.Comunque non mi sembra abbia "istigato all'odio" nessuno.Ciò detto, resta vero che da un esponente di partito ci si aspetterebbe un minimo di criterio e saggezza nel pronunciarsi su questioni spinose attorno alle quali è già alta la tensione sociale.Rutelli non l'avrà attaccata apertamente, ma è chiaro che all'interno della stessa Margherita ci sia polemica con i teodem.Personalmente non reputo deviato nessun soggetto la cui sessualità sfoci in parafilie et similari, per il suo semplice oggetto del piacere. Mi ritrovo all'approccio nell'atteggiamento transazionale positivo di Jung, io sono o.k. tu sei o.k.. Se poi qualcosa non è ok, bè, vediamo di capire di cosa si tratta e perchè.. Il negazionismo critico andrebbe rivolto a ciò che non è per sua natura irrazionale, ma almeno in parte razionalizzabile (come il poter rendere una struttura "funzionale a..")Chiusa questa parentesi, un'osservazione. Mi vado soffermando in questi giorni a riflettere su quanto siano incisive le pressioni/ingerenze da parte del clero sulla conduzione politica del Paese da una parte, ma anche di quanto lo possano essere dall'altra, le spinte dei gruppi GLBT attivi in patria e a livello internazionale (ciononostante sussistano delle divisioni abbastanza marcate all'interno di questa galassia).Non mi sembra di vedere quale possa essere la sintesi a queste contrapposizioni, in termini non tanto di soluzione pratica -un cambiamento politico può arrivare- ma quanto più di pacificazione tra le fazioni.

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Il colmo della meschinità e' quello raggiunto dai ruini, ratzinger, e dai loro manutengoli andreotti, (ga) binetti, mastella, rutelli, buttiglione, ferrara, nel voler ammantare i loro miseri pregiudizi, la loro ignobile volontà di discriminare una minoranza innocua con pretestuose ipocrite motivazioni ideali. La "Famiglia", o meglio, le famiglie composte da persone di carne e ossa, non sarebbero minacciate nè danneggiate in nulla dall'eventuale riconoscimento di diritti alle coppie omosessuali. Lo sono moltio di più dalla precarizzazione del lavoro, dalla mancanza di asili nido, dalla mancata tutela delle lavoratrici madri. Tutto il resto è fuffa, marcia, ipocrita fuffa.

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Si parla molto di emancipazione, civiltà, progresso...Chi si dichiara rappresentante e portatore di quanto sopra, come mai, nonostante riconosca "sconvenevole" (politically scorrect) accanirsi, discriminare, fare ironia contro "quelle minoranze che non hanno scelto quelle cose che le espongono" (come il colore della pelle o i gusti sessuali), poi com'è che di fatto, al banco di prova, essi stessi son restii nell'accordare loro quei diritti, quelle pari opportunità, quel rispetto, che conferirebbe "ai loro protetti" piena cittadinanza?

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La Binetti ha il diritto di esprimere le proprie opinioni. [...]Comunque non mi sembra abbia "istigato all'odio" nessuno.
Per essere una persona che cita Jung, takuya, hai una concezione molto "letterale" della parola e dei messaggi emotivi e di comunicazione! Di che cosa hai bisogno che uno dica, per avvertire un'incitazione alla discriminazione del (supposto) diverso, più che questo: essere l'omosessuale un «deviato», e per giunta un deviato «dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico». Cioè dalla Natura Tutta. La frase con la quale esordisci il tuo post mi sembra poi fuori posto: chi è che contesta alla Binetti il diritto di insultare gli omosessuali? Tanto che tu debba prima di tutto preoccuparti di garantirlo, questo diritto, come se fosse stato violato? Nessuno, mi sembra: proprio nessuno, ed è proprio questo che preoccupa chi è reiteratamente, quotidianamente oggetto di questa negazione. La Binetti può stare tranquilla; noi no.
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Io contesto ai deviati morali come la ( ga)binetti il diritto d'insultarci, calunniarci e discriminarci. Lo contesto a chiunque, anzi . Il razzismoe l'omofobia sono REATI

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Isher, se avessi letto con un pò più di calma il susseguirsi delle risposte, avresti dedotto nonostante non abbia utilizzato citazioni, che arrivavo in apertura a rispondere a Norwegian circa l'inopportunità a suo giudizio, di conferire rappresentanza a chi violerebbe in qualche modo i diritti umani.Ricongiungendomi al mio modo di intendere le dichiarazioni altrui in modo "letterale", potrei dire altrettanto di te, visto si potrebbe configurare il tuo post come una provocazione al mio indirizzo, volendo "andare oltre" l'accezione dei termini.Comunque la "discrepanza" si spiega con un personale assunto: la libertà di espressione va garantita a tutti.E non mi venire a dire che qualcuno ci impedisce di farci un'opinione propria o criticare le posizioni della Binetti. Inoltre non ti sembra un pò forzoso il passo secondo il quale da un'affermazione come quella in questione -esagerata, non corrispondente al vero, quello che vuoi- si debba necessariamente giungere ad atti di violenza da parte di terzi? Perchè allora non potrebbe suscitare "compassione", visto si tratterebbe a suo dire di malati?

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NorwegianWood

La libertà di espressione va garantita a tutti, a patto che quei tutti non ne approfittino per istigare all'odio e al mancato rispetto dell'uguaglianza. Sarà, ma dopo le ultime dichiarazioni venute dal Vaticano, non la penso più come Voltaire. La Chiesa ha tutto il diritto di obbligare i propri fedeli a rispettare i principi del Cattolicesimo, ma non ha il diritto di ingerire nelle questioni parlamentari o di (far) votare secondo coscienza impedendo a un'intera categoria di cittadini di comportarsi in un certo modo solo perché un cattolico non lo farebbe. A questo punto ci troveremmo senza la possibilità di abortire, divorziare, usare i preservativi e così via. La Chiesa parli ai fedeli e lasci stare ciò che non le compete. E altrettanto un politico dimentichi la propria fede quando deve decidere per quasi 60 milioni di persone (non tutte cattoliche), oppure smetta di fare il politico. La democrazia è un'ottima cosa finché non la si mette in pratica; sinceramente, preferisco il raziocinio di chi ancora sa pensare col proprio cervello. E, già che ci siamo, vediamo di far rispettare il Concordato.

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Inoltre non ti sembra un pò forzoso il passo secondo il quale da un'affermazione come quella in questione -esagerata, non corrispondente al vero, quello che vuoi- si debba necessariamente giungere ad atti di violenza da parte di terzi? Perchè allora non potrebbe suscitare "compassione", visto si tratterebbe a suo dire di malati?      
D'accordo, takuya, tu rispondevi a NorwegianWood, e faccio ammenda di non avere colto il riferimento puntuale. Volendo sottilizzare, peraltro, Norwegian non metteva in discussione il diritto della Binetti a esprimersi, sia pure in malo modo, ma a «rappresentare i cittadini del suo Paese». Ma tu giustamente vuoi garantito il diritto della Binetti a esprimersi. E io ti ripeto che nella nostra società italiana - a quella mi riferivo - nessuno lo mette di discussione tale diritto.Venendo al sodo: le affermazioni della Binetti sono di una violenza inaudita. Mi dispiace che tu non te ne renda (sufficientemente) conto. Quanto alla tua frase, che ho citato, non mi è perfettamente chiara. Ma se, come credo, tu vuoi dire che le asserzioni della Binetti non necessariamente incitano alla violenza contro gli omosessuali, ti ridomando: di che cosa hai bisogno, perché questo pericolo sia effettivamente configurato? del morto? delle aggressioni fisiche? Di nuovo ti trovo troppo "letterale". Inoltre, io e altri avevamo parlato non di incitazione alla violenza, ma all'odio. E io, in coscienza, mi sento di dire che quelle frasi alimentano odio verso gli omosessuali. Quanto alla compassione, nulla vieta che io provi «compassione» per la Binetti, pur affermando il mio diritto a ribatterle nei termini in cui l'ho fatto, e pur riaffermando l'orrore che le sue posizioni mi ispirano.
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ombra della notte

ero cattolica perchè credevo nell'amore che i cattolici professavano...ho cambiato religione perchè ho capito che non c'era amore nelle loro parole ma solo la voglia di uniformare tutti con le parole,il disprezzo e la violenza se necessario...ho sempre odiato l'opus dei a causa dei suoi metodi barbari....secondo me quella della binetti non deve essere classificata come libertà di esprimere la propria opinione,perchè le opinioni si fondano su delle basi logiche di pensiero...il governo deve tutelare il diritto delle persone omosessuali di vivere con dignità.

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X Norwegian:Nella dichiarazione universale dei diritti umani alla quale ti appelli, nel primo articolo si parla di libertà ed Eguaglianza.La Binetti ha sostenuto che gli omosessuali "hanno deviato" e "sono diversi", adducendo quelle che ha ritenuto fossero delle convinzioni biologico-scientifiche.Se qualcuno ritiene che abbia "istigato all'odio" è libero di denunciarla per istigazione alla violenza, o all'odio razziale e via dicendo.La scala dei valori è ingiudicabile scientificamente e rimane soggettiva. Max Weber docet.La libertà d'espressione è qualcosa per la quale almeno per il sottoscritto vale la pena battersi.I dettami vaticani urtano assai anche me, ma farei un distinguo tra i precetti etici che indirizzano ai fedeli, e le ingerenze dirette nei palazzi della politica (se il governo è caduto è perchè loro e gli USA gli han fatto lo sgambetto).Fino a prova contraria un cervello coloro che si professano appartenenti ad una data dottrina dovrebbero comunque mantenerlo in funzione. Più che altro il problema è che c'è molto bigottismo, pregiudizio ed ignoranza qui, più che in altri Paesi d'Europa. Creiamo gaylandia e chiediamo l'indipendenza?Purtroppo mi mantengo abbastanza pessimista.. le minoranze hanno e continueranno ad avere vita difficile. I mondi perfetti resteranno delle utopie. Però le utopie hanno l'utilità di mantenere quei pochi che ci credono IN MOVIMENTO. X Isher:Se rileggi, nel tuo primo quote io parlavo di "istigazione all'odio".Tu mi hai ribattuto utilizzando la parola "discriminazione".Dopo ho parlato di atti vi violenza facendo il collegamento con quanto avevo detto prima: odio-violenza.Se reputi che in qualche modo la Binetti abbia voluto incoraggiare terzi ad azioni concrete di violenza nei confronti degli omosessuali, puoi arrivare a denunciarla...Indignano anche me le sue parole, e mi sembra già dal primo post che a modo mio l'abbia bacchettata, però non mi pare il caso di andare sopra le righe (si finisce che quelli che istigano alla censura e alla violenza siamo noi altrimenti).Chi si sente di sostenere posizioni più "accese", liberissimo di farlo..

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Certo, la Binetti ha liberta' di pensiero e puo' esprimere la propria opinione, quello che manca pero' e' una risposta vera ad affermazioni gravi e discriminatorie.Se la Binetti avesse detto che gli ebrei sono di una razza inferiore, si sarebbe sollevato il mondo a criticarla e magari l'avrebbero pure espulsa dal partito in cui milita, eppure, dire che gli omosessuali sono dei deviati, che violano una norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico, viene perfino difeso da Rutelli con la frase "c'e' liberta' di pensiero".La Binetti esprime la propria opinione, ma con questo dichiara di ignorare o confutare che  l'omosessualità e' stata cancellata dall'elenco delle malattie dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita') che invece  definisce l'omosessualità "una variante naturale del comportamento umano".La Binetti puo' essere contraria ai PACS, ai DICO, al fatto che gli omosessuali non si debbano sposare, ma non dovrebbe poter affermare senza nessuna conseguenza che i gay sono dei deviati, cosi' si mette fuori da qualsiasi dialogo, si mette fuori dalla Costituzione Europea, in un paese laico e non malato sarebbe messa ai margini del dibattito politico.

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La Binetti esprime la propria opinione, ma con questo dichiara di ignorare o confutare che l'omosessualità e' stata cancellata dall'elenco delle malattie dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita') che invece definisce l'omosessualità "una variante naturale del comportamento umano".
Ed è così che sarebbe bastato risponderle, circa i suoi asserti.La Binetti, per quanto possa sbagliare, E' RAPPRESENTATIVA. La si può anche arrivar a far dimettere, per dire, ma avremmo cavato un ragno dal buco? No.La Binetti conta poco. Se così si fosse pronunciato Prodi o anche lo stesso Rutelli, l'effetto sortito sarebbe stato diverso (voglio sperare?).Accolgo e mi associo alla protesta che sarebbe servito un contraddittorio più diretto. Ma questo è un altro paio di maniche...
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La Binetti ha sostenuto che gli omosessuali "hanno deviato" e "sono diversi", adducendo quelle che ha ritenuto fossero delle convinzioni biologico-scientifiche.La scala dei valori è ingiudicabile scientificamente e rimane soggettiva. Max Weber docet.però non mi pare il caso di andare sopra le righe (si finisce che quelli che istigano alla censura e alla violenza siamo noi altrimenti).
Takuya, la tua difesa della Binetti non è persuasiva. La scala dei valori sia pure ingiudicabile scientificamente: ma allora va presentata in quanto tale, non come verità scientifica e biologica e psicologica assoluta. Ribattere che questa verità scientifica biologica e psicologica fa parte della sua soggettiva scala di valori e come tale è ingiudicabile sarebbe un vano sofisma.La fine del tuo discorso, con quel «finisce che siamo noi che...»...non l'ho capita.  
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Isher, alle convinzioni "scientifiche" della Binetti, sarebbe bastato controbattere quanto sopra appena quotato e traslare la discussione su un piano scientifico. Io non la stò difendendo, se non nel suo diritto di esprimersi.Con quella frase ho cercato di far capire che accanirsi in modo troppo violento contro di lei, è controproducente. Stop.Lei non ha parlato di "inferiorità" o di "razza non umana", ma di devianza e diversità.Ora, sulla diversità non capisco cosa ci potrebbe essere di infamante (ci sono molti orientamenti sessuali, diversi tra loro, no?). Sulla devianza intesa come malattia, qui torniamo al punto sopra. Che abbia dei pregiudizi di carattere religioso lo si capisce. Questo le va dimostrato.

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Personalmente, ho detto che «non ci vuole molto a passare dalla "teoria" alla "pratica"». I "sofismi" possono andare bene per discettare in un forum come questo, ma nella realtà dei fatti, dubito che certi militanti di Forza Nuova, tanto per fare un esempio, si pongano il problema se le dichiarazioni della Binetti piuttosto che di Ruini siano una "istigazione all'odio" o "alla violenza".Vorrei ricordare quanto ebbe a dichiarare il vescovo ausiliare monsignor Ernesto Vecchi di Bologna a proposito del pestaggio di due ragazzi gay davanti al Cassero lo scorso settembre: “Una società che spesso educa o quantomeno ammicca con indulgenza o compiacimento a comportamenti trasgressivi... non può poi far finta di meravigliarsi se tra le tante trasgressioni nasce anche il mostro aberrante e obbrobrioso della violenza. (...) La violenza è cugina della trasgressione".Se "la violenza è cugina della trasgressione" e quindi pienamente "giustificabile", stando alle parole di monsignor Vecchi, che cosa possono partorire dichiarazioni come "L'omosessualità è una devianza della personalità" e "(Essere gay) è un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico"?Che cosa dobbiamo aspettare, il morto ammazzato o l'adolescente indotto al suicidio, per stimmatizzare queste dichiarazioni?

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La Binetti, per quanto possa sbagliare, E' RAPPRESENTATIVA.
La Binetti e' rappresentativa di una componente razzista, perche' l'omofobia, basata su asserzioni come le sue, e' una forma di razzismo, ed il razzismo non dovrebbe avere dei rappresentanti politici in un un paese in cui vige l'articolo 3 della costituzione:"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. "Affermare che i gay sono deviati, signifca anche confutare l'articolo 3.
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La Binetti, per quanto possa sbagliare, E' RAPPRESENTATIVA.
Potresti spiegarmi, per cortesia, in quale senso sarebbe "rappresentativa"?
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Agli idioti esagitati non servono "profonde giustificazioni" per fare i bulli e pestare qualcuno.Il problema della violenza come dell'emarginazione, è STRUTTURATO. Non si può usare la demenza altrui per mettere il bavaglio a chichesia.Esiste quella che vogliamo definire "una verità scientifica" che non classifica l'omosessualità come una malattia? Bene, quella verità deve esser tirata in ballo in risposta a chi sostiene che è scientificamente dimostrato che i gay sono malati. Il dibattito è scientifico. Imbavagliare l'interlocutore è da fascista. Avviarci un dibattito è ok. Criticarlo è legittimo. Indignarsi anche.Se l'interlocutore che si butta in certe sparate detenente una carica dimostriamo ha torto ed è mosso da convinzioni dettate da un proprio sentimento più che da ragionamenti logici (con cui li maschera), perde di credibilità. Non basta? Vogliamo linciare la Binetti?

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Potresti spiegarmi, per cortesia, in quale senso sarebbe "rappresentativa"?
Auto quoto il mio primo post in questo thread:
La Binetti ha il diritto di esprimere le proprie opinioni' date=' e credo di non dire una fesseria col botto se affermo che è invece rappresentativa di una larga fetta della cittadinanza che la vede pressappoco come lei in materia d'omosessualità.Includerei nella cerchia anche una parte della comunità scientifica, o presunta tale[/quote']X Dago: Se esiste il razzismo non credo la colpa sia della Binetti.
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Sono parzialmente d'accordo con entrambe le linee di pensiero espresse sin qui.Non credo affatto che "parlar male" di qualcuno sia automaticamente una giustificazione della violenza.Mi sembra un discorso degno di Berlusconi: i Sindacati criticano la legge Biagi ERGO sono i mandanti morali del suo omicidio.Un conto è PARLARE, un altro conto AGIRE.D'altronde riconosco che vi siano vizi pesanti nella dialettica politica intorno ai gay in Italia. E' angosciante sapere che tutti possono dire tutto, che si giustifichi una cultura (cattolica) che ammette l'omofobia."Omofobo" in Italia non è un insulto come "razzista" o "maschilista" o "antisemita" o "antiamericano". Non è un problema politico; è un problema culturale e non ci sono interventi politici che possano arginarlo (guardo con sospetto alla legislazione anti-discriminatoria).

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E' angosciante sapere che tutti possono dire tutto,
Purtroppo non è così: non tutti possono esprimersi liberamente su tutto.Esistono ancor oggi dei reati puramente d'opinione...
che si giustifichi una cultura (cattolica) che ammette l'omofobia.
La Chiesa può fare la voce grossa' date=' ahimè...
"Omofobo" in Italia non è un insulto come "razzista" o "maschilista" o "antisemita" o "antiamericano". Non è un problema politico; è un problema culturale e non ci sono interventi politici che possano arginarlo (guardo con sospetto alla legislazione anti-discriminatoria).
Riallacciandomi anche ad una precedente risposta di Dago, si evince che lasciarsi andare a frasi razziste contro gli ebrei ad esempio, è ritenuto più grave che non prendersela con un gay. Dietro ci sono i rapporti di potere, oltre che alle distorsioni culturali...
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Isher, alle convinzioni "scientifiche" della Binetti, sarebbe bastato controbattere quanto sopra appena quotato e traslare la discussione su un piano scientifico.
No, non sarebbe bastato. Tu ti sei quetato quando Dago ti ha ricordato che l'omosessualità da molti anni non è più una malattia né tantomeno una devianza per il documento che fa testo in ambito medico. Ma questa, ancorché sia un'ottima risposta dialettica, da usare cioè in una controversia con chi asserisca la devianza dell'omosessualità, o con un mero omofobo, non è una risposta sufficiente né storicamente, né per la coscienza morale. Allora, trent'anni fa sarebbe stato lecito affermare che l'omosessualità è una devianza e che come tale va curata ad esempio con terapie psichiatriche coatte. Tu che parli di utopia ti accontenti poi di una risposta (eccellente, lo ripeto, sul piano fattuale) che rinvia a una supposta scientificità del sapere medico? Sapere medico che è intriso di storia, di ideologia, di potere, fin dalla sua nascita: a maggior ragione dalla modernità in poi? Non so quale sia il tuo grado di preparazione in materia, ma se sai qualcosa della critica interna alla stessa psicoanalisi, per non parlare dell'antipsichiatria, o di Deleuze o di Foucault, potrai renderti conto che non su un consensus medico più 'civile' potevano contare costoro, che hanno combattutto e confutato la nosologizzazione delle presunte devianze molti anni fa.Il piano scientifico è importante, ma non è e non sarà mai dirimente, se non c'è un contesto civile, di pensiero, di Rispetto, che lo instauri (ancor prima di riconoscerlo). Questa è una puntualizzazione. Dialetticamente, ci si può contentare di rinviare all'OMS.
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Rimane il fatto che, sia dalla psicoanalisi moderna che dalla medicina, si e' arrivati a condividere che l'omosessualita' non e' una malattia, nella maggior parte dei paesi occidentali questo non e' piu' un argomento, magari si discute ancora di diritti, ma non certo che i gay sono deviati o malati, ma l'Italia sembra arrivarci solo oggi, il dibattito in italia e' vecchio di almeno vent'anni, ancora dobbiamo sentire rappresentanti politici che ci danno dei malati.

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L'omosessualità è scientificamente una variante NON PATOLOGICA dell'orientamento sessuale, non più patologica o"immorale" o "deviata" del mancinismo.Le binetti, i ratzinger, i ruini, i calderoli, i buttiglione, i tremaglia, i betori, i ferrara sono con la loro omofobia legati da un filo rosso criminale alle violenze commesse contro gli omosessuali, così come le invettive del nazista streicher erano legate ai crimoni di himmler e bormann. L'omofobia è moralmente riprovevole non meno dell'aqntisemitismo:andrebbe punita nella stessa misura.

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Quello che io volevo sottolineare è che a questo risultato, per cui oggi l'omosessualità è considerata una variante naturale del comportamento, ci si è arrivati in minima parte su base scientifica (essendosi acclarato che il complesso di Edipo quale lo teorizza - altra cosa altamente non scientifica! ma solo presupposta - da Freud non è confermato dai fatti, non sempre almeno) e in massima parte perché chi era convinto che la psichiatria ottocentesca, o la metapsicologia freudiana, erano sballate, e che il sapere medico è funzione di un potere normativo, si era dato da fare a pensare ciò, a dirlo e a scriverne, a farne materia di cultura e storia (e anche di una qualche azione militante).

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Nel coro di proteste che si è levato alle dichiarazioni della Binetti, riporto questa di Ennio Trinelli, portavoce Gayleft Emilia Romagna. Una delle tante.***SE LA BINETTI, CON L'AIUTO DELLE SUE PREGHIERE, CI FACESSE GUARIRE? Ennio Trinelli (Gayleft Emilia Romagna) interviene sulle polemiche relative alle recenti dichiarazioni di Paola Binetti lunedì 05 marzo 2007 , di Ennio TrinelliQuando ero un bambino, è già sapevo di essere gay, sentivo spesso parlare di compassione, di questa capacità straordinaria di comprendere i problemi altrui, farli propri o almeno sentirli come tali, e cercare di aiutare il pover'uomo che ne è colpito. Mai ho pensato che qualcuno avrebbe potuto spingersi tanto in là da pregare addirittura per me, perché ero bambino, ma non ero scemo, però immaginavo che avrei trovato nella mia vita esempi di capacità empatiche, persone capaci di sostenerne altre. In effetti non mi sbagliavo. Persone così ce ne sono tante, normalmente non nelle gerarchie religiose, che son troppo impegnate a discutere di quel che dio vuole o non vuole, ché loro lo sanno, noi poveri imbecilli no, e poi ci sono le persone come la Binetti, che scendono nell'agone politico per manifestare il loro bisogno di purezza e trovano il modo di scagliarsi contro l'impuro, l'omosessuale in questo caso, o la donna che abortisce, non fa differenza, insomma trova un colpevole davanti al quale elevarsi in qualità di senza peccato. Rivolgo un supplica alla senatrice Binetti. Preghi un po' per me e per tutti i miei amici gay, che magari le sue preghiere ci saranno d'aiuto a superare l'odio che gente come lei ci scaglia addosso ad ogni battito di ciglia, preghi per la nostra felicità che magari questo atto di suprema compassione la renderà anche un po' più umana, e se trova il tempo, tra un'anatema e l'altro, preghi anche per la mia e la nostra guarigione, non dall'omosessualità, ma dall'egoismo, dalla protervia, dalla dis-umanità, dalla sindrome del giudice, dall'indifferenza, dalla cattiveria. Preghi senatrice, per tutti gli omosessuali morti ammazzati, per quelli che li hanno uccisi, preghi per favore, per gli omosessuali che non possono uscire dai loro paesi, per quelli ai quali vengono negate le cure per l'AIDS in quanto gay e quindi meritevoli di morte, per quelli impiccati in piazza, che magari una preghiera così servirà anche a lei.Ennio TrinelliPortavoce Gayleft Emilia RomagnaConsulta LGBT Democratici di Sinistra

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