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I gay sono sensibili!!! Stereotipi gay e non ...


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Gli stereotipi sono più o meno tutti assolutamente veri e li ho verificati nella realtà. L'unica cosa è che debbono essere precisati.

 

In particolare è vero che molti omosessuali sono effeminati, ed è vero che molti omosessuali sono sensibili, ma NON è vero che chi è effeminato è sensibile, anzi tendenzialmente vale l'opposto.

 

I miei amici etero non credono a questi stereotipi, io cerco sempre di spiegargli che invece sono verissimi, ma loro non pensano sia possibile una così violenta radicazione nell'animo degli omosessuali degli stereotipi vari di cui sopra.

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  • Hinzelmann

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-quali sono gli stereotipi che odiate di più?

Considerati dei sensibili

-quali sono quelli nei quali vi riconoscete?

Senso estetico

-cosa pensano i vostri amici etero riguardo a questi stereotipi?

Penso non gli importi molto...

 

Ma soprattuto siete sensibili?

Pe nulla

Urlate "ciao tesoroooo" alla vostra migliore amica?

No la chiamo "Lurida Cinese"

Sculettate?

No

Vestite gucci?

Preferisco Vivienne Westwood o Comme des Garçons

I vostri jeans skinny vi bloccano la circolazione?

Per favore sta ritornando la gamba più larga ma che gay sei

Ballate "It's raining man" come se non ci fosseun domani?

In questo momento sono in palla con con night di Janet jackson del nuovo album

Siete dei pervertiti che ci provano con chiunque vi passi davanti?

Più che altro non mi rendi nemmeno conto quando ci provano...

Quante ore settimanali passate dall'estetista?

non ci vado

Quante dal parrucchiere?

1 volta mese

Il vostro idolo è Moira Orfei o Lady Gaga?

Idolo no, ma mi fanno sorridere

Leggete Vanity Fair o Vogue?

Si ma anche, il sole 24 ore, l'espresso e quattroruote

Non potrebbe essere violenta invece, l'opinione

di quegli etero che - in assoluta buona fede - dicono

che non dovrebbero esistere degli stereotipi?

 

In fondo è un modo per concepire un mondo in cui non

c'è spazio per la diversità

 

Siamo tutti degni ed uguali, se indistinguibili

 

Ed è anche un modo per concepire l'eterosessualità

come categoria universale di interpretazione della realtà

In fondo è un modo per concepire un mondo in cui non c'è spazio per la diversità

 e ciò vale anche per quei gay che possiedono una croccante femminilità e cercano in ogni modo di reprimerla

Edited by prefy
Non potrebbe essere violenta invece, l'opinione di quegli etero che - in assoluta buona fede -

dicono che non dovrebbero esistere degli stereotipi? In fondo è un modo per concepire un mondo in cui non c'è spazio per la diversità Siamo tutti degni ed uguali, se indistinguibili Ed è anche un modo per concepire l'eterosessualità come categoria universale di interpretazione della realtà

 

Io li trovo carini gli etero che dicono così, perché sono fanciullescamente rispettosi del politically correct dell'integrazione.

 

Lo stereotipo, indipendentemente dal fatto che si dica che "dai su in fondo non è vero", in realtà è apprezzatissimo, le eterosessuali non vedono l'ora di avere un maschio che si comporta da queen, gli eterosessuali non vedono l'ora di avere una femmina che rutti. Lo stereotipo omosessuale è delizioso perché è quella trasgressione morbidina, scherzosa, innocua ma spintarella, quel pruritino frivolo e acidello che ti permette di finire il cocktail con una risata se hai finito di parlare di calciofiga o di borsatrucco.

 

E' qualcosa che, dopo che hai appurato che è innocuo, e quindi viene meno l'omofobia, tutti ricercano con entusiastica malizia, con divertito clamore.

 

Di più. Lo stereotipo è il fulcro della rivoluzione omosessuale fin nelle sue basi, perché, dopo aver scardinato il perbenismo vittorianeggiante presessantottino ancora molto presente nella massa nelle varie società occidentali, è in piena opera fra la gente davanti ai miei occhi, fra gli eterosessuali, che se ne appropriano divertiti, ci si affezionano, e ti perdonano perché sei portatore dello stereotipo quindi ora che lo stereotipo non ha più valenza negativa ma valenza sfiziosa e frizzante, anche tu lo sei e quindi massì dai facciamoci una risata oh che divertente dai che interessante.

 

Ma di fronte a questo spettacolino uno potrebbe anche osare chiedersi: fino a che punto ha senso la corsa sfrenata allo stereotipo? che senso ha avere una individualità se tanto è stato a priori codificato come dovra essere la corretta manifestazione della tua individualità?

 

Che cosa è successo per davvero?

 

Alla fine l'omofobia ha perso perché ho vinto io con la mia dignità di essere umano, o perché lo stereotipo da "bleee merda che schifo" è diventato "oooh che affascinante cicci cicci" ?

 

Io quindi chi sono cosa sono? io sono lo stereotipo? io non sarei nulla senza lo stereotipo?

 

 

 

E adesso balla per me.

Edited by Sampei

-Ora lo sono ancora, tranne che con un paio di mie care amiche, con cui mi lascio un po andare a fare commenti vari sui ragazzi e, quando mi scappa, gesticolare con la mano come se avessi il polso lussato.

Ahahaha il cliché della manina penzolante è il mio preferito :'D
sono fanciullescamente rispettosi del politically correct dell'integrazione

 

Sìcuramente osservano in modo pedissequo ciò che si vorrebbe dire

in Italia

 

Che sia un politically correct dell'integrazione mi permetto di dubitare

 

Dove è o sarebbe il reciproco venirsi incontro?

 

Dire che non tutti i negri hanno il senso del ritmo, non significa certo

dire che non abbiano una loro cultura e delle loro diversità da conoscere

quindi non sottintende che l'integrazione passi solo attraverso una operazione

di negazione o cancellazione della diversità ( ovviamente i leghisti dicono anche

questo, ma non sono ritenuti politically correct )

Gli stereotipi nella maggioranza dei casi hanno comunque un fondo di verità, per questo esistono e ce ne sono così tanti.

E' vero che, rispetto agli etero, fra i gay ci sono mediamente più: persone sensibili (penso sia dovuto a tutti i conflitti interiori e con la società che l'omosessuale deve affrontare) , effemminati, stilisti, persone con un certo gusto estetico, fan di Madonna/Lady Gaga/Britney Spears/etc... , persone che si curano molto dal punto di vista estetico, ragazzi che vanno a fare shopping con le amiche e dicono "Ciao tesoVo!", etc...

Dà fastidio che questo "fondo di verità" venga generalizzato a tutti gay, ma negli ultimi anni questa stereotipizzazione è diminuita e col tempo diminuirà sempre più.

Certo che se nella società italiana sono conosciute solo persone omosessuali come Malgioglio, Signorini o Miccio, allora l'italiano medio assocerà quell'immagine di omosessuale alla totalità delle persone omosessuali.

Poi arriva uno come Tiziano Ferro che fa coming out e scombussola e ridefinisce quei caratteri che la società comune associava all'omosessualità... "Ah, ma allora non sono tutti come Malgioglio!".

Anche per questo è importante il coming out di un personaggio famoso: mostra come tutti gli omosessuali siano diversi fra loro e con una loro personalità distinta.

Tende a normalizzare una certa caratteristica, in questo caso l'omosessualità.

Al che anche l'italiano medio arriverà a capire che essere omosessuale non codifica necessariamente certe caratteristiche, ma significa semplicemente essere attratti da una persona dello stesso sesso.

Poi ci sono anche quelli che fanno la distinzione fra "checche" e "gay seri", ma è un altro discorso, tra l'altro non solo presente fra le persone eterosessuali.

Questo discorso degli stereotipi comunque vale per qualsiasi realtà che è minoranza o che è poco conosciuta, anche se forse è più presente quando si parla di gay.

 

-quali sono gli stereotipi che odiate di più?

Quello secondo cui il gay ostenta e non deve farlo.

"Sì, okay, sei gay, ma non ostentare. Io mica ostento la mia eterosessualità e mica vado agli altri a dire che sono etero, quindi perché dovresti farlo tu?"

-quali sono quelli nei quali vi riconoscete?

Penso di avere un certo senso estetico particolare, che poi si rispecchia nei miei gusti musicali e artistici in generale (pittorici, architettonici, etc...), non tanto nel modo di vestire però. Poi ad esempio mi interessa molto l'ambito del design.

-cosa pensano i vostri amici etero riguardo a questi stereotipi?

Non ne ho idea, ma in generale mi pare di capire che ritengano l'omosessualità come un orientamento sessuale come lo è l'essere etero, in questo senso non hanno particolari preconcetti verso di essa.

 

 

Ma soprattuto siete sensibili? Sono terribilmente cinico. Urlate "ciao tesoroooo" alla vostra migliore amica? No. Sculettate? No. Vestite gucci? No. I vostri jeans skinny vi bloccano la circolazione? No. Ballate "It's raining man" come se non ci fosseun domani? No. Siete dei pervertiti che ci provano con chiunque vi passi davanti? No. Quante ore settimanali passate dall'estetista? Mai stato. Quante dal parrucchiere? Una volta ogni 3-4 mesi se va bene :asd: Il vostro idolo è Moira Orfei o Lady Gaga? Non sapevo che Moira Orfei fosse un'icona gay :sisi: e Lady Gaga mi è indifferente. Leggete Vanity Fair o Vogue? No.

Edited by Uncanny

No Hinzelmann, stai spostando l'argomento su un piano molto diverso. Ma io ti seguo volentieri.

 

L'esplicito cela l'implicito. Perché l'esplicito è funzionale all'implicito.

Siamo scivolati nell'implicito, ormai. E così sia.

 

 

 

una loro cultura

non è mai stata fatta una indagine antropologica che io possa leggere prima di poter andare avanti in questo discorso?

 

intendo un vero e proprio studio etnologico che possa spiegare il significato ancestrale dei frammenti di subcultura omosessuale nelle civiltà occidentali e del loro operato quotidiano.

 

Ad alcune cose ci potrei arrivare anche io, ma preferirei non andare a tentoni.

Preferirei uno studio empirico con un livello di dettaglio focalizzato al 200% di microscopio.

 

Per esempio qualcosa che possa dirmi che un omosessuale subisce una pressione sociale inversa "di distacco" volta all'avvicinamento a canoni estetici e parzialmente comportamentali che la sua società di riferimento ritiene normalmente tipici del sesso biologico opposto al fine di rimarcare la propria appartenenza alla subcultura di riferimento anche durante la permanenza forzata nella supracultura che per quanto può lo espelle. O che un omosessuale passivo si sente antropologicamente indotto ad esplicitare comportamenti che nella sua cultura sono di tipo femminile per poter essere riconosciuto dall'attivo ma connotati estetici di tipo maschile per attrarlo e poter giungere quindi all'atto sessuale, mentre l'attivo viceversa subirà una pressione sociale in senso opposto ma nei limiti della pressione sociale "di distacco" anti-eteronormativo descritta prima, oppure sarà immune in tutto o in parte o selettivamente dalla suddetta induzione, mentre ancora il versatile si troverà in una situazione schizofrenica dai connotati fumosi. Oppure che l'auto-sottocategorizzazione della popolazione omosessuale in gruppi omogenei per feticismo sessuale generato dalle proprie fattezze fisiche è la conseguenza indiretta della possibilità di rimestamento teoricamente infinito degli individui a sua volta dovuto alla radicale inesistenza di meccanismi di pressione sociale alla formazione della famiglia nucleare, che di per sé comporta l'inconsistenza e la matematica superfluità delle caratteristiche non fisiche del partner scelto di volta in volta.

 

Esiste qualcosa del genere? Ti giuro non sto scherzando, ne ho bisogno, mi precipiterei a comprarlo.

 

Una volta gestito l'implicito, sarebbe molto più agilmente spiegabile l'esplicito all'occhio attonito di un etero o di un eterocentrico.

Edited by Sampei

 

 

Ma nel mio caso non si nota per fotuna ahahahah E li trattengo abbastanza bene

 

Veramente... che fortuna!!! Dovresti esserne orgoglioso!! Quando vai a casa così puoi dire... oh anche oggi tutti hanno pensato che sono etero...che bello!!  Sono proprio contento...  

 

Ti trattieni anche dal girarti a guardare il culo di un figo che passa? beh certo... ciò che conta per un gay è che nessuno gli dia del gay! Sentirsi fare le battute sulle ragazze e il fatto che tutti diano per scontato che sei etero...è la massima aspirazione del gay medio...lo fa sentire realizzato... che bello! 

 

Che roba patetica... meno male che sto per andare dall'altra parte del mondo... 

Saramandasama

Il feticismo per le fattezze fisiche più disparate è presente e operante anche tra gli etero. Se vuoi ti faccio 10 esempi con relativi siti allegati. Non mi sembra una specifica applicabile solo agli omosessuali. Almeno non nell' epoca delle relazioni nate online.

 

 

significato ancestrale

 

C'è un problema di fonti storiche, soprattutto prima del XX secolo

ma non credo sia neanche così immediato o facile trovare fonti storiche

sul Ghana o sul Senegal

 

Tuttavia a nessuno verrebbe mai in mente di dire che non esista una storia

del Ghana o del Senegal o che si tratti di popoli primitivi etc

 

Se ragioniamo in termini di politically correct

 

Queste stesse identiche osservazioni vengono invece ritenute assolutamente

scontate, se applicate alla cultura omosessuale, che al massimo è una "subcultura"

nonstante che - e questo è acclarato - abbia informato di sé larga parte della cultura

del XX secolo ( pop art cinema queer estetica camp etc )

Veramente... che fortuna!!! Dovresti esserne orgoglioso!! Quando vai a casa così puoi dire... oh anche oggi tutti hanno pensato che sono etero...che bello!!  Sono proprio contento...  

 

Ti trattieni anche dal girarti a guardare il culo di un figo che passa? beh certo... ciò che conta per un gay è che nessuno gli dia del gay! Sentirsi fare le battute sulle ragazze e il fatto che tutti diano per scontato che sei etero...è la massima aspirazione del gay medio...lo fa sentire realizzato... che bello! 

 

Che roba patetica... meno male che sto per andare dall'altra parte del mondo...

 

No bello, non hai capito uno scroto. Hai sbagliato soggetto per le tue frecciatine. Cerco di non gesticolare troppo perché non mi piace punto e basta. Dà fastodio a me. Non mi interessa spacciarmi per etero, a chiunque me lo chieda esplicitamente lo dico chiaramente con tutta la serenità di questo mondo.

 

Trovo squallido che mi si spacci per chi non sono. E fin ora tu hai proprio fatto questo.

Impara a scrivere allora perché " nel mio caso NON SI NOTA per FORTUNA... e LI TRATTENGO ABBASTANZA BENE"... l'hai scritto tu non io...e nella lingua italiana significa esattamente quello che poi ti ho fatto notare io...

 

Detto ciò pace e bene; contento di sapere che ti dichiari con tutti quelli che te lo chiedono. 

No bello, non hai capito uno scroto. Hai sbagliato soggetto per le tue frecciatine. Cerco di non gesticolare troppo perché non mi piace punto e basta. Dà fastodio a me. Non mi interessa spacciarmi per etero, a chiunque me lo chieda esplicitamente lo dico chiaramente con tutta la serenità di questo mondo.

Trovo squallido che mi si spacci per chi non sono. E fin ora tu hai proprio fatto questo.

Scusa ma no, carissimo. :)

 

Questa tirata isterica ha solo svelato la tua coda di paglia e rafforzato quanto detto da Beppe

 

Mettiamola così: ti sei tirato la zappa sui piedi da solo. La prossima volta ci ripensi, e vabbè. Nessuno vuole mettere in dubbio il tuo non volerti spacciare per etero ecc ecc (perché, in sostanza, qua a nessuno interessa), capirai però che se invece vengono fatte certe uscite non puoi non aspettarti certe risposte

Edited by Shell

 

 

C'è un problema di fonti storiche

 

Possibile che nessuno mai si sia cimentato in ricerche concluse di questo genere? Dici che c'è solo materiale grezzo sparso?

 

Io potrei fare una ricerca solo in un luogo e con delle risorse primarie in cui saprei come muovermi, come una biblioteca giuridica, ma un lavoro del genere non ho nemmeno la più pallida idea da dove andrebbe fatto partire! Sociologia evoluzionistica, psicologia delle subculture, antropologia contemporanea?

 

Robinson fa tanto il figo quando c'è da studiare Venerdì, ma poi quando c'è da studiare Robinson tutti sobbalzano.

 

 

 

Il feticismo per le fattezze fisiche più disparate è presente e operante anche tra gli etero
ti risponderei che mi sembra infinitamente più fondante e "socialmente istituzionalizzato" in ambito omosessuale che in ambito eterosessuale, ma giustamente mi fai notare che il virtualismo oramai dilaga anche in territori etero quindi potremmo dire che la schedatura telematica sessuale degli omosessuali ne è una concausa, ma forse molto presto sarà una norma comportamentale generalizzata all'intera popolazione.

Devi considerare che anche oggi la Binetti parla di

omosessualità come estranea alla sua visione antropologica

del mondo, una posizione certo retriva, ma rispetto al 2015

 

Si può forse tentare di delineare un discorso all'insegna della

continuità, ad esempio avevo letto di un ballo di carnevale in cui

gli omosessuali parigini nel periodo fra le due guerre davano il

meglio si sé in fatto di travestimenti etc ( sarebbe l'evento gay

dell'anno ) e si appropriavano per una notte di un locale pubblico

vicino alla Tour Eiffel ( non quindi uno dei locali usuali, equivoci )

e di come uno scrittore gay si sentisse umiliato dall'effeminatezza

e dal clima equivoco della festa

 

Carnevale- carnevalata-effeminatezza...certo non c'è il Pride di mezzo

ma l'ordine concettuale non ci è estraneo, c'è una sorta di "continuità"

( accadeva - supponiamo negli anni '20 - in un locale pubblico noto ma

non possiamo escludere una tradizione precedente in locali più discreti )

Beh in fondo, è sempre lo stesso modello di comportamento

sociale, informato al fondamentale obbligo di segretezza

 

Noi sappiamo dalla biografia di Oscar Wilde, che un omosessuale

che viveva in quel contesto si muoveva tra cripto omosessualità

( il ritratto di Dorian Gray è un romanzo cripto omosessuale ) delle

ascendenze classiche ( il modello di relazione adulto giovane ) che

però stenteremmo a riconoscere alla lettera nelle sue relazioni reali

( non aiuta neanche il fatto che i suoi partner diventeranno poi cattolici,

antisemiti etc  ) e altri comportamenti di cui abbiamo traccia ( travestimenti

al femminile, andare a marchette insieme al partner, turismo omosessuale etc ) 

 

Oscar Wilde sarà massacrato perchè uscito allo scoperto e direi a prescindere

nel senso che niente di ciò che si fa in pubblico è ammissibile, al contempo

pare aver provato molto o tutto, come se la violazione del divieto fondamentale

comportasse poi una libertà totale

Attenzione che togli di qui e togli di là, si rischia anche

di cadere in un riduzionismo dell'identità omosessuale

 

Cioè non dobbiamo, ne dovremmo dare l'impressione

che la nostra identità sia solo una elusione di domande

scomode, uno scudo protettivo dall'omofobia e basta

 

Potremmo arrivare al paradosso che nel dichiararsi "gay"

permetto a me stesso di dichiararmi socialmente, a condizione

che questo termine sia totalmente non descrittivo di niente

Identifico la mia sessualità, ma non la descrivo, non la evoco

 

Ed è proprio in questo aspetto che sono consonante con lo stereotipo

 

Uno stereotipo neutrale o positivo, non serve ad esprimere disprezzo

e non deve essere necessariamente falso per essere uno stereotipo

 

Se io dico che "i negri hanno il senso del ritmo" il problema non sta solo

nel fatto che non è vero che il 100% dei neri hanno il senso del ritmo, ma

sta anche nel fatto che la parte di verità che lo stereotipo include diventa

inconoscibile ( generalizzo per non spiegare o analizzare, per buttarla in scherzo )

Giusto! gli etero non rinunciano a quasi niente del loro essere per paura di essere stereotipati, anzi adesso si stanno appropriando anche di quella metrosessualità connotata da comportamenti ed abitudini che una volta erano ritenuti appannaggio dei gaysss

 

ed aggiungo che un "cicci" ogni tanto ci vuole! Anzi è d' obbligo!

non rinunciano a quasi niente del loro essere

ma se dici rinuncia ti stai riferendo a qualcosa che intrinsecamente e aboriginalmente è già parte di te. Allora non ci si deve nemmeno porre il problema. Se invece è qualcosa che continui a percepire come estraneo, dovresti appropriartene senza farti domande o... o cosa? C'è un oppure o non ha senso che io me lo chieda? Questo determinismo così rigoroso come mi permette di gestire e inquadrare le eventuali eccezioni? Se ci sono. Ma ci sono?

Edited by Sampei

Sono io che ho introdotto il concetto di "riduzionismo"

però ci muoviamo sulle sabbie mobili di un concetto di

per sé vago quanto quello di "sensibilità gay"

 

Potrebbe essere il ragazzino solitario che passa molto

tempo alla TV, sia che guardi Glee cioè proprio un programma

gay che delle serie TV o dei cartoni animati e gioisce per delle

cose insensate o per dei sentimentalismi ( cioè sentimenti privi

di oggetti reali )

 

Il discorso è troppo complesso per poter essere semplificato

ma è tutto ciò che l'orientamento sessuale esclude, sia uno

stile di vita, sia una cultura, sia una soggettività, ma nonostante

sia escluso dall'orientamento sessuale, continua ad esistere

penso che la stranezza dei gay, intesa come non adesione ad una cultura di massa, si possa esprimere in tali e diversi modi che tutte le categorizzazioni risultano semplificatorie,

nel mio caso questo non ''aderire'' mi ha portato a maturare nel tempo una sensibilità particolare verso argomenti quali la psicologia, la filosofia, la letteratura... e di questi ancora aree di argomento che ai più non interessano....la letteratura manicomiale per esempio, perché nei malati di mente e nella condizione in cui vivono, da isolati ed emarginati, a volte trovo sentimenti e stati d'animo comuni..mi riferisco all'angoscia della solitudine e alla disperazione che secondo me benché sublimate spesso pervadono ancora le minoranze inclusa quella omosessuale. Poi l'interesse per la psicanalisi , per le sottigliezze, i ragionamenti astrusi , verbosi e anche un po' pesantucci, i film horror più strambi coi sottotitoli in inglese che nessuno nemmeno il culturista più sfrenato si sognerebbe di vedere, unicamente per distinguermi e per poter poi commentare su filmscoop '' l' ho visto'' ed inserirci la mia recensione. insomma un 'eccentricità che in ogni persona, in ogni gay, si esprime in modo diverso.

ed in molti come inclinazione per la moda...sì.

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