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Catechesi omosessuale


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Riprendo un articolo che ho scritto un po' di tempo fa. E' un argomento un po' controverso, ma che mi sta molto a cuore.

 

I fatti. Monsignor Charamsa, officiale della Congregazione per la dottrina della fede, fa coming out. Dichiara di essere gay e di amare un altro uomo.
La risposta della Chiesa è rapida e tagliente: «Gesto sconsiderato. Deve lasciare gli incarichi».
Altrettanto rapida, altrettanto tagliente, la rivolta esplode nella comunità gay. «E i preti pedofili?» è la domanda più comune. Che, per inciso, suona tanto simile al celebre «E i Marò?» che viene ripetuto dopo ogni parola di Renzi.
Ora. Analizziamo i fatti con calma.
Monsignor Charamsa ha fatto coming out. Ora, divenendo sacerdote, egli ha aderito a tutta una serie di leggi. Leggi che, peraltro, negano il sacerdozio agli omosessuali. Non è per difenderle: le leggi sono tali. Non è stato costretto a indossare la tonaca: se ha mentito per ottenerla, è stata una sua scelta. Il Vaticano non poteva semplicemente dire “Vabbé, non importa”. L’omofobia della Chiesa non va giustificata in alcun modo, ma se non altro qui si tratta di coerenza.
Andiamo oltre. Monsignor Charamsa ha un compagno. Questo, più di tutto, è il problema: i sacerdoti sono costretti al celibato. Si può essere d’accordo, o no, ma se si inizia il cammino del seminario si accetta tale regola, e in caso di violazione se ne subiscono le conseguenze.
Divenire sacerdote richiede requisiti e l’osservanza di alcune regole. Non sono qui per definirle buone, o cattive. Giuste, o sbagliate. Sono solo qui per dire che Monsignor Charamsa le ha accettate, e poi violate. Il Vaticano non poteva chiudere un occhio. Così come non avrebbe dovuto chiudere un occhio sulla faccenda dei preti pedofili, ma questa è un’altra storia.
Questa storia, in tutto il suo complesso svolgimento, offre però uno spunto di riflessione.
Perché la comunità gay cerca così ardentemente l’approvazione della Chiesa? Perché pretende che modifichi i suoi dogmi di punto in bianco?
La Chiesa Cattolica Romana è l’istituzione conservatrice per eccellenza. Voglio dire, fosse per loro ci sarebbe ancora lo Stato Pontificio, con annessi stati cattolici in giro per l’Europa. E volete dirmi che, da un giorno all’altro, dovrebbe essere disposta a cambiare le proprie idee?
Da un paio di millenni il Vaticano condanna l’omosessualità. E la comunità gay, da un momento all’altro, pretende che il Pontefice indossi una tonaca arcobaleno e salga sul carro del Gay Pride di Roma?
I cambiamenti arriveranno. Con calma, con pazienza – non si costruisce Roma in un giorno. Insomma, persino Carminati ce ne ha messo di tempo, o sbaglio?
Ma poi, in principio: se tre quarti della comunità LGBTQ si dichiara atea, che problema c’è se la Chiesa non accetta i matrimoni gay? Certo, influenza la politica italiana – e questo è sbagliato. Ma, in sé, l’approvazione o meno del Vaticano dovrebbe essere superflua: tanto, la maggioranza si sposerebbe in municipio.
Questo evidenzia come, spesso, quella comunità che si dichiara “priva di pregiudizi” e “accogliente” si riveli più ottusa e chiusa dei conclamati “nemici”. La furia con cui si è sollevata contro il Vaticano ne è la prova: fare di tutta l’erba un fascio non dovrebbe essere possibile per persone che lottano contro la discriminazione. Così come non dovrebbe esserlo un’idea di “evangelizzazione gay”: tutti devono approvare le nozze gay. Tutti devono smettere all’istante di essere omofobi.
Siamo nel 2015, e c’è gente che ancora dà contro alle persone di colore. E da un giorno all’altro la coppietta di novantenni cresciuti in un ambiente cattolico, conservatore, a tratti fascista dovrebbe iniziare approvare i matrimoni gay?
Suona come una dittatura. Un nazismo omosessuale. Un’imposizione di idee che nega il pensiero individuale.

Un pensiero individuale che non può pregiudicare i diritti di qualcuno (se io sono contro le discoteche, non ti impedisco di entrarci), ma che ha a sua volta il suo diritto di esistere. Pacificamente.

Una cosa è lottare per i propri diritti. Un’altra è ottenerli. Un’altra ancora è pretendere che il mondo la pensi come te. Quello si chiama catechismo. Spoiler: è un’invenzione della Chiesa.
Peraltro, le brutte tradizioni sono dure a morire. Sono grossi ammassi di inutilità, che rallentano il progresso e danneggiano l’umanità, ma non si possono distruggere in un colpo solo. Bisogna lavorarci con calma, sgretolandole un po’ alla volta.
Come con Giovanardi.

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https://www.gay-forum.it/topic/31538-catechesi-omosessuale/
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Bella analisi...sostanzialmente concordo con tutto quello che dici...ne parlavo con un mio amico proprio la settimana scorsa, non capisco perché cerchiamo a tutti i costi l'approvazione del Vaticano, quest'ultima è un'istituzione e in quanto tale ha regole sue. Non vedo la necessità di sposarsi in chiesa anche perché i gay mica sono solo cattolici?! Sono buddisti, islamici, atei, agnostici etc... anche se sono credente non mi interessa l'approvazione della Chiesa o potermi sposare con la cerimonia religiosa, la battaglia deve essere per il riconoscimento a livello legislativo dello Stato con leggi che tutelino e riconoscano a prescindere dagli orientamenti religiosi le coppie gay e consentano di sposarsi civilmente. Per quanto riguarda il Monsignor sottoscrivo quello che hai detto nel momento in cui entri in un'istituzione ne accetti le regole se non ti stanno bene lasci e basta con un dignitoso silenzio...

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https://www.gay-forum.it/topic/31538-catechesi-omosessuale/#findComment-890684
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Perché la comunità gay cerca così ardentemente l’approvazione della Chiesa?

 

l'approvazione della Chiesa è un problema di coscienza di alcuni: il problema politico di tutti è la laicità dello Stato Italiano

Edited by conrad65
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l'approvazione della Chiesa è un problema di coscienza di alcuni: il problema politico di tutti è la laicità dello Stato Italiano

Ma quella è una situazione che prescinde alla sola comunità gay: coinvolge tutti. Lo Stato Italiano non può e non deve farsi influenzare dalla Chiesa Cattolica, questo dovrebbe essere ovvio.

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Ora, divenendo sacerdote, egli ha aderito a tutta una serie di leggi. Leggi che, peraltro, negano il sacerdozio agli omosessuali. Non è per difenderle: le leggi sono tali. Non è stato costretto a indossare la tonaca: se ha mentito per ottenerla, è stata una sua scelta.

 

Se una rivista omosessuale o una casa di moda

avesse come "legge" che solo gli omosessuali vi potessero lavorare

e licenziassero i dipendenti che dichiarino la loro eterosessualità

sarebbe una cosa giusta? E' una regola legittima su un contratto di lavoro secondo te?

 

Per il resto come è stato detto da altri

solo ai gay cattolici interessa l'opinione della Chiesa;

agli altri interessa la fine delle ingerenze.

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Se una rivista omosessuale o una casa di moda

avesse come "legge" che solo gli omosessuali vi potessero lavorare

e licenziassero i dipendenti che dichiarino la loro eterosessualità

sarebbe una cosa giusta? E' una regola legittima su un contratto di lavoro secondo te?

 

Per il resto come è stato detto da altri

solo ai gay cattolici interessa l'opinione della Chiesa;

agli altri interessa la fine delle ingerenze.

Non è una rivista, o una casa di moda.

E' un'istituzione religiosa. Come tale, ha le sue leggi e i suoi dogmi.

Che possono essere giusti o sbagliati. Come può essere giusta o sbagliata la direzione di un'azienda.

Ma se tu decidi di entrarne a far parte, accetti le sue leggi e i suoi dogmi.

E di conseguenza accetti eventuali punizioni in caso tu le trasgredisca.

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Perché la comunità gay cerca così ardentemente l’approvazione della Chiesa?

 

Non credo sia un problema di tutta la "comunità gay", ma piuttosto dei gay cattolici (ed è anche logico che per loro lo sia.....).

 

 

 

 

 

Lo Stato Italiano non può e non deve farsi influenzare dalla Chiesa Cattolica, questo dovrebbe essere ovvio.

 

Questo però è un problema dello Stato non della Chiesa.....

 

 

 

 

 

Se una rivista omosessuale o una casa di moda avesse come "legge" che solo gli omosessuali vi potessero lavorare e licenziassero i dipendenti che dichiarino la loro eterosessualità sarebbe una cosa giusta? E' una regola legittima su un contratto di lavoro secondo te?

 

Dipende, perché comunque un'associazione od un ente che ha una certa impostazione ideologica è logico (ed a mio parere anche giusto) che chieda che chi lavori nel suo ambito condivida o almeno non dissenta da quella impostazione.

Poi ovviamente molto dipende dalle mansioni, ma il principio in sé non è illogico (ed a mio parere nemmeno ingiusto).

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Dipende, perché comunque un'associazione od un ente che ha una certa impostazione ideologica è logico (ed a mio parere anche giusto) che chieda che chi lavori nel suo ambito condivida o almeno non dissenta da quella impostazione. Poi ovviamente molto dipende dalle mansioni, ma il principio in sé non è illogico (ed a mio parere nemmeno ingiusto).

 

Io posso anche essere d'accordo con te, ma solo nel caso in cui l'associazione od ente in questione non siano destinatari di trattamenti fiscali particolarmente favorevoli o finanziamenti pubblici. Tu mi dirai che è problema dello Stato Italiano, io rispondo che finchè le scuole paritarie non vivranno di sole rette e autofinanziamento, non deve essere permesso loro di licenziare insegnanti omosessuali(ma si potrebbe anche osservare che non gli si può permettere di discriminare gli omosessuali perchè hanno come scopo l'educazione di bambini e ragazzi tra i quali è impossibile escludere la presenza di omosessuali, ai quali un'educazione omofoba potrebbe arrecare gravi danni allo sviluppo della personalità e della sessualità).

 

 

 

 

Suona come una dittatura. Un nazismo omosessuale. Un’imposizione di idee che nega il pensiero individuale

Questo sarebbe vero se il pensiero omosessuale in Italia contasse molto, invece non conta nulla, mentre quello cattolico conta fin troppo.

Come Almadel ti ha poi fatto notare, gli unici che pretendono un cambiamento "morale" da parte della chiesa, sono i gay cattolici,

purtroppo che

 

 

tre quarti della comunità LGBTQ si dichiara atea

 

 

è falso: la gran parte dei gay italiani sono cattolici, e preferiscono attendere che la Madre Chiesa li riammetta nel suo seno, anche non pubblicamente, anche solo attraverso una tolleranza non ufficiale, piuttosto che lottare per i loro diritti e per la laicità dello Stato.

Edited by Demò
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Salamandro, io credo che il vero problema sia l'assenza di una comunità gay che sia tale, che mobiliti giri di soldi consistenti, che abbia punto di diamante diciamo, in vari ambiti e che inizi ad attivarsi in massa per ottenere diritti.

 

I frocial purtroppo uccidono l'associazionismo, però è anche vero che creano giro gay dove pure sarebbe stato impensabile anni fa ed in modo altrettanto capillare delle parrocchie.

 

Spero che in qualche modo la cosa possa prendere una svolta positiva, pur a rimorchio di quel che fanno altri paesi.

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Io posso anche essere d'accordo con te, ma solo nel caso in cui l'associazione od ente in questione non siano destinatari di trattamenti fiscali particolarmente favorevoli o finanziamenti pubblici. Tu mi dirai che è problema dello Stato Italiano, io rispondo che finchè le scuole paritarie non vivranno di sole rette e autofinanziamento, non deve essere permesso loro di licenziare insegnanti omosessuali(ma si potrebbe anche osservare che non gli si può permettere di discriminare gli omosessuali perchè hanno come scopo l'educazione di bambini e ragazzi tra i quali è impossibile escludere la presenza di omosessuali, ai quali un'educazione omofoba potrebbe arrecare gravi danni allo sviluppo della personalità e della sessualità).

Ripeto: quella è una questione problematica dello stato italiano. Nel senso: è un errore legislativo piuttosto imponente. E' sbagliato, sono d'accordo - ma non è il problema in questa situazione.

 

 

 

Purtroppo anche i gay che si dichiarano atei in Italia non sono del tutto secolarizzati. È questo il vero problema. Devono crepare ancora un paio di generazioni prima che in Italia le cose cambino...

E' quello che intendo. Calma. Le cose cambieranno.

Solo non subito. Subito non si cambia nulla.

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Il prete gay e' stato ufficialmente espulso dalla chiesa per aver creato disturbo al sinodo.

 

La chiesa non e' un semplice datore di lavoro per i preti paragonabile alle ferrovie ma svolge una missione religiosa che non e' paragonabile a un lavoro (detto in un'ottica della chiesa non atea).

 

Per me e' importante che la chiesa si apra ai gay non per i gay di oggi atei in maggioranza ma per quelli che nasceranno sempre in futuro da famiglie cattoliche in modo che non si sentano respinti fin dall'inizio per il fatto di essere gay.

Edited by marco7
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Ripeto: quella è una questione problematica dello stato italiano. Nel senso: è un errore legislativo piuttosto imponente. E' sbagliato, sono d'accordo - ma non è il problema in questa situazione.

 

 

 

E' quello che intendo. Calma. Le cose cambieranno.

Solo non subito. Subito non si cambia nulla.

 

No, non cogli, io ho risposto quella cosa a Mario1944

 

A te ho detto che i gay italiani sono in buona parte cattolici e sperano che papà francesco sia buono e regali loro assoluzione, approvazione e caramelle.

 

E' impossibile un dibattito pro diritti che prescinda dalla chiesa cattolica, perchè questa è l'ostacolo principale ad ottenerli. Poi se sono degli stronzi omofobi, bisogna denunciarlo, purtroppo non lo si fa con il vigore necessario, mentre loro scendono in strada contro di noi un giorno si e l'altro anche,

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https://www.gay-forum.it/topic/31538-catechesi-omosessuale/#findComment-890723
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Non dobbiamo però nemmeno far finta che una chiesa improvvisamente gay-friendly

non sarebbe un vantaggio anche per noi gay atei e anticlericali,

come un Partito Fascista improvvisamente filo-giudeo

sarebbe stato un vantaggio anche per gli Ebrei più antifascisti.

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Non dobbiamo però nemmeno far finta che una chiesa improvvisamente gay-friendly non sarebbe un vantaggio anche per noi gay atei e anticlericali,

 

Passi per il vantaggio per i gay, ma quello per gli anticlericali.....!

 

 

 

 

come un Partito Fascista improvvisamente filo-giudeo sarebbe stato un vantaggio anche per gli Ebrei più antifascisti.

 

Ma a parte che il Fascismo non nacque antisemita, non vedo perché e come un suo essere filogiudeo avrebbe giovato agli Ebrei antifascisti (ovviamente non avrebbe nociuto agli Ebrei per sé stessi  ed infatti non nocque loro, pur non essendo "filogiudeo",fino all'imitazione del Nazionalsocialismo).

 

 

 

Io posso anche essere d'accordo con te, ma solo nel caso in cui l'associazione od ente in questione non siano destinatari di trattamenti fiscali particolarmente favorevoli o finanziamenti pubblici. Tu mi dirai che è problema dello Stato Italiano,

 

Ipse dixisti!:

se lo Stato reputa (a torto od a ragione) opportuno finanziare scuole confessionali o più in generale enti ideologicamente impegnati (mettiamoci pure anche i partiti politici per non esimere alcuno), non può poi logicamente vietare che quelle scuole o quegli enti seguano la propria ideologia o confessione anche scegliendo adeguatamente le persone che stanno loro intorno (non necessariamente dipendenti) e sono funzionali alla loro attività.

Si tratta di logica prima che di giustizia o di equità.

 

 

 

 

io rispondo che finchè le scuole paritarie non vivranno di sole rette e autofinanziamento, non deve essere permesso loro di licenziare insegnanti omosessuali

 

Comunque ci sarebbe anche da distinguere:

un cosa è un omosessuale, una cosa un omosessuale dichiarato o comunque uno (anche non omosessuale al limite) che insegni che l'omosessualità non è contraria aalla religione cattolica (o cristiana ecc.).

D'altronde la scuola che licenzi un buon insegnante od un ente qualsiasi che licenzi un buon dipendente solo perché privatamente e non dichiaratamente omosessuale è una scuola od un ente diretto da coglioni (per parlare chiaramente) ed è meglio perderli che trovarli a prescindere da quesioni di liceità o d'illiceità..

Edited by Mario1944
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Posso essere pure finocchio // etero ma se mi faccio prete devo far voto di castità,

 

Celibato:

la castità è per il clero regolare.

 

 

 

 

Poi secondo me 'ste scuola di influenza cattolica non dovrebbero proprio esistere. Avete mai visto scuole in italia a influenza buddista o islamica ??

 

Dimentichi un piccolo particolare:

il cristianesimo nella declinazione cattolica è ampiamente prevalente in Italia da circa 15 secoli....

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se lo Stato reputa (a torto od a ragione) opportuno finanziare scuole confessionali o più in generale enti ideologicamente impegnati (mettiamoci pure anche i partiti politici per non esimere alcuno), non può poi logicamente vietare che quelle scuole o quegli enti seguano la propria ideologia o confessione anche scegliendo adeguatamente le persone che stanno loro intorno
 

 

dimentichi che parliamo di scuole, hanno responsabilità su dei ragazzi e non si deve consentire che venga loro imposta un'educazione omofoba, specie nei confronti di quella parte di studenti gay che statisticamente non possono mancare.

E' lo stesso principio per il quale non si possono tollerare abusi sessuali sui minori da parte del personale scolastico o qualsiasi altro comportamento che possa provocare disagi nello sviluppo della personalità.

 

Per estendere il discorso, domandiamoci cosa succederebbe se un insegnante di una scuola cattolica andasse dicendo, con la piena tolleranza dei suoi superiori, che gli ebrei sono deicidi e Hitler ha fatto bene a sterminarli.

 

Si deve ammettere che la natura religiosa della scuola esclude la punibilità?

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Saramandasama

Salamandro, io credo che il vero problema sia l'assenza di una comunità gay che sia tale, che mobiliti giri di soldi consistenti, che abbia punto di diamante diciamo, in vari ambiti e che inizi ad attivarsi in massa per ottenere diritti.

 

I frocial purtroppo uccidono l'associazionismo, però è anche vero che creano giro gay dove pure sarebbe stato impensabile anni fa ed in modo altrettanto capillare delle parrocchie.

 

Spero che in qualche modo la cosa possa prendere una svolta positiva, pur a rimorchio di quel che fanno altri paesi.

Quello che dici è corretto, ma parlando di gay atei non secolarizzati, intendo quei gay, anche giovanissimi purtroppo, che hanno introiettato tutto la merda cattocristiana, che come le africane anche più progressiste non sanno rinunciare a far infibulare le figlie perché sono tradizioni plurisecolari...

Ripeto, un gay italiano o deve aspettare che crepino un paio di generazioni o deve espatriare. Chi vive la propria omosessualità come un fattore esterno, ed è rifugiato nel suo closet, comunque non ha interesse alla causa, e semmai come spettatore potrebbe commentare tutt' al più su qualche forum gay, così, per perdere tempo...

Edited by Salamandro
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Ripeto, un gay italiano o deve aspettare che crepino un paio di generazioni o deve espatriare. Chi vive la propria omosessualità come un fattore esterno, ed è rifugiato nel suo closet, comunque non ha interesse alla causa, e semmai come spettatore potrebbe commentare su qualche forum gay, così, per perdere tempo...

 

Esagerato!

:)

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anche giovanissimi purtroppo

 

semmai come spettatore potrebbe commentare su qualche forum gay, così, per perdere tempo...

 

i gay giovanissimi se sono tali hanno tutto il tempo per crescere e maturare idee, identità e sessualità anche grazie ad un forum come questo, nessuno nasce imparato, come si suol dire

Edited by Demò
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Anche in Francia ci sono scuole cattoliche o in America ... Perchè non ci sono mai scuole islamiche o buddiste ?

 

Scusa, ma conosci la storia?:

Buddisti ed Islamici in Francia ed in America, se ci sono, sono piuttosto recenti e comunque di gran lunga non prevalenti e soprattutto economicamente non così abbienti da permettersi scuole private, almeno finora.

 

 

 

 

Si deve ammettere che la natura religiosa della scuola esclude la punibilità?

 

Ovviamente no, ma l'ideologia cattolica o cristiana o islamica ecc. è nota:

se lo Stato ritiene di finanziarne le scuole, logicamente  non può aspettarsi che insegnino l'ateismo o l'indifferenza religiosa ecc.

Lo stesso vale per un'associazione culturale che propugni il marxismo:

se uno la finanzia, non può poi meravigliarsi che propugni la lotta di classe ecc.

 

Qui si tratta solo di logica!

 

 

 

 

dimentichi che parliamo di scuole, hanno responsabilità su dei ragazzi e non si deve consentire che venga loro imposta un'educazione omofoba, specie nei confronti di quella parte di studenti gay che statisticamente non possono mancare.

 

A parte che l'educazione omofoba può essere anche laica, comunque semmai la questione è alla radice e cioè si dovrebbe vietare sic et simpliciter qualsiasi educazione confessionale o addirittura non statale, ammesso e non concesso che poi l'educazione statale sia realmente pluralista come forse tu astrattasmente postuli (il che mi sembra almeno molto dubbio.....)

Edited by Mario1944
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Non dobbiamo però nemmeno far finta che una chiesa improvvisamente gay-friendly

non sarebbe un vantaggio anche per noi gay atei e anticlericali,

come un Partito Fascista improvvisamente filo-giudeo

sarebbe stato un vantaggio anche per gli Ebrei più antifascisti.

Lo sarebbe, il problema è che irrealistico e ingenuo pensarla una cosa possibile.

Quantomeno nell'immediato futuro.

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Anche la tailandia ha base buddista ma le scuola cattoliche ci sono. Fa tutto parte del piano di " evangelizzazione " con la scusa del fare del bene.

 

Questo dipende dalla colonizzazione europea, anche se specificamente la Tahilandia non è mai stato propriamente un paese sotto dominio coloniale, ma comunque ha subito la potenza e la prepotenza di Francia ed Inghilterra in Indocina.

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ripeto a

Monsignor Charamsa ha un compagno. Questo, più di tutto, è il problema: i sacerdoti sono costretti al celibato.

e

Il problema è la castità. Posso essere pure  finocchio // etero ma se mi faccio prete devo far voto di castità.

nein!!!

celibato e castità NON sono sinomini!!

i preti devono rimanere celibi, ma nulla gli vieterebbe di avere figli naturali; basta che non diano loro il cognome, il casato e, soprattutto, l'eredità (chè da quelle parti son sempre tanto devoti al dio trino & quattrino..);

i religiosi (frati & co) hanno invece un voto di castità che si tramandano di padre in figlio...

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Il fatto che esista la libertà religiosa non significa che non

possano o debbano esistere anche dei limiti alla suddetta

libertà, soprattutto quando sconfina in altre costituzionalmente

riconosciute

 

Ed il fatto di essere laici non significa essere ciechi o sordi

cioè non vedere norme discriminatorie come quelle che vietano

il sacerdozio ai gay

 

L'aspetto sconcertante di queste discussioni è vedervi arrovellare

su questioni abbastanza ininfluenti, come la distinzione fra celibato

e castità, dove il sottinteso è che la Chiesa in fondo ha ragione e Charasma

torto

 

Sappiamo benissimo tutti che Charasma sarà punito perchè ha dato

"scandalo" punto. Lo dicono direttamente loro

 

Non è certo compito nostro confessarlo...compito nostro è denunciare

il fatto che la Chiesa cattolica se ne frega per prima delle sottili questioni

teologiche, ma si comporta come ogni istituzione gerarchica al fine primario

di mantenere l'ordine

 

Così fece quando introdusse sotto la spinta dello scandalo pedofilia il divieto

di accesso al sacerdozio per i gay e così fa quando butta fuori Charasma

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i preti devono rimanere celibi, ma nulla gli vieterebbe di avere figli naturali;

 

Be' adesso non esageriamo!:

il vincolo del celibato aveva ed ha la funzione di non distrarre con cure familiari e domestiche l'addetto al culto divino, oltre che quella di rappresentare una "imitatio Christi" il quale non risulta si sia mai sposato od abbia avuto figli.

 

Quindi non è che violare il divieto nella forma sia illecito mentre violarlo nella sostanza sia lecito!

Inoltre c'è il divieto della sessualità extra matrimoniale che ovviamente vale per tutti i Cristiani, anche se il voto di castità a rigore è solo dei chierici regolari.

Insomma sono pur sempre infrazioni della dottrina morale benché di gravità diverse che dipende anche dalla pubblicità della cosa:

è chiaro ad esempio che la relazione con un'amante può essere nascosta meglio d'un matrimonio ed un figlio illegittimo (almeno nei secoli scorsi) trascurato più facilmente di uno legittimo.

In più c'è l'eventuale infrazione alla disciplina ecclesiastica ad esempio per chi si prenda in canonica una perpetua sotto l'età sinodale ecc.

Edited by Mario1944
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  • 2 weeks later...

l'ho scritto tante volte

pensate a un ragazzino, che vive in una famiglia molto cattolica e molto omofoba

da questo ambiente che sbocchi hai?

senti di non poter fare una famiglia con una donna, sai che non fare una famiglia sarebbe visto mooolto strano e sospetto

vivi in mezo a preghiere, funzioni,  clebrazioni continamente 

in una mente non matura di un ragazzino, (ribadisco: ragazzino, non giudichiamolo per l'incapacità di andare contro la corrente,... sono ragazzini....)  la scelta di farsi prete o frate diventa molto allettante

diamine, non devi giustificarti per non avere una ragazza, vieni apprezzato per quello che scegli

e ti convinci perchè comunque hai fede, che diventando prete tanti desideri riuscirai a reprimerli

e ti fai prete con convinzione. poi pero' quando la strada è decisa, non riesci a negare te stesso come speravi, non riesci a gestire la tua sessualità, 

 e succede di avere una marea di preti gay che cercano di vivere questa cosa di nascosto, pochi casi di preti che ammettono cio' che sono e ne traggono le conseguenze, e purtroppo tanti tanti preti che vivendo decenni di repressione sviluppano una devianza nata dalla mancanza di maturazione psicologica e sessuale, ed abbiamo la pedofilia.

e questo è un primo punto.

fin quei, azzi loro si potrebbe dire

il guaio è che la chiesa pretende che nessuno metta becco nei suoi affari interni, ma non vede di buon occhio un atteggiamento reciproco

cioè guai a dire loro che certe cose non vanno bene , vede le reazioni anche del papa al proposito, ma si interferisce in modo pesantissimo soprattutto qua in italia con lo stato

Edited by p1olo
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