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Coming out con papà..


drogatello

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salve a tutti.

Tra qualche giorno è il mio compleanno e siccome il giorno dopo i miei partono, pensavo di fare coming out con mio padre.

Ho deciso di farlo il giorno stesso che lui parte, in modo da avere il tempo di digerire la notizia ( magari durante il volo si confronta con mia madre o con mio fratello quando arriverà a destinazione) e cosi al suo ritorno potremmo parlare con calma.

Cosa ne pensate? qualcuno l'ha mai fatto prima che i genitori partissero?

 

Qualche consiglio su come iniziare il discorso e che parole usare? 

 

Mio padre è un tipo molto cattolico, ma a quanto dice mia madre non la prenderebbe molto male, almeno non come 5 anni fa. ha già accettato un aborto in famiglia e mia sorella si è sposata con un uomo già sposato e con figli. Questo mi fa pensare che negli ultimi anni ha un apertura mentale maggiore degli anni precedenti..

 

a volte penso che sarebbe meglio scrivergli una lettera da aprire in volo ma poi mi sembra poco rispettoso nei suoi confronti... 

 

Se c'e qualcuno che l'ha già fatto mi racconta la sua esperienza dandomi qualche consiglio?

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E' meglio se digerisce la notizia con te

e gli lasci la possibilità di farti delle domande

invece di mollare la bomba e "scappare".

io vorrei evitare una litigata... le domande potra farmele al ritorno...  magari se glielo dico dopo il viaggio si agita litigheremo ci saranno urlate ed e questo che non voglio... tu ti sei dichiarato?

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Sì.

Non lasciarlo da solo a rimuginarci sopra:

capisco che la tentazione da parte tua sia forte...

In ogni caso meglio dirglielo prima di un viaggio che non dirglielo.

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Condivido l'opinione di Almadel, se possibile non dirglielo prima del viaggio.  E' vero, non vedendoti non potrà urlare e litigare con te ma starà a rimuginarci sopra. Anche se con lui in viaggio ci sarà tua madre e tuo fratello in qualche modo lo privi del confronto con te e delle tue rassicurazioni.

Poi ammetto, io non ho fatto c.o.  in famiglia e meglio dirlo prima che parta che non dirlo affatto.

Ma se sei così forte e determinato da riuscire finalmente a vuotare il sacco lo sei anche per farlo rimanendo presente. Sarai tu a evitare lo scontro e a smussare la sua possibile rabbia.

In bocca al lupo e se puoi tienici aggiornati

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magari se glielo dico dopo il viaggio si agita litigheremo ci saranno urlate ed e questo che non voglio

 

Condivido quello che dice Almadel, è sbagliatissimo fare il vigliacchetto e scaricare tutto in questo modo sugli altri. Loro sono eterosessuali: non ne sanno nulla di omosessualità, sei l'unica persona della famiglia che deve sentirsi autorizzata a parlare e fare riflessioni in proposito. Devi obbligare gli altri ad ascoltarti.

 

Devi essere presente costantemente perché se il processo di "digestione della notizia" è troppo faticoso o si blocca, devi essere tu a favorirlo il più possibile.

 

La litigata, se pensi che potrebbe esserci, DEVE esserci, e farà benissimo perché significa che alla reazione omofoba sarai autorizzato a rispondere con altrettanta violenza verbale. E' perfetto.

 

Prepararsi al coming out significa prepararsi PROPRIO all'eventuale litigata che potrebbe esserci.

Di certo non puoi cedere alla tentazione che siano gli altri parenti a moderare e ammorbidire il papi per te.

 

Quindi niente conigliate. Fagli coming out quando ritorna. Oppure se non ti senti pronto alla litigata, rimanda il coming out al momento in cui ti sentirai pronto a controbattere almeno un po'.

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Essere gay (o omosessuale o frocio o finocchio o "Mi piacciono i ragazzi", scegli tu l'espressione) comporta un'enorme auto-consapevolezza, e fare CO vuol dire tirarla fuori tutta. Non è facile e non c'è un momento migliore o peggiore: fallo e basta. Prendi il coraggio a due mani e togliti il pensiero.

 

Non lasciarlo da solo a rimuginarci sopra

Quotone megagalattico.

Probabilmente i suoi pensieri avranno bisogno di essere indirizzati, e TU devi aiutarlo. Avrà delle perplessità, delle domande, forse anche della rabbia e TU dovrai essere lì ad attutire la sua botta emotiva.

Dimostra la tua maturità non proclamandoti gay ma assumendoti la responsabilità di questa dichiarazione (mi sono espresso malaccio, ma cerca di cogliere il senso).

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Mi accodo agli altri :) devi dirglielo quando avrai quella sicurezza in te stesso necessaria e sufficiente ad affrontare ogni possibile reazione di tuo padre.. Sei un figlio che sta dicendo ,alla persona che l'ha creato e che lo ama, chi è per davvero..

Non vuoi usare le parole "gay" o "omosessuale"? Di' "penso di essere attratto dai ragazzi", "non provo attrazione per le ragazze", o qualunque altra cosa ti passi per la testa.. Basta solo che lo metti in condizione di farti fare domande, e non ti preoccupare per eventuali reazioni nell'immediatezza: conterà il dopo, che è tutta la restante parte della vita..

Prendi coraggio!

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Mi trovo d'accordo con gli altri: non sganciare la bomba e scappare, rimani lì con tuo papà per rispondere alle 1000 domande che sicuramente avrà. Magarimall'inizio portà avere una reazione negativa, ma con il passare del tempo capirà o magari avrà una reazione positiva che ti sorprenderà; in ogni caso forniscigli del materiale informativo che lo aiuti a comprendere meglio la situazione.

Se magari non ti senti a tuo agio a dirglielo verbalmente, prova a scrivergli una lettera, (io ne ho una pronta all'uso) e anche in questo caso non scappare.

Ti aggiungo il link per una lettera "tipo"

http://it.m.wikihow.com/Fare-Coming-Out-con-i-tuoi-Genitori-Tramite-Email-o-per-Lettera

Facci sapere

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A me fa un po' ridere la tua strategia di mollare il pacco bomba e scappare proprio per il fatto che in un'altra discussiome ti lamentavi per il fatto che il tuo ragazzo e' troppo bloccato in pubblico con te.

 

Ti lamenti di lui ma anche tu non vuoi affrontare con calma tuo padre. Lo vuoi solo allarmare e lasciarlo senza le tue spiegazioni.

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IlSuonatoreJones

Anche io sono del parere generale. Dai a tuo padre la possibilità di affrontare la cosa con te, in una lunga discussione. Se si alzeranno i toni e voleranno parole tristi, significa semplicemente che doveva andare così.

Comunque, a mio parere questa scelta dipende marcatamente dal rapporto che tu hai con tuo padre. Se avete una intesa particolare, penso sarebbe addirittura offensivo dargli la notizia a un passo dalla partenza, senza la possibilità di un confronto diretto. D'altro canto, se si tratta di un rapporto complicato, potrei anche giustificare una scappatoia (come per esempio una lettera).

Buona fortuna in ogni caso! 

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