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Attentati a Parigi


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1) La Siria è una guerra interna tra Assad (Russia) e oppositori (anche Isis ma non solo), lo schieramento francese in Siria è veramente risibile così come quello occidentale, chi sta facendo la guerra li è Putin.

 

E infatti, poco più di una settimana fa è stato fatto saltare in aria l'aereo dei turisti russi in Egitto, ieri la strage a Parigi, è inevitabile che i due episodi siano collegati tra di loro. 

 

 

1) La Siria è una guerra interna tra Assad (Russia) e oppositori (anche Isis ma non solo), lo schieramento Francese in Siria è veramente risibile così come quello occidentale, chi sta facendo la guerra li è Putin.

 

Scusa, ma allora perché mai ISIS avrebbe colpito al Francia

rivendicando di averlo fatto per la loro presenza in Siria?

 

 

 

In realtà è in Libia che i francesi hanno attaccato muovendosi in prima linea (e facendo disastri) ed è in Libia dove la vera influenza occidentale è giocata dall'Italia. Insomma se dobbiamo fare un ragionamento siffatto di certo l'Italia non è fuori da un discorso simile.

 

Questo è possibile.

Non so però di preciso se al momento abbiamo uomini in Libia

né quali siano i progetti di ISIS per la Libia.

Se verremo attaccati sarà per questo, ovviamente.

 

 

 

Mi puoi dire che forse l'Isis organizzi questi attentati per mettere in difficoltà Putin ed Occidentali che a questo punto vorranno tutti intervenire ma se devo essere sincero io penso che il terrorismo non abbia grandi strategie politiche ma sia qualcosa di molto ideologico.

 

In generale non lo so,

in questo caso l'obiettivo mi sembra semplice.

In effetti spesso il terrorismo ottiene risultati opposti a quelli sperati.

 

 

 

Resta il fatto che i due paesi realmente interventori come Usa e UK negli ulitmi anni non sono più oggetto di attacchi di queste dimensioni, bisognerebbe chiedersi il motivo e capire cosa sbagliano in Francia.

 

Non saprei.

Forse la proibizione del velo, l'orrendo passato coloniale o la condizione delle banlieu.

La politica italiana in Libia la detta alla Farnesina, l'ENI

che peraltro è l'unica multinazionale rimasta operativa

( perchè i nostri tecnici ed operai...ci vengono spediti a

lavorare a cali-in-culo e a loro rischio, cosa che Inglesi e

Francesi non fanno Lol )

 

Comunque a Tripoli governano i Fratelli Musulmani, con

l'appoggio di Turchia e Qatar

 

A Tobruk il governo riconosciuto a livello internazionale e

sostenuto da Egitto e gli altri emirati arabi ( con dietro Francia

e Inghilterra, sospette di volerci rubare commesse estrattive )

 

L'ISIS attualmente controlla Sirte e metà Bengasi

 

La scoperta dei giacimenti in Egitto ha spostato l'Italia più

verso Tobruk, rispetto ad un ruolo precedente di equidistanza

dai due governi in lotta fra loro, il problema è che gli Egiziani

non vogliono affatto pacificare la Libia ma tenerla divisa per

controllare la Cirenaica

 

L'Italia ha elevato minacce di interventi militari in varie occasioni

o rivendicato presunte leadership politiche sull'area, ma ovviamente

nessuno ci prende sul serio...veniamo giustamente ritenuti dei buffoni

 

L'Italia è per certi versi protetta dal discredito internazionale che la

circonda, nessuno ritiene che siamo capaci di far altro che cercare

di insinuarci in situazioni determinate da altri

L'Huffington Post

 

"Dobbiamo essere ben attenti a non farci dominare dalla paura, quello che vogliono i terroristi è seminare il terrore". Naturalmente sarà necessario "mettere in campo tutte le misure di attenzione. Ma non dobbiamo farci terrorizzare e dobbiamo continuare a vivere con il coraggio della pace". Risponde così il portavoce della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi a chi gli chiede la posizione del Vaticano sull'imminente Giubileo dopo gli attacchi che hanno sconvolto la Francia e l'Europa. "L' attacco di Parigi non riguarda solo il popolo francese. Ci sentiamo uniti nella resposabilità di questo mondo che viene colpito da questo odio folle. La condanna è la più decisa", aggiunge padre Lombardi. "Ora - dice ancora - c'è ancora più bisogno del Giubileo". "Questa notte in Vaticano - spiega - eravamo estremamente turbati e coinvolti da queste orribili notizie con decine di morti e feriti, davanti allo sconcerto e al timore di una intera popolazione. Siamo vicini e partecipi con la preghiera e la solidarietà umana al popolo di Francia, alle vittime e all'autorità che cercano di reagire per il bene del loro popolo".

Papa Francesco ha accettato di commentare gli attentati di Parigi in diretta telefonica sdu TV2000, l'emittente della Cei.

 

Il portavoce vaticano ha escluso che il terrore possa fermare in qualche modo le celebrazioni del Giubileo, il cui inizio è previsto per l'8 dicembre. Iniziano però ad arrivare le richieste di chi chiede modifiche al programma:

 

"Non far svolgere a Roma le celebrazioni solenni per l'apertura dell'Anno Santo della Misericordia, che inizia il prossimo 8 dicembre 2015". Lo chiede a Papa Francesco il teologo Antonio Rungi, facendosi "interprete di tanti fedeli della Chiesa Cattolica che è in Italia". Inoltre, scriva padre Rungi al Papa, "chiedo di sospendere tutte le celebrazioni con la partecipazione dei fedeli a tutte le manifestazioni in programma per tutto l'Anno giubilare, per garantire a tutti la serenità, la salute e la vita". "Ciò - sottolinea il religioso passionista - non vuol dire che l'Anno giubilare della Misericordia non debba svolgersi. Anzi, al contrario, esso si deve svolgere regolarmente secondo quanto stabilito dallo stesso Papa Francesco nella Lettera del 1 settembre 2015, dove detta le regole per lo svolgimento del Giubileo non solo a Roma, ma anche in tutto il resto del mondo".

 

"Si tratta di un attacco alla pace di tutta l'umanità che richiede una reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare dell'odio omicida in tutte le sue forme", si legge in una nota di padre Lombardi.

"In Vaticano - scrive padre Lombardi - stiamo seguendo le terribili notizie da Parigi. Siamo sconvolti da questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica e di odio che condanniamo nel modo più radicale insieme al Papa e a tutte le persone che amano la pace. Preghiamo per le vittime e i feriti e per l'intero popolo francese".

 

Papa Francesco ha accolto con sgomento le notizie sugli attacchi terroristici a Parigi, riferisce la Radio Vaticana. Bergoglio avrebbe dovuto accogliere il presidente iraniano Hassan Rohani, che, in seguito agli attentati, ha rinviato il previsto viaggio odierno in Italia e Francia.

 

Lo "sgomento" di Papa Francesco davanti alla notizia degli attentati di Parigi è condiviso dall'intera Curia Romana. Il responsabile di uno degli enti più importanti per i suoi fatturati e che ha accesso diretto anche dall'esterno della Città del Vaticano, dice all'Agi: "una delle possibili soluzioni per garantire la sicurezza sarebbe un 'cordone sanitario' attorno a via della Conciliazione e alle altre strade di accesso, in modo che la gente possa accedere solo a piedi e dopo un controllo della polizia, come avviene per la sola piazza San Pietro in occasione delle udienze generali".

Edited by Rotwang

ovviamente in questo topic non può mancare il commento a caldo facebookiano di Matteo Salvini: 

 

Una preghiera per i morti innocenti di Parigi.
E poi chiusura delle frontiere, controllo a tappeto di tutte le realtà islamiche presenti in Italia, bloccare partenze e sbarchi, attaccare in Siria e in Libia.
I tagliagole e i terroristi islamici vanno ELIMINATI con la forza!
 
“Hollande: ‘Chiudiamo le frontiere’. E Renzi? Dorme”.

La politica italiana in Libia la detta alla Farnesina, l'ENI

che peraltro è l'unica multinazionale rimasta operativa

( perchè i nostri tecnici ed operai...ci vengono spediti a

lavorare a cali-in-culo e a loro rischio, cosa che Inglesi e

Francesi non fanno Lol )

 

Comunque a Tripoli governano i Fratelli Musulmani, con

l'appoggio di Turchia e Qatar

 

A Tobruk il governo riconosciuto a livello internazionale e

sostenuto da Egitto e gli altri emirati arabi ( con dietro Francia

e Inghilterra, sospette di volerci rubare commesse estrattive )

 

L'ISIS attualmente controlla Sirte e metà Bengasi

 

La scoperta dei giacimenti in Egitto ha spostato l'Italia più

verso Tobruk, rispetto ad un ruolo precedente di equidistanza

dai due governi in lotta fra loro, il problema è che gli Egiziani

non vogliono affatto pacificare la Libia ma tenerla divisa per

controllare la Cirenaica

 

L'Italia ha elevato minacce di interventi militari in varie occasioni

o rivendicato presunte leadership politiche sull'area, ma ovviamente

nessuno ci prende sul serio...veniamo giustamente ritenuti dei buffoni

 

L'Italia è per certi versi protetta dal discredito internazionale che la

circonda, nessuno ritiene che siamo capaci di far altro che cercare

di insinuarci in situazioni determinate da altri

 

Le tue analisi sono come sempre penose e disfattiste in modo nosense.

@Rotwang Se tu sei capace di fare una analisi

diversa dalla mia...io la leggerò con piacere

 

Che l'Italia in Libia sia passata dall'umiliazione della

visita di stato di Gheddafi, all'umiliazione dell'attacco

di Francia ed Inghilterra alle nostre spalle, all'umiliazione

del giro di valzer di Berlusconi è incontestabile

 

Poi, Francia ed inghilterra non si sono dimostrate molto

più abili di noi nel controllare la situazione libica, anzi

 

Però le figure di merda che rimedia l'Italia non le rimedia

nessuno...

@Rotwang Se tu sei capace di fare una analisi

diversa dalla mia...io la leggerò con piacere

 

Che l'Italia in Libia sia passata dall'umiliazione della

visita di stato di Gheddafi, all'umiliazione dell'attacco

di Francia ed Inghilterra alle nostre spalle, all'umiliazione

del giro di valzer di Berlusconi è incontestabile

 

Poi, Francia ed inghilterra non si sono dimostrate molto

più abili di noi nel controllare la situazione libica, anzi

 

Però le figure di merda che rimedia l'Italia non le rimedia

nessuno...

 

In base a cosa dici che l'Italia rimedi figure di merda e discredito internazionale in relazione ad attentati terroristici di matrice islamista? L'ENI ha rilevato del petrolio al largo dell'Egitto e questo cosa c'entra? Parli per propagandare la tua esterofilia becera senza capo né coda. Ti ricordo che abbiamo una grande esperienza di attentati di stampo separatista, estremista e mafioso, più di molti altri Paesi, non ci siamo svegliati ora né siamo così ebeti come speri. Siamo tra gli altri tra i Paesi più filo-arabi di tutti, ma si sta parlando dell'Italia, perciò fa schifo a priori giusto? E voi sareste gli antirenziani? L'alternativa di questo Paese che ha fatto vincere la DC 50 anni e Berlu 20? Mi tengo Renzi fino al 2100 piuttosto.

Questo è un signor punto di vista.

Devo rifletterci su.

È una stronzata. Come lo becchi il Vescovo? E quante vittime puoi fare con un attentato a una figura importante? Sparare alla gente comune è la tattica dei terroristi, che mirano alla spettacolarità, al terrore che sorge dall'idea che nessuno è al sicuro.

Sparare alla gente comune è la tattica dei terroristi, che mirano alla spettacolarità, al terrore che sorge dall'idea che nessuno è al sicuro.

Concordo, e proprio partendo dal tuo punto di vista ci si può chiedere perché proprio in uno stadio e non in una chiesa.

 

L'Italia ha elevato minacce di interventi militari in varie occasioni

o rivendicato presunte leadership politiche sull'area, ma ovviamente

nessuno ci prende sul serio...veniamo giustamente ritenuti dei buffoni

 

L'Italia è per certi versi protetta dal discredito internazionale che la

circonda, nessuno ritiene che siamo capaci di far altro che cercare

di insinuarci in situazioni determinate da altri

 

Queste ovviamente sono posizioni italiote assolutamente non sorrette da nessuna base storica o quantomeno non si capisce in questa gara alla buffonaggine perchè la dovremmo vincere noi.

La sola differenza che intercorre tra noi e altri stati e che noi viviamo nell'ipocrisia pacifista mentre negli altri paesi, Francia in primis, è l'opinione pubblica che spinge le forze militari a fare il loro sacrosanto dovere.

In fin dei conti non spendiamo molto meno di Francia e Inghilterra in armamenti eppure non abbiamo lo stesso riscontro politico perchè semplicemente la politica non può mai schierarsi apertamente verso posizioni militari che tutelerebbero l'interesse nazionale perchè altrimenti si pagherebbe uno scotto elettorale troppo ampio.

Ad ogni modo nessun paese in Europa ha la forza militare e politica per poter far fronte alle vere e proprie emergenze che ci sono oggi nel mediterraneo. La Francia ha giocato lo s tesso gioco, perdente, dei governi Bush, e in quanto a buffonaggine, se non ci fossero centinaia di vittime, direi che la sua allegra politica meriti certe ritorsioni.

La subalternita inglese agli americani è quasi imbarazzante ed attualmente Obama si sta disinteressando a certe zone del mondo, un pò perchè risultate solo uno spreco di danaro, un pò perchè adesso con lo Shale Oil, tutta questa necessità di spendere miliardi e miliardi per pacificare certe zone non c'è, ed anche perchè attraverso la guerra in Iraq, controlla parte della produzione e quindi sta abbastanza tranquilla circa i suoi approvvigionamenti energetici.

La loro unica preoccupazione riguarda la Russia e quindi malvolentieri cercano di sbolognare la patata bollente agli europei che sono divisi e quindi incapaci di reagire.

 

A mio avviso, se proprio si volesse venir fuori da questa situazione, bisognerebbe fare tutta europa un fronte comune militare, occupare la Libia e trovare un accordo con Putin sulla Siria, muoversi di massa e porre fine a questa storia.

Purtroppo però ognuno gioca a mettere la sua bandierina del Risiko e questa storia durerà ancora a lungo.

Beh il ministro Pinotti dichiarò che l'Italia era "pronta a guidare

una coalizione internazionale" con un contingente di 5000 uomini

questo succedeva a Febbraio 2015 ( in teoria un proclama bellicoso )

 

A parte il fatto che l'Italia non ha la possibilità operativa di schierare

un contingente di 5000 uomini che siano veramente in grado di combattere

non mi risulta vi sia stato un seguito....neanche i pacifisti italiani l'hanno presa

sul serio XD

 

E come potevamo se ci dichiaravamo incapaci di fermare gli sbarchi dei profughi?

 

A Settembre in compenso c'è stato un vertice a Parigi da cui l'Italia è stata esclusa

e si parlava anche di Libia, cosa che ha fatto infuriare Renzi con la Mogherini che

in quanto ministro degli esteri della Commissione avrebbe dovuto ricordarsi di essere

anche italiana ed invitare Gentiloni

 

http://www.lastampa.it/2015/09/25/esteri/roma-esclusa-sulla-libia-renzi-sinfuria-con-mogherini-zySAIkPk8pbU9Xp7ORYowL/pagina.html

 

Ovviamente questo non impedirebbe all'Italia di svolgere un ruolo, nonostante

l'ostracismo europeo, se avessimo dei contatti in loco...e visto che siamo gli unici

presenti ce li avremmo

 

Ma l'ENI ha fatto la scoperta di un certo giacimento in Egitto...

 

Questi sono i fatti di cronaca dell'ultimo anno, poi se volete vivere in un mondo

alternativo, tutto vostro...ma i pacifisti italiani sono del tutto assenti dalla scena

secondo me la chiave di lettura di quello che sta accadendo è molto complessa e per capirla davvero bisognerebbe stare più addentro alla storia del Medio Oriente degli ultimi cento anni

è abbastanza interessante leggere i simboli: molti di questi attentati sono stati probabilmente fatti solo per copertura, per creare confusione e panico e far precipitare le forze di polizia nel caos, permettendo forse una fuga a una parte consistente degli attentatori

i due eventi chiave mi sembrano l'assalto a un teatro di nome Bataclan dove si stava esibendo una band americana di nome "Eagles of Death Metal", e l'attentatore suicida nei pressi dello stadio dove c'era l'amichevole Germania - Francia con la presenza dello stesso presidente francese

il tutto in coincidenza con la visita, poi annullata, di Rouhani in Europa

l'attentato allo stadio parla palesemente di un assalto al cuore dell'Europa, all'asse Parigi - Berlino che ne costituisce il fulcro politico ed economico

più complesso è il discorso dell'assalto al teatro: come dicevo in un post precedente, difficile sottrarsi alla suggesione che il teatro Bataclan sia un riferimento al partito Baat o Bath, che era il partito di riferimento di almeno 3 grandi nazioni mediorientali confinanti, sunnite ma laiche: Iraq (al Baat apparteneva Saddam Hussein), Giordania e Siria (al Baat appartengono gli Assad)

il partito Baat è un partito laico di ispirazione mazziniana, socialista e comunista ed è sempre stato legato politicamente alla Francia

 

La dimensione non confessionale del partito è sottolineata proprio dalla eterogeneità religiosa dei tre fondatori: alawita al-Arsūzī, cristiano ortodosso ʿAflaq e musulmano sunnita al-Bīṭār così come Akram al-Ḥurānī che più tardi raggiungerà il gruppo e sarà il responsabile dell'aggiunta dell'aggettivo “socialista”.
Nel 1939 al-Arsūzī divise il suo movimento in due branche: una definita "Partito Nazionalista Arabo" e l'altra, con impronta eminentemente culturale, chiamata appunto Baʿth.
Interessante è ricordare come le letture preferite di ʿAflaq e al-Bīṭār fossero state a Parigi (dove entrambi si trovarono a studiare dal 1929 alla Sorbona) tanto Nietzsche quanto Giuseppe Mazzini, Karl Marx, Friedrich Engels, Lenin, André Gide e Romain Rolland. In patria, una volta tornati in Siria e avviata la loro professione di docenti di scuola media superiore, è meritevole di menzione il loro avvicinamento ai dibattiti stimolati del Partito Comunista Siriano.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Ba'th

 

Dunque il Baat ha rappresentato in un certo senso l'egemonia culturale e politica francese in Medio Oriente, almeno dal secondo dopoguerra in poi, in paesi dove la lingua estera che veniva appresa nelle scuole non era l'inglese ma il francese; la sua ispirazione "gauche" ci fa anche capire il legame con l'URSS, mantenuto con l'attuale Russia post-comunista

alcuni episodi del passato, come quello di Nasser in Egitto, sono anch'essi riconducibili all'esperienza Baat; e sempre le vicende del passato (la Guerra dei 6 Giorni) ci dicono che il Baat è sempre stato avverso alla presenza dello Stato di Israele in Medio Oriente

 

ora, se guardiamo la politica anglo-americana degli ultimi anni, scopriamo che dopo la caduta dell'Unione Sovietica è stata messa in atto una forte spinta contro quei paesi politicamente dominato dal partito Baat, che ha portato prima alla caduta di Saddam Hussein, e adesso alla guerra civile siriana con l'obiettivo di cacciare Assad: e sembra che gli americani siano lì più con intenti anti-Assad che anti Isis, così come, specularmente, i russi stanno lì più con intenti pro-Assad che con intenti anti-Isis

dunque il "mostro" Isis nasce a mio avviso in questo contesto, e potrebbe essere la solita situazione che gli americani, maestri di apprendismo stregonesco, hanno prima favorito, ma che gli sta chiaramente sfuggendo di mano

se vediamo la cosa da questo punto di vista, risulta abbastanza evidente perché viene colpita in prima istanza la Francia e non ad esempio l'Italia

si sta formando il nucleo di un nuovo stato pan-arabo che va dalla mesopotamia al Mediterraneo e che potrebbe comprendere Iraq, Siria, Giordania e forse in un secondo momento Egitto e Libia; le potenze occidentali non sono unite ma divise, e non stanno facendo fronte comune contro gli avvenimenti

delle tre potenze regionali l'Iran, che pure sarebbe felice di prendersi gli Sciiti iraqeni, vede la cosa come fumo negli occhi; l'Arabia Saudita (ma sarebbe meglio dire i Saud) forse accarezzano la possibilità di prendere il sopravvento su un compatto blocco sunnita e farsene sovrani; i Turchi vivono nella nostalgia dell'impero ottomano e si muovono anch'essi nella direzione di non ostacolare fino in fondo le forze dell'Isis, sperando di poter prenderne il controllo in un secondo momento

 

ci sarebbe da approfondire cosa si muova nel magma islamico: a mio avviso in questo momento per la stabilità dell'area è più pericoloso l'apparente silenzio saudita, che sorride agli americani e probabilmente sovvenziona l'Isis sottobanco, e l'ambiguità turca, rispetto al pericolo costituito da quello che era considerato il "nemico storico" dell'occidente, ovvero l'Iran, oggi molto vicino ad Assad e alla Francia

su questo caos poi potremmo anche innestare il problema egiziano (l'Egitto, che sta a fatica conservando uno status "laico", sarà a mio avviso la prossima pedina a saltare), l'islamizzazione della Francia e dell'Europa, la difficoltà storica di rapporti tra Europa e Israele, con vicende francamente brutte come la recente decisione di marchiare le merci provenienti dai kibbutz israeliani nei territori occupati (tipico caso in cui l'Europa dei burocrati esprime, forse anche senza volerlo, delle posizioni politiche imbarazzanti)

Edited by conrad65

L'unico dubbio è che la Turchia non dovrebbe aver interesse

a spingere troppo sul panarabismo, visto che non sono arabi

anche se l'appoggio turco a Tripoli ed in Sinai è abbastanza

certo come anche l'appoggio ai Fratelli Musulmani egiziani

che sono in galera ed Erdogan vorrebbe al governo in Egitto

Ma l'Isis è principalmente un nemico dell'Islam, in particolare dell'Islam sciita.

 

L'Isis è un'organizzazione fondamentalista sunnita, quindi i suoi principali nemici sono tutti gli stati e le organizzazioni sciite, quindi l'Iran (paese a maggioranza sciita e governato dal clero sciita), la Siria (paese a maggioranza sunnita ma governato da un elite sciita, la famiglia Assad appartiene agli Alawiti una corrente dello sciismo), gli Hezbollah libanesi (organizzazione politico-militare sciita libanese).

 

Anche i paesi arabi sunniti sono nemici ma solo secondariamente, perchè vengono considerati governi illegittimi e collaborazionisti degli infedeli.

 

Gli stessi paesi arabi sunniti sembrano essere in realtà i sostenitori e i finanziatori dell'Isis (Arabia Saudita e Qatar in primis).

 

Solo in ultima istanza l'occidente è considerato un nemico per l'Isis, noi saremmo un nemico ideologico, un nemico sul lungo periodo.

 

Infatti noi abbiamo avuto oggi qualcosa come 130 morti ma quotidianamente muoiono uccisi dall'Isis arabi islamici in Siria, Iraq e tutto il mondo arabo.

 

L'America e l'Europa sono un po' titubanti anche per questo, perchè c'è una situazione complessa nel mondo arabo.

 

Il regime degli ayatollah in Iran e il regime di Assad in Siria sono sicuramente nemici dell'America e dell'occidente e quindi in questo senso l'Isis è in parte considerato "utile" nel momento in cui si oppone ad essi, allo stesso tempo però lo stesso Isis è un nemico dell'occidente e quindi L'iran e La Siria diventano degli alleati nella lotta all'Isis.

 

I paesi arabi sunniti come Arabia Saudita, Egitto, Qatar, ecc... sono alleati degli Stati Uniti e dell'Occidente (pur essendo anch'esse dei regimi tutt'altro che democratici) però allo stesso tempo non fanno praticamente nulla per combattere l'Isis (alcuni probabilmente la finanziano pure) visto che la utilizzano per abbattere i loro rivali sciiti nell'area. 

 

Poi c'è la Russia che è invece alleata dell'Iran e di Assad quindi manda i suoi bombardieri in Siria contro l'Isis ma allo stesso tempo bombarda i guerriglieri antiregime addestrati dagli Usa, perchè non vuole difendere il regima dell baat e non vuole che una volta sconfitto l'isis in Siria salga al potere un governo vicino agli Stati Uniti.

 

Anche perchè gli interventi degli Usa e dell'occidente in passato non hanno dato grandi risultati, le cosiddette primavere arabe sono tutte fallite, l'unico paese dove c'è stato una reale svolta in senso democratico è la Tunisia, ma in tutti gli altri paesi la situazione o non è cambiata o è peggiorata (vedi la Libia che oggi è nel caos e dove proprio l'Onu è intervenuta militarmente capeggiata dalla Francia).

L'Iraq che è il paese in cui si è intervenuti militarmente per rovesciare Saddam oggi come stato praticamente non esiste più ed è diventato la patria dell'Isis (assieme alla Siria), lo stesso nome Isis sta per Stato Islamico dell'Iraq e Siria.

 

Una situazione molto complicata in cui è difficile decidere quale sia la mossa ideale.

Edited by Sbuffo

Sembra che uno degli attentatori sia entrato in Francia come profugo siriano, arrivato in Sicilia o in Grecia e ripartito tramite le quote europee, se confermato sarebbe un fatto molto inquietante... 

Questa dell' immigrazione è un altro tema dolente, non si può continuare ad accogliere milioni di persone senza controllo, parliamo di milioni di persone...i profughi dovrebbero stare in campi dove sono controllati da personale adeguato (ONG, militari), come stanno facendo la Giordania, il Libano, la Turchia che ne accolgono milioni, tutti gli altri che non sono irregolari vanno rimandati indietro immediatamente. E' ridicolo che dopo anni di crisi si sente dire "l' UE deve fare accordi con i paesi africani per i rientri" oppure "c'è bisogno dell' autorizzazione dell' ONU per proseguire le operazioni contro i barconi". Parliamo di barconi di gomma e terroristi santo dio, qualsiasi nazione europea potrebbe colpirli direttamente sulle coste libiche. 

 

Ci sarebbe bisogno di fare una forza militare integrata in europa, l' UE è seconda solo agli USA come spesa militare, ma non abbiamo forze armate così efficienti. Gli USA si interessano più alla Russia è vero e i comportamenti della Russia sono aggressivi ma non siamo in uno scontro diretto, in medio oriente stanno nelle retrovie ora ma non vuol dire che se gli  usa non ci aiutano dobbiamo stare a guardare senza fare nulla in Libia. Prime l' UE si sveglia militarmente prima i 28 stati diventeranno veramente integrati. Il buonismo ha stufato.

Edited by Bad_Romance

@fabius81

Più che inquietante, sarebbe fare la figura sei fessi!

 

Oggi al TG uno diceva, far prevalere l'apertura di civiltà a scapito della propria sicurezza è una scelta responsabile? A giudicare dai tragici eventi di ieri direi proprio di no. Più che altro se per ipotesi ci fossero più attentati ci sarebbe un effetto di odio e rabbia incontrollato (leggasi guerriglie urbane o cose peggiori).

il problema che si ritrova la Francia, e che la rende debole, è la forte presenza di musulmani arabi sul suo territorio (6 milioni di individui)

la debolezza non è dovuta alla presenza in sè, ma all'insufficiente politica di integrazione, che ha portato una generazione di musulmani nativi in Francia a riorientarsi verso i paesi di origine dei loro genitori (indimenticabile il presidente Sarkozy che nel 2005 chiamò i rivoltosi delle Banlieu "racaille", feccia, mostrando forse involontariamente il disastro che una politica di integrazione fallimentare aveva compiuto nella sua stessa testa)

la forte presenza di musulmani in Francia non è una situazione recente ma ha le sue radici nel colonialismo francese

anche in UK la presenza musulmana è forte, ma meno caratterizzata politicamente (molti sono pakistani, poi c'è un'elite sunnita); così come è forte la presenza in Germania, dove però sono andati principalmente turchi, almeno fino a questa ondata di siriani

la Francia invece ha accolto sunniti dalle ex colonie e transfughi sciiti in fuga dall'Iran rivoluzionario, dunque una situazione di per sè conflittuale: in pratica ha in casa una riproduzione in miniatura del conflitto che lacera il mondo musulmano

anche per questo è esploso in Francia il fenomeno del terrorismo arabo: in pratica è come se i terroristi in Francia "giocassero in casa", e il paese rischia di diventare il campo di una battaglia che tutto sommato non gli appartiene

a una situazione straordinaria si dovrebbe rispondere con una politica prudente e accorta: con 6 milioni di cittadini musulmani, la politica francese deve agire con cautela senza arrivare mai a toni da "guerra santa contro l'Islam", pena il ritrovarsi la guerra civile in casa

e devono stare molto attenti alla propaganda facilona della destra lepenista: a Parigi i lepenisti non prenderanno mai il sopravvento, ma a molti francesi residenti nelle ampie zone rurali il loro messaggio brutale e semplificato apparirà una facile scorciatoia

insomma a mio avviso c'è un problema politico in Francia ben più ampio di quello del mantenimento puro e semplice dell'ordine pubblico, o della sorveglianza del territorio, o di un più efficiente funzionamento dei servizi di intelligence

La Francia non ha politiche di integrazione, il modello a cui si rifà è quello assimilazionista che non riconosce le culture straniere ma mira ad assimilarle, è un modello che parte dal principio che l'uguaglianza di fronte alla legge sia un requisito da solo sufficiente a garantire l'integrazione, non ha un approccio multiculturale.

 

Infatti vediamo ad esempio il divieto del velo islamico nei luoghi pubblici.

 

Vediamo le banlieue parigine, cioè interi quartieri dove vengono ammassati gli immigrati o le seconde e terze generazioni di immigrati.

 

Vediamo che in Francia c'è con la Le Pen uno dei partiti xenofobi più forti d'europa.

 

Quel modello di sicuro non ha portato buoni frutti.

Edited by Sbuffo

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