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Accettereste una raccomandazione?


  

22 members have voted

  1. 1. Accettereste una raccomandazione per lavorare?

    • sì, senza ombra di dubbio
      10
    • sì, ma mi sentirei in colpa
      2
    • no, va contro i miei princìpi
      2
    • dipende dal tipo di raccomandazione (cioè se so fare bene quel lavoro)
      8
    • altro (specificare all'interno della discussione)
      0


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Mi capita spesso di vedere intorno a me persone indignate lamentarsi dei tanti raccomandati che lavorano in Italia per poi sentire essi stessi consigliare ad amici di farsi raccomandare per trovare lavoro o chiedere essi stessi raccomandazioni.

Se poi provi a dire o a far notare di essere contrario ti prendono per scemo perché "tanto in Italia funziona così e se non ti fai raccomandare non lavorerai mai".

 

Allora mi chiedo: voi siete favorevoli alle raccomandazioni? vi fareste raccomandare?

E, poiché esistono vari tipi di raccomandazione (dalla semplice segnalazione  alla raccomandazione vera e propria), quale tipo di "aggancio" sareste disposti ad accettare? Pensate inoltre che sia da scemi rifiutare una raccomandazione perché va contro i propri principi?

 

Ma allora, se uno dice di essere contrario e poi accetta per sé, di cosa ci lamentiamo? Se l'Italia va a puttane non è anche colpa nostra?

Edited by Divine
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https://www.gay-forum.it/topic/31753-accettereste-una-raccomandazione/
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Sì, non sono ipocrita, però dipende che genere di raccomandazione, se è per semplice conoscenza o perché ho delle doti in questione mi sta bene, è una scalata sociale, forse neanche così anti-meritocratica, e dimostrerei le mie capacità, altrimenti mi sentirei in colpa.

Edited by Rotwang

beh, a me è capitato di "segnalare" qualcuno che ritenevo competente x un dato incarico, quando mi è stato chiesto.

a quanto mi risulta, con gran soddisfazione sia del *raccomandato* (che x ringraziarmi ha pagato una cena a me & al coniuge) che di chi cercava gente in grado di svolgere quelle mansioni

 

Ma allora, se uno dice di essere contrario e poi accetta per sé, di cosa ci lamentiamo? Se l'Italia va a puttane non è anche colpa nostra?

 

Il punto è un altro, il fatto che l'asticella dei requisiti per trovare un lavoro si sta spostando sempre più verso l'altro, se non sei un cervellone che parla le lingue, spende migliaia di euro in master o blasonate università oppure è ingegnere, alla fine puoi ambire al call center.

Quindi giacchè tutti sti geni in giro non li vedo, o fai l'imprenditore oppure cerchi una raccomandazione ci sta poco da fare, in fin dei conti non va a puttane per i raccomandati.

Non serve una scienza per lavorare in banca, non servono geni per farsi sfruttare in qualche grande azienda, basta non essere dementi. Non sono le raccomandazioni il problema dell'Italia o meglio lo sono ad alti livelli non a quelli che cercano solo un normale lavoro per campare.

Edited by Iron84

Ma allora, se uno dice di essere contrario e poi accetta per sé, di cosa ci lamentiamo?

Ci si lamenta solo di non possedere, noi, la giusta raccomandazione.

Perché la gente, se tutto va bene, dice solo la metà di quello che intende realmente dire.

la raccomandazione che accetto è la lettera di referenze e la segnalazione per quei luoghi di lavoro in cui serve fiducia e confidenza, per i quali trovo normale che non si facciano concorsi della durata di mesi e mesi ma sia sufficiente suggerire il nome di una persona affidabile.

la raccomandazione che accetto è la lettera di referenze e la segnalazione per quei luoghi di lavoro in cui serve fiducia e confidenza, per i quali trovo normale che non si facciano concorsi della durata di mesi e mesi ma sia sufficiente suggerire il nome di una persona affidabile.

Concordo in totale  con R.POST

davydenkovic90

Bisogna intanto fare un distinguo fra il passaparola, (che è un ottimo modo per trovare lavoro e trovare persone adatte a un dato lavoro, tipo "il mio conoscente/amico/parente/collega cerca persone x per fare y, tu saresti adatto"), e la raccomandazione connotata in senso negativo, quella che di solito si ottiene tramite altri favori o minacce o cose del genere, per intenderci, di solito utilizzata per piazzare parenti incapaci che aspirano a fare lavori "d'ufficio".

Nel primo caso, nessun problema. Nel secondo caso, non accetterei. Mi sentirei stupido e non valorizzato.. probabilmente cadrei in depressione dopo poco tempo e mi fanno pena tutti quelli che si fanno raccomandare in quel modo. 

Come non mi metterei mai con qualcuno per soldi o per avere vantaggi o vita facile o schifezze di questa sorta. Mi sembra una cosa da stupidi, da conigli... non so, mi "ammoscia" davvero tanto, per dirla in parole mie. xD

Finora ho fatto qualche lavoretto manuale (non quello che pensate voi, maliziosi) e molte ripetizioni, e sono riuscito a mettere da parte un bel po' di soldi. Se non riuscissi a trovare lavoro una volta che avrò concluso il mio percorso formativo, farei quello oppure mi darei da fare per trovare un lavoro in modo onesto. Fortunatamente non aspiro a lavorare in banca, e in campo scientifico c'è molta meritocrazia. 

Poi, se mi trovassi alla canna del gas, accetterei qualsiasi cosa.

Ma sono d'accordo con Aldo Busi, (o meglio, con sua mamma) che dice: "è meglio una soddisfazione che un casale".

Edited by davydenkovic90

Non credo , la mia scrupolosità, che finora si è manifestata nell'ambito scolastico (ma in futuro, immagino, nel lavoro) me lo impedirebbe. 

Cerco di essere ''onesto'' fino in fondo con me stesso. Non mi piace barare. Forse è per questo che non copio mai dagli altri durante le verifiche in classe, né ho la propensione a far copiare.

 

E' una cosa a cui tengo abbastanza.

Mi piace affermarmi sinceramente in qualcosa, e poter essere soddisfatto che si tratta del frutto dei miei sforzi.

Poi , c'è da dire, sono anche altamente suggestionabile; ma non credo che la mia suggestionabilità mi porterebbe ad accettare la raccomandazione di qualcuno.

 

 

 voi siete favorevoli alle raccomandazioni? vi fareste raccomandare?

ovviamente si 

 

 

E, poiché esistono vari tipi di raccomandazione (dalla semplice segnalazione  alla raccomandazione vera e propria), quale tipo di "aggancio" sareste disposti ad accettare?

quella più performante con i miei interessi 

 

 

 

 Pensate inoltre che sia da scemi rifiutare una raccomandazione perché va contro i propri principi?

assolutamente no... magari na battutina ci può stare ma poi poco importa cosa faccia un altro della propria vita

 

 

 

se uno dice di essere contrario e poi accetta per sé, di cosa ci lamentiamo?

credo che ci urta la falsità del gesto, il non ammettere la realtà :aha:

 

 

 

Se l'Italia va a puttane non è anche colpa nostra?

credo che l'acqua calda sia stata scoperta tempo fa :aha: 

la segnalazione secondo me non ha lo stesso valore di unav era e propria raccomandazione, cioè se uno mi chiede se conosco qualcuno capace e fidato per una determinata mansione e io faccio un nome non ci vedo nulla di male. Vedo qualcosa di male in quelle situazioni in cui una persona non ha i requisiti per svolgere un compito ma viene comunque infilata in quel contesto "perché oggi ci vuole anche una ciampata per lavorare".

Ma essenzialmente bisogna vedere chi raccomanda, chi è raccomandato, perché e per fare che cosa:

quindi non penso si possa dare una risposta valida sempre e per tutti, salvo che per quegli incarichi (di solito pubblici) per i quali è richiesto dalla legge un concorso.

D'altronde, vista la scarsa qualità della nostra amministrazione pubblica in generale e gli esiti a dir poco discutibili dei concorsi pubblici, non credo neppure si possa effettivamente contrapporre raccomandazione a concorso.....

  • 9 months later...
  • 1 month later...

In passato ho avuto l'occasione di essere raccomandato e l'ho rifiutata categoricamente. Però, poi, col passare degli anni mi sono reso conto che viviamo in un sistema (almeno in molte zone d'Italia) in cui una raccomandazione serve già solo per esser presi in considerazione. Beh, forse, a questo tipo di "raccomandazione" direi di si .....ovvero, ok mi faccio conoscere così ma poi vado avanti con le mie gambe e soprattutto ho la chance di mostrare quanto valgo. So che è un discorso triste ma probabilmente è il mondo del lavoro di oggi che è triste.

Io sono un caso abbastanza eclatante di "segnalazione", lavorando nella stessa azienda dove ha lavorato un parente molto prossimo. Sono felice che i miei siano felici del fatto che lavoro, per la mia autostima è stato buono iniziare a lavorare, molto meno buono convivere colla consapevolezza che sto dove sto (anche) perché sono "figlio di". La proposta di assunzione è venuta direttamente dall'azienda, tecnicamente nessuno mi ha raccomandato.

 

Sfortunatamente i pochi "progetti" es., di studio o lavoro, in cui da giuovine ho messo del mio non si sono rivelati poi così soddisfacenti e/o apprezzati; va precisato che, venendo mantenuto dai miei fino ai 24-25 anni, pure quando all'epoca lavoravo i guadagni finivano direttamente sul loro conto...erano guadagni davvero infimi, è chiaro che mi sarebbero bastati a malapena per gli svaghi, ma almeno potevo un filino illudermi di star facendo passo per passo qualcosa di "mio".

 

Fortunatamente non aspiro a lavorare in banca, e in campo scientifico c'è molta meritocrazia. 

 

Ah...una stilettata al cuore :D

Edited by schopy

 

 

La proposta di assunzione è venuta direttamente dall'azienda, tecnicamente nessuno mi ha raccomandato.

 

E' normale in un'azienda, soprattutto piccola o media, assumere persone note direttamente od indirettamente:

lo faccio anch'io sia come professionista sia come imprenditore (socio).

Ovviamente ci si deve fidare del raccomandante e comunque l'esame autoptico è sempre necessario:

un imprenditore od un professionista assennato non assume mai ad occhi chiusi solo sulla raccomandazione, se non altro perché il giudizio altrui può essere diverso dal suo.

più che una raccomandazione, la mia è stata una segnalazione. Nel senso, mia sorella è il mio caposervizio al lavoro nei villaggi, però comunque è un lavoro che faccio da 10 anni e che so fare, quindi quello che per il primo anno poteva essere una raccomandazione poi non lo è stata più...

Come giustamente detto la raccomandazione può assumere varie forme. Per esempio, qui in Friuli, realtà di piccole e medie imprese, è molto diffusa la segnalazione. Questo non vuol dire essere assunti solo perché l'ha detto Tizio, ma che la pila di curriculum sulla scrivania ha molto poco peso rispetto ad avere qualcuno che ti presenta, ma poi è il singolo che si gioca il colloquio, l'eventuale assunzione e il lavoro. Questo significa che se si vuole trovare un lavoro, soprattutto dove c'è competizione, diventa molto importante fare rete, ma non mi sembra uno scandalo o un fatto necessariamente negativo di per se stesso.

  • 3 weeks later...

Il punto è un altro, il fatto che l'asticella dei requisiti per trovare un lavoro si sta spostando sempre più verso l'altro, se non sei un cervellone che parla le lingue, spende migliaia di euro in master o blasonate università oppure è ingegnere, alla fine puoi ambire al call center.

Quindi giacchè tutti sti geni in giro non li vedo, o fai l'imprenditore oppure cerchi una raccomandazione ci sta poco da fare, in fin dei conti non va a puttane per i raccomandati.

Non serve una scienza per lavorare in banca, non servono geni per farsi sfruttare in qualche grande azienda, basta non essere dementi. Non sono le raccomandazioni il problema dell'Italia o meglio lo sono ad alti livelli non a quelli che cercano solo un normale lavoro per campare.

... finalmente uno che dice una verità; cmq è ovvio se la trovi la raccomandazione sfruttatela, e ne trovo in giro di gente che si vanta di lavorare qui o là perchè reputato il migliore, poi vengo a scoprirre attraverso vie ufficiose che è stato raccomandato o dalla politica o dal prete o da chicchessia, invece apprezzo chi lo ammette; perchè se procedete per vie ufficiali vorrei vedere le possibilità reali che si hanno: 3 lingue, dottorati, post dottorati, master, corsi di specializzazione insomma o devi essere figlio di qualcuno ricco o benestante oppure nisba, perchè non tutti possono permettersi le precedenti cose elencate; inoltre ormai i tempi sono cambiati basta fare una ricerca incrociata su google, profili social ecc. ecc. e si scopre tutto, scopri che il tizio cui hanno fatto fare uno stage presso un rinomato gruppo universitario poco prima dell'esame di dottorato  è il figlio di un famoso manager di un'azienda, amico di famiglia del relatore, scopri che la tizia che è stata assunta in una grossa azienda farmaceutica è amica del segretario di partito amico del proprietario dell'azienda farmaceutica ... insomma forse prima degli anni 90 tali dinamiche venivano recriminate tanto per fare i santi o darsi l'apparenza di santi, ma oggi tutti possono trasformarsi in investigatori ...

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